Il Decimo Toro
Quanto dureranno le sardine
Evviva, i ragazzi scoprono la politica, l’impegno civile, il gusto del dissenso. L’onda lunga delle sardine è stata salutata da un boato di speranza e di sostegno con una sfilata di sponsor da grandi eventi, preti inclusi. Che gioia il ritorno del figliol prodigo, la gioventù ritrovata. Da troppo tempo latitante dalla politica, eccola che si fa largo. Risale il Novecento, secolo della giovinezza, almeno fino al ’68, si ritrovano i ragazzi sulla breccia, come li vedemmo sull’orlo infranto del Muro di Berlino, salvo poi sparire nei pub, nei display e nei consumi privati.
Superata la prima fase di euforia, sorgono i dubbi. Il primo, già noto. Non vi pare strano che i ragazzi scendano in piazza non per contestare un potere, un governo, una dominazione politica e culturale ma per attaccare l’opposizione, per condannare un libero e vasto consenso popolare, per opporsi a chi si oppone all’establishment politico e culturale, all’ideologia dominante e al relativo conformismo? Non ci sono precedenti…
Il secondo dubbio è se sono davvero un fenomeno spontaneo: chi c’è dietro? Non siamo in grado di confermare o smentire niente. Ma possiamo dire che appena sono apparsi, la ditta dei santini si è messa subito al loro servizio, compatta, come già aveva fatto per Greta e i manifestanti a scuola, per Karola e i suoi tifosi, per tutte le icone, Papa Francesco incluso, di volta in volta agitate per sostituire – usando le parole di Gramsci – un populismo progressivo al populismo regressivo. Qual è la differenza tra i due? E’ ideologica, pregiudiziale, tautologica: questi sono buoni perché progressisti, quelli sono nefasti perché bollati come regressisti. Dietro le sardine non ci sarà nessuno ma i pescivendoli hanno già lanciato le loro reti politiche.
La terza osservazione è sulla loro consistenza. Leggi il loro manifesto e non trovi nulla che giustifichi qualcosa di più di una manifestazione di piazza. Non ci sono idee, non ci sono ragionamenti, non ci sono programmi, niente. E intorno c’è solo una residua simbologia venuta dal passato: Bella Ciao, via retrocedendo nel tempo e nelle forme.
Qualcuno dirà, e siamo al quarto inciampo, ma fateli parlare, ascoltateli prima di emettere giudizi. E invece dopo aver sentito i loro esordi pubblici, direi il contrario: sardine, disertate i talk show, per il vostro bene, non andate mai in tv e nei dibattiti. Quando vanno sono una delusione: il vuoto assoluto, il balbettante carosello di luoghi comuni, istanze generiche, più l’odio verso Salvini & C., come unico segno comune distintivo. E poi le vaghe menate sui muri da abbattere, l’ambiente, il senso civico, il politically correct. Troppo poco per dare consistenza a un movimento. Meglio restare sott’acqua, meglio far tappezzeria in piazza, nascondersi nel branco e restare muti come pesci, piuttosto che dire ovvietà con la scusante che sono ragazzi e vanno al Dams. In certi casi si fa miglior figura a essere figuranti. Restate nei collettivi, non separatevi mai dal coro, perché se dite, sapete solo ripetere le banalità dei grandi, con l’attenuante dell’inesperienza e il candore dell’estraneità.
Quinta obiezione. I giovani scoprono la politica, ma dieci anni fa, i ragazzi che si affacciavano ai vaffa day di Grillo non erano in prevalenza giovani? E poi il popolo viola, i girotondini, le pantere… Non è dunque una novità assoluta. Diciamo che ciclicamente accade e di solito la rapidità con cui spuntano dal nulla è pari alla rapidità con cui spariscono nel nulla.
Sesto dubbio, sono l’iceberg di una vasta gioventù o rappresentano su scala giovanile la stessa minoranza che la sinistra dem rappresenta a livello adulto? Dubbio più che legittimo perché sondaggi di altro tipo dimostrano una diffusa se non prevalente tendenza giovanile inversa rispetto alle sardine.
E a tal proposito sorge una domanda congiunta: ma perché non si vedono le triglie conservatrici, le alici destrorse che avversano questo governo, l’establishment e la sua ideologia politically correct? Non esistono, non riescono a fare gruppo, passano inosservati? Difficile che non esistano, possibile che non riescano a fare gruppo, probabile che passino inosservati all’occhio dei media. Dico occhio al singolare, perché si sa che la fabbrica delle opinioni vede solo con l’occhio sinistro. Intanto si parla di pinguini e di gattini…
A parte questi dubbi, alla fine fa piacere che ci siano dei ragazzi che si impegnino sul piano civile e politico, non dirò che si espongano perché non hanno da rischiare più che non abbiano da trarre vantaggi. Ma il dubbio che resta è: dureranno? Andranno oltre le elezioni amministrative di gennaio e forse di primavera, o avranno vita breve e finiranno nelle reti della pesca a strascico? Alla fine, però, con tutti i limiti, i difetti e i dubbi espressi, e ben sapendo che sono dalla parte opposta di chi vi scrive, ben vengano le sardine e altri animali politici. Anche perché suscitano l’impegno avverso, come già accadde alla generazione sessantottina che stimolò per reazione e contrappasso una vasta gioventù di “destra” negli anni Settanta.
Ne abbiamo visti tanti di proclami e annunci di nuove generazioni alle porte, e poi dopo poco hanno sciolto le righe, si sono imboscati, sono rimasti in carriera politica solo i caporioni. Non devono impressionare le recriminazioni delle generazioni precedenti verso quelle successive, ci sono sempre state. Ognuna si esprime a suo modo. La vera novità è che gli ultimi ragazzi sembrano più sconnessi dalla storia, dalla polis, dal rapporto anche conflittuale con le altre generazioni.
Com’è profondo il mare, troppo vasto, liquido, cangiante, per essere riempito dalle esili sardine.
MV, Panorama n. 50 (2019)
La sardina getta la maschera: "Vado in piazza per Bonaccini"
Il leader del movimento nato a Bologna non si schiera apertamente: “Andrò a manifestare in favore del governatore in carica, ma è una scelta personale”
Il leader del movimento nato a Bologna non si schiera apertamente: “Andrò a manifestare in favore del governatore in carica, ma è una scelta personale”
La terra in Emilia Romagna scotta. Ed è qui che si concentra lo scontro politico in vista delle regionali del prossimo 26 gennaio. Qui si scontrano i principali partiti e le principali coalizioni sulla piazza ed è qui che ormai un mese fa nasceva il movimento delle Sardine.
Il suo leader, Mattia Santori, gira in lungo e in largo lo stivale e in molti si chiedono quale sia la vera natura politica dei manifestanti. Se siano o meno legati al Pd e quindi al suo candidato governatore, Stefano Bonaccini. C’è un fatto però che vale la pena sottolineare: le sardine fin dall’inizio della loro storia strizzano un occhio ai dem. E questa non è una novità.
Una prima risposta a questo interrogativo arriva oggi dalle colonne de La Stampa. “Non saremo in piazza come Sardine, sarò in piazza come Mattia. Non abbiamo mai dato indicazione di voto”. Lo spiega, in un’intervista Santori, che oggi sarà in piazza per la manifestazione a sostegno di Stefano Bonaccini, candidato del centrosinistra alla presidenza della regione Emilia Romagna. E che un po’ per paura, un po’ per scaramanzia non vuole simboli di partito a lui associati. Eletto con il Pd e sostenuto dai dem, Bonaccini non vuole che la sua appartenenza politica venga troppo sbandierata. Tattiche. Strategie. Vuole forse evitare di fare la fine degli altri candidati progressisti alle precedenti regionali. O forse perché si rispecchia meno in questo Pd alleato del Movimento Cinque Stelle.
“Voglio sapere cosa propone il centrosinistra per la mia regione – spiega Santori - e perché al momento è l’unica alternativa alla Lega e a Salvini. Ma è una scelta personale. Bonaccini parla di dati e di fatti e viene da cinque anni di buona amministrazione. Dall’altra parte ci sono solo slogan”. Questa è la frase più rilevante dell’articolo pubblicato dal giornale diretto da Maurizio Molinari. Intanto cantando Bella Ciao, Fratelli d’Italia, Libertà di Gaber e l’Inno del Trentino, ieri sera oltre 3mila sardine si sono riunite nella centralissima piazza Duomo a Trento. Il palco era costituito dai gradoni della fontana del Nettuno a due passi dal grande albero di Natale addobbato per le festività.
A prendere parte all’evento, sotto il motto “Il Trentino non abbocca”, giovani, studenti, famiglie e tante persone provenienti da tutta la provincia. Tutti in piazza per manifestare, con striscioni e cartelloni, contro la politica sovranista. Oltre 1500 persone hanno partecipato invece in piazza del Duomo a Siena alla manifestazione scandita dallo slogan “Siena non si Lega”. Anche qui tutto si è concluso con la canzone Bella ciao. Un chiaro riferimento politico su cosa sono, cosa sperano e cosa voteranno questi manifestanti. Prima del voto del 26 gennaio le sardine torneranno a farsi sentire a Bologna, dove tutto è cominciato. Nel frattempo puntano su Roma con la manifestazione del 14 dicembre in piazza San Giovanni che coinvolgerà artisti e musicisti.
In tanti si sono già mossi pro-sardine. È partita anche una raccolta fondi per sostenere le spese dell’organizzazione. I pullman partiranno soprattutto dal Lazio e da altre regioni, anche dall’Emilia Romagna. “Ci aspettiamo centomila persone”, afferma Santori. Nello stesso giorno si muoveranno le sardine nelle capitali europee: Berlino, Madrid, Londra, Amsterdam, Helsinki. La piazza di Roma segnerà il culmine, l’approdo di un’onda che si è sollevata il 14 novembre e che ha valicato i confini. Ma la vera partita si gioca in Emilia. Dove le sardine prima o dopo si schiereranno apertamente a favore del governatore uscente. È del resto il loro candidato naturale. E ci si chiede se il loro valore aggiunto sarà decisivo per la vittoria finale.
SARDINE:"UNA SUPERCAZZOLA"
Due video consigliati di Marco Cosmo del Decimo Toro. Nuocciono gravemente alla salute? I manovratori delle Sardine e l'intervento del loro leader, che lascia a bocca aperta i politologi. Dietro c'è il solito Soros e militanti del Partito Democratico
Sardine - L'intervento del leader lascia a bocca aperta politologi e giornalisti!
di
Marco Cosmo
Un intervento entusiasmante di Mattia Santori, leader delle Sardine, lascia sbigottiti i giornalisti e politici per cultura, acume e raffinatezza politica. E' emerso un nuovo Carl Schmitt ? Solo una “Supercazzola”, il nulla!
Sardine - Clamoroso! Ecco il loro programma politico. Teste vuote guidate da una Zucchina Lessa, queste sono le Sardine teleguidate che occupano le nostre piazze. Ecco la profondissima risposta del loro leader Mattia Santori al direttore Alessandro sallusti ospiti di Lilli Gruber.
Fonte: Il Decimo Toro del 5 - 6 e 7 Dicembre 2019
Sardine - Che figura di m...ehm...di escremento!
Nei giorni scorsi Alessandro Morelli, parlamentare della Lega, è andato in piazza insieme ai manifestanti anti-Salvini per chiedere cosa ne pensavano riguardo a una frase del loro manifesto. Ma per evitare prese di posizione "a priori" ha ben pensato di fare un piccolo "scherzetto": invece di riportare quella frase come punto (centrale) del manifesto delle sardine, ha finto si trattasse di una dichiarazione del cattivissimo Matteo Salvini. Sardine, zucche vuote! Che figura di m...(politicamente corretto) di escremento!
C'è Soros dietro le Sardine, le quali nuocciono gravemente alla salute.
Come segnala la ricercatrice Francesca Totolo, “Le sardine non sono un “movimento apartitico”: la pagina dei pescetti di Milano ha tra gli amministratori: Fabio Cavallo, esponente della Rete nazionale antifascista, che ha raccolto donazioni per Carola Rackete e Sea Watch; Emiliano Leone, esponente del partito Volt, che è stato finanziato da Soros; Andrea Rossi, nella squadra della deputata Pd, Patrizia Prestipino; Maria Teresa Maccarrone, militante del Partito Democratico; Filippo Rossi, giornalista, fondatore di Caffeina e ex consigliere di Viterbo, amministratore anche del gruppo di Milano; Stephen Ogongo, fondatore del movimento politico dei migranti Cara Italia.
Fonte: Il Decimo Toro del 25 Novembre 2019
A Napoli ora sfilano le sardine "nere": "Dateci permesso di soggiorno"
Accanto alle sardine di Mattia Santori un nuovo Movimento sta sfilando in queste ore a Napoli: sono le sardine "nere" per i diritti dei migranti e dei rifugiati
Accanto alle sardine di Mattia Santori un nuovo Movimento sta sfilando in queste ore a Napoli: sono le sardine "nere" per i diritti dei migranti e dei rifugiati
Per non farci mancare nulla, non bastavano le sardine e basta capitanate da Mattia Santori. Adesso spuntano le sardine "nere" a favore dei migranti che, proprio in queste ore, stanno manifestando a Napoli in Piazza Garibaldi.
Ma chi sono e come nascono esattamente? Si tratta del Movimento Migranti e Rifugiati di Napoli che, come riportato da Adnkronos, stanno sfilando in corteo nel cuore della città partenopea.
Su un post apparso sulla pagina Facebook dell'ex Opg di Napoli per lanciare e diffondere l'iniziativa, è scritto che le "Sardine Nere sono tutte quelle sardine che non sono potute scendere nelle piazze italiane di queste ultime settimane, perché considerate diverse dalle altre Sardine", spiega l'Ex Opg.
"Le Sardine Nere sono quelle sardine che hanno attraversato il deserto, sono fuggite ai campi libici e adesso nuotano nel Mare della Burocrazia e del Razzismo Istituzionale. Le Sardine Nere aspettano di avviare da mesi la procedura per il riconoscimento della protezione internazionale, aspettano il loro permesso ancora bloccato negli Uffici Immigrazione".
Nell'invettiva, non poteva mancare l'accusa contro l'ex Ministro dell'Interno Matteo Salvini che mette d'accordo tutti i sardini: "Da quando è entrato in vigore il Decreto Sicurezza di Matteo Salvini non riescono a convertire la protezione umanitaria in permesso di soggiorno per lavoro.
Così facendo sono condannate a nuotare silenziosamente dentro a un mare di odio, invisibilità, razzismo e sfruttamento". Il post si chiude con quello che sta accadendo in questi minuti, in un corteo che grida "libertà per tutti": "Le Sardine Nere riprenderanno le loro voci e attraverseranno il centro della città nuotando contro le onde degli abusi e dell'indifferenza della questura immigrazione. Nessuna rete ci potrà fermare, perché le nostre vite sono troppo importanti per rimanere bloccate".
Così facendo sono condannate a nuotare silenziosamente dentro a un mare di odio, invisibilità, razzismo e sfruttamento". Il post si chiude con quello che sta accadendo in questi minuti, in un corteo che grida "libertà per tutti": "Le Sardine Nere riprenderanno le loro voci e attraverseranno il centro della città nuotando contro le onde degli abusi e dell'indifferenza della questura immigrazione. Nessuna rete ci potrà fermare, perché le nostre vite sono troppo importanti per rimanere bloccate".
Recentemente, l'ex Premier Mario Monti durante un'intervista ad Agorà, trasmissione di Rai 3, ha dichiarato che sarebbe pronto a scendere in piazza anche lui con il movimento di Mattia Santori. “Le guardo con molto interesse, queste sardine - rivela l'ex Premier - mi sembra che stiano dando gambe e voce ad esigenze molto elementari di una società che però nella politica italiana sono state abbastanza dimenticate, che si ragioni e si parli sulle cose in modo pacato, che chi governa se possibile non sia totalmente privo di competenze”.
Adesso, attendiamo di capire come evolverà il movimento delle sardine nere in un periodo in cui questi "pesciolini" hanno trovato via via sempre più spazio.
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