Fulton Sheen: conosciamo davvero i segni dei nostri tempi?
“Noi che siamo stati inviati per fondare un ospedale siamo stati infettati dalla malattia, e dunque abbiamo perduto il potere di guarire…” (Mons. Sheen, gennaio 1947)
Mons. Fulton Sheen ha davvero ancora tanto da insegnare a noi oggi e domani, si tratta di quei Santi la cui testimonianza, parole, gesti ed insegnamenti valgono per sempre, vedi qui.
Anche noi abbiamo avuto la grazia di poterci avvalere dei suoi insegnamenti: si legga qui Mons. Fulton Sheen: identikit della falsa chiesa; come anche qui “Il Falso Profeta e l’Anticristo”; e non si tratta solo di “profezie” quanto soprattutto di insegnamenti e di vero Amore a Maria come vi invitiamo ad approfondire qui Fatima Madonna della Speranza di mons. Fulton Sheen; per non dimenticare il testo scaricabile gratuitamente di mons. Fulton Sheen: Le ultime Sette Parole. Meditazioni per la Quaresima …. E abbiamo realizzato anche due video: Non a caso mon. Sheen si batterà per far capire la “necessità dei dogmi e delle dottrine”, vedi qui; così come saprà spiegare perché è falso battersi per ogni tipo di tolleranza e che, al contrario, quando la Verità e la sana dottrina sono messi a rischio allora è necessario diventare persino intolleranti, vedi qui.
Riportiamo ora da qui la traduzione integrale di uno dei discorsi più celebri del beato mons. Fulton Sheen, pronunciato alla radio il 26 gennaio del 1947, nell’ambito di una trasmissione intitolata “Light Your Lamps” (Accendete le vostre lampade). Il titolo della puntata era “Signs of Our Times” (Segni dei nostri tempi), e l’intervento di monsignor Sheen fu poi da lui rielaborato, ampliato e riproposto all’interno del libro Communism and the Conscience of the West (Comunismo e coscienza dell’Occidente), dato alle stampe l’anno successivo (1948), e in altre pubblicazioni.
Qui l’audio in lingua originale con la voce di mons. Fulton Sheen
Segni dei nostri tempi
Dio vi benedica! Voglio che queste siano le mie prime parole di saluto a voi. Saranno anche le parole conclusive di tutte le trasmissioni. “Dio vi benedica” significa che Dio è amore, che Dio vi ama e che voi dovete ricambiare l’amore di Dio.
Perché così poche persone si accorgono della gravità della nostra crisi presente? In parte è perché gli uomini non vogliono credere che i loro tempi siano malvagi, in parte perché questo significa accusare se stessi e soprattutto perché per misurare i loro tempi essi non hanno altri criteri all’infuori di sé.
Solo quanti vivono secondo la fede sanno davvero che cosa sta accadendo nel mondo. Il Nostro Salvatore potrebbe ben dire quel che disse ai sadducei e ai farisei del Suo tempo: «Quando si fa sera, voi dite: “Bel tempo, perché il cielo rosseggia”; e al mattino: “Oggi burrasca, perché il cielo è rosso cupo”. Sapete dunque interpretare l’aspetto del cielo e non siete capaci di interpretare i segni dei tempi» (Mt 16,2-3)
Noi conosciamo i segni dei nostri tempi? Essi indicano due verità ineluttabili, la prima delle quali è che siamo giunti alla fine dell’epoca postrinascimentale che fece dell’uomo la misura di tutte le cose. I tre dogmi fondamentali del mondo moderno si stanno dissolvendo davanti ai nostri occhi.
Primo, stiamo assistendo alla liquidazione dell’uomo economico, o dell’assunto per cui l’uomo, in quanto animale altamente evoluto, non ha altre funzioni nella vita se non produrre e acquisire ricchezza, e poi come le bestie da pascolo invecchiare e morire.
Secondo, stiamo assistendo alla liquidazione dell’idea della naturale divinità dell’uomo, che non ha bisogno di alcun Dio che gli dia dei diritti, o di un Redentore che lo salvi dalla colpa, perché il progresso è diventato automatico grazie alle scienze, all’educazione e all’evoluzione, che un giorno renderà l’uomo una specie di dio.
Stiamo assistendo anche alla liquidazione del razionalismo, o dell’idea secondo cui il compito della ragione umana non è scoprire il significato e lo scopo della vita, e cioè la salvezza dell’anima, bensì ideare nuovi avanzamenti tecnici per fare in modo che la città dell’uomo su questa terra prenda il posto della città di Dio. Può benissimo essere che il liberalismo storico sia soltanto un’era di transizione tra una civiltà che una volta era cristiana e una che sarà decisamente anticristiana.
La seconda grande verità che i segni dei tempi fanno presagire è che siamo decisamente alla fine di un’era non-religiosa della civiltà, con ciò intendo un’era che considerava la religione come un’appendice alla vita, un extra di devozione, un costituente morale per l’individuo ma di nessuna rilevanza sociale, e Dio un compagno silenzioso il cui nome è usato dalla ditta per darsi una rispettabilità ma che non ha niente da dire a riguardo di come si deve gestire l’attività.
La nuova era in cui stiamo entrando è quella che potremmo chiamare la fase religiosa della storia umana. Non fraintendetemi; “religiosa” non vuol dire che gli uomini si rivolgeranno a Dio, ma piuttosto che l’indifferenza all’assoluto che ha caratterizzato la fase liberale della civiltà sarà seguita da una passione per l’assoluto. Da oggi in poi lo scontro non sarà per le colonie e i diritti delle nazioni, ma per le anime degli uomini. Le linee della battaglia sono tracciate chiaramente e non c’è più dubbio su quali siano le questioni fondamentali. Da oggi in poi gli uomini si divideranno in due religioni concepite di nuovo come abbandono a un assoluto. Il conflitto del futuro è tra un assoluto che è il Dio-Uomo e un assoluto che è l’uomo-dio; tra il Dio che si è fatto uomo e l’uomo che si fa dio; tra i fratelli in Cristo e i compagni nell’Anticristo.
L’Anticristo, però, non sarà chiamato così, altrimenti non avrebbe seguaci. Non indosserà calzamaglie rosse né vomiterà zolfo, né impugnerà una lancia né agiterà una coda con la punta a forma di freccia come il Mefistofele nel Faust. Da nessuna parte nelle Sacre Scritture troviamo conferma del mito popolare che immagina il diavolo come un buffone vestito di rosso. È descritto invece come un angelo caduto, come “il Principe di questo mondo” il cui mestiere è di dirci che non esiste nessun altro mondo. La sua logica è semplice: se non c’è un paradiso, non c’è alcun inferno; se non c’è un inferno, non c’è alcun peccato; se non c’è il peccato, non c’è alcun giudizio, e se non c’è un giudizio allora il male è bene e il bene è male. Ma al di là di queste descrizioni, Nostro Signore ci dice che egli sarà molto simile a Lui, che ingannerà perfino gli eletti – e di sicuro nessun diavolo di quelli che abbiamo visto nei libri illustrati riuscirebbe a ingannare gli eletti.
In che modo egli verrà in questa nuova era per convincerci a seguire il suo culto? Verrà travestito da Grande Umanitario; parlerà di pace, prosperità e abbondanza non come mezzi per condurci a Dio, ma come fini in sé. Scriverà libri su una nuova idea di Dio adatta ai modi di vivere della gente; diffonderà la fede nell’astrologia in modo da incolpare per i nostri peccati non la nostra volontà, ma le stelle; spiegherà psicologicamente la colpa in termini di sesso represso, farà sprofondare gli uomini nella vergogna se gli altri uomini diranno che non sono di mente aperta e liberali; identificherà la tolleranza con l’indifferenza verso quel che è giusto e quel che è sbagliato; incoraggerà i divorzi con l’inganno secondo cui una nuova unione è “vitale”; accrescerà l’amore per l’amore e diminuirà l’amore per la persona; invocherà la religione per distruggere la religione; parlerà perfino di Cristo e dirà che è stato il più grande uomo che sia mai vissuto; dirà che la sua missione è liberare gli uomini dalla schiavitù della superstizione e dal fascismo, che baderà di non definire mai.
Ma in mezzo a tutto il suo apparente amore per l’umanità e alle sue chiacchiere su libertà e uguaglianza, avrà un grande segreto che non rivelerà a nessuno: non crederà in Dio. Poiché la sua religione sarà la fratellanza senza la paternità di Dio, ingannerà perfino gli eletti. Istituirà una contro-chiesa che sarà una scimmiottatura della Chiesa perché lui, il diavolo, è la scimmiottatura di Dio. Essa sarà il corpo mistico dell’Anticristo e a livello esteriore ricorderà la Chiesa come corpo mistico di Cristo. In un disperato bisogno di Dio, indurrà l’uomo moderno nella sua solitudine e frustrazione a morire dalla voglia di entrare a far parte della sua comunità, la quale darà all’uomo uno scopo più grande senza bisogno di correzione personale né di ammettere la propria colpa.
Questi sono giorni in cui al diavolo è stata concessa una corda particolarmente lunga. [Perché non dobbiamo mai dimenticarci che Nostro Signore disse a Giuda e alla sua banda: «È giunta la tua ora». È l’ora di Dio, ma anche quella del male] l’ora in cui il pastore dev’essere percosso e le pecore disperse. La Chiesa si è forse preparata a una simile notte buia, con il decreto del Santo Padre che stabilisce le condizioni per cui un’Elezione Papale può tenersi fuori dalla città di Roma?
Uomini che conoscono la storia hanno visto questi giorni bui avvicinarsi. Nel lontano 1842, 105 anni fa, il poeta tedesco Heine scrisse: «Il comunismo, sebbene oggi se ne parli poco e si aggiri per soffitte segrete su miserabili giacigli di paglia, è l’eroe oscuro destinato un grande, ancorché temporaneo, ruolo nella tragedia moderna… Tempi selvaggi e tetri ci minacciano, e il profeta che desideri scrivere una nuova apocalisse dovrebbe inventare bestie completamente nuove – bestie tanto terribili che le vecchie creature di san Giovanni sembreranno dolci colombe e angioletti in confronto. Gli dèi si velano i volti per la compassione verso i figli degli uomini, i loro antichi fardelli. Il futuro odora di cuoio, sangue, empietà e molte frustate. E io farò bene a consigliare ai nostri nipoti di nascere con scorze dure sulle loro schiene». Questo nel 1842.
Davvero siamo stati avvertiti. Per la prima volta nella storia la nostra epoca ha assistito alla persecuzione del Vecchio Testamento da parte dei nazisti e alla persecuzione del Nuovo Testamento da parte dei comunisti. Chiunque abbia a che fare con Dio oggi è odiato, che la sua vocazione sia di annunciare il Suo Figlio Divino, Gesù Cristo, come per gli ebrei, o di seguirLo come i cristiani. Dal momento che i segni dei nostri tempi indicano una battaglia tra assoluti possiamo aspettarci che il futuro sarà un tempo di prova, per due ragioni.
Innanzitutto, perché si fermi la disgregazione. Se non ci fossero catastrofi, l’empietà prenderebbe sempre più terreno. Quel che è la morte per il singolo uomo, la catastrofe lo è per una civiltà malvagia: l’interruzione della vita e, per la civiltà, l’interruzione della sua empietà. Perché Dio avrebbe messo un angelo con una spada fiammeggiante a guardia del Giardino dell’Eden dopo la Caduta, se non per prevenire che i nostri primi progenitori vi entrassero di nuovo e mangiassero dell’Albero della Vita, cosa che avrebbe reso immortale la loro colpa? Dio non permetterà che l’ingiustizia diventi eterna. Egli permette che accadano rivolte, disgregazione e caos per ricordarci che i nostri pensieri sono stati sbagliati e i nostri desideri sono stati empi. La verità morale è vendicata dalla rovina che consegue al suo ripudio. Il caos dei nostri tempi è l’argomento negativo più forte che potesse mai essere utilizzato dalla cristianesimo. La catastrofe rivela che il male si sconfigge da solo e che non possiamo distogliere lo sguardo da Dio, come abbiamo fatto, senza fare del male a noi stessi.
La seconda ragione per cui dovrà arrivare una crisi è per prevenire una identificazione sbagliata tra la Chiesa e il mondo. Nostro Signore ha inteso che coloro che sono i Suoi seguaci fossero diversi nello spirito da coloro che non lo sono. Ma questa linea di demarcazione è stata offuscata. Invece del nero e del bianco c’è soltanto una sfumatura. La mediocrità e il compromesso caratterizzano le vite di tanti cristiani. Leggono gli stessi romanzi dei moderni pagani, educano i figli nella stessa maniera atea, danno retta ai medesimi commentatori che non hanno altri criteri se non giudicare il presente dal passato e il futuro dal presente; consentono che s’insinuino nelle loro famiglie usi pagani come il divorzio e le seconde nozze; vi sono sedicenti leader sindacali cattolici privi di carattere che danno indicazioni di voto per i comunisti ai congressi, o scrittori cattolici che accettano presidenze in organismi comunisti per inoculare idee totalitarie nei film. Non ci sono più il conflitto e l’opposizione che devono caratterizzarci. Stiamo influenzando il mondo meno di quanto il mondo influenzi noi. Non c’è più diversità.
Noi che siamo stati inviati per fondare un ospedale siamo stati infettati dalla malattia, e dunque abbiamo perduto il potere di guarire. E poiché l’oro è mescolato a una lega, tutto dev’essere gettato nella fornace affinché lo scarto sia bruciato. Il valore della prova sarà di distinguerci. Una catastrofe deve giungere per rifiutarci, disprezzarci, odiarci, perseguitarci, e allora, allora potremo marcare la nostra lealtà, affermare la nostra fedeltà e dichiarare dalla parte di chi stiamo. Diminuiremo in numero, ma aumenteremo in qualità. Non è per la Chiesa che temiamo, ma per il mondo. Tremiamo non perché Dio potrebbe essere scalzato dal trono, ma perché potrebbe regnare la barbarie.
Infine tre consigli pratici per questi tempi, perché i cristiani prendano coscienza che un momento di crisi non è un tempo di disperazione, ma di opportunità. Siamo nati nella crisi, nella sconfitta: la Crocefissione. E una volta che prendiamo coscienza che siamo sottoposti alla Collera Divina, possiamo diventare oggetto della Divina Misericordia. Gli autentici insegnamenti di Dio generano speranza. Il ladrone sulla destra arrivò a Dio attraverso una crocefissione.
In secondo luogo i cattolici devono accrescere la loro fede, appendere un crocifisso nelle loro case, ricordarsi che hanno una croce da portare; riunire le vostre famiglie ogni sera per recitare il rosario; andare alla Messa quotidiana; fare ogni giorno l’Ora Santa nella Presenza del nostro Signore dell’Eucaristia, soprattutto nelle parrocchie dove i pastori sono consci del bisogno del mondo e quindi celebrano servizi di riparazione.
Infine, ebrei, protestanti, cattolici, americani, tutti noi dobbiamo prendere coscienza che il mondo ci chiama a sforzi eroici per la spiritualizzazione. Non invochiamo l’unità religiosa, che non è possibile se acquistata al prezzo dell’unità della verità, ma chiediamo un’unità delle persone religiose, nella quale ognuno marci separato secondo la luce della sua coscienza, ma tutti colpiscano insieme per il progresso morale del mondo. Le forze del male sono unite; le forze del bene sono divise. È possibile che non riusciremo mai ai ritrovarci nel medesimo banco – voglia Dio che accada – ma possiamo incontrarci sulle nostre ginocchia. Potete stare certi che nessun sordido compromesso né equilibrismo vi riguarderà. Coloro che hanno fede faranno meglio a rimanere in stato di grazia e coloro che non l’hanno faranno meglio a capire le proprie intenzioni, poiché nell’era che viene ci sarà un solo modo per fermare le vostre ginocchia tremanti, e sarà piegarle e mettersi a pregare.
Pregate Michele, Michele il Principe del mattino, che sconfisse Lucifero che voleva farsi dio. Quando un tempo il mondo si incrinò a causa di un ghigno in paradiso, egli si alzò e trascinò giù dai sette cieli l’orgoglio che voleva guardare l’Altissimo dall’alto in basso.
E pregate anche Nostra Signora. Ditele: “È a te che è stato dato il potere di schiacciare la testa del serpente che mentendo disse agli uomini che sarebbero diventati dèi. E possa tu, che ritrovasti Cristo allorché Egli fu perso per tre giorni, ritrovarLo di nuovo per il nostro mondo che Lo ha perduto. Dona la Parola all’incontinenza senile della nostra prolissità. E come tu formasti la Parola nel tuo grembo, forma Lui nei nostri cuori. Signora del Blu del Cielo, in questi giorni oscuri accendi le nostre lampade. Ridacci la Luce del Mondo perché una Luce risplenda anche in questi giorni di oscurità”.
Dio vi benedica.
A quanto pare il motivo dello spostamento della data per la beatificazione dell’arcivescovo Fulton Sheen è solo e soltanto la prudenza. La diocesi di Peoria afferma che non esiste alcun caso di copertura di abusi su minori. La vita di Sheen è stata setacciata dalla commissione di beatificazione e nessuna mala gestione di casi di abusi è stata riscontrata. Il tutto convalidato dal Vaticano.
Ecco l’articolo di J.D. Flynn pubblicato sul Catholic News Agency, nella mia traduzione.
La beatificazione dell’arcivescovo Fulton Sheen è stata ritardata su richiesta del vescovo Salvatore Matano di Rochester, funzionario della diocesi di Peoria e altri funzionari della Chiesa hanno confermato.
“Non erano d’accordo con il fatto che la data di beatificazione fosse fissata e annunciata e hanno chiesto che fossero fatte ulteriori riflessioni”, ha detto Mons. James Kruse, Direttore degli Affari Canonici della diocesi di Peoria, alla CNA il 4 dicembre.
Kruse è anche membro della Sheen Foundation, e ha lavorato per anni sulla causa di canonizzazione di Sheen.
Diverse altre fonti vicine alla beatificazione hanno anche detto alla CNA che Matano aveva chiesto di ritardare la beatificazione.
Il vescovo aveva chiesto il ritardo a causa delle preoccupazioni che Sheen avrebbe potuto essere citato nella relazione finale che riguarda un’indagine in corso del procuratore generale dello Stato sui vescovi e le diocesi di New York.
A settembre, il procuratore generale di New York ha iniziato un’indagine per verificare se una qualsiasi delle otto diocesi cattoliche romane dello Stato avesse coperto atti o accuse di abusi sessuali clericali. Sheen fu vescovo di Rochester dal 1966 al 1969.
Il vescovo, che era un autore prolifico e personaggio televisivo, doveva essere beatificato il 21 dicembre, l’ultimo passo prima che una persona possa essere dichiarata santa.
Un “rinvio” della beatificazione è stato annunciato dalla diocesi di Peoria, dove Sheen è sepolto e sarebbe stato beatificato, il 3 dicembre.
La diocesi ha detto che “alcuni membri della Conferenza Episcopale” avevano “chiesto un ritardo”, aggiungendo che “la diocesi di Peoria rimane fiduciosa che la condotta virtuosa dell’Arcivescovo Sheen sarà ulteriormente dimostrata”.
Una fonte vicina alla Segreteria di Stato vaticana ha detto al CNA che Matano ha contattato il nunzio apostolico dopo la data di beatificazione, per esprimere la preoccupazione che Sheen potesse essere nominato in un rapporto del procuratore generale, o accusato di non aver trattato in modo sufficiente le accuse di abuso durante il suo mandato di vescovo di Rochester.
C’era a quanto pare la preoccupazione specifica che una tale accusa contro Sheen potesse coincidere con la beatificazione del 21 dicembre, hanno detto le fonti al CNA.
“Una beatificazione è una celebrazione”, ha detto alla CNA un funzionario vicino alla Segreteria di Stato circa la decisione di rinviare. “Lo scopo è aiutare la fede del popolo, non essere occasione di scandali e problemi, nulla si perde nell’attesa e forse alcune cose si evitano”.
“C’è stata molta impazienza in alcune parti della [beatificazione di Sheen], ma nel normale corso di queste cose tutto questo sta accadendo molto velocemente – guardate [il cardinale John Henry] Newman e quanto è durata l’attesa”.
Kruse ha detto alla CNA che a luglio, Matano gli ha detto che “il caso è nelle mani di Roma e noi dovremmo semplicemente aspettare la loro determinazione e indicazione”.
“La settimana scorsa, Peoria ha ricevuto l’indicazione da Roma, ‘Beatificatelo il 21 dicembre'”, ha aggiunto Kruse, osservando che Matano successivamente si è opposto alla decisione iniziale della Santa Sede in materia.
Diversi arcivescovi americani di alto livello sono stati consultati sulla questione prima che la decisione finale di rinvio fosse presa dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato del Vaticano. I vescovi statunitensi consultati avrebbero raggiunto un consenso sul fatto che sarebbe stato “imprudente” procedere con i piani di beatificazione fino a quando la relazione del procuratore generale non fosse stata rilasciata e la questione fosse stata risolta.
In questione, ha detto Kruse, c’è Gerard Guli, un ex sacerdote di Rochester.
Il sacerdote è stato ordinato nel 1956, e dal 1963 al 1967 ha prestato servizio nelle parrocchie della Virginia occidentale. Secondo un documento rilasciato dalla diocesi di Wheeling-Charleston, nel 1963 la diocesi di Rochester ricevette l’accusa che nel 1960 Guli commise abusi o cattiva condotta contro adulti, non contro i minori.
Kruse disse alla CNA che il sacerdote “tornò da Wheeling per aiutare i suoi genitori malati” nel 1967.
Sheen divenne vescovo di Rochester nell’ottobre 1966.
Alcuni hanno sostenuto che Sheen dette a Guli un incarico nella diocesi di Rochester, nonostante l’accusa del 1963 contro di lui, ha detto Kruse. Il sacerdote ha detto che la questione è ciò di cui Matano è preoccupato che il procuratore generale di New York possa mettere in evidenza.
“Guli è il problema”, ha detto alla CNA.
Ma Kruse ha detto che Sheen non ha mai assegnato Guli al ministero.
“Abbiamo studiato a fondo le decisioni amministrative di Sheen riguardo a Guli, e non ha mai messo i bambini in pericolo”, ha detto Kruse.
“E nel parlare con Guli, incarichi che alcuni dicono che gli ha dato Sheen, Guli dice: ‘Non ho mai servito lì’”.
“E così tutta questa idea che Sheen abbia nominato un sacerdote pedofilo, non è proprio vero”, ha aggiunto Kruse.
“I documenti mostrano chiaramente che il successore di Sheen, il vescovo Hogan, ha nominato Guli, ed è in quell’incarico che Guli ha offeso di nuovo”.
“È [il vescovo] Hogan che ha nominato Guli nelle parrocchie delle città di Campbell e Bradford dove Guli ha offeso, ed è parte di questa ragione che ha portato alla sua definitiva rimozione e laicizzazione, così come altre questioni”.
Hogan fu il successore di Sheen.
Nel 1989, Guli fu arrestato per un episodio di abuso che coinvolgeva una donna anziana. Il sacerdote stava servendo nella parrocchia del Santo Rosario di Rochester a quel tempo. In seguito è stato ridotto allo stato laicale.
La diocesi di Rochester ha rifiutato di rispondere alle domande del CNA su Guli.
La dichiarazione della diocesi di Peoria del 3 dicembre riporta che “la vita di Fulton Sheen è stata oggetto di un’indagine approfondita e meticolosa. In ogni fase, è stato dimostrato definitivamente che egli era un modello esemplare di condotta cristiana e un modello di riferimento nella Chiesa. La sua vita di virtù non è mai stata messa in discussione”.
“Dopo il mio esame e l’ampio esame delle informazioni riguardanti l’amministrazione di Sheen, in particolare nel caso di Guli, Sheen non ha agito in alcun modo da mettere in pericolo i bambini, lui non ha in alcun modo coperto, e ho parlato con Guli che mi ha detto che l’incarico menzionato gli è stato assegnato da Sheen, Guli mi ha detto che non ha mai servito lì”, ha detto Kruse al CNA.
“Sappiamo della questione Guli da molto tempo e tutto questo è stato esaminato a fondo…..che tutta la vita e tutto è stato controllato e, alla fine, Sheen è esonerato nelle cose. E, allo stesso modo, Roma ha verificato anche tutto questo”, ha aggiunto.
Un altro funzionario vicino al processo di beatificazione ha detto alla CNA che “i funzionari della causa in Illinois hanno esaminato molto attentamente ogni parte del suo ministero di vescovo a New York. Non hanno scoperto che abbia trattato male i casi”.
Tuttavia, il funzionario ha detto, “ora dovremo solo aspettare e vedere”.
In agosto, la legge dello Stato di New York ha aperto una finestra nei termini di prescrizione per le vittime di abusi sessuali su minori per presentare denunce civili o penali riguardanti reati storici. La finestra di un anno è stata creata attraverso il Child Victims Act, che ha anche modificato la prescrizione di New York per la presentazione di denunce penali e civili per i sopravvissuti di abusi sessuali su minori.
Oltre 400 cause sono state intentate il primo giorno della finestra, tra cui un’accusa contro un vescovo in carica e una causa RICO contro la diocesi di Buffalo e la provincia nordorientale dei gesuiti. Sono state inoltre presentate denunce contro l’ex arcivescovo e cardinale Theodore McCarrick, laicizzato.
A settembre, la diocesi di Rochester ha presentato istanza di protezione fallimentare, in mezzo a una marea di cause per abusi.
“Questa è una decisione molto difficile e dolorosa, ma dopo aver valutato tutte le ragionevoli possibilità di soddisfare le richieste, la riorganizzazione è considerata la migliore e più giusta linea d’azione per le vittime e per il benessere della diocesi, delle sue parrocchie, agenzie e istituzioni”, ha scritto il vescovo Matano in una lettera del 12 settembre.
“Crediamo che questo sia l’unico modo per fornire un giusto compenso a tutti coloro che hanno subito il peccato oltraggioso dell’abuso sessuale, assicurando al tempo stesso il continuo impegno della diocesi nella missione di Cristo”.
La diocesi di Rochester ha rifiutato il Declino 4 per rispondere alle domande della CNA, ma ha fornito una dichiarazione.
“La decisione di rinviare la beatificazione dell’Arcivescovo Sheen è stata solo una decisione della Santa Sede. Rispettando la competenza della Santa Sede in questa materia, la Diocesi declina ulteriori commenti”.
Kruse ha sottolineato che, a suo avviso, mentre la decisione appartiene alla Santa Sede, è stata la diocesi di Rochester a influenzarla.
“Ho visto la dichiarazione in cui si dice che l’hanno fatto”, ha detto alla CNA.
Nota: Questa storia è stata aggiornata alle 17:00 pm MT.
Ndr: Questa storia inizialmente menzionava rapporti che sostenevano che Guli fu laicizzato nel 1967 e successivamente ritornò al ministero. Kruse ha chiarito che non è il caso, e i riferimenti sono stati rimossi.
Di Sabino Paciolla
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