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lunedì 30 dicembre 2019

L’ultima bestemmia

GESU' CRISTO "QUEER"?


Gesù Cristo "Queer": è questa l’ultima bestemmia, la più abietta, la più odiosa e la più rivoltante vomitata dagli eredi di quel tragico evento di auto-distruzione del cattolicesimo che fu il Vaticano II. Le parole di san Paolo 
di Francesco Lamendola  
  
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Gesù Cristo queer: è questa l’ultima bestemmia, la più abietta, la più odiosa e la più rivoltante, vomitata dagli eredi di quel tragico evento di auto-distruzione del cattolicesimo che fu il Concilio Vaticano II. Alla cui conclusione, nel 1965, i teologi ultraprogressisti e modernisti che vi avevano partecipato, che lo avevano preparato o che lo avevano entusiasticamente fiancheggiato, Yves Congar, Hans Küng, Edward Schillebeeckx, Karl Rahner, decisero di fondare una “loro” rivista teologica, Concilium, tuttora viva e vegeta, il cui titolo è tutto un programma. Anche se di quella pattuglia è rimasto in vita il solo Hans Küng, questi è vissuto però abbastanza da prendersi una piena rivincita, vale a dire da ricevere gli omaggi e i complimenti del papa regnante, o sedicente tale, il signor Jorge Mario Bergoglio, e ciò nonostante sia stato allontanato da moltissimo tempo dall’insegnamento nelle facoltà cattoliche per la manifesta eresia delle sue tesi. 

Ma tanto, chi se ne frega? Alla dottrina pensano ormai solo i vecchi gufi: la dottrina è una cosa rigida, una cosa morta, una cosa antipatica: vuoi mettere con la vita, la vita vera, la vita concreta e pulsante di ogni giorno? E la vita sta dando ragione a quel gruppetto di teologi, non vi è ombra di dubbio: tutto ciò che essi hanno auspicato e caldeggiato nei loro slanci più estremistici si è alla fine realizzato, anzi, la realtà è andata molto oltre le loro più rosee, o più cupe, aspettative (secondo i punti di vista).

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Non c’è una maniera moderna di tradurre il Vangelo: il Vangelo parla una lingua sola, universale, valida oggi come duemila anni fa, la lingua della Verità assoluta!

Tanto che l’ultimo numero della rivista Conciluim, che si vanta di essere la più letta e la più citata del pianeta – direttore attuale dell’edizione italiana: Leonardo Paris; ma ci sono altre edizioni in tutte le maggiori lingue del mondo – è stato interamente dedicato al tema di cui sopra: Gesù Cristo come icona del queer. Per chi non avesse ben chiaro il significato di questa parola, che in effetti era sconosciuta ai più fino a pochissimo tempo fa, citiamo da Wikipedia:
“Queer” è un termine generico utilizzato per indicare le minoranze sessuali e di genere che non sono eterosessuali o non sono cisgender. È un termine della lingua inglese che tradizionalmente significava "eccentrico", "insolito". Il termine sembra essere connesso col tedesco "quer" che significa "di traverso, diagonalmente".
L'uso del termine nel corso del XX secolo ha subìto diversi e profondi cambiamenti e il suo uso è tuttora controverso, assumendo diversi significati all'interno di diverse comunità. In italiano si usa per indicare quelle persone il cui orientamento sessuale e/o identità di genere differisce da quello strettamente eterosessuale o cisgender: un termine-ombrello, si potrebbe dire, per persone gay (omosessuali, lesbiche, pansessuali, bisessuali, asessuali, transessuali, transgender e/o intersessuali.

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Conchita Wurst? Le parole di san Paolo hanno oggi, per noi, un suono singolarmente profetico: non è forse la perdita dell’identità sessuale il segno più evidente di un’umanità che ha rinnegato la giusta relazione con Dio?

Certo, questa spiegazione contiene parecchi neologismi i quali richiederebbero, a loro volta, degli ulteriori chiarimenti: siamo pronti a scommettere che la stragrande maggioranza delle persone comuni, e anche di molte di buona cultura, ignorano il significato di parole come cisgender o intersessuale: è tutta una foresta di vocaboli barbari e incomprensibili dai quali emana un certo qual odore di zolfo; o almeno tale, sicuramente, sarebbe stata l’impressione che ne avrebbero ricavato i nostri nonni e i nostri stessi genitori, se le avessero udite pronunciare e, ancor più, se qualcuno ne avesse spiegato loro il significato. Ad ogni modo, il concetto di queer crediamo sia divenuto abbastanza chiaro, specie con l’aiuto, si fa per dire, delle cronache dello spettacolo e della musica leggera: ad esempio grazie a personaggi come Conchita Wurst, il famoso/a cantante austriaco/a, grande amico/a del cardinale Schönborn di Vienna, il quale gli/le mette a diposizione, a lui/lei e a tutta una lobby di artisti fautori dell’ideologia gender, la cattedrale di santo Stefano, nella capitale austriaca, affinché vi possano celebrare degnamente le loro profanazioni anticattoliche, trasformando per l’occasione la casa del Signore nella spelonca di Satana.

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 Hans Küng: un cattivo maestro, un teologo che ha perso la fede! 

Ed ecco, per la gioia dei nostri lettori, il sommario del numero 5 del 2019 della rivista Concilium; la più letta e la più citata nell’orbe terracqueo, come abbiamo già detto e come afferma orgogliosamente il suo editore, la Queriniana:
INTRODUZIONE
Editoriale. Teorie queer e teologie: una introduzione, 
Stefanie Knauss, Carlos Mendoza-Álvarez
Abstracts
TEMA MONOGRAFICO:
TEOLOGIE QUEER: DIVENTARE IL CORPO QUEER DI CRISTO 1. Dati fondativi
1.1 Più queer di così!, 
André S. Musskopf
1.2 Prospettive di teologia costruttiva: che cos’è la teologia queer? , Susannah Cornwall 2. Esperienze
2.1 Queer è Dio, Murph Murphy
2.2 Il volere di Dio, Paul Uchechukwu
2.3 Lettera di un indio renitente, Lukas Avendaño 3.Teologie
3.1 La teologia ebraica queer in parabole, Gwynn Kessler
3.2 I molteplici corpi di Gesù, 
Carmenmargarita Sánchez de León 
3.3 Ecclesiologia: diventare il corpo di Cristo in Asia – un corpo queer,  postcoloniale, (eco)femminista, Sharon A. Bong 
3.4 «Da Nazaret può venire qualcosa di buono?» – «Vieni e vedi!». Un invito al dialogo fra teorie queer e teologie africane, Nontando Hadebe 
3.5 L’amore negli ultimi tempi. L’iscrizione escatologica nei corpi affini a un desiderio infinitamente queer, Angel  F. Méndez-Montoya 
3.6 Liturgia queer , Marilú Rojas Salazar 
3.7 Una (introduzione alla) Bibbia queer , Gerald O. West, Charlene van der Walt 
3.8 Teologie musulmane queer , Shanon Shah Mohd Sidik Forum teologico
Gli esili nel villaggio globale e la compassione politica, 
Conrado Zepeda Miramontes
L’imperativo della riforestazione per combattere il cambiamento climatico in Asia, Reynaldo D. Raluto

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Il controverso cardinale Schönborn di Vienna

Riassumendo, e trattenendo i conati di vomito: Gesù Cristo è queer; Dio è queer; la teologia è queer; più queer di così; e infine, ciliegina sulla torta (chissà perché, ma ce lo saremmo aspettati): il cambiamento climatico, la riforestazione e i problemi legato all’ecologia e all’ambiente. E adesso vorremmo rivolgere una semplice domandina ai cattolici, a tutti quelli che dicono di essere cattolici e ritengono onestamente di essere tali, purché conservino ancora un briciolo di lucidità e di onestà intellettuale, ma soprattutto di fedeltà all’autentico Magistero della Chiesa e innanzi tutto al Vangelo di Gesù Cristo: che cosa c’entrano, con la fede  cattolica, tutte queste schifezze? Queste sozzure, queste aberrazioni, che cosa hanno a che fare con la fede che è stata insegnata loro? Che cosa penserebbero di queste cose i loro nonni, i loro genitori, il sacerdote che li ha preparati alla Prima Comunione, il Vescovo che ha impartito loro il Sacramento della Cresima? Che penserebbero e cosa direbbero i frati del convento che frequentavano così volentieri da ragazzi, anche per partecipare alla santa Messa; o le suore, magari la zia che aveva preso i voti, nel monastero ove i bambini facevano gli esercizi spirituali in vista della Prima Comunione o della Cresima? Cosa ne avrebbero pensato i Santi, anche quelli a noi più vicini nel tempo: santa Teresina di Lisieux, o san Massimiliano Kolbe, o san Pio da Pietrelcina? Avrebbero capito e approvato, si sarebbero compiaciuti nel leggere quelle pagine? Avrebbero condiviso una simile impostazione teologica? Vi avrebbero sentito e riconosciuto il profumo ineffabile dello Spirito Santo, della divina ispirazione? Avrebbero pensato che è questa la via per condurre le anime a Gesù, o non piuttosto che è la via più sicura per condurle all’inferno, ove è pianto e stridore di denti?

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Gesù Cristo "Queer": è questa l’ultima bestemmia, la più abietta, la più odiosa e la più rivoltante vomitata dagli eredi di quel tragico evento di auto-distruzione del cattolicesimo che fu il Concilio Vaticano II !


Gesù queer: la bestemmia più abietta e rivoltante 
di Francesco Lamendola


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