Vauro choc su Babbo Natale: "Un ciccione pedofilo vestito di rosso"
Il vignettista Vauro attacca ancora le nostre tradizioni. E scorda pure che "l'uomo" vestito di rosso deriva da San Nicola...
Il vignettista Vauro attacca ancora le nostre tradizioni. E scorda pure che "l'uomo" vestito di rosso deriva da San Nicola...
“Babbo Natale, un ciccione con un’aria anche vagamente pedofila, vestito di rosso”. Ennesimo delirio di Vauro.
Il vignettista ha fatto un’altra uscita delle sue ed è stato come al solito pungente e offensivo. Ieri sera è stato ospite del programma televisivo Dritto e Rovescio, condotto da Paolo Del Debbio su Rete 4, in cui si stava discutendo delle tradizioni natalizie e del presepe.
A un certo punto ha preso la parola dicendo che “è vero che a Natale si festeggia la nascita del Bambin Gesù, basta circolare e non ci vuole una ricerca sociologica”. Poi ha aggiunto una frase alquanto sarcastica. “Ma la stragrande maggioranza dei bambini, anche quelli che vanno all’oratorio, sapete chi aspetta? - ha chiesto Vauro - Babbo Natale un ciccione con un’aria anche vagamente pedofila vestito di rosso”. Le dichiarazioni del vignettista toscano hanno lasciato tutti stupiti e indignati, tra urla e disapprovazioni. Anche Del Debbio si è rivolto a Vauro dicendogli che non era il caso di affermare delle sciocchezze. Non contento, il vignettista ha rincarato la dose sottolineando che Babbo Natale "e l’ha quest’aria…". E il conduttore gli ha risposto in modo ironico evidenziando che Vauro è "l’unico in Italia che ci vede un pedofilo. Fatti delle domande".
Si tratta quindi dell’ennesima uscita spiacevole di un personaggio che proprio in questi giorni aveva dissacrato il presepe e la vicenda di Bibbiano con una vignetta diffusa sui social. Nell’immagine sono raffigurati San Giuseppe con le sembianze del capo della Lega Matteo Salvini e una Madonna che ha i tratti somatici di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. In mezzo ai due è disegnato il Bambin Gesù che è sbalordito dall’identità dei suoi genitori ed esprime una frase decisamente inquietante: “Mi sa che quest’anno chiedo asilo politico a Bibbiano”. Il titolo della vignetta è alquanto singolare perché dice di essere “a difesa del presepe”. E invece intende volutamente innescare polemiche tra coloro che difendono questo simbolo di matrice cristiana e chi si oppone ad esso, ricordando l’importanza di una pluralità culturale.
A novembre, invece, Vauro si era scagliato violentemente contro gli esponenti bolognesi di Fratelli d'Italia, Galeazzo Bignami e Marco Lisei definendoli "pezzi di m...". I due politici si erano recati nel capoluogo emiliano mostrando in un video i citofoni di qualche casa popolare del quartiere felsineo abitata da inquilini stranieri.
Andrea Pegoraro
Agrigento, preside annulla messa di Natale: "Rispetto per minoranze"
Bufera ad Agrigento per la scelta di una preside di annullare la messa natalizia. Salvini: "Vergogna, invierò presepe"
Bufera ad Agrigento per la scelta di una preside di annullare la messa natalizia. Salvini: "Vergogna, invierò presepe"
Niente crocifisso, niente presepe e - questa volta - anche niente messa di Natale. E così un'altra, l'ennesima scuola italiana finisce al centro delle polemiche.
Spieghiamo. In Sicilia, ad Agrigento, la preside di un istituto ha deciso di annullare la tradizionale messa natalizia a scuola "per rispetto delle minoranze". C'è chi, facendo parte di altri credi religiosi ha apprezzato e chi, invece, essendo cristiani cattolici, non l'ha presa affatto bene, visto il nuovo attacco alla tradizione.
E infatti qualche genitore ha fatto gruppo ed è andata a protestare al Comune dove la capogruppo della Lega Nuccia Palermo parla di "censura" e "sottomissione", come riportato dall'Adnkronos.
Teatro della spinosa vicenda è l'istituto comprensivo di Agrigento-Centro, dove la dirigente scolastica Anna Gangarossa ha deciso di punto in bianco di festeggiare l'arrivo del Natale con alcune manifestazioni ed eventi alternativi rispetto al consueto precetto natalizio, in seguito ad una richiesta che sarebbe arrivata da un gruppo di famiglie appartenenti ad altre religioni.
Quindi la decisione di cancellare la messa e lo scoppio della polemica. Tutto parte da alcuni gruppi WhatsApp, dove diversi genitori hanno esternato il proprio malcontento. L'esponente locale del Carroccio, come registrato dall’agenzia stampa, ha dichiarato: "La preside ha sbagliato perché ha ceduto a una forma di ricatto su un estremismo, questa è una censura bella e buona, siamo alla sottomissione". E ha aggiunto: "Un gruppo di genitori si è vista privare di una tradizione sacrosanta che non nuoce a nessuno, se non a chi viene private dalle nostre radici. Questo non è un atto di insegnamento la preside dovrebbe imparare meglio il testo costituzionale".
Nuccia Palermo, infine, ha così chiosato: "Per me è un precedente molto molto grave, perché limitare la libertà altrui sulle tradizioni è scandaloso. Se cominciamo dalla scuola a cedere a un ricatto morale si arriverà presto a una sottomissione indecorosa, una vera censura. E io sono pronta a difenderla davanti a tutti. La scuola deve insegnare la libertà, il rispetto, mentre annullare un precetto natalizio è una forma di mancanza di rispetto".
La presidente, contattata dall'Agi, ha spiegato il perché della controversa scelta: "I genitori degli alunni e le associazioni mi stringono la mano per la scelta che ho fatto. Sono rispettosa del pluralismo e soprattutto sono una donna di legge, per questo devo attenermi alle norme che mi impongono di non impegnare ore curriculari al culto visto che la scuola deve essere laica e ci sono precise regole imposte dal ministero dell'Istruzione". La dirigente, inoltre, ha così continuato: "La mia è stata una decisione sofferta ma giusta, mi si accusava di impegnare ore del percorso scolastico in attività religiose, come è il precetto, e ciò non era possibile. Ho solo applicato la legge, dispiace essere attaccata da chi vuole strumentalizzare la vicenda per scopi politici".
Il commento di Salvini
Il segretario della Lega Matteo Salvini, venuto a conoscenza del caso, lo ha così duramente commentato: "Vergogna, incredibile vergogna". Dunque, il leader del Carroccio ha espresso solidarietà "a tutti i bimbi, agli insegnanti e ai genitori a cui viene negato il bello del Natale, nel nome di una inaccettabile sottomissione culturale e valoriale. Invierò personalmente un presepe a questa preside, che evidentemente ha fallito nella sua missione educativa".
Fabio Franchini
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