Con le celebrazioni per Sant'Ambrogio appena concluse, la Chiesa di Milano avvia una vasta operazione di indottrinamento protestante. Per le prossime due settimane lo spazio del commento al Vangelo del giorno sul portale diocesano è affidato a marito e moglie, pastori evangelici della chiesa battista di via Pinamonte. E già si inizia con le bestemmie per l'Immacolata: «Maria? Una gravidanza irregolare. Ha accolto un richiedente asilo. Gesù». La protesta in massa di decine di sacerdoti che scrivono all'Arcivescovo.
A volte ritornano. E fanno pure carriera conquistando la copertina del settimanale diocesano. Nel gennaio scorso i due pastori battisti della Chiesa evangelica di Milano erano stati invitati dal parroco a predicare in San Giovanni in Laterano. Oggi la Diocesi di Milano si è rivolta a loro per commentare il Vangelo del giorno sull’ambìta tribuna che la Chiesa di Milano offre ai suoi preti diocesani. E le “perle” non sono mancate. L’Immacolata, per esempio? Ha accolto il primo richiedente asilo della storia. Gesù.
Commentare il Vangelo del giorno è attività concessa solo al prete o a un diacono adeguatamente autorizzato. Passi per il laico, se lo fa non a Messa, ma in uno spazio non liturgico come può essere un sito internet. Ma che lo faccia un pastore protestante è cosa decisamente curiosa, per non dire eretica, anche se la parola a Milano sembra non fare più paura, soprattutto se si pensa che i due predicatori sono delle vecchie conoscenze della chiesa milanese.
Lui è Massimo Aprile e viene presentato come co-pastore della Chiesa evangelica Battista di Milano che ha sede in via Pinamonte. E lei è la di lui consorte, Anna Maffei (in foto), anch’essa co-pastora. Una coppia sposata, dunque, per dare un segnale forte che ciò che di solito fanno i preti possono farlo anche gli sposati e le donne. Perfetto, verrebbe da dire. Tutto secondo il processo avviato…
Così, i due hanno iniziato a commentare con una striscia quotidiana il Vangelo del giorno, rito ambrosiano ovviamente, a partire da domenica 8 dicembre, giorno in cui i fedeli milanesi celebravano la IV domenica di Avvento. Giusto in tempo per finire di festeggiare Sant’Ambrogio, che degli eretici ariani fu fustigatore, che i nostri due sposi hanno occupato la striscia quotidiana. Così è stato per domenica 8 e così pure per il 9 di dicembre, che il rito ambrosiano aveva fissato come Solennità dell’Immacolata Concezione. La prima settimana ad Aprile, quella in corso e la settimana seguente, dal 15 al 21 dicembre invece sarà il turno della Maffei.
Le strisce sono già tutte caricate sul sito, pertanto il prete che vorrà preparare per tempo le omelie non dovrà fare altro che selezionare la data desiderata nel calendario et voilà: ecco che gli comparirà il volto dei due pastori con il ritratto a volte di Calvino, a volte di Lutero e a volte di Martin Luther King. Sempre o quasi nella navata centrale della Chiesa battista di via Pinamonte.
La cosa non è andata giù a parecchi preti della diocesi, stiamo parlando stando a quanto ha potuto ricostruire la Nuova BQ, di almeno 25 sacerdoti che hanno preso carta, penna e tastiera e hanno inviato una mail di protesta all’ufficio stampa della diocesi di Milano. Sotto osservazione – indignazione – soprattutto la “predica” dedicata la festività di lunedì, quella dell’Immacolata. In essa Aprile è arrivato persino a definire la Madonna come colei che ha dato ospitalità ad un richiedente asilo. E chi sarebbe? Ma Gesù, ovviamente. Ecco quanto dice: «Di quanta accoglienza siamo capaci? Se ci viene chiesto di accoglierne tanti allora nascono le paure, sono troppi, dove li mettiamo? E poi sono diversi? E poi c’è qualcuno che non si comporta bene». Ma ecco il colpo di genio: «Maria di Nazaret di quanta accoglienza è stata capace di fronte a una gravidanza irregolare, la più irregolare delle gravidanza che consociamo. Di fronte a questo straniero che veniva da Dio stesso senza permesso di soggiorno».
Insomma, la solita predica politica per obbligare al mantra accoglienza. Il tutto condito da una bestemmia quale è quella della gravidanza di Maria Santissima definita irregolare. Irregolare rispetto a cosa?
Ma le parole da sole non bastano. Così, dietro ad Aprile compare un manifesto dell’accoglienza con un’Arca d Noè volante. Ovviamente nemmeno una parola sull'Immacolata concezione di Maria, ma mica si poteva pretendere che una confessione eretica potesse parlare di un dogma mariano, no?
Dunque, se tutto va come deve andare per le prossime due settimane – a patto che la protesta dei preti che stanno scrivendo in massa non faccia fare marcia indietro alla diocesi – i fedeli ambrosiani potranno abbeverarsi al credo protestante, che già possono vedere, diciamo così, day by day direttamente dal portale di casa cattolica.
Nel commento di oggi, ad esempio, Aprile ci ricorda che «la purificazione del tempio non va letta come un atto di moralizzazione, ma in quel gesto c’è qualcosa di più: il tempio viene purificato perché Gesù è il tempio». D’accordo, ma senza Eucarestia, ovviamente mai nominata, quel tempio non avrebbe nessun valore.
Il 12 novembre invece, sempre Aprile ci fa sentire un po’ in colpa quando, a proposito del fico rinsecchito e della sostituzione di Israele con la Chiesa, il pastore batte il ferro «sull’antisemitismo della Chiesa di cui pare ci siamo finalmente liberati».
Insomma, si procede così, tra bestemmie e bestialità teologiche finché il 13 non è il momento della pubblicità di un sito che si occupa di violenza sulle donne chiamato www.ilpostooccupato.org. Verrebbe da chiedersi quanto l’arcivescovo Mario Delpini (in foto) sia informato di questa operazione di “killeraggio” ecumenico. Poi, guardando il settimanale diocesano, con il volto di Aprile in copertina, anche queste domande trovano per lo meno un inquadramento.
Così sarà l’ultimo scampolo di Avvento per i milanesi, fino al 21 quando finalmente all’orizzonte farà capolino un prete cattolico per prepararci finalmente al Natale. Sempre che nel frattempo non siano fuggiti tutti a gambe levate, che se c'è da ascoltare luoghi comuni sull'immigrazionismo allora meglio farlo con Checco Zalone. Almeno la risata è assicurata.
https://lanuovabq.it/it/povero-santambrogio-la-tua-chiesa-e-diventata-protestante
Strano dunque vero / 12
Ben ritrovati con Strano dunque vero, la rubrica della Chiesa in uscita. Rubrica che oggi non può esimersi dal raccontare ciò che avviene in terra ambrosiana, dove, proprio in occasione di sant’Ambrogio, la Chiesa di Milano ha deciso di avviarsi ancor più risolutamente sulla strada (senza uscita) del protestantesimo.
Succede infatti che sul portale diocesano il commento al Vangelo sia stato affidato a due pastori evangelici, marito e moglie, produttori di perle quali “Maria? Una gravidanza irregolare. Ha accolto un richiedente asilo: Gesù”.
Strano? Certo, dunque vero!
Ma ecco un assaggio tratto dal sermone del pastore, che di cognome fa Aprile (ma nulla a che fare, pare, con il relativo pesce): “Di quanta accoglienza siamo capaci? Se ci viene chiesto di accoglierne tanti allora nascono le paure, sono troppi, dove li mettiamo? E poi sono diversi. E poi c’è qualcuno che non si comporta bene. Maria di Nazaret di quanta accoglienza è stata capace di fronte a una gravidanza irregolare, la più irregolare delle gravidanza che consociamo! Di fronte a questo straniero che veniva da Dio stesso senza permesso di soggiorno!”.
Stranissimo? Dunque verissimo. Altrimenti non sarebbe la Chiesa in uscita.
E ora andiamo a Longuelo (Bergamo) dove per l’Avvento, nella chiesa della Beata Vergine Immacolata, è stata posta una installazione (?) intitolata Corpi spirituali o anime personificate, le cui caratteristiche salienti sono due: sono nudi e fanno paura.
Strano? Certo, dunque vero.
Ma perché installare copri nudi e spaventosi in una chiesa cattolica per l’Avvento?
Perché essi, ha spiegato il parroco, “guideranno il nostro percorso dell’Avvento”.
Stranissimo? Dunque verissimo!
Ma forse il parroco ha voluto così adeguarsi all’architettura della chiesa, la quale (vedere per credere) mette a sua volta paura, tanto che l’ingresso sembra una bocca spalancata pronta a ingurgitarti.
E infine eccoci al Vaticano, che a quanto pare investe i suoi denari anche su e in Elton John. Proprio così: risulta che attraverso il Centurion Global Fund, fondo d’investimento internazionale con sede a La Valletta, la Segreteria di Stato della Santa Sede ha investito in varie società, fra le quali Italia Independent di Lapo Elkann e, appunto, una società di produzione di film come l’ultimo Men in Black e la biografia di Elton John, Rocketman.
Strano? Dunque vero!
E non stiamo parlando di spiccioli, ma di milioni di euro.
Come dite? Che forse in Vaticano hanno pensato che i Men in Black fossero preti, che il film fosse Rocchettoman (da rocchetto, la veste liturgica) e che il Centurion del fondo avesse qualcosa a che fare con il buon centurione del Vangelo?
Uhm. Se fosse così non sarebbe troppo strano. E dunque non sarebbe vero.
A.M.V.
LA DERIVA
Cattolici e protestanti: così lontani, così inconciliabili
L’articolo di Andrea Zambrano pubblicato oggi sulla Nuova Bussola Quotidiana segnala nuovamente il processo di protestantizzazione in atto nella Chiesa cattolica. In questo blog vorrei ricordare che il fenomeno riguarda direttamente anche la Dottrina sociale della Chiesa, vale a dire la concezione della politica, dell’autorità, dello Stato e così via.
Si dice spesso che tra cattolici e protestanti ci si può e ci si deve intendere prima di tutto sulle questioni della giustizia e della pace e sull’impegno comune per una convivenza civile sana. Ma a ben vedere le due fedi orientano l’impegno sociale e politico in due modi molto diversi e credo che nel dialogo bisognerebbe tenerne conto.
Senza entrare qui nel merito complicato della questione, vorrei limitarmi a proporre alcune frasi del teologo forse più importante del Protestantesimo, Karl Barth, che mostrano in modo molto eloquente la distanza dalla posizione cattolica.
Nel suo commento al capitolo 13 della Lettera ai Romani di San Paolo, egli scrive questo lungo passo che mi preme citare per intero con corsivi miei: “A causa della sua caduta, all’umanità è stata sottratta da parte della giustizia divina la conduzione diretta dei rapporti terreni. Solo Cristo può ripristinare la condizione originaria. In modo transitorio – e al di fuori di Cristo – la storia è ambito dell’ira divina. Guerra, fame e pestilenza seguono il loro corso, così come devono, nel mondo sì estraniato dal regno di Dio ma non sottratto alla volontà di Dio. Così lo Stato attuale, quale è subentrato allo Stato divino originario, che va rinnovato in Cristo. Il suo nome è “autorità”, poiché è riconosciuto ed esplicito il suo puro carattere di potere e di costrizione in contrasto con la giustizia e la libertà dello Stato divino. Se il male ha l’autorità sulla terra, allora ogni autorità, comunque essa si chiami, che non sia nata da una nuova unione dell’uomo con Dio, potrà essere solo malvagia. L’attuale Stato autoritario è diametralmente opposto alle intenzioni divine: è in sé e per sé malvagio. Ma proprio come manifestazione evidente del rapporto negativo dell’umanità con la sua origine divina, esso è insieme una manifestazione dell’ira divina, che punisce l’umanità lasciandola libera di agire, che governa il male per mezzo del male, lo corregge e lo limita. Non è quindi per caso e, in ultima istanza, non per iniziativa umana, bensì per disposizione divina, che l’ingiustizia, l’arbitrio e la violenza che vengono dall’alto hanno il sopravvento sull’ingiustizia, sull’arbitrio e sulla violenza che vengono dal basso. Il male in quest’epoca viene combattuto e vinto dal male secondo la volontà di Dio. Ogni politica in quanto lotta per il potere, in quanto arte diabolica per ottenere la maggioranza, è essenzialmente sudicia”.
Il peccato delle origini ha inquinato essenzialmente la natura umana sicché non esiste più un ordine naturale che la ragione possa conoscere, un diritto naturale che rende buona e legittima l’autorità politica, un bene comune terreno verso cui governare gli uomini. C’è solo sopraffazione e ingiustizia e Dio stesso vuole, con la sua ira, che il male sia contrastato dal male.
L’autorità politica è quindi pur forza, potere coattivo, ingiustizia istituzionalizzata e così vuole Dio perché l’uomo, come un asino, deve essere tenuto a freno con il bastone. Ne consegue che sul piano politico il potere ha sempre ragione. Niente lo può legittimare moralmente, e per questo motivo esso è sempre legittimato dalla sua forza. Esso è sudicio senza speranza. Una visione tristissima della vita sociale e politica con cui la fede cattolica non può andare d’accordo.
di Stefano Fontana
https://lanuovabq.it/it/cattolici-e-protestanti-cosi-lontani-cosi-inconciliabili
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.