ASSALTO A SALVINI/LA SAGRA DELLE IENE RIDENS (ANCHE CATTOFLUIDE)
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Premessa opportuna: ci sentiamo di chiedere scusa - se mai dovessero sentirsi offese per le citazioni che seguiranno - alle iene ridens della savana, probabilmente assai migliori delle loro repliche italiche, bipedi di moda nel Parlamento e in larga parte dei mass-media italiani (in prima fila quelli cattofluidi).
Ieri l’aula di Palazzo Madama ha scritto una delle pagine più buie, forse la più vergognosa, della storia della Repubblica: era il giorno della Grande Caccia a chi aveva annunciato di voler cambiare l’Italia e ci stava provando, disturbando così seriamente il tranquillo e omertoso tran tran dei poteri costituiti. Sono state cinque ore di caccia grossa, dove al Colpevole (di lesa maestà) non è stata risparmiata nessuna tra le accuse più infamanti, salvo che quella di abuso sui minori (forse perché il caso stomachevole di Bibbiano, là dove regna il Pd, ha consigliato una certa prudenza in materia). Il Colpevole (di lesa maestà) è stato definito dal premier di cui è vice come una persona ignorante delle regole, senza sensibilità istituzionale, irresponsabile, inefficace, istituzionalmente impudente, opportunista, cultore di interessi personali e di partito, contraddittorio, senza coraggio, intemperante nel linguaggio, generatore di confusione, affossatore della credibilità internazionale dell’Italia, invasore delle competenze altrui. In sintesi, ha stigmatizzato il Devotissimo (uno che non è stato eletto da nessuno): “ La cultura delle regole, il rispetto delle istituzioni certamente non si improvvisano, ma sono qualità fondamentali per aspirare al ruolo di Ministro dell'interno o anche di Presidente del Consiglio dei ministri, che ha compiti di responsabilità, deve lavorare a soluzioni concrete e sostenibili, senza rincorrere o addirittura sollecitare le reazioni emotive dei cittadini”.