Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
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giovedì 16 gennaio 2020
Il “continente ateo”
La scomparsa del cristianesimo nei Paesi Bassi
L’Europa è stata definita dal rinomato sociologo delle religioni Peter Berger il “continente ateo”. In alcuni paesi l’entrata nell’era post-cristiana è avvenuta a ritmi più rapidi che in altri e permangono sostanziali differenze fra la parte occidentale ed orientale del Vecchio continente, sia nel modo in cui la fede è vissuta personalmente che nel ruolo da essa rivestito nella sfera pubblica.
Sempre a Berger si devono i concetti di “credenti senza appartenenza” e “appartenenti senza credere” per identificare, nel primo caso, quelle persone che credono in Dio, ma non partecipano alla vita ecclesiale, e nel secondo caso coloro che si definiscono membri di una confessione per ragioni culturali e non di reale adesione a dogmi e dottrine.
Quando in una società queste due categorie di individui iniziano ad aumentare significativamente, è il segno che è in atto un profondo cambiamento che porterà dapprima alla secolarizzazione e, infine, alla scomparsa vera e propria della religione. È accaduto in Francia, e sta anche accadendo nei Paesi Bassi.
Cristiani in estinzione
Dal 1970 al 2018 la quota totale sulla popolazione degli olandesi appartenenti alla chiesa cattolica è diminuito a livelli drammatici, passando dal 40% al 21,5%, ossia, in termini numerici i fedeli si sono ridotti da 5 milioni 320mila a poco più di 3 milioni 710mila. L’emorragia si è intensificata con l’avvento del nuovo millennio e non mostra segni di arresto: fra il 2003 ed il 2015oltre 650mila battezzati hanno abbandonato la chiesa cattolica.
Nella stragrande maggioranza dei casi i credenti-appartenenti non entrano a far parte di una delle due categorie sociologiche suscritte, poiché sposano in toto irreligiosità e ateismo, e anche fra coloro che continuano a identificarsi nel cattolicesimo si registra un calo significativo dell’adesione ai dogmi. Secondo un’indagine del 2015, soltanto il 13% dei cattolici credeva nell’esistenza del paradiso ed il 17% nell’esistenza di Dio.
L’anno seguente, l’inchiesta “Dio in Olanda” evidenziava come atei ed agnostici, insieme, fossero arrivati a rappresentare il 60% della popolazione totale.
I dati sulla partecipazione alle messe domenicali sono altrettanto emblematici: nel 2006 erano frequentate soltanto dall’1,2% dei cattolici e, ad oggi, è difficile elaborare proiezioni e statistiche poiché molte parrocchie hanno smesso di pubblicare le cifre che le riguardano, sebbene sia legittimo credere che tale percentuale rasenti ormai poco più dello “0,…%“.
I riflessi della scristianizzazione dei Paesi Bassi sono visibili soprattutto in un fatto: la chiusura di chiese, parrocchie e cattedrali, vendute a privati e spesso riconvertite in musei, supermercati, luoghi di culto per altre fedi più attive e alla ricerca di spazi, locali notturni, attività commerciali, biblioteche o appartamenti.
Si stima che un quinto di tutte le chiese olandesi costruite prima del 1800 ed un quarto di quelle costruite dopo il 1800 sia stato riconvertito ad uso secolare; più nel dettaglio sono state sconsacrate e riconvertite il 25% delle chiese protestanti ed il 15% di quelle cattoliche. Per quanto riguarda queste ultime, un rapporto presentato in Vaticano dalle alte gerarchie ecclesiastiche olandesi ha lanciato l’allarme: entro il 2025 si potrebbe passare dal 15% al 75%.
Secondo l’arcivescovo Willem Eijk, se la tendenza dell’abbandono delle chiese dovesse continuare al ritmo attuale, entro il 2028 l’intera arcidiocesi di Utrecht, la più grande del paese, potrebbe scomparire. La sua previsione è stata recentemente rafforzata dalla decisione dimettere in venditala cattedrale di Santa Caterina, l’edficio-simbolo della città fin dal 1560, per assenza di denaro e fedeli.
I riflessi socio-culturali del cambiamento
Secondo Paul van Geest, che ha due cattedre in storia all’università di Tilburg, il crollo della partecipazione alle messe e la chiusura delle chiese è “la conseguenza logica del fatto che la chiesa non è più un fattore vincolante nella società olandese“. Le associazioni culturali e gli enti pubblici coinvolti in tematiche sociali hanno sostituito lo storico ruolo di collante comunitario svolto dalle parrocchie, inoltre assistere alla messa è divenuto più difficile con la chiusura di numerose chiese e questo spinge molti fedeli, residenti nelle aree rurali o anziani, a desistere.
Il maggiore riflesso dell’entrata dei Paesi Bassi nell’era postcristiana è indubbiamente il forte attaccamento della popolazione ad una visione del mondo ultraliberale ed essenzialmente contraria ai valori di origine cristiana. Un mondo che spazia dallo sdoganamento dell’utilizzo delle droghe fino sostegno all’eutanasia e al suicidio assistito, anche quando riguardano minorenni, giungendo anche al controverso tema della legalizzazione della pedofilia, argomento quest’ultimo, per il quale si battono nel paese diversi enti e in passato sono stati fondati anche dei partiti politici.
Francesco parla ancora col suo confessore Eugenio Scalfari
“Alcuni giorni fa, ho parlato al telefono con il nostro Papa Francesco", scrive il giornalista anticlericale Eugenio Scalfari su Repubblica.it (16 gennaio).
Scalfari ha chiamato Francesco per prendere appuntamento il 14 gennaio, "per stabilire un incontro del quale poi avrei riferito ai lettori il contenuto. I nostri lettori sanno da tempo che io ho un rapporto molto intenso con Sua Santità, che è in grado di avere ampia conoscenza dell’attuale fase, non solo in Italia soltanto e neppure soltanto in Europa ma nel mondo intero" scrive Scalfari.
Scalfari è ateo e odia la Chiesa, ma continua a chiamare Francesco "Sua Santità".
Francesco ha detto a Scalfari che Benedetto gli ha trasmesso lunedì la sua "solidarietà fraterna", dopo le menzogne pubbliche che Benedetto aveva diffuso tramite l'arcivescovo Gänswein sul suo libro sul celibato.
Nell'articolo, Scalfari ha tentato anche di denigrare il cardinale Sarah come membro di un "gruppo dell'opposizione", come se la Chiesa riguardasse Francesco e non Cristo.
Nota abortista insignita di un Dottorato in Scienze Sociali nella Cattedrale di Canterbury
Canterbury Cathedral
Una grande sostenitrice dell’aborto Ann Furedi, Amministratore Delegato del British Pregnancy Advisory Service (BPAS), il più grande fornitore privato di aborti del Regno Unito, è stata nominata Dottore Onorario delle Scienze (Scienze sociali) durante una cerimonia tenutasi nella cattedrale di Canterbury, chiesa madre della Comunione Anglicana mondiale, il 22 novembre.
L’Università del Kent afferma di conferire la Laurea honoris causa a “personalità provenienti da diversi percorsi di vita che si sono distinte per aver dato un contributo significativo alla società” .
La Furedi è nota in Gran bretagna per aver fatto campagnepubbliche per rendere la legislazione sull’aborto inglese ancora più estrema e ha detto al Guardian , “la miglior legge sull’aborto sarebbe un foglio di carta bianco.” e ha descritto il suo ruolo come “il più bel lavoro al mondo”.
Parlando al lancio della campagna “We Trust Women” di BPAS, ente responsabile di oltre 70.000 aborti l’anno scorso, la Furedi aveva dichiarato: “Vorrei essere molto, molto chiara e schietta … la legge non dovrebbe avere nessun limite massimo (di stadio della gravidanza, n.d.t.)”.
Da notare il discutibile fatto che un ex membro del consiglio di amministrazione della BPAS e attivista pro-choice, la professoressa Sally Sheldon, sia membro del comitato per le lauree onorarie che ha selezionato la Furedi per l’onorificenza. La Sheldon, docente di legge presso l’Università del Kent, fa campagne per l’aborto a libero accesso da oltre 20 anni, sostiene l’aborto selettivo per sesso, hascritto una proposta di legge che chiede una legislazione sull’aborto meno restrittiva e ha ricevuto £ 500.000 (circa 600.000€, n.d.t.) di denaro pubblico per scrivere un libro sulla storia dell’aborto in Gran Bretagna. Ad aumentare i sospetti di un qualche conflitto di interessi, anche Frank Furedi, marito di Ann Furedi, è professore emerito di sociologia all’Università del Kent.
Ann Furedi in passato hasostenuto che l’aborto dovrebbe essere visto come una forma di “controllo delle nascite”“La pianificazione familiare è contraccezione e aborto. L’aborto è il controllo delle nascite di cui le donne hanno bisogno quando il loro metodo abituale ha fallito.”
Nel 2014 la Furedi è stata al centro di grandi polemiche per aver detto alla rivista online Spikedche le donne dovrebbero poter abortire sulla base del sesso del bambino: “La donna fornisce le sue motivazioni, il medico decide in base a quanto stabilito dalla legge … non vi è alcun obbligo legale di negare ad una donna un aborto se ha una preferenza per un sesso, a condizione che i motivi legali siano sempre soddisfatti”. E ha aggiunto, “la legge tace sulla questione della selezione di genere, così come tace sullo stupro”.
La BPAS ha anche sollevato obiezioni a progetti di legge salvavita che avrebbero permesso ai medici legali di fare autopsie sui bambini nati morti per paura che questo fatto potesse riconoscere la piena umanità e dignità di persona dei bambini non ancora nati.
Dopo il referendum in Irlanda, Furedi si era vantata di aver contribuito alla sconfitta della posizione cattolica sull’aborto: “E con un tratto di penna, l’Irlanda cattolica ha una legge sull’aborto che permette l’aborto ben 12 settimane dopo rispetto al Regno Unito.” e l’Università del Kent ha affermato che le sue argomentazioni, “ampiamente utilizzate… per legalizzare l’aborto nella Repubblica d’Irlanda”, sono state uno dei motivi per cui le è stato assegnato il dottorato.
Nel suo libro The Moral Case for Abortion, riconoscendo che la vita inizia al momento del concepimento la Furedi scrive: “L’aborto può essere un atto di uccisione, ma uccide un essere vivente che non ha il senso della vita o della morte e nemmeno la consapevolezza di sé stesso come essere distinto dagli altri”. “Sarebbe molto più diplomatico dire ‘porre fine alla vita ‘ piuttosto che ‘uccidere’ “, ammette. “Ma non credo che essere poco chiari o ipocriti sia utile. Crea l’impressione che si voglia nascondere quello che si sta facendo.”
“Catholics for Choice”, un’associazione di cattolici a favore dell’aborto, sul numero di gennaio della propria rivista, ha elogiato la Furedi come persona che sa spiegare“perché la ‘scelta’ sia una parte importante del nostro lessico“.
Il decano di Canterbury Robert Willis, responsabile del luogo dove è stata ospitata la cerimonia, si è rifiutato di affrontare l’eticità dell’evento, mentre la segreteria dell’arcivescovo di Canterbury Justin Welby, in risposta a un attivista pro-life cattolico in lotta contro il divieto di manifestazione davanti alla clinica abortista di Ealing, aveva dichiarato in una lettera di fine novembre che “in un numero limitato di casi, l’aborto può essere moralmente preferibile a qualsiasi alternativa disponibile”.
I pro-life britannici naturalmente sono indignati e Catherine Robinson, portavoce di Right To Life, ha dichiarato: “Assegnare ad Ann Furedi una laurea ad honorem è un allontanamento incredibile dalla tipologia di persone alle quali l’università dice di assegnare il premio. L’aborto non è qualcosa di benefico per la società ma dannoso.”
Dave Brennan, CEO di Brephos, un’associazione che si preoccupa di fornire supporto teologico alla battaglia pro-life, ha dichiarato: “Mi sento fisicamente male per il fatto che il mio Signore Gesù sia stato travisato qui tacitamente a sostegno dell’uccisione di bambini di massa. Se Gesù ribaltava i banchi nel Tempio perché la gente guadagnava vendendo piccioni per i sacrifici, si rabbrividisce al pensiero di cosa farebbe a Canterbury, dove una donna riceve un dottorato perché guadagna denaro con il sacrificio di bambini. Ma per qualcuno assistere alla premiazione di chi gestisce più grande genocidio nella storia della nostra nazione in quella che dovrebbe essere una chiesa di Cristo, non c’è accenno di contrizione.”
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