ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 4 maggio 2020

Il silenzio, la sua voce?

Ratzinger denuncia: "Vogliono silenziare la mia voce"

Joseph Ratzinger torna a parlare della sua rinuncia. Il papa emerito, però, ha anche rivelato come qualcuno voglia "silenziarlo"

Il papa emerito Joseph Ratzinger continua a far parlare di sè. La pubblicazione dell'opera biografica a firma di Peter Seewald, "Ein Leben", che in Italia dovrebbe uscire in autunno, ha fornito un' ulteriore occasione: Benedetto XVI è tornato a parlare in pubblico, seppur in forma scritta.

E la frase che sta rimbalzando in queste ore sulle agenzie sembra destinata a suscitare più di qualche riflessione: "I veri motivi per cui vogliono silenziare la mia voce non voglio analizzarli" .
L'ex pontefice si riferisce, con ogni probabilità, alle critiche che riceve ogni volta che viola, per così dire, quella presunta promessa di silenzio, che però non ha pronunciato quando ha rinunciato al soglio di Pietro. Benedetto XVI non ha mai detto che non sarebbe mai più interventuo. Ma Ratzinger viene comunque attaccato ogni volta che rompe il silenzio. Il virgolettato di Ratzinger - stando a quanto riportato pure da Aska News - deriva da un'intervista che l'emerito ha rilasciato in Germania.
In molte circostanze, durante questi sette anni e mezzo, Joseph Ratzinger è stato costretto a subire rimostranze proveniente dalla parte più progressista della Chiesa cattolica. In terra teutonica, prima dello scoppio della pandemia, era in corso un "concilio interno" dell'episcopato. In Germania si ragiona da tempo su una serie di riforme, che liberalizzerebbero una serie di prassi che il cattolicesimo per ora ha ritenuto non essere opportune. Tra le novità, c'è la questione dell'abolizione del celibato sacerdotale. Ratzinger è contrario all'ipotesi. Molti vescovi tedeschi, invece, sono favorevoli. Il cardinal Robert Sarah ed il papa emerito hanno espresso la loro contrarietà all'ipotesi in "Dal profondo del nostro cuore", un libro che ha fatto molto discutere.
La sensazione è che l'emerito abbia deciso di chiarire come stanno le cose: "Il sospetto che io mi immischi regolarmente in pubblici dibattiti è una distorsione maligna della realtà", ha dichiarato. Benedetto XVI ha rinunciato al ruolo di pontefice. Ora il Papa è Francesco. E Ratzinger lo ha chiarito in più di una circostanza. Ma qualcuno ritiene comunque fuori luogo il fatto che il tedesco continui a scrivere, pubblicare, esprimere qualche perplessità teologica e magari ad indicare in un certo senso la strada.
Benedetto XVI ha anche ribadito nell'intervista di essersi "dimesso" per via dell'età e delle possibili conseguenze sul piano della salute fisica La motivazione che ha fornito durante la celebre e solenne cerimonia in cui ha comunicato la decisione ai cardinali. E la figura del papa emerito? "Questa forma giuridico-spirituale - ha chiarito l'ex pontefice, come si legge su Katolisch.de - evita qualsiasi pensiero sulla convivenza di due papi: un vescovato può avere un solo proprietario. Allo stesso tempo, si esprime un legame spirituale, che non viene rimosso in alcun modo".
Joseph Ratzinger ha anche rimarcato la profonda vicinanza, umana e spirituale, che lega la sua figura a quella di Papa Francesco. Non c'è spazio per le polemiche interne, insomma. Qualcuno, però, preferirebbe il "silenzio".

Cei: Nuove visioni della Chiesa, da Maestra e Madre dei popoli a serva dello stato.


Il Credo è la preghiera che riassume perfettamente le principali verità della fede e che ha sempre espresso l’intima convinzione che Cristo è venuto, ci ha salvato con la sua croce, è morto ed è risorto.





Carissimi amici lettori,

vogliamo innanzitutto augurarvi una buona festa del Ritrovamento della Santa Croce del Signore.

Proprio ieri, la CEI ha edito un nuovo comunicato in cui l'Em. Rev.ma (attualmente moltissimo meno Rev.ma!) Card. Gualtiero Bassetti, Presidente della CEI, commenta il nuovo Protocollo raggiunto con le autorità italiane per una ripresa delle celebrazioni col popolo. L'Eminenza esprime la soddisfazione sua, dei vescovi e, più in generale, della comunità ecclesiale (sicuramente non la nostra e di moltissimi fedeli e sacerdoti in particolare!) per essere arrivati a condividere le linee di un accordo, che consentirà – nelle prossime settimane (si vocifera una ripresa tra il 24 e il 31 maggio, tra la Domenica infra l'Ottava dell'Ascensione e la Pentecoste), sulla base dell’evoluzione della curva epidemiologica – di riprendere la celebrazione delle Messe con il popolo. Ricordiamo che il 26 aprile la stessa CEI accusava con toni accessi e agguerriti che il Governo italiano, dopo una lunga trattativa con il sottosegretario don Ivan Maffeis, non annoverava la Chiesa cattolica tra le "attività" che avrebbero potuto riprendere durante la fase 2. Clamoroso schiaffo! Subito, quella stessa sera del discorso del "devoto" Premier Conte, la CEI si mostrava contro il governo con le seguenti parole: "Viola la libertà di culto"; "Ferita incomprensibile e ingiustificabile" (Avvenire). Riprendeva la notizia la testata giornalistica letta e apprezzata dal Pontefice sedente, la Repubblica (nuovo bollettino ufficiale della Santa Sede, al posto del già Osservatore Romano!): "La Cei contro il Governo: contro la libertà di culto". L’arcivescovo di Chieti, S. Ecc. Mons. Bruno Forte, così parlava il 28 aprile: "Una disattenzione grave da parte dell’esecutivo in violazione dell’articolo 19 della Costituzione e dell’articolo 10 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea". Che toni accesi! Sembrava di esser ritornati ai tempi di san Gregorio VII! Però, manco uno sputo di secondo, che tutta la favoletta costruita ad arte dagli attuali parolai vestiti di porpora con l'avvallo del Pontefice sedente, che si è dato ad omelie filo-europeiste e a telefonate segrete con il suddetto "devoto" Premier, scompare con il comunicato della CEI di ieri. In quest'ultimo, addirittura, il Card. Bassetti si congratula con il ministro della Salute sig. Speranza e l'intero Comitato tecnico-scientifico perché "questa tempesta, inedita e drammatica, ha posto sulle loro spalle un carico enorme in termini di responsabilità"; e riconosce che "come Chiesa abbiamo (hanno!, n.d.R.) condiviso, certo con sofferenza, le limitazioni imposte a tutela della salute di tutti, senza alcuna volontà di cercare strappi o scorciatoie, né di appoggiare la fuga in avanti di alcuno; ci siamo mossi in un’ottica di responsabilità, a tutela soprattutto dei più esposti. Alla vigilia di quella che ci auguriamo possa essere una rinascita per l’intero Paese, ribadisco l’importanza che non si abbassi la guardia ma, come abbiamo ripetuto in questi mesi, si accolgano le misure sanitarie nell’orizzonte del rispetto della salute di tutti, come pure le indicazioni dei tempi necessari per tutelarla al meglio". Questo, sembra il comunicato di uno rispettabilissimo Ministero della Sanità pubblica, ma non ci si immaginerebbe fosse prodotto da nientedimeno che il Presidente della CEI. Tutti i Vescovi sono concentrati a preservare la salute corporale (questo non è che sia un male in sé!) ma si sono dimenticati della salute più importante, ribadita anche dal Codice di Diritto canonico, ovvero la Salus animarum, Salute delle anime, e della vita eterna (cfr. leggasi quanto affermano san Paolo e san Pietro nelle proprie Epistole). Una Chiesa italiana allo sbaraglio, che non sa più la sua essenza e dove andare! Pensano alla rinascita del Paese, ma della fede che va morendo nei cuori dei fedeli, non gliene frega! I Vescovi hanno abbandonato le trincee e hanno lasciato che i propri figli fossero trattati da animali, le loro salme bruciate e senza alcun funerale! Questo è solo uno dei tanti esempi della costante persecuzione violenta contro il popolo cristiano, purtroppo perpetrata con l'assenso silenzioso dei pastori, contro ogni legge e ragione! Per fortuna, molti santi del passato hanno aiutato il popolo fedele a riguardarsi dal clericalismo, uno fra tutti fu sant'Atanasio, che difese la Chiesa dalle eresie di Ario che infestavano la Chiesa. Una domanda sorge dai nostri cuori afflitti: È possibile che questo atteggiamento da fidanzatini banchettatori tra la Cei e lo Stato italiano sia frutto di qualche losco interesse del dio quattrino e non più di quello trino? Quindi, in vista della prossima dichiarazione dei redditi, cari amici lettori, privati del conforto dei Sacramenti e delle Sante Messe, vi consigliamo di usare la libertà di coscienza, tanto amata dai nostri porporati e Pontefice, anche nell'apporre la fantomatica crocetta sull'ente cui destinare l'8xmille. Perché non privare a questi manager che occupano la Chiesa cattolica del borsellino di cui agognano avidamente? Povertà, povertà! Così dicono di voler vivere ad unisono con il Romano Pontefice, quindi accontentateli!
Inoltre, cari amici, non manca proprio niente a questa Chiesa, che di cattolico non ha più nulla se non il nome, apostata! Infatti, dopo la recita del Regina coeli, il Pontefice sedente (se così si può ancor chiamare, visto che anche lui non vuol esser chiamato Vicario di Cristo, e corresponsabile del declino di una bimillenaria fede) ha annunciato di aderire alla “giornata di preghiera, di digiuno e di invocazione per l’umanità”, indetta dall'Alto Comitato per la Fratellanza Umana, cui parteciperanno anche le svariate false religioni. Verrebbe a dire: Ma cosa credono il Pontefice sedente e i suoi cortigiani? Prima adorano la Pachamama nei giardini vaticani obbligando a compiere riti tribali, poi invitano a pregare e digiunare in comunione con coloro che adorano un falso dio! Inoltre, invitano i fedeli a seguire il precedentemente detto Alto Comitato per la Fratellanza Umana, che è costituito da personalità provenienti da diverse tradizioni religiose, cristiane e non. Questa è proprio la Nuova Chiesa Mondialista relativista! Tutto ciò la Santa Chiesa Cattolica bimillenaria lo ha sempre anatemizzato.
Pertanto, rinnoviamo il nostro voto al Signore, cui potete associarvi anche voi carissimi lettori, di liberarci dai nemici che ci circondano, dai cattivi pastori mercenari, che quali servi del potere civile e dei piaceri mondani, stanno contribuendo a sfigurare la bellezza della Santa Madre Chiesa, della Sposa di Nostro Signore Gesù Cristo, la Madre e Maestra luminosa dei popoli. Dio non si farà mai irridere, è un Dio geloso e presto farà la Sua Giustizia! Estote parati, o mercenari, sepolcri imbiancati e razza di vipere, che non potendo entrare nel Regno dei cieli lo precludete anche ai fedeli!

Gregorius et Hildegardis


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