ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 22 giugno 2020

A presto, relativamente..

Chi non è con me è contro di me…




… e chi non raccoglie con me disperde” (Mt. 12, 30). Sono parole chiare e severe per tutti: una di quelle sentenze chiare che non possiamo ignorare, perché fanno parte della logica di Dio e coinvolgono tutti gli uomini senza eccezioni, credenti e non credenti. Certamente, come in altre questioni è importante esserne consapevoli e quindi liberi  di scegliere e di agire, conoscendo  la volontà di Dio, espressa  nel Decalogo.


A parte però i casi particolari e le circostanze che possono interferire sulle responsabilità, resta la norma chiara che, oggi come allora, la Parola di Gesù non concede sconti a nessuno.

D’altra parte se Gesù è Via, Verità e Vita, la sua Parola resta valida per sempre, anche se in ogni tempo può emergere qualcuno che vorrebbe modificare con ragionamenti umani il loro valore eterno. Da secoli i novatori e i modernisti ci provano, per modificarne il significato e renderla più gradita al pubblico, ma inutilmente.

Il messaggio di salvezza del Vangelo non è facile, né agevole per nessuno, ma richiede grande fede, impegno e volontà, essendo consapevole che la posta in gioco è altissima e che, per essa, conviene spendere le migliori energie per prenderne possesso, fino ad amare anche i nostri nemici.

Oggi, dopo oltre duemila anni dal Natale di Gesù, unico nostro Salvatore, nelle nazioni tradizionalmente cristiane, i battezzati stanno declinando, destinati a ridursi ancora, a causa degli immigranti islamici, finché il Salvatore Gesù Cristo, urlerà il suo “Basta!
Evidentemente, nel mondo stanno prevalendo le forze del male, a causa dei nemici penetrati ovunque nella Gerarchia – lupi rapaci in veste di agnelli – e credono di essere vicini alla vittoria finale: ci vuole forse una grande intelligenza, per capire che una situazione cosi anomala al vertice della Chiesa Cattolica, non è compatibile con un’istituzione divina?

Oggi, il mondo e i cattolici, in particolare, stanno vivendo un tempo d’una gravità eccezionale, nel senso che i nemici della Chiesa, sono riusciti a prevalere in ogni campo perché la situazione religiosa, politica, economica, mediatica, ecc. è da tempo ormai nelle loro mani, per cui la Chiesa, potrà passare “insensibilmente” e senza traumi alla gestione dell’Anticristo.

Non scoraggiamoci, perché tutto è previsto dalle profezie: non sono i credenti e gli amici di Gesù che devono temere, ma i suoi nemici penetrati nella Chiesa occupandone i seggi più importanti, per distruggerla più agevolmente: saranno loro i cancellati, se non si convertono in tempo.

Attenti ai castighi!

Un ruolo importante nella vita quotidiana è svolto dai nostri angeli custodi che spesso vengono in nostro aiuto, se ci ricordiamo di invocarli. Ma se non ci ricordiamo di loro, si fanno sentire con segni misteriosi, finché non riusciamo a collegare questi segni con la loro presenza.

È un avviso che la Provvidenza di Dio sta lavorando ed agisce delicatamente, servendosi spesso del nostro angelo a cui Dio ha voluto affidarci per il nostro bene materiale e spirituale.

Ciascuno di noi può testimoniare con qualche episodio la propria esperienza che conferma di norma questa realtà, mentre comprova che la Provvidenza divina è in azione: il nostro angelo custode è sempre attivo per tirarci fuori dai pericoli materiali e spirituali.

Il che non impedisce di dover essere molto prudenti, sempre!

Un pensiero che coinvolge i credenti, di fronte alle catastrofi – terremoti, incidenti aerei, disastri ferroviari, attentati terroristici, ecc. – mentre pregano Dio per la salvezza eterna delle anime delle vittime, è questo: le vittime erano preparate ad incontrare quella chiamata improvvisa? Hanno avuto il tempo sufficiente per chiedere a Dio il perdono dei peccati?

Considerata la frequenza di incidenti mortali, di morti improvvise per cause ignote o per malattia, ecc. la vita ci può essere tolta  senza preavviso, senza segni premonitori, nella pienezza della nostra attività quotidiana.

Tra le preghiere che la tradizione cattolica un tempo ci proponeva, c’era anche questa: “dalla morte improvvisa, liberaci o Signore!”… per significare che la vera pietà cristiana ci proponeva un tempo utile per prepararci adeguatamente, con tutti i conforti della fede, al passo estremo.

Oggi però, a causa del pensiero dominante frutto del relativismo post-conciliare, e della superbia intellettuale, si è giunti all’indifferenza religiosa, culminata nell’elezione problematica, per non dire altro, di papa Francesco che, per certi aspetti, è agli antipodi della Tradizione cattolica.

Perché è successo questo?

Una risposta adeguata a questa domanda è stata data da esponenti della cultura, da teologi, da giornalisti famosi, da cultori di storia della Chiesa: noi comuni mortali non avevamo ancora subito e vissuta una situazione tanto incerta e precaria nelle alte sfere della Gerarchia.

Una situazione che prelude alla manifestazione dell’Anticristo.

Una grande sofferenza morale

Le massime autorità della Chiesa oggi soffrono d’inquietudine – forse per motivi opposti a quelli dichiarati dal popolo cristiano rimasto fedele – ma soffre molto di più il piccolo resto del gregge rimasto fedele alla Tradizione, che vede con sgomento cadere a pezzi l’antica costruzione della Chiesa di Cristo. Molte preghiere continuamente salgono oggi al Cielo, perché chiedono che Gesù intervenga presto a salvare la Chiesa dall’autodistruzione.

Considerando le novità post-conciliari imposte, più che proposte dagli uomini di Chiesa, è chiaro che non tutti i Vescovi e i Sacerdoti accolgono con esultanza le novità del Concilio.

Un clima che si può percepire a livello periferico, sia dal clero che dai credenti più zelanti, con reazione varie e diversificate, possono essere così espresse:

1) L’invasione massiccia di stranieri, specialmente islamici, in Europa e particolarmente in Italia è stata la causa principale della sconfitta elettorale dei post-comunisti, ma anche della “politica papale super-misericordiosa”, favorendo il ritorno di ideologie xenofobe.
2) Un tempo il pericolo da battere era l’ideologia ateo-comunista e liberal-massonica, oggi, senza fare nomi, perché sono troppi, i nemici più subdoli sono stati inseriti a pieno titolo nelle strutture della Chiesa che aspettano il momento opportuno per qualificarsi in pieno.
3) Coloro che soffrono di più di questa situazione anomala della Chiesa, sono i veri cattolici, che non ottenendo soddisfazione alle loro legittime richieste, aspettano con fiducia l’intervento diretto di Dio, perché venga a liberarci da una situazione d’anarchia e d’apostasia.
4) Nel giro di cinquant’anni, le ideologie di sinistra ed il pensiero unico anticristiano si sono evoluti, tanto da cambiare, non solo il volto dell’Europa, ma anche quello della Italia cattolica, sede del Papato che oggi, tramite il ritorno del buon senso, sembra voler ricuperare i valori perduti. 
5) L’elezione di papa Bergoglio ha un significato apocalittico: cioè di un elemento anomalo, imposto dai padroni del mondo, seguaci di satana, per introdurre nella Chiesa alcuni personaggi preparatori, favorevoli alla Venuta dell’Anticristo, contro ogni ragionevole buon senso.

Con papa Bergoglio è invalso nel campo mediatico una novità importante, sempre a vantaggio del personaggio più autorevole: il privilegio di non rispondere o rispondere solo parzialmente a certe domande dei giornalisti, ritenute insidiose o troppo curiose.

Insomma, un personaggio molto chiacchierato che si regge perché sostenuto dai media e da un grande apparato pubblicitario, per cui è prevedibile che i suoi avversari non avranno successo: sostenuti praticamente dai tradizionali nemici della Chiesa, quella vera, fondata da Gesù Cristo, attualmente schierata in maggioranza contro di Lui.

Tutto ciò fa pensare che l’organizzazione massonica ultra-potente che lo sostiene, non ha nessuna intenzione di mollare la presa e che continuerà ancora fino al momento in cui questa organizzazione avrà deciso: allora papa Francesco avrà esaurito il suo compito e dovrà seguire anche lui gli ordini superiori, rassegnando le dimissioni, come qualsiasi altro iscritto alle Logge. Per questo papa Francesco nei primi giorni della sua nomina aveva già preannunziato le sue eventuali dimissioni: quelle imposte dai massimi esponenti della Massoneria Mondiale, quando riterranno esaurito il suo compito.

Questa è la situazione che l’attuale Papa ci propone, anche se non tutti lo approvano: insomma un Papa che ci costringe a meditare con attenzione gli ultimi capitoli dell’Apocalisse.

“… chi non raccoglie con me disperde”

Questa massima evangelica si può applicare oggi a tante situazioni politiche e sociali presenti nel mondo, ma specialmente alle comunità cristiane delle nazioni europee che hanno più o meno volontariamente negato il riconoscimento ufficiale delle radici cristiane della nostra cultura e tradizione, per applicare le disposizioni atee e anticristiane, imposte dalla Costituzione europea.

Non è facile per un cristiano convinto vivere in questa situazione di apostasia, cioè di rifiuto di Dio, nelle vicende politico-sociali dei vari Stati europei, che forse, per meriti di piccoli gruppi di preghiera, sparsi ovunque, fedeli al Dio Trinitario ed alla Chiesa cattolica, formano una barriera spirituale contra i castighi di Dio, con la preghiera del S. Rosario.

Inoltre, che valore attribuire alla richiesta assidua di papa Francesco al popolo cristiano di pregare per lui?... “Non dimenticate di pregare per me!”.

Questa richiesta che viene ripetuta spesso ai pellegrini presenti alle udienze del Pontefice, può essere interpretata in vari modi, tra cui:

a) Per ottenere da Dio la protezione e l’assistenza in ogni circostanza materiale e spirituale al suo pontificato, secondo la tradizione secolare della Chiesa.
b) Per dare ai pellegrini l’illusione che nella Chiesa cattolica nulla è cambiato, mentre tutto è in fase di cambiamento, in attesa della manifestazione dell’Anticristo.
c) Per neutralizzare le opposizioni da parte dei contestatori ed evitare il più possibile le manovre ostili alle minacciate defezioni dei membri più tradizionalisti.
d) Per essere certi che quando inizierà la manovra di introduzione dell’uomo iniquo, tutti i personaggi coinvolti nell’evento, possano agire con autorità, rapidità e sicurezza.

A presto, relativamente, potremmo assistere a manovre misteriose, come le dimissioni di personaggi politici di primo piano, di cardinali colpiti di malattie improvvise, di trasferimenti di cariche importanti, di cambiamenti repentini di programmi, ecc. allo scopo di favorire l’ingresso nel mondo ecclesiastico – con importanti riflessi politici ed economici – del personaggio chiave che riguarda gli ultimi tempi: l’Anticristo, detto anche uomo iniquo da San Paolo (cft. 2 Ts).

Il travaglio della Gerarchia in questi ultimi tempi, potrebbe essere così interpretato: dopo la prima fase di adesione alla massoneria e dei brillanti successi nella carriera, di norma vengono richieste agli associati “missioni” sempre più impegnative, per cui, se il “confratello” accetta, tutto procede bene, ma se tergiversa o si rifiuta di seguire gli ordine dei superiori incogniti, allora per lui comincia un difficile percorso che può sfociare nelle dimissioni, ma anche in gravi danni personali, come la pena di morte eseguita nella loggia stessa, applicata a seconda della gravità del caso.

Ognuno di noi, semplici mortali, ha un destino ignoto, legato alla volontà di Dio, ma la morte dei fratelli massoni fedifraghi, è un mistero ancora più fitto, spesso procurata per punizione e comminata direttamente nella Loggia per qualche inadempienza verso le severe regole del Club.

Trattandosi di un’associazione segreta in vigore da secoli, lo statuto non ha subito molte variazioni nel corso del tempo, per cui gli affiliati, insieme coi grandi privilegi ottenuti al presente, si trovano in serie difficoltà al momento della morte se decidono di ritornare alla Chiesa, in previsione del Giudizio Eterno, perché lo scopo finale della massoneria è quello di condurre le anime all’inferno!

Molti documenti del Magistero, nel corso dei secoli hanno condannato la massoneria come uno dei nemici più aggressivi contro la Chiesa Cattolica, ma questi documenti vengono raramente ricordati  dalle Autorità ecclesiastiche…

Anche dal punto di vista storico, politico e religioso, la Massoneria, Società Segreta, è pressoché ignorata dai media: evitando così la pubblicità si giunge più difficilmente all’identificazione di personaggi importanti della politica, della cultura, della finanza e della Gerarchia.

In sintesi: il mondo è governato totalmente dalla Massoneria, ma non gradisce la pubblicità.


di Marco



Articolo pubblicato sul n° 9 anno XLVI  di SI SI NO NO
del 15 maggio 2020

L'immagine è nostra


http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV3640_Marco_Chi_non_e_con_me.html


Contro Roma e l’Italia. Un vecchio piano che ritorna
«Lo scopo di tutto questo? Sostituire alla religione e alla Chiesa cattolica una nuova religione». Si legge così nel bel libro di Massimo Viglione 1861. Le due Italie. Identità nazionale, unificazione, guerra civile (Ares, 2011): affermazione che arriva alla fine di un capitolo, intitolato Massoneria, utopismo e rivoluzione, nel quale l’autore dimostra come nella «rivoluzione italiana», compreso il «Risorgimento», il ruolo delle logge massoniche fu decisivo e fu giocato innanzitutto in opposizione alla Chiesa cattolica, con lo scopo di giungere a una nuova religione. Quale? «La religione della patria risorgimentale, nuovo culto del popolo italiano (facente parte del culto generale dell’Umanità: l’Uomo è il nuovo dio, gli uomini si costituiscono in popoli, i quali formano l’Umanità)».
A buon diritto Viglione scrive dio con la minuscola e Uomo con la maiuscola: nella nuova religione, infatti, il culto è capovolto ed è l’Umanità l’entità divinizzata. Ma ciò su cui occorre riflettere è anche la portata universale della guerra mossa dai risorgimentali italiani, con fondamentali aiuti esterni, alla Chiesa cattolica. Sconfiggere e conquistare Roma, sede del papa, voleva dire non soltanto risolvere una questione nazionale e dare all’Italia una capitale; per il nuovo culto umanitaristico significava sconfiggere il nemico di sempre: la Chiesa cattolica.
Non a caso Luigi Settembrini, massone fin da giovanissimo, parlava della «nemica Roma» e diceva: «Italia nuova e cattolicesimo vecchio non possono stare insieme; noi abbiamo fatto il papato, noi dobbiamo trasformarlo; e se l’Italia non si spapa e non si trasforma in religione, ella non ha ragion d’essere».
Programma chiarissimo. Ma come «spapare» l’Italia e, con essa, l’intero mondo cattolico?

Il metodo fu altrettanto chiaro: portare l’attacco non dall’esterno, ma dall’interno. Non seguire la strada delle persecuzioni pagane, delle eresie medievali, delle guerre protestanti, della Rivoluzione francese, ma avvelenare la Chiesa internamente, facendo crescere in essa un tumore in grado di portarla alla morte.
La massoneria risorgimentale, conscia dei fallimenti ai quali, storicamente, andarono incontro tutti coloro che vollero attaccare la Chiesa e il cattolicesimo frontalmente, si propose di conquistare il papa e la gerarchia cattolica. Scrive Viglione: «Si trattava insomma di corrompere ideologicamente i giovani sacerdoti, perché un giorno alcuni di loro sarebbero divenuti vescovi, e poi, un giorno, fra questi vescovi, sarebbe uscito un Papa! E il Papa, nella Chiesa, può tutto, anche provocarne la distruzione, secondo i loro piani».
Un piano a lunga gittata (come si legge nell’Istruzione per l’Alta Vendita del 1817), che poteva richiedere, per la sua realizzazione, anche più di un secolo, ma che avrebbe assicurato la vittoria corrompendo la Chiesa dall’interno.

Ora è molto difficile non leggere, per esempio, un documento come la Dichiarazione di Abu Dabhi, sottoscritta dal papa e dal grande imam di Al-Azhar nel febbraio dell’anno scorso, senza pensare a quanto scrive Viglione circa i piani per conquistare la Chiesa dall’interno. Tanto più che papa Francesco piace moltissimo ai massoni, i quali hanno salutato la Dichiarazione di Abu Dhabi come un momento di svolta, in senso positivo, nella storia della Chiesa. Allo stesso modo, è difficile non studiare il Concilio Vaticano II senza avvertire inquietanti reminiscenze dei piani massonici per infiltrarsi nella gerarchia cattolica.
Il Risorgimento produsse dogmi forti, primo fra tutti quello secondo il quale l’unica via al patriottismo italiano è proprio quella risorgimentale. Allo stesso modo, la narrativa imposta con il Risorgimento ha messo in un angolo chi ha voluto sottrarsi a tali dogmi e raccontare un’altra storia, comprendente anche i misfatti risorgimentali. E qualcosa di molto simile sta avvenendo oggi, a livello non più italiano ma planetario, con l’imposizione di nuovi dogmi che vanno nel senso del relativismo, dell’umanitarismo e dell’ecologismo, e con l’emarginazione di chi fa contro-informazione e contro-storia. Cambiano gli scenari, ma si conferma la sostanza: corrompere l’umanesimo cristiano trasformandolo in umanitarismo ideologico, così da mettere l’uomo al posto di Dio. E tutto ciò non in opposizione alla Chiesa cattolica, bensì con il coinvolgimento della Chiesa stessa, svuotata dei suoi contenuti precipui, riempita dei nuovi dogmi che piacciono al mondo e attivissima nel farsi interprete del nuovo verbo umanitarista.
Osservando quanto è oggi sotto i nostri occhi trova conferma, poi, un altro punto: per realizzare il piano resta fondamentale mortificare Roma e l’Italia in quanto sedi visibili del cattolicesimo. E per fare ciò occorre inoculare negli italiani valori e ideali artificiali, costruiti altrove e che mai hanno fatto parte veramente del nostro bagaglio ideale. Attenzione dunque a considerare il nostro Paese marginale e poco importante sullo scacchiere geopolitico. Per costruire il Mondo Nuovo, oggi come ieri, occorre una Nuova Italia. E i costruttori (mi verrebbe da dire i muratori) lo sanno bene.

Il Coronavirus, o Covid-19, è stato, ed è ancora, uno di quegli inaspettati eventi che accelerano il corso della storia e contribuiscono a orientarne la direzione. Su questo nuovo orizzonte si sviluppa la lotta tra chi vuole difendere e restaurare l’ordine naturale e cristiano e chi vuole invece annientarlo. Sul piano politico una fase di questa battaglia è l’elezione del prossimo presidente degli Stati Uniti.
Donald Trump ha posto la sua candidatura per la rielezione, ma gli eredi di Clinton e Obama stanno facendo di tutto per impedirne la vittoria. E’ per questo che negli Stati Uniti, come in Europa, si preannuncia un autunno molto caldo, per l’esplosione di violenze e disordini sociali.
Trump merita di essere difeso, ma i suoi errori non possono essere nascosti. Uno di questi errori si è dimostrato la scelta del giudice Neil Gorsuch alla Corte Suprema.
La Corte Suprema, i cui candidati sono eletti a vita, è più importante della stessa presidenza degli Stati Uniti, perché è in questo tempio del potere che si fanno, o si condizionano, le leggi, prima ancora che alla Camera o al Senato.
Ciò che è successo il 15 giugno è che Gorsuch, non solo ha votato a favore, ma è stato l’estensore di una sentenza della Corte Suprema che canonizza la teoria del gender, aprendo la porta al reato di omofobia.

Trump probabilmente non condivide questa sentenza, ma è lui che ne ha nominato l’estensore. Questo dimostra come la battaglia politica non è sufficiente se manca una strategia culturale.
La strategia culturale è necessaria in Italia, dove c’è il rischio che in autunno sia approvata una proposta di legge che punisca ogni critica all’omosessualismo e al gender. Ci sono cinque proposte di legge in Parlamento, una delle quali è presentata dall’ex-presidente della Camera Boldrini e dal ministro della Salute Speranza. Queste proposte di legge vogliono dare protezione giuridica a concetti, come l’“identità di genere”, il “ruolo di genere” e l’“orientamento sessuale”, reprimendo, con l’accusa di discriminazione, ogni atto o parola contrario.
La Conferenza Episcopale Italiana si è improvvisamente risvegliata, affermando che “un’eventuale introduzione di ulteriori norme incriminatrici rischierebbe di aprire a derive liberticide, per cui, più che sanzionare la discriminazione, si finirebbe col colpire l’espressione di una legittima opinione, come insegna l’esperienza degli ordinamenti di altre nazioni al cui interno norme simili sono già state introdotte”.

Ma la Conferenza Episcopale sembra non comprendere che ogni legge che tuteli l’omosessualità come valore va rifiutata, non solo perché è liberticida, ma perché essa innanzitutto nega la legge naturale e divina, cioè offende Dio, prima ancora di reprimere la libertà di espressione dell’uomo. La stessa
Conferenza Episcopale del resto, con il pretesto dell’emergenza sanitaria, pretende di imporre come obbligatoria, la comunione in mano. Questa è una misura liberticida, perché viola il diritto del fedele di ricevere la comunione in bocca, ma prima di tutto rappresenta un’offesa al giusto culto che si deve a Dio, ed ha quindi una gravità non minore delle proposte di legge contro cui i vescovi protestano.
E’ questo il drammatico sfondo della lotta tra chi vuole difendere l’ordine naturale e cristiano e chi vuole invece disgregarlo.



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