INTERVISTA A GOTTI TEDESCHI
Cina e Nuovo ordine mondiale, Chiesa ammaliata dalle sirene
«All’interno della Chiesa qualcuno è ammaliato dalla sirena cinese, da quella gnostica, dalla sirena malthusiana, dalla sirenetta ambientalista, ma soprattutto da sirenette eretiche. Ma Dio ci ha dato doni di intelletto e di sapienza per tapparci le orecchie». Intervista a 360° a Ettore Gotti Tedeschi che sulla pandemia rimprovera la sottomissione dell'Occidente alla Cina: «Non si vogliono ricercare le origini di una trasmissione globale della pandemia: è stato il crollo voluto delle nascite in occidente a generare una serie di effetti sempre più negativi, a cominciare dalla delocalizzazione accelerata in Cina, legata ai costi bassissimi di produzione, per far consumare sempre di più gli occidentali, l’ultimo dei quali è la pandemia. Frutto del caos conseguente alla negazione dell’ordine naturale del Creatore».
L’Osservatorio Cardinale Van Thuân, a partire dal documento dell’arcivescovo Crepaldi sul dopo-coronavirus, ha attivato un Tavolo di Lavoro per leggere cattolicamente la crisi in atto e pensare risposte adeguate alla luce della Dottrina sociale della Chiesa.
Ne abbiamo parlato con il professor Ettore Gotti Tedeschi (leggi qui l'intervista integrale sul sito dell'Osservatorio), economista, intellettuale cattolico di fama internazionale, banchiere, già docente di Strategia finanziaria e di Etica della Finanza all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e di Etica economica all’Università di Torino, consigliere per i problemi economico-finanziari ed etici nei sistemi internazionali del Ministero dell’Economia all’epoca del ministro Tremonti, consigliere d’amministrazione della Cassa Depositi e Prestiti, già Presidente dell’Istituto per le Opere di Religione (IOR) e del fondo F2i, membro dell’Aspen Institute.
Professore, tra lockdown di interi Paesi e crollo del prezzo del petrolio sembra che per l’economia mondiale non ci si possa aspettare nulla di buono. Si parla di recessione globale … Ci aiuta a capire il quadro economico in cui ci muoveremo nei prossimi mesi?
Per rispondere anticipo che anzitutto questa cosiddetta pandemia offusca un po’ le certezze che avevamo nella scienza e nell’approccio scientifico alla sua soluzione. Se non sappiamo che succederà dal punto di vista sanitario credo sia piuttosto arduo fare previsioni economiche. Ma vorrei cercare di ampliare il problema. L’origine della pandemia è stata identificata nel virus Covid 19 e nella sua trasmissione. Tale virus, ci viene detto, si è generato in Cina grazie all’ignoranza di norme igieniche elementari (in senso lato), norme che da noi sarebbero invece indispensabili, obbligatorie. Eppure, con la Cina si hanno rapporti commerciali sempre crescenti da decenni. È possibile che gli organismi di controllo sanitario internazionali (OMS) non si siano mai preoccupati dell’igiene nel Paese che fornisce al mondo occidentale una elevatissima parte della sua prodizione per i nostri consumi? Consumi che sono stati delocalizzati in Cina perché produrli là e importarli costa molto meno che produrli qui da noi. Nessuno si è mai chiesto a che condizioni questi prodotti venissero realizzati? Perché potessero costare infinitamente meno? In quali condizioni igieniche fossero prodotti e in quali condizioni igieniche vivessero i lavoratori che li producevano? E nessuno si è mai preoccupato di controllare se oltre ai prodotti avremmo potuto importare, direttamente o indirettamente (attraverso i contati personali), anche le conseguenze di questa mancanza di norme igieniche? Ma neppure ci si è chiesto quali ragioni hanno imposto un processo di delocalizzazione cosi accelerato, mal concepito e gestito? In pratica non son state ricercate le origini, le cause del fenomeno che ha permesso la trasmissione globale della pandemia. Se di un problema così ampio e complesso, non si conosce la vera causa, non vi è dubbio che si rischia di errare la diagnosi e pertanto la prognosi. Le vere cause si trovano nella negazione di leggi naturali, prime fra tutte quelle riferite alla vita umana ed alle nascite. È stato il crollo voluto delle nascite in occidente a generare una serie di effetti sempre più negativi (delocalizzazione accelerata in Cina, legata ai costi bassissimi di produzione, per far consumare sempre di più gli occidentali), l’ultimo dei quali è la pandemia. Frutto del caos conseguente alla negazione dell’ordine naturale del Creatore.
In questo quadro globale quale è la situazione dell’Italia? Quali dinamiche economiche e finanziare interesseranno il nostro Paese?
Dicevo che questo impatto economico è funzione della struttura economica di un Paese e dei tempi e delle condizioni della decisione di imporre l’isolamento e la successiva riapertura. L’Italia non ha più grandi imprese trainanti l’economia (come era l’industria dell’automobile) e la sua struttura industriale è fatta da medie, medio-piccole imprese. Rilanciare una economia che ha settori trainanti (cioè con indotto) è più facile che rilanciare una economia fatta da PMI molte delle quali sono indotto dell’economia di altri Paesi (per esempio la Germania). In Italia il fenomeno isolamento o blocco-sospensione delle attività economiche, in pratica, è stato pari a un 50%, fino a un 80% delle attività produttive e servizi. Per assicurare il superamento della crisi (nella fase di sopravvivenza e ripresa) sono soprattutto necessari mezzi finanziari. Questi mezzi finanziari è stato previsto, ed approvato a livello europeo, che siano di ben quattro tipologie: 1) Fondi specifici europei (il famoso MES) per i bisogni sanitari; 2) Una forma di emissione obbligazionaria europea garantita soprattutto dal bilancio europeo (Recovery Bonds); 3) Il sostegno della BCE in soccorso alle emissioni di debito da parte dei singoli Paesi (anche se considerate “titoli spazzatura”); 4) Programmi specifici di ogni singola nazione (decreto SalvaItalia, decreto liquidità, ecc). Il tutto mirante a sostenere la domanda e l’offerta, da subito. Pertanto, riassumendo: per il sostegno ed il rilancio delle economie dei Paesi europei sono stati previsti tre ruoli istituzionali: UE, BCE, Singoli Stati (oltre ai privati). Sono stati previsti tre tipi di manovre: Finanziaria (a breve e lungo termine), Fiscale (agevolazioni), di Capitale di rischio o a fondo perduto (ancora open). Sono state previste tre categorie di “beneficiari”: le famiglie, le imprese, le banche (che devono intermediare e sostenere finanziariamente). Non vorrei ripetermi, il successo di questo piano di salvataggio è funzione di variabili indipendenti (tempi di soluzione lockdown, successivi contagi, interruzione trattative a livello UE, …).
In questa crisi non sono in rapido movimento solo gli scenari geopolitici con la Cina di Xi sempre più tesa verso un progetto egemonico globale ma lo stesso capitalismo sembra in accelerata ristrutturazione.
È probabile che possa cercare di imporre un suo progetto egemonico ma ora è più difficile e molto diverso da prima. I Paesi occidentali sono costretti, per far riprendere le loro economie, a rimpatriare molte produzioni delocalizzate in Cina negli ultimi 30 anni. Ciò significa per la Cina essere costretta ad adattarsi al cambiamento e modificare il suo tradizionale modello economico (centrato sulla produzione a basso costo da esportare, coesistente con ancora bassi consumi interni), riducendo l’export e concentrandosi sulla economia nazionale. La Cina cercherà pertanto nuovi spazi competitivi, per esempio l’auto elettrica che necessita batterie al litio, dove la Cina è dominante. Cercherà di rilanciare la Via della Seta ma sarà ostacolata dagli Usa con i quali è iniziata una immancabile guerra fredda sui dazi. Certo la Cina corteggia sempre la Germania, storico grande alleato europeo degli Usa, ma corteggia anche l’Italia, perché ha bisogno dei suoi porti per i commerci della Via della Seta. I sospetti sul Covid rendono la Cina molto meno credibile e questo avrà un peso. Perciò concludo, probabilmente non sarà egemone come poteva sperare di essere prima della pandemia, ma resterà una potenza economica da cui non si potrà prescindere (30% del PIL mondiale e potenzialmente primo produttore al mondo nel settore auto).
Un Occidente senz’anima, avendo rinnegato il Cristianesimo, e senza una Cattedra Morale che lo guidi, stante l’afonia della Chiesa, che possibilità ha di resistere sul lungo periodo alle lusinghe della tecnocrazia cinese capace di offrire un modello di società e di Stato all’apparenza “di successo”? Non c’è il rischio che la stessa Chiesa sia ammaliata dalla sirena cinese?
Comunque, prescindendo dalla sirena cinese, abbiamo avuto ed abbiamo infinite sirene che ci aspettano al varco nella nostra odissea. Per tutte queste sirene dovrebbe valere una sola regola. La troviamo nel Vangelo di Giovanni (Gv 17, 15): dice Gesù al Padre intercedendo per tutti noi: «Non chiedo che tu li tolga dal mondo», cioè dalle tentazioni del mondo, dalle sirene, ecc. «ma che li custodisca dal maligno». Il Signore ci chiede di cercare di santificare il nostro ambiente, non di fuggirlo. Solo così saremo apostoli e cambieremo il mondo. Le sirene, come le chiama lei, sono indispensabili per metterci alla prova. Se Cristo stesso ha permesso di esser tentato - e proprio delle lusinghe che lei cita - è stato per insegnarci che nessuno può essere esente dalle prove e dalla necessità di scegliere. Ciò detto è certo che la dottrina di Cristo non è “popolare”, non genera il “successo” (apparente) sul piano umano, non è in sintonia con le mode del momento ed i gusti delle persone. Ciò che io trovo folle è che l’autorità morale insegni o permetta di credere che ci si debba astenere di insegnare ciò perché i tempi sono corrotti e sarebbe troppo difficile, se non impossibile, non cadere in tentazione e non lasciarsi attrarre dalle sirene. Ma lei ha letto Amoris Laetitia? Non ha avuto l’impressione che scusasse l’effetto “sirena”? Come se non si credesse più veramente alla libertà/responsabilità dell’uomo e alla Grazia che rende possibile vivere secondo le esigenze del Vangelo resistendo a tentazioni superiori alle nostre forze umane. Che ci sia il rischio che all’interno della Chiesa ci sia qualcuno che venga ammaliato dalla sirena cinese, da quella gnostica, dalla sirena malthusiana, dalla sirenetta ambientalista, ma soprattutto da sirenette eretiche, è possibile, ma Dio ci ha dato doni di intelletto e di sapienza per tapparci le orecchie o cambiare rotta e per non ascoltare il loro canto ammaliatore. Si direbbe che qualcuno in questa Chiesa si sia lasciato lusingare dal canto delle sirene. Temo che tra poco il Papa, questo o il prossimo, possa invece dichiarare la necessaria (per certi scenari) integrazione con i luterani portando a compimento quel processo di protestantizzazione della Chiesa in atto da decenni.
L’arcivescovo Viganò, già nunzio apostolico negli Stati Uniti, ha elaborato un interessante documento, sottoscritto da cardinali, vescovi, preti, intellettuali e decine di migliaia di fedeli, sull’insidia rappresentata dal Nuovo Ordine Mondiale per l’umanità e per la Chiesa. Ci aiuta a capire quale sia il progetto che passa sotto il nome di Nuovo Ordine Mondiale?
Il nuovo Ordine mondiale è l’estensione postilluminista-tecnocratica-positivista del sogno di uniformizzare il mondo intero: tutti fratelli, tutti uguali, tutti liberi, tutti felici, ricchi, belli e sani. Solo, un po’ meno di numero... A fine anni Sessanta ci riprovarono negli Usa grazie a Henry Kissinger and friends. I risultati generati, più evidenti, furono il crollo delle nascite, ma solo nel mondo occidentale. Il conseguente inizio del crollo della crescita del PIL, subito compensato dalla vorticosa crescita del consumismo individuale, delocalizzazione produttiva in Paesi a basso colto di produzione. Invecchiamento della popolazione e conseguente crescita dei costi fissi legati all’invecchiamento (pensioni e sanità) assorbita da una forte crescita delle tasse. La separazione del mondo in due aree: Occidente consumatore e non più produttore, Oriente produttore. Crisi economico finanziaria globale che ha generato debito insostenibile, squilibri geopolitici, economici (petrolio), caos, ecc. La lezione avrebbe dovuto essere quella che non si possono negare le leggi naturali della Creazione, invece la reazione è stata, purtroppo anche da parte della Chiesa (Laudato si’): tutelare l’ambiente e il clima. Invece di un Nuovo Ordine si è creato un nuovo disordine mondiale e soprattutto morale. Stavolta drammatico e globale. Con qualche sospetto in più sulla condivisione dell’Autorità morale che scrive Laudato si’ con noti malthusian-ambientalisti americani e qualche teologo disoccupato.
Se la «fede anticristica» che permea di sé la «dittatura mondiale» in via di costituzione si ammanta di neo-umanesimo portando, in verità, il mondo verso esiti post-umani e dunque disumani, la Dottrina sociale della Chiesa ha sempre affermato il carattere normativo della natura umana riconoscendo la legge morale naturale e il diritto naturale classico come parte essenziale della Dottrina sociale stessa. Ci aiuta a capire, ad esempio, come le politiche di limitazione delle nascite e di sostituzione del paradigma familiare con quello individualistico abbiano determinato un sistema socio-economico insostenibile?
Questo è il tempo, che sta scadendo, chiesto dal verme infernale che si è scatenato per vincere la sfida. Tutto quello che è innaturale, che nega leggi naturali evidenti che rappresentano la sintesi della Genesi (Dio creò l’uomo e la donna, andate e moltiplicatevi, asservite la terra e ogni essere vivente) oggi è pensiero dominante. Tutto è completamente ribaltato (gender, malthusianesimo, ambientalismo e animalismo) persino con il compiacimento di chi dovrebbe volerlo contrastare. La famiglia è stata ed è osteggiata perché compete con lo Stato il quale non vuole che la famiglia impartisca ai suoi membri una educazione individuale, soggettiva, troppo pericolosa nel Globale che deve avere culture uniformi. La famiglia in tal senso è considerata sovranista, egoista ...Va distrutta. Allora, la lezione è semplice per chi vuole capire. Se ignoro le leggi naturali della Genesi divina, rompo l’equilibrio. Come aprire il “vaso di pandora”. Se voglio produrre caos, basta ignorare e contraddire l’ordine. Sapesse quante volte ho discusso, senza risultato, questi temi negli ultimi 30anni...
Per uscire dalla crisi c’è chi conduca una simile battaglia? Non dovrebbe essere il Magistero sociale della Chiesa a farlo?
Ma lei ha visto dal concilio Vaticano II in poi condurre questa battaglia? Come si può affrontare e risolvere i problemi del mondo ignorando il valore della vita, delle nascite, dell’educazione familiare, il valore della proprietà privata e il ruolo sussidiario dello Stato rispetto a persone, famiglie e corpi sociali? Quale folle può pensare di risolvere detti problemi del mondo occupandosi solo di povertà e diseguaglianze, senza conoscere come e perché si formano? Come si fa a preoccuparsi solo dell’ambiente senza minimamente sapere chi ha prodotto e come il problema ambientale? Come si fa a occuparsi di migrazioni (e del vero problema umanitario dei migranti) senza aver capito il fenomeno pianificato delle migrazioni? Eppure, questo è quello che la Chiesa sembra aver scelto di fare. Pertanto, non risolverà nulla, fallirà in tutto e perderà credibilità. Per esempio, e anche prescindendo da valutazioni morali, per eliminare la povertà si deve sostenere un sistema centrato sulla iniziativa privata e sulla proprietà privata. Certi che qualcuno, la ricchezza da distribuire, deve pur crearla prima e non sarà mai lo stato con l’assistenzialismo che è peggio della droga perché annulla la volontà, l’iniziativa. Non sarà mai il filantropismo ridistributivo, che serve piuttosto a controllare i beneficiari della beneficienza. L’utopia più dannosa è l’egualitarismo e la ingiusta ridistribuzione della ricchezza che pretende “di dare ad ognuno quello che non è suo”. Ecco la dottrina sociale della neochiesa! Pretendere diritti senza doveri e realizzando irresponsabilità personale. Stiamo tornando alle basi di ogni riflessione (alla morale), cioè stiamo domandandoci cosa è bene e male, giusto ingiusto, buono cattivo. La Chiesa che dovrebbe insegnare cosa è ricchezza e povertà spirituale, cosa di cui dovrebbe essere esperta, non lo fa (soprattutto non lo fa nei documenti di Magistero). In compenso si occupa di povertà materiale, di effetti climatici, di gestione delle migrazioni. Cosa di cui non sa nulla.
L’agenda socio-politica oggi prevalente nella Chiesa sembra andare nella direzione della fluidità nell’insegnamento morale, dell’ecologismo spinto, del globalismo (con risvolti anche interreligiosi), dell’apertura di credito al mondo neomalthusiano, di simpatie transumaniste, di ottimi rapporti con la Cina. Non la inquieta tutto ciò? Come se lo spiega?
Posso spiegarlo solo con la visione già evocata di Leone XIII e con la sfida concessa ... Ma anche, parafrasando San Giovanni della Croce nel suo Cantico spirituale: «Noi creature dovremmo sentirci l’orma dello sguardo di Dio, ed invece ci sentiamo calzolai che fabbricano le scarpe e le suole per lasciare la nostra impronta. Dovremmo sentirci l’orma del pensiero di Dio ed invece ci sentiamo autori del suo pensiero». Non meditiamo più sulla nostra finitezza creaturale, sul peccato originale e sulle sue conseguenze, caro don Samuele, grazie a troppi suoi colleghi Sacerdoti ...
Ritornare a Dio sembra l’unica soluzione. Ritornare a Dio per ritornare all’ordine. Restaurare la Civiltà Cristiana ovvero ripensare la civiltà sul fondamento della Verità perenne e immutabile che è Cristo. Sembra un progetto irrealizzabile oggi, eppure è l’unico veramente alternativo a quello anticristico della «dittatura mondiale». Come fare? Da dove partire?
La resistenza cattolica che lei auspica la vedo solo se accompagnata da schiere di angeli celesti mandati ad aiutarci. La vedo come fu nell’Ottocento anticristiano quando Maria continuava ad apparire e confortare, perché continuamente invocata. Dovremmo però anche andare a rileggere e studiare due importanti encicliche di due grandi papi (Sollicitudo rei socialis di san Giovanni Paolo II e Caritas in veritate di Benedetto XVI). La prima perché ci fa riflettere sul fatto che la crescita di una civiltà non è solo scientifico-tecnologica, ma l’uomo deve crescere anche in sapienza, altrimenti resta “immaturo” nella capacità di gestire gli strumenti tecnici che presto o tardi gli sfuggiranno di mano. La seconda per capire che significa “autonomia morale” di uno strumento. In pratica io credo che la resistenza cattolica necessiti il ritorno alla alimentazione delle tre dimensioni dell’uomo, che è fatto di carne, intelletto e spirito. Pertanto, oltre alla alimentazione corporea, quella intellettuale e spirituale. Ma ci sono oggi direttori spirituali che sappiano essere cuochi adatti a questa alimentazione?
Samuele Cecotti
https://lanuovabq.it/it/cina-e-nuovo-ordine-mondiale-chiesa-ammaliata-dalle-sirene
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