ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 2 luglio 2020

Episcopunculus

Messa proibita a chi chiede la Comunione in bocca
Il vescovo di Cremona non va per il sottile con chi non si adegua al diktat igienista: il gruppo che celebra la Messa in latino chiede un incontro per poter ricevere la Comunione in bocca. Napolioni sospende le celebrazioni. Il gruppo scriverà alla CDF che non potrà far altro che dargli ragione. Ma il dado è tratto: l'Eucarestia è un ostacolo al pensiero covid corretto insinuatosi nella Chiesa. 




«Di comunione in bocca non si può nemmeno parlare. Anche solo chiedere un incontro può costare caro, ad esempio vedersi negato il diritto a partecipare alla Messa. Il vescovo di Cremona Antonio Napolioni non va per il sottile quando si tratta di igienismo covid corretto. Così di fronte alle richieste di alcuni fedeli a ricevere la comunione in bocca e non in mano, ha improvvisamente sospeso le Messe in forma straordinaria che si svolgono in diocesi di Cremona a cura del gruppo stabile locale.

Eravamo stati facili profeti: il divieto di comunione in bocca avrebbe creato non poche ferite e a farne le spese sarebbero stati prima di tutto quei fedeli che – in coscienza – non si sentono di ricevere la comunione con le mani. Tanto più che, nel caso della cosiddetta Messa in latino, normata dal Messale del 1962 l’unica distribuzione della Comunione ammessa è quella in bocca, non esistendo nel 1962 questa possibilità.

I fatti prendono il via a Cremona a metà giugno quando dopo il lockdown il gruppo di fedeli si organizza per ricominciare le celebrazioni sospese. Ma il delegato vescovile che segue il gruppo, don Daniele Piazzi comunica la sua volontà di non distribuire la comunione in bocca. E neppure secondo le modalità “prudenziali”, con la pinza ad esempio, come fanno a Milano.

Il gruppo a questo punto cerca di far ragionare il sacerdote spiegando che differentemente dal Novus Ordo, nel quale la comunione sulla mano è ammessa e può essere scelta come modalità preferibile o, addirittura, esclusiva di distribuzione, nella Forma Extraordinaria essa non è possibile.

Insomma: non si può imporre a quei fedeli che – consapevoli del loro diritto di ricevere la Comunione in bocca – trovano l’amministrazione in mano totalmente estranea alla loro sensibilità eucaristica, e che si troverebbero costretti a scegliere di astenersi dalla comunione sacramentale. Quasi nessuno farebbe la Comunione.

Il gruppo fa notare anche che come è stato rilevato da numerosi medici ed infettivologi, la distribuzione in mano non costituisce una modalità più sicura rispetto a quella tradizionale.

Ma, essendo dentro un’esperienza che si svolge dentro le mura diocesane, il gruppo ha chiesto di poterne discuterne serenamente per non vivere la cosa con la logica della diatriba o del contrasto.

Ma quali discusisoni d'Egitto? La risposta del sacerdote non si è fatta attendere ed è stata una doccia gelata: «Considerando che la modalità di ricevere la comunione è per la vostra sensibilità eucaristica più vincolante del comunicarsi in se stesso, tanto da portarvi a non obbedire al comando del Signore: “Prendete … mangiate”, il Vescovo mi autorizza a informarvi che la Messa nella forma straordinaria è sospesa fino al momento in cui i Vescovi italiani e le disposizioni governative consentiranno di tornare alla “normalità” celebrativa senza mettere a rischio la salute dei fedeli».

Una decisione drastica, quella del vescovo, e probabilmente illegittima perché la sospensione della Messa nasce a fronte di una semplice richiesta a poter parlare del tema della comunione in bocca. Ora la Congregazione per la Dottrina della fede si troverà a dover risolvere il problema dato che il gruppo, dopo il diniego di Napolioni, scriverà all’ex Sant’Uffizio, che – stando ai soliti ben informati – non potrà fare altro che riconoscere il pieno diritto dei fedeli.

La comunicazione di don Piazzi rivela tutto il disprezzo verso i fedeli con sensibilità liturgiche diverse da quelle mainstream, diciamo, e in questo periodo, Covid-corrette: «Come voi non volete “essere costretti” a una modalità celebrativa che offende la vostra sensibilità eucaristica, ugualmente il sottoscritto “in scienza e coscienza” non può essere posto da altri nella condizione di mettere a rischio la salute dei fedeli». Salute che, lo abbiamo scritto tante volte non è messa a rischio per la distribuzione della comunione in bocca, che rappresenta a questo punto, visto che la situazione in tante chiese sta tornando alla normalità dopo l’eliminazione dei guanti, il vero nemico da abbattere. 

Il prete preferisce l'igiene del corpo alla salute delle anime. Suona male come titolo, ma è così. Nel frattempo tutte le possibili stramberie liturgiche negli anni sono state accettate e sdoganate come salutari. 

Se non si interverrà con autorità per ripristinare almeno le condizioni pre-esistenti, molti fedeli dovranno soffrire. L’Eucarestia è ormai il nemico, la Comunione obbligatoriamente sulla mano è da decenni il mantra preferito dei distruttori della liturgia. Adesso si aggiunge la vessazione e si procede addirittura a impedire ai fedeli di stare in ginocchio. La dittatura igienista ha dato la spallata finale. Ora è tutto chiaro.

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Andrea Zambrano
https://lanuovabq.it/it/messa-proibita-a-chi-chiede-la-comunione-in-bocca


Dal Coronavirus, l’Homunculus?


Di questo video, che circola da qualche tempo, non sapevo che fare. Si parla di un vaccino per il controllo mentale – più precisamente spegnere il “gene” dello spirito religioso, una specie di spaventosa castrazione spirituale.

Ora però, lo studio di uno studioso di alchimia, Bogdan Herzog di Timisoara (è romeno, la terra di Mircea Eliade) conduce per sentieri affascinanti e ipotetici verso una interpretazione altamente singolare dei fatti.
Il grande esperimento sociale in corso con l’esaltazione mediatica del virus sarebbe un “trattamento alchemico dell’umanità attraverso lo psicodramma pubblico”. L’alchimia non sarebbe una pseudo chimica, ma “un programma di riforma” dell’uomo, anticristiano, attraverso una “torsione della realtà” ottenuta “piazzando degli accessori rituali nei luoghi significativi di cerimonia. Questi luoghi esistono insieme nello spirito e nello spazio fisico” .
Incomprensibile? Ma può essere illuminante sapere che la prima esplosione atomica, “creazione-distruzione della materia prima”, avvenne nel New Mexico nella località Jornada del Muerto, al 33° grado di latitudine Nord, e fu programmata per coincidere con Tisha B’Avil giorno del digiuno ebraico in memoria della distruzione del tempio di Salomone, e poi del secondo Tempo nel 70 d.C.
“Nel 1945, il Tisha B’Av cadeva il 19 luglio; Robert Oppenheimer aveva fissato l’esperimento “fra il 18 e il 21”; ma l’esplosione fu anticipata al 16, per comando espresso del presidente Truman, che volle farlo coincidere con l’apertura della conferenza di Postdam per impressionare Stalin con le nuove armi americane.
L’esperimento fu chiamato stranamente, Trinity. Perché? Oppenheimer diede la risposta, balzana, di aver avuto in mente “Batter my heart, three-person’d God”: il lancinante sonetto di John Donne (1572-1631) cattolico segreto e non abbastanza forte da accettare il martirio, che sul punto di diventare prete anglicano per sfuggire alla miseria, con linguaggio enigmatico ma chiarissimo si volge alla Trinità sapendosi apostata e condannato, e tuttavia spasimante di lacerato amore come una mal-promessa sposa che implora all’Amante di rapirla:
“Io, come una città usurpata,che spettava a un altro, mi affatico per fartici entrare, ma ahimé senza esito ; la ragione dovrebbe difendermi, ma è debole o falsa…
Gli ultimi versi sono di un dolore disperato:
Eppure ti amo e vorrei svenire / Ma son promessa sposa al tuo nemico;
Divorziami, sciogli o spezza di nuovo quel nodo,/ Portami da te, imprigionami, perché io
Se non mi fai schiava, non sarò mai libera,/ Né mai casta, se tu non mi rapisci”.
Che cosa intendeva Oppenheimer?
Prendere una qualche vendetta contro la Trinità, lui che quando balenò la luce accecante della prima atomica citò le parole del Bhagavad Gita: “Ora io sono la Morte, il Distruttore dei Mondi”?
Ci limitiamo a riconoscere in lui più che uno scienziato, un sapiente di un certo tipo, con una cultura e qualificazioni molto superiori e laterali rispetto a quelle di un fisico. Manipolatore di simboli deliberatamente e sapientemente inseriti nell’evento, sacralizzandolo, non senza echi massonici: il 33. 
Del resto anche l’assassinio di Kennedy avvenne sul 33mo parallelo, in Dealey Plaza dove sorgeva il tempio massonico di Dallas (ora demolito), presso il Trinity River..
E la famiglia dell’ultimo zar Nicola II fu massacrata alla vigilia di Tisha B’Av del 1918, in quella casa Ipatiev che portava lo stesso nome del monastero Ipatiev dove la dinastia Romanov, nel 1613, fu scelta per governare la Russia; massacrati da “fucilieri lettoni” che lasciarono sul muro scritte in tedesco-yiddish e in ebraico, con riferimenti derisori a “Balshazzar”, il re a cui il biblico profeta Daniele annuncia che “sei stato pesato e trovato scarso” e quindi la sua cancellazione.


La scritta lasciata dai massacratori dei Romanov.

Ma andiamo oltre per seguire Bogdan Herzog nella sua ricerca di “coincidenze che hanno un senso”.

Dolly a Rosslyn

Come il nome che fu scelto per la “pecora Dolly”, il primo mammifero clonato nel 1996 da una cellula somatica; evento cruciale della “scienza” perché per la prima volta l’uomo poteva pretenderei aver “creato un animale in laboratorio, emulando Dio, fatto di immensa importanza nel procedimento alchemico”.
La stranezza fu che l’esperimento fu portato a termine non in un qualunque laboratorio americano o europeo, ma nella località scozzese di Rosslyn: luogo dove sorge la Cappella di Rosslyn, celeberrimo e misterioso tempietto gotico risalente al 1460, che è il centro di tutte le speculazioni e fantasie massoniche,  coi suoi “pilastro dell’Apprendista” e “Pilastro del Maestro”, allusioni all’ordine allora distrutto dei Cavalieri Templari, e le sue sculture e vetrate che evocano scene dell’Antico Testamento e non del Nuovo
Quanto alla curiosità sul nome scelto, Dolly, la risposta ufficiale dell’Istituto Rosslyn è non meno balzana di quella data a suo tempo da Oppenheimer: “Siccome il DNA di Dolly viene da una ghiandola mammaria, è stata nominata dal nome della cantante di country Dolly Parton”: celebrità a me ignota, ma che dalle foto sembra effettivamente superdotata quanto a ghiandole mammarie.
Ma può Bogdan Herzog contentarsi di tale spiegazione? No. Ed ha scoperto che trascritta in ebraico e dunque letta da destra a sinistra, Dolly diventa Ylod – ילוד.  Un termine che ha un significato molto adeguato: in ebraico significa “neonato” o lattante.
Ora, è noto che le parole in ebraico (lingua sacra) hanno una forza di potenza, magica, secondo la Kabbala – e i suoi seguaci. Fra cui non dobbiamo trascurare il celebre Albert Pike, il quale nel suo trattato massonico Morals and Dogma, pag. 744, assevera: “Tutte le religioni veramente dogmatiche [sic] sono uscite dalla Kabbala e vi tornano; tutto quello che è scientifico e grandioso nei sogni deglli Illuminati, di Jacob Boehme, di Swendenborg e di Saint Martin e altri è tratto dalla Kabbala; tutte le associazioni massoniche devono ad essa i segreti dei loro simboli”.
Tenete ben presente, lettori che avete avuto la pazienza di seguirmi fin qui, il procedimento Dolly/Ylod/ ילוד , perché Bogdan ha scoperto che esso agisce anche nel nome COVID.
(1 – segue)


COVID – Cosa è in un nome? (2)


E’ stata l’OMS a prescrivere che la malattia portata dalla “pandemia da coronavirus” si chiamasse COVID-19. Lo ha fatto ufficialmente e con grande rilievo, escludendo le altre denominazioni, tipo SARS-2 che stava cominciando ad affermarsi. L’11 febbraio il direttore generale, il noto direttore etiopico pagato da Bill Gates e amico di Anthony Fauci, convocò i giornalisti per dire:
“Anzitutto, abbiamo un nome per la malattia: COVID-19. Vi faccio lo spelling: C -0-V-I-D, trattino uno nove. COVID-19”.
Il motivo che l’etiopico ha addotto per questa insistenza e tassatività, non è meno balzano della scelta del nome “Dolly”da parte del gruppo che clonò la pecora.
“Secondo le direttive concordate tra l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Salute Animale (Sic) e dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, dobbiamo trovare un nome che non faccia riferimento ad un nome geografico, un animale, un individuo o gruppo umano , che sia pronunciabile e legato alla malattia”.
Così esordì il direttore OMS. Per poi continuare:
“Avere un nome è importante per evitare l’adozione di altri nomi che possono essere inesatti stigmatizzanti (?). Questo inoltre ci dà un formato standard da utilizzare per ogni futura epidemia di coronavirus”.
Da quel omento tutti i media del pianeta, e tutti noi, non facciamo che ripetere, come COVID, COVID, COVID – come in una invocazione rituale.
Ebbene: Bogdan Herzog di Timisoara ha provato ad applicare al termine il trattamento che ha adotato per Dolly; trascrizione in ebraico del nome, ילוד e di conseguenza lettura di esso da destra a sinistra (Ylud, neonato).
Ha ottenuto questo: COVID diventa דיבו, ossia DIVOC: “che significa possessione da parte di un morto”. Il termine è trascritto nelle nostre lingue come Dybbuk , essendo la “b” e la “v” rappresentate dallo stesso carattere in ebraico (come in greco antico, dove V e B non si distinguono).
Sul termine Dibbuk, il professor Yoram Bilu socio-antropologo dell’Università ebraica di Gerusalemme, ha scritto:
“La parola dybbuk era utilizzata nei circoli mistici ebraici per designare lo spirito di una persona morta, un peccatore da vivo, che prendeva temporaneamente possesso di un essere umano. […] Essere posseduto da un dybbyk è sempre stata considerata un’afflizione o una malattia, e l’agente come un intruso che deve essere espulso […] L’esorcista era sempre un rabbino venerabile, che sottoponeva lo spirito a diverse misure di natura religiosa, in un ordine fisso e graduale”
(Bilu, Y. Dybbouk et Maggid : Two Cultural Patterns of Altered Consciousness in Judaism, in AJS Review, Vol 21 No. 2 (1996) Cambridge University Press, p.348 ↩)
I dibbuk infestano più facilmente donne e bambini, e “l’intensificazione emotiva” è la condizione preliminare perché la possessione avvenga.
COVID-COVID-COVID, camion militari che portano cadaveri, terrore mediatico, COVID COVID COVID…
“Essere posseduto da un dibbuk – conclude il professor Bilu – lascia la vittima come un oggetto passivo, temporaneamente sprovvisto di coscienza di sé e senza controllo di sé di fronte alle due autorità esterne: lo spirito infestante che ha privato il posseduto della sua identità individuale, e il rabbino-esorcista che costringe lo spirito a sloggiare”.
Dibbuk viene dal verbo ebraico che significa “aderire” o “attaccarsi”. Herzog nota che anche il coronavirus, come un dibbuk, “si aggrappa” ad una cellula del corpo umano e ne prende possesso per riprodursi sfruttando parassiticamente i meccanismo di moltiplicazione.
“Gli spuntoni proteici del virus s’attaccano ad una proteina alla superficie della cellule, la ACE2. Di solito la ACE2 ha un ruolo nella regolazione della pressione sanguigna. Ma quando il coronavirus vi si attacca, innesca modifiche chimiche che fondono la membrana che circonda la cellula, che permette al RNA del virus di penetrarla cellula umana.. Il virus allora svia l’apparato di fabbricazione di proteine della cellula ospite per tradurre il suo RNA in nuove copie del virus”
Pattel, N. How does the Coronavirus work, MIT Technology Review, 15 avril 2020 
Gli “spuntoni” (spikes in inglese) sono le protuberanze coronali sulla superficie del virus, rappresentate come graziosi fiorellini, in cui secondo alcuni biochimici molecolari sono stati posizionati degli “inserti” (artificialmente) che ne aumentano la infettività e patogenicità per l’uomo: ultimi ad affermarlo i due studiosi norvegesi, che però hanno dovuto attenuare la loro affermazione nel rapporto, altrimenti non gli sarebbe stato “accettato”.
Lasciamo la conclusione (e la responsabilità) a Bogdan Herzog: egli intravvede nella “pandemia” e nella sua enorme amplificazione terroristica “una tappa maggiore del processo alchemico dell’umanità” cominciato con “Trinity” e “Dolly”.
Se la malattia esiste ed ha fatto vittime (ultra-ottantenni), il terrore sparso non sembra fatto apposta per far perdere al resto della società, che non era in pericolo reale, le limitazioni delle libertà individuali e politiche che non hanno precedenti? E ciò attraverso l’intensificazione emotiva che sembra preliminare alla possessione da parte di un dibbuk? Questa sorprendente passività immessa nelle masse come per ipnotismo e transe collettiva, non è un problema psicologico; pone “un problema spirituale”, come del resto la tradizione ebraica medievale identificava la propensione a farsi possedere da un dibbuk: non una patologia psichica, ma di natura spirituale.
“E se l’esorcismo fosse il solo rimedio possibile? E se proprio per questo le chiese siano state chiuse d’autorità durante la pandemia? René Girard, con la sua tesi che la società non può durare senza il capro espiatorio, e la tradizione ortodossa, ritengono concordi che l’ufficio rituale ininterrotto e la consacrazione dell’Eucaristia sono l’elemento kathekontico che sostiene l’esistenza stessa della società. E se fosse questa la vera ragione per cui l’accesso all’Eucaristia è stato impedito durante il confinamento?”. Lo spazio lasciato vuoto nei cuori dalla Vittima divina ha lasciato posto all’infestazione del morto, del dibbuk?
Ora riguardate il video del Pentagono, dove si parla della possibilità, attraverso un vaccino che in realtà contiene un virus, specifico, di obliterare il geneVMET2, a cui si fa risalire lo spirito religioso, “fanatismo religioso” secondo il relatore.

E si metta questo in relazione con il proposito di vaccinare- contro un virus che non esiste più – “il 100 per cento della popolazione”.

Oms: l’Italia pronta a vaccinare il 100% della popolazione


Aggiungo volentieri le preziose  integrazioni di “Luben”
Il video del Pentagono-DOD è del 13/04/2005, mentre il rapporto pubblicato alla fine del video è di gennaio 2007, stiamo parlando quindi di un progetto di 13 anni fa, cioè di qualcosa di ormai ampiamente rodato, rifinito e oggi certamente alla sua versione 10. Uno dei capoccia che assisteva al video, a proposito del gene “anti-religioso” chiede eccitato: “E’ qualcosa che possiamo spargere con un aerosol?”; Il concetto viene poi sviluppato nel rapporto, che elenca minuziosamente i tantissimi possibili supporti: condom, spazzolino da denti, carta igienica, assorbenti (ma volendo anche i tamponi!). Oggi sono quindi più propenso a credere a quei complottisti che dicevano pochi mesi fa che oggi ci possono vaccinare in mille modi e nemmeno te ne accorgi. Mi chiedevo anche se per caso qualche hanno fa hanno sparso il gene anti-religioso sopra il Vaticano, ma poi mi dico che non ce n’era proprio bisogno…
Anche lo scenario della “pandemia”   ha dieci  anni…
10-year-old document by Rockefeller foundation & exercise right before the actual pandemic should make it clear this pandemic was intentional and NOT caused by China
In 2010, the Rockefeller Foundation released a document called "Scenarios for the Future of Technology and International Development", where they conceived a "scenario" for their planners that strikingly resembles what we're experiencing today.
I mean... This is a DIRECT QUOTE from that document, which I linked above :
The pandemic also had a deadly effect on economies: international mobility of both people and goods screeched to a halt, debilitating industries like tourism and breaking global supply chains. Even locally, normally bustling shops and office buildings sat empty for months, devoid of both employees and customers.
[...]
The United States’s initial policy of “strongly discouraging” citizens from flying proved deadly in its leniency, accelerating the spread of the virus not just within the U.S. but across borders. However, a few countries did fare better—China in particular. The Chinese government’s quick imposition and enforcement of mandatory quarantine for all citizens, as well as its instant and near-hermetic sealing off of all borders, saved millions of lives, stopping the spread of the virus far earlier than in other countries and enabling a swifter postpandemic recovery.
China’s government was not the only one that took extreme measures to protect its citizens from risk and exposure. During the pandemic, national leaders around the world flexed their authority and imposed airtight rules and restrictions.[...]In order to protect themselves from the spread of increasingly global problems—from pandemics and transnational terrorism to environmental crises and rising poverty—leaders around the world took a firmer grip on power.
As if that wasn't enough of a smoking gun, on October 18, 2019, the WEF, the Gates Foundation & John Hopkins co-hosted the "Event 201 pandemic exercise", where they "simulated" a "scenario" that strikingly resembles what we're experiencing today. Details of this event have been released by John Hopkins in their official 6-part video series :
  1. Intro and Medical Countermeasures (MCM) Discussion
  2. Trade and Travel Discussion
  3. Finance Discussion
  4. Communications Discussion and Epilogue
  5. Hotwash and Conclusion
  6. Highlights Reel
In light of this, how can you possibly believe any of the obvious propaganda nonsense that points the blame at China for what is obviously a virus released by America's ruling class?
Also, note that the Military World Games took place AT THE SAME TIME as the Event 201 pandemic exercise, IN WUHAN. This is when Chinese officials believe the US army released the virus in Wuhan.

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