Pro migranti e contro la destra: ora il vescovo va alla festa Pd
Il cardinale Zuppi a convegno col Pd durante la Festa dell'Unità bolognese. L'arcivescovo, nonostante la porpora, non cambia linea
Matteo Maria Zuppi è diventato cardinale nell'ultimo concistoro voluto da Papa Francesco, ma l'elevazione alla porpora non sembra aver cambiato le idee di base del prelato, che presenzierà alla festa dell'Unità di Bologna.
Il cardinal Matteo Maria Zuppi è dato in lizza per la successione a Gualtiero Bassetti come presidente della Conferenza episcopale italiana e, a prescindere dai retroscena e dai toto-nomi (che riguarda pure il prossimo Conclave), il consacrato romano è di sicuro uno dei porporati italiani più influenti. Non sappiamo se il cardinal Zuppi simpatizzi per il Partito Democratico. Siamo sicuri però di come dalle parti del Partito Democratico reagiscano dinanzi alle battaglie di Zuppi: quando Papa Francesco ha scelto l'arcivescovo di Bologna come cardinale, la senatrice Monica Cirinnà ha esultato. E gli ambienti progressisti in genere hanno espresso soddisfazione.
Matteo Maria Zuppi ha introdotto il libro del gesuita James Martin sulla necessità di costruire un "ponte" tra la Chiesa cattolica e la comunità Lgbt; Zuppi ha anche presentato un libro sui discorsi di Jorge Mario Bergoglio in un centro sociale, il Tpo di via Casarini; Zuppi ha preso posizione contro i sovranisti, dichiarando che non fanno il bene dell'Italia; Zuppi - come il Papa del resto - è un fermo sostenitore della bontà dell'accoglienza nei confronti dei migranti. In ottica di "schieramenti vaticani", il cardinale, che proviene dalla comunità di Sant'Egidio, è quello che viene definito un "progressista". Ma il fatto che un "principe della Chiesa" faccia da relatore per una festa che se non è di partito è almeno di parte fa sempre specie. La conferma è stata data anche dall'edizione odierna d'Italia Oggi: Zuppi ci sarà, in una data compresa tra il 27 agosto ed il 21 settembre. La festa dell'Unità bolognese durerà quindi quasi un mese.
A fare gli onori di casa, stando a quanto emerso sino a questo momento, ci sarà il governatore della Regione Stefano Bonaccini. Ma sul panel è prevista anche la presenza di Nicola Zingaretti, segretario del Pd e governatore della Regione Lazio. Zingaretti e Zuppi hanno già avuto modo di dialogare. Per esempio quando, nel 2014 e quindi in tempi diversi rispetto a quelli odierni per impegni e cariche ricoperte, entrambi hanno fatto parte del tavolo dei relatori durante una presentazione di un libro di Stefano Fassina, "“Lavoro e libertà – La sinistra nella grande transizione” . Occasioni come questa, insomma, sono già state sfruttate per indicare una strada economico-sociale per l'avvenire italiano.
Dall'organizzazione della kermesse bolognese trapela entusiasmo. E non potrebbe essere diversamente. Certo, l'arcivescovo Zuppi ha anche incontrato Matteo Salvini (ma è avvenuto dopo l'apertura di Ruini alla Lega, e qualcuno ha letto l'incontro tra i due come un modo per evitare che l'unico interlocutore del leader leghista fosse l'ex presidente della Cei), ma la visione del mondo portata avanti è chiara. Nel corso della campagna elettorale per le elezioni regionali in Emilia-Romagna, i vescovi hanno diramato un documento che lasciava poco spazio alle interpretazionii. Il cardinal Matteo Maria Zuppi non è del Partito Democratico ma - come avevamo già scritto - sembra essere amico del Pd.
Il cardinale Zuppi a convegno col Pd durante la Festa dell'Unità bolognese. L'arcivescovo, nonostante la porpora, non cambia linea
Matteo Maria Zuppi è diventato cardinale nell'ultimo concistoro voluto da Papa Francesco, ma l'elevazione alla porpora non sembra aver cambiato le idee di base del prelato, che presenzierà alla festa dell'Unità di Bologna.
Matteo Maria Zuppi ha introdotto il libro del gesuita James Martin sulla necessità di costruire un "ponte" tra la Chiesa cattolica e la comunità Lgbt; Zuppi ha anche presentato un libro sui discorsi di Jorge Mario Bergoglio in un centro sociale, il Tpo di via Casarini; Zuppi ha preso posizione contro i sovranisti, dichiarando che non fanno il bene dell'Italia; Zuppi - come il Papa del resto - è un fermo sostenitore della bontà dell'accoglienza nei confronti dei migranti. In ottica di "schieramenti vaticani", il cardinale, che proviene dalla comunità di Sant'Egidio, è quello che viene definito un "progressista". Ma il fatto che un "principe della Chiesa" faccia da relatore per una festa che se non è di partito è almeno di parte fa sempre specie. La conferma è stata data anche dall'edizione odierna d'Italia Oggi: Zuppi ci sarà, in una data compresa tra il 27 agosto ed il 21 settembre. La festa dell'Unità bolognese durerà quindi quasi un mese.
A fare gli onori di casa, stando a quanto emerso sino a questo momento, ci sarà il governatore della Regione Stefano Bonaccini. Ma sul panel è prevista anche la presenza di Nicola Zingaretti, segretario del Pd e governatore della Regione Lazio. Zingaretti e Zuppi hanno già avuto modo di dialogare. Per esempio quando, nel 2014 e quindi in tempi diversi rispetto a quelli odierni per impegni e cariche ricoperte, entrambi hanno fatto parte del tavolo dei relatori durante una presentazione di un libro di Stefano Fassina, "“Lavoro e libertà – La sinistra nella grande transizione” . Occasioni come questa, insomma, sono già state sfruttate per indicare una strada economico-sociale per l'avvenire italiano.
Dall'organizzazione della kermesse bolognese trapela entusiasmo. E non potrebbe essere diversamente. Certo, l'arcivescovo Zuppi ha anche incontrato Matteo Salvini (ma è avvenuto dopo l'apertura di Ruini alla Lega, e qualcuno ha letto l'incontro tra i due come un modo per evitare che l'unico interlocutore del leader leghista fosse l'ex presidente della Cei), ma la visione del mondo portata avanti è chiara. Nel corso della campagna elettorale per le elezioni regionali in Emilia-Romagna, i vescovi hanno diramato un documento che lasciava poco spazio alle interpretazionii. Il cardinal Matteo Maria Zuppi non è del Partito Democratico ma - come avevamo già scritto - sembra essere amico del Pd.
Monsignor Zuppi, il (quasi) cardinale amico del Pd e dei migranti
L'arcivescovo di Bologna, quello dei tortellini al pollo per i musulmani, sta per diventare cardinale. Ecco chi è e quali sono le sue battaglie
L'arcivescovo di Bologna, quello dei tortellini al pollo per i musulmani, sta per diventare cardinale. Ecco chi è e quali sono le sue battaglie
Ormai manca poco: Mons. Matteo Maria Zuppi verrà creato cardinale da papa Francesco durante il prossimo concistoro. Si tratta dell'unico ecclesiastico italiano che riceverà la dignità cardinalizia in quella occasione.
Jorge Mario Bergoglio non ha scelto altri consacrati nati nel Belpaese. Non è ancora venuto il tempo dell'arcivescovo di Milano o del patriarca di Venezia. E non è affatto detto che Mons. Mario Delpini e Mons. Francesco Moraglia siano destinati a divenire cardinali. Nonostante la tradizione lo quasi preveda. Un discorso simile può essere fatto per l'arcivescovo di Torino, Mons. Cesare Nosiglia. Bologna e Zuppi, invece, sono stati in qualche modo premiati dal Santo Padre. E il prossimo 5 di ottobre il capoluogo dell'Emilia-Romagna avrà il "suo" porporato. Ma chi è questo consacrato balzato agli onori delle cronache pure, se non soprattutto, per le sue posizioni progressiste?
Qualche ora fa è emerso come, in relazione alla festa di San Petronio, la Chiesa bolognese abbia deciso di tenere in considerazione le necessità alimentari delle persone di fede musulmana. Un grande classico culinario, i tortellini bolognesi, non conterrà carne di maiale. Con buona pace di coloro che ritegono i tortellini al pollo una opzione anti identitaria. Accoglienza e integrazione (anche culturale), del resto, fanno parte della cifra stilistica del quasi cardinale. Priorità pastorali che vengono da lontano. Mons. Matteo Maria Zuppi, che è romano, proviene dall'esperienza della Comunità di Sant'Egidio. Uno di quegli ambienti ecclesiastici che si sono distinti per la continuità con cui hanno difeso la bontà di una linea aperturista della gestione dei fenomeni migratori. E l'arcivescovo di Bologna si è sempre espresso in tal senso.
Ormai manca poco: Mons. Matteo Maria Zuppi verrà creato cardinale da papa Francesco durante il prossimo concistoro. Si tratta dell'unico ecclesiastico italiano che riceverà la dignità cardinalizia in quella occasione.
Jorge Mario Bergoglio non ha scelto altri consacrati nati nel Belpaese. Non è ancora venuto il tempo dell'arcivescovo di Milano o del patriarca di Venezia. E non è affatto detto che Mons. Mario Delpini e Mons. Francesco Moraglia siano destinati a divenire cardinali. Nonostante la tradizione lo quasi preveda. Un discorso simile può essere fatto per l'arcivescovo di Torino, Mons. Cesare Nosiglia. Bologna e Zuppi, invece, sono stati in qualche modo premiati dal Santo Padre. E il prossimo 5 di ottobre il capoluogo dell'Emilia-Romagna avrà il "suo" porporato. Ma chi è questo consacrato balzato agli onori delle cronache pure, se non soprattutto, per le sue posizioni progressiste?
Qualche ora fa è emerso come, in relazione alla festa di San Petronio, la Chiesa bolognese abbia deciso di tenere in considerazione le necessità alimentari delle persone di fede musulmana. Un grande classico culinario, i tortellini bolognesi, non conterrà carne di maiale. Con buona pace di coloro che ritegono i tortellini al pollo una opzione anti identitaria. Accoglienza e integrazione (anche culturale), del resto, fanno parte della cifra stilistica del quasi cardinale. Priorità pastorali che vengono da lontano. Mons. Matteo Maria Zuppi, che è romano, proviene dall'esperienza della Comunità di Sant'Egidio. Uno di quegli ambienti ecclesiastici che si sono distinti per la continuità con cui hanno difeso la bontà di una linea aperturista della gestione dei fenomeni migratori. E l'arcivescovo di Bologna si è sempre espresso in tal senso.
L'impegno per i migranti e la stroncatura del populismo
"No, la nostra giustizia non è solo amare quelli che ci amano, salutare i nostri ed ignorare gli altri, perché sono tutti nostri e nessuno viene prima, perché tutti sono prossimo. È questa – ha osservato – la giustizia che hanno amato i fratelli martiri che ci uniscono nella loro testimonianza di amore e che ricordiamo assieme, messi a morte o colpiti duramente". Questa è una delle tante frasi sul tema migranti che Zuppi ha pronunciato nel corso di questi anni. L'elenco sarebbe davvero lungo. In questo caso, come riporta la Sir, parliamo di una riflessione esposta in una celebrazione, durante la Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani. "Prima gli italiani", insomma, non ha motivo di esistere, mentre l'atteggiamento che un cristiano deve tenere nei confronti dell'altro, quindi anche di un migrante, è prescritto dal Vangelo. Il populismo sovranista, l'ideologia che porta in dote una visione restrittiva dei fenomeni migratori, ha trovato in Zuppi un oppositore. Qualche settimana fa, l'arcivescovo ha parlato di "indipendentisti", che non contribuiscono al "bene del Paese". Ma c'era da aspettarselo.
"No, la nostra giustizia non è solo amare quelli che ci amano, salutare i nostri ed ignorare gli altri, perché sono tutti nostri e nessuno viene prima, perché tutti sono prossimo. È questa – ha osservato – la giustizia che hanno amato i fratelli martiri che ci uniscono nella loro testimonianza di amore e che ricordiamo assieme, messi a morte o colpiti duramente". Questa è una delle tante frasi sul tema migranti che Zuppi ha pronunciato nel corso di questi anni. L'elenco sarebbe davvero lungo. In questo caso, come riporta la Sir, parliamo di una riflessione esposta in una celebrazione, durante la Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani. "Prima gli italiani", insomma, non ha motivo di esistere, mentre l'atteggiamento che un cristiano deve tenere nei confronti dell'altro, quindi anche di un migrante, è prescritto dal Vangelo. Il populismo sovranista, l'ideologia che porta in dote una visione restrittiva dei fenomeni migratori, ha trovato in Zuppi un oppositore. Qualche settimana fa, l'arcivescovo ha parlato di "indipendentisti", che non contribuiscono al "bene del Paese". Ma c'era da aspettarselo.
I discorsi del Papa esposti nel centro sociale
Nella primavera del 2018, il presule italiano si è recato nel centro sociale Tpo di Bologna. Il motivo? Presentare un libro contenente i discorsi che il Santo Padre ha rivolto durante il suo pontificato ai movimenti popolari. Quelli più marcati sulla lotta al capitalismo sfrenato, che crea disugaglianza sociale e che alimenta quella che il Papa chiama "cultura dello scarto". Il che non significa che Zuppi la pensi come i massimalisti di sinistra, ma di sicuro denota un taglio culturale favorevole alla dialettica con quell'universo di attivisti. "Terra, casa e lavoro" sono le parole guida del pontificato dell'ex arcivescovo di Buenos Aires. Dettami che Zuppi condivide in pieno.
Nella primavera del 2018, il presule italiano si è recato nel centro sociale Tpo di Bologna. Il motivo? Presentare un libro contenente i discorsi che il Santo Padre ha rivolto durante il suo pontificato ai movimenti popolari. Quelli più marcati sulla lotta al capitalismo sfrenato, che crea disugaglianza sociale e che alimenta quella che il Papa chiama "cultura dello scarto". Il che non significa che Zuppi la pensi come i massimalisti di sinistra, ma di sicuro denota un taglio culturale favorevole alla dialettica con quell'universo di attivisti. "Terra, casa e lavoro" sono le parole guida del pontificato dell'ex arcivescovo di Buenos Aires. Dettami che Zuppi condivide in pieno.
La pastorale per gli Lgbt e l'introduzione al libro di James Martin
Se la pastorale dell'accoglienza e la critica a un certo modo d'intendere l'economia costituiscono architravi di uno spiccato progressismo, l'introduzione a "Un ponte da costruire" - il libro del gesuita James Martin sul corso cui la Chiesa cattolica dovrebbe dare vita in favore di un nuovo "atteggiamento pastorale" da tenere con persone omosessuali rappresenta un'altra sfumatura della visione prospettica che Zuppi promuove per il cattolicesimo. Quella prefazione, infatti, porta proprio la firma dell'uomo che, tra qualche settimana, sarà in diritto di partecipare al Conclave, come cardinale elettore e come cardinale eleggibile. Non è un caso che, poco dopo la notizia relativa alla futura ricezione della porpora, la senatrice Monica Cirinnà abbia commentato positivamente la novità via social. Zuppi ritiene possibile una pastorale per la comunità Lgbt.
Giuseppe Aloisi - Mar, 01/10/2019
Se la pastorale dell'accoglienza e la critica a un certo modo d'intendere l'economia costituiscono architravi di uno spiccato progressismo, l'introduzione a "Un ponte da costruire" - il libro del gesuita James Martin sul corso cui la Chiesa cattolica dovrebbe dare vita in favore di un nuovo "atteggiamento pastorale" da tenere con persone omosessuali rappresenta un'altra sfumatura della visione prospettica che Zuppi promuove per il cattolicesimo. Quella prefazione, infatti, porta proprio la firma dell'uomo che, tra qualche settimana, sarà in diritto di partecipare al Conclave, come cardinale elettore e come cardinale eleggibile. Non è un caso che, poco dopo la notizia relativa alla futura ricezione della porpora, la senatrice Monica Cirinnà abbia commentato positivamente la novità via social. Zuppi ritiene possibile una pastorale per la comunità Lgbt.
Giuseppe Aloisi - Mar, 01/10/2019
Zuppi Matteo? Poooovero!
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