Il vescovo Schneider lancia una Crociata internazionale per la riparazione eucaristica
In una dichiarazione il vescovo Schneider, ausiliare di Astana, in Kazakistan, afferma che tale abuso include la pratica diffusa della “Comunione nella mano”, l’accoglienza dell’Eucaristia “da parte di coloro che non hanno ha ricevuto il sacramento della Penitenza per molti anni” e “l’ammissione alla Santa Comunione delle coppie che vivono in uno stato pubblico e oggettivo di adulterio”, ovvero i cattolici divorziati risposati.
“Nell’attuale cosiddetta emergenza pandemica Covid-19, gli orribili abusi del Santissimo Sacramento sono aumentati ancora di più”, aggiunge. “Molte diocesi di tutto il mondo hanno imposto la Comunione nella mano e in quei luoghi il clero, in modo spesso umiliante, nega ai fedeli la possibilità di ricevere il Signore in ginocchio e sulla lingua, dimostrando così un deplorevole clericalismo ed esibendo il comportamento di rigidi neo-pelagiani.
Nella sua dichiarazione, monsignor Schneider denuncia anche la pratica – decretata dal governo italiano in consultazione con la Conferenza episcopale italiana – di sacerdoti che indossano guanti usa e getta per distribuire l’ostia sacra. “L’adorabile Corpo eucaristico di Cristo è distribuito dal clero e ricevuto dai fedeli con guanti domestici o usa e getta. Il trattamento del Santissimo Sacramento con guanti adatti al trattamento della spazzatura è un indicibile abuso eucaristico”.
Attingendo alla saggezza dei grandi santi eucaristici della Chiesa, nonché agli scritti di Papa Giovanni Paolo II sulla Santa Eucaristia, il vescovo Schneider spiega che Gesù “è colpito e toccato nel suo Sacro Cuore dagli abusi e dagli oltraggi contro la divina maestà e l’immensità del suo amore nel Santissimo Sacramento”. “Gesù Cristo continua in modo misterioso la sua Passione nel Getsemani attraverso i secoli nel mistero della sua Chiesa e anche nel mistero eucaristico”.
Il vescovo Schneider esorta pertanto i cattolici a imitare l’esempio dei bambini di Fatima e a “consolare Gesù nascosto”, cioè il Signore Eucaristico. “Nessun vero vescovo, prete o fedele laico cattolico può rimanere indifferente e semplicemente stare a guardare”, scrive. “Deve essere iniziata una crociata mondiale di riparazione e consolazione del Signore Eucaristico”.
Concretamente, il vescovo Schneider suggerisce che ogni cattolico “prometta di offrire mensilmente almeno un’ora intera di adorazione eucaristica, prima del Santissimo Sacramento nel tabernacolo o prima del Santissimo Sacramento esposto nell’ostensorio”. Ha anche composto una preghiera di riparazione che può essere offerta a Gesù nel Santissimo Sacramento.
Ha inoltre affermato che sarebbe “pastoralmente urgente” e “spiritualmente fruttuoso” che la Chiesa istituisse una Giornata annuale di riparazione per i crimini contro la Santissima Eucaristia.
Monsignor Schneider ha spiegato l’iniziativa dicendo: “Penso che dovrebbe essere una crociata di riparazione aperta a tutti i cattolici del mondo, in particolare ai semplici cattolici, che sono disprezzati ed emarginati dal clero a causa del loro amore e riverenza per il Signore Eucaristico”.
In particolare, il vescovo ha invitato sacerdoti e seminaristi a partecipare e promuovere la crociata, aggiungendo che “farà appello in modo speciale anche alle monache di clausura”.
“Dovrebbe essere una catena vivente, adorante ed espiatoria in tutto il mondo, nel maggior numero possibile di tabernacoli”.
Il vescovo Schneider, che ha dedicato un capitolo del libro Christus vincit ai santi angeli, ha concluso dicendo: “Dovremmo invitare i santi angeli ad accompagnarci in questa crociata”.
Di seguito è riportato il testo della dichiarazione del vescovo Atanasio Schneider e della preghiera di riparazione.
Diane Montagna
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I peccati contro il Santissimo Sacramento e la necessità di una crociata di riparazione eucaristica
A cura del vescovo Athanasius Schneider
Nella storia della Chiesa non c’è mai stato un tempo in cui il sacramento dell’Eucaristia è stato abusato e oltraggiato in misura così allarmante e grave come negli ultimi cinquant’anni, soprattutto dall’introduzione ufficiale e dall’approvazione papale nel 1969 della pratica della Comunione nella mano. Questi abusi sono aggravati, inoltre, dalla pratica diffusa in molti paesi di fedeli che, non avendo ricevuto il sacramento della penitenza per molti anni, ricevono comunque regolarmente la Santa Comunione. L’apice degli abusi della Santa Eucaristia consiste nell’ammissione alla Santa Comunione delle coppie che vivono in uno stato pubblico e oggettivo di adulterio, violando in tal modo i loro indissolubili legami matrimoniali sacramentali validi, come nel caso del cosiddetto “divorziato e risposato”, tale ammissione essendo in alcune regioni ufficialmente legalizzata da norme specifiche e, nel caso della regione di Buenos Aires in Argentina, persino approvate dal Papa. Oltre a questi abusi, viene praticata l’ammissione ufficiale alla Santa Comunione dei coniugi protestanti nei matrimoni misti, per esempio in alcune diocesi tedesche.
Dire che il Signore non sta soffrendo a causa degli oltraggi commessi contro di Lui nel sacramento della Santa Eucaristia può portare a minimizzare le grandi atrocità commesse. Alcuni dicono: Dio è offeso dall’abuso del Santissimo Sacramento, ma il Signore non soffre personalmente. Questa è, tuttavia, una visione teologicamente e spiritualmente troppo ristretta. Sebbene Cristo sia ora nel suo stato glorioso e quindi non sia più soggetto alla sofferenza in modo umano, è tuttavia influenzato e toccato nel Suo Sacro Cuore dagli abusi e dagli oltraggi contro la Divina maestà e l’immensità del Suo Amore nel Santissimo Sacramento. Nostro Signore ha espresso ad alcuni santi le sue lamentele e il suo dolore per i sacrilegi e gli oltraggi con cui gli uomini lo offendono. Si può capire questa verità dalle parole del Signore pronunciate a Santa Margherita Maria Alacoque, Miserentissimus Redemptor: “Quando Cristo si manifestò a Margherita Maria e le dichiarò l’infinità del suo amore, allo stesso tempo, alla maniera di un lutto, si lamentò che così tante e così grandi ferite gli erano state inferte da uomini ingrati, e vorrebbe che queste parole in cui formulava questa lamentela fossero fissate nelle menti dei fedeli e non fossero mai cancellate dall’oblio: “Ecco questo cuore” – diceva – “che ha tanto amato gli uomini e li ha caricati con tutti i benefici , e per questo sconfinato amore non ha avuto altro ritorno se non abbandono e contumacia, e questo spesso da parte di coloro che erano vincolati dal debito e dal dovere di un amore più speciale” (n. 12).
Frère Michel de la Sainte Trinité ha dato una profonda spiegazione teologica del significato della “sofferenza” o “tristezza” di Dio a causa delle offese che i peccatori commettono contro di Lui: “Questa ‘sofferenza’, questa ‘tristezza’ del Padre celeste, o di Gesù dalla sua Ascensione, devono essere compresi in modo analogico. Non sono sofferti passivamente come per noi, ma al contrario liberamente voluti e scelti come la massima espressione della misericordia verso i peccatori chiamati alla conversione. Sono solo una manifestazione dell’amore di Dio per i peccatori, un amore che è sovranamente libero e gratuito e che non è revocabile” (Tutta la verità su Fatima, vol. I, pp. 1311-1312)
Questo significato spirituale analogico della “tristezza” o della “sofferenza” di Gesù nel mistero eucaristico è confermato dalle parole dell’Angelo nella sua apparizione nel 1916 ai figli di Fatima e in particolare dalle parole e dall’esempio della vita di san Francisco Marto. I bambini sono stati invitati dall’Angelo a riparare le offese contro Gesù Eucaristico e a consolarlo, come possiamo leggere nelle Memorie di Suor Lucia: “Mentre eravamo lì, l’Angelo ci apparve per la terza volta, tenendo in mano un calice, con sopra una schiera da cui alcune gocce di sangue stavano cadendo nel vaso sacro. Lasciando il calice e l’ostia sospesi in aria, l’Angelo si prostrò a terra e ripeté tre volte questa preghiera: ‘Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo…’. Poi, alzandosi, prese di nuovo il calice e l’ostia nelle sue mani. Diede l’ostia a me, e a Giacinta e Francisco, e diede da bere il contenuto del calice, dicendo mentre lo faceva: ‘Prendi e bevi il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo, orribilmente oltraggiato dagli uomini ingrati. Ripara i loro crimini e consola il tuo Dio’.” (Fatima nelle parole di Lucia. Memorie di suor Lucia, Fatima 2007, p. 172)
Riferendo della terza apparizione del 13 luglio 1917, suor Lucia sottolineava come Francisco percepisse il mistero di Dio e la necessità di consolarlo a causa delle offese dei peccatori: “Ciò che fece l’impressione più potente su di lui [Francisco] e ciò che lo assorbì completamente fu Dio, la Santissima Trinità, percepito in quella luce che penetrò nelle nostre anime più intime. Successivamente, ha detto: ‘Eravamo in fiamme in quella luce che è Dio, eppure non siamo stati bruciati! Cos’è Dio?… Non potremmo mai dirlo in parole. Sì, è davvero qualcosa che non potremmo mai esprimere! Ma è un peccato che sia così triste! Se solo potessi consolarlo” (Memorie di suor Lucia, p. 147)
Suor Lucia ha scritto come Francisco abbia percepito la necessità di consolare Dio, che ha capito essere “triste” a causa dei peccati degli uomini: “Gli ho chiesto un giorno: ‘Francisco, che ti piace di più: consolare Nostro Signore o convertire i peccatori, in modo che non ci siano più anime all’inferno?’. ‘Preferirei consolare Nostro Signore. Non hai notato quanto fosse triste la Madonna quel mese scorso, quando ha detto che la gente non deve più offendere Nostro Signore, perché è già molto offeso? Vorrei consolare Nostro Signore, e poi convertire i peccatori in modo che non lo offendano più” (Memorie di suor Lucia, p. 156).
Nelle sue preghiere e nell’offerta delle sue sofferenze, san Francisco Marto ha dato priorità all’intenzione di “consolare Gesù nascosto”, cioè il Signore Eucaristico. Suor Lucia riferì queste parole di Francisco, che le disse: “Quando esci da scuola, vai e rimani un po’ vicino a Gesù nascosto, e poi torna a casa da sola”. Quando Lucia chiese a Francisco delle sue sofferenze, rispose: “Sto soffrendo per consolare Nostro Signore. Prima per consolare Nostro Signore e Nostra Signora, e poi, successivamente, per i peccatori e per il Santo Padre. Più che altro voglio consolarlo” (Memorie di suor Lucia, p. 157; 163).
Gesù Cristo continua in modo misterioso la sua Passione nel Getsemani attraverso i secoli nel mistero della sua Chiesa e anche nel mistero eucaristico, il mistero del suo immenso Amore. Nota è l’espressione di Blaise Pascal: “Gesù sarà in agonia fino alla fine del mondo. Non dobbiamo dormire durante quel periodo” (Pensées, n. 553). Il cardinale Karol Wojtyła ci ha lasciato una profonda riflessione sul mistero delle sofferenze di Cristo nel Getsemani, che in un certo senso continuano nella vita della Chiesa. Il cardinale Wojtyła ha anche parlato del dovere della Chiesa di consolare Cristo: “E ora la Chiesa cerca di recuperare quell’ora nel Getsemani – l’ora perduta da Pietro, Giacomo e Giovanni – in modo da compensare la mancanza di compagnia del Maestro che ha aumentato la sofferenza della sua anima. Il desiderio di recuperare quell’ora è diventato un vero bisogno di molti cuori, specialmente per coloro che vivono nel modo più completo possibile il mistero del cuore divino. Il Signore Gesù ci permette di incontrarlo in quell’ora [e] ci invita a condividere la preghiera del suo cuore. Di fronte a tutte le prove che l’uomo e la Chiesa devono affrontare, c’è un costante bisogno di tornare al Getsemani e intraprendere quella condivisione nella preghiera di Cristo nostro Signore” (Segno di contraddizione, capitolo 17, “La preghiera nel Getsemani”).
Gesù Cristo nel mistero eucaristico non è indifferente e insensibile al comportamento che gli uomini mostrano nei suoi confronti in questo Sacramento dell’Amore. Cristo è presente in questo Sacramento anche con la sua anima, che è ipostaticamente unita alla sua Divina Persona. Il teologo romano Antonio Piolanti ha presentato una valida spiegazione teologica a questo proposito. Anche se il corpo di Cristo nell’Eucaristia non può vedere né sentire sensibilmente ciò che accade o ciò che viene detto al posto della sua presenza sacramentale, Cristo nell’Eucaristia “ascolta tutto e vede con una conoscenza superiore”. Piolanti cita quindi il cardinale Franzelin: “L’umanità benedetta di Cristo vede tutte le cose in sé in virtù dell’abbondante conoscenza infusa dovuta al Redentore dell’umanità, al Giudice dei vivi e dei morti, al Primogenito di ogni creatura, al Centro di tutta la storia celeste e terrena. Tutti questi tesori della visione beatifica e della conoscenza infusa sono certamente nell’anima di Cristo, anche nella misura in cui è presente nell’Eucaristia. Oltre a queste ragioni, con un altro titolo speciale, proprio come l’anima di Cristo è formalmente nell’Eucaristia, per lo stesso scopo dell’istituzione del mistero, vede tutti i cuori degli uomini, tutti i pensieri e gli affetti, tutte le virtù e tutti i peccati , tutti i bisogni di tutta la Chiesa e dei singoli membri, le fatiche, le ansie, le persecuzioni, i trionfi – in una parola, tutta la vita interna ed esterna della Chiesa, la sua sposa, nutrita con la sua carne e con il suo prezioso sangue. Quindi con un triplice titolo (se possiamo dire così) Cristo nello stato sacramentale vede e in un certo modo divino percepisce tutti i pensieri e gli affetti, il culto, gli omaggi e anche gli insulti e i peccati di tutti gli uomini in generale, di tutti i suoi fedeli in particolare e i suoi sacerdoti in particolare; Percepisce omaggi e peccati che si riferiscono direttamente a questo ineffabile mistero dell’amore. Percepisce omaggi e peccati che si riferiscono direttamente a questo ineffabile mistero dell’amore (De Eucharistia, pagg. 199-200, citato in Il Mistero Eucaristico, Firenze 1953, pagg. 225-226).
[…]. Nella sua ultima enciclica Ecclesia de Eucharistia papa Giovanni Paolo II ci ha lasciato esortazioni luminose con le quali ha sottolineato la straordinaria santità del mistero eucaristico e il dovere dei fedeli di trattare questo sacramento con la massima riverenza e amore ardente. Di tutte le sue esortazioni, questa affermazione si distingue: “Non ci può essere alcun pericolo di eccesso nella nostra cura di questo mistero, poiché in questo sacramento viene ricapitolato l’intero mistero della nostra salvezza” (san Tommaso d’Aquino, Summa Theologiae, III, q 83, a. 4c)”.
Sarebbe una misura pastoralmente urgente e spiritualmente fruttuosa per la Chiesa stabilire in tutte le diocesi del mondo una Giornata annuale di riparazione per i crimini contro la Santissima Eucaristia”. Una giornata simile potrebbe essere l’ottava della Festa del Corpus Domini. Lo Spirito Santo darà grazie speciali di rinnovamento alla Chiesa nei nostri giorni se e solo quando il Corpo eucaristico di Cristo sarà adorato con tutti gli onori divini, sarà amato, sarà trattato con cura e difeso come il più santo dei santi. San Tommaso d’Aquino dice nell’inno Sacris sollemniis: “O Signore, visitaci nella misura in cui ti veneriamo in questo sacramento” (sic nos Tu visita, sicut Te colimus). E possiamo dire senza dubbio: O Signore, visiterai la tua Chiesa ai nostri giorni nella misura in cui la pratica moderna della Comunione nella mano sarà abbandonata e nella misura in cui ti offriamo atti di riparazione e amore.
Nell’attuale cosiddetta “emergenza pandemica Covid-19” gli orribili abusi del Santissimo Sacramento sono aumentati ancora di più. Molte diocesi di tutto il mondo hanno imposto la Comunione nella mano, e in quei luoghi il clero, in modo spesso umiliante, nega ai fedeli la possibilità di ricevere il Signore in ginocchio e sulla lingua, dimostrando così un deplorevole clericalismo ed esibendo il comportamento di rigidi neo-pelagiani. Inoltre, in alcuni luoghi l’adorabile Corpo eucaristico di Cristo è distribuito dal clero e ricevuto dai fedeli con guanti domestici o usa e getta. Il trattamento del Santissimo Sacramento con guanti adatti al trattamento della spazzatura è un indicibile abuso eucaristico.
In considerazione degli orribili maltrattamenti subiti da nostro Signore Eucaristico (viene continuamente calpestato sotto i piedi a causa della Comunione nella mano, durante la quale quasi sempre piccoli frammenti dell’ospite cadono sul pavimento; viene trattato in modo minimalista, privato della sacralità, come un biscotto, o trattato come immondizia con l’uso di guanti domestici), nessun vero vescovo cattolico, sacerdote o fedele laico può rimanere indifferente e stare semplicemente a guardare.
Deve essere iniziata una crociata mondiale di riparazione e consolazione del Signore Eucaristico. Come misura concreta da offrire al Signore Eucaristico con urgente necessità di atti di riparazione e consolazione, ogni cattolico potrebbe promettere di offrire mensilmente almeno un’ora intera di adorazione eucaristica, prima del Santissimo Sacramento nel tabernacolo o prima del Santissimo Sacramento esposto nell’ostensorio. La Sacra Scrittura dice: “Laddove il peccato abbondava, la grazia abbondava di più” (Rm 5:20) e possiamo aggiungere analogamente: “Dove abbondavano gli abusi eucaristici, gli atti di riparazione abbonderanno di più”.
Il giorno in cui in tutte le chiese del mondo cattolico i fedeli riceveranno il Signore Eucaristico, velato sotto le specie della piccola schiera sacra, con vera fede e cuore puro, nel gesto biblico dell’adorazione (proskinesi), ovvero inginocchiandosi e nell’atteggiamento di un bambino, aprendo la bocca e lasciandosi nutrire da Cristo stesso in spirito di umiltà, senza dubbio l’autentica primavera spirituale della Chiesa si avvicinerà. La Chiesa crescerà nella purezza della fede cattolica, nello zelo missionario della salvezza delle anime e nella santità del clero e dei fedeli. Nei fatti, il Signore visiterà la Sua Chiesa con le sue grazie nella misura in cui lo venereremo nel suo ineffabile sacramento dell’amore (sic nos Tu visita, sicut Te colimus).
Dio conceda che attraverso la crociata eucaristica della riparazione ci possa essere un aumento del numero di adoratori, amanti, difensori e consolatori del Signore Eucaristico. Possano i due piccoli apostoli eucaristici del nostro tempo, san Francisco Marto e il prossimo beato Carlo Acutis (beatificazione il 10 ottobre 2020), e tutti i santi eucaristici, essere i protettori di questa crociata eucaristica. Perché, come ci ricorda san Pietro Julian Eymard, la verità irrevocabile è questa: “Un’età prospera o diminuisce in proporzione alla sua devozione all’Eucaristia. Questa è la misura della sua vita spirituale, della sua fede, carità e virtù”.
+ Atanasio Schneider , vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Santa Maria ad Astana
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Preghiera della Crociata di riparazione al Cuore eucaristico di Gesù
Mio Dio, credo, adoro, mi affido e ti amo! Chiedo perdono per coloro che non credono, non adorano, non si fidano e non ti amano (3 volte).
O Divino Cuore Eucaristico di Gesù, guardaci prostrati con un cuore contrito e adorante davanti alla maestà del tuo amore redentore nel Santissimo Sacramento. Dichiariamo la nostra prontezza a espiare mediante espiazione volontaria, non solo per le nostre offese personali, ma in particolare per gli indicibili oltraggi, i sacrilegi e le indifferenze con le quali vieni offeso il Santissimo Sacramento del tuo divino amore in questo nostro tempo, specialmente attraverso la pratica della Comunione nella mano e l’accoglienza della Santa Comunione in uno stato di incredulità e peccato mortale.
Più l’incredulità attacca la tua Divinità e la tua Presenza Reale nell’Eucaristia, più crediamo in te e ti adoriamo, o Cuore Eucaristico di Gesù, in cui dimora tutta la pienezza della divinità!
Più i tuoi sacramenti sono oltraggiati, più fermamente crediamo in loro e più riverentemente vogliamo ricevere loro, o Cuore eucaristico di Gesù, fonte di vita e santità!
Più il tuo Santissimo Sacramento viene denigrato e bestemmiato, più proclamiamo solennemente: “Mio Dio, credo, adoro, mi affido e ti amo! Chiedo perdono per coloro che non credono, non adorano, non si fidano e non ti amano. O eucaristico Cuore di Gesù, degno di ogni lode!”.
Più sei abbandonato e dimenticato nelle tue chiese, più vogliamo visitarti, tu che dimori tra noi nei tabernacoli delle nostre chiese, o Cuore eucaristico di Gesù, Casa di Dio e Porta del Paradiso!
Più la celebrazione del Sacrificio eucaristico è privata della sua sacralità, più vogliamo sostenere una celebrazione riverente della Santa Messa, orientata esternamente e interiormente verso di te, o Cuore eucaristico di Gesù, Tabernacolo dell’Altissimo!
Più vieni ricevuto nella mano e in piedi, in un modo privo di un segno di umiltà e adorazione, più vogliamo accoglierti in ginocchio e sulla lingua, con la modestia del pubblicano e la semplicità di un bambino, o Cuore eucaristico di Gesù, di infinita maestà!
Più vieni ricevuto nella Santa Comunione da cuori non purificati dallo stato di peccato mortale, più vogliamo fare atti di contrizione e purificare il nostro cuore con una frequente ricezione del Sacramento della Penitenza, O Cuore Eucaristico di Gesù, nostra Pace e Riconciliazione!
Più l’inferno lavora per la perdizione delle anime, più il nostro zelo possa per la loro salvezza bruciare dal fuoco del tuo amore, o Cuore eucaristico di Gesù, salvezza di coloro che sperano in te!
Più la diversità delle religioni viene dichiarata come volontà positiva di Dio e come un diritto basato sulla natura umana, e più cresce il relativismo dottrinale, più confessiamo intrepidamente che tu sei l’unico Salvatore dell’umanità e l’unica via per Dio Padre, o cuore eucaristico di Gesù, re e centro di tutti i cuori!
Più le autorità della Chiesa continuano a non pentirsi dell’esposizione di idoli pagani nelle chiese e persino a Roma, più confesseremo la verità: “Quale accordo ha il tempio di Dio con gli idoli?” (2 Cor.6: 16), più condanneremo con voi “l’abominio della desolazione, stando nel luogo santo” (Matt. 24:15), O Cuore Eucaristico di Gesù, santo Tempio di Dio!
Più i tuoi santi comandamenti vengono dimenticati e trasgrediti, più vogliamo osservarli con l’aiuto della tua grazia, o Cuore eucaristico di Gesù, abisso di tutte le virtù!
Più sensualità, egoismo e orgoglio regnano tra gli uomini, più vogliamo dedicare la nostra vita a te nello spirito di sacrificio e abnegazione, o Cuore eucaristico di Gesù, sopraffatto dai rimproveri!
Più violentemente le porte dell’inferno si infrangono contro la tua Chiesa e la roccia di Pietro a Roma, più crediamo nell’indistruttibilità della tua Chiesa, o Cuore eucaristico di Gesù, fonte di ogni consolazione, che non abbandona la sua Chiesa e la roccia di Pietro anche nelle tempeste più violente!
Più persone si separano l’una dall’altra per odio, violenza ed egoismo, più intimamente noi come membri dell’unica famiglia di Dio nella Chiesa vogliamo amarci l’un l’altro in te, o Cuore eucaristico di Gesù, pieno di bontà e amore!
O Divino Cuore Eucaristico di Gesù, donaci la tua grazia, affinché possiamo essere fedeli e umili adoratori, amanti, difensori e consolatori del tuo Cuore Eucaristico in questa vita, e vieni a ricevere le glorie del tuo amore nella visione beata per tutta l’eternità. Amen.
Mio Dio, credo, adoro, mi affido e ti amo! Chiedo perdono per coloro che non credono, non adorano, non si fidano e non ti amano (3 volte).
Nostra Signora del Santissimo Sacramento, prega per noi!
San Tommaso d’Aquino, san Pietro Julian Eymard, San Francisco Marto, san Padre Pio e tutti i santi eucaristici, pregate per noi!
Scritto dal vescovo Atanasio Schneider per la Crociata di riparazione eucaristica
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Bishop Athanasius Schneider Launches International Crusade of Eucharistic Reparation (includes original prayer)
Bishop Athanasius Schneider is calling on Catholic clergy and laity around the world to unite in a crusade of reparation for sins against Jesus in the Holy Eucharist.
The call comes as instances of profanation and sacrilege against the Most Blessed Sacrament have skyrocketed due to responses to the coronavirus, and after five decades of what the bishop terms unprecedented abuse against the Eucharistic Lord.
In a statement released today through the Remnant (see full text below), Bishop Schneider, auxiliary bishop of Astana, Kazakhstan, says such abuse includes the widespread practice of “Communion in the hand,” reception of the Eucharist “by those who have not received the sacrament of Penance for many years,” and “the admittance to Holy Communion of couples who are living in a public and objective state of adultery,” i.e. divorced and remarried Catholics.
“In the current so-called ‘COVID-19 Pandemic Emergency,’ horrible abuses of the Most Blessed Sacrament have increased still more,” he adds. “Many dioceses around the world mandated Communion in the hand, and in those places the clergy, in an often-humiliating manner, deny the faithful the possibility to receive the Lord kneeling and on the tongue, thus demonstrating a deplorable clericalism and exhibiting the behavior of rigid neo-Pelagians.”schneider communion 1
In his statement, Bishop Schneider also denounces the practice — decreed by the Italian government in consultation with the Italian Bishops Conference — of priests wearing disposable gloves to distribute the Sacred Host. “The adorable Eucharistic Body of Christ is distributed by the clergy and received by the faithful with household or disposable gloves. The treating of the Blessed Sacrament with gloves suitable for treating garbage is an unspeakable Eucharistic abuse.”
Drawing on the wisdom of the Church’s great Eucharistic saints, as well as the writings of Pope John Paul II on the Holy Eucharist, Bishop Schneider explains that Jesus “is affected and touched in His Sacred Heart by the abuses and outrages against the Divine majesty and the immensity of His Love in the Blessed Sacrament.”
“Jesus Christ continues in a mysterious way his Passion in Gethsemane throughout the ages in the mystery of His Church and also in the Eucharistic mystery,” he writes.
Bishop Schneider is therefore urging Catholics to imitate the example of the children of Fatima and to “console the Hidden Jesus,” i.e. the Eucharistic Lord.
“No true Catholic bishop, priest or lay faithful can remain indifferent and simply stand by and watch,” he writes. “There must be initiated a world-wide crusade of reparation to and consolation of the Eucharistic Lord.”
Concretely, Bishop Schneider suggests that each Catholic “promise to offer monthly at least one full hour of Eucharistic adoration, either before the Blessed Sacrament in the tabernacle or before the Blessed Sacrament exposed in the monstrance.” He has also composed a reparation prayer (see below) that may be offered to Jesus in the Blessed Sacrament.
He also said it would be “pastorally urgent” and spiritually fruitful” for the Church to establish an annual “Day of Reparation for the crimes against the Most Holy Eucharist.”schneider communion 2
In comments to the Remnant, Bishop Schneider expounded on the initiative, saying: “I think it should be a crusade of reparation open to all Catholics of the world, especially simple the Catholics, who are despised and marginalized by the clergy because of their love and reverence for the Eucharistic Lord.”
He particularly invited priests and seminarians to participate in and promote the crusade, adding that it will “also appeal to cloistered nuns in a special way.”
“It should be a living, adoring and expiating chain all around the world, before the largest number of the tabernacles possible,” he said.
Bishop Schneider, who devoted a chapter of the book Christus Vincit to the holy angels, ended by saying: “We should invite the Holy Angels to accompany us in this crusade.”
Diane Montagna
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