https://www.youtube.com/watch?v=HDW7Ty5cY-8
USA. I “PROGRESSISTI”, COME DA NOI, LAVORANO PER IL CAOS.
Carissimi Stilumcuriali, il prof. Maurizio Ragazzi ci ha inviato questo reportage-commento sul comportamento dei Democratici degli Stati Uniti di fronte al dilagare delle violenze e dei crimini commessi da quanti dicono di voler protestare contro il razzismo e le discriminazioni razziali. E che naturalmente vedono come vittime soprattutto gli strati più disagiati e poveri della popolazione, che desidererebbe che venissero ristabiliti ordine tranquillità. Al contrario di quanto i democratici vogliono e fanno, cercando semplicemente di utilizzare in funzione anti-Trump i disordini. Non vi ricorda nulla? Rammentate attacchi, indagini giudiziarie, proteste contro un Ministro dell’Interno che era riuscito a ridurre drasticamente i numeri dell’invasione in Italia, e i proclami tonitruanti dei vari Lamorgese & Patronaggio e compagnia ragliante, salvo adesso strapparsi i capelli perché ci sarebbe un’emergenza di ordine pubblico e sanitaria provocata dai clandestini. Il tutto mentre avviene un altro golpe piccolo piccolo nell’assenza e nel silenzio complice di chi dovrebbe tutelare libertà e diritti costituzionali, cioè il Presidente della Repubblica peggiore che questa sciagurata Repubblica abbia mai dovuto subire. Buona lettura.
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Democratici contro Repubblicani di fronte ai disordini
(Dr. Maurizio Ragazzi, Washington)
Di fronte al dilagare della violenza nelle metropoli americane, si sarebbe potuto presumere che anche i Democratici avrebbero fatto fronte comune con l’amministrazione Trump, tanto piu’ che le violenze dei rivoltosi di professione non hanno certo risparmiato l’elettorato tradizionalmente Democratico, ed il loro bullismo si e’ diretto piu’ volte contro locali esponenti Democratici che avevano dichiarato apertamente il loro sostegno delle (deliranti) rivendicazioni dei rivoltosi, a cominciare dalla sottrazione di fondi alla polizia. Ma questa presunta collaborazione di buon senso di fronte ai disordini creati ad arte per le strade non si e’ verificata: per i Democratici l’unico nemico da battere resta il Presidente Trump, ed ogni occasione e’ buona per contrastarlo, sempre e comunque.
Contro il disegno criminale ed eversivo dei rivoltosi, il 22 luglio il Presidente Trump aveva esteso ad altre citta’ l’operazione LeGend, che era iniziata a Kansas City e che aveva preso il nome da LeGend Taliferro, un bambino di colore di quattro anni ucciso nel sonno a casa sua nel corso di disordini.[1] (Sembra quindi che, nonostante il motto Black lives matter, cioe’ “le vite dei neri contano”, per i rivoltosi le vite di vittime innocenti quali quella del piccolo LeGend in realta’ non contino gran che). Agenti federali sono stati inviati nelle citta’ in preda ai tumulti. Il fine era quello di aiutare i poliziotti del luogo a debellare questa violenza criminale, oltre a proteggere gli edifici federali (comprese le persone al loro interno). La popolazione locale, soprattutto quella dei quartieri piu’ poveri ed esposti, ha tirato un sospiro di sollievo nel vedere forze dell’ordine decise a ristabilire un minimo di normalita’. I sindaci delle citta’ in questione, invece, si sono si’ mobilitati, ma non in appoggio bensi’ contro le forze dell’ordine!
Gia’ il 21 luglio, 14 sindaci (Democratici) delle citta’ piu’ violente e disastrate degli USA erano insorti, con una lettera indirizzata a quelli che sono grosso modo gli equivalenti dei ministri italiani di giustizia ed interni, contro il tentativo dell’amministrazione Trump di porre rimedio alle inefficienze e complicita’ delle stesse amministrazioni locali. Nella loro lettera, questi sindaci avevano scritto che, mentre la maggioranza delle proteste si svolgeva pacificamente, “anche quando non fosse stato cosi’, il dispiegamento di forze federali non sarebbe stato giustificato”.[2] In altre parole, a giudizio di questi sindaci, il governo federale avrebbe dovuto starsene con le mani in mano mentre i poteri pubblici locali, adagiandosi su di una politica del “tanto peggio tanto meglio”, soffiavano sul fuoco sperando di lucrare qualche vantaggio elettorale.
Come se cio’ non bastasse, il 27 luglio, i sindaci (Democratici) di Chicago, Seattle, Portland, Albuquerque, Washington e Kansas City (citta’ che hanno fatto registrare nuovi e non invidiabili primati di omicidi e violenze varie) hanno rincarato la dose: in una lettera al Congresso, hanno addirittura denunciato come “illegali e ripugnanti”, non i crimini dei rivoltosi, ma le azioni degli agenti federali, cioe’ di quelle persone che rischiano coraggiosamente la loro incolumita’ per ristabilire l’ordine.[3]
In definitiva, rinunciando ad ogni retorica sui “compagni che sbagliano”, il grosso dei Democratici si sta solo preoccupando di dare addosso a Trump, e giustificare gli eventi incresciosi nelle citta’ da loro (mal) governate come manifestazioni legittime del diritto di protesta. Forse troverebbero istruttivo farsi un giro, protetti come sempre dalle loro guardie del corpo, per i quartieri piu’ martoriati delle loro citta’, chiedere cosa ne pensino dei disordini gli inconsolabili genitori di LeGend Taliferro ed altri bambini vittime di queste violenze criminali, e magari fare una capatina in quelle citta’ dove il sostegno dell’amministrazione locale alle forze di polizia ha fatto da baluardo contro il dilagare di tumulti.
Nell’imminenza delle elezioni di novembre, le differenze tra le forze in campo non potrebbero essere piu’ marcate. C’e’ da auspicare che gli elettori americani, nonostante la censura a senso unico esercitata dai giganti della tecnologia e della (dis-)informazione, sappiano distinguere la zizzania dal buon grano, e che sia loro permesso di votare in pace, senza brogli ed intimidazioni ai seggi.
PS Per rendere ancora piu’ evidente il contrasto fra le due parti, ecco la traduzione dei passi salienti del discorso del Presidente Trump del 22 luglio:
Nelle ultime settimane, si e’ sviluppato un movimento estremista volto a togliere fondi e smantellare i nostri dipartimenti di polizia. Politici estremisti hanno abbracciato questa crociata contro la polizia, spargendo calunnie sulle nostre eroiche forze dell’ordine… Il tentativo di sopprimere il mantenimento dell’ordine nelle comunita’ ha condotto ad una scioccante esplosione di sparatorie, uccisioni, omicidi, ed altri gravi crimini violenti. Questo bagno di sangue deve finire. E questo bagno di sangue finira’.
Per decenni, gli amministratori delle nostre maggiori citta’ hanno privilegiato l’interesse dei criminali a discapito di quello dei cittadini ligi alla legge. Questi stessi politici si sono adesso accodati al movimento dell’estrema sinistra volto a smantellare i nostri dipartimenti di polizia, causando una spirale di crimini violenti in queste citta’ — una spirale gravemente fuori controllo.
A New York, hanno sparato a piu’ di 300 persone nel solo mese scorso. Un aumento di almeno il 277% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso… Non meno di 414 persone sono state uccise quest’anno [a Chicago], un aumeno di circa il 50% rispetto ai dati dell’anno scorso. Hanno sparato a piu’ di 1900 persone. Questi sono numeri incredibili.
Un uomo di colore, padre di tre bambini, e’ stato ucciso mentre entrava in un negozio per pagare la bolletta telefonica. Una bambina di 13 anni e’ stata uccisa da una pallottola vagante, che e’ entrata dalla finestra del suo appartamento, colpendola al collo sotto gli occhi dei sui famigliari.
Questa furia violenta traumatizza la coscienza della nostra nazione. Non staremo inermi a guardare tutto cio’. Non possiamo farlo. I cittadini di Chicago sono cittadini americani, con gli stessi diritti degli altri americani a vivere in sicurezza, dignita’ e pace. Nesuna madre dovrebbe mai tenere fra le braccia un figlio morto solo perche’ qualche politico si rifiuta di fare quanto necessario per garantire la sicurezza delle citta’. Ogni americano — indipendentemente da reddito, razza, o codice postale — dovrebbe essere in grado di caminare per le strade della sua citta’ senza violenza o paura… Il compito di garantire la sicurezza e’ sulle spalle delle amminitrazioni locali. Non dobbiamo mai dimenticarlo. Quando abdicano a questo loro dovere, le conseguenze sono catastrofiche.
Ed ecco la traduzione dei passi salienti della lettera dei sindaci del 27 luglio:
Scriviamo per esprimere la nostra preoccupazione ed opposizione al minacciato dispiegamento di truppe federali o forze anti-sommossa nelle strade delle nostre citta’, senza consultazione con le amministrazioni locali e senza una nostra richiesta esplicita. Chiediamo al Congresso di adottare musure legislative che chiariscano che tali azioni sono illegali e ripugnanti.
Siamo incoraggiati dal fatto che cosi’ tanti dei nostri residenti stanno esercitando il loro diritto di espressione contro [il razzismo sistemico].
Come dimostrato a Portland, queste forze federali hanno usato il pretesto della protezione delle proprieta’ federali per controllare le strade, ben oltre la loro legittima giurisdizione, per arrestare senza causa alcuni residenti e per calpestarne i diritti costituzionali.
[Chiediamo al Congresso di adottare misure al fine di] limitare le attivita’ degli agenti federali alla protezione delle proprieta’ federali.
[1] Il testo del discorso del Presidente Trump del 22 luglio e’ all’indirizzo https://www.whitehouse.gov/briefings-statements/remarks-president-trump-operation-legend-combatting-violent-crime-american-cities/.
[2] Il testo della lettera e’ disponibile in https://thehill.com/homenews/state-watch/508511-14-mayors-ask-feds-to-stop-deploying-officers-to-cities-in-response-to.
[3] Il testo della lettera e’ disponibile in https://thehill.com/homenews/state-watch/509214-mayors-urge-congress-to-pass-legislation-against-deployment-of-federal.
Marco Tosatti
30 Luglio 2020 9 Commenti
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