Il cerchio si stringe attorno ai cattolici. I vescovi si sono autodistrutti
La proposta di legge Zan, che potete leggere qui, con tanto di premessa che fa ben capire quale sia lo spirito dei proponenti, agita gli animi di molti cattolici, inesorabilmente colpiti dalla vacuità di una modifica al codice penale che prevede il carcere per chi propagandi "l'omofobia" e la "transfobia".
Non sta a noi ancora una volta chiedere se affermare la necessità di avere un papà e una mamma sia omofobia, fatto sta che dopo l'approvazione di questa proposta non sarà più possibile. Pena la denuncia e la fedina penale sporcata, con conseguenti difficoltà nel mondo del lavoro. Un pregiudicato non lo vuole nessuno, dopo tutto... Vai a spiegare che ti sei preso una condanna solo perché hai parlato di mamma e papà...
Fatto sta che ora non è possibile neanche criticare la proposta di legge, la quale non è ancora legge, ma per qualcuno è già libro sacro.
Il sindaco di Lizzano, Antonietta D'Oria ha pensato bene di chiedere l'identificazione del parroco del paese, perché in chiesa si stava svolgendo un Rosario per la famiglia. Una pessima figura da parte del primo cittadino, che si è unita alla manifestazione LGBT di fronte alla chiesa, nel modo che potete vedere qui.
Nel frattempo, i vescovi provano timidamente a dissentire da questa proposta di Legge, ma non hanno più la forza di dire nulla, si sono autocastrati in anni e anni di sottomissione al potere temporale. Il governo sta provocando la chiusura delle scuole cattoliche e sta progettando di incarcerare i cattolici che semplicemente proclamano la loro fede.
Se dovessimo cercare i colpevoli di questa situazione, i primi da indicare sarebbero proprio loro, chiusi nelle curie e spaventati.
E che dire dei fedeli cattolici? Quelli che durante il lockdown denunciavano i parroci che dicevano messa?
E' chiaro che il cattolicesimo ufficiale in Italia non è più in grado di produrre nulla, figuriamoci una protesta per la propria libertà.
Probabilmente, i primi a denunciare i cattolici per omofobia, saranno i cattolici stessi!
Padre Livio Fanzaga: “Molti cattolici presenti [alle veglie nelle piazze di #RESIAMOLIBERI], ma ci è stata una folta partecipazione di evangelici che condividono i timori per la restrizione della libertà di espressione. Sono stati una quarantina i pastori di chiese evangeliche che in tutta Italia hanno contattato i promotori di #RESTIAMOLIBERI, e portato persone in diverse piazze. E qui si può notare una peculiarità dell’attuale panorama ecclesiale per questo genere di iniziative, la mobilitazione dei cattolici avviene quasi esclusivamente dal basso, con un sostegno pressoché nullo da parte della gerarchia ecclesiastica. La CEI, comunque, per chiarezza, ha fatto un comunicato estremamente severo e duro nei confronti della legge Zan. Poi tocca ai laici andare in piazza. Non si può negare che la CEI ha dato un giudizio ottimo, 10 e lode”
Di Sabino Paciolla
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