Card. Sarah: “L’Occidente deve svegliarsi dinanzi alla minaccia dell’islamismo”
Un articolo dello staff del Catholic News Agency, che vi propongo nella mia traduzione.
Il cardinale vaticano Robert Sarah ha detto giovedì che l’Occidente deve svegliarsi dinanzi alla minaccia dell’islamismo dopo che tre persone sono state uccise in una chiesa francese da un aggressore che gridava “Allahu Akbar”.
Il cardinale guineano ha scritto su Twitter il 29 ottobre scorso che “l’islamismo è un fanatismo mostruoso che deve essere combattuto con forza e determinazione”.
“Non fermerà la sua guerra. Purtroppo noi africani lo sappiamo fin troppo bene. I barbari sono sempre i nemici della pace”, ha scritto il prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.
“L’Occidente, oggi la Francia, deve capirlo. Preghiamo”.
Un aggressore armato di coltello ha ucciso tre persone in una chiesa di Nizza e ne ha ferite altre, ha detto giovedì il sindaco della città francese.
L’incidente è avvenuto nella Basilica di Notre-Dame de Nice il 29 ottobre alle 9 del mattino circa, secondo i media francesi.
Christian Estrosi, sindaco di Nizza, ha detto che il colpevole, armato di coltello, è stato colpito e arrestato dalla polizia municipale. Ha descritto l’incidente come un attacco terroristico.
In un video postato su Twitter ha detto che l’aggressore ha ripetutamente gridato “Allahu Akbar” durante e dopo l’attacco.
Estrosi ha scritto su Twitter che due delle vittime sono state uccise all’interno della basilica. Ha reso omaggio al sacrestano della chiesa che ha detto essere “così apprezzato dai parrocchiani”.
L’attacco a Nizza segue la decapitazione di un insegnante di scuola parigino, Samuel Paty, in un attacco terroristico islamico all’inizio di questo mese (leggi qui l’intervista a Marcello Pera).
Il giorno dopo l’omicidio a Parigi, Sarah ha twittato che stava pregando a Roma “per la Francia martirizzata”.
Di Sabino Paciolla
Un articolo dello staff del Catholic News Agency, che vi propongo nella mia traduzione.
Il cardinale vaticano Robert Sarah ha detto giovedì che l’Occidente deve svegliarsi dinanzi alla minaccia dell’islamismo dopo che tre persone sono state uccise in una chiesa francese da un aggressore che gridava “Allahu Akbar”.
Il cardinale guineano ha scritto su Twitter il 29 ottobre scorso che “l’islamismo è un fanatismo mostruoso che deve essere combattuto con forza e determinazione”.
“Non fermerà la sua guerra. Purtroppo noi africani lo sappiamo fin troppo bene. I barbari sono sempre i nemici della pace”, ha scritto il prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.
“L’Occidente, oggi la Francia, deve capirlo. Preghiamo”.
Un aggressore armato di coltello ha ucciso tre persone in una chiesa di Nizza e ne ha ferite altre, ha detto giovedì il sindaco della città francese.
L’incidente è avvenuto nella Basilica di Notre-Dame de Nice il 29 ottobre alle 9 del mattino circa, secondo i media francesi.
Christian Estrosi, sindaco di Nizza, ha detto che il colpevole, armato di coltello, è stato colpito e arrestato dalla polizia municipale. Ha descritto l’incidente come un attacco terroristico.
In un video postato su Twitter ha detto che l’aggressore ha ripetutamente gridato “Allahu Akbar” durante e dopo l’attacco.
Estrosi ha scritto su Twitter che due delle vittime sono state uccise all’interno della basilica. Ha reso omaggio al sacrestano della chiesa che ha detto essere “così apprezzato dai parrocchiani”.
L’attacco a Nizza segue la decapitazione di un insegnante di scuola parigino, Samuel Paty, in un attacco terroristico islamico all’inizio di questo mese (leggi qui l’intervista a Marcello Pera).
Il giorno dopo l’omicidio a Parigi, Sarah ha twittato che stava pregando a Roma “per la Francia martirizzata”.
Di Sabino Paciolla
«I musulmani hanno il diritto di essere arrabbiati coi francesi ed ucciderne a milioni». Parola di ex Primo Ministro malese
questo Tweet qua sopra dice: “I Musulmani hanno il diritto di essere arrabbiati e di uccidere milioni di francesi per i massacri del passato“. A scrivere questa cosa non è il solito “Leone da tastiera”, ma è un ex primo ministro della Malesia, che è rimasto in carica fino al 2003, per diversi anni, e che si chiama Mahathir Mohamad. Una persona che si vanta del titolo di “Dottore”, avendo preso la laurea al King Edward VII college of medicine di Singapore.
Una persona che, almeno in teoria, dovrebbe essere colta ed anche imbevuta di cultura e valori occidentali, e che si pronuncia in questo modo.
Tra l’altro non è stato sufficiente. Con una serie di tweet ha avuto il coraggio di affermare che aalla fine , pur essendo l’omicidio di Samuel Paty scorretto, era stato giustificato dall’aver fatto arrabbiare il 18 musulmano ceceno che poi lo ha decapitato.
Se questo è il pensiero di quello che dovrebbe essere un musulmano colto, un medico, quali possono essere gli istinti degli altri? Quale prospettiva di convivenza pacifica può esserci fra seguaci di diverse religioni? ragionateci con calma e rispondete.
questo Tweet qua sopra dice: “I Musulmani hanno il diritto di essere arrabbiati e di uccidere milioni di francesi per i massacri del passato“. A scrivere questa cosa non è il solito “Leone da tastiera”, ma è un ex primo ministro della Malesia, che è rimasto in carica fino al 2003, per diversi anni, e che si chiama Mahathir Mohamad. Una persona che si vanta del titolo di “Dottore”, avendo preso la laurea al King Edward VII college of medicine di Singapore.
Una persona che, almeno in teoria, dovrebbe essere colta ed anche imbevuta di cultura e valori occidentali, e che si pronuncia in questo modo.
Tra l’altro non è stato sufficiente. Con una serie di tweet ha avuto il coraggio di affermare che aalla fine , pur essendo l’omicidio di Samuel Paty scorretto, era stato giustificato dall’aver fatto arrabbiare il 18 musulmano ceceno che poi lo ha decapitato.
Se questo è il pensiero di quello che dovrebbe essere un musulmano colto, un medico, quali possono essere gli istinti degli altri? Quale prospettiva di convivenza pacifica può esserci fra seguaci di diverse religioni? ragionateci con calma e rispondete.
GLI ASSASSINI NON SONO PAZZI. I PAZZI SIAMO NOI, BERGOGLIO E LA SX.
Carissimi Stilumcuriali, Agostino Nobile ci ha inviato questa riflessione piena di sdegno e amarezza. Buona lettura.
§§§
Musulmani in azione a Nizza, Avignone e Lione.
Gli europei al contrattacco con peluche e “Je suis”
Il giovane Brahin Aoussaoui la mattina di giovedì 29, è entrato in una chiesa di Nizza e con un coltellaccio ha ucciso tre persone, decapitandone una. Non è altro che l’ennesimo segnale di ciò che sempre più spesso accadrà in Europa. Gli islamisti che si macchiano di crimini non sono spinti solo dalla loro dottrina, ma anche da quella parte politica di sinistra che li coccola e li protegge fino al punto di emarginare chiunque osi criticare l’islam. Su SC sono stati pubblicati alcuni versetti coranici, i detti e gli atti di Maometto che consiglio di rileggere. https://www.marcotosatti.com/2019/04/25/nobile-a-proposito-del-concilio-vaticano-ii-e-del-terrorismo-islamico-che-dice-maometto/
Dunque, chi sgozza e massacra in occidente e i cristiani che vivono nel mondo islamico non sono schegge impazzite o, come dicono i politici e i media, malati di mente. I giovani musulmani che rischiano la vita per uccidere gente indifesa sono sicuri che saranno premiati da Allah. È scritto nel Corano, lo insegna la dottrina.
Se i crimini degli islamisti sono sostenuti da una dottrina che non lascia dubbi, il comportamento più che ambiguo, per non dire suicida, è dato dai nostri governanti, intellettuali sinistri e dall’uomo senza vergogna vestito di bianco. Ascoltando Mattarella, che a proposito del tagliatore di testa di Nizza, commenta: “contrastare il fanatismo di qualsivoglia matrice” lascia basiti. Così come le parole vacue di Macron, Conte & C.
Mai una parola che indichi chiaramente l’islam e la sua dottrina mortifera ma, come il papa, puntano il dito contro gli estremismi di tutte le religioni. Non importa se a massacrare persone innocenti in tutte le parti del mondo siano sempre e solo gli integralisti islamici. Non importa se l’Isis ha macellato migliaia di cristiani e musulmani che non si sono uniti ai massacri. Non importa se in certi paesi musulmani gli stupri di donne cristiane fanno parte della vita quotidiana. Non importa se in molti paesi musulmani i cristiani sono considerati cittadini di serie C, se sono fortunati.
Ma perché il papa e i sinistri si permettono di dire menzogne colossali? Semplice. Sanno che gli sprovveduti li sosterranno sempre e comunque a prescindere. È inutile accusare solo i politici. I veri corresponsabili di queste carneficine sono i bergogliani e chi vota i suddetti politici.
Trovo, dunque, superfluo rilevare le responsabilità di Bergoglio. Basti pensare che quest’ultimo massacratore musulmano è arrivato in Europa sbarcando in quella Lampedusa dove il capo (sic!) della Chiesa ha iniziato a predicare le porte aperte e a redarguire i cattolici che non la pensano come lui. Dopo l’attacco nella chiesa di Nizza ha detto “il popolo francese reagisca al male con il bene”. Nel settembre 2016, dopo la terribile strage di Nizza, disse “all’odio rispondere col dialogo”. Le parole si ripetono come un disco rotto, intanto i cristiani continuano a morire ammazzati nelle chiese e per le strade dagli stessi “malati mentali.”
Per fortuna il popolo non si fa intimidire. Risponderà con fermezza posando peluche sul sangue delle vittime, magari tirando fuori le magliette e i cartelli delle occasioni con su scritto “Je suis”. Se poi ruggiscono la canzoncina demenziale Imagine, stiamo più che tranquilli.
Agostino Nobile
Marco Tosatti30 Ottobre 2020
Durissimo sfogo di Capuozzo: "Nizza? Sgozzatore di ovini..."
Toni Capuozzo commenta in un duro post su Facebook l'attentato di Nizza: "Sui barconi non c'è chi scappa dalla guerra. Visione ipocrita"
Toni Capuozzo commenta in un duro post su Facebook l'attentato di Nizza: "Sui barconi non c'è chi scappa dalla guerra. Visione ipocrita"
La mascherina, protagonista indiscussa dell'era Covid, prende la scena anche nel tragico attentato di Nizza. Un dettaglio che fa riflettere a margine di una fotografia "impubblicabile e insopportabile", scrive Toni Capuozzo in un post su Facebook.
"La foto è quella della donna decapitata nella cattedrale di Nizza, ieri. Giace riversa addosso a una colonna, accanto all'acquasantiera. Veste una camicia scura e un maglioncino blu, i jeans e delle scarpe basse e nere. Sulla colonna un avviso ricorda: 'Maschera obbligatoria'. Non sappiamo come questa donna sia stata scelta, come sia stata presa o inseguita, come sia finita ai piedi di quella colonna. Possiamo solo immaginare una cosa, e notare un dettaglio. Il dettaglio è stretto nella mano sinistra della donna: la mascherina. La mascherina nera che si dev'essere tolta per urlare, per respirare, e che le è rimasta in mano. Il colore nero nasconde il sangue, e quella mascherina sembra l'ultimo appiglio di normalità, della nostra normale quotidianeità".
La mascherina "tra noi e loro"
Quel dettaglio, la mascherina, in sè insignificante, nel contesto atroce condensa il senso del divario tra due mondi distanti. Noi e loro. Il rispetto civile e la sopraffazione cieca. "Noi siamo alle prese con qualcosa che sta cambiando le nostre vite, e qualche volta ci porta via le nostre vite, e di questo abbiamo paura o in qualche caso mostriamo di non aver paura, con la jattanza di chi sfida un nemico che non esisterebbe. Ma, che abbiamo paura o no, che ce la prendiamo con il destino o con il governo, che temiamo il virus o la fame o entrambi, che preferiamo blocchi totali o parziali, questo è il nostro mondo: i governi, le elezioni regionali o presidenziali Usa, le baruffe tra gli esperti: il nostro mondo, appunto", rimarca Capuozzo. Poi ci sono loro. Un altro mondo che facciamo fatica a comprendere. Così inaccettabile che preferiamo etichettarlo come gesto folle. "Charlie Hebdo se l'è cercata, e quel professore che si ostinava a insegnare la libertà se l'è cercata, e i fedeli di Nizza sono gli innocenti finiti in mezzo. Noi, un paese in cui la satira è corrosiva, ma nelle vignette dove non si rischia nulla. O ci gettiamo a capofitto sulle polemiche dello sbarco a Lampedusa, del soggiorno a Bari, delle ingiunzioni ridicole di espulsione, nelle quali siamo i primi a non credere", aggiuge nel post. Insomma, preferiamo credere a verità comode piuttosto che aprire gli occhi. Rubricare come delirio piuttosto che provare a immaginare la forza che serve per decapitare una persona. "L'odio, da sè, non basta, è sufficiente per attivare una bomba, per decapitare ci vuole molto impegn solo uno". Una ferocia che solo uno "sgozzatore di ovini" può avere.
Quando una mascherina diventa un simbolo
Eppure basterebbe osservare i fatti per capire. Come il caso della mattanza di Nizza (l'attentatore è arrivato a Lampedusa con un barcone partito dalla Tunisia, ndr). "Sui barconi non c'è chi scappa dalla guerra, perché so che così ci piace e ci conviene credere, perché coincide con una visione del mondo, consente un po' di ipocrisia e ci illude di essere i buoni samaritani del pianeta, raccolta dei pomodori inclusa", commenta, duro, Capuozzo. Non è tanto la percentuale, bassa, dei fondamentalisti che arriva in Europa a spaventare, ma il meccanismo che si innesca di cui diventiamo complici. "Che cos'è che ti porta in Europa e ti autorizza a decidere cosa l'Europa debba essere, nella sua libertà di stampa, o di insegnamento, o di fede? Cos'è questo suprematismo culturale, che ti autorizza a dispensare giudizi e sentenze morali? Siamo solo un salario, un reddito, un'opportunità, un'assistenza, la promessa di un diritto e nessun valore?", chiede. Di fronte al suprematismo cieco ogni progetto di integrazione perderebbe, dunque, senso. E per chi è come il decapitatore di Nizza l'Occidente non può che rimanere "solo terra di passaggio" da piegare alle proprie convinzioni e pretese. Una terra dove quella mascherina stretta nella mano sinistra, quella mascherina che ci salva e ci soffoca, che invochiamo o rifiutiamo, diventa un simbolo. "Ha la tenerezza di un dettaglio di umanità, e la forza di una fiaccola di libertà, ai piedi di un'acquasantiera", chiosa Capuozzo.
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https://www.ilgiornale.it/news/cronache/capuozzo-boia-nizza-sapeva-sgozzare-animali1899882.html
Il tagliagole in Francia? Non è una sorpresa, è un boomerang
Sembra ieri che Laurent Fabius, ministro degli Esteri, si opponeva alla decisione americana di inserire Jabhat Al Nusra (Al Qaeda cioè) gruppo jihadista che combatteva contro il governo Assad, “Perché sul terreno fanno un buon lavoro”: Il buon lavoro erano le decapitazioni e il terrore islamista, ma per Parigi eranoo “i ribelli pèer la libertà” che lottano contro il mostruoso Assad “che gasa il suo popolo”. Infatti Fabius pronunciò questa frase (riferì Le Monde in un articolo pubblicato il 13 dicembre 2012) nella riunione Friends of Syria a Marrakesh, dove più di cento paesi occidentali e arabi, organizzazioni internazionali si incontrarono con rappresentanti dell’ Opposizione siriana. Tutti finanziatori del jihadismo anti-Damasco presentato come un arco democratico-costituzionale assetato di libertà; e per la Francia non solo pagatori, ma fornitori di jihadisti nazionali presi dalle banlieues da mandare in Siria, non di rado inquadrati da ufficiali della Légion.
In quel torno di tempo , gli anni del martirio della Siria, rievoca il giornalista Jacques Marie Bourget grande inviato di guerra, “in Siria c’è addirittura concorrenza tra gruppi salafiti, per spartirsi sia il paese sia i quattrini dei loro sponsor: Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi Uniti. Paesi fedeli che realizzano il piano elaborato a Washington, quello di un “Grande Medio Oriente” che potrebbe andare dall’Iran al Marocco. Diventata un vero bazar del jihad (dove si trova di tutto), la Siria viene attaccata uiguri, ceceni, nordafricani, indonesiani, europei. Tutta la follia della Ummah si è incentrata a Damasco. Pochi curdi, anche loro armati e nutriti dai paesi NATO, mantengono l’illusione dell’esistenza dei “ribelli siriani”, una sorta di fronte di liberazione nazionale che si batte per la democrazia. Alla fine, la Siria è riuscita, ma a un prezzo esorbitante e con l’aiuto di Putin e dell’Iran, a contrastare questo jihad made in Usa. Anzi non ancora, perché Erdogan, fratello musulmano, sta prendendosi una fetta del territorio patrio.
“E nel 2003, quando inizia la caccia a Saddam nelle grotte di Tikrīt, il nord del Paese, popolato da curdi iracheni, viene rilevato da Abu Moussab Al-Zarkaoui, pioniere giordano del jihadismo. Ha già partecipato a due campagne in Afghanistan sotto egida americana. “Per allestire il suo campo, sotto lo sguardo attonito degli abitanti delle montagne, Zarqawi beneficia dell’assistenza congiunta della CIA e del Mossad”.
“È stato lui a lanciare le prime e più spaventose autobombe in Iraq, ad esempio contro le Nazioni Unite. Perché questo robot assassino, sfuggendo alle istruzioni dei suoi padroni, non esita a colpire sia l’Occidente che gli sciiti. L’11 maggio 2004 Zarqawi trasmette su Internet la decapitazione del giovane ostaggio americano Nicholas Berg.
“Alla fine questo disobbediente, questo incontrollabile è stato eliminato il 7 giugno 2006 da una bomba F-16 Gli americani erano davvero stanchi degli scherzi delle loro creature, non è più tempo di fare bricolage di terroristi, è tempo di promuovere la creazione di un intero califfato. Dovrà regnare su Iraq e Siria, stati spazzati via dal globo. La missione del califfato è affidata all’emiro Abu Al-Bakr Bagdhadi, ex ufficiale iracheno, rilasciato nel 2004 dalle carceri americane in Iraq. È molto meno imprevedibile di Zarqawi. Conosciamo il resto. In Iraq i combattenti di Allah stanno riuscendo a distruggere ciò che l’invasione americana non è riuscita a fare. In Siria, lo smembramento del Paese sembra essere una certezza.
E ancora:
“La distruzione della Libia è opera congiunta di Emir Hamad al-Thani, ex reuccio del Qatar, e di un altro piccolo principe, Nicolas Sarkozy. Con la scusa di “massacrare un dittatore” (e ultimo laico), il paese è stato laminato, inghiottito. Il paese è stato distrutto dalla Francia, tramite la DGSE e le forze speciali, dai finanziatori di Doha e i jihadisti libici di Abdelkrim Belhadj (ex veterano di guerra afghano), vecchio seguace di questo Bin Laden, che Hillary Clinton, ha descritto nelle sue e-mail trapelate come “il nostro uomo ”
“In questo inventario- molto sommario – del jihad usato come Arma di Distruzione di Massa, non si può tralasciare il caso esemplare della Palestina. Un cumulo di ingiustizie, morti e disperazione. Dove la distruzione dello Stato palestinese è stata affidata all’amico israeliano che ha saputo dividere questo popolo facilitando la creazione di Hamas, un’appendice dei Fratelli Musulmani. Israele, e questo è un segno, è anche quella che curava i miliziani Daesh feriti in Siria e trasferiti attraverso le alture del Golan.
“Questa jihad per conto terzi, gli stati occidentali, lascia dietro di sé soldati che non perdono mai il loro radicalismo, ma posto di lavoro. Li troviamo poi, spesso palcoscenico del jihad, in Europa, a far domanda di asilo politico. Non importa se il richiedente, pochi mesi prima, avesse arrostito vivo un uomo rinchiuso in una gabbia di ferro o avesse tagliato alcune teste …Quando si conosce “il mondo musulmano” come inviato per aver sofferto spesso al suo fianco, sotto le bombe -, quando si sa quali ingiustizie storiche hanno subito questi territori smembrati, la barbarie di Conflans [dove è stato decapitato l’insegnante] non è una sorpresa, né – ovviamente – una scusa. I nostri mercenari, barbari a Fallujah, rimangono tali anche dopo un trasferimento in Val d’Oise.
“Attraversare i confini non diluisce la tendenza criminale jihadista nell’acqua santa. Combattere fino alla morte l’istituzione della pura legge della Sharia non è un atto razzista, ma combattere contro la forma più demente di oscurantismo medievale; di combattere gli assassini ma prima i loro padroni e mandanti, quelli che guidano il ballo della morte della Sharia, seduti sotto i soffitti d’oro dei regni wahabiti.
“Senza dimenticare che per rovesciare a Kabul il regime laico che definisce “comunista” (era filo-sovietico, ossia laico e modernizzzatore) “Washington sceglierà e addestrerà i peggiori mujahedin, i folli del Profeta. L’orrore è programmato nel modo peggiore conosciuto: omicidio, tortura, stupro, carestia organizzata, spostamento a forza di popolazioni. A commetterle è Osama Bin Laden , il leader dei “credenti”, un ricco boss di guerra (è molto ricco e ha il sostegno del suo paese, l’Arabia Saudita). Per Washington e la stampa americana, Osama è un eroe, un valoroso che merita la collezione completa della “Distinghished Service Cross”. Il suo gruppo di “combattenti della resistenza” aveva già un nome che sarebbe diventato famoso: “al Qaeda”, “The Base”.
Quando nel gennaio 1998 un giornalista chiede “Non si pente un po’ di aver favorito il fondamentalismo islamico, di aver dato armi e consigli ai futuri terroristi?” Zbigniew Brzezinski, ex consigliere per la sicurezza del presidente Carter, risponde: “Qual è la cosa più importante nella storia del mondo? I talebani o la caduta dell’impero sovietico? Alcuni islamisti esaltati o la liberazione dell’Europa centrale e la fine della guerra fredda? ”
La verità che tutti i leader laici, moderni e razionali del Medio e Vicino Oriente sono stati sistematicamente combattuti, diffamati, circondati, assassinati: dalla Cia, dal potere americano (e dai francesi) . Nei paesi musulmani, Washington ha combattuto (con successo) l’Illuminismo. Mossadegh, il primo ministro iraniano che cerca di stabilire la democrazia e l’indipendenza dagli imperi coloniali, nel campo del petrolio per esempio, fu rovesciato nell’agosto 1953 da un colpo di stato americano: che mette al potere lo Scià, per poi rimpiazzarlo nel 1979 dal così religioso estremista oscurantista – e buon partner – Imam Khomeini. Nasser, il presidente egiziano rimarrà un incubo costante per gli angloamericani, lui che ha combattuto i Fratelli Musulmani e si è rifiutato di velare le donne del suo Paese. Eccetera. E adesso come sdegnarsi che tagliagole appositamente addestrati sbarchino a Lampedusa per poi sgozzare a Nizza? Per anni la Tunisia è+ staouno dei massimi centri di arruolamento occidentale da mandare in Siria: giovani disoccupati venivano radicalizzati da maestri wahabiti, armati ed addestrati. E stipendiati dai regni più corrotti della storia, e nostri “amici”. L’islamismo non è una sorpresa. E’ un boomerang.
https://www.maurizioblondet.it/il-tagliagole-in-francia-non-e-una-sorpresa-e-un-boomerang/
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