ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 3 novembre 2020

Di ponti levatoi abbassati, di porti e porte aperte, della demolizione dei muri..

Il nuovo attacco terroristico islamico a Vienna. Cosa insegna… per l’ennesima volta, agli Europei che dormono


Ieri sera un numero imprecisato di uomini hanno lanciato un attacco terroristico islamico nel primo distretto, il cuore della capitale austriaca, sparando in sei diversi punti della città vecchia di Vienna, una zona di locali molto frequentata. La prima sparatoria, attorno alle ore 20.00, è avvenuta nella Schwedenplatz, che si trova vicina alla sinagoga maggiore della capitale austriaca, che in quel momento era chiusa, teatro nel 1981 di un attentato con due vittime. Anche se non ci sono indicazioni di una matrice antisemita (in un primo istante però non esclusa dal Cancelliere austrico Sebastian Kurz, per la vicinanza alla sinagoga), la polizia austriaca ha chiesto agli ebrei di togliersi la “kippà” per non esporsi (chi pensa di salvarsi, nascondendosi, si elude).


I terroristi islamici hanno sparato a chi sedeva ai tavolini dei bar in 6 diversi punti del centro storico. Molti viennesi ieri sera erano usciti alla vigilia della chiusura dei locali per il lockdown per contrastare il Covid-19, in vigore da oggi. L’aggressione in contemporaneo – quindi coordinata – è arrivata dopo gli attacchi in Francia e alza il livello della tensione in un’Europa già stremata dall’epidemia di coronavirus cinese di Wuhan. Si contano almeno 4 morti (2 uomini e 2 donne) e 17 feriti. Il Direttore sanitario di Vienna Michael Binder ha precisato che 6 feriti sono in pericolo di vita. Tutti i feriti sono stati colpiti da armi da fuoco. Rimangono stabili ma critiche le condizioni del poliziotto colpito, che si trova in terapia intensiva. Anche le misure di sicurezza negli ospedali sono state intensificate. La polizia austriaca sta effettuando “perquisizioni e arresti in questo momento”, ha dichiarato il Sindaco di Vienna Michael Ludwig.


Alle ore 20.09 è stato ucciso dalla polizia uno degli attentatori. Il Ministro dell’interno austriaco Karl Nehammer ha detto che l’attentatore terroristico ucciso “simpatizzava con il gruppo terroristico Isis”, ha detto Nehammer, rifiutando però di approfondire, citando l’indagine in corso. Si tratta di un ventenne pesantemente armato, con una cintura esplosiva attorno al corpo, che si è rivelata finta, di origine albanese nato e cresciuto in Austria. Era noto ai servizi segreti austriaci, essendo uno dei 90 estremisti islamici austriaci che volevano andare a combattere in Siria. Secondo le informazioni del Kronen Zeitung si tratta di un’immigrato che aveva prestato giuramento di fedeltà al nuovo leader dell’Isis Abu Ibrahim al-Hashimi al-Quraishi. Secondo Sky News è confermato che i terroristi di Vienna sono islamici parlando turco. L’appartamento in cui viveva l’attentatore ucciso è stato perquisito dalle forze dell’ordine che hanno usato una carica esplosiva per accedere. Secondo quanto scrive la Bild Zeitung avrebbe annunciato su Instagram il suo gesto, postando alcune foto. Mentre l’attacco terroristico era ancora in corso, i testimoni hanno postato sui social circa 20 mila video; immediatamente è stato chiesto di non diffonderli e una squadra speciale di agenti li sta analizzando.


Per rendere giustizia a quei turchi che farabutti e criminali non sono e rispettano nostri valori di vita, va sottolineato che due giovani viennesi di origine turco, si sono comportati in modo eroico durante la strage a Vienne: Recep Tayyip Gültekin and Mikail Özen hanno salvato un poliziotto ferito dalla raffica di pallottole.


Le scuole viennese resteranno chiuse: “Attentatori in fuga. Tenete i vostri figli in casa”, ha ammonito il Ministro dell’interno Nehammer, annunciando stretti controlli ai confini del Paese. Quella in atto è una “situazione molto difficile” e “dobbiamo rimanere uniti, è il giorno più duro per l’Austria da molti anni, ci sono sicuramente molte vittime”, ha dichiarato. Un migliaio di uomini delle forze di sicurezza, fra poliziotti e militari, sta partecipando alla caccia all’uomo, con elicotteri e posti di blocco intorno alla capitale, 75 soldati sono stati posti a guardia degli edifici “sensibili” mentre anche le vicine Germania e Ungheria hanno annunciato l’invio di forze speciali.


Il Cancelliere federale tedesco Angela Merkel: “Noi tedeschi stiamo al fianco dei nostri amici austriaci con partecipazione e solidarietà. Il terrorismo islamico è nostro nemico comune La lotta contro questi assassini e loro istigatori è nostra lotta comune”.

Sono in contatto con il governo federale e ringrazio a nome della Repubblica per le dichiarazioni di sostegno dei capi di Stato e di governo internazionali”, è stata la prima reazione su Twitter del presidente austriaco, Alexander van der Bellen. “Siamo tutti profondamente colpiti dal presunto attacco terroristico nel centro di Vienna. I nostri pensieri e la nostra compassione vanno alle vittime, ai feriti e alle loro famiglie”. “Vorrei ringraziare tutta la polizia, i soccorritori e le forze armate che si sono impegnati a proteggere la nostra democrazia e la nostra libertà. Il nostro sostegno va ai cittadini che devono ancora resistere nell’incerta situazione del centro città”, ha concluso van der Bellen.


29 ottobre, l’attacco terroristico islamico a Nice. 2 novembre 2020, l’attacco terroristico islamico a Vienna. Il terrorismo islamico ha una nuova faccia. Le forze jihadiste islamiche sono controllate direttamente o indirettamente dal sultano di Ankara e dai suoi imam. Il 22 marzo 2017 Erodgan ha avvisato, minacciando l’Europa: “No European in any part of the world can walk safely on the streets”.


La recente successione di attacchi terroristici islamici dimostra che il sultano del “centro energico” del terrorismo internazionale non stava bluffando quando stava parlando con giornalisti ad Ankara tre anni fa]. Erdogan va fermato prima che sia troppo tardi, ammettendo se il tempo c’è ancora.


La soluzione del problema terroristico islamico secondo il Ministro dell’interno italiano Lamorgese e del Commissario agli affari interni della Commissione europea Johansson è semplice: apriamo porte e porti dell’Europa (sorge la domanda: non è che Italia è risparmiato nella guerra terroristica in corso, perché è “la porta aperta dell’Europa”?).

Ylva Johansson – esponente di spicco del Partito Socialdemocratico Svedese e più volte ministro il 28 ottobre ha twittato: “Following coordination with President @vonderleyen my services have asked, on behalf of @EU_Commission to convene an urgent extraordinary @Frontex Management Board meeting on 10 November, to discuss alleged push-back incidents in Greece and fundamental rights protection #Frontex” [In seguito al coordinamento con il presidente @vonderleyen, i miei servizi hanno chiesto, a nome della @EU_Commission di convocare una riunione straordinaria urgente del consiglio di amministrazione di @Frontex il 10 novembre, per discutere i presunti incidenti di respingimento in Grecia e la protezione dei diritti fondamentali #Frontex].

Luciana Lamorgese in pieno delirio, dopo la strage di Nice ha avuto il barbaro coraggio di dichiarare: “Momento di fermarsi con le polemiche, questo è un attacco all’Europa: Lampedusa in Italia è la porta di Europa”. Se, porta aperta per il terrorismo islamico. Per oggi ha convocato alle ore 13.00 il Comitato nazionale per l’ordine pubblico e la sicurezza in seguito agli attentati di Vienna. La riunione, alla quale parteciperanno i vertici delle forze di polizia e dei servizi d’intelligence, servirà – fa sapere l’ANSA – a fare il punto di quando sta accadendo in Europa e a verificare lo stato della sicurezza in Italia.


E quale messaggio viene mandato all’Islam dalla massima gerarchia della Chiesa Cattolica Romana, fautore di ponti levatoi abbassate, dei porti e delle porte aperte, della demolizione dei muri (tranne intorno alla Città del Vaticano)? L’ennesimo esempio – che non desta sorpresa – è fornito dall’Arcivescovo metropolita di Vienna Cardinale Christoph Schönborn, uomo mite, buono e pio… ma miope, nel suo messaggio a seguito della strage di ieri sera nella Città di cui è il Pastore, in cui assicura la sua preghiera, ma omette di indicare la matrice terroristica islamica dei “tragici eventi”: “In diesen dramatischen Stunden bete ich mit vielen anderen, die über die Medien die tragischen Ereignisse im Herzen unserer Stadt mitverfolgen, für die Opfer, die Einsatzkräfte und dass es zu keinem weiteren Blutvergießen kommt” [In queste drammatiche ore, prego con tanti altri che seguono i tragici eventi nel cuore della nostra città attraverso i media per le vittime, i servizi di emergenza e che non ci siano ulteriori spargimenti di sangue].


Aiuto! Perché nessuno mi aiuta? – Allahu akbar! – Multicultura è fantastica – Per tolleranza – Nessun millimetro a destra – Tutto per aiuto individuale – L’islam fa parte della Germania – Combattere AfD – Più comprensione per perpetratori traumatizzati – PerGermaniaMulticolore – Asilo per tutti.

Domani, 4 novembre è mercoledì. Vedremo cosa avrà da dire (o non da dire) l’Uomo che Veste di Bianco nel tradizionale appunto dell’Udienza Generale, nuovamente senza il concorso di fedeli, per difendersi dal coronavirus cinese di Wuhan, che comunque è entrato anche, senza farsi riconoscere o chiedere il permesso, nello Stato di cui è il Monarca assoluto. Se creda di stare al sicuro dietro le alte mura leonine, dietro le porte e i cancelli di bronzo e di ferro battuto, protetto dal suo esercito e della sua polizia, si elude. Dovrebbe ricordarsi che il nemico di oggi non è il Terzo Reich di infausta memoria, le cui forze naziste si sono fermati, rispettando la sovranità della Santa Sede, alla frontiera dello Stato della Città del Vaticano, regnante un suo predecessore di venerata memoria.

+++ AGGIORNAMENTO +++
Intanto, nel pomeriggio , alle ore 14.38 (ci hanno messo 16 ore, nella Segreteria di Stato di Sua Santità a trovare le parole del politicamente corre(o)tto da inviare a Vienna), è arrivato il Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede N. 570, con cui viene reso noto «il telegramma di cordoglio per le vittime dell’attentato avvenuto ieri sera a Vienna (Austria), inviato – a nome del Santo Padre Francesco – dal Cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, all’Arcivescovo della Città, Em.mo Card. Christoph Schönborn, O.P.».
Ormai, non è una novità che non viene indicato (e quindi non condannata) la matrice degli “atti violenti”, della “violenza e odio”, della “tragedia”. Invece, l’Uomo che Veste di Bianco fa formulare dal Sua Segretario di Stato l’auspicio che “venga promossa la convivenza pacifica nella società”. Con questi terroristi islamici e loro istigatori, affiancatori, collusi e difensori non è possibile una “convivenza pacifica”. Non si fermeranno per parole e pii desideri.
«Telegramma del Santo Padre, a firma del Cardinale Segretario di Stato, per le vittime dell’attentato a Vienna
Seiner Eminenz
Kardinal Christoph Schönborn
Erzbischof von Wien
WIEN
Mit großer Betroffenheit hat der Heilige Vater Papst Franziskus von den schrecklichen Gewaltakten in Wien Kenntnis erhalten, die über unschuldige Menschen Tod und Schmerz gebracht haben. Seine Heiligkeit bekundet den Angehörigen der Toten und dem ganzen österreichischen Volk seine tiefe Anteilnahme. Ebenso ist er den Verletzten nahe und betet für deren baldige Genesung. Papst Franziskus empfiehlt die Opfer der Barmherzigkeit Gottes und bittet den Herrn, dass Gewalt und Hass aufhören und das friedliche Zusammenleben in der Gesellschaft gefördert werden mögen. Von Herzen begleitet Seine Heiligkeit alle, die von dieser Tragödie betroffen sind, mit seinem Segen. Kardinal Pietro Parolin Staatssekretär Seiner Heiligkeit.
Traduzione in lingua italiana
A Sua Eminenza Reverendissima
Christoph Cardinale Schönborn
Arcivescovo di Vienna
VIENNA
Profondamento colpito, il Santo Padre Francesco ha appreso la notizia degli atti violenti a Vienna che hanno portato morte e dolore a persone innocenti. Sua Santità esprime la sua profonda partecipazione ai familiari delle vittime e a tutto il popolo austriaco, è inoltre vicino ai feriti e prega per la loro pronta guarigione. Papa Francesco affida le vittime alla misericordia di Dio ed implora il Signore, affinché cessino violenza e odio e venga promossa la convivenza pacifica nella società. Di cuore Sua Santità accompagna quanti sono stati colpiti da questa tragedia con la sua Benedizione. Cardinale Pietro Parolin Segretario di Stato [di Sua Santità]».

Una guida politica e una gerarchia ecclesiale, che rifiuta di considerare i recenti attacchi terroristici in Europa come segni molto seri, è nemica del nostro futuro. Gli eventi in Austria, in Norvegia, in Francia, in Svezia hanno un denominatore comune: forze terroristici islamici. Europa è sotto attacco. Siamo in guerra e bisogna reagire all’Islam. È una guerra, asimmetrica certamente e non convenzionale, ma sempre di una guerra si tratta – terroristica, appunto – e il nemico è all’interno dell’Europa. Un nemico che è stato fatto entrare dal #brancodibalordi che ci “governa” e che ci sta portando nel baratro. L’Europa deve urgentemente decidere come trattare gli immigranti islamici (che non sono profughi avente diritto all’asilo e ancora di più se lo sono avendo quel diritto): se non rispettano nostre leggi, se non seguono nostre regole democratici e libertà, se non accettano nostri valori e se non rispettano le altre religioni, vanno rispedite da dove vengono e altri non vanno fatti entrare. È così semplice se vogliamo salvare nostro futuro da uomini liberi, per noi stessi, per nostri figli e per nostri nipoti.

Chiunque usa il terrorismo causando la morte di persone innocenti, chiunque sostiene il terrorismo e i terroristi, chiunque considera il terrorismo come via e modo legittimi, chiunque giustifica degli atti terroristici, chiunque ometto di chiamare degli atti terroristici con il loro nome proprio, è un terrorista lui stesso e un traditore della nostra cultura giudea-cristiana occidentale.


3 Novembre 2020   Blog dell'Editore

di Vik van Brantegem

http://www.korazym.org/50542/il-nuovo-attacco-terroristico-islamico-a-vienna-cosa-insegna-per-lennesima-volta-agli-europei-che-dormono/

Fausto Biloslavo: "La violenza jihadista colpisce il cuore dell'Europa"



Fausto Biloslavo, giornalista di guerra e profondo conoscitore del terrorismo islamico, analizza i fatti di Vienna mettendo in guardia anche il nostro Paese: "I terroristi minacciano di colpire Torino"

Vox Italia Tv


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