CHURCH MILITANT: L’EREDITÀ E L’ABUSO DI MCCARRICK CONTINUANO.
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, l’amico Vincenzo Fedele ha fatto un gran lavoro di traduzione di questo articolo estremamente interessante e documentato di Church Militant, tanto più prezioso in quanto è ricchissimo di riferimenti e collegamenti a tutta la vicenda di McCarrick; un vero e proprio “bagnami” – come fa notare Vincenzo Fedele, che ringraziamo di cuore, per seguire la vicenda. Buona lettura.
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L’EREDITÀ E L’ABUSO DI MCCARRICK CONTINUANO
I risultati del tanto atteso rapporto McCarrick [1]non sono stati una sorpresa.
I risultati sono analoghi a quello che avrebbero potuto predisporre gli avvocati dell’ex presidente americano Bill Clinton se fossero stati incaricati di indagare sulle accuse secondo cui il loro capo aveva una relazione con una stagista della Casa Bianca.
Fin dall’inizio la gente ha creduto, ingenuamente, che gli investigatori vaticani incaricati da Papa Francesco di redigere il rapporto si sarebbero sbilanciati a considerarlo colpevole di aver coperto McCarrick. Basta guardare a come Francesco ha gestito le accuse di abuso sessuale e comportamento omosessuale da parte di chierici come Julio César Grassi [2], Battista Ricca [3] e Gustavo Zanchetta [4] per rendersi conto che McCarrick era solo uno dei tanti predatori che Francesco ha protetto nel corso degli anni.
Coloro che hanno commentato il rapporto farebbero bene a confrontare i suoi risultati con il rapporto di 154 pagine sugli abusi pubblicato lo stesso giorno[5] nel Regno Unito dall’IICSA (Independent Inquiry into Child Sex Abuse – Indagine indipendente sull’abuso sessuale su minori). Intitolato ” La Chiesa cattolica romana – Rapporto sulle indagini – novembre 2020” , [6] l’analisi ha portato Richard Scorer, un avvocato specializzato in abusi presso Slater e Gordon a dire [5] : “Il rapporto ha messo totalmente a nudo la Santa Sede e richiama la palese ipocrisia di Papa Francesco … La credibilità del papa su questo tema adesso è a brandelli – semplicemente non ci si può fidare “.
Inoltre, non dovrebbe sorprendere il fatto che il principale informatore [7], mons. Carlo Maria Viganò, [8] sarebbe stato particolarmente diffamato [9] quando ha chiesto a Papa Francesco e ad alcuni di coloro che erano coinvolti [10] nella copertura di McCarrick di dimettersi.
Sebbene Viganò abbia chiesto ai suoi superiori [9] nel 2006 e nel 2008 “di intervenire il più velocemente possibile a togliergli la berretta cardinalizia, riducendo McCarrick allo stato laicale”, e nonostante la sua accusa di aver avvertito Papa Francesco di McCarrick il 23 giugno 2013, [11] il Rapporto McCarrick accusa l’arcivescovo di non aver compiuto “passi” per stabilire se le accuse contro McCarrick fossero credibili. La validità della denuncia viene immediatamente messa in discussione dal fatto che, nonostante sia stato citato non meno di 306 volte, lo stesso Viganò non è mai stato contattato [9] e nessuno gli ha chiesto di fornire informazioni per il report.
Mascherare una lunga storia di insabbiamenti
Ci sono numerosi motivi per credere che Francesco stia cercando di trasferire le colpe da se stesso a San Giovanni Paolo II ed a Viganò, la cui denuncia del 22 agosto 2018 è stata un catalizzatore che ha richiamato l’attenzione sulla predazione seriale [12] di McCarrick e sulla rete molto più ampia [10]che lo aveva nascosto e coperto [13] molto prima che arrivasse all’attenzione di Viganò.
Anni prima che lo stesso Viganò ricevesse notizia di accuse su abusi imputabili a McCarrick, i funzionari in Vaticano, presso la nunziatura apostolica a Washington, DC e in altre diocesi degli Stati Uniti, stavano coprendo innumerevoli casi di predazione sessuale clericale.
Di norma, la ricompensa per chi si esponeva a pronunciamenti contro i molestatori e contro coloro che coprivano gli abusi, era la rimozione dall’incarico. È successo con il sacerdote domenicano p. Thomas Doyle, [14] a cui è stata “mostrata la porta” dopo essere stato coautore di un rapporto sugli abusi sessuali del 1985 [15] che chiedeva al Vaticano ed ai vescovi degli Stati Uniti di intraprendere misure correttive per frenare il gran numero di casi di abusi che transitavano dalla sua scrivania presso la nunziatura apostolica Vaticana.
A differenza di Doyle, i sacerdoti che in seguito lo sostituirono alla nunziatura – come gli allora padri Blase Cupich [16] e Timothy Dolan [17] – furono generosamente promossi per aver coperto casi di abuso dello stesso tipo che tanto avevano turbato Doyle.
All’indomani della pubblicazione del Rapporto McCarrick, Vatican News ha riferito che “Al momento della sua nomina ad arcivescovo di Washington, nessuna vittima – maggiorenne o minorenne – aveva ancora preso contatti [18] con la Santa Sede o con il nunzio negli Stati Uniti per presentare accuse per qualsivoglia comportamento improprio attribuibile all’arcivescovo “.
Si noti che il Vaticano non ha detto che nessuno ha denunciato McCarrick, ma che “nessuna vittima” lo ha denunciato. Se molte persone mettono in dubbio la veridicità del Rapporto McCarrick, è anche a causa di affermazioni come questa che distorcono l’intera verità. McCarrick è stato insediato come arcivescovo di Washington il 3 gennaio 2001, più di un mese dopo che p. Boniface Ramsey, OP ha [19] aveva inviato una lettera, datata 22 novembre 2000, al nunzio apostolico, Gabriel Montalvo.
Ramsey, un membro della facoltà dell’Immaculate Conception Seminary a Newark, nel New Jersey, ha riferito [20] che McCarrick si è comportato in modo inappropriato con i seminaristi. Ramsey avrebbe poi raccontato di aver parlato personalmente al telefono con Montalvo, che lo ha incoraggiato a mandargli immediatamente in nunziatura la lettera incriminante su McCarrick. Ramsey racconta: ” Ho spedito la lettera lo stesso giorno, il 24 novembre, e non ho mai ricevuto un riscontro o una ricevuta di ritorno.[20]
La lettera di Ramsey alla nunziatura non è l’unica lettera o segnalazione in cui si denuncia l’abuso da parte di cardinali, arcivescovi, vescovi e sacerdoti a risultare seppellita dai funzionari vaticani. Il 6 gennaio 2005, Stephen G. Brady,.[21] il presidente di Roman Catholic Faithful, ha inviato una lettera al nunzio apostolico, Gabriel Montalvo Higuera, in cui ha rivelato testimonianze oculari di attività omosessuali che coinvolgevano il vescovo, i sacerdoti ed i seminaristi della diocesi di Springfield. Come Ramsey, Brady non ha mai ricevuto un riscontro o una risposta alla sua lettera.
Se si dovesse credere alle conclusioni tratte nel Rapporto McCarrick, si dovrebbe credere che Viganò abbia mentito sul resoconto di McCarrick a Papa Francesco il 23 giugno 2013; che il Cardinale Sean O’Malley non abbia mai inoltrato La lettera di P. Boniface Ramsey del 17 giugno 2015 [22] contenente accuse incriminanti contro McCarrick al papa, che è l’unico che possa sanzionare un vescovo; che il vescovo di San Diego Robert McElroy non ha mai inoltrato la lettera legalmente notificata il 28 luglio 2016 contenente prove credibili contro McCarrick [23] (una lettera scritta da Richard Sipe), la cui lettera aperta del 22 aprile 2008 a Papa Benedetto [24] ha spinto Benedetto XVI a porre restrizioni a McCarrick [25] .
Gli occultatori crescono, gli informatori cadono
Mentre il Rapporto McCarrick pubblicava le azioni di un prelato predatore, il rapporto stesso tace sulla pletora di preti e vescovi che fino ad oggi hanno scalato le vette delle carriere ecclesiastiche [25] all’ombra dell’influenza di McCarrick. Le inesplicabili legioni di chierici, che ancora oggi “promuovono la tradizione ” [26] di cattiva condotta o insabbiamento, sono al centro della crisi dalla quale la Chiesa deve ancora riprendersi. Un prete abusato da McCarrick ha informato il vescovo di Metuchen Edward T. Hughes che il trauma della sua esperienza con McCarrick “lo ha spinto a toccare in modo inappropriato due ragazzi di 15 anni” [27].
Mentre i protetti di McCarrick continuano a essere denunciati al Vaticano, gli informatori continuano a trovarsi diffamati ed intanto gli accusati sono raramente indagati o sottoposti a provvedimenti disciplinari. Ad esempio, nella diocesi di Richmond, Virginia, sacerdoti come p. Mark White [28] si ritrova sospeso dal ministero [29] per essersi pronunciato contro una cultura dell’occultamento promossa dall’ex segretario di McCarrick, Bp. Barry Knestout.
Allo stesso modo, al Pontificio Collegio Nordamericano (North American College – NAC) di Roma – teatro dei frequenti pernottamenti di McCarrick – l’ex seminarista Anthony Gorgia è stato costretto a lasciare il seminario ed ha subito rappresaglie dopo che aveva avanzato delle accuse di comportamenti fisici inappropriati commessi da p. Adam Park.
Adam Park, dopo essere stato ordinato sacerdote da McCarrick nel 2005 ed essere stato al servizio del Cardinale Donald Wuerl, [30] come sacerdote segretario, è stato nominato vice rettore del NAC nel 2017. Dopo che le accuse contro Park sono state occultate da alcuni degli stessi funzionari della Chiesa che hanno coperto McCarrick, Gorgia non ha avuto altra scelta che portare il suo caso in tribunale [31] per cercare riparazione alle ingiustizie subite.
L’eredità continua
SNAP, una rete che rappresenta i sopravvissuti agli abusi sessuali da parte del clero, ha reagito al rapporto di 449 pagine affermando [32] che “la crisi è ancora in atto con trasparenza e responsabilità tuttora carenti”.
Papa Francesco non solo non è riuscito a disciplinare McCarrick dopo aver saputo che 180.000 dollari di denaro dei parrocchiani erano stati spesi [33] per finanziare due accordi extragiudiziali, ma ha anche continuato a coprirlo dopo che il Cardinale Seán O’Malley e Bp. Robert McElroy gli hanno trasmesso le prove incriminanti che avevano ricevuto da p. Boniface Ramsey e Richard Sipe.
Ci sono voluti più di due anni [34] perché il Vaticano pubblicasse una storia che assolve Papa Francesco e punisce gli informatori. Il vero banco di prova non è se il papa ed i suoi subalterni abbiano fallito coprendo il comportamento predatorio di un ex cardinale caduto in disgrazia, ma come la Chiesa continuerà ad affrontare l’inevitabile crisi degli avanzi di McCarrick cui è caduta la maschera ma perpetuano l’eredità di”zio Ted” [35].
Redatto da Gene Thomas Gomulka
Gene Thomas Gomulka è un capitano / cappellano della Marina in pensione che ha servito in servizio attivo presso i comandi del Corpo dei Marines e della Marina per oltre 24 anni. Padre (Monsignor) Gomulka e il domenicano P. Thomas Doyle hanno subito emarginazioni e rappresaglie a causa del loro sostegno alle vittime di abusi sessuali e dei loro scontri con i dirigenti della Chiesa che hanno nascosto e coperto gli abusi.
[1] L’articolo ”Il dossier di Francesco non riporta il nome della vittima di abusi principali James Grein” è di Church miltant del 10 novembre 2020 ed è reperibile qui: https://www.churchmilitant.com/news/article/mccarrick-report-whitewashes-pope-francis
[2]L’articolo “Papa Francesco ha aggredito e ostacolato le vittime di abusi sessuali mentre era arcivescovo di Buenos Aires” è di Life site news del 12 settembre 2018 ed è reperibile qui : https://www.lifesitenews.com/news/pope-francis-long-record-of-coverups-and-obstruction-of-sex-abuse-case
[3] L’articolo “IlDirettore della Residenza Pontificia, mons. Battista Ricca, evidenzia la profondità dell’infiltrazione omosessuale nella Chiesa” è di One Peter Five del 9 gennaio 2019 ed è reperibile qui : https://onepeterfive.com/director-of-papal-residence-msgr-battista-ricca-highlights-depth-of-homosexual-infiltration-in-the-church/
[4] L’articolo “La copertura degli abusi sessuali in Vaticano si svela mentre i pubblici ministeri si rivolgono al vescovo protetto da Papa Francesco” è di Life Site News del 18 febbraio 2019 ed è reperibile qui : https://www.lifesitenews.com/news/vatican-sex-abuse-cover-up-unravels-as-prosecutors-home-in-on-bishop-protec
[5] L’articolo “Un’indagine britannica denuncia la palese ipocrisia di Papa Francesco” è di Church militant dell’11 novembre 2020 ed è reperibile qui : https://www.churchmilitant.com/news/article/sex-abuse-report-damns-pope-cdl-nichols
[6] Il report del 10 novembre 2020 è reperibile qui : https://www.iicsa.org.uk/document/roman-catholic-church-investigation-report-november-2020
[7] L’articolo che riporta varie lettere di Mons. Viganò è di Church militant del 22 ottobre 2018 ed è reperibile qui : https://www.churchmilitant.com/news/article/archbishop-viganos-testimony
[8] L’articolo di Mons. Carlo Maria Viganò del 10 novembre 2020 è di Church Militant ed è reperibile qui : https://www.churchmilitant.com/news/article/abp-vigano-slams-mccarrick-report
[9] L’articolo di Mons. Carlo Maria Viganò del 13 novembre 2020 “Mi hanno fatto pagare perché altri potessero continuare tranquillamente” è di Church militant ed è reperibile qui: https://www.churchmilitant.com/news/article/vigano-mccarrick-report
[10] Lo special report è di Church militant del l’11 novembre 2020 ed è reperibile qui https://www.churchmilitant.com/news/article/special-report-mccarrick-vs-vigano
[11] L’articolo “Non ricordo: Quali prelati sapevano degli abusi sessuali ?” è di Church militant del 30 gennaio 2020 ed è reperibile qui: https://www.churchmilitant.com/news/article/i-dont-remember
[12] L’articolo “Altro su Notorius Beach House di McCarrick” è di Church militant del 23 luglio 2020 ed è reperibile qui : https://www.churchmilitant.com/news/article/more-on-mccarricks-notorious-beach-house
[13] L’articolo “Il caso McCarrick dello zio Teddy” è di Renew America del 29 giugno 2018 ed è reperibile qui: http://www.renewamerica.com/columns/engel/180629
[14] L’articolo “Verso la risoluzione della crisi degli abusi sessuali” è di Church militant del 23 agosto 2018 ed è reperibile qui: https://www.churchmilitant.com/news/article/toward-resolving-the-sexual-abuse-crisis
[15] Il rapporto Doyle Mouton Peterson 1985 è reperibile qui: https://www.documentcloud.org/documents/1216510-doyle-mouton-peterson-report-1985.html
[16] L’articolo di riferimento è del Chicago sun Times del 26 agosto 2018 ed è reperibile qui: https://chicago.suntimes.com/2018/8/26/18482736/disgraced-churchman-helped-chicago-cardinal-s-career-ex-vatican-official-alleges
[17] L’articolo “La vittima NAC ispira l’azione” è di Church militant del 30 aprile 2020 ed è reperibile qui: https://www.churchmilitant.com/index.php/news/article/nac-casualty-inspires-action
[18] L’articolo “Rapporto McCarrick: una pagina dolorosa dalla quale la Chiesa sta imparando” è di Vatican News del 10 novembre 2020 ed è reperibile qui: https://www.vaticannews.va/en/vatican-city/news/2020-11/mccarrick-report-secretary-state-sexual-abuse-minors-church-pope.html
[19] L’articolo “P. Boniface Ramsey descrive diversi fallimenti nell’affrontare la predazione sessuale” è di Church militant del 30 ottobre 2018 ed è reperibile qui:
https://www.churchmilitant.com/news/article/mccarrick-whistleblower-scandal-a-failure-of-fraternal-correction
[20] L’articolo “Il caso di Theodore McCarrick – Il fallimento della correzione fraterna” di Boniface Ramsey è di Commonwelt magazine del 16 febbraio 2019 ed è reperibile qui: https://www.commonwealmagazine.org/case-theodore-mccarrick
[21] L’intervista esclusiva a Stephen Brady del 18 giugno 2018 è di Church militant ed è reperibile qui:
https://www.churchmilitant.com/news/article/exclusive-interview-stephen-brady
[22] IL “Testo della lettera inviata dal sacerdote al cardinale O’Malley sull’arcivescovo” è di Cattolic Philly del 14 agosto 2018 ed è reperibile qui: https://catholicphilly.com/2018/08/news/national-news/text-of-letter-priest-sent-to-cardinal-omalley-about-archbishop/
[23] Il testo della lettera è reperibile qui: http://www.awrsipe.com/Correspondence/McElroy-2016-07-28-rev.pdf
[24] Il testo della lettera del 22 aprile 2008 indirizzata a Benedetto XVI è reperibile qui: https://www.traditioninaction.org/HotTopics/a02z_007_SipeOpenLetter.html
[25] L’articolo “Il social network di zio Ted del 16 luglio 2020 è di Complicit Clergy ed è reperibile qui: https://www.complicitclergy.com/2020/07/16/uncle-teds-social-network/
[26]La dichiarazione per Papa Benedetto XVI è del 21 aprile 2008 ed è reperibile quì: http://www.bishop-accountability.org/news2008/03_04/2008_04_21_Sipe_StatementFor.htm
[27] L’articolo di American Magazine è del 16 luglio 2018 ed è reperibile qui:
https://www.americamagazine.org/faith/2018/07/16/ny-times-talks-men-who-received-settlements-after-alleged-abuse-cardinal-mccarrick
[28] L’articolo “la mia offerta per aiutare con il rapporto di McC” del 16 novembre 2020 è reperibile qui :https://frmarkdwhite.wordpress.com/
[29] L’intervista esclusiva a P. Mark White del 13 novembre 2020 su Church militant è reperibile qui: https://www.churchmilitant.com/news/article/exclusive-interview-fr-mark-white
[30] Il rapporto della giuria della Pennsylvania di Church militant del 14 agosto 2018 è reperibile qui: https://www.churchmilitant.com/news/article/massive-pa-grand-jury-report-exposes-vast-network-of-homosexual-predation
[31] L’articolo “il caso storico dell’ex seminarista va avanti” è di Church militant del 14 settembre 2020 ed è reperibile qui: https://www.churchmilitant.com/news/article/landmark-case-moving-forward
[32] L’articolo “E’ schiacciante: I sopravvissuti reagiscono al rapporto di abuso di McCarrick del 12 novembre 2020 è di Crux, ed è reperibile qui: https://cruxnow.com/church-in-the-usa/2020/11/its-crushing-survivors-react-to-mccarrick-abuse-report/
[33] l’articolo “Ecco quanto hanno pagato le diocesi cattoliche del New Jersey alle presunte vittime di abusi sessuali di McCarrick, è di NJ.com, del 17 luglio 2018, aggiornato il 14 maggio 2019 ed è reperibile qui: https://www.nj.com/news/2018/07/nj_catholic_dioceses_paid_at_least_180k_to_alleged.html
[34] L’articolo “Dov’è McCarrick ? Dov’è il rapporto” è di Church militant del 20 marzo 2020 ed è reperibile qui: https://www.churchmilitant.com/news/article/wheres-mccarrick-wheres-the-report
[35] L’articolo “Le lettere di McCarrick: dentro la mente di un predatore clericale” è di Church militant del 6 agosto 2019 ed è reperibile qui: https://www.churchmilitant.com/news/article/newly-published-mccarrick-letters-inside-the-mind-of-a-clerical-predator
Marco Tosatti
19 Novembre 2020 9 Commenti
https://www.marcotosatti.com/2020/11/19/church-militant-leredita-e-labuso-di-mccarrick-continuano/
Misteri vaticani / Legali di Becciu: “Strategia diffamatoria e denigratoria”. “L’articolo sulle dimissioni scritto sette ore prima dell’incontro con il papa”
Nell’atto di citazione contro L’Espresso, visionato dall’Adnkronos, attraverso i suoi legali Angelo Becciu torna sul caso di Cecilia Marogna, arrestata a Milano ed oggi ai domicilari. Nell’atto si legge come “la strategia diffamatoria e denigratoria azionata dai convenuti trova ulteriore terreno fertile” in alcuni articoli dell’Espresso.
In particolare, “i predetti articoli, come del resto quelli pregressi, presentano una incisiva carica lesiva dell’immagine e del decoro dell’attore, soprattutto nella parte in cui si paventa una imprecisata ed asserita associazione a delinquere coinvolgente la figura dell’attore nonché una, alquanto, non precisata e non definita relazione dello stesso con la Sig.ra Cecilia Marogna”.
Nell’atto di citazione i legali di Becciu fanno presente come negli articoli non si “allegano o si offrono alcun elemento di prova in relazione al ruolo che la signora Cecilia Marogna avrebbe tenuto ‘…nella strategia attuata dal cardinale Becciu nei confronti degli attori internazionali…’. Nello specifico – continua l’atto – sulla Marogna nelle ultime settimane, alcuni giornali hanno cercato di ricostruire il suo ruolo all’interno dello Stato della Città del Vaticano (…) ove si rappresenta che i bonifici disposti a Cecilia Marogna dalla Segreteria di Stato erano destinati a finalità umanitarie”. Nell’articolo di stampa – conclude l’avvocato di Becciu – “giammai si fa riferimento al ruolo che avrebbe asseritamente avuto l’attore, bensì – in generale – alla Segreteria di Stato, senza, quindi, che possa emergere un presunto coinvolgimento dell’attore nella predetta vicenda”.
“PAPA AVEVA COPIA ESPRESSO NON ANCORA USCITO”
“Abbiamo sopra evidenziato gli elementi da cui ricavare questa conclusione, che indicano con assoluta certezza come, prima che il settimanale ‘l’Espresso’ uscisse in edicola, una copia con le accuse nei confronti dell’attore fosse stata recapitata al Santo Padre, ed era la copia che costui aveva in mano al momento dell’udienza papale del 24.09.2020 ed al momento del ‘licenziamento'”, si legge ancora nell’atto di citazione contro il settimanale.
Secondo quanto il legale scrive nel documento, “la presentazione al Santo Padre dell’articolo poi apparso sul settimanale ‘l’Espresso’ in data 27.09.2020, e dei fatti in esso contenuti, ha costituito la causa della richiesta di dimissioni da parte dell’attore”.
“TANTI GLI CHIESERO SE ACCUSATO DI CRIMINI SESSUALI”
La mattina successiva all’udienza nella quale fu ‘dimissionato’ da Papa Francesco, il cardinale Angelo Becciu ha ricevuto “numerose telefonate da persone che gli chiedevano se fosse stato accusato di crimini sessuali, questa circostanza lo turbò molto ed ha deciso di indire una conferenza stampa”, recita ancora l’atto.
Nel documento il legale ricorda anche che “all’esito dell’udienza del 24.09.2020, il Santo Padre chiedeva all’attore di rinunciare all’Ufficio di Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, privandolo dei diritti cardinalizi”, sottolineando come “la sanzione inflitta all’odierno attore è assimilabile a quella in passato inflitta ad altri due cardinali”, entrambi “accusati di aver commesso crimini sessuali: il Card. Keith Michael Patrick O’Brien, che nel 2013 ammise le proprie colpe e rinunciò ai diritti connessi al ed il Card. Theodore Edgar McCarrick, che nel 2018 subì la privazione dei diritti connessi al cardinalato e del titolo di cardinale a seguito di regolare processo”.
“AL FRATELLO POCHI LAVORI E NON REMUNERATIVI”
“Le poche attività commissionate a Francesco Becciu – si legge ancora – non sono state di certo remunerative per quest’ultimo e che, in ogni caso, sebbene le stesse avrebbero potuto essere affidate anche ad altri soggetti, l’attore ha preferito rivolgersi al fratello in virtù del rapporto di fiducia esistente, senza che ciò abbia comunque comportato per la Santa Sede il pagamento di corrispettivi maggiori”.
In particolare, l’atto fa riferimento all’accusa rivolta all’ex numero due della Segreteria di Stato di aver posto in essere un ‘affidamento diretto’, quando rivestiva l’incarico di Nunzio Apostolico, nei confronti del fratello Francesco, titolare di una ditta di falegnameria, che, scriveva il settimanale, “avrebbe arredato e ammodernato numerose chiese in Angola e a Cuba…”. “Da un punto di vista economico, per il fratello Francesco non è stato assolutamente conveniente”, si sottolinea nell’atto di citazione.
“MAI FIUMI DI DENARO CON BIRRIFICIO”
“La società Angel’s Srl è stata costituita il 17.12.2018 (20 mesi prima dell’articolo apparso sul settimanale l’Espresso del 27.09.2020)” e “non ha mai prodotto nulla e che non ha mai maneggiato ‘fiumi di contanti’ come i convenuti vorrebbero far credere”. Anzi, “grazie alla campagna di ‘killeraggio mediatico’ posta in essere dai convenuti in relazione al progetto di cui si discute, l’attività della Angel’s spa non è più proseguita, con notevole danno per la società la quale, tra l’altro, non ha potuto realizzare almeno per il momento, il programma di inclusione dei soggetti fragili e disagiati così come previsto nel progetto”, sottolinea il documento.
“Per quanto concerne la commercializzazione e distribuzione del prodotto che, lo si rammenta, consiste in un solo lotto di soli 1200 lt. di birra – prosegue il documento -, la stessa è stata bloccata dalla pandemia di COVID-19 che, a partire dal mese di marzo 2020, affligge il nostro paese e, ad oggi, non ha certamente arricchito le casse della Angel’s, come si evince dall’allegato elenco di movimentazioni del prodotto (doc. 31 – elenco movimentazioni birra Pollicina); in definitiva, l’operatività dell’azienda è stata solo di alcuni mesi, e nient’altro. Come i convenuti abbiamo potuto dichiarare ed affermare in merito agli asseriti fiumi di denaro e flussi di liquidità, solo il Signore lo sa”.
“OK PROGETTI CARITAS OZIERI DA BAGNASCO, NO FONDI A FRATELLO TONINO”
“Sia i contributi erogati dalla Cei che quelli erogati dalla Segreteria di Stato sono stati concessi in favore della Caritas di Ozieri e quest’ultima, unitamente al Vescovo di Ozieri, ha deciso come distribuirli sul proprio territorio. I contributi erogati dalla Cei sono stati utilizzati per le destinazioni previste. Dunque, non vi è stata alcuna, né diretta né indiretta elargizione di somme in favore di Antonino Becciu”, recita ancora l’atto visionato da Adnkronos.
In particolare, nell’atto si spiega che “non corrisponde al vero quanto maliziosamente sostenuto dai convenuti, ossia che la cooperativa Spes apparterrebbe a Tonino Becciu, fratello dell’attore”, visto che la cooperativa “è amministrata da un Consiglio di Amministrazione composto da tre membri”. “I progetti di cui si discute – prosegue il documento – sono stati presentati alla Cei dalla Caritas diocesana di Ozieri, e sono stati regolarmente valutati e approvati dalla preposta commissione, nonché dal Presidente del predetto Ente, Sua E.R. Card. Angelo Bagnasco”.
“Per quanto concerne, invece, il contributo erogato dalla Segreteria di Stato in favore della Diocesi di Ozieri, giova evidenziare che ogni anno è a disposizione del Sostituto della Segreteria di Stato una somma destinata alle opere di carità, da distribuire discrezionalmente tra una lista di richieste che viene sottoposta all’attenzione del predetto dai propri collaboratori”.
“UNICI CONTATTI CON CRASSO PER INVESTIMENTO NON ANDATO A BUON FINE”
“Gli unici contatti tra l’attore ed Enrico Crasso sono intervenuti nell’ambito della verifica dell’operazione di investimento dei fondi della Santa Sede nel petrolio angolano proposta da Mosquito nel 2012, non andata a buon fine, di cui si dirà meglio in seguito e, conseguentemente, la totale estraneità dell’attore rispetto agli investimenti vaticani cui si fa riferimento nell’articolo apparso su l’Espresso”, si legge ancora nell’atto.
Crasso, si sottolinea nel documento, “ha svolto la funzione di consulente economico, della Segreteria di Stato e della Commissione Finanziaria Interna Economica per più di vent’anni e, dunque, appartiene ad un gruppo di consulenti economici che collaborava con la Santa Sede ben prima della Sua nomina a Sostituto della Segreteria di Stato, avvenuta nel 2011 sotto il pontificato di Benedetto XVI”.
“NO SPECULAZIONI CON OBOLO SAN PIETRO, LO CONFERMA ANCHE GALANTINO”
“Le somme destinate alla ‘speculazione immobiliare e finanziaria’ richiamata dall’articolo apparso sul settimanale l’Espresso in data 27.09.2020, di cui si dirà meglio in seguito, nulla hanno a che vedere – si legge nell’atto di citazione – con l’Obolo di San Pietro, come i convenuti vorrebbero lasciar intendere, trattandosi di somme provenienti dal fondo di riserva della Segreteria di Stato, come confermato anche dal Vescovo Nunzio Galantino, presidente dell’Apsa, in occasione dell’intervista rilasciata al quotidiano ‘Avvenire’ in data 31.10.2020”.
“ESCLUSO DA CONCLAVE, A RISCHIO VALIDITÀ ELEZIONE NUOVO PAPA”
L’esclusione del cardinale Angelo Becciu “da un Conclave – recita ancora il documento visionato da Adnkronos – potrebbe comportare la contestazione della validità dell’elezione del Santo Padre, con tutte le implicazioni dottrinali che ne potrebbero derivare, così come le divisioni all’interno della Chiesa che potrebbero generarsi, senza contare i gravi problemi finanziari che l’indizione di un secondo Conclave provocherebbe, trattandosi di una procedura molto dispendiosa per la Santa Sede”.
Nell’atto si circostanzia il danno derivato a Becciu dalla privazione dei diritti connessi al cardinalato: innanzitutto quello di non poter partecipare ad un Conclave ed eleggere il Papa, “senza contare le conseguenze negative che potrebbero derivare per la Chiesa universale e per il mondo intero dalla sua mancata partecipazione ad un evento di tale portata, stante l’importanza della figura del Santo Padre sullo scenario mondiale e considerato che un elettore può incidere all’interno del Conclave sull’orientamento dei confratelli per l’elezione”.
Oltre a ciò, “l’odierno attore è stato privato del diritto di partecipare ai Concistori, ossia tutte le riunioni specifiche dei Cardinali ove vengono assunte decisioni importanti per la vita della Chiesa. Le dimissioni dalla carica di Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi hanno privato l’attore della propria attività lavorativa, costringendolo a trascorrere le proprie giornate senza poter impiegare in modo proficuo le proprie capacità, con la conseguenza che il medesimo oggi non costituisce più il punto di riferimento amministrativo e morale dei ben 28 funzionari del Dicastero. Non solo. L’odierno attore è stato privato della responsabilità e dell’onore di presiedere le liturgie di beatificazione, che sono prerogativa del Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, e non può partecipare alle Riunioni Interdicasteriali, vale a dire dalle Riunioni di tutti i Capi Dicastero del Vaticano con il Santo Padre, ove si assumono decisioni a carattere programmatico e politico per la Chiesa tutta e ove si analizzano situazioni di crisi della Chiesa Universale”.
“ISOLATO DOPO DIMISSIONI, GLI E’ CROLLATO IL MONDO ADDOSSO”
“All’esito dell’udienza con il Santo Padre” nella quale è stato dimissionato, il cardinale Angelo Becciu “si è visto crollare il mondo addosso: dopo ben cinquant’anni di onorato servizio ecclesiale, svolto in diverse parti del mondo, nel corso del quale giammai aveva ricevuto alcuna minima accusa in merito alla propria vita personale – e, anzi, ha sempre ricevuto, solo ed esclusivamente, manifestazioni di affetto e stima – attraverso i media veniva presentato agli occhi del mondo come un ‘ladro’, un ‘corrotto’, un ‘affarista’”, spiega quindi l’atto depositato al tribunale civile di Sassari.
La “rilevanza mediatica mondiale delle notizie” sul caso ha avuto conseguenze “fisicamente ed emotivamente devastanti” sull’ex sostituto alla Segreteria di Stato, si legge ne documento; “ha iniziato a soffrire d’insonnia e di inappetenza e, quotidianamente, si sente come se stesse vivendo qualcosa di surreale, tanto da dover ricorrere alle cure di uno psico-terapeuta”. “Oltre a ciò – si sottolinea – nessuno invita più l’attore a presiedere celebrazioni solenni, molti fedeli non usufruiscono più del suo servizio sacerdotale e, all’interno del Vaticano, fa vita isolata”.
LEGALE BECCIU CHIEDE PERIZIA: “ARTICOLO SU DIMISSIONI SCRITTO 7 ORE PRIMA INCONTRO PAPA”
Una consulenza tecnica d’ufficio informatica “finalizzata ad appurare, mediante l’analisi dei codici sorgente, l’esatto momento temporale di caricamento / pubblicazione – e successive modificazioni – dei contributi apparsi sul portale de L’Espresso, con decorrenza dal 24 settembre 2020”. Questo si chiede nell’atto di citazione.
A motivare la richiesta la scoperta “casuale” di una circostanza da parte dell’ex sostituto: “Caso ha voluto – si legge nella citazione – che Becciu, a seguito della segnalazione da parte di un amico, abbia addirittura scoperto che l’articolo apparso su l’Espresso online in data 25.09.2020 dal titolo ‘Ecco perché il cardinale Becciu si è dimesso. Soldi dei poveri al fratello e offshore: le carte dello scandalo. E il Papa chiede pulizia’, è stato creato in data 24.09.2020 alle ore 10 e 12 minuti, quindi con 7 ore e 48 minuti di anticipo rispetto all’incontro dell’attore con il Santo Padre delle ore 18.02. In pratica, i convenuti avevano dimissionato l’attore prima ancora che il Santo Padre gli avesse chiesto di rassegnare le dimissioni”.
“RAPPORTI CON PAPA OTTIMI FINO A OPERAZIONE KILLERAGGIO MEDIATICO”
Il cardinale Angelo Becciu sarebbe stato vittima di “una deprecabile operazione di ‘killeraggio mediatico’” tesa all’annientamento della sua reputazione, che avrebbe turbato i rapporti con il Papa, fino a quel momento “ottimi”, sottolinea quindi l’atto visionato da Adnkronos.
Becciu, si legge nel documento, “ha sempre svolto la propria attività pastorale, diplomatica e curiale in attuazione dei principi, dei valori e dei paradigmi di Santa Romana Chiesa, senza mai in 50 anni di attività aver dato motivi di rilievo alcuno, tant’è che nessuno ha mai avuto nulla da ridire né su di lui, né sui suoi familiari”. Anche “nei 7 anni di suo operato quale Sostituto della Segreteria di Stato, l’attore ha onorato la propria carica senza mai ricevere nessun rilievo; anzi, i rapporti con il Santo Padre erano ottimi”.
Quanto alle “presunte gravi accuse di cui si discute che riguardano operazioni complesse per loro natura e che si collocano all’interno di una realtà in cui operavano moltissime persone”, continua il documento “ci si chiede allora come sia possibile che, in tanti anni, nessuno se ne sia mai accorto”.
Fonte: Adnkronos
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