ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 4 dicembre 2020

Molti altri fatti sul caso non tornano

La Storia del Prete Ucciso a Buffalo. Doveva Fare una Denuncia a Viganò.

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, l’amico Vincenzo Fedele, che ringraziamo di cuore, ha tradotto per Stilum questo articolo interessante – e dal contenuto esplosivo – sulla morte di un sacerdote, morte dichiarata suicidio, nonostante la presenza di due colpi di pistola nel cervello – che stava raccogliendo prove su una rete di sacerdoti omosessuali a Buffalo, e avrebbe dovuto incontrarsi, pochi giorni più tardi, con l’arcivescovo Carlo Maria Viganò, allora Nunzio negli Stati Uniti, per consegnarli la documentazione che stava mettendo insieme. Una storia davvero straordinaria, che apre scenari drammatici sulla vita della Chiesa. Buona lettura.

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LA STORIA DELL’OMICIDIO DEL SACERDOTE NON MORIRÀ

La sorella raccoglie fondi per ricostruire a livello forense la scena del crimine

BUFFALO, NY ( ChurchMilitant.com ) – A sette anni dalla morte di don Joseph Moreno, una lettera anonima spedita da Buffalo, New York, sul prete informatore, è arrivata nella cassetta delle lettere della sorella gemella, Sue Moreno.

La lettera manoscritta, di 18 pagine, indirizzata a Sue Moreno, afferma che suo fratello è morto perché si fidava delle persone sbagliate e suggerisce persino che il suo assassino sia un altro prete. La lettera dice:

Padre Joe Moreno aveva legami con persone delle forze dell’ordine, così come con i vigili del fuoco, e anche in quegli ambienti c’erano molte persone di cui non avrebbe dovuto fidarsi. … “Cara Sue, sono al corrente dei tuoi sforzi per far dichiarare omicidio la morte di tuo fratello e sebbene tu abbia prove “fondamentali” che puntano in quella direzione, io ho prove “circostanziali” che puntano nella stessa direzione”.

Nell’autunno del 2018, Church Militant ha seguito ed illustrato ampiamente la storia, inclusa un’intervista approfondita con Sue Moreno. Suo fratello gemello, p. Joe Moreno, un sacerdote della diocesi di Buffalo, è stato trovato morto il 13 ottobre 2012 per una ferita da arma da fuoco alla testa. Il medico legale Dianne Vertes ha stabilito che la morte era un suicidio ed il caso è stato chiuso.

Ma un’autopsia indipendente condotta in seguito ha trovato una seconda ferita da proiettile nella parte posteriore del cranio, escludendo così la possibilità di suicidio. Anche con questa evidenza, però, la causa della morte di Moreno rimase ufficialmente un suicidio.

Il sacerdote stava raccogliendo prove sulla rete omosessuale a Buffalo in preparazione di un incontro con l’allora nunzio papale statunitense Mons.Carlo Maria Viganò (ora nascosto dopo aver scritto un memoriale esplosivo e divulgato notizie della ” mafia gay corrotta” nella Chiesa). Il loro incontro era stato fissato per quattro giorni dopo la data della morte di Moreno.

Dalla scena del delitto del sacerdote, mancavano i file e l’apparecchio fax del sacerdote, che era stato utilizzato la sera prima per inviare via fax una storia sugli abusi sessuali di un sacerdote ad una emittente locale di notizie.

Molti altri fatti sul caso non tornano, incluso il fatto che non c’erano residui di polvere da sparo sulle sue mani, né schizzi di sangue. Con un considerevole costo personale, nel 2015, Sue Moreno ha fatto riesumare il corpo di suo fratello, dopo di che un’autopsia indipendente ha rivelato una seconda ferita da proiettile nel cranio che era stata suturata.

Nella lettera anonima, l’autore rivela di essere stato un impiegato della chiesa e della scuola di San Gregorio Magno a Buffalo e di essere “all’interno di molte istituzioni cattoliche”. Le prove “circostanziali” fornite dalla lettera sono principalmente un elenco di funzionari delle forze dell’ordine e di essere personalmente a conoscenza della loro corruzione. 

La lettera cita Cindy Goss, presidente dell’organizzazione no profit “Catch a Falling Star” di Buffalo, che fornisce supporto di primo soccorso alla comunità. La lettera precisa che Goss è il tipo che “si presenterà come molto gentile, comprensivo e talvolta così carismatico che sarai portato a fidarti [di lei]”.

La lettera rivela che Goss “è spesso assunta dalle forze dell’ordine per “consolare” coloro che si occupano di problemi come i tuoi. In realtà è lì per ottenere da te delle informazioni su ciò che potresti sapere su una situazione che è potenzialmente dannosa per le forze dell’ordine”.

Quando è stata contattata da Church Militant, Cindy Goss ha rifiutato di commentare l’accusa.

Church Militant ha già riferito della storica collusione (vedi qui), tra la Chiesa di Buffalo e le autorità civili.

Parlando dei suoi trascorsi nelle forze armate, negli anni ’80 e ’90, l’ex detective della squadra di Buffalo Martin Harrington ha detto: “La politica non scritta del dipartimento era che i preti cattolici non venissero arrestati … Avevamo preti che erano stati catturati con materiale pornografico o che si masturbavano nei parchi cittadini, e il nostro ordine era di consegnarli alla diocesi di Buffalo. La diocesi si sarebbe occupata di loro, ma non sarebbero stati arrestati “.

Sulla base della lettera, la fonte anonima ritiene che la collusione descritta dall’ex detective Harrington, continui ancora.

La lettera individua in due diversi passaggi don Joseph Gatto, come qualcuno che la fonte afferma di conoscere da quando lavoravano insieme alla chiesa e alla scuola di San Gregorio Magno. La fonte anonima suggerisce inoltre che Gatto sia stato coinvolto nella morte di Moreno:

Come affermato in precedenza, p. Joseph Gatto dovrebbe essere rimosso dal sacerdozio e scomunicato dalla Chiesa cattolica. Dovrebbe quindi essere indagato sulla possibile connessione dell’omicidio di p. Joseph Moreno. Era ovvio che provava un’intensa antipatia per padre Moreno. Con la sola menzione del nome di Joe Moreno, il lato gioviale di padre Gatto si trasforma in un istante in pura rabbia e odio.

Quando Church Militant ha chiesto a p. Gatto perché qualcuno potrebbe fare una simile affermazione, ha espresso enorme sorpresa. Ha detto a Church Militant che pensava che p. Moreno “è stato un sacerdote meraviglioso. È stato molto gentile ogni volta che la diocesi gli chiedeva sostegno per attività vocazionali”.

In qualità di ex rettore del seminario, Gatto è stato direttamente coinvolto nel proselitismo di giovani uomini da avviare al seminario. Quando gli è stato chiesto se avesse motivi per non amare p. Moreno, ha risposto, “Assolutamente no”.

Padre Gatto è stato sospeso dal ministero nel 2018 a seguito di una causa per presunta predazione omosessuale su due uomini. La diocesi ha confermato la veridicità delle denunce e ha inviato Gatto in un centro di cura ma, secondo quanto riferito, da allora lo ha riammesso al ministero attivo come vicario parrocchiale anziano nella parrocchia di San Leone Magno .

Church Militant ha riferito del reclutamento, da parte di Gatto, di seminaristi omosessuali dal Sud America, del suo abuso della carica di rettore del seminario per sollecitare favori omosessuali dai nuovi candidati al seminario e altri scandali. Almeno un seminarista che ha tentato di denunciare Gatto si è ritrovato espulso.

Mentre Sue Moreno cerca di mantenere viva la storia dell’omicidio di suo fratello, conosce bene sia la vicinanza e le parole gentili dei simpatizzanti che la corruzione all’interno della diocesi e delle forze dell’ordine. Le è stato detto che una ricostruzione della scena e della sparatoria potrebbe fornire le prove di cui ha bisogno per cambiare la causa della morte da suicidio a omicidio, ma non ha i soldi per coprire i costi. Sebbene la lettera anonima sia stata fonte di incoraggiamento, non l’aiuta a cambiare la causa ufficiale della morte.

Sue e il padre di suo fratello gemello sono ancora in vita, ma il papà è fragile e vicino alla morte. Di recente ha subito due interventi al cuore. Sue ha detto a Church Militant: “Urla il nome di Joey ogni notte. Vuole che l’assassino sia trovato!”

Desidera disperatamente che il caso venga indagato adeguatamente: “Sono stanca di sentire gli elogi di tutto il bene che ha fatto Joey. Allora, se è così, combatti per lui!”

Sue sta accettando donazioni per assumere un esperto per fare una ricostruzione forense della scena del crimine ed ottenere giustizia per suo fratello.

Marco Tosatti

4 Dicembre 2020 Pubblicato da  4 Commenti

https://www.marcotosatti.com/2020/12/04/la-storia-del-prete-ucciso-a-buffalo-doveva-fare-una-denuncia-a-vigano/

ECCO LE PROVE VIDEO DEI BROGLI IN GEORGIA. Le riprese mostrano gli scrutatori che fanno sparire casse di schede 

In Georgia vengono presentati due video a circuito chiuso che mostrano cosa sia successo veramente durante lo spoglio nel centro di raccolta dell Farm Arena di Atlanta.

I due video, che vi presentiamo in successione mostrano come, d un certo punto della notte, gli scrutatori abbiano chiesto una pausa, durante la quale i media che seguivano l’operazione e soprattutto  i delegati elettorali repubblicani vengono fatti allontanare:

A questo punto, usciti tutti, alcuni scrutatori tirano fuori alcune casse di oti che hanno nascosto e le portano via. Lo fanno quando non ci sono più testimoni, ma evidentemente ignorano la presenza delle camere della sicurezza interna che riprendono tutto.

Questo video ha causato un ampio scandalo negli USA e sono in corso discussioni nel Senato dello stato: quanti voti sono spariti? I risultati delle elezioni sono ancora credibili? Anche se Twitter mette il marchio  di “Disputed”, di discussi, quando si prla di brogli, mi sembra che d discutere ci sia ancora ben poco di fronte a questi video.

Intanto Trump apre un altro fronte in Nevad, dove invece la frode sarebbe pssata attrverso le macchine per il voto Dominion, i cui dati raccolti nelle pendrive sarebbero stati modificati successivamente:

I fronti di contestazione sono molteplici. Vedremo se qualcuno porterà a dei risultati, ma le frodi sono evidenti e gravi.

Il discorso d i Trump doppiato

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