ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 23 aprile 2021

Schiavi nell’anima

COPRIFUOCO E SCHIAVITÙ 


Il coprifuoco serale, prolungato fino a giugno ma con minaccia scritta di possibilità di reiterazione ulteriore, oltre a servire – come abbiamo già scritto – per obbligare a stare a casa la sera davanti alla televisione decine di milioni di italiani non usi alla conversazione in famiglia, o preghiera e alla lettura, al fine della progressiva postumanizzazione collettiva, ha anche altri scopi precisi.

Anzitutto quello economico.

Come non capire che, in un Paese in cui è stato distrutta l’economia e soprattutto nei suoi settori più avanzati e produttivi, ovvero l’impresa familiare e in particolare quella ristorativa e turistica, sarebbe stato assolutamente necessario approfittare dell’estate per salvare il salvabile rilanciando alla grande il turismo straniero e locale?

Impossibile non capire che ciò può spiegarsi solo ammettendo una volontà diabolica di assassinare questa economia fino alla fine, come un killer che tiene la sua vittima con la testa sott’acqua finché non si muove più.

Ebbene, la perpetuazione estiva del coprifuoco serale (con tanto di minaccia di prosecuzione ad libitum) è esattamente questo: un assassinio per asfissia dell’economia nazionale, specie nel suo settore di punta, specie nel periodo dell’anno più utile invece al suo rilancio.

Infatti, perché dall’estero dovrebbero venire in Italia se non possono uscire la sera, ovvero se viene proibito il momento più bello della giornata, specie per i turisti?

Tenuto conto di chi ora è al governo, non può esservi dubbio alcuno sul fatto che ciò venga attuato secondo piani prestabiliti dalla finanza sovranazionale per gli stessi scopi per i quali occorre stare a casa per vedere la televisione.

Postumanesimo antropologico nel primo caso, postumanesimo economico nel secondo, o Grande Reset, o liberal-comunistizzazione della nostra società. O cinesizzazione della nostra vita, come preferite. Il risultato non cambia.

Se poi si tiene conto che tutto questo è stato ed è costruito su un’influenza, sì violenta e pericolosa, ma curabile nella quasi totalità dei casi (esattamente come altre influenze del passato), perfino a casa tranquillamente;

se si tiene conto come ogni altra influenza nei periodi di caldo va a scomparire o comunque a ridurre quasi allo zero la propria pericolosità;

se si tiene conto che ormai gran parte del mondo medico e scientifico ammette candidamente che all’aperto il rischio di contagio è quasi nullo;

se si tiene conto che nessun altro Paese al mondo o quasi sta prendendo gli stessi provvedimenti suicidi che vengono presi da noi;

se si tiene conto anche delle modalità con cui è stato costituito il presente governo in Italia e l’unanimità pressoché totalitaria con cui procede, specie nel campo sanitario;

allora diviene assolutamente impossibile non capire come dietro a tutto questo ci sia un piano criminale di distruzione della nostra economia e della stessa umanità degli italiani, che dovranno, come previsto da chi scrive fin dal marzo 2020, essere gli antesignani del Nuovo Ordine Mondiale.

Di conseguenza, diviene non solo impossibile, ma gravissimamente colpevole, continuare a sostenere le forze politiche, ecclesiastiche e ideologiche (media, docenti, intellettuali, giornalisti, ecc.) che in qualsiasi modo avallano questo progetto criminale.

Chi sostiene o giustifica tutto questo è complice.

Oggi siamo chiamati alla salvezza personale e di tutta la nostra società e per fare questo occorre liberarsi da ogni mito, idolo, sentimentalismo, giustificazionismo, paura, e agire insieme agli italiani liberi nelle maniere più opportune.

Non si dica che non si sa cosa fare: si cominci a seguire e sostenere concretamente coloro che da tutto questo prendono le distanze, specie chi le ha prese fin dall’inizio mostrando di aver capito subito cosa stava accadendo, che tutto questo denunciano, che tutto questo combattono ogni giorno.

In questo momento, ancor più che la mascherina o il vaccino, è proprio il coprifuoco il simbolo della schiavitù che ci stanno imponendo. E coloro che dicono che durerà fino a giugno e non a luglio – come se questo dovesse essere un tranquillante – sono i primi complici di questa schiavitù, perché vogliono far apparire normale ciò che non sarà mai normale.

Il Nuovo Ordine Mondiale è anzitutto “normalizzazione” e chi la avalla, direttamente o indirettamente, è già “nuovomondializzato” nell’anima.

Come chi fabbrica mascherine esteticamente eleganti per accattivare gli stolti e normalizzare la schiavitù.

Stare con costoro oggi vuol dire essere schiavi nell’anima. (MV)

https://www.confederazionetriarii.it/coprifuoco-e-schiavitu/

Tornare a fidarci. Ma come? (Dopo la pandemia, 2)

Un’altra citazione dal libro di Pierpaolo Donati e Giulio Maspero, Dopo la pandemia. Rigenerare la società con le relazioni, che presentiamo il 29 aprile, alle ore 21 (vedi il link per collegarsi nel post del 20 aprile). È ancora Donati che scrive:

«Ciò che, più o meno inconsciamente, ha sconvolto il mondo delle relazioni che avevamo prima della pandemia è stata l’inversione della regola umana per eccellenza, quella del “farsi prossimo”. La qualità più bella e unica di “essere umani” nella vita è quella di andare incontro all’Altro, di “farci prossimi”, nel senso di fare esperienza della comune umanità e sperimentare la gioia che proviene dal prenderci cura dell’Altro. La pandemia ha imposto la regola opposta: “devi allontanarti dall’Altro”. Il che significa: “salva te stesso, perché l’Altro può danneggiarti”. […] Durante la pandemia, la fiducia è crollata. Per rigenerarla, è necessario promuovere un incremento di “riflessività” personale e sociale. La riflessività personale riguarda la conversazione interiore in cui l’individuo esamina continuamente se stesso e delibera da sé che cosa fare (che cosa è giusto fare) in relazione ai propri fini ma anche alle caratterisiche, ai vincoli e alle opportunitù del contesto in cui agisce. La riflessività sociale è invece quella che si esercita sulle relazioni fra persone e fra soggetti collettivi per valutare gli effetti che le relazioni [in quanto tali] hanno sulle identità dei consociati, perché solo dando una direzione etica alle relazioni si possono creare forme allargate di fiducia e solidarietà sociale. Per questo la soluzione alla crisi di fiducia sta nel rimettere al centro dell’attenzione e del dibattito pubblico le “ragioni” individuali e collettive del dare-ricevere fiducia, i valori e i fini ultimi dell’agire in società». […]

Il crollo delle relazioni sociali, sia come legami nelle reti di sostegno sociale, sia come perdita di fiducia fra le persone e nelle istituzioni […] richiede una svolta culturale e organizzativa capace di trascendere i limiti cultrali delle condizioni preesistenti alla pandemia. […] Il cristianesimo ha ancora molto da dirci quando afferma che la nostra identità e la nostra vita sono basate su una relazione di filiazione divina. In questa relazione troviamo una risposta a come gestire le relazioni quando non possono essere fisiche ma solo sociali, nel senso che collegano le persona a prescindere dalla presenza fisica. È dunque il prototipo delle relazioni vitali che fondano l’umanizzazione delle persone. Ciò significa che abbiamo bisogno di una matrice teologica per la quale sostanza e relazione si implichino come co-principi delle realtà». (pp. 35. 39. 43).

Posted by 

https://leonardolugaresi.wordpress.com/2021/04/23/tornare-a-fidarci-ma-come-dopo-la-pandemia-2/

In Italia “le cose vanno selvaggiamente”

Il Quirinale batte golpe su golpe (Il giornale è 24 Ore).

https://twitter.com/FartFromAmerika/status/1385467909024194560

“Abbiamo fatto due lockdown, avuto 130.000 morti comunque, e raso al suolo l’economia. Abbiamo fatto tutto quel che han chiesto. Results: per andare bene dovevamo fare più lockdown.

https://twitter.com/powerpibio/status/1385355560556670977

https://www.maurizioblondet.it/in-italia-le-cose-vanno-selvaggiamente-2/

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.