CAOS COMUNICATIVO
Campagna vaccinale, quanta confusione sotto il cielo
Se tutte le cure per il Covid sono state sottovalutate, il vaccino è stato da subito sopravvalutato come arma finale per sconfiggere la pandemia. Ma mentre si manifestano le controindicazioni, le autorità reagiscono con un incredibile caos comunicativo, affermando quel che poco fa negavano, su età massime e minime e somministrazioni eterologhe.
Per oltre un anno, a proposito di eventuali protocolli per le cure domiciliari anti-Covid, si è detto che non era possibile autorizzarle perché mancavano evidenze scientifiche della loro efficacia. Eppure è stato dimostrato che tantissimi medici hanno curato a casa i malati di coronavirus ai primi sintomi, con risultati ragguardevoli. Il Covid può non essere mortale se preso all’inizio, mentre se trascurato può degenerare. Lo documentano esperienze consolidate dell’ultimo anno.
Sui vaccini l’approccio seguito dalle autorità di quasi tutti gli Stati è puramente fideistico. Somministrazioni massive a seguito delle approvazioni delle agenzie Aifa ed Ema, e campagne di sensibilizzazione a tappeto anche quando le cautele sarebbero d’obbligo e la sospensione del giudizio la regola maestra. Se ne sta avendo la riprova in queste ore. Si moltiplicano i casi sospetti di trombosi e morti a seguito della somministrazione di Astrazeneca e si ritorna alla raccomandazione, che ora diventa perentoria, di iniettare quel siero solo agli over 60. Un'intenzione che era già stata manifestata mesi fa e che ora è tornata prepotentemente d’attualità. Peraltro questa querelle sul vaccino inglese fa passare in secondo piano gli altri casi di morti sospette anche per altri vaccini.
Il carattere puramente sperimentale della somministrazione dei vaccini dovrebbe quanto meno suggerire un atteggiamento più prudente nelle istituzioni e nelle persone, evitando di assecondare quell'euforia che storicamente accompagna la fine di un conflitto mondiale. Si è detto per oltre un anno che eravamo in guerra contro un nemico invisibile. Ora si accredita la visione che l’unica arma per sconfiggerlo sia stata trovata e che l’uscita in fondo al tunnel coincida con la vaccinazione della stragrande maggioranza della popolazione mondiale.
Ma alcuni segnali non andrebbero sottovalutati. L’atteggiamento ondivago delle autorità preposte alla salute pubblica in merito all’opportunità di somministrare uno o l’altro siero e di provare a sperimentare un mix di vaccini, vale a dire la seconda dose eterologa, alimenta fondate preoccupazioni nella popolazione. E gli scienziati come Andrea Crisanti stanno gettando benzina sul fuoco sostenendo che non esistono evidenze scientifiche a supporto della validità e della sicurezza del mix di vaccini. In altre parole, chi ha già fatto una dose di Astrazeneca non è detto faccia bene a farsi somministrare come seconda dose Pfizer o Moderna. Si ricorderà che Crisanti sei mesi fa aveva perfino dichiarato che il vaccino non se lo sarebbe fatto, salvo poi cambiare repentinamente idea. Ora manifesta perplessità sul mix di vaccini, che invece, secondo alcuni suoi colleghi, rafforzerebbe addirittura le difese immunitarie.
Sono posizioni talmente antitetiche tra loro da confermare l’amara convinzione che si tratti davvero di sperimentazioni ad alto rischio e senza una casistica ancora significativa, sicuramente per gli effetti dei vaccini a lunga durata ma anche per quelli a breve. Si pensi ad esempio all’ipotesi, già ampiamente ventilata, di una terza dose a settembre.
Peraltro le Regioni ora si muovono in ordine sparso. La Lombardia, che ha riacquistato il suo primato nelle azioni di contrasto al Covid, sia sul piano vaccinale che dell’assistenza ospedaliera, dapprima aveva escluso la seconda dose eterologa, poi si è uniformata alle indicazioni nazionali. Il governatore campano, Vincenzo De Luca, invece, si conferma ribelle e ha sospeso le somministrazioni delle seconde dosi eterologhe perché esprime perplessità sul mix di sieri. E’ evidente che la confusione regna sovrana e le persone vorrebbero maggiore chiarezza delle autorità, ma non possono averla perché le certezze su questi vaccini non ci sono. Sono uno degli strumenti per combattere la pandemia, ma ricoprirli di aspettative messianiche potrebbe rivelarsi fallace e illusorio.
Peraltro c’è anche un tema di correttezza e coerenza comunicativa. Ieri a Milano, durante una manifestazione Rai, perfino la seconda carica dello Stato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, Presidente del Senato, ha sollevato dubbi sull’attuale piega che sta prendendo la campagna vaccinale, con la relativa comunicazione a supporto. «Una informazione non gestita e discorde – ha detto - rischia di alimentare confusione, incertezze e instabilità. Come è avvenuto, ad esempio, in questo terribile anno di pandemia e isolamento con un affollamento mediatico di esperti e virologi, che hanno detto tutto e il contrario di tutto su pretese basi scientifiche e che, nella loro contraddittorietà, hanno finito con l’alimentare il “fai da te” dei cittadini».
E una domanda sorge spontanea. Non sarebbe stato più logico puntare fin da subito su un concorso di strumenti anti-Covid, testando le cure farmacologiche già esistenti anche sui pazienti colpiti dal virus e attendere con maggiore serenità e nel rispetto dei tempi naturali di sperimentazione, l’avvento dei vaccini? E se fosse vero che sono proprio i vaccini a favorire l’avvento di nuove varianti? Neppure questo può essere del tutto escluso, guardando all’esempio inglese, con una vaccinazione di massa pianificata con ampio anticipo e rivelatasi inadeguata a fronteggiare le nuove manifestazioni del Covid. Ecco perché ora la gente è disorientata e neppure il generale Figliuolo questa volta potrebbe bastare a rasserenarla.
+Ruben Razzante
https://lanuovabq.it/it/campagna-vaccinale-quanta-confusione-sotto-il-cielo
“Vaccini”. Analisi Scientifica di Rischi (Molti) e Benefici (Pochi). E i Pericoli Futuri.
Marco Tosatti
Carissimi Stilumcuriali, vi offriamo nella nostra traduzione questo articolo apparso su Off Guardian e preparato dalla prof.ssa Gilani. Estremamente documentato. Buona lettura.
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La dottoressa Sadaf Jamal Gilani, M.Pharm., Ph.D. ha completato i suoi studi presso Jamia Hamdard, New delhi e lavora come professore associato alla Glocal University, Saharanpur, India. Ha ricevuto il premio Women’s Scientist Scheme dal Dipartimento di Scienza e Tecnologia (DST), Govt. of India, New Delhi. Oltre a ciò, ha anche ricevuto una sovvenzione JRF dalla University Grants Commission, Govt. of India, New Delhi. Ha diverse pubblicazioni di fama internazionale e nazionale. È un membro a vita di molte organizzazioni scientifiche indiane ed è un revisore per un gran numero di riviste internazionali e nazionali di fama. È membro del comitato di dottorato di ricerca per i dottorandi della Glocal School of Pharmacy, Glocal University. È anche membro del comitato editoriale di Open Access Journal of Medicinal Chemistry (OAJMC), Medwin Publishers e valutatore ed esperto di question paper a livello UG e PG (Farmacia) per diverse università. Ha un decennio di esperienza di ricerca accademica.
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Tra la pletora di problemi legati al Covid, le iniezioni di Covid sono le più imminenti. Due formulazioni hanno ricevuto l’approvazione provvisoria dalla FDA e da Health Canada: Pfizer/BioNtech e Moderna.
Entrambe queste iniezioni utilizzano la stessa tecnologia, la terapia genica sintetica (SGT), che viene distribuita alla popolazione per la prima volta nella storia dell’umanità.
I farmaci sono dati alle persone malate per curare le malattie. I vaccini sono dati a persone sane per prevenire un’infezione. Quindi la considerazione dell’analisi rischio-beneficio è fondamentale.
Covid è l’etichetta ombrello per le persone “positive” alla PCR, indipendentemente dalla presentazione clinica. La maggior parte è “asintomatica”, alcuni hanno sintomi generici di raffreddore/influenza, e alcuni si presentano con distress respiratorio moderato o grave. Sfortunatamente, i test PCR utilizzati per la diagnosi non sono adatti allo scopo. La maggior parte dei test PCR sono costruiti sulla base del protocollo tedesco Drosten et al.
Il 27 novembre 2020, 22 scienziati hanno presentato una richiesta di ritrattazione di questo protocollo che è stato pubblicato sulla rivista Eurosurveillance, citando una serie di difetti di progettazione fatali.
È anche importante notare che, nonostante il virus SarsCov2 e la sindrome etichettata come Covid siano usati in modo intercambiabile, la causalità non è stata dimostrata come da postulati di Koch.
La prima metrica che ogni medico deve trasmettere a una persona è quanto sia effettivamente mortale il Covid. Questo è il contesto della pratica legale ed etica del consenso informato.
Per inciso, tutte le statistiche di morte del Covid sono gonfiate: sotto la direzione dell’OMS, le morti “da” e incidentalmente “con” Covid non sono distinte. La codifica dei decessi è cambiata rispetto all’Influenza/Polmonite. Secondo un’analisi pubblicata, questo ha portato a un’inflazione di oltre 16 volte delle statistiche di morte, come sostenuto dai dati del CDC (Centro per il Controllo delle Malattie USA, n.d.r.).
Inoltre, le statistiche del tasso di fatalità dell’infezione (IFR) basate su studi di sieroprevalenza degli anticorpi sono anche gonfiate poiché l’immunità delle cellule T non è misurata in questi studi. Questo può risultare in un IFR 3-5 volte inferiore per Covid. Indipendentemente da ciò, l’IFR generale è sull’ordine dell’influenza stagionale, circa lo 0,2%.
La mortalità per Covid è un riflesso dell’aumento della mortalità con l’età, più dell’influenza/polmonite degli anni precedenti. L’età mediana dei decessi per Covid (86 anni) supera l’aspettativa di vita media in Canada.Tragicamente, il 70% dei decessi nell’Ontario è avvenuto in case di riposo. Il tasso di mortalità da Covid in Canada sotto i 59 anni di età è 0,0017%.
Secondo il CDC, la sopravvivenza da Covid (con statistiche gonfiate) è la seguente: (sotto i 20 anni) 99,997%, (29-49) 99,98%, (50-69) 99,5% e (oltre 70), 94,6%.
Le iniezioni di terapia genica sintetica Covid impiegano sequenze nucleotidiche sintetiche e termostabili che sono avvolte in nanoparticelle di PEG (polietilenglicole) e lipidi per proteggere dalla distruzione nel flusso sanguigno e facilitare l’ingresso nelle cellule. La pretesa è che il macchinario cellulare si impegnerà con queste sequenze sintetiche e produrrà segmenti che codificano per la proteina SarsCov2 S1 spike. Si crede che il sistema immunitario monterà una risposta anticorpale sufficiente.
Il dottor David Martin, ha sottolineato che questa tecnologia non soddisfa la definizione di un vaccino tradizionale come da indicazioni dei produttori. Le prove non testano la riduzione della trasmissione. Queste terapie non prevengono l’infezione, ma solo la riduzione di uno o più sintomi.
È interessante notare che Moderna descrive la sua tecnologia come il “software della vita”, non un vaccino.
I media, i politici e i funzionari della sanità pubblica hanno sbandierato il 95% di efficacia per entrambe le formulazioni. Per l’osservatore casuale, questo significherebbe il 95% di riduzione dei ricoveri o dei decessi. Quando in realtà il 95% è calcolato sulla base dei “Primary Efficacy Endpoints”.
Nella letteratura di prova questi endpoint sono descritti da entrambe le aziende come SINTOMI non gravi di raffreddore/influenza accoppiati a una PCR positiva.
Pfizer ha riferito:
Per l’endpoint primario di efficacia, la definizione di caso per un caso confermato di COVID-19 era la presenza di almeno uno dei seguenti sintomi e un NAAT SARS-CoV-2 positivo entro 4 giorni dal periodo sintomatico: Febbre; Tosse nuova o aumentata; Respiro corto nuovo o aumentato; Brividi; Dolori muscolari nuovi o aumentati; Nuova perdita di gusto o odore; Mal di gola; Diarrea; Vomito”.
Moderna ha riferito in somiglianza:
Per l’endpoint primario di efficacia, la definizione di caso per un caso confermato di COVID-19 è stata definita come: Almeno DUE dei seguenti sintomi sistemici: Febbre (≥38ºC), brividi, mialgia, mal di testa, mal di gola, nuovi disturbi dell’olfatto e del gusto, OPPURE almeno UNO dei seguenti segni/sintomi respiratori: tosse, respiro corto o difficoltà respiratorie, OPPURE evidenza clinica o radiografica di polmonite; e tampone NP, tampone nasale o campione di saliva (o campione respiratorio, se ospedalizzato) positivo per SARS-CoV-2 tramite RT-PCR.
Per ribadire, in entrambi gli studi, una volta che uno/due sintomi sono apparsi in un partecipante, è stato designato come “caso” o “evento” quando accoppiato con un “test” PCR positivo. Una volta che 170 “casi” si sono verificati nello studio Pfizer/BioNtech, e 196 “casi” si sono verificati nella sperimentazione Moderna, questi dati sono stati utilizzati per calcolare l’efficacia. Scioccante, solo meno di 200 casi per una nuova terapia che viene impiegata/sottoposta a milioni di persone in tutto il mondo.
Inoltre, la gente non viene informata che l’efficacia del “95%” o giù di lì, è calcolata sulla base di una metrica inutile di efficacia relativa ed è quindi molto fuorviante.
Es. Pfizer/BioNtech:
8 “casi” nel gruppo del vaccino
162 “casi” nel gruppo placebo
8/162 = 5%
100%-5%= 95%
Quindi, stanno affermando che le iniezioni di terapia genica sintetica sono efficaci al 95%. Quello che non stanno calcolando è la dimensione del denominatore. Se è grande, allora con 8 contro 162, la differenza diventa meno significativa. Importa quante persone erano in ogni gruppo, per esempio, se questo è 200, 2.000, o 20.000.
Questa è la riduzione del rischio assoluto per Pfizer/BioNtech, ogni gruppo aveva oltre 18.000 persone!
Gruppo iniezione: 8/18,198 = 0.04%
Gruppo Placebo: 162/18,325= 0.88%
Pertanto, la riduzione del rischio assoluto per l’endpoint primario di efficacia è dello 0,84%. (cioè 0,88-0,04)
Questo significa che chi prende l’iniezione Pfizer/BioNtech ha meno dell’1% di possibilità di ridurre almeno un sintomo di “Covid” non grave per un periodo di 2 mesi. Questo significa che chi prende questa iniezione ha più del 99% di possibilità che non funzioni, per quanto riguarda l’efficacia. Più di 100 persone devono essere iniettate perché “funzioni” in una persona.
Ci sono molti problemi con i dati della sperimentazione e il design. Bisogna notare che i test PCR non sono adatti allo scopo e senza il sequenziamento Sanger non abbiamo idea di quante di queste persone avessero effettivamente il “Covid” invece di un altro virus respiratorio o qualcos’altro. Questa è una ragione preminente per cui il dottor Yeadon e il dottor Wodarg hanno presentato una sospensione dell’azione sulle prove del vaccino.
Come il dottor Peter Doshi, Associate Editor di BMJ ha evidenziato, l’accesso ai dati grezzi è necessario per chiarire ulteriormente le aree di preoccupazione:
Con un numero di sospetti di covid-19 20 volte superiore a quelli confermati, e prove non progettate per valutare se i vaccini possono interrompere la trasmissione virale, un’analisi della malattia grave indipendentemente dall’agente eziologico – vale a dire, i tassi di ospedalizzazione, i casi di terapia intensiva e i decessi tra i partecipanti alla prova – sembra giustificata, ed è l’unico modo per valutare la reale capacità dei vaccini di ridurre la pandemia”.
Circa 5-6 sintomi elencati come “effetti collaterali” sono gli stessi del Covid. Pfizer/BioNtech ha iniziato a contare i “casi” solo una settimana dopo la seconda dose, e Moderna, 2 settimane dopo la seconda dose. Pertanto, se questi effetti collaterali fossero invece etichettati come sintomi “Covid”, anche la misera efficacia di circa l’1% sarebbe relegata nei numeri interi negativi.
In altre parole, il gruppo iniettato potrebbe essere stato più malato con “Covid” rispetto al gruppo placebo.
Ci sono state molte critiche sull’applicabilità dei dati limitati alla popolazione generale, specialmente agli anziani vulnerabili. Un’importante analisi di questo è stata fatta dal dottor James Lyons-Weiler che ha scoperto che la popolazione generale sta morendo a un tasso 6,3 volte superiore a quello dei partecipanti alla sperimentazione Moderna (compresi i gruppi placebo e iniezione).
Se il tasso di mortalità per il vaccino di Moderna è così al di sotto del tasso di mortalità nazionale e anche simultaneamente più di cinque volte maggiore del tasso di mortalità per il vaccino di Pfizer, allora il campione di studio di Pfizer appare ancora meno rappresentativo dell’intera popolazione. Anche questo richiede la dovuta considerazione”.
Viene da chiedersi se Pfizer/BioNtech e Moderna abbiano reclutato superuomini e superdonne per i loro studi. L’incidenza di Covid “grave” nei gruppi Placebo che, scrutando i dettagli, non era necessariamente grave presentazione, è così bassa che le prove di 30.000-40.000 mancavano di potere statistico per determinare le riduzioni dei ricoveri e morti, secondo Tal Zaks, CMO Moderna.
Zaks è corretto, l’incidenza di “Covid” grave era solo lo 0,04% in Pfizer/BioNtech e lo 0,22% in Moderna. A causa di questo tasso molto basso di attacchi di presentazione grave nella popolazione, la riduzione del rischio assoluto di presentazione grave, anche prendendo i dati al valore nominale, è nominale.
Pertanto, i potenziali destinatari delle TSC devono essere informati che per ridurre la presentazione “grave”, le probabilità che queste terapie geniche sintetiche non funzionino sono superiori al 99,5%.
Il British Medical Journal ha riportato:
I ricoveri ospedalieri e i decessi per il covid-19 sono semplicemente troppo rari nella popolazione studiata per un vaccino efficace per dimostrare differenze statisticamente significative in uno studio di 30 000 persone. Lo stesso vale per la sua capacità di salvare vite o prevenire la trasmissione: le prove non sono progettate per scoprirlo.
Per trasmettere il consenso informato, bisogna anche considerare il profilo degli effetti collaterali. Fino all’80% dei destinatari della sperimentazione iniettata ha sperimentato effetti collaterali, in un contesto di una sindrome nebulosa in cui l’80% delle persone sono asintomatiche.
Le incidenze di effetti collaterali immediati in entrambi gli studi sono state significative e hanno fatto scomparire la riduzione del rischio assoluto in entrambi gli endpoint di efficacia primaria, così come per il Covid “grave”.
Per esempio, per Moderna l’81,9% ha sperimentato una qualsiasi reazione sistemica. Le reazioni di grado 3 (considerate gravi) sono state sperimentate dal 17,4%. Questo è 79 volte più probabile che l’incidenza di Covid grave nel gruppo Moderna. (17.4/.22=79X) Sulla base di rapporti preliminari di eventi avversi [enfasi aggiunta]:
Questo è un tasso di lesioni di 1 ogni 40 iniezioni. Ciò significa che le 150 iniezioni necessarie per evitare un caso lieve di COVID causeranno lesioni gravi ad almeno tre persone.
I dati di sicurezza per entrambe le aziende sono approssimativamente solo due mesi prima di ricevere lo status di autorizzazione all’uso di emergenza. Pertanto, non ci sono dati per gli effetti collaterali a medio-lungo termine, dato che le prove sono in corso.
La data di completamento stimata per i trial di Pfizer/BioNtech è il 31 gennaio 2023. La data di completamento stimata per i trial Moderna è il 27 ottobre 2022.
Secondo i dati, ed elaborati da Tal Zaks (CMO di Moderna) le prove non sono progettate per dimostrare una riduzione della trasmissione, a causa di “realtà operative”. È quindi sconcertante come i medici e i funzionari della sanità pubblica proclamino che questi SGT promuoveranno l’immunità di gregge.
I produttori hanno anche chiarito che l’efficacia oltre i 2 mesi circa è sconosciuta. Pertanto, la riduzione del rischio assoluto dell’1% nei sintomi lievi/moderati del raffreddore/influenza potrebbe non durare più di qualche mese.
Tragicamente, non c’è un discorso pervasivo centrato sui dati, solo un’eccessiva paura. Senza affrontare i dati, la gente non può fare una scelta informata sulle SGT sperimentali.
Molti non sono consapevoli che ogni destinatario di una SGT che partecipa a questa terapia è ora parte di un esperimento senza precedenti. Quando Health Canada ha scioccamente acconsentito all’autorizzazione provvisoria dell’iniezione Pfizer/BioNtech, è arrivata insieme a un avvertimento: l’azienda deve presentare 6 mesi di dati della sperimentazione quando saranno disponibili.
Per sottolineare: Health Canada ha approvato questa SGT sperimentale sulla popolazione senza nemmeno 6 mesi di dati di prova.
È difficile intraprendere un’analisi completa dei rischi e dei benefici, dato che non ci sono dati sulla sicurezza oltre un paio di mesi. I nuovi vaccini richiedono in genere da 7 a 20 anni di ricerca e di prove prima di essere immessi sul mercato. Pfizer/Moderna hanno condotto tutti i loro test simultaneamente, compresi quelli sugli animali, invece che in sequenza. Come il dottor Qureshi, ricercatore in pensione di Health Canada, ha elaborato, è durante le prove adeguate sugli animali che si ottengono dati tossicologici significativi.
Le reazioni anafilattiche osservate in alcune persone sono anche preoccupanti, degne di analisi. La Children’s Health Defense ha presentato una richiesta alla FDA per affrontare le allergie al PEG, dato che fino al 70% della popolazione ha anticorpi a questi composti. Il PEG non è mai stato un componente di un vaccino.
Bisogna anche notare che secondo uno studio interno di Health Human Services e Harvard, meno dell’1% degli effetti collaterali dei vaccini sono riportati. In questo frangente, sulla base di: efficacia misera, problemi con la trasparenza dei dati e il disegno della sperimentazione, alto livello di effetti collaterali immediati e basso IFR per Covid, c’è già abbastanza motivo di preoccupazione.
Tuttavia, gli effetti collaterali più sconcertanti sono i potenziali effetti a medio-lungo termine.
Molti medici e ricercatori in tutto il mondo hanno promulgato preoccupazioni circa il ben documentato fenomeno denominato Antibody Dependent Enhancement (ADE) visto in alcuni virus come i coronavirus.
Nei precedenti studi sui vaccini contro la SARS, la MERS, la febbre dengue e il virus RSV, l’esposizione dei virus selvatici ai destinatari del vaccino ha provocato gravi malattie, tempeste di citochine e morti in alcuni studi sugli animali e sull’uomo. Il fenomeno dell’ADE non si è presentato inizialmente nei destinatari del vaccino, piuttosto si è presentato dopo che i destinatari del vaccino sono stati esposti ai virus selvatici.
Questo è il motivo per cui non abbiamo un vaccino per il raffreddore comune, il MERS e la SARS che è omologa al 78% con la SarsCov2 (in base all’analisi del genoma digitale). La professoressa di immunologia Dolores Cahill ha avvertito che questo potenziamento della malattia può far morire molti destinatari del vaccino mesi o anni dopo. Lo stimato specialista tedesco di malattie infettive, il dottor Sucharit Bhakdi ha dichiarato:
“Questo vaccino vi condurrà alla vostra rovina”.
I ricercatori in The International Journal of Clinical Practice hanno dichiarato:
“L’assenza di prove di ADE nei dati del vaccino COVID-19 finora non esonera gli investigatori dal rivelare il rischio di un aumento della malattia ai partecipanti alla sperimentazione del vaccino, e rimane un rischio realistico e non teorico per i soggetti. Sfortunatamente, nessun vaccino per nessuno dei CoV umani conosciuti è stato autorizzato, anche se diversi potenziali vaccini SARS-CoV e MERS-CoV sono avanzati in studi clinici umani per anni, suggerendo che lo sviluppo di vaccini efficaci contro i CoV umani è sempre stato impegnativo”.
I vaccini tradizionali comportano l’iniezione dell’agente patogeno/tossina per intero/parzialmente per suscitare una reazione immunitaria. Per la prima volta nella storia, le cellule dei destinatari produrranno l’agente patogeno, la proteina spike S1 del virus SarsCov2.
In una presentazione per l’autorizzazione all’uso di emergenza alla FDA, i rappresentanti di Moderna hanno spiegato che l’mRNA rimane nel citoplasma delle cellule, produce la proteina S1 Spike e poi viene distrutta. Come il dottor Sucharit Bhakdi e altri hanno chiesto:
Dove altro vanno questi pacchetti?
Inoltre, sulla base di un paio di mesi di dati sulla sicurezza, non sappiamo se questi mRNA durano abbastanza a lungo per produrre la proteina ma non abbastanza a lungo per esercitare effetti deleteri. Questa tecnologia nascente è rischiosa.
In primo luogo, le sequenze di RNA sono sintetiche. Pertanto, non sappiamo quanto tempo dureranno nelle cellule. La dottoressa Judy Mikovits ha espresso preoccupazioni sul fatto che potrebbero non essere degradate immediatamente, e forse indugiare per giorni, mesi, anni.
Moderna ha precedentemente cercato di utilizzare questa stessa tecnologia per trattare la sindrome di Crigler-Najjar e non è stato in grado di trovare l’equilibrio tra la dose terapeutica e gli effetti collaterali tossici.
È racchiuso in nanolipidi per evitare che si degradi troppo rapidamente, ma cosa succede se l’mRNA si degrada troppo lentamente, o per niente? Cosa succede se trasformi il tuo corpo in una “fabbrica di proteine virali”, mantenendo così la produzione di anticorpi attivata su base continua senza alcuna capacità di spegnersi?
Quindi, prendere un RNA messaggero sintetico e renderlo termostabile – fare in modo che non si rompa – [è problematico]. Abbiamo un sacco di enzimi (RNAses e DNAses) che degradano l’RNA libero e il DNA perché, di nuovo, questi sono segnali di pericolo per il sistema immunitario. Guidano letteralmente le malattie infiammatorie.
Moderna sostiene audacemente che questi mRNA sintetici non si integrano con il DNA della cellula ospite. La scoperta dell’epigenetica ha rivelato che l’espressione del DNA è in flusso e interagisce costantemente con i segnali ambientali. Il dottor Lanka ha spiegato che anche l’RNA-DNA è un processo bidirezionale, dinamico.
C’è il potenziale per questo RNA sintetico di integrarsi nel DNA umano attraverso l’enzima, la trascrittasi inversa. Questo può portare alla mutagenesi, possibilmente al cancro. Può portare a difetti di nascita se si integra nelle cellule germinali dell’iniettato. Non si possono fare rassicurazioni sulla base di dati di sicurezza così limitati.
Pertanto, è importante comprendere chiaramente i rischi potenziali di questo tipo di vaccino basato su mRNA, che includono risposte infiammatorie locali e sistemiche, la biodistribuzione e la persistenza dell’espressione immunogena indotta, il possibile sviluppo di anticorpi autoreattivi e gli effetti tossici di qualsiasi nucleotide non nativo e componente del sistema di consegna”.
È stato scoperto che le sequenze di mRNA comunemente trascritte possono integrarsi con il DNA per formare modelli di “R loop”. La disregolazione di queste sequenze è implicata in diverse patologie, compreso lo “stress oncogeno”.
Questa scoperta è stata definita come:
interazione inaspettata tra le modifiche dell’RNA (l’epitranscriptome) e il mantenimento dell’integrità del genoma.
Chiaramente, siamo nelle fasi nascenti della comprensione del complesso campo dell’epigenetica. La proteina spike S1 SarsCov2 è altamente omologa con la proteina HERV (retrovirus endogeno umano) nota come Syncytin-1. C’è il potenziale per l’autoimmunità, poiché gli anticorpi della proteina Spike potrebbero attaccare la Syncytin-1.
Mentre le infezioni naturali sono benigne e autolimitanti per la stragrande maggioranza delle persone colpite, le malattie autoimmuni sono per lo più irreversibili. Questo è ancora più terrificante con il trattamento dell’mRNA.
Se la traduzione della proteina SarsCov2 S1 spike persiste c’è il potenziale per causare l’amplificazione dell’espressione dell’autoimmunità. Poiché le cellule dei destinatari della SGT stanno producendo le proteine spike virali, c’è il potenziale per l’esplosione delle malattie autoimmuni nei prossimi anni.
La funzione primaria della Syncytin-1 è nella placenta così come nello sperma. Il Stay of Action dei dottori Wodarg e Yeadon includeva la preoccupazione che il potenziale di anticorpi contro le proteine Syncytin-1 (parte della placenta) può provocare infertilità permanente nelle donne e forse anche negli uomini. I produttori danno l’avvertimento:
Non è noto se il vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 abbia un impatto sulla fertilità. E alle donne in età fertile è consigliato di evitare la gravidanza per almeno due mesi dopo la loro seconda dose.
Le donne incinte non sono state incluse in nessuno dei trial. I destinatari della sperimentazione sono stati istruiti ad usare il controllo delle nascite.
La nanoparticella PEG-lipidica è altamente lipofila, per attraversare le membrane cellulari. Il rinomato esperto di alluminio e neurotossicità, il dottor Chris Shaw, ha dichiarato che queste nanoparticelle attraversano la BBB (barriera emato-encefalica) e ha citato le prove dei precedenti studi su animali di Moderna.
Sui social media, ci sono stati molti casi documentati di bizzarri sintomi neurologici nei destinatari di SGT. Un meccanismo potrebbe essere la disregolazione della Syncytin-1 nel cervello?
A parte la normale funzione fisiologica della Syncytin-1 nello sviluppo della placenta, l’attività e l’espressione della Syncytin-1 aumentano in diverse malattie, come disturbi neuropsichiatrici, malattie autoimmuni e cancro […] La Syncytin-1 partecipa alla morfogenesi della placenta umana e può attivare una cascata pro-infiammatoria e autoimmune […] Un numero crescente di studi indica che la Syncytin-1 gioca un ruolo importante nella SM.
Morale della favola: livelli elevati di Syncytin-1 = infiammazione del cervello.
Ora abbiamo una terapia che usa le cellule del corpo stesso per produrre livelli sconosciuti (forse continui) di una proteina che è quasi identica alla Syncytin-1. Questo è un potenziale disastro, come il dottor Mikovits ha elaborato:
La Syncytin è l’involucro endogeno del gammaretrovirus che è codificato nel genoma umano…Sappiamo che se la syncytin…è espressa in modo aberrante nel corpo, per esempio nel cervello, in cui queste nanoparticelle lipidiche andranno, allora si ha la sclerosi multipla [… L’espressione di quel gene da solo fa infuriare la microglia, letteralmente infiamma e disregola la comunicazione tra la microglia cerebrale, che è fondamentale per eliminare le tossine e gli agenti patogeni nel cervello e la comunicazione con gli astrociti che disregola non solo il sistema immunitario ma il sistema endocannabinoide...
A lungo termine, sospetta che vedremo un aumento significativo di emicranie, tic, morbo di Parkinson, disturbi microvascolari, diversi tipi di cancro, compreso il cancro alla prostata, sindromi da dolore grave come la fibromialgia e l’artrite reumatoide, problemi alla vescica, malattie renali, psicosi, malattie neurodegenerative come il morbo di Lou Gehrig (SLA) e disturbi del sonno, compresa la narcolessia. Nei bambini piccoli, è probabile che si sviluppino anche sintomi simili all’autismo.
Gli attacchi di cuore sono un altro effetto collaterale documentato. I cari dei deceduti hanno condiviso sui social media che queste morti non sono considerate reazioni al vaccino e quindi non sono registrate come tali.
Il chirurgo cardiotoracico e ricercatore, il dottor Hooman Noorchashm, ha scritto una lettera di avvertimento alla FDA. La sua preoccupazione, la proteina spike causerà infiammazione, formazione di coaguli e attacchi di cuore nei destinatari di SGT che sono stati precedentemente esposti a SarsCov2:
Quindi, se una persona con un’infezione COVID-19 recente o attiva viene vaccinata, la risposta immunitaria altamente efficace e specifica dell’antigene incitata dal vaccino, molto probabilmente, attaccherà il rivestimento interno del vaso sanguigno e causerà danni, portando alla formazione di coaguli di sangue. Questo potrebbe portare a gravi problemi come ictus e attacchi cardiaci, almeno in alcune persone… Inoltre, se il rischio immunologico che sto prognosticando qui è in realtà materiale, nei prossimi mesi, quando milioni di americani saranno immunizzati, diventerà abbastanza visibile al pubblico… Complicazioni tromboemboliche, 10-20 giorni dopo l’attivazione di una risposta immunitaria antigene specifica indotta dal vaccino, in anziani vasculopatici fragili, non saranno registrate come classiche “complicazioni legate al vaccino.
I rappresentanti di Moderna e Pfizer si sono vantati che la proteina spike porterà alla riduzione dei sintomi senza presentare la malattia clinica, poiché solo una parte di SarsCov2 viene prodotta. La dottoressa Whelan ha espresso la preoccupazione che la proteina spike da sola sia sufficiente a causare il danno.
Sono preoccupata per la possibilità che i nuovi vaccini mirati a creare immunità contro la proteina spike della SARS-CoV-2 abbiano il potenziale di causare lesioni microvascolari al cervello, al cuore, al fegato e ai reni in un modo che attualmente non sembra essere valutato nelle prove di sicurezza di questi potenziali farmaci.
Ci sono molte vie di potenziale danno e morte, molte sono sconosciute dato che questo esperimento ha solo pochi mesi.
Nella contemplazione dell’analisi rischio-beneficio, bisogna considerare anche i trattamenti efficaci a basso rischio. È ben stabilito che la carenza di vitamina D è legata alla presentazione di grave distress respiratorio e alle sequele della tempesta di citochine, che include anche il Covid.
Questo è un piccolo studio, ma ben supportato dalla letteratura scientifica. Tutti i fattori di rischio per il Covid sono anche fattori di rischio per la carenza di vitamina D. Abbiamo una pandemia di carenza di vitamina D in molti climi temperati. Più di duecento scienziati hanno esortato a prendere in considerazione l’integrazione di vitamina D per la prevenzione e il trattamento del Covid.
Il dottor Raharusun ha espresso ottimismo dopo aver condotto il suo studio, ritenendo che si tratti di una soluzione da pochi centesimi. Purtroppo, ha incontrato una morte prematura poco dopo aver condotto il suo studio.
I funzionari sanitari cinesi hanno raccomandato una moratoria su queste iniezioni di SGT Covid, dopo le indagini sulle morti nelle case di cura in Norvegia. Ogni giorno, c’è una raffica di rapporti che dettagliano effetti collaterali sconcertanti che portano alla morte mentre questo grande esperimento sull’umanità si svolge.
Il 5 febbraio, la UK Medical Freedom Alliance ha scritto una lettera a Boris Johnson, esortandolo ad affrontare le morti post-iniezione del vaccino nelle case di cura:
Chiediamo ora una verifica immediata e urgente delle morti che si sono verificate dall’inizio del lancio del vaccino Covid-19, per accertare se i vaccini Covid-19 (in generale o una marca in particolare) stanno portando a un aumento del numero di morti (Covid-19 e non-Covid-19 correlati), casi di Covid19 o un aumento del rischio di morte in alcuni gruppi di età o coorti.
Ora ci sono più di 900 morti nel registro VAERS. Come da analisi della stessa Health and Human Services, questi sono probabilmente una piccola percentuale dei decessi reali. Entrambe le aziende desiderano avere le prove “unblinded” in modo che i gruppi placebo possono acquisire terapie geniche sintetiche. Se questo accade, la coorte placebo sarà persa, il che offuscherà ulteriormente gli effetti collaterali deleteri.
In tutto il mondo sono state distribuite oltre 206 milioni di dosi. Pfizer ha previsto un profitto di 15 miliardi per il 2021. Un inizio molto lucrativo per tutte le aziende che beneficiano del complesso industriale Covid.
Purtroppo, la gente non viene informata che sono in corso prove di fase 3. La FDA e Health Canada non hanno approvato queste iniezioni per la licenza. Le iniezioni sono altamente sperimentali. Queste SGT sono state progettate e “valutate” alla velocità record di meno di un anno e poi hanno ricevuto un’approvazione provvisoria basata su 2 mesi di dati di sicurezza.
Recentemente, il governo indiano ha rifiutato la SGT della Pfizer, il che ha spinto i medici americani di Front Line a fare appello a Biden per affrontare le loro preoccupazioni. Le autorità sanitarie pubbliche stanno facendo affermazioni sulle SGT che i produttori non hanno fatto.
ICAN ha recentemente scritto una lettera a Cuomo sollecitando la ritrattazione delle pubblicità fraudolente dello stato di New York secondo cui le iniezioni SGT sono approvate dalla FDA e sono state sottoposte a rigorosi test di sicurezza.
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