BESTIARIO VACCINISTA
Draghi mente e terrorizza. E tutti a vaccinarsi
Boom di prenotazioni dopo che nella conferenza stampa di giovedì sera il presidente del Consiglio aveva criminalizzato i non vaccinati ricattandoli anche con il Green pass. Menzogne gravi quelle di Draghi, pericolose anche per la salute pubblica. Ma in questi giorni è tutto un fiorire di commenti deliranti contro i non vaccinati, dal solito Burioni a Galimberti. E una rivista di avvocati chiede che gli insegnati non vaccinati siano messi a fare le pulizie.
Sarà sicuramente soddisfatto il presidente del Consiglio Mario Draghi: dopo la conferenza stampa di giovedì, in cui ha sparso terrore a piene mani, ieri si è registrato il boom di prenotazioni per la vaccinazione. «Oggi abbiamo registrato un incremento delle prenotazioni che va da un +15% a +200% a seconda delle regioni» ha detto trionfante il generale Figliuolo. Era esattamente l’obiettivo del presidente del Consiglio, il quale non avendo il coraggio di imporre l’obbligo vaccinale per legge (sapendo che non può farlo), cerca di raggiungerlo spaventando e alimentando la campagna d’odio contro chi non si vaccina.
Così è stato anche nella conferenza stampa di giovedì sera, nella quale ha fatto affermazioni gravissime sia perché ha criminalizzato i non vaccinati sia perché ha detto delle menzogne che costituiscono un grave pericolo per la salute pubblica. Due passaggi in particolare meritano attenzione: il primo è quando ha spiegato che il Green pass «è uno strumento per consentire agli italiani di continuare le proprie attività con la garanzia di non trovarsi fra persone contagiose». Clamoroso abbaglio: la doppia vaccinazione non offre affatto la garanzia di non essere contagiosi. Anzi, c’è il rischio di trasmettere una percezione di sicurezza che è falsa e quindi foriera di altri disastri. Non dice nulla che i paesi che hanno il maggior numero di vaccinati – Israele e Inghilterra – sono quelli che stanno avendo anche il boom di contagi? Cosa dirà Draghi a quanti, fidandosi delle sue parole, abbandoneranno la prudenza e si contageranno, con tutte le conseguenze del caso? E anche se in generale è vero che in caso di contagio il vaccino dovrebbe garantire sintomi più lievi, ciò non è vero in tutti i casi e nelle terapie intensive ci sono anche persone che hanno avuto una doppia vaccinazione.
Ma le parole più pesanti (e sbagliate) Draghi le ha pronunciate per separare i buoni dai cattivi: «L’appello a non vaccinarsi è un appello a morire, sostanzialmente. Non ti vaccini, ti ammali, muori. Oppure fai morire: non ti vaccini, ti ammali, contagi, qualcuno muore». Non è assolutamente vero che se ti ammali senza essere vaccinato muori: al 20 dicembre 2020, cioè prima che iniziasse l’inoculazione del vaccino, i dati ufficiali dicevano che in totale in Italia avevano contratto il Covid 1.953.185 persone: di questi erano morti 68.799 persone, mentre 1.261.626 risultavano dimesse guarite. Vale a dire che i deceduti rappresentavano il 3,5% del totale delle persone contagiate e il 5,2% di quanti si sono ammalati.
Affermare perciò un automatismo tra rifiuto del vaccino, malattia e morte è una clamorosa menzogna, così come imputare ai non vaccinati la morte di altre persone (vaccinate?). Serve solo ad aizzare l’odio di una parte di cittadini contro gli altri per giustificare il proprio potere. Del resto, dopo aver costantemente raccontato che il vaccino corrisponde alla libertà, che basta vaccinarsi tutti per tornare alla normalità, come spiegherà Draghi tra pochi mesi che bisogna ricominciare tutto da capo? Sì, perché come abbiamo già scritto, il Green pass vale per 270 giorni dopo la seconda dose, e quindi a Natale saranno tre milioni i vaccinati che avranno scaduto il lasciapassare e si ritroveranno impossibilitati a muoversi liberamente, come dei non vaccinati qualsiasi. Come spiegherà Draghi che ci vuole la terza dose, e poi la quarta e così via? Riuscirà a far ricadere ancora la colpa sui non vaccinati? Chissà, forse il giochetto riuscirà ancora se è vero che ieri così in tanti si sono precipitati a prenotare il vaccino dopo la conferenza stampa del presidente del Consiglio.
Ma quelle di Draghi sono affermazioni che vanno ad arricchire un bestiario vaccinista in questi giorni particolarmente ricco, e che lascia sconcertati per i deliri che vengono propinati. In prima fila c’è sempre il “grande scienziato” Roberto Burioni, che ci vede dal 5 agosto «agli arresti domiciliari chiusi in casa come dei sorci» e, bontà sua, promuove una colletta per pagarci l’abbonamento a Netflix. La cosa incredibile è che Burioni sia ancora lì a pontificare a nome della scienza dopo che nel gennaio 2020 aveva garantito al 100% che c’erano «zero possibilità» che il Covid arrivasse in Italia. Quanto dell’impreparazione e del ritardo con cui il governo ha affrontato la pandemia si deve a consulenti scientifici di questo calibro? Quanti morti ha sulla coscienza il prof. Burioni? Uno scienziato serio può provare solo disgusto ad essere associato a questo personaggio.
Non solo politici e scienziati, anche i filosofi: Umberto Galimberti intervenendo a La7 ha auspicato un Tso (Trattamento sanitario obbligato) per i “no vax”, che lui considera pazzi. «Se per loro i miracoli di Lourdes e Medjugorje sono più importanti della scienza, come fai a convincerli?», la logica associazione di idee del filosofo. E si potrebbe continuare a lungo, perché in questi giorni, e soprattutto dopo il varo del Green pass, è tutto un fiorire di accuse e insulti a chi non intende vaccinarsi.
Ma vale la pena chiudere con una chicca che troviamo nell’edizione del 20 luglio de “Il dubbio”, giornale di avvocati distribuito in tutti gli studi legali d’Italia. Qui l’anonimo estensore dell’articolo se la prende in particolare con la categoria degli insegnanti, perché ce ne sono 221mila che hanno scelto di non vaccinarsi (e il generare Figliuolo ha detto che vuole gli elenchi dei disertori entro il 20 agosto). L’avvocato ha un piano preciso da sottoporre a Figliuolo: siccome è evidente che chi non si vuole vaccinare non ha senso civico, cosa particolarmente grave per un insegnante, «dobbiamo seriamente chiederci se sia davvero opportuno affidargli la formazione dei nostri figli». Quindi «potremmo chiedere loro di occuparsi di altro. La scuola ha tanti problemi…». È il modello cinese: al tempo di Mao i medici che venivano identificati come “nemici del popolo”, erano costretti a pulire i cessi nello stesso ospedale dopo poco prima magari erano primari. Così qualcuno pensa che debba succedere ai nostri insegnanti. In questo clima delirante, in questa sospensione dei diritti civili, non sarebbe da stupirsi che il generale Figliuolo seguisse il suggerimento.
Riccardo Cascioli
https://lanuovabq.it/it/draghi-mente-e-terrorizza-e-tutti-a-vaccinarsi
LE GRANDI BUGIE DIETRO IL GREEN PASS
In questo articolo scritto a due mani vi sveliamo tutte le falsità propinate al pubblico come verità
indiscutibili dai media e dal governo Draghi che vengono usate come giustificazioni
all’imposizione di fatto dell’obbligo vaccinale tramite green pass.
La prima menzogna:
“i vaccini (in realtà terapia antigeniche
in quanto non inoculano il virus covid19) proteggono dal contagio del virus e dalle conseguenze”.
Affermazione falsa andando a guardare i dati forniti dai due paesi con più alto tassodi vaccinazione a doppia dose, Inghilterra ed Israele, ci si accorge che almeno perquanto riguarda la letalità i dati clinici dicono che i vaccinati corrono un pericolo di morte da coronavirus sei volte maggiore dei non vaccinati. In particolare dati che vengono dagli ospedali inglesi ci dicono che su 4087 persone vaccinate a doppia dose,e risultate positive nonostante questo alla variante delta , sono stati registrati 26 casi di decessi con una letalità 6 volte maggiore dei 35521 casi positivi tra i non vaccinati e che hanno registrato 34 morti.(1)Sia ben chiaro parliamo di una letalità molto bassa ma d’altronde la variante delta puressendo molto contagiosa non è altrettanto pericolosa.
La seconda menzogna:
“i vaccini darebbero luogo ad una produzione di anticorpi maggiore e più duratura
rispetto agli anticorpi prodotti dopo una infezione da coronavirus in soggetti non vaccinati”.
Guardiamo i dati israeliani, paese con la più alta
percentuale al mondo di vaccinati;
osservando i dati da maggio in poi su 7700 casi di infettati da Covid 19 solo 72 avevano
già avuto il coronavirus ed avevano sviluppato anticorpi naturali quindi
parliamo di meno dell’1 % mentre circa 3000 casi (quasi il 40% )erano vaccinati a doppia dose.
Gli autori del rapporto affermano che chi era vaccinato
correva 6,7 volte il rischio di contrarre l’infezione rispetto a chi aveva contratto il coronavirus senza essere vaccinato.
Quindi emerge chiaramente che tutte le categorie non a rischio elevato (sotto i 60 anni) sarebbero più tutelate da un
incontro naturale con il virus che da un incontro post vaccino.
Dopo questi dati le autorità israeliane hanno abbassato l’efficacia del vaccino Pfizer dall’ottimistico 98% al 67%.(2)
La terza falsità:
“vaccinarsi impedisce la proliferazione delle varianti”
Grandi virologi come il Prof. Tarro hanno sempre detto il contrario. Vaccinarsi in piena pandemia e con un virus
mutevole per definizione essendo virus a RNA messaggero, significa implementare le variazioni del virus stesso.
Guarda caso che la variante Delta si à diffuso soprattutto in due paesi ad alto tasso di vaccinazione Israele e Inghilterra.
Quando in autunno si diffonderà la variante epsilon già presente in Sud America e che sembra resistente ai vaccini
cosa racconterà il governo Draghi? Che la colpa è dei non vaccinati?
Quando è l’esatto contrario?
Dare all’untore di manzoniana memoria a chi rifiuta una terapia sperimentale di cui il produttore non si assume la
responsabilità non aiuterà a tenere sotto controllo la pandemia.
Infine quarta falsità:
“i vaccini sono ben tollerati”.
Volevo rispondere con la pagina dell’AIFA che elencava il numero di segnalazioni avverse….
Vi allego il link sull’argomento che era presente sul sito dell’AIFA
ora rimosso per ovvi motivi di opportunità politica….(3)
Si parlava di oltre 66.000 casi di effetti indesiderati tra gravi e non.
Chiudo questa piccola carrellata con una nota di colore,
100 marinai dell’ammiraglia della flotta inglese la portaerei HMS Queen Elisabeth sono risultati positivi al covid….erano tutti vaccinati a due dosi.(4) e adesso passiamo ad una visione più strategica e d’insieme della emergenza Covid
Stiamo dunque seguendo un’agenda di interventi che si è resa inefficace sin dalla sua entrata in vigore.
Se è vero che la prima ondata di contagi colse di sorpresa il mondo intero e soprattutto l’Italia a causa non solo dell’avvento su larga scala di una nuova e forte manifestazione di un patogeno conosciuto e studiato, ma di una insufficiente catena di informazioni, quando non proprio deficitaria per omissioni e la cui responsabilità verrà acclarata nelle sedi opportune, le successive due ondate hanno visto una gestione inidonea alla salvaguardia della salute pubblica e dell’interesse nazionale.
Con la diffusione delle variante delta ci troviamo alle soglie di quella che viene già riconosciuta come la quarta ondata.
Ad oggi gli strumenti messi in campo dal governo e dai consulenti cui esso si rifà, si sviluppano secondo due filoni coercitivi: quello dei confinamenti a zone colorate e quello della campagna vaccinale e quindi della sua recente declinazione amministrativa: il lasciapassare verde. Queste, a distanza di diciassette mesi dall’inizio della crisi del Sars-CoV-2, sono le uniche due soluzioni individuate dal governo per la gestione della Nazione. Vi è di più: tali due strumenti coercitivi se dapprima venivano proposti come uniche due strade alternative a mutua esclusione, oggi si integrano laddove anche il conseguimento del lasciapassare verde non scongiura la possibilità di nuovi confinamenti dinnanzi ad una risalita dei contagi. Infatti la conclusione del ciclo vaccinale, mono o bidose, non è, come già esposto, garanzia di assenza di nuovi contagi tanto nella popolazione normale quanto in quella vaccinata che pertanto, di fronte a varianti sempre più infettive e sempre meno virulente, incrementeranno nuovamente con le stagioni autunnale ed invernale, come per ogni malattia infettiva respiratoria.
Il lasciapassare verde diviene inoltre strumento di esclusione di liberi cittadini da attività civili e dalla vita sociale sulla base di una presunta ed ipotetica infezione, peraltro sempre da dimostrare ma aprioristicamente attribuita. Viene invertito e sovvertito il principio di soggetto sano fino a prova contraria dacché la verginità dall’infezione è la condizione naturale e basilare, e non il contrario. Il lasciapassare verde si configura quindi quale strumento discriminatorio basato sull’attribuzione amministrativa, e non medica, di libertà di movimento e di partecipazione alla vita sociale e pubblica già costituzionalmente sancite.
Tale strumento ha inoltre ampie e nefaste declinazioni, come quella paventata da Confindustria di utilizzarlo come autorizzazione ad una sospensione di stipendio sino al licenziamento per il dipendente che non lo avesse conseguito. Inoltre, questi lasciapassare contengono informazioni di carattere sanitario che in alcun modo dovrebbero giungere in mano ai datori di lavoro per l’utilizzo discriminatorio degli stessi, in piena violazione della propria intimità.
In considerazione della prevedibile risalita dei contagi, i più avveduti hanno proposto una rimodulazione dell’attribuzione delle zone a libertà limitata non più in base al numero dei nuovi positivi o della percentuale degli stessi all’esecuzione dei tamponi, quanto ad un più saggio numero di ospedalizzazioni. Anche questa soluzione, seppur migliore della precedente, condanna regioni come la Valle d’Aosta ad una perenne zona gialla anche con due ricoveri per covid.
La crisi sanitaria ha messo in evidenza soprattutto l’insufficienza in cui versa il Sistema Sanitario Nazionale vittima dei drastici tagli di cui è stato oggetto negli ultimi 20 anni. Infatti, secondo un’inchiesta di Uninmpresa, partendo dai documenti della Corte dei Conti, dal 1998 al 2017 sono stati chiusi 381 ospedali, con una media di 20 all’anno. In associazione a tale dato va inoltre evidenziato come la distribuzione tra comparto pubblico e privato abbia subito un’inversione di rappresentanza dal 1998 in cui il Sistema Sanitario Nazionale deteneva il 61,3% delle strutture ospedaliere al 2017 in cui la presenza pubblica si è contratta sino al 48,2%. Il personale sanitario ha visto una riduzione di ben 45783 posti di lavoro negli ultimi dieci anni (5).
Cosa fare dunque?
La gestione dell’emergenza non può affidarsi univocamente alla vaccinazione come panacea del male corrente. La vaccinazione, è un’arma fondamentale a disposizione dello Stato il quale si deve prendere carico non solo degli oneri di somministrazione ma anche essere investito e rispondere direttamente quale responsabile delle conseguenze inerenti allo stesso. La macchina commerciale internazionale ha messo in evidenza come la cooperazione e la correttezza è venuta meno quando si è trattato di accaparrarsi le mascherine ed i vaccini sul mercato globale.
Quanto su esposto pone in evidenza la necessità di una nuova fase per la nazione italiana che deve vedere investimenti statali senza precedenti per adeguare la proposta e la garanzia sanitaria alle sfide del nuovo millennio, incrementando quindi le strutture ospedaliere, il personale sanitario, i posti di terapia intensiva ma anche investendo in ricerca ed innovazione nello sviluppo di tecnologia, di vaccini e strumentazione medica che permetteranno all’Italia non solo di essere meno soggetta ai ricatti del mercato globale ma di fungere da formidabile volano economico per la Nazione arrestando, inoltre l’emorragia di ricercatori e lavoratori che a migliaia ogni anno lasciano il Paese.
Max Bonelli
Gilles Galluzzi
(1)
(2)
https://www.youtube.com/watch?v=4yFUFFi43Hg&t=521s
(3)
https://www.aifa.gov.it/content/segnalazionireazio
ni-avverse
(4)
https://www.bbc.com/news/uk-57830617
https://www.controinformazione.info/le-grandi-bugie-dietro-il-green-pass/
Ricordo male
Sono abbastanza vecchio da ricordare quando bisognava abbattere tutti i muri, e costruire ponti. Sembra che chi ha abbattuto i muri si stia servendo delle macerie per costruirne altri di più alti e nuovi.
Sono abbastanza anziano da ricordare che le chiusure dovevano servire ad impedire che si saturassero gli ospedali. Gli ospedali sono vuoti, ma si parla sempre di chiusura.
Mi sembra che ci fossero giorni in cui l’emergenza era un fatto eccezionale e non sistemico. Ai tempi dell’antica Roma, per le emergenze si chiamavano i dittatori; che, finite, tornavano a casa. E se l’emergenza non finisce mai? Ma cos’è poi, un’emergenza?
La memoria mi fa riandare agli anni in cui la libertà di fare quello che si voleva era intoccabile. Chi era di quella convinzione adesso pare avere cambiato idea; ma solo per certe libertà, quelle degli altri.
Mi rammento ancora quando ciò che era vero era evidente, negare la realtà impensabile, seguire i fatti necessario. Ma può darsi che sia solo un falso ricordo, di un età mitica che non è mai esistita.
Ricordo male, è passato troppo tempo da allora.
Pubblicato da Berlicchehttps://berlicche.wordpress.com/2021/07/23/ricordo-male/
L’invasione degli Ultravax
Se un capo di governo, calato dall’alto, può impunemente spacciare in prima serata un sillogismo tarocco (“Non ti vaccini, ti ammali, muori”) o un anatema maccartista (“Chi incita alla non vaccinazione, incita alla morte”); se uno degli “scienziati” più alla moda può serenamente twittare un messaggio grondante odio dove invita i “sorci” no-vax a blindarsi in casa come un tempo si esortavano i fascisti carogne a tornare nelle fogne; se una parlamentare del PD, cosiddetto partito “democratico”, invoca la privazione dei diritti civili nei confronti di chi rifiuta il siero; se nell’estate scorsa i non vaccinati (cioè tutti) potevano girare ovunque (al più, mascherati) mentre – ora che mezza Italia è vaccinata – i poveri no-vax dovranno infliggersi un tampone a giorni alterni per avere una vita sociale; se accadono tutte queste cose contemporaneamente, allora è giunto davvero il momento di farsi delle serie domande sulla deriva psicopatica non di pochi individui, non di una setta di fanatici, ma addirittura di milioni di persone in un paese che ne conta sessanta.
In altri termini, è giunto il momento in cui i renitenti alla leva dell’ago prendano atto di una cosa: non è più in corso un dibattito pubblico sia pure acceso, o una contesa sui diritti civili sia pure aspra. Qui ci troviamo nel bel mezzo di una guerra psicologica di massa combattuta con armi non convenzionali. Perché tali e tante sono le evidenze del carattere isterico, ingiustificato, per certi versi paranoide, della campagna di “persuasione” in corso, da non poter più considerare in alcun modo spiegabile, con criteri razionali, il contegno di chi la apprezza, o addirittura la asseconda, o peggio ancora la promuove.
Ormai, ci troviamo di fronte a un fenomeno così grottesco nella sua “enormità”, da richiedere l’applicazione di strumenti di decodifica e di percorsi (psico)analitici simili a quelli resisi necessari per decifrare i periodi più bui della nostra storia recente. Per esempio, quelli messi in campo per comprendere come la quasi totalità dei tedeschi poté tollerare, se non approvare, il delirio persecutorio del regime nazista. Hannah Arendt tentò una risposta facendo riferimento alla categoria della “banalità del male”. Oggi, potremmo forse parlare della “banalità del condizionamento sociale”.
Vale a dire che i media di massa (televisione in primis) sono diventati tanto forti da poter telecomandare, in tempo quasi reale, le azioni-reazioni delle loro cavie. Qui, si badi bene, non ci interessano i motivi ignobili di chi applaude la deriva liberticida in atto perché ne trae un profitto (in quanto, magari, al soldo di una corporation di Big Pharma) e neppure di chi lo fa in esecuzione di un oscuro disegno di dominio (in quanto, magari, adepto di qualche oscura cupola dedita alla instaurazione di un “nuovo ordine” o di un “grande reset”). Questi ultimi sono semplicemente criminali e “si spiegano” da soli, come qualsiasi delinquente: hanno un’agenda da portare avanti oppure un tornaconto da riscuotere.
Ma tutti gli altri? L’uomo della strada, per capirci? O persino il colto, l’istruito, l’intellettuale? Ebbene, costoro sono molto semplicemente “ipnotizzati” dal teatro dell’assurdo messo in scena dai primi. Sono resi psico-labili – o se preferite psico-inabili a comprendere – dalla spugnosa propaganda della informazione “ufficiale”. La quale ha raggiunto livelli di sofisticazione, precisione, manipolazione tali da far impallidire le pur mefistofeliche strategie di un Goebbels degli anni Trenta.
In altre parole: non c’è più nulla che i tenutari del bordello massmediatico di riferimento (cioè i detentori del novantacinque per cento dei canali di “formazione”) non riescano a fare con la psiche di una persona. Gli unici tenacemente refrattari al condizionamento sono quelli passati attraverso un laborioso cammino di risveglio personale. Equivalgono, a tutti gli effetti e sotto ogni aspetto, ai fuoriusciti da una setta. Ma sono ancora troppo pochi. Mentre gli altri sono troppi. E costituiscono un esercito di zombie ri-programmabili, letteralmente, per qualsiasi impresa. Foss’anche una ipotetica “soluzione finale”. Il format del brainwashing è così sperimentato da risultare praticamente perfetto. Se ne siete fortunatamente immuni, e desiderate mantenere un difficile equilibrio, può aiutarvi capire con chi, e con cosa, vi state davvero confrontando.
Francesco Carraro
www.francescocarraro.com
In merito all'articolo di Riccardo Cascioli.
RispondiEliminaBah.
Le TV strombazzano "l'impennata di prenotazioni di vaccino" dopo la gufata di giovedì sera di Draghi.
Chiedo: c'è qualcuno che davvero ci crede?
Posto che il governo è pronto a fare carte false per vaccinare tutti quanti entro settembre, cani e gatti compresi - e posto che il 99,9% dei media è ormai scaduto al livello dell'Istituto Luce di fascistissima memoria, la notizia pare proprio una PATACCA fatta e finita.
Una prova: i cittadini che hanno riempito e riempiranno le piazze in questo fine settimana (ne daranno fuggevole conto i TG?) per contestare il regime.
Quanto al signor Draghi, finge di ignorare che Norimberga 2 attende anche lui...