L'8 SETTEMBRE
Fedeli di un Dio minore: a Messa col pass, inizia Albano
Per l'ingresso del nuovo vescovo e il giubileo sacerdotale del cardinale Semeraro la diocesi di Albano impone ai fedeli il Green pass. Contrariamente alle disposizioni Cei che aveva chiarito che per le Messe non sarebbe servito. Dopo la Messa del Papa, ecco in Italia i fedeli di serie A e quelli di Serie B.
A Messa col Green pass. Il timore era nell’aria e nonostante le rassicurazioni della Cei aleggiava qualche sospetto. Infatti, una Messa con lasciapassare verde ci sarà l’8 settembre prossimo in quel di Albano. Nella diocesi suburbicaria romana sarà festa grande, infatti, per il giubileo sacerdotale di mons. Marcello Semeraro, il cardinale prefetto della Congregazione per le cause dei santi, che è stato ordinato sacerdote l’8 settembre dell’anno 1971. Ma contemporaneamente ci sarà anche l’ingresso del successore monsignor Vincenzo Viva che prenderà possesso della diocesi che è stata retta dal potente porporato vaticano.
Ebbene, si tratta di una celebrazione eucaristica di quelle solenni che si svolgerà nella cattedrale di Albano, con accesi dei fedeli da Piazza Pia, la piazza cittadina antistante la chiesa.Sul sito della diocesi è scritto nero su bianco che «secondo quanto previsto dall’entrata in vigore del decreto legge 105 del 23 luglio, per accedere all’area della celebrazione sarà necessario esibire la certificazione verde».E come è stato possibile, inoltre, che per una Messa si debba ricorrere a questo? Non ci sono molte spiegazioni, anche perché l’accesso alla piazza per i fedeli è contingentato e su prenotazione, quindi non c’è il rischio di assembramenti incontrollati. Però, guardando bene la scheda di autocertificazione da compilare per poter ottenere l’accredito per partecipare alla Messa, si legge che l’ordinazione episcopale è un evento.
Nella scheda non si nomina mai la parola Messa, e nel sito ci si limita a dire che il Green pass è obbligatorio per accedere all’area della celebrazione. Insomma: esplicitamente, per salvaguardare la forma, nessuno ha mai detto che per partecipare alla Messa sarà necessario il Green pass, ma il lasciapassare è indispensabile per partecipare all’evento. Quale evento? La Messa, dato che un’ordinazione episcopale è da sempre una Messa solenne.
Sarà che la celebrazione vedrà la presenza di fedeli all’aperto in piazza, sarà che il carattere solenne richiede sempre qualche accortezza in più, fatto sta che la Messa di Albano sarà la prima Messa riservata soltanto ai cittadini in regola e preclusa a quelli che non hanno il magico pass.
Una cosa simile si verificherà per il viaggio del Papa in Slovacchia. DopoAlbano è facile immaginarsi che la pratica prenderà piede anche per altre diocesi in giro per l’Italia andando così a costruire quella linea di demarcazione tra fedeli di serie A e fedeli di B.
È la nuova idea di comunione ecclesiale che crea fedeli di un Dio minore non degni di accostarsi all'altare di Dio, ai quali già qualche solerte prete di regime aveva fatto notare che senza vaccino avrebbero compiuto il peccato più grave di tutto il Catechismo. Più realisti del re, più solerti dei funzionari di partito, ci sono vescovi che - lo abbiamo visto anche durante il lockdown - sono così scrupolosi nel rispettare le imposizioni dello Stato che risultano persino ridicoli nel sobbarcarsi l'onere di esibire misure ulteriori rispetto a quelle concordate: per paura del potere e per servilismo, più che per convizione. Il modo migliore per essere Chiesa di Stato. Andrea Zambrano
https://lanuovabq.it/it/fedeli-di-un-dio-minore-a-messa-col-pass-inizia-albano
Rilancio un articolo di Melanie Arter, pubblicato su CNS News, nella mia traduzione.
Le persone non vaccinate e non immuni al COVID-19 sono state demonizzate, “ed è [una posizione] infondata”, secondo il dottor Marty Makary, professore alla Johns Hopkins School of Medicine e alla Bloomberg School of Public Health, perché “coloro che non sono vaccinati non comportano alcun rischio per i vaccinati oltre a quello di un comune raffreddore”.
Makary ha detto di essere preoccupato che ci possa essere un altro anno di apprendimento virtuale nelle scuole, “perché si prevede che [la variante] Delta raggiungerà il picco tra la fine di agosto e l’inizio di settembre”.
“Man mano che le scuole iniziano ad aprirsi, vedrai l’inclinazione [della curva] che verrà interpretata come l’inizio di un’ondata più ampia, ma questa non è una [curva del] prezzo delle azioni. Questo è il numero di casi. Cattura solo i casi segnalati, non i casi domestici, e non riconosce che si tratta di una popolazione più giovane e i ricoveri sono sproporzionatamente molto più bassi”, ha detto giovedì a “America’s Newsroom” di Fox News.
“Vorrei che cambiassimo il lessico e smettessimo di parlare di vaccinati e non vaccinati e parlassimo solo di immuni e non immuni. C’è stata questa demonizzazione di chi non è immune, non vaccinato, ed è infondata. Coloro che non sono vaccinati non rappresentano alcun rischio per i vaccinati oltre a quello di un comune raffreddore”, ha detto Makary.
Ha detto che la variante Delta si è diffusa più rapidamente, “ma non ci sono prove che sia più virulenta e pericolosa nei bambini”.
“Se vai su COVID net sul sito Web del CDC, vedrai che il tasso di ricoveri per COVID su quel sito è di 0,3 per milione nella popolazione. Abbiamo imposto un’enorme quantità di restrizioni a 50 milioni di bambini. Non posso credere che dopo due anni chiederemo loro di coprirsi la faccia e rinunciare a ciò che per loro è essenziale sulla base di dati davvero inconsistenti”, ha detto Makary.
“Non sappiamo nemmeno quanti decessi sono stati verificati o quanti sono avvenuti in bambini sani rispetto a bambini con una condizione di comorbilità. La stessa direttrice del CDC ha detto che non lo sapeva”, ha aggiunto.
Makary ha affermato che c’è stato “un enorme tributo sulla salute mentale o sullo sviluppo dei bambini, sulla nutrizione e su queste altre cose considerate scontate quando ci concentriamo solo sui casi e sulla trasmissione”.
Quando gli è stato chiesto se le persone vaccinate sono preoccupate per i continui lockdown del governo, gli obblighi delle mascherine e la chiusura delle scuole se non vengono vaccinate abbastanza persone, Makary ha detto: “Beh, guarda, ci sono state oltre 1.000 varianti.
Le seguiamo molto da vicino su un sito web internazionale chiamato nextstrain.org, e puoi andare lì e vedere quella di – tutte le varianti che ci sono, oltre 1.000. L’immunità che abbiamo è completamente onnicomprensiva”, ha detto Makary.
“Quindi l’idea che ci sarà una nuova variante che emergerà – a proposito, la barra diventa più alta quanto più contagiosa è la variante attuale – che cambierà in qualche modo il gioco, penso che sia parziale. Ieri vi ha accennato il dottor Fauci. Penso che sia stata davvero una proiezione parziale su ciò che accadrà. [La variante] Delta sarà con noi per molto tempo, perché ha superato le altre varianti presenti”, ha detto.
Di Sabino Paciolla
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