Viganò Tapes, #8 e #9: Resistere alla Narrazione Pandemica e Climatica.
Carissimi Stilumcuriali, ecco l’ottava e la nona puntata del percorso dei Viganò Tapes, le mini-interviste realizzate da Robert Moynihan, fondatore e direttore della rivista Inside the Vatican con l’arcivescovo Carlo Maria Viganò, in inglese. Qui sotto trovate la traduzione dei video. Buon ascolto e buona lettura.
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Nell’ambito civile, occorre rifiutare qualsiasi cooperazione con la narrazione pandemica attuale, e con l’emergenza climatica che a breve le verrà sostituita. Disattendere norme illegittime o che espongono i cittadini a rischi concreti per la propria salute è moralmente lecito e in talune circostanze doveroso. In nessun modo si può mettere a repentaglio la vita e la salute propria e dei propri figli, nemmeno dinanzi alla minaccia di ritorsioni; poiché in quel caso la nostra connivenza ci renderebbe colpevoli dinanzi a Dio e meritevoli dei Suoi castighi. In nessun modo si può accettare la somministrazione di sieri genici sperimentali, per confezionare i quali siano stati uccisi dei bambini al terzo mese di gravidanza: il loro sangue ricadrebbe su chi li riceve, oltre che su chi li produce e chi li impone. In nessun caso si deve tollerare che una pseudopandemia, le cui vittime sono inferiori per numero alle vittime dei presunti vaccini, diventi un alibi per imporre controlli e limitazioni delle libertà naturali e dei diritti civili. E se i media, asserviti al potere e complici di questa congiura, censurano ogni voce dissenziente, questo dovrebbe persuaderci che la società distopica descritta da Orwell si sta oggi realizzando seguendo un copione preciso, sotto un’unica regia: lo denunciai nel mio Appello dello scorso anno, a rileggere il quale nessuno, oggi, può accusarmi di aver lanciato ingiustificati allarmi.
Non dimentichiamo che sin dal 2010 la Fondazione Rockefeller ha prefigurato quattro scenari per questi anni, uno dei quali era il Lock step pandemico. Per tutti questi scenari sono state studiate le roadmap, ed è inquietante vedere come quella relativa alla pandemia si sia sostanzialmente svolta come previsto (cfr. Scenarios for the Future of Technology and International Development, qui). Le migliaia di incendi appiccati in tutto il mondo in questi giorni stanno fornendo ai media mainstream il pretesto per gridare all’emergenza climatica, in nome della quale ci stanno già avvisando che dovremo prepararci a nuovi lockdown e a nuove forme di limitazione delle nostre libertà e dei nostri diritti. Ma poi ci sarà l’attacco informatico globale o la crisi economica, già studiati e pianificati e di cui vediamo le prime avvisaglie. Tutte strategie che hanno come obiettivo l’attacco al singolo – isolato e colpito nella sua emotività, nei suoi ritmi quotidiani, nel suo lavoro – e alla massa in modo indifferenziato e anonimo.
I dissenzienti, ossia coloro che non accettano di esser trasformati in cavie e di vedere decimata la popolazione mondiale trasformandola in una massa di malati cronici, devono comprendere che la disobbedienza è necessaria come e più di quanto non lo fosse al tempo di altre dittature del secolo scorso. Sconcerta che, dopo aver costruito sull’antinazismo la retorica del dopoguerra, nessuno veda riproporsi in forma più spietata quelle stesse discriminazioni che resero possibili i campi di concentramento. C’è da chiedersi se i regimi totalitari del Novecento non abbiano costituito un esperimento propedeutico a quanto accade oggi, a iniziare dallo stato di Israele.
La pandemia doveva servire per imporre un controllo sociale che in normali condizioni sarebbe stato rifiutato con sdegno dalle masse, ma che grazie al terrorismo mediatico e alla complicità di medici, politici, magistrati e forze dell’ordine ha potuto essere introdotto in molti stati e nelle stesse istituzioni ecclesiastiche: a Santa Marta non si può mangiare alla mensa senza green pass e in molte scuole e università cattoliche il vaccino è richiesto a tutto il personale e agli studenti. A breve ci chiederanno il passaporto vaccinale per viaggiare, per entrare negli uffici pubblici, per votare e per entrare in chiesa.
Voglio essere molto chiaro su questo punto: senza comprendere la dimensione del problema, senza riconoscerne gli autori e discernerne gli scopi, non potremo mai uscirne. Perché il Signore, per venire in nostro aiuto, vuole che riconosciamo il male che ci opprime, che capiamo quali ne sono le cause, per poi poterGli chiedere perdono e fare penitenza. E la causa di questo inferno in terra è l’aver abbandonato Dio, l’averLo rinnegato nella Sua Signoria temporale e spirituale, l’averGli usurpato la corona per darla al Nemico. Quando comprenderemo che la società presente, nel suo delirio di poter calpestare la Croce di Cristo, si è resa schiava di Satana, solo allora potremo invocare la misericordia di Dio e implorare il Suo intervento.
Marco Tosatti
19 Settembre 2021 Pubblicato da Marco Tosatti 17 Commenti
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