The Spectator: gli Italiani Erano Fascisti, Approvano il Green Pass. Nihil Sub Sole Novi.
Carissimi Stilumcuriali, su suggerimento di uno di voi sono andato a leggere questo articolo, apparso su lo Spectator, e seguendo il consiglio del nostro amico l’ho tradotto. Potremo risentirci, del suo contenuto; ma difficilmente si potrà negare la sostanza. E d’altronde anche la violenza verbale di gente come Lucarelli, parendo, Burioni e altre creature del genere fa risuonare nelle orecchie di chi ha studiato quel periodo – gli anni ’20 – echi profondi, dall’olio di ricino alla denigrazione degli avversari politici (“Cagoja”). Buona triste lettura.
§§§
All’inizio di agosto, l’Italia ha vietato ai non vaccinati la maggior parte della vita sociale, poi la maggior parte dei viaggi e ora la maggior parte del lavoro. I non vaccinati sono dei paria.
Eppure, a differenza della Francia, per esempio, dove centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza per protestare contro i passaporti vaccinali obbligatori, in Italia quasi nessuno ha protestato contro “Il Green Pass” che è ora il più draconiano d’Europa.
Gli italiani non sono mai stati particolarmente amanti della libertà, e di conseguenza la libertà non è mai fiorita in Italia. Questo, credo, spiega perché questa rimozione delle libertà di base – o dei diritti, se dobbiamo – degli italiani non vaccinati da parte del premier non eletto Mario Draghi sia così popolare.
Giovedì, il governo di unità nazionale di Draghi ha emesso un nuovo decreto che estende “Il Green Pass” a tutta la forza lavoro: 23 milioni di italiani. Questo entrerà in vigore il 15 ottobre.
I non vaccinati sono già stati banditi dal 6 agosto dalla maggior parte dei luoghi pubblici al chiuso come bar, ristoranti e palestre, più molti all’aperto come gli stadi di calcio e il Colosseo. E dal 1° settembre da aerei, traghetti, treni interregionali e pullman, oltre a università (personale e studenti) e scuole (solo personale). Il vaccino è obbligatorio per gli operatori sanitari da aprile.
Più o meno le uniche attività comuni che i non vaccinati saranno ora autorizzati a fare fuori dalle loro case sono lo shopping – e la messa.
Possono ancora ottenere ‘Il Green Pass’ pagando un test Covid ogni 48 ore – ma presumibilmente pochi lo faranno – oppure se hanno avuto il Covid e lo possono dimostrare.
Il fatto che il 75% degli italiani sopra i 12 anni sia già completamente vaccinato e l’80% dovrebbe esserlo entro la fine di questo mese non ha fatto alcuna differenza. Nemmeno il numero relativamente basso di casi di Covid in Italia – circa 4.500 nuovi casi e 50 morti al giorno (la Gran Bretagna, in confronto, ha circa 29.500 nuovi casi e 175 morti al giorno).
L’ex capo della Banca Centrale Europea Draghi, che ha salvato l’euro con il suo massiccio acquisto del debito sovrano della zona euro, apparentemente pensa che per salvare l’Italia tutti quelli sopra i 12 anni devono essere vaccinati.
Le pene per chi viene colto in flagrante senza ‘Il Green Pass’ includono multe fino a 1.500 euro (1.200 sterline), la chiusura temporanea di locali commerciali e di intrattenimento e la sospensione dal lavoro senza stipendio – ma non il licenziamento.
Ci sono circa 11 milioni di italiani, dai 12 anni in su – circa il 20% – che non hanno avuto una prima dose del vaccino con una seconda prenotata – il requisito per il pass. Si potrebbe supporre che ci siano molti più milioni di italiani vaccinati profondamente preoccupati per una così grave violazione delle libertà civili dei non vaccinati. Non ci sono.
Le proteste in Italia contro ‘Il Green Pass’ sono state patetiche. C’è stato molto linguaggio violento sui social media ma poca violenza effettiva.
Praticamente nessuno ha ascoltato gli appelli a bloccare le principali stazioni ferroviarie il 1° settembre, quando il divieto è stato esteso ai viaggi a lunga distanza. Un gran numero di poliziotti ha aspettato invano.
Sì, alcuni operatori sanitari e insegnanti sospesi stanno facendo causa allo stato per violenza privata e discriminazione – e molti altri da altri lavori seguiranno l’esempio – ma i giudici stanno decidendo contro di loro per una serie di ragioni, come quella molto scivolosa che i loro diritti non sono violati perché possono ancora ottenere ‘Il Green Pass’ se pagano per un test Covid ogni due giorni.
Non sappiamo quanto dura l’immunità da vaccinazione o l’aumento della resistenza – eppure ‘Il Green Pass’ è valido per 12 mesi. I vaccinati possono ancora, ovviamente, essere infettati e possono infettare gli altri. Questo significa che l’unica giustificazione davvero convincente per il divieto italiano dei non vaccinati – il raggiungimento dell’immunità di gregge – sembra fallace. In Italia, per esempio, più di un terzo del totale – 59.305 – di coloro che si sono infettati con il Covid in agosto erano parzialmente o completamente vaccinati.
Draghi è il sesto premier non eletto in Italia da quando Silvio Berlusconi si è dimesso nel 2011 – non eletto nel senso che né lui né gli altri cinque sono arrivati al potere attraverso le urne come capo di una coalizione o di un partito vincente. Eppure, se le elezioni si tenessero oggi, Draghi potrebbe effettivamente vincere, tanto sono popolari i suoi mandati vaccinali. Più di due terzi approvano sia Draghi come premier che il suo trattamento draconiano dei non vaccinati, secondo i sondaggi. Una percentuale simile pensa che dovrebbe essere ancora più dittatoriale e sostituire “Il Green Pass” con la vaccinazione obbligatoria. In effetti, il 61% degli italiani pensa che, lungi dal privarli della libertà, tutti questi divieti in realtà aumentano la loro libertà.
L’unico partito che si oppone alla trasformazione dei non vaccinati in paria è il post-fascista Fratelli d’Italia, che nella maggior parte dei sondaggi degli ultimi mesi ha un sostegno leggermente superiore (circa il 20%) rispetto ai suoi due rivali più vicini, la Lega di estrema destra con cui è normalmente alleato e il Partito Democratico post-comunista. Ma su questo tema non è affatto in sintonia con la stragrande maggioranza.
Nulla di tutto ciò mi sorprende dopo un quarto di secolo che vivo qui, perché la cosa dell’Italia è che fa solo finta di essere un paese libero. Lo si vede nelle piccole cose come la carta d’identità che devi avere e mostrare sempre. O nella domanda “dove risiedi?” piuttosto che “qual è il tuo indirizzo? E nei blocchi stradali ovunque presidiati da poliziotti con mitragliatrici che fermano le auto a caso. Ci sono così tante leggi e così tanta burocrazia che tutti sono colpevoli di qualcosa.
In Italia, se vieni fermato per guida in stato di ebbrezza – come è successo a me, curiosamente, da un vigile urbano chiamato Mussolini – per riavere la patente devi dimostrare che sei idoneo a guidare alla fine del tuo divieto con un esame del sangue. Questo verifica il tuo consumo medio di alcol, il che significa che devi smettere di bere un mese buono prima del test. Se lo superate, riavrete la vostra patente per tre mesi, durante l’ultimo mese dei quali dovrete smettere di bere e fare un altro esame del sangue. E così via.
La ragione per cui gli italiani sono così infedeli alla libertà è stata identificata, credo, dall’antropologo francese del XIX secolo, Gustave Le Bon, e dal suo libro cult La Psychologie des Foules (1895). Le Bon definì l’era moderna come “l’era delle folle” – non della democrazia – perché dopo il crollo della vecchia Europa, la folla era l’ultimo potere sovrano rimasto. Ma la folla è impotente, notò, senza un leader carismatico.
Le Bon ha fatto una distinzione particolare tra le folle anglosassoni e quelle latine:
“È più specialmente nelle folle latine che l’autoritarismo e l’intolleranza si trovano sviluppati nella misura più alta. Infatti, il loro sviluppo è tale nelle folle di origine latina che hanno interamente distrutto quel sentimento dell’indipendenza dell’individuo che è così potente negli anglosassoni. Le folle latine si preoccupano solo dell’indipendenza collettiva della setta a cui appartengono, e il tratto caratteristico della loro concezione dell’indipendenza è il bisogno che sentono di portare coloro che sono in disaccordo con loro in immediata e violenta sottomissione alle loro credenze”.
“Tra le razze latine, la parola democrazia significa soprattutto l’obliterazione della volontà e dell’iniziativa individuale a favore dello Stato. A quest’ultimo viene sempre più concesso il potere di gestire, centralizzare, monopolizzare e produrre. (…) Tra le razze anglosassoni, soprattutto in America, la stessa parola democrazia significa, al contrario, lo sviluppo intenso della volontà individuale e la limitazione dei poteri dello Stato (…)”.
Sperimentare in prima persona come gli italiani stanno reagendo alla crisi di Covid mi ricorda che la narrazione storica dominante sul fascismo inventata dal Partito Comunista Italiano – il più grande partito comunista al di fuori del blocco sovietico – per assolvere gli italiani dalla colpa è una sciocchezza: che il fascismo è stato imposto non voluto. Gli italiani hanno voluto il fascismo per fermare il comunismo. Non è stato imposto. Così come vogliono questa nuova forma di dittatura per fermare il Covid.
Nicholas Farrell
Nicholas Farrell è l’autore di Mussolini: A New Life (Weidenfield & Nicolson/Orion Phoenix)
Marco Tosatti
20 Settembre 2021 20 Commenti
Una comunità nella società
di Giorgio Agamben - 18/09/2021
Fonte: Quodlibet
L’Italia, come laboratorio politico dell’Occidente, in cui si elaborano in anticipo nella loro forma estrema le strategie dei poteri dominanti, è oggi un paese umanamente e politicamente in sfacelo, in cui una tirannide senza scrupoli e decisa a tutto si è alleata con una massa in preda a un terrore pseudoreligioso, pronta a sacrificare non soltanto quelle che si chiamavano un tempo libertà costituzionali, ma persino ogni calore nelle relazioni umane. Credere infatti che il greenpass significhi il ritorno alla normalità è davvero ingenuo. Così come si impone già un terzo vaccino, se ne imporranno dei nuovi e si dichiareranno nuove situazioni di emergenza e nuove zone rosse finché il governo e i poteri che esso esprime lo giudicherà utile. E a farne le spese saranno in primis proprio coloro che hanno incautamente obbedito.
In queste condizioni, senza deporre ogni possibile strumento di resistenza immediata, occorre che i dissidenti pensino a creare qualcosa come una società nella società, una comunità degli amici e dei vicini dentro la società dell’inimicizia e della distanza. Le forme di questa nuova clandestinità, che dovrà rendersi il più possibile autonoma dalle istituzioni, andranno di volta in volta meditate e sperimentate, ma solo esse potranno garantire l’umana sopravvivenza in un mondo che si è votato a una più o meno consapevole autodistruzione.
https://www.ariannaeditrice.it/articoli/una-comunita-nella-societa
SORCI DI TUTO IL MONDO, UNIAMOCI
Una buona Costituzione
Il primo articolo della nostra Costituzione non è proprio bellissimo, recita: l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Oddio, non si poteva fare qualcosa di un pochino più bellino, magari un filino più epico? Come la Costituzione degli Stati Uniti che comincia con we the people, noi il popolo… Oppure fare qualcosa di più epico e pirotecnico, parlare dell’onore, del coraggio, della spada: noi faremo dei nostri petti scudo alla libertà, proteggeremo la Terra di Mezzo, distruggeremo Mordor… Niente di tutto questo: l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Non è che il lavoro sia questa gran meraviglia, sulle magliette noi scriviamo “Odio il lunedì”! San Giuseppe è il protettore del lavoro, della dignità di qualsiasi lavoro, questo è meraviglioso, ma il lavoro è stato una punizione. Il lavoro insieme al travaglio del parto è stato la punizione quando Adamo ed Eva hanno mangiato il frutto dell’albero proibito. Non è specificato quale. È diventato mela nel Medioevo per assonanza tra “mela” e “male”. Non avrebbero dovuto farlo. Dio li punisce: dice alla donna tu partorirai con dolore e all’uomo tu dovrai lavorare. Le femministe con un genio incredibile ci hanno conquistato anche il lavoro, il diritto di crepare anche noi di incidenti sul lavoro, il diritto di dovre portare alle 6 del mattino un bimbetto di quttro mesi all’asilo nido per poter andare in fabbrica. Il lavoro non è questa gran meraviglia, al punto tale che in francese lavoro è travail, “travaglio”, una fatica che diventa quasi dolore. Nella preghiera allo Spirito Santo “Vieni Santo Spirito” si recita in labóre réquies. Nel lavoro il riposo è talmente bello da essere equiparato al soffio dello Spirito Santo. Non avremmo potuto fondarla su qualche cosa di meno plumbeo e più scintillante la nostra Costituzione? Perché non fondarla sul voto? Ovvio. Perché il lavoro è molto più importante del voto, il lavoro dà denaro, quindi vita, possibilità di avere una famiglia, un ruolo nella società, relazioni sociali. Un mucchio di persone rinunciano al voto, per indifferenza, per sfiducia e campano lo stesso. Il lavoro ti dà la possibilità di vivere e indica la tua presenza nella società e il fatto che la società ha bisogno di te. Nel momento in cui ti tolgono il lavoro, tu diventi sopprimibile. La democrazia non è fondata specificatamente sul lavoro. Anche le dittature sono fondate sul lavoro, per esempio durante le dittature si lavora lo stesso, anzi forse ancora di più. E allora perché nell’articolo 1, il più importante, specificare “il lavoro”? Perché i Padri Costituenti erano uomini vissuti durante due terrificanti dittature, la dittatura nazista e quella fascista: in Italia ci sono stati anche i nazisti, di cui a un certo punto abbiamo subito un’occupazione, e avevano di fronte Stalin, un altro mostro genocidiario che assassinò milioni di persone e distrusse un popolo, anninetò sei milioni di creature umane in ucraina. Gli Ucraini non avevano differenze etniche o religiose, semplicemente non avevano la “carta verde”, che all’epoca si chiamava “tessera del partito”. Così come i Cambogiani. Anche loro non avevano differenze etniche o religiose… Torniamo ai Padri Costituenti: i Padri Costituenti sono vissuti in un’epoca di stermini di massa e sapevano bene che per sterminare una persona devi prima allontanarla dal suo lavoro e che, quindi, la perdita del lavoro è il primo degli arbitri tremendi che portano alla distruzione, condizione indispensabile e sufficiente all’annientamento. Il primo lockdown, non ha avuto nessun senso dal punto di vista sanitario, anzi ha avuto il senso di peggiorare la salute di tutti, per la reclusione, per l’incuria e per la disperazione. Cancro e malattie degenerative non sono state più curate, in più rinchiudere le persone in casa fa crollare il sistema immunitario che è uno dei due motivi per cui i casi di cancro sono saliti alle stelle, non solo il fatto che non li curavano più. Rinchiudere è uno dei passi verso la distruzione. Siamo un popolo che non serve più. È spiegato nel Grande Reset: le linee produttive vanno spostate in Cina. Noi non serviamo più. Ognuno di noi, nel suo blocchetto di plexiglass, con la connessione a Netflix e a YouPorn e magari il reddito di cittadinanza, fino a quando non scompare. Per questo il lavoro è così importante. Per questo è così grave che ce lo stiano togliendo.
Per questo è così grave che non ti lascino lavorare a meno che tu non abbia questa ridicola carta che segnala se hai fatto o no un farmaco che non serve a immunizzare quindi non blocca il contagio di una malattia che sarebbe curabile, segnala solo la tua sottomissione e che hai in cirpo qualcosa che altri volevano che tu avessi in corpo. Perché. Perché ci tengono così tanto?
Io il Covid lo sto curando, contrariamente ad altri che prescrivono Tachipirina e vigile attesa e in questo momento mi stanno telefonando persone che hanno il Covid e non sono vaccinate e persone che hanno il Covid e sono vaccinate e che quindi prendono e trasmettono la malattia come le altre. Non ho biosgno di leggere statistiche per sapere che i vaccinati si ammalano e contagiano. lo so perché faccio il medico.
Per questo il primo articolo della Costituzione è così importante. Perché quando ti hanno tolto il lavoro, sei sopprimibile, sei rinchiudibile in casa o nel tuo cubetto di plexiglas, dipendi dallo stato che ti dà i non ti dà il reddito di cittadinanza. Ho trovato inquietante la frase detta da Draghi “se non ti vaccini muori”. La prima ipotesi è che Draghi sia molto sprovveduto dal punto di vista scientifico, circondato da parigrado, nessuno dei quali si è alzato in piedi a protestare, esattamente come nessuno ha protestato quando ha affermato che in Italia avevamo due milioni di posti letto in rianimazione tutti occupati. Oppure quell’affermazione non era un errore scientifico ma una minaccia: basta un click e io ti blocco il conto in banca e tu non puoi fare la spesa al supermercato.
Ora cosa possiamo fare noi impavidi sorci no vax, obiettori di coscienza? Stare all’aria aperta e prendere tutte le mattine vitamina C e un cucchiaino di olio di fegato di merluzzo così da avere anticorpi grossi come pollastri e non ammalarci mai. Pregare molto, ridere molto e fare molto l’amore così aumentano endorfine e la serotonina che potenziano il sistema immunitario. Importante venderci tutto, anche la catenina che la nonna ci ha regalato per la prima comunione, e investire in un’assicurazione sanitaria, perché il sistema sanitario nazionale afferma che non curerà noi che siamo sorci no vax, ma in realtà sta crollando e non è più in grado di curare nessuno. Mica vogliamo andare a farci curare da Bassetti o da quelli che ballano Jerusalema? Non scherziamo. Poi dobbiamo venderci tutto quello che abbiamo e ci compriamo un pezzo di terra: facciamo fare ai nostri figli il Master da agricoltore e quello di muratore. Chi sa coltivare le patate, allevare le galline e tirare su un muro è fuori da tutti i guai e nessun clic lo può fermare.
L’ultima cosa da fare è chiedere informazioni a Sallusti e Lorenzin che hanno appena affermato che noi sorci no vax siamo una setta internazionale profumatamente finanziata. Chi sono i finanziatori? A chi possiamo mandare l’iban perché versi qualcosa?
Sorci di tutto il mondo uniamoci, è il nostro momento di gloria. E impariamo a coltivare la terra.
https://www.silvanademaricommunity.it/2021/09/18/sorci-di-tuto-il-mondo-uniamoci/
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.