Premetto
di non essere filosofo, né teologo, né tantomeno mariologo e di fare
mie le parole di Gamaliele in At 5, 38-40. Tuttavia come semplice
cattolico “della strada” non riesco a reprimere dubbi e perplessità sui
fatti di Medjugorje specialmente in questi ultimi tempi in cui la Gospa
sembra dilagare sui grandi mezzi di comunicazione per merito di famosi
personaggi e con lusinghieri risultati (la storia dirà a favore di chi).
Il mio scetticismo su questi fatti discende da tante anomalie che
emergono dai messaggi, resoconti, interviste, dichiarazioni e
comportamenti dei veggenti di Medjugorje e da eventi straordinari di cui
sono stati testimoni o direttamente coinvolti. Per ora mi limito ad
evidenziare quelle rilevate in una delle interviste a Marjia da parte di
padre Livio precisamente quella in data 27 febbraio 1998, nella quale
viene presentata una Gospa a dir poco originale; una Gospa che “bacia, e
abbraccia”; “che impone,fisicamente, le mani sulla testa dei presenti (i veggenti la imitano sacrilegamente, clicca qui)”;
che fa “sentire il suo corpo come ognuno di noi”; una Gospa che “è
un'amica alla quale si racconta tutto”; che “lascia liberi di sbagliare”
senza battere ciglio; che ha sbalzi d'umore e che “si mette a ridere
(?) quando è contenta”; una Gospa alla quale Jakov per soddisfare la
curiosità della gente “vuole alzare il vestito per vedere se ha le
scarpe”; una Gospa che si mette a pregare in una lingua misteriosa,
quella “materna”; una Gospa davanti alla quale i veggenti “si mettono a
litigare per presentare le proprie richieste”; che “benedice come i sacerdoti” e che il messaggio più importante che da è quello di “dimostrare di esistere”.
Ma ciò che mi ha lasciato veramente di
stucco è la parte finale dell'intervista, svolta in modo teatrale tra
applausi e risate, che riporto integralmente. Ognuno, poi, tragga le
proprie conclusioni.
Padre Livio (rivolto a Marjia): “...
Sai, il primo e più importante messaggio di Medjugorje è che la Madonna
c'è, è viva ed è in mezzo a noi: la mia esperienza è stata proprio
questa quando sono venuto a Medjugorje per la prima volta. Era una sera
invernale di marzo 1985 e si celebrava la S. Messa delle ore 18. Eravamo
ancora in pieno regime comunista. Prima della S. Messa ecco aprirsi la
porta della stanzetta di fronte alla sacrestia dove voi avevate
l'apparizione, dalla quale ho visto spuntare fuori il tuo bel viso
sorridente che mi ha salutato. Durante quella S. Messa ho avuto la
grazia di essere certo che la Madonna appariva davvero ed era presente. E
questo è il ragionamento che ho fatto, come in una luce interiore piena
di certezza: Qui c'è la Madonna, dunque il cristianesimo è l'unica
religione vera. Infatti se c'è la Madonna, allora tutto è vero ciò che
riguarda Gesù Cristo e la religione cristiana. Questo è quanto ho capito
in un lampo di luce e che per me è stato molto importante (il corsivo è mio). (Per un'analisi approfondita su questa profonda considerazione post-vocazionale leggasi questo articolo).
Marjia: “meno male che eri un sacerdote!
Padre Livio: capisci Marjia che per me è stata una grande grazia...
Marjia: Io quando ho aperto la porta mi sono detta: AH,AH,AH... L'ABBIAMO CUCCATO...
Padre Livio, ci pensi bene. Forse non è stata solo una battuta!
(Sintesi tratta da: Catechesi giovanile di Radio Maria del 27 febbraio 1998)
Alberto U.
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