APOLOGIA DEL SANTO ROSARIO.
L'umile e potentissima arma di Giuditta nelle nostre mani
15 agosto 2012
Assunzione della B.V.M.
«Vede,
padre, la Santissima Vergine ha voluto dare, in questa fine dei tempi
in cui viviamo, una nuova efficacia alla recita del Santo Rosario. Ella
ha talmente rinforzato la sua efficacia, che non esiste problema, per
quanto difficile, di natura materiale o, soprattutto, spirituale, nella
vita privata di ognuno di noi, o in quella delle nostre famiglie, delle
famiglie del mondo, delle comunità religiose o addirittura nella vita
dei popoli e delle nazioni che non possa essere risolto dalla preghiera
del Santo Rosario. Non c’è problema, vi dico, per quanto difficile, che
non possa essere risolto dalla recita del Santo Rosario.
Con il Santo Rosario ci salveremo, ci santificheremo, consoleremo il nostro Signore e otterremo la salvezza di molte anime».
* * *
«Il
Rosario è l’orazione dei poveri e dei ricchi, dei sapienti e degli
ignoranti; portar via alle anime questa devozione, sarebbe come portar
loro via il pane spirituale di ogni giorno. Il Rosario alimenta la
piccola fiamma della fede che ancora non si è spenta del tutto in molte
coscienze. Anche per quelle anime che pregano senza meditare, il
semplice atto di prendere la corona per pregare è già un ricordo di Dio,
del soprannaturale. Il semplice ricordo dei misteri di ogni decade
sostiene nelle anime il lucignolo ancora fumigante. Perciò il demonio
gli ha fatto tanta guerra! Il peggio è che è riuscito ad illudere e ad
ingannare anime piene di responsabilità per la carica che occupano!…
Sono ciechi!… »
(Da una lettera di suor Lucia a una consorella, in data 16 settembre 1970. Citata in “Fatima Roma Mosca”, pag. 21)
* * *
«Che
si reciti il rosario ogni giorno! La Madonna lo ha ripetuto in tutte le
sue apparizioni, come per premunirci contro questi tempi di
disorientamento diabolico, affinché non ci lasciamo ingannare da false
dottrine».
(Da una lettera ad un’amica, nello stesso periodo del passo precedente)
* * *
«È
dunque la Madonna stessa che ci esorta a recitare il suo Rosario con
più fede, con più fervore, contemplando i misteri della gioia, della
passione e della gloria del Figlio suo che volle associarla al mistero
salvifico della nostra redenzione (…) È quando il Rosario scorre nelle
vostre mani che gli Angeli e i Santi si uniscono a voi. Per questo vi
esorto a recitarlo con profondo raccoglimento, con fede, meditando con
religiosa pietà il significato dei suoi misteri (…) Recitatelo
privatamente o in comunità, in casa o fuori, in chiesa o per le strade,
con semplicità di cuore seguendo passo passo il cammino della Madonna
col Figlio suo. Recitatelo sempre con viva fede per chi nasce, per chi
soffre, per chi lavora, per chi muore. Recitatelo unito a tutti i giusti
della terra e a tutte le Comunità Mariane, ma, soprattutto, con la
semplicità dei piccoli, la cui voce ci unisce a quella degli Angeli.
Mai come oggi, il mondo ha bisogno del vostro Rosario (…)
È
stata tante volte la recita di un solo Rosario a placare lo sdegno
della Divina Giustizia ottenendo sul mondo la misericordia divina e a
salvare tante anime».
(Lettera di Suor Lucia Dos Santos veggente di Fatima a tutte le Comunità Mariane, ottobre 2001)
Come recitare devotamente il Santo Rosario,
compendio dell’Evangelo voluto da Maria Santissima Madre di Dio[2]
L’amore alla recita del S. Rosario è il termometro spirituale della nostra pietà. – Il Rosario è una corda tesa fra la terra e il cielo, che non lascia si perda colui che vi è aggrappato. Il Rosario è il catechismo degli analfabeti – è il libro dei ciechi e dei malati – è il custode della virtù dei giovani – è il consolatore dei vecchi – è il riposo del lavoratore – è il compagno di chi viaggia – è lo scudo di chi combatte – è il parafulmine dell’anima e della famiglia (da un libretto devoto, tipo “Massime eterne”).
«O
Rosario benedetto di Maria, Catena dolce che ci rannodi a Dio, vincolo
di amore che ci unisci agli Angeli, torre di salvezza negli assalti
dell’inferno, porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo
mai più. Tu ci sarai conforto nell’ora di agonia, a te l’ultimo bacio
della vita che si spegne» (dalla Supplica alla Regina del S.S. Rosario).
A
Fatima, apparizione mariana riconosciuta dalla Chiesa e anzi la
principale del XX secolo, la Madonna si è presentata sotto il titolo di
«Regina del Rosario».
[...]
(Da Non disprezzate le profezie e "Non esiste" perché distrutto?).
Regina in coelum assumpta, ora pro nobis.
O Maria Assunta, Regina del Paradiso, mostraci dopo questo esilio Gesù e il Tuo bel viso.
A cura di Claudia Marchini Paolini
[1] Non disprezzate le profezie, pp. 53-54 delle prima edizione.
[2] Non disprezzate le profezie, pp. 291-298 (estratto).
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