ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 16 agosto 2012

De Maria assumpta et victrix


APOLOGIA DEL SANTO ROSARIO. 

L'umile e potentissima arma di Giuditta nelle nostre mani

15 agosto 2012
Assunzione della B.V.M.

Apologia del Santo Rosario[1]
«Vede, padre, la Santissima Vergine ha voluto dare, in questa fine dei tempi in cui viviamo, una nuova efficacia alla recita del Santo Rosario. Ella ha talmente rinforzato la sua efficacia, che non esiste problema, per quanto difficile, di natura materiale o, soprattutto, spirituale, nella vita privata di ognuno di noi, o in quella delle nostre famiglie, delle famiglie del mondo, delle comunità religiose o addirittura nella vita dei popoli e delle nazioni che non possa essere risolto dalla preghiera del Santo Rosario. Non c’è problema, vi dico, per quanto difficile, che non possa essere risolto dalla recita del Santo Rosario.
Con il Santo Rosario ci salveremo, ci santificheremo, consoleremo il nostro Signore e otterremo la salvezza di molte anime».
(Dal colloquio di suor Lucia con il padre Fuentes)
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«Il Rosario è l’orazione dei poveri e dei ricchi, dei sapienti e degli ignoranti; portar via alle anime questa devozione, sarebbe come portar loro via il pane spirituale di ogni giorno. Il Rosario alimenta la piccola fiamma della fede che ancora non si è spenta del tutto in molte coscienze. Anche per quelle anime che pregano senza meditare, il semplice atto di prendere la corona per pregare è già un ricordo di Dio, del soprannaturale. Il semplice ricordo dei misteri di ogni decade sostiene nelle anime il lucignolo ancora fumigante. Perciò il demonio gli ha fatto tanta guerra! Il peggio è che è riuscito ad illudere e ad ingannare anime piene di responsabilità per la carica che occupano!… Sono ciechi!… »
(Da una lettera di suor Lucia a una consorella, in data 16 settembre 1970. Citata in “Fatima Roma Mosca”, pag. 21)
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«Che si reciti il rosario ogni giorno! La Madonna lo ha ripetuto in tutte le sue apparizioni, come per premunirci contro questi tempi di disorientamento diabolico, affinché non ci lasciamo ingannare da false dottrine».
(Da una lettera ad un’amica, nello stesso periodo del passo precedente)
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«È dunque la Madonna stessa che ci esorta a recitare il suo Rosario con più fede, con più fervore, contemplando i misteri della gioia, della passione e della gloria del Figlio suo che volle associarla al mistero salvifico della nostra redenzione (…) È quando il Rosario scorre nelle vostre mani che gli Angeli e i Santi si uniscono a voi. Per questo vi esorto a recitarlo con profondo raccoglimento, con fede, meditando con religiosa pietà il significato dei suoi misteri (…) Recitatelo privatamente o in comunità, in casa o fuori, in chiesa o per le strade, con semplicità di cuore seguendo passo passo il cammino della Madonna col Figlio suo. Recitatelo sempre con viva fede per chi nasce, per chi soffre, per chi lavora, per chi muore. Recitatelo unito a tutti i giusti della terra e a tutte le Comunità Mariane, ma, soprattutto, con la semplicità dei piccoli, la cui voce ci unisce a quella degli Angeli.
Mai come oggi, il mondo ha bisogno del vostro Rosario (…)
È stata tante volte la recita di un solo Rosario a placare lo sdegno della Divina Giustizia ottenendo sul mondo la misericordia divina e a salvare tante anime».
(Lettera di Suor Lucia Dos Santos veggente di Fatima a tutte le Comunità Mariane, ottobre 2001)

Come recitare devotamente il Santo Rosario,
compendio dell’Evangelo voluto da Maria Santissima Madre di Dio[2]

L’amore alla recita del S. Rosario è il termometro spirituale della nostra pietà. – Il Rosario è una corda tesa fra la terra e il cielo, che non lascia si perda colui che vi è aggrappato. Il Rosario è il catechismo degli analfabeti – è il libro dei ciechi e dei malati – è il custode della virtù dei giovani – è il consolatore dei vecchi – è il riposo del lavoratore – è il compagno di chi viaggia – è lo scudo di chi combatte – è il parafulmine dell’anima e della famiglia (da un libretto devoto, tipo “Massime eterne”).
«O Rosario benedetto di Maria, Catena dolce che ci rannodi a Dio, vincolo di amore che ci unisci agli Angeli, torre di salvezza negli assalti dell’inferno, porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più. Tu ci sarai conforto nell’ora di agonia, a te l’ultimo bacio della vita che si spegne» (dalla Supplica alla Regina del S.S. Rosario).
A Fatima, apparizione mariana riconosciuta dalla Chiesa e anzi la principale del XX secolo, la Madonna si è presentata sotto il titolo di «Regina del Rosario».
[...]

(Da Non disprezzate le profezie e "Non esiste" perché distrutto?).



Regina in coelum assumpta, ora pro nobis.

O Maria Assunta, Regina del Paradiso, mostraci dopo questo esilio Gesù e il Tuo bel viso.


A cura di Claudia Marchini Paolini


[1] Non disprezzate le profezie, pp. 53-54 delle prima edizione.

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