ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 28 gennaio 2012

Apparizioni a Fatima

 Film di Daniel Costelle (1991)


Condivido con piacere questo bellissimo film alla cui visione invito TUTTI i lettori di Sursum Corda! Ringrazio l'amico Sergio Mura che lo ha reso disponibile su You Tube.



Per approfondire la santità dei pastorelli di Fatima:


Read more: http://sursumcorda-dominum.blogspot.com/2012/01/apparizioni-fatima-film-di-daniel.html#ixzz1kmo2psBP

Cosa significa rimettersi alla volontà divina?

Cosa significa rimettersi alla volontà divina?
di Francesco Lamendola - 26/01/2012




Viene sempre, prima o poi, il momento in cui il credente, o anche la persona spiritualmente orientata, pur se non aderisce ad alcuna religione definita, sono indotti a domandarsi che cosa significhi, esattamente, rimettersi alla volontà divina; e ciò accade, di solito, quando più aspro è il calice che la vita ci porge da bere, quando più grandi sono le difficoltà e più incerto l’orizzonte della speranza.
Finché le cose ci vanno relativamente bene, infatti, raramente siamo indotti a soffermarci sul senso di quella affermazione, che pure è alla base del rapporto fra noi e ciò che sta sopra di noi; o, se si preferisce, fra la nostra dimensione individuale e la nostra dimensione cosmica, fra noi come singoli e l’immensa rete di relazioni e di significati che ci lega al Tutto.

Pericolo di scisma in Austria

I vescovi del paese riferiscono a Roma circa il pericolo di scisma

GUIDO HORST
ROMA

Lunedì pomeriggio (23 gennaio) in Vaticano si è tenuto un colloquio tra gli esponenti di punta della Conferenza Episcopale Austriaca e i rappresentanti dei Dicasteri romani sull’iniziativa capeggiata dal sacerdote Hellmut Schüller. Si tratta di un’assemblea di circa trecento chierici che non solo istiga a disobbedire alla Chiesa Cattolica Romana facendosi interprete di tesi che rasentano l’eresia, ma che ora vuole pure costituirsi in rete internazionale, aperta ai sacerdoti di altre nazioni e continenti. Per papa Benedetto e la Curia romana è giunto il momento di non assistere più inerti a questo movimento che si vuole sganciare da Roma. Come ha asserito frattanto Schüller stesso nelle interviste che ha rilasciato, vi sono formazioni di sacerdoti in varie nazioni come la Germania, la Francia o l’Australia, in attesa di aderire all’iniziativa.

Fra di loro..

Il giudizio di Mancuso su Castellucci

 Siamo messi male. Se per sentire una parola di buon senso occorre leggere Vito Mancuso suRepubblica significa che siamo messi malissimo.
Marina Corradi, Davide Rondoni su Avvenire, Luca Doninelli su Il Giornale… i cattolici hanno fatto a gara per difendere Castellucci e le sue blasfemie. Leggiamo invece Mancuso, che alla prima al Parenti c’era, e che certo non è un cattolico (nonostante il suo passato di sacerdote).
Dopo il solito pistolotto in cui si attacca la Chiesa (di dovere per chi prende i soldi da De Benedetti), il seguito:
“…Però non posso fare a meno di chiedermi come si reagirebbe se qualcuno mettesse in scena uno spettacolo con tesi negazioniste sulle camere a gas oppure con tesi filo-mafiose di esaltazione degli assassini di Falconee Borsellino: varrebbe anche allora l’assoluto della libertà di espressione? Davvero non ci sono limiti alla dissacrazione? Per quanto concerne il profilo artistico, si tratta a mio avviso di un’ opera mediocre, con un testo ripetitivo e molto povero, senza movimento né dinamismo. Mi ha impressionato per la sua carica di realismo, ma non mi è piaciuta per l’ assenza di una delle caratteristiche essenziali dell’ arte, cioè la dimensione trasfigurante, quella capacità di riprodurre la realtà senza caderne prigionieri, di servire il vero mantenendo la poesia, come nella grande pittura di Michelangelo o Van Gogh, o nel teatro di Eduardo De Filippo.

venerdì 27 gennaio 2012

Accordo scordato?


Meglio che i lefebvriani accettino l’accordo con Roma (per salvare Roma)

(di A.Gnocchi e M.Palmaro su Il Foglio del 27/01/2012) L’accordo si farà oppure no? Il dialogo fra la Santa Sede e la Fraternità San Pio X, fondata da monsignor Marcel Lefebvre, è entrato in una fase decisiva. L’esito di questo dialogo sta a cuore innanzitutto a Benedetto XVI, che lo ha promosso e alimentato personalmente; sta a cuore a tutti i sacerdoti, i religiosi e i laici che fanno parte della Fraternità; e sta a cuore a tutta quella più vasta parte del mondo cattolico che lefebvriana non è, ma che si colloca nell’area della tradizione.

L’ossessione di Corrado Augias

: «Santo Stefano è stato ammazzato dai cristiani»

Un mese fa, il 26 dicembre, si festeggiava Santo Stefano, il primo martire della Chiesa cattolica. Uno dei mammalucchi dell’ateismo militante nostrano (anche se poi se ne vergogna e dice di rifiutare l’ateismo e di credere “in una specie di armonia universale che ci unisce tutti”), Corrado Augias, si è voluto occupare anche di questo nel suo libro scandalistico “Inchiesta sul cristianesimo” (Mondadori 2008).
L’ossessionato anticristiano Augias è arrivato a sostenere (pag. 86): «Sappiamo dagli Atti che, a un certo punto, si creò nella primitiva comunità di Gerusalemme una grave tensione fra i cristiani di provenienza giudaica e quelli che venivano dalla cultura ellenistica. Ci fu un’assemblea nella quale questi ultimi cominciarono a protestare, dicendo che si trascuravano le loro vedove e i loro orfani. Sembrava una questione riguardante l’amministrazione della carità, tanto che l’assemblea decise di nominare dei diaconi, fra i quali Stefano, per occuparsi appunto degli indigenti [...]. Ciò che a me pare interessante -e sinistro- in questa fosca storia è che le tensioni all’interno delle varie correnti cristiane potevano arrivare fino al linciaggio di un avversario, poiché Stefano venne in pratica linciato dalla folla.

A.A.A. Crocifisso ergonomico per oranti indefessi vendesi

Avete presente quelle scene da film?
Lei – generalmente bellissima, innocente, e pallida – è minacciata da un perfido [assassino/stupratore/entità-demoniaca/personaggio-malvagio-in-genere]. Terrorizzata, la fanciulla si nasconde nella sua camera, chiude la porta alle sue spalle, si getta in ginocchio accanto al letto, e incomincia a pregare disperatamente stringendo fra le mani un crocifisso.
Il tizio sul crocifisso, sentendosi interpellato, decide evidentemente di intervenire, e l’entità demoniaca scompare senza far male alla fanciulla.
Utile strategia di autodifesa, no?
Mi dovesse mai servire, proverei ad adottarla.
Eh: ma c’è un problema. Avete mai provato a stringere forsennatamente un crocifisso?
È duro.
C’ha gli spigoli.
Voglio dire: un crocifisso è ‘na roba squadrata, spigolosa, piena di angoli non smussati – è perfetto se lo appendi al muro; ma se ti vien voglia di tenerlo in mano? Magari per un lungo periodo? O stringendo forte forte?
È scomodo.
Ma ecco a voi, signori e signori, una soluzione a tutti i vostri problemi.
Per la serie “solo gli Americani potrebbero concepire una roba simile”, ecco a voi l’ultima trovata di qualche genio d’oltreoceano: un crocifisso ergonomico per preghiere di lunga durata.
                                                                       Caring Cross

I fans ciellini dei castellucci di sabbia

Merda gnostica, arte, boiata o dramma shakespiriano?

Le svariate reazioni allo spettacolo di Castellucci "Il concetto del Volto di Cristo"

Dopo un acclamato ma anche discusso tour in Francia, è approdata in Italia con prima tappa a Milano (anche se aveva già debuttato nella capitale all’interno del Festival Romaeuropa il 7 ottobre 2010), l'opera teatrale ideata e diretta da Romeo Castellucci "Il concetto del Volto di Cristo". Il tema del volto di Cristo, raffigurato in scena da una proiezione della rappresentazione di Antonello da Messina, subirà nel finale della pièce alcune corruzioni definite da alcuni "blasfeme". A parlarne ci hanno pensato in molti, se non tutti, e i pareri sono stati molteplici. All'inizio, quando ancora dello spettacolo se ne conoscevano solo le date in programma a Milano, le polemiche che hanno preceduto la messa in scena si sono susseguite in un excalation di accuse. Sono stati soprattutto alcuni gruppi di cristiani a battersi affinchè Milano non accettasse di accogliere la nuova provocazione artistica di cui dalla Francia alcune eco insurrezionali hanno parlato di pura blasfemia.
Al punto che il regista si è sentito in dovere di orientare il pubblico e la stampa milanese a una visione meno intransigente, contestando la posizione di chi, evidentemente, non ha nemmeno assistito all'opera e che, nonostante questo, è corsa ai ripari con allarmismi preventivi. Negli stessi giorni in cui il quotidiano della Cei, Avvenire, si è smarcato con intervista a piena pagina a François Boespflug, esperto in iconografia religiosa, che difendeva Castellucci, lo stesso autore in una lettera ai giornali milanesi ha spiegato il suo messaggio: "Dove lo hanno visto? Che cosa hanno visto? Perché hanno creduto alle caricature mostruose apparse nei blog semplicistici dei nuovi fustigatori della società? Come e cosa hanno potuto giudicare? Le cose allucinanti e oscene di cui leggo NON sono il mio spettacolo che ho invece concepito come un de profundis".
Allo stesso modo Stefano di Michele sul Foglio invitava a restare cauti, riprendendo quanto scritto da Antonio Socci, cattolico schierato a favore di Castellucci, che si è domandato come sia stata possibile una reazione così estremista contro un'opera che in realtà non è di per sè blasfema. Soprattutto dopo avere ascoltato e compreso le dichiarazini tutt'altro che blasfeme del regista sul volto di Cristo.

Viganò, l'intoccabile

Diario Vaticano / 
L'attuale nunzio a Washington non sopporta d'essere stato cacciato da Roma. E reagisce contro il suo arcinemico, il cardinale Bertone. In curia ha molti sostenitori. E lo scontro lambisce il papa

di ***

CITTÀ DEL VATICANO, 26 gennaio 2012 – I due testi riprodotti integralmente più sotto sono:

– il primo una lettera del 7 luglio 2011 a Benedetto XVI dall'allora segretario generale del governatorato dello Stato della Città del Vaticano, Carlo Maria Viganò, oggi nunzio negli Stati Uniti, resa pubblica nel corso della trasmissione televisiva "Gli intoccabili", la sera del 25 gennaio, sul canale italiano "la 7";

– il secondo la nota diffusa il 26 gennaio, a proposito della stessa trasmissione, dal direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi.

La lettera di Viganò a Benedetto XVI è stata il pezzo forte di questa puntata de "Gli intoccabili". È stata esibita assieme a un fascio di altre lettere scritte dallo stesso Viganò al papa e al segretario di Stato Tarcisio Bertone. È logico presumere che le copie di queste lettere siano arrivate al curatore della trasmissione, Gianluigi Nuzzi, per via diretta o indiretta, dal mittente piuttosto che dai destinatari. Nella nota di padre Lombardi si esprime "amarezza per la diffusione di documenti riservati" ma non si accusa nessuno.

A dar più sostegno alla trasmissione c’è stato il fatto che vi abbiano partecipato tre esponenti della Santa Sede. Due intervistati nelle rispettive residenze: il vescovo Giorgio Corbellini e il cardinale Velasio de Polis. Uno ospite in studio: il direttore de "L'Osservatore Romano" Giovanni Maria Vian. Il cardinale intervistato in maniera “oscurata” potrebbe essere stato lo stesso de Paolis ripreso a sua insaputa mentre parlava "off the records".

UN “RITO” DAVVERO CATTOLICO

Un “Rito” davvero cattolico. Un film da imprimatur sull’esorcismo 

esorcismo cattolico e superstizioni di cattolici “adulti”

Riflessioni su un film: “The Rite”

Il demonio contro cui lottano i protagonisti del film, tra l’altro, incarna perfettamente lo “spirito del mondo”, perché vuole far credere al giovane seminarista di non esistere, di essere una mera rappresentazione del male, che la possessione sia una forma sconosciuta di schizofrenia alla quale la scienza non ha ancora dato una spiegazione. Un demone subdolo che poi si rivela come l’antagonista di Jahvè nei deserti mediorientali, quel Baal posto dagli idolatri cananei al vertice degli dei del monte Sapanu.
 di Vincenzo Scarpello
E finalmente fu Il Rito, film di Mikael Håfström del 2011 che ritorna nell’ottica filologica dell’Esorcistadi Friedkin per affrontare il problema della possessione demoniaca. E dove Anthony Hopkins interpreta, al suo solito, magistralmente la figura di padre Lucas, esorcista un po’ stravagante e gattofilo, che introduce il giovane seminarista verso il mistero terrificante del Male.
A voler essere pignoli, dall’alto del retaggio dell’italica cinematografia horror che ci ha abituato ai Dario Argento ed ai Lucio Fulci, questo Il Rito non brilla di certo per tensione narrativa, emersione di simboli e forza di immagini e non costituisce nemmeno una prova registica particolarmente efficace da parte dello svedese che ha dato prove migliori in film come 1408. Costituisce però da un punto di vista teologico un unicum, data la sua perfetta rispondenza agli insegnamenti della Chiesa sul mistero del male e sulla cosiddetta “teologia della malattia”.

giovedì 26 gennaio 2012

San Remo,Brazil

Brasile. La Pentecoste di padre Marcelo
Cambia volto il cattolicesimo del più popoloso paese dell'America latina. I carismatici si propagano a milioni. E hanno una star in un sacerdote che riempie gli stadi predicando l'amore di Dio

di Sandro Magister


ROMA, 26 gennaio 2012 – Il Brasile, che sarà teatro della prossima Giornata Mondiale della Gioventù, è il paese con il più alto numero di cattolici del globo, davanti a Messico, Filippine, Stati Uniti e Italia.

Ma mentre fino al 1980 erano cattolici nove brasiliani su dieci, oggi gli appartenenti alla Chiesa di Roma sono scesi a due terzi della popolazione.

Gli altri sono passati in larga parte al protestantesimo. A un protestantesimo quasi tutto di tipo carismatico, pentecostale.

Celebrazioni festose, musica, canto, guarigioni, linguaggio ispirato: i caratteri del pentecostalismo sono vicini a quella religiosità popolare che la teologia della liberazione – in auge nella Chiesa cattolica brasiliana negli anni Settanta ed Ottanta – giudicava negativamente, accusandola di disimpegno sociale.

Intanto, però, anche dentro la Chiesa cattolica il pentecostalismo si propagava con rapidità travolgente. In una forma ortodossa, con il nome di Rinnovamento nello Spirito. E la gerarchia decise di dargli spazio. Il cardinale Cláudio Hummes, uno dei leader più in vista della Chiesa cattolica brasiliana, dalle giovanili simpatie per la teologia della liberazione si convertì a fervente sostenitore del Rinnovamento nello Spirito.

Oggi, secondo le stime di uno studioso attendibile come David Barret, i protestanti pentecostali e i cattolici carismatici totalizzano insieme, in Brasile, ottanta milioni di fedeli, il 40 per cento dell'intera popolazione. Di questi, i cattolici sarebbero circa 35 milioni.

Vaticano, intrighi a corte

Paolo VI non lo voleva più definire con l'antiquato termine di "corte", ma a quanto pare, l'entourage del Papa, con gli intrighi e i sospetti, sembra giunto dalla Versailles di Luigi XV. A discapito di Papa Benedetto e dei cattolici, che se ne stanno a guardare, ammutoliti. Non ci resta che... pregare. 
di Paolo Rodari (per Il Foglio)

Il comitato permanente dell’Istituto Toniolo, la “cassaforte” dell’Università Cattolica e dell’ospedale Gemelli, si riunisce domani per sancire l’entrata del cardinale Angelo Scola tra i suoi membri. L’arcivescovo di Milano prende il posto del notaio Giuseppe Camadini, storico rappresentante del cattolicesimo bresciano e della sua “finanza bianca”, recentemente dimessosi assieme all’economista Alberto Quadrio Curzio. L’entrata ufficiale di Scola è significativa non soltanto perché porterà presto il nuovo arcivescovo di Milano ad assumere la presidenza dell’Istituto al posto del cardinale Dionigi Tettamanzi, ma anche perché affossa definitivamente le aspirazioni del Vaticano che intendeva portare alla presidenza del Toniolo un suo uomo di fiducia, l’ex presidente della Corte costituzionale Giovanni Maria Flick.

De profundis..

GRANDI FUNERALI A CORTE!

S.E. il Cardinal Bertone
di Francesco Colafemmina

Molti di voi avranno visto ieri sera la trasmissione "Gli Intoccabili" condotta su La7 da Gianluigi Nuzzi. Argomento della trasmissione: la defenestrazione di Mons. Carlo Maria Viganò, ex segretario del Governatorato dello Stato Città del Vaticano ad opera del Cardinal Bertone e dei suoi accoliti. Purtroppo per il Cardinale e, ahimè, per il Santo Padre, a difendere la Santa Sede dall'accusa di essere una specie di piccola corte dei misteri, piena di inganni, invidie, ricatti, è stato chiamato in studio l'integerrimo professor Vian. Un uomo di cultura, equilibrato, un professore e un giornalista di altissimo profilo che tuttavia non ha una gran confidenza con il mezzo televisivo. Risultato: lo scandalo non può più essere arginato. Dunque tanto vale parlarne. E per farlo comincerò andando a ritroso...

Errori eucaristici e liturgici

Pane lieviato (prosfora) dal quale viene tratta
la parte da consacrare nella "Messa bizantina".
Esorto l'amabile lettore che s'avventura in questo blog ad avere pazienza: purtroppo non sempre si possono dire cose dolci e piacevoli. A volte è necessario segnalare errori e distorsioni, se non altro per mostrare che non tutto può essere uguale a tutto, non tutto può essere intercambiabile.

I nostri bisnonni non si facevano grossi problemi: avevano una fede semplice e serena. Mai avrebbero immaginato le "fantasie" dei tempi attuali. Una delle "fantasie" riguarda proprio l'Eucarestia. Oggi non ci rendiamo minimamente conto che certe affermazioni presentate come "moderne" sono totalmente eversive.

Prendo a titolo d'esempio alcune frasi catechistiche d'un esponente d'un movimento cattolico.

Queste frasi sono come malattie mortali che possono raggiungere ogni dove. Prima che il virus si diffonda ulteriormente è bene individuarlo ed analizzarlo.

1) "Il pane e il vino non sono fatti per essere esposti, perché vanno a male… sono fatti per essere mangiati e bevuti. “Io sempre dico ai Sacramentini, che hanno costruito un tabernacolo immenso: se Gesù Cristo avesse voluto lEucarestia per stare lì, si sarebbe fatto presente in una pietra che non va a male".

In questa frase si mescolano verità e falsità: è un dolce avvelenato.

Nuzzi e i misteri del Vaticano: "Privilegi e corruzione"

 


«Beatissimo Padre, un mio trasferimento in questo momento provocherebbe smarrimento e scoramento in quanti hanno creduto fosse possibile risanare tante situazioni di corruzione e prevaricazione da tempo radicate nella gestione delle diverse Direzioni (del governatorato, l’amministrazione vaticana, nda)». È il 27 marzo del 2011. A rivolgersi in termini così drammatici direttamente a Benedetto XVI,  denunciando privilegi, corrutele e zone opache Oltretevere, è un sacerdote di primo piano. Carlo Maria Viganò, un monsignore che viene incaricato nell’estate del 2009 su fiducia del Santo Padre a controllare tutti gli appalti e le forniture del Vaticano.

mercoledì 25 gennaio 2012

De vaticanistis

Alcuni vaticanisti italiani non hanno idea di cosa stanno parlando
Da Rodari a Tornielli, i nostri vaticanisti non si distinguono né per obiettività né per esattezza d'informazione e sono l'emblema della Chiesa dialogante e pressappochista del Vaticano II. Eppure sono seguiti da una gran massa di persone che continuano ad acquisire le loro informazioni, spesso distorte e preconcette. 
Riprendo da Rorate Caeli questa tempestiva segnalazione odierna:


Nel suo commento pieno di luoghi comuni sulla riunione di oggi - la " Feria Quarta ", o Mercoledì, in cui si riunisce la Plenaria della Congregazione per la Dottrina della Fede - che avrebbe dovuto occuparsi, tra l'altro, delle ultime risposte della Fraternità San Pio X al preambolo dottrinale presentato dal cardinale Levada lo scorso settembre, come avevamo detto qualche giorno fa [ho inserito il nostro di link]. Paolo Rodari, vaticanista del quotidiano italiano Il Foglio, ha questa 'perla' :
« C’è un paradosso all’interno del pontificato in corso: il Papa che chiede a gran voce il rispetto della tradizione, fatica a trovare un accordo con “l’estrema destra” del mondo cattolico. Più facile, per lui, rinsaldare con gli anglicani, quella parte di cristianità maggiormente su posizioni liberal ».