Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
13 ottobre 1917, la Vergine Maria Regina del Santo Rosario, chiudeva le Apparizioni a Fatima e noi vogliamo ricordare il tutto con questo intervento di Padre Nicholas Gruner, che ovviamente condividiamo totalmente, ascoltatelo attentamente….
La distruzione della Sposa di Cristo? La maschera è caduta! Tutti alla fine verremo giudicati e verrai giudicato anche tu. Le tue azioni e le tue parole ti giudicheranno. Che Dio, allora, possa avere pietà di te. E anche di noi di Francesco Lamendola
Da quando sei stato eletto da un conclave truccato, e dopo che oscure manovre di palazzo avevano costretto il tuo predecessore a dimettersi, sei anni e mezzo fa, i cattolici, che non avevano capito, che non erano informati, che addirittura riponevano in te grandi speranze, sono passati da un turbamento all’altro, da un’amarezza all’altra, da una confusione all’altra.
Tutto quel che potevi fare per confondere, amareggiare, turbare i fedeli, lo hai fatto e lo stai facendo: senza sprecare un giorno, un’ora del tuo tempo e sfruttando tutte le occasioni, tutte le circostanze.
Chiarita finalmente la missione della nuova pastorale: «cambiare la realtà»
La verbosità dei martellanti pronunciamenti ecclesiali nasconde una perniciosa dissimulazione, che introduce – di fatto – la rivoluzione nella teologia. Padre Antonio Spadaro è solo la punta dell’iceberg di una produzione teologica verbosa e autoreferenziale.
ANCORA SUL CARD. SARAH. IL MESSAGGIO DI UN ANZIANO LETTORE.
Cari Stilumcuriali, l’intervista del cardinale Robert Sarah continua a suscitare reazioni nel pubblico. Ci è giunta la lettera di un anziano lettore di Stilum Curiae, che ci sembra interessante condividere con voi. Buona lettura.
PARLA UN ARALDO DEL VANGELO: SIAMO STATI PRE-GIUDICATI….
Cari Stilumcuriali, abbiamo ricevuto, e pubblichiamo molto volentieri, la lettera di un laico brasiliano, degli Araldi del Vangelo, che di recente, al termine di una visita che si è conclusa in realtà senza trovare elementi specifici negativi, sono stati commissariati con motivazioni di estrema genericità. Ora, che questo accada mentre in altri ordini religiosi membri anche eccellenti si abbandonano a dichiarazioni e comportamenti continuati in contrasto con il Magistero della Chiesa e anche il catechismo, non può non suscitare stupore. Quando poi vediamo quello che è accaduto nei giardini vaticani, sotto gli occhi del Pontefice, e in una chiesa di via della Conciliazione, a pochi passi da San Pietro, dove si sono svolti riti che nella migliore delle ipotesi possono essere qualificati come sincretismi, lo stupore e le perplessità aumentano. Come cresce il sospetto che il reale motivo del provvedimento trovi radice sia nella personale antipatia verso gli Araldi del prefetto della Congregazione per i religiosi, Braz De Aviz, esponente della più che politicizzata (a sinistra estrema…) Conferenza episcopale brasiliana, sia nell’amore per la tradizione della Chiesa mostrata dagli Araldi. Buona lettura.
Data la valenza qualitativa del genitivo, l’espressione andrebbe tradotta con abominio devastante, ma nell’uso corrente è diventata usuale la resa parola per parola. Essa compare per la prima volta nel libro di Daniele (9, 27; 11, 31; 12, 11), dove profetizza, secondo il senso storico, l’erezione di un altare dedicato a Zeus Olimpio sopra l’altare dei sacrifici nel Tempio di Gerusalemme, decretata dal re seleucida Antioco IV Epifane nel 167 a.C. (cf. 1 Mac 1, 54). Il Signore Gesù, nel cosiddetto Discorso escatologico, in cui la profezia sulla caduta della Città santa si intreccia con la prospettiva della fine del mondo, riprende la medesima locuzione per indicare l’inizio della grande tribolazione (cf. Mt 24, 15ss.). Storicamente possiamo considerarlo avvenuto, nel 70 d.C., con la presa della città ribelle da parte di Tito, cui seguirono l’incendio del Tempio e i sacrifici offerti, al suo interno, alle insegne romane; rimane ancora incompiuto, invece, l’evento futuro che quelle terribili profanazioni del passato hanno soltanto prefigurato.
Amazzonia, “un’evangelizzazione senza Vangelo, un cristianesimo senza Cristo, una spiritualità senza lo Spirito Santo”
Come contributo al dibattito, presentiamo qui una riflessione di p. Martín Lasarte, salesiano uruguaiano, missionario in Africa, membro dell’équipe di animazione missionaria mondiale della Congregazione salesiana. In particolare, egli è responsabile dell’animazione missionaria in Africa e in America.
P. Martin è stato scelto da papa Francesco per far parte dei padri sinodali.
In questo articolo riprendo ampi stralci da due articoli (la prima parte e la seconda di un unico articolo) pubblicati su Asianews. Padre Lasarte esprime il dubbio sul tipo di evangelizzazione finora riversata in Amazzonia, poco attenta a far crescere vocazioni locali.
Papa Francesco preferisce i modelli alternativi al “saturno”
Il disprezzo per il cattolicesimo così come lo conosciamo appare ogni giorno di più forte e violento nelle parole e nei gesti di Papa Francesco. Privo di pudore, egli avanza senza il minimo segno di legittima devozione cattolica, e usa la stessa autorità a favore di tutte le tradizioni indigene e pagane.
Commento sul rito pagano in Vaticano per il sinodo dell'Amazzonia - Matteo D'Amico
Il 4 ottobre scorso, giorno della festa di San Francesco, si è tenuta in Vaticano una strana cerimonia di chiara matrice pagana e panteista.
L’iniziativa, che prevedeva la partecipazione di leader indigeni e della Chiesa, compreso Papa Francesco, si è svolta nei Giardini vaticani per iniziativa dell’Ordine dei Frati minori, della Repam (Rete Ecclesiale Panamazzonica) e del Gccm (Global Catholic Climate Movement). È il primo gesto visibile di Papa Francesco dopo il suo invito alla Chiesa mondiale a celebrare questo “periodo di più intensa orazione e azione a beneficio della casa comune”, e per “comunicare l’importanza del Sinodo amazzonico e proporre San Francesco come modello e guida per il processo sinodale”.
Alessandro Meluzzi su Greta Thunberg e Papa Francesco dopo il Nobel: "I due trombati"
Politicamente scorrettissimo, ma dritto al punto. Si parla di Alessandro Meluzzi, che ha commentato a suo modo l'assegnazione del premio Nobel per la pace ad Abiy Ahmed Ali, premier etiope. Lo ha fatto su Twitter, con un fotomontaggio che non ha bisogno di spiegazioni. Già, perché la super-favorita per il Nobel era Greta Thunberg, ma non lo ha vinto. Altro candidato forte era Papa Francesco, e nemmeno lui ha vinto. Eccoci dunque al fotomontaggio, in cui si vedono il Pontefice e la baby-attivista svedese. E quest'ultima mostra a Bergoglio uno dei celebri cartelli che la hanno resa celebre in tutto il mondo. Ma in questo caso il cartello recita: "Hai visto come ci hanno trombato ai Nobel?". Cala il sipario.
Antonio Socci e l'attacco a Papa Francesco: "Eugenio Scalfari come Cristo, gliel'ha detto lui" Continuano le rivelazioni di Eugenio Scalfari sulle personali (mis)credenze di papa Bergoglio. Ieri ha sganciato un' altra bomba. Prima il giornalista ha riassunto con parole sue un colloquio: «Chi ha avuto, come a me è capitato più volte, la fortuna d' incontrarlo sa che papa Francesco concepisce il Cristo come Gesù di Nazareth, uomo, non Dio incarnato. Una volta incarnato, Gesù cessa di essere un Dio e diventa fino alla sua morte sulla croce un uomo».
Fin qui si potrebbe glissare addebitando questa enormità all' impreparazione teologica di Scalfari, a scarsa memoria o a fraintendimento. Dopo però il Fondatore riporta un virgolettato, attribuendo a Bergoglio delle precise (ed esplosive) parole. In riferimento a certi episodi evangelici, il papa avrebbe detto a Scalfari: «Sono la prova provata che Gesù di Nazareth, una volta diventato uomo, sia pure un uomo di eccezionali virtù, non era affatto un Dio». Una simile affermazione è totalmente incompatibile col cattolicesimo: chi la pronuncia non solo non può più essere papa, ma nemmeno può dirsi più cattolico. È fuori dalla Chiesa.
Quindi i casi sono due. Se è vera Bergoglio deve semplicemente andarsene. Nel caso in cui la frase attribuitagli non sia vera, per la sua gravità, essendo fra virgolette, quindi addebitata direttamente a lui da uno dei più famosi giornalisti italiani, sul quotidiano più venduto del paese, il Vaticano ha il dovere di smentirla chiaramente, ammonendo Scalfari a non attribuire più al papa frasi virgolettate false ed eretiche. Invece ancora una volta in Vaticano fanno i furbi. Ieri il direttore della Sala stampa si è arrampicato sugli specchi dicendo che «le parole che Scalfari attribuisce tra virgolette al Santo Padre durante i colloqui con lui avuti non possono essere considerate come un resoconto fedele di quanto effettivamente detto, ma rappresentano piuttosto una personale e libera interpretazione di ciò che ha ascoltato».
Ma come può essere «libera interpretazione» la negazione della divinità di Cristo attribuita a un papa fra virgolette? Si può "liberamente" attribuire un' eresia a un papa con un virgolettato non vero? Se uno intervista il Capo dello Stato e gli attribuisce una dichiarazione di guerra alla Francia che non è vera, il Quirinale se la caverà dicendo che quel virgolettato è «una personale e libera interpretazione» dell' intervistatore? No. Smentirà categoricamente.
Più di un miliardo di cattolici hanno il sacrosanto diritto di avere una smentita chiara o di sapere se alla guida della Chiesa c' è un signore che non professa (più) la fede cattolica. Invece il pastore se ne infischia del gregge. Dal 2013 si assiste a enormità sconcertanti e i fedeli che dissentono vengono insolentiti.
Nessun papa è mai stato così. Un teologo di fama mondiale come padre Thomas Weinandy, già membro della Commissione Teologica Internazionale, su The Catholic Thing in questi giorni ha scritto: «La Chiesa, nella sua lunga storia, non si è mai trovata di fronte ad una situazione come quella in cui si trova ora». Poi ha aggiunto: «Ciò con cui la Chiesa finirà, dunque, è un papa che è il papa della Chiesa cattolica e, contemporaneamente, il leader de facto, a tutti gli effetti pratici, di una chiesa scismatica. Poiché egli è il capo di entrambi, rimane l' aspetto di una sola chiesa, mentre in realtà ce ne sono due». Il teologo descrive la situazione come «scisma papale interno», perché «il papa, proprio come papa, sarà effettivamente il leader di un segmento della Chiesa che attraverso la sua dottrina, l' insegnamento morale e la struttura ecclesiale, è a tutti gli effetti pratici scismatico. Questo è il vero scisma che è in mezzo a noi e deve essere affrontato».
Secondo il teologo cappuccino, Bergoglio «vede l' elemento scismatico come il nuovo "paradigma" per la Chiesa futura. Così, nel timore e nel tremore» conclude il religioso «dobbiamo pregare che Gesù, come capo del suo corpo, la Chiesa, ci liberi da questa prova». Nella Chiesa ormai Bergoglio è vissuto come un flagello.
Viganò chiede a Francesco una "risposta chiara" sulla divinità di Cristo
L’arcivescovo Carlo Maria Viganò insiste perché Francesco dia una “risposta chiara” alle domande che sorgono dal suo diniego della divinità di Cristo, come pubblicato dal giornalista Eugenio Scalfari.
Viganò ha detto a LifeSiteNews.com (10 ottobre) che la recente smentita del Vaticano non è sufficiente: “I Cristiani ci aspetta una risposta chiara dallo stesso Pontefice. È una questione troppo importante.”
Secondo Viganò, i Cristiani hanno “diritto” a una risposta simile in virtù del loro battesimo.
Dubbi sul fatto che Francesco creda nella divinità di Cristo sorgono dal fatto che non si inginocchia mai davanti a Santissimo Sacramento e dal documento di Abu-Dhabi in cui Francesco afferma che tutte le religioni sono egualmente volute da Dio, implicando che Cristo è semplicemente il fondatore di un'altra religione.
ECCLES: COME ESSERE UN PAPA ATEO (IL PAPA E SCALFARI…)
Quanto è facile far piangere, scrivendo, e quanto è arte più difficile far ridere, o sorridere! Ecco, nella situazione che siamo vivendo, nella Chiesa, nel Paese e nel Mondo, trovare qualcuno che riesca a strapparti uno o più sorrisi è davvero una benedizione! Questo ultimo articolo di Eccles, un nome che voi conoscete già, ieri ci è riuscito, e allora voglio rendervene partecipi. Grazie Eccles…
ALBERTO STRUMIA, LA CHIESA: COME ABBIAMO FATTO A RIDURCI COSÌ?
Carissimi Stilumcuriali, è con grande piacere che abbiamo l’onore di ospitare una riflessione sullo stato attuale della Chiesa del prof. Alberto Strumia, che già in altre occasioni è apparso su Stilum Curiae. Ci sembra una riflessione di grande valore e profondità. Per leggere i suoi interventi precedenti andate qui e qui. Buona lettura.
George Weigel, scrittore, giornalista e biografo di Papa San giovanni Paolo II, scrive una riflessione sulla crisi della Chiesa tedesca. L’articolo è stato pubblicato su The Catholic World Report e ve lo propongo nella mia traduzione.
Card. Reinhard Marx di Monaco di Baviera e Frisinga (CNS photo/Markus Now, KNA)
Sinodo, l’attacco al celibato è un problema di fede ECCLESIA11-10-2019 Tre alti prelati (Hummes, Giovenale e Kräutler) intervengono a sostegno dell’ordinazione dei “viri probati” per sopperire alla mancanza di sacerdoti in Amazzonia. Un’ottica funzionalistica che ignora le parole di Gesù sul lasciare tutto per il Regno dei cieli e pregare il Signore perché «mandi operai per la sua messe». Che poi è il modo in cui la Chiesa ha affrontato più volte, nella storia, la carenza di presbiteri.
«Grande ossessione mediatica per i viri probati», l’ha definita Paolo Ruffini, espressione di quel Sinodo parallelo «che esiste solo nelle elucubrazioni di un certo tam tam mediatico», prosegue Avvenire.
Per comprendere bene il contesto planetario nella sua interezza, smettiamo per un attimo di sfogliare i manuali di economia politica e di sociologia dove una lettura troppo esclusiva ci impedirebbe di vedere altro.
Squarciamo il velo che nasconde lo scenario dietro le quinte, dove si gioca il vero dramma, e constateremo senza sforzo di stare assistendo ad un'immane tragedia mistica. L'attore principale di cui parlo (quello che soffia, ispira, dirige e sostiene il mucchio di marionette) è il demonio.
Radio Maria posta la carta d'identità di Gesù Cristo
La pagina Facebook di Radio Maria esibisce il documento d'identità di Gesù. Arriva la bufera social
Il post in questione risale a due giorni fa, ma la scelta operata da Radio Maria, quella di pubblicare sulla pagina Facebook dedicata alla radio un documento d'identità appartenente a Gesù Cristo, continua a far discutere.
Sarà per il dibattito dottrinale in corso tra cattolici, specie per via delle odierne critiche al modernismo e per via dell'animata dialettica attorno al Sinodo panamazzonico, ma il fatto che proprio Radio Maria abbia esibito un'immagine di quel tipo non è passato inosservato.
La confusione è in mondovisione, e i chiarimenti e le smentite del Vaticano non sono più plausibili.
Sull’articolo di Eugenio Scalfari pubblicato ieri 9 ottobre su La Repubblica nel quale riferisce affermazioni poste tra virgolette che lui attribuisce al Papa, e che sono totalmente eretiche, riporto l’autorevole parere dello scrittore e giornalista Phil Lawler, pubblicato sul sito Catholic Culture.
Dal libro del profeta MalachìaDuri sono i vostri discorsi contro di me – dice il Signore – e voi andate dicendo: «Che cosa abbiamo detto contro di te?». Avete affermato: «È inutile servire Dio: che vantaggio abbiamo ricevuto dall’aver osservato i suoi comandamenti o dall’aver camminato in lutto davanti al Signore degli eserciti? Dobbiamo invece proclamare beati i superbi che, pur facendo il male, si moltiplicano e, pur provocando Dio, restano impuniti».
Un nuovo editoriale di Eugenio Scalfari attribuisce a papa Francesco la convinzione che, dopo l'incarnazione, Gesù non fosse Dio. La Sala Stampa vaticana parla di «personale e libera interpretazione» delle parole ascoltate. Già, ma cosa avrà ascoltato per poterlo interpretare in quel modo?
«Come già affermato in altre occasioni, le parole che il dottor Eugenio Scalfari attribuisce tra virgolette al Santo Padre durante i colloqui con lui avuti, non possono essere considerate come un resoconto fedele di quanto effettivamente detto, ma rappresentano piuttosto una personale e libera interpretazione di ciò che ha ascoltato, come appare del tutto evidente da quanto scritto oggi in merito alla divinità di Gesù Cristo». Questa comunicazione ai giornalisti da parte del direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, è arrivata ieri pomeriggio dopo che per ore i colleghi giornalisti insistevano a chiedere spiegazioni su quanto scritto dal fondatore di Repubblica Eugenio Scalfari, ieri mattina sul “suo” giornale.