ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 7 marzo 2020

La vittoria che ci attende

QUIA RESPEXIT HUMILITATEM - UNA MEDITAZIONE SULL’IMPORTANZA DELLA NOSTRA TRASCURABILITÀ




I don’t consider myself the savior of the Church:
I’m trying to do my part.


Nei momenti di crisi - tanto civile quanto ecclesiastica - si cerca istintivamente l’uomo forte, una figura carismatica che sappia scuotere le coscienze e le guidi. Ci immaginiamo un guerriero in armatura, col volto fiero e la spada sguainata, o un Prelato in mitria e piviale sul quale plana la mistica Colomba, come vediamo raffigurati i nostri Santi sulle vetrate delle chiese o nelle pale d’altare. Pensiamo ad un pio sovrano alla testa di un esercito che schiaccia il Turco, o un Papa in tiara e manto che, su un carro trionfale, travolge sotto le sue ruote eretici, maomettani e diavoli, mentre dal cielo la Vergine in trono regge il divin Figlio benedicente. 

Come i nani perseguitano indisturbati i giganti

AL TEMPO DEI NANI E DEI GIGANTI


Questo è il tempo dei nani. E dei giganti. In tempi come questi san Francesco verrebbe messo in prigione oltre che in quarantena: quel san Francesco che abbracciava il lebbroso e lo curava: pensa un po’ che razza d’incosciente! 
di Francesco Lamendola  

 http://www.accademianuovaitalia.it/images/gif/0-980-rosalinda-celentano.gif

In tutte le epoche di decadenza, di trapasso, di crisi (κρίσις=decisione), le dinamiche sociali, culturali e spirituali operano una vera e propria scrematura, una selezione drastica e inequivocabile, fra gli uomini e le donne di valore, veri, profondi, coerenti e coraggiosi, e la massa degli ometti e delle donnine che si adeguano prontamente, piegano la testa e fanno buon viso a cattivo gioco, pur di trovarsi dalla parte della maggioranza e non dover subire le rappresaglie del potere dominante, non solo quello economico e politico,  ma anche quello socioculturale e, come oggi avviene nel caso della tragica crisi che investe la Chiesa cattolica, del potere religioso, pronto a lanciare i suoi fulmini contro quanti non assecondano le capriole e i tradimenti veri e propri della gerarchia nei confronti della vera fede e del vero Magistero. 

Il giusto equilibrio

La comunione del cuore

https://www.amicidilazzaro.it/wp-content/uploads/2016/02/comunione-spirituale.jpg (immagine aggiunta)
I Padri del deserto, non essendo generalmente sacerdoti e vivendo in luoghi isolati e impervi, non potevano comunicarsi se non raramente, ma supplivano a tale inconveniente con la preghiera e la meditazione. Scopo di questa considerazione non è certo quello di spingerti a sminuire la necessità dell’Eucaristia: «A meno che non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non beviate il suo sangue, non avrete vita in voi» (Gv 6, 53); essa mira piuttosto a rammentarti che la grazia santificante viene comunicata da Dio anche per altre vie, come l’orazione e le opere buone. 

La devozione di chi crede

L'Assurdo virale



Nosocomio Italia a reti unificate. Non si sfugge, tutte le reti sono sintonizzate sul Tema Unico: Coronavirus. I processi sono bloccati a parte quelli importanti (bisogna vedere quali vengono considerati tali) che necessitano di una corsia preferenziale: c'è il coronavirus. Molti di noi  si sorprendono già a pensare: magari si contagiasse tutta una magistratura già infett di suo. Ma non si può dire. Le scuole sono chiuse e gli studenti li si incontra i in giro a spassarsela in gruppi : c'è il coronavirus e bisogna giustamente stare allegri. Li si vede ai chioschi dei bar, alla paninoteca ecc.  Se sono bimbi delle materne, vengono parcheggiati da nonni non sempre così arzilli e pazienti.  In molti caso i genitori dovranno  assumere una baby sitter, e... pagare.

La religione della pipì: "pluralista" e "progressivo"

L’Onu e la religione che deve cedere il passo

Le leggi fondate sulla morale naturale vanno cambiate se confliggono con le idee degli esperti di «diritti umani», specie in tema di aborto e omosessualità: lo sostiene il Relatore speciale dell’Onu sulla libertà di religione, Ahmed Shaheed. Che nel suo rapporto minaccia di fatto anche la libertà della Chiesa in relazione al sacerdozio, perché “discriminatorio”. Eppure al mondialismo, la religione (addomesticata) serve.



Le religioni mandate in soffitta con la pretesa di difendere la libertà religiosa e l’“uguaglianza”. Una barzelletta? Purtroppo no. È di fatto la via tracciata nell’ultimo rapporto annuale del Relatore speciale dell’Onu sulla libertà di religione o di credo, Ahmed Shaheed, politico e diplomatico delle Maldive, secondo il quale le leggi fondate sulla morale naturale dovrebbero essere cambiate in accordo alle opinioni di studiosi ed esperti dell’Onu. Di più: il rispetto per l’autonomia e la libertà delle varie fedi diventa «problematico» se è legato a quelle che il documento, pubblicato il 2 marzo, chiama visioni «stereotipate» della «mascolinità» e «femminilità».

In sostanza, Shaheed si fa promotore dello sdoganamento dell’aborto e della normalizzazione di omosessualità e transessualità. A commento della presentazione del rapporto, arriva a sostenere che «il diritto alla libertà di religione protegge gli individui e non le religioni in quanto tali». Che cosa voglia dire il relatore dell’Onu con una tale dicotomia lo si capisce poco dopo, quando afferma: «Gli Stati hanno l’obbligo di garantire a tutti - comprese le donne, le ragazze e le persone Lgbt+ [sic!] - un uguale diritto alla libertà di religione o di credo, anche creando un ambiente favorevole in cui possano manifestarsi autocomprensioni progressiste e pluraliste».

Decriptando la neolingua, è come dire che le religioni debbano essere modellabili sulla base dei desideri e delle percezioni di ciascuno (una fede fai-da-te), cioè essere liquide, prive di autorità e identità, in nome dell’individualismo più spinto.

In questo senso, Shaheed scrive che le religioni non sono in sé fonte di violenza e discriminazione: lo sarebbero invece determinate «interpretazioni di quelle credenze, che non sono protette di per sé, e che non sono necessariamente sostenute da tutti i membri di una comunità religiosa». Guardando al cristianesimo, che esplicitamente o implicitamente costituisce il principale riferimento del rapporto (dove è citato anche l’islam), è evidente che le «interpretazioni» che risultano indigeste al relatore dell’Onu sono rappresentate innanzitutto dall’insegnamento bimillenario della Chiesa sulla morale sessuale, la famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna, e la sacralità della vita.

Nell’ottica mondialista risultano invece comode le interpretazioni di certe correnti moderne, tant’è che lo stesso Shaheed vanta il lavoro di attivisti e studiosi operanti all’interno di comunità religiose per cambiarne (stravolgerne) norme e insegnamenti: «Infatti, questo rapporto - vi si legge - sottolinea che la libertà di religione o di credo può essere un importante strumento per rafforzare le donne e le persone Lgbt+ di fede nelle loro lotte per l’uguaglianza […]».

Se delle spinte interne verso questa malintesa uguaglianza, che distrugge la persona, abbiamo ormai prove quotidiane, ancora più preoccupante appare un altro passaggio del rapporto che è un attacco frontale all’autonomia delle religioni e, in particolare, alla libertà della Chiesa di svolgere il suo ministero come istituito da Gesù. Shaheed riporta il pensiero di «molte femministe e studiosi di diritti umani», secondo cui «le norme che regolano lo status di uomini e donne, anche nella nomina del clero», non sarebbero solo religiose bensì «anche politiche», limitando le possibilità per le donne e le persone che si identificano come Lgbt: perciò, continua il rapporto, tali norme non riguarderebbero solo «l’auto-amministrazione» delle comunità religiose ma «sono una preoccupazione per lo Stato e il diritto umanitario internazionale». Avremo un giorno un documento dell’Onu sul sacerdozio femminile o sull’ingresso nei seminari di persone con una tendenza omosessuale radicata?

Ora, va chiarito che il rapporto di Shaheed, come quelli presentati da altri relatori speciali (che non ricevono uno stipendio dalle Nazioni Unite), non è vincolante per gli Stati. Tuttavia, come spiega Rebecca Oas sul Friday Fax, questi rapporti «alimentano la biblioteca Onu di documenti sui diritti umani che spesso si citano a vicenda nel difendere le interpretazioni dei diritti umani che sono lungi dall’ottenere un diffuso sostegno tra gli Stati membri delle Nazioni Unite» e perciò sono solitamente respinte in sede di Assemblea Generale.

Si tratta appunto di documenti non vincolanti, che però servono a esercitare pressioni e proseguire l’azione di lobbying su un determinato tema. Ed è chiaro che Shaheed, come altri controversi relatori speciali dell’Onu, non occupa quel ruolo per caso. La sua idea di religione è in linea con quella dei grandi promotori del governo mondiale. Le religioni edulcorate e addomesticate ai nuovi dettami del mondialismo, magari fuse in un tutt’uno indistinto, sono funzionali a raggiungere la gente e a generare un cambiamento della mentalità, tale da mettere in secondo piano le verità di fede e sovvertire i principi morali.

Nel mirino, dicevamo, c’è soprattutto la Chiesa cattolica, che per secoli è stata il principale baluardo della dignità dell’essere umano e contro l’asservimento della persona all’ideologia di turno. Ma che oggi, lacerata da più spinte interne, va appiattendosi sulle posizioni di chi la considera un’appendice degli Stati, anzi del super-Stato globale. Una sorta di Ong che va bene fino a quando si interessa di solidarietà, ma priva di fondamento divino e dunque priva del mandato di insegnare al mondo, esserne luce, conservandosi come Dio l’ha voluta. Difatti, il rapporto citato ha in sé tutte le premesse per una potenziale persecuzione. Ed è emblematico che, mentre molti nella Chiesa di oggi hanno paura o vergogna di evangelizzare e battezzare, l’ateismo umanitario di cui l’Onu è veicolo va facendo nuovi adepti.

Ermes Dovico

https://lanuovabq.it/it/lonu-e-la-religione-che-deve-cedere-il-passo

Esperto ONU: sopprimere la religione è "pluralista" e "progressivo"





Le leggi sulla religione andrebbero abrogate, se entrano in conflitto con le opinioni degli "esperti" di diritti umani e degli "esperti" dell'ONU, ha detto Ahmad Shaheed, 56 (C-Fam.org, 6 marzo)

Originario delle Maldive, Shaheed è Referente Speciale dell'ONU per i Diritti Umani in Iran.

Le opinioni di nicchia dell'ONU su aborto e omosessualismo devono avere la precedenza sui principali credo religiosi nel mondo, insiste. Dove in bambini non vengono uccisi, per Shaheed “il diritto a una uguale dignità umana viene negato".

La proposta è di chiamare tutti i credo religiosi "patriarcali" e di sopprimere o "reinterpretarli" per poterli far diventare "uguali nel genere". Questo per lui è "pluralista" e "progressista".

Shaheed spiega che le "regole sullo status di uomini e donne, incluse le nomine nel clero", non riguardano solo la regligione, sono "politiche" e quindi "riguardano lo Stato".

Foto: © United Nations Photo, CC BY-NC-ND#newsDnhzhrexmi
it.news

L’assurda arroganza di chi si sente “dalla parte giusta della storia”


David Carlin, professore di sociologia e filosofia al Community College di Rhode Island, ci parla di quella che lui chiama la grande macchina di propaganda progressista, di ieri e di oggi, che sostiene idee che ritiene giuste a prescindere.
Ecco il suo articolo pubblicato su The Catholic Thing, che vi propongo nella mia traduzione. 
Barak Obama LGBT
 Il presidente Obama una volta ci ha detto che il matrimonio tra persone dello stesso sesso è “sul lato giusto della storia”.
Come faceva a saperlo? Come si fa a sapere cosa è, e cosa non è, dalla parte giusta della storia? O come si fa a sapere cosa è dalla parte sbagliata della storia?
Inoltre, cosa significa dire che qualcosa è dalla parte giusta o dalla parte sbagliata della storia?
Suppongo che significhi che una certa idea o un certo valore (il matrimonio tra persone dello stesso sesso, per esempio) alla fine sarà universalmente accettato; e che la sua accettazione universale sarà la prova definitiva che è giusto. Penso che questo sia ciò che Obama volesse dire – che il matrimonio omosessuale alla fine sarà accettato da tutta la razza umana, e quindi che il matrimonio omosessuale è giusto e coloro che disapprovano il matrimonio omosessuale (i fedeli cattolici, per esempio) hanno torto.
Questo è un modo divertente di decidere cosa è giusto e cosa è sbagliato. Voglio dire, quando avrà luogo questa eventuale accettazione universale del matrimonio omosessuale? Nel 2100 d.C.? O nel 3000 d.C.?  (Entro l’anno 3000, l’umanità – essendo completamente progressista – avrà eliminato quella roba terribilmente antiquata dell’Anno Domini). O 10.000 anni d.C.? Dovremo aspettare fino ad allora per scoprire che il matrimonio tra persone dello stesso sesso è giusto?
Nell’anno 10.000 d.C., il Segretario Generale delle Nazioni Unite – o forse sarà il Presidente del Pianeta Terra – annuncerà:  “Giovedì della scorsa settimana l’ultima persona che ha disapprovato il matrimonio tra persone dello stesso sesso, una persona delle First Nations canadesi, ha cambiato idea; e quindi il matrimonio tra persone dello stesso sesso è giusto, e quindi è sempre stato giusto – fin dai tempi di Barack Obama”?
Questa idea, l’idea del presidente Obama che si possa dire cosa è giusto scoprendo quali convinzioni morali prevarranno a lungo termine, è un po’ scomoda per la maggior parte di noi. Il presidente Obama, secondo alcuni non c’è dubbio, ha un notevole talento nel predire il futuro. Ma la maggior parte di noi non ce l’ha.  Io, per esempio. A parte il sole che sorge e tramonta, e l’acqua che continua ad essere bagnata, non so cosa succederà domani, figuriamoci nei prossimi 8000 anni a partire da domani. (…)
L’idea che la storia ci dica cosa è giusto e cosa è sbagliato è un’idea che viene dal grande (o almeno dal terribilmente influente) filosofo tedesco Georg Wilhelm Friedrich Hegel (1770-1831). Egli sosteneva che la storia umana è una cosa che progredisce, tendente per migliaia di anni alla piena realizzazione di Dio (l’Assoluto). Qualunque cosa contribuisca a questa attuazione/progresso è moralmente giusta. E così fu giusto per Alessandro invadere l’Asia, e per Cesare rovesciare la Repubblica Romana, e per Martin Lutero cacciare il papa dall’Europa del Nord.
Karl Marx era (una specie di, cioè di sinistra) un hegeliano, ma aveva Hegel nella sua testa. Invece della storia umana che si muove inesorabilmente alla realizzazione dell’Assoluto, [nella sua visione] la storia si muove senza sosta verso una società che sarà al tempo stesso senza classi e comunista, la cui venuta permetterà a tutti gli esseri umani di diventare ciò che la natura ci ha destinato ad essere, felici e buoni e di immenso talento. Il nostro pianeta pacifico e prospero abbonderà di individui che saranno al pari livello di Shakespeare e Mozart e Isaac Newton.
Da un punto di vista marxiano, è giusto e buono tutto ciò che contribuisce all’avvento di questa società senza classi. E così il Partito comunista dell’Unione Sovietica era giusto e buono, così come lo erano i suoi omicidi di massa; perché questi, per quanto crudeli, davano un contributo indispensabile alla felicità finale dell’intero genere umano. Milioni di persone hanno sofferto oggi perché miliardi e quadriglioni [di persone] potessero essere felici domani. Almeno così sembrava a certi saggi (Lenin, Stalin, Mao e compagnia) che avevano il dono divino di vedere il futuro remoto.
Anche il presidente Obama aveva quel dono divino, ed è per questo che ha potuto dirci che tutta l’umanità alla fine applaudirà il matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Anche Hitler e i suoi compagni nazisti avevano questo dono divino. Potevano vedere che la rivoluzione nazista in Germania era “sul lato giusto della storia”. E se tu fossi vissuto in Germania negli anni ’30, avresti avuto tempi duri a non essere d’accordo con questo, tanto schiacciante era l’appoggio dato alla Rivoluzione Nazista dalla grande macchina di propaganda progressista tedesca (GPPM) – cioè la stampa tedesca, le università e l’industria dello spettacolo.
Allo stesso modo, l’attuale grande macchina di propaganda progressista tedesca GPPM dell’America ha dato la sua schiacciante approvazione al matrimonio tra persone dello stesso sesso, per non parlare della sua schiacciante approvazione dell’aborto e, più recentemente, del transgenderismo. Potrebbe essere stato questo appoggio del GPPM, e non Hegel o Marx, a convincere Obama di avere il dono di vedere il futuro remoto?
In realtà, ovviamente, nessuno può vedere il futuro remoto (nemmeno, sospetto, quelle molte persone che ci dicono esattamente cosa accadrà tra 100 anni a causa del cambiamento climatico). Se le nostre élite culturali americane non stessero attualmente attraversando un’epoca (temporanea spero) di follia culturale, si renderebbero conto che parlare di essere “dalla parte giusta della storia” è una sciocchezza, e farebbero un gran baccano a Obama o a chiunque altro avesse detto queste cose fuori dal palcoscenico.
Se vogliamo conoscere la differenza tra giusto e sbagliato, suggerisco umilmente di usare due modi antiquati, non hegeliani e non marxiani. Potremmo ascoltare (a) la voce della Rivelazione Divina o (b) la voce della legge morale dentro di noi (spesso chiamata legge naturale). Se ascoltiamo attentamente, sentiremo entrambi dirci (con tutto il rispetto per il presidente Obama e la sinistra americana) che il matrimonio tra persone dello stesso sesso, tra le altre cose, non è solo sbagliato, ma è assurdamente sbagliato.
Di Sabino Paciolla

Se piangi, se ridi..

Coronavirus, preoccupazione per il Vaticano: si parla di cinque casi

Il Vaticano alla prova del coronavirus: dopo la comunicazione della Sala Stampa sulla prima positività, spuntano voci su cinque casi

Un caso di positività c'è di sicuro, ma le voci che si rincorrono attorno al Vaticano parlano di cinque persone che potrebbero essere state contagiate dal coronavirus.

Et non inducas in coronavirus

LA LETTERA DI UN PRETE
Et ne nos inducas ... in psicosi da Coronaviurus

“Da quando è stato sancito che Dio non induce nella prova o nella tentazione, Dio stesso sembra aver permesso qui in Italia questa prova. Che da questa drammatica situazione emerga un popolo cristiano e sicuro che Dio non può abbandonare nessuno “nella” tentazione, ma può permettere una pluralità di eventi purificatori della nostra fede. Giusto, ma su cosa poggia la nostra fede?”. La lettera di un sacerdote. 



“Dovremmo stare a casa a calmarci?


Durante le grandi piaghe come le pesti, i cristiani si distinguevano per la preghiera collettiva

“Dovremmo stare a casa a calmarci? È necessario svaligiare il supermercato locale e costituire delle riserve per prepararsi ad un assedio? No! Perché un cristiano non teme la morte. Non è inconsapevole di essere mortale, ma sa in chi ha riposto la sua fiducia. Crede in Gesù che gli dice: ‘Io sono la risurrezione e la vita. Chi crede in me, anche se muore, vivrà; chi si affretta e crede in me non morirà mai’ (Giovanni 11:25-26)”.
Così padre Pascal Roland, in questo articolo pubblicato su catholique-belley-ars, tradotto per il lettori di questo blog da Elisa Brighenti.
La peste

venerdì 6 marzo 2020

Il nostro presente e la realtà che ci circonda

F. LAMENDOLA A CANALE ITALIA


Il video in 5 parti del filosofo e storico prof. Francesco Lamendola da Vito Monaco su Canale Italia nel programma del mattino "Notizie Oggi" in onda su Canale Italia 83 e sul canale 913 di Sky. In allegato la galleria fotografica della trasmissione  
  
VIDEO IN 5 PARTI CANALE ITALIA

1 – CANALE ITALIA YOU TUBE

I^ PARTE - Il filosofo e storico prof. Francesco Lamendola da Vito Monaco su Canale Italia nel programma "Notizie Oggi" in onda su Canale Italia 83 e sul canale 913 di Sky
(FL dal min.3 al 7)

Covid defenders

DIEGO FUSARO: 20.000 soldati USA stanno sbarcando in Europa. Cosa ci stanno nascondendo? (6.3.2020)



https://www.youtube.com/watch?v=xIpJTpuWALk

E ADESSO IN EUROPA ARRIVA L'ESERCITO AMERICANO -

Vlericalchic o clericachoc?

Coronavirus – Non ci sono le Messe? Ci pensano i “simpatici francescani” ad animare le domeniche



Il mio amico Raffaele, marchigiano doc, gira la campagna per lavoro e, quando passa da Montedinove, mi manda sempre un’immagine presa con il cellulare. Raffaele sa che ho un debole per quel luogo perché è la terra di Cino Del Duca, il fondatore della casa editrice in cui sono diventato professionista.
Ma Raffaele sa che ho anche un debole per manifesti, volantini e annunci tratti dal campionario clericale: clericalchic o clericachoc non fa differenza, li colleziono tutti. Qualche tempo fa ne avevo trovato uno carino nella basilica di Loreto in cui si specificava “Qui non confessioni, ma dialogo e ascolto”. Lo pubblicai e lo commentai con grande disdoro delle autorità competenti, ma, come si suol dire, manifesto canta e villan dorme.

Tre preoccupazioni e una consolazione.

LAUDATO SÌ. TEOLOGIA DI VERITÀ O TEOLOGIA DI PROPAGANDA?

Carissimi Stilumcuriali, siamo vittime di una mutazione genetica. Questo blog, nato con l’intenzione di discutere principalmente temi religiosi e spirituali, si trova sempre di più, e non per sua volontà, a trattare argomenti del tutto diversi: ambiente, ecologia et similia. Ma come dicevamo, la colpa non è nostra, come  potete vedere leggendo questa notizia di  Vatican News, e come vi può ben spiegare Pezzo Grosso qui sotto. Buona lettura. 

Le paure che lo portano al nazionalismo

La nostra vera pandemia è la perdita dell’identità cristiana

Un interessante articolo di Jeff Mirus pubblicato su Catholic Culture nella traduzione di Elisa Brighenti.
Padre Antonio Spadaro, gesuita
Padre Antonio Spadaro, gesuita

Luridi farisei tradizionalisti

Arcidiocesi di Portland: Coronavirus o no, la comunione può essere ricevuta sulla lingua

Come si stanno comportando le diocesi nel mondo anglosassone riguardo alla distribuzione della Comunione? Ecco una panoramica fatta dallo staff del Catholic News Agency. Eccola nella mia traduzione. 
Ostia Comunione Eucarestia
Ostia Comunione Eucarestia

Ecco la Chiesa in uscita senza direzione

Preti che celebrano Messa: parte la caccia alle streghe

Parroco in Lomellina segnalato all'Arma dal sindaco: domenica ha celebrato Messa. Ma lui alla Nuova BQ spiega: «Ho scordato di disattivare il timer delle campane»; Nel varesotto il don celebra privatamente e si ritrova la chiesa piena di fedeli: «Non ce l'ho fatta a mandarli via. Sono un prete, non un portinaio». La curia ambrosiana lo rampogna; un altro in Bassa Lombardia celebra 5 Messe per "diluire" i fedeli: un confratello fa la spia. Cronache di ordinaria follia di preti che fanno i preti e non i funzionari del sacro. Ma sono testimoni di fede ai tempi del Coronavirus, non ribelli.



giovedì 5 marzo 2020

Nel silenzio del Satrapo costipato

STOLTEZZA, O DEL COMPLESSO DI SUPERIORITÀ DEI GERARCHI CONCILIARI



Quanti hanno infeudato la Chiesa di Cristo usurpandone praticamente tutti i livelli devono essersi convinti di avere dei sudditi cretini. Cretini, sì: stolti, incapaci di comprendere la differenza tra la Verità proclamata e l’errore insinuato, tra la Morale vissuta e praticata e la licenza suggerita e tollerata. E devo dire che, per una persona che fosse riuscita a preservarsi dal contagio ideologico di questi ultimi sessant’anni, risulterebbe arduo non concordare con il giudizio dei vertici della setta conciliare nei confronti del basso Clero e del popolo cristiano. 

Agere sequitur esse

Vaticano II: religione dell’uomo
 

di Mons. Richard Williamson


Presentazione di Le Sel de la terre


Don Alvaro Calderón (FSSPX), che ha già scritto diversi articoli per Le Sel de la terre, fra cui uno molto notevole: Questioni disputate sul magistero conciliare (1), ha pubblicato nel 2010 a Buenos Aires, uno studio sui principii guida e la coerenza interna del concilio Vaticano II.

Intitolato in modo chiaro: Prometeo, La religión del hombre. Ensayo de una ermenuéutica del conclio Vaticano II (Prometeo, La religione dell’uomo. Saggio di ermeneutica del concilio Vaticano II), questo studio non si accontenta di recensire e di analizzare i diversi punti di rottura del magistero conciliare con la tradizione cattolica. Esso mostra in maniera impressionante la logica che tiene insieme queste novità in un tutto coerente e che costituisce veramente una nuova religione, erede della rivoluzione umanista e del «cattolicesimo liberale», ma dotata di una fisionomia e di caratteristiche proprie.

Uno studio di questa qualità non potrà mancare di essere tradotto e pubblicato in francese. Ma poiché questa edizione si fa attendere già da dieci anni, noi siamo felici di offrire ai nostri lettori il riassunto dettagliato che Mons. Williamson ha voluto fare di quest’opera magistrale (2).
Noi lo ringraziamo per averci voluto affidare questo lavoro.

Una gigantesca regressione del pensiero umano

ABORTO? "E SE L'ANIMA ESISTE"


Se l’anima esiste l’aborto è un crimine atroce. Uomo immagine di Dio? Ci possono essere mille ragioni per cui una donna non vuole far nascere il bambino che porta in grembo ma nessuna abbastanza buona da rendere lecito l’aborto 
di Francesco Lamendola   

 0 1 400 aborto commovente

La credenza nell’immortalità dell’anima è antichissima: la si trova presso i popoli primitivi ed è testimoniata dal tipo di culto che riservavano ai morti. Se non vi avessero creduto, non avrebbero seppellito il cacciatore con le sue armi più belle, o la donna coi suoi monili e le sue collane, o il bambino coi suoi giocattoli. E non avrebbero pensato, come traspare anche dai poemi omerici, che lasciare un corpo insepolto equivale a condannare la sua anima a vagare senza pace nel regno delle ombre, triste e sconsolata. 

I vecchi teoremi e le polemiche

“Pio XII, polemiche strumentali. Santità chiara”

«Affermare che papa Pacelli non avesse alcuna intenzione di salvare gli ebrei, è molto grave, perché è anche un giudizio morale». «Tutta la documentazione esistente smentisce la presunta insensibilità per le sofferenze degli ebrei». «Motivi ideologici dietro la leggena nera su Pio XII».«Il processo di beatificazione non si è mai interrotto, ci sono alcuni presunti miracoli allo studio». Parla Emilio Artiglieri, presidente del Comitato Papa Pacelli-Associazione Pio XII.


Invece di chiudere le chiese..

Venezia, la peste e le processioni con la Madonna Nicopeia

Quando la peste colpì Venezia nel 1630, invece di chiudere le chiese, si celebrarono messe, furono elevate preghiere pubbliche e si tennero processioni con la Madonna Nicopeia, chiedendo le sue intercessioni per salvare il popolo di Venezia. Nel 1631 la peste era sparita.
Riprendo la storia dal sito sandonatomurano.
Madonna di Nicopeia a Venezia
Madonna di Nicopeia a Venezia

La muraglia di silenzio

Re contro Zen. Li divide una muraglia cinese


*
[Da “Asia News” del 3 marzo 2020]
Sull’accordo sino-vaticano è urgente il dialogo fra i due cardinali
di Bernardo Cervellera
Scrivo queste parole con dolore nel vedere due cardinali che ho l’onore di conoscere, due testimoni della fede e collaboratori del pontefice nella missione della Chiesa, dover dibattere in pubblico senza forse aver parlato direttamente fra loro (v. le lettere del cardinale Giovanni Battista Re e del cardinale Giuseppe Zen Zekiun). Mi dà l’impressione che in Vaticano, come nel mondo, si preferisca affermare la propria verità o meglio il proprio punto di vista, senza cercare l’ascolto dell’altro, facendo la fatica di giungere a una sintesi.

Se si vive nell'ateismo teorico o pratico

"Ecco perché le chiese non dovevano essere chiuse"

La fede, con la diffusione del coronavirus, deve misurarsi col tema dei sigilli posti ai luoghi di culto, chiese comprese. Ma anche le piscine di Lourdes sono state interessate da provvedimenti che non tutti condividono. Intervista al professor Roberto De Mattei

Le chiese, per più di qualche cattolico, sarebbero dovute rimanere aperte. Con ogni probabilità, più di qualche medico storcerà il naso dinanzi a questa affermazione. Il Professor Roberto De Mattei, presidente della Fondazione Lepanto, ha domandato a grande voce la riapertura delle piscine di Lourdes.

I marchesi del Grillo

QUESTIONE DI FEDE
Messa e bene comune, cattolici divisi

Dal contagio, come da ogni altra difficoltà nel conseguire il bene comune, ci salverà solo l’azione umana o soprattutto quella divina? Nel primo caso Dio non fa parte del bene comune e le Messe non sono necessarie ma semmai solo utili, nel secondo caso la Messa diventa un atto politico irrinunciabile. Meglio, per i vescovi, la critica moderata di Riccardi e Melloni che non le lodi di Grillo.