I gesuiti e il Tao: è sempre lo stesso schema. Bisogna fermarli: in che modo i gesuiti, sorti come "truppe scelte" della Chiesa e fedelissime al papa, si sono trasformati nella "mela infetta" che sta inquinando tutto il cesto ?
di Francesco Lamendola
Molti
si chiedono, ed effettivamente è la domanda del momento per chi abbia a
cuore le sorti della Chiesa, in che modo i gesuiti, sorti come truppe
scelte della Chiesa e fedelissime al papa, si siano trasformati nella
mela infetta che sta inquinando tutto il cesto, e abbiano avuto l’ardire
di porre uno dei loro sul seggio di San Pietro, cosa esplicitamente
vietata dal loro statuto, cambiando il loro ruolo di fedelissimi del
papa in quello di fedelissimi di se stessi e quindi di padroni assoluti
della Chiesa. Ora, per spiegare questa metamorfosi, questa deriva,
questa mostruosa sostituzione di ruolo e di prospettiva, non basta
risalire a Karl Rahner, né a Teilhard e Chardin, e neppure al cardinale
Désiré Mercier e alla Scuola di Lovanio; non basta risalire indietro
neppure fino al modernismo dei primi anni del ‘900, al gesuita George
Tyrrell, per esempio, che ne fu uno dei massimi animatori: bisogna
andare molto, ma molto più indietro.