Sarà
il cardinale Robert Sarah, Presidente del Pontificio Consiglio Cor
Unum, che si trova in Libano a portare la solidarietà del Papa ai
siriani. Il cardinale è Inviato speciale da oggi fino al 10 novembre.
Benedetto XVI al termine dell’udienza ha ricordato che la delegazione
della Santa Sede e del Sinodo, annunciata nei giorni scorsi, ha trovato
delle difficoltà pratiche per recarsi nel Paese, sconvolto dalla guerra.
Il Santo Padre ha espresso la sua partecipazione con le sofferenze
delle popolazioni siriani sottolineando inoltre che la pace non è mai
troppo tardi.
“Mentre elevo la mia preghiera a Dio, - ha concluso il Papa - rinnovo
l’invito alle parti in conflitto e a quanti hanno a cuore il bene della
Siria a non risparmiare alcuno sforzo nella ricerca della pace e a
perseguire, attraverso il dialogo, le strade che portano ad una giusta
convivenza, in vista di un’adeguata soluzione politica del conflitto.
Dobbiamo fare tutto il possibile perché un giorno potrebbe essere troppo
tardi!".
Nel programma della vista della delegazione sono previsti incontri
con diverse realtà della Chiesa siriana presente in Libano sia cattolica
che ortodossa e naturalmente ci saranno incontri con le realtà della
Caritas in Libano e nel Medio Oriente. Il cardinale porterà il
contributo del Sinodo e del Papa di un milione di dollari per
“alleviare la situazione di quanti soffrono per l’attuale crisi e
spingere le parti coinvolte come pure quanti hanno a cuore il bene della
Siria, alla ricerca di una soluzione equa e pacifica del conflitto”, ha
ricordato Padre Federico Lombardi.
http://www.korazym.org/index.php/attivita-del-papa/2-il-papa/3228-il-papa-invia-in-siria-un-milione-di-dollari-.html
@"Non abbandonateci, siamo allo stremo"
LA GUERRA IN SIRIA
Il grido di dolore di Padre David Fernandéz dell'Istituto del Verbo Incarnato che condivide con la popolazione della Siria la tragedia della guerra
La situazione nel paese mediorientale sta precipitanto e si susseguono gli appelli. Ne giunge uno dei Missionari del Verbo Incarnato che raccontano la disperazione e la speranza di un popolo travolto da una guerra sanguinaria.
In particolare padre Fernandez scrive nelle pagine web del blog costantemente aggiornato Sos Cristiani in Siria: "il nostro aiuto si dirige alle famiglie cristiane del quartiere “El Midán”, che è una delle zone più colpite ed inoltre è il quartiere dove l’IVE lavora pastoralmente in una chiesa che si chiama “Cappella dell’Assunzione” già da tre anni".
"Le incaricate della chiesa sono le Suore Dorotee - prosegue il missionario - che insieme ad un padre dell’IVE si occupano della pastorale. Questa zona è una delle più povere di Aleppo, e come ho detto prima, una delle più colpite dagli scontri tra le fazioni in combattimento; la ragione di tutto questo è perchè questo quartiere si trova in una parte strategica che circonda il centro della capitale. Per questo motivo gli scontri sono permanenti. Particolarmente in pericolo è l’edificio dove si trova la Chiesa, perchè è vicino ad un palazzo dove si trova la polizia nazionale; per questa vicinanza, le suore e tutti gli abitanti della zona hanno dovuto evaquare il quartiere. Noi non possiamo più celebrare lì la Messa".
Ancora prosegue la denuncia ce si legge ancora: "Molti edifici sono distrutti ed altre case sono state colpite da bombe o proiettili provenienti da carri armati, aerei o elicotteri. Per questa ragione molta gente è dovuta andare via con quello che aveva addosso, abbandonando le proprie case e le poche cose che avevano, anche perchè persone molto povere".
"Qualcuno ha trovato rifugio dai propri familiari in altre zone, altri in qualche convento o scuole che erano state preparate per l’accoglienza, altri avendo avuto la possibilità di affittare una stanza in qualche area “non in pericolo”, stanno vivendo tutti insieme accalcati, in piccole abitazioni".
@SIRIA: un Arcivescovo chiede “preghiere e aiuti concreti per evitare la distruzione della Siria”
|
|
|
Damasco (Agenzia
Fides) – “La Chiesa e il monastero di Santa Maria a Deir Ezzor, sulle
rive del fiume Eufrate, sono state distrutte da un’esplosione sabato 27
ottobre. E’ un evento che ci ha sconvolto e per questo chiediamo le
vostre preghiere e il vostro aiuto per la Siria”: è quanto scrive, in un
accorato messaggio inviato all’Agenzia Fides, S. Ecc. Mons. Eustathius
Matta Roham, Arcivescovo metropolita Siro-ortodosso dell’Arcidiocesi di
“Jazirah ed Eufrate”, nella Siria Orientale, dopo l’attentato all’unica
chiesa siro-ortodossa della cittadina di Deir Ezzor (vedi Fides
27/10/2012).
L’Arcivescovo racconta a Fides: “La comunità cristiana di Deir
Ezzor era già fuggita, nella quasi totalità, la scorsa estate, per i
pesanti combattimenti in città. Molti cristiani sfollati si sono
rifugiati ad Hassake, dove c’è un centro della nostra Arcidiocesi. La
comunità cristiana aveva lavorato instancabilmente, e con grandi
sacrifici, per dieci anni, dal 1994 al 2004, per costruire la chiesa e
la scuola cristiana di ‘Al-wahda’. Dei criminali hanno distrutto questa
splendida opera in meno di un minuto. Ci chiediamo: sono forse questi i
frutti della Primavera Araba?”.
Il messaggio giunto a Fides si conclude con un invito a tutti i
cristiani e tutti gli uomini di buona volontà: l’Arcivescovo chiede
“preghiere e azioni concrete per fermare l’inesorabile distruzione della
creazione di Dio in Siria”. (PA) (Agenzia Fides 5/11/2012)
|
|
|
|
|
|
Segnalazione di Federico Cenci (Agenzia di Stampa Italia)
(ASI) Dopo l’inasprirsi degli scontri, Homs, città della Siria
occidentale, era stata oggetto di una pesante evacuazione da parte dei
propri abitanti. La comunità cristiana aveva pagato il tributo più alto
di questa tragedia, abbandonando in massa una città cui è storicamente
legata. Rimaneva ad Homs un unico superstite di questa epurazione, che
aveva voluto romanticamente sfidare l’incedere sicuro di disastrosi
eventi. Elias Mansour, 84 anni, cristiano
greco-ortodosso, non aveva voluto lasciare la sua casa, nella strada di
Wadi Sayeh, perché doveva prendersi cura di suo figlio Adnane,
handicappato, anche se sapeva che la sua vita era in pericolo. Prosegui la lettura »
http://www.agerecontra.it/public/press20/?p=13683
Cancellata la missione vaticana in Siria
BENEDETTO XVI
L'annuncio all'udienza del mercoledì. Continua la missione del carinale Sarah e gli aiuti. Nella catechesi Benedetto XVI ha richiamato il fondamentale principio della fratellanza cristiana con il mondo
REDAZIONEROMA
Benedetto XVI ha dovuto rinunciare alla sua iniziativa di una missione di pace in Siria, composta da rappresentanti di chiese di tutti i continenti.
Ma continua «a seguire con particolare attenzione la tragica situazione di violenza in Siria, dove non cessa il rumore armi e aumenta ogni giorno numero vittime e immane sofferenza della popolazione in particolare di quanti debbono lasciare le loro case».
«Per manifestare la mia solidariretà e quella di tutta la Chiesa alla popolazione della Siria e la vicinanza spirituale a comunità cristiane era mio desiderio - ha spiegato il Papa all’Udienza Generale - inviare delegazione di padri sinodali a Damasco, purtroppo diverse circostanze e sviluppi non hanno reso possibile l’iniziativa nelle modalità auspicate perciò ho voluto affidare una missione speciale al cardinale Robert Sarah presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum da oggi fino al 10 novembre si trova in Libano dove incontrerà pastori e fedeli delle chiese che sono presenti in Siria».
Il cardinale porterà il contributo del Sinodo e del Papa di un milione di dollari per “alleviare la situazione di quanti soffrono per l’attuale crisi e spingere le parti coinvolte come pure quanti hanno a cuore il bene della Siria, alla ricerca di una soluzione equa e pacifica del conflitto”, ha ricordato Padre Federico Lombardi.
Nel momento di catechesi il pontefice ha espresso questi pensieri: «Sentiamoci fratelli di tutti gli uomini, compagni di viaggio anche di coloro che non credono, di chi è in ricerca, di chi si lascia interrogare con sincerità dal dinamismo del proprio desiderio di verità e di bene».
Anche nella nostra epoca, «apparentemente tanto refrattaria alla dimensione trascendente», e in cui il semplice desiderio di Dio appare come una «provocazione», si può «aprire un cammino verso l’autentico senso religioso della vita, che mostra come il dono della fede non sia assurdo, non sia irrazionale», ha ancora affermato il Papa, esortando a «promuovere una sorta di pedagogia del desiderio, sia per il cammino di chi ancora non crede, sia per chi ha già ricevuto il dono della fede».
La sua catechesi all’Udienza Generale si è conclusa con l'esortazione rivolta ai 40mila fedeli presenti in piazza San Pietro:«Preghiamo, in questo Anno della fede - ha aggiunto - perchè Dio mostri il suo volto a tutti coloro che lo cercano con cuore sincero».
@
Il vescovo gesuita caldeo Antoine Audo racconta la persecuzione che i
cristiani stanno subendo in Siria a opera dei ribelli islamici. Aleppo
in rovina, a Homs tutte le chiese cristiane sono state sconsacrate: è
questo il quadro desolante disegnato dal vescovo gesuita caldeo Antoine
Audo al Parlamento inglese il 18 ottobre scorso. I vescovi di Aleppo
hanno deciso di restare con i cristiani ancora presenti in città. “Non
vogliamo lasciarli soli. Se mi allontano dalla città per troppo tempo,
la gente si sente sola”. “Non siamo andati in Libano per incontrare il
Papa per dirgli che siamo in pericolo” ha aggiunto, riferendosi al
viaggio che Benedetto XVI ha compiuto in Libano dal 14 al 16 settembre.
“Gli abbiamo scritto una lettera chiedendo il suo appoggio”. Audo ha
accettato di viaggiare per qualche giorno in Gran Bretagna per
accrescere la consapevolezza della prova dei cristiani siriani e per
chiedere aiuto. Ad Aleppo scuole, ospedali e gli altri servizi pubblici
...
Centro studi Giuseppe Federici –
Per una nuova insorgenza Comunicato n. 90/12 del 29 ottobre 2012, Ss.
Simone e Giuda Apostoli La perfida donna bendata, raffigurata nelle
cattedrali gotiche, è riuscita a far scatenare la persecuzione dei
cristiani in Siria, con la complicità dei Giuda e dei Pilato
dell’Occidente. La terra siriana, convertita dagli Apostoli, [...]
|