ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 5 novembre 2011

Giotto Profeta!



Demone di Giotto
Nella ventesima scena della "Vita di San Francesco", dipinta da Giotto nella Basilica superiore di Assisi, c'è il profilo di un demone, con due corna scure, che emerge dalle nuvole sospese fra la scena della morte di Francesco, in basso, e la scena dell'assunzione della sua anima in cielo
VATICANISTA DE LA STAMPA
Quell'affresco di Giotto, nella Basilica superiore di San Francesco, ad Assisi, l'avranno visto e ammirato in otto secoli di vita, dalla fine del '200, milioni e milioni di persone - pellegrini, turisti, religiosi, laici, appassionati ed esperti d'arte, politici, rockstar - eppure nessuno si era mai accorto di un particolare: il ritratto di un demone quasi scolpito in una nuvola. A scovarlo è stata la storica Chiara Frugoni, grande studiosa del francescanesimo. Eppure, quel particolare - «un vigoroso ritratto, completato anche da due corna scure», secondo le parole della medievalista, nella parte della nuvola più vicina all'angelo di destra - compare in una delle scene centrali del ciclo della Vita di Francesco: la ventesima, quella che mostra, in basso, la morte del Santo, attorniato dai discepoli, e nella parte superiore l'anima di Francesco ascesa in cielo. In mezzo c' è appunto la nuvola, con il demone. La ventesima è una delle scene più significative del ciclo attribuito a Giotto ed è stata anche la più impegnativa per i pittori del cantiere: ci sono volute ben 66 giornate di lavoro per completarla. Non è stata una pennellata a caso. Ma è stata un'impertinenza, un gioco dell'artista, quel profilo di demone? Chi voleva rappresentare il pittore?

Temporum signa nefasta


Diario Vaticano / La cattolica Irlanda toglie la tripla A al papa
Dublino porta via da Roma il suo ambasciatore e declassa il suo legame diplomatico con la Santa Sede. Ma nel frattempo altri Stati hanno deciso invece di potenziarlo. E tra questi c'è il Regno Unito

di ***

CITTÀ DEL VATICANO, 5 novembre 2011 – La decisione dell’Irlanda di cancellare la propria ambasciata presso la Santa Sede, oltre a quelle in Iran e Timor Est, ha il sapore del paradosso storico.

Una nazione che ha sempre puntato moltissimo sulla propria identità cattolica e sullo storico legame con la Santa Sede – anche in opposizione alla protestante corona inglese che per secoli l’ha dominata non senza vessazioni – si trova oggi ad avere un legame diplomatico con il Vaticano di rango inferiore rispetto a quello intrattenuto dal Regno Unito, che solo nel 1982 ha stabilito pieni rapporti con la sede di Pietro.

Le galline del cortile

IL MONDO IN TECHNICOLOR DI MONS. PADOVANO... DOVE IL LATINO E' UNA LINGUA "STRANIERA"!


di Francesco Colafemmina

"Don Nicola, forse nella sua stanzetta a Roma, in Vaticano, non arriva luce... lei vede il mondo in grigio-nero (sic!), ma il mondo è a colori!  ...Venga qui a Monopoli a prendere un po' di sole, venga a fare un po' di elioterapia..."

Così ha esordito ieri sera l'elegante e raffinato vescovo della diocesi di Monopoli-Conversano, Monsignor Domenico Padovano, il suo commento/omelia al termine della presentazione del libro di don Nicola Bux "Come andare a messa e non perdere la fede". Ha poi proseguito manifestando tutta la sua contrarietà alle ricette di Sua Santità Benedetto XVI: "la diagnosi è corretta ma la terapia è sbagliata".

Primi frutti (o secondi?) del cortile di Assisi!

Riti sciamanici all'Università di Verona, II

La sciamana Nadia Stepanòva
A integrazione del post precedente pubblico gli allegati 1 e 2:
1.  AL TAYLAGAN SCIAMANICO COL PROFESSORE D’UNIVERSITA’

Alcuni studenti di codesta Università ci hanno fatto pervenire un invito (che alleghiamo alle SS. LL.) per il giorno 4 dello scorso mese di settembre 2009, per un TAYLAGAN Grande Rituale Sciamanico” (Allegato 2), programmato “a Pian Trevisan sotto il Gran Vernel ore 18.30. Punto d’incontro previsto: Alba di Canazei, piazzale sede staccata Università di Verona – via Sorapera ore 17.30.
L’invito non manca di precisare anche gli scopi del raduno: “SCOPO DEL RITUALE. Il rituale sciamanico sarà un rito di connessione con gli spiriti del luogo (acque, fuoco, sorgenti, fiumi, boschi, montagne, …) e con i propri antenati. Per i partecipanti, il rituale del 4 settembre, avrà sia una funzione propiziatoria per il nuovo anno lavorativo […] sia una funzione terapeutica per chi lo richiede (malattie, conflitti, disordini che investono la propria persona, la propria famiglia o il proprio ambiente)”.
Trattasi quindi ― aggiungiamo noi ― di un rituale magico in piena regola, con evocazione di potenze spiritiche e asseriti effetti terapeutici. Interessanti al riguardo anche le disposizioni relative all’utilizzo di superalcolici (vodka in particolare) per propiziare i contatti medianici; e le prescrizioni in tema di abbigliamento, specie femminile; e, ancora, le superstizioni tipiche delle religioni primitive, da sempre ossessionate dal mantenimento della purità rituale esteriore, purità compromessa da donne mestruate, dalla morte e da chiunque abbia di recente visitato cimiteri o partecipato a riti funebri, considerati tutti fattori contaminanti del rito. Come pure biscotti o caramelle rotte o, comunque, non integre.

Pastori confondono cortili ed ovili

Come scoprire Dio nel mondo contemporaneo
di monsignor Lorenzo Leuzzi
Tratto dal sito ZENIT, Agenzia di notizie il 2 novembre 2011
La proposta di Benedetto XVI di aprire una sorta di “cortile dei gentili” annunciata nel famoso discorso alla Curia romana in occasione degli auguri natalizi del 21 dicembre 2009 può davvero essere considerata, dopo quella di “allargare gli orizzonti della razionalità”, il secondo snodo storico-culturale del primo decennio del terzo millennio.
La Chiesa, che con Giovanni Paolo II si è immersa nella modernità senza paura e senza nostalgia, si prepara con Benedetto XVI ad offrire la vera chiave interpretativa della modernità.

“Quando diranno: “Pace e sicurezza”, allora di subito una improvvisa ruina verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno affatto” (1° Tessalonicesi 5:3).


Israele in Vaticano
VATICANISTA DE LA STAMPA
Mercoledì prossimo il Papa riceverà in udienza un gruppo di leader religiosi israeliani: tra di essi, il Rabbino Capo di Israele, Yonah Metzger, il Patriarca Latino di Gerusalemme, Fuad Twal, il Capo degli Imam Musulmani di Israele, Mohamad Kiwan e il Capo della comunità Druza, lo Sceicco Moufak Tarif. "A pochi giorni dalla giornata per la Pace ad Assisi, una Delegazione del Consiglio dei Capi religiosi di Israele, sarà in visita in Vaticano e sarà ricevuta in Udienza privata da Sua Santità, Papa Benedetto XVI il giorno 10 Novembre 2011", rende noto un comunicato dell'ambasciata israeliana presso la Santa Sede. "Questo incontro riflette l'atteggiamento positivo della Santa Sede e di Israele nei confronti del dialogo interreligioso e l'interesse per le relazioni tra le varie comunità religiose presenti in Israele". "Scopo del Consiglio - prosegue la nota - è il coordinamento dell'azione per una convivenza pacifica tra le molte comunità religiose in Israele. Esso dichiara il proprio impegno nei confronti della sacralità di ogni vita umana e rigetta ogni forma di violenza, soprattutto quando viene perpetrata nel nome della religione. Le religioni insegnano che la pace è un comandamento divino e che e i Capi religiosi hanno una particolare responsabilità nel prestare attenzione al grido dei più deboli e hanno il dovere di lavorare per creare una società più giusta". La delegazione incontrerà anche il cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, il cardinale Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani e un rappresentante del Pontificio Consiglio del Dialogo Interreligioso.

A cosa porta il Dio unico...


Teologia animale premiata
Il professore Andrew Linzey, studioso di teologia animale, è stato insignito di un riconoscimento universitario al massimo livello per il suo lavoro pionieristico in questo campo. L'università di Winchester attribuirà al prof. Linzey il grado di Dottore onorario in Divinità, in riconoscimento della sua opera sulla teologia animale, il 9 novembre prossimo.

                                              Marco Tosatti

Il professore Andrew Linzey, studioso di teologia animale, è stato insignito di un riconoscimento universitario al massimo livello per il suo lavoro pionieristico in questo campo. L’università di Winchester attribuirà al prof. Linzey il grado di Dottore onorario in Divinità, in riconoscimento della sua opera sulla teologia animale, il 9 novembre prossimo. Il prof. Linzey, che è direttore del Centro di Oxford per l’etica animale, ha dichiarato. “Sono felice di accettare questo premio in rappresentanza dei miei colleghi al Centro di Oxford per l’etica animale, che sono in prima linea in questo soggetto internazionalmente. L’etica animale è una disciplina emergente con molti corsi universitari in tutto il mondo, e questo premio rappresenta un incoraggiamento per tutti coloro che lavorano in questo campo”. “L’etica animale esplora le sfide che questo nuovo pensiero pone, sia concettualmente che praticamente, alla comprensione tradizionale delle relazioni uomo-animale”. La professoressa Elizabeth Stuart, vice cancelliere reggente, ha commentato: “A Winchester apprezziamo e celebriamo quelli che si fanno campioni dei senza voce e sfidano i paradigmi dominanti. Onoreremo uno dei campioni più appassionati dal pensiero più profondo, uno che sarà ricordato come uno dei teologi più influenti e acuti del suo tempo”. La cerimonia avrà luogo nella cattedrale di Winchester mercoledì 9 novembre. Linzey è autore del libro “Creatures of the same God” (Creature dello stesso Dio) e condirettore del Journal di Etica animale pubblicato dalla Illinois University Press.

venerdì 4 novembre 2011

Non ci son più i vescovi di una volta

SANTI: San Carlo Borromeo, il vescovo che scriveva anche in punto di morte
Notizia del 04/11/2011 stampata dal sito web www.lucisullest.it
Ventiquattro lettere inedite di san Carlo Borromeo nell'archivio parrocchiale di Asso raccontano della sua attenzione pastorale
 
Il 1° novembre 1584, Carlo non riesce a camminare; sorretto dai suoi collaboratori celebra ad Arona la sua ultima messa. L'indomani, non è più in grado di muoversi. Suo cugino Renato fa preparare una barca con un letto a bordo per riportarlo a Milano; sul fiume, il vescovo trova ancora la forza per dettare alcune lettere. Monsignor Massimo Gaio nella prefazione a 24 lettere inedite con firma autografa di San Carlo Borromeo (Asso, Tipografia artigiana Vallassinese, 2011, supplemento a "L'Armonia", numero di aprile) sceglie di raccontare la vita del vescovo di Milano dalla fine: "Se perfino il giorno prima di morire il nostro santo scelse, ancora una volta questo strumento per comunicare le sue volontà, è segno che fu il preferito di tutto il suo ministero".

Dio li fa, poi li accoppia o triplica

 Assisi. La scappatella del primate e del patriarca, con la regia di Bose

Pochi lo hanno notato. Ma ad Assisi il 27 ottobre due ospiti di lusso hanno fatto una scappatella.
L’ha confessato in un’intervista alla Radio Vaticana l’arcivescovo di Canterbury e primate anglicano Rowan Williams.
Con lui c’era il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I.
I due, dopo il “pranzo frugale” consumato con il papa e gli altri trecento ospiti nel convento di Santa Maria degli Angeli, invece di ritirarsi nelle stanze loro assegnate per il momento solitario “di riflessione e/o di preghiera” che era in programma per tutti, se la sono svignata alla volta del piccolo monastero di San Masseo, inaugurato la settimana precedente come la nuova filiale di Assisi della comunità di Bose.
A far gli onori di casa c’era naturalmente il priore di Bose, Enzo Bianchi. Ma lasciamo la parola all’arcivescovo anglicano Williams:
“Mentre il Santo Padre stava riposando, il patriarca ecumenico ed io siamo stati trascinati via (whisked away) per visitare la nuova dimora che la comunità di Bose ha stabilito ad Assisi. Per quanti di noi conoscono Bose è scattato un immediato sentimento di famiglia. La bellezza e semplicità della cappella e il calore dell’accoglienza da parte di una dozzina di fratelli scesi giù [da Bose] per la giornata hanno fatto sì che io mi sentissi veramente felice di non aver perso una simile occasione, anche se ho dovuto rinunciare alla siesta!”.
Williams è un amico e frequentatore di Bose da lunga data. Nel 2003, prima d’essere insediato il 27 febbraio come arcivescovo di Canterbury, passò due settimane nel monastero fondato da Enzo Bianchi.
Nella stessa occasione hanno visitato la nuova casa di San Masseo, ad Assisi, in precedenza abitata da francescani, anche il delegato del patriarcato armeno Norvan Zakarian, il vescovo Brian Farrell, segretario per pontificio consiglio per l’unità dei cristiani, legionario di Cristo, e il vescovo di Città di Castello Domenico Cancian.
Un breve resoconto e le foto ricordo sono nel sito del monastero di Bose.

giovedì 3 novembre 2011

Medjugorje: Cattolicesimo Geneticamente Modificato

Medjugorje: Cattolicesimo Geneticamente Modificato [Parte 1]

di Marco Corvaglia

§ 1. Medjugorje New Age: padre Petar
Vassula Vassula Ryden
Come vedremo, vari francescani carismatici di Medjugorje, compreso padre Petar Ljubicić - il sacerdote che, secondo la veggente Mirjana, dovrà svelare al mondo i dieci segreti - sono aperti sostenitori della sedicente mistica Vassula Ryden (a dire il vero, anche uno dei medici che hanno esaminato i veggenti di Medjugorje, il dottor Philippe Loron, aderente al movimento carismatico e stretto collaboratore del dottor Joyeux, è un seguace di questa donna e ha scritto anche un libro in proposito: P. Loron, J’ai vu écrire Vassula ["Ho visto Vassula scrivere"], F.-X. de Guibert, 1994).
Vassula è nata in Egitto nel 1942 da una famiglia originaria della Grecia, e si dichiara ortodossa.
In realtà il Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli (sotto la cui giurisdizione la donna ricade, in quanto ortodossa residente negli USA) la considera un’eretica (comunicazione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli del 16 marzo 2011: originale; traduzione inglese).

A dire di Vassula, Gesù le detta, tramite una sorta di “scrittura automatica” (modalità tipicamente New Age), dei messaggi. In quei momenti la donna usa una grafia (definita "ieratica" dai suoi seguaci) contraddistinta da caratteri grandi e lineari, come quelli di una bambina.
Tali messaggi sono stati pubblicati in dodici volumi, con il titolo La vera vita in Dio, in 40 lingue, e vengono diffusi anche tramite una stazione radio di proprietà della donna: True Life in God Radio.

Il celebre mariologo francese René Laurentin, che negli anni Ottanta, con i suoi numerosi libri, fu il responsabile e l'iniziatore della propaganda mondiale per Medjugorje, è un acceso fan anche di Vassula, e ha scritto due libri elogiativi su di lei (Quand Dieu fait signe, F.-X. de Guibert, 1993 e Qui est Vassula, F.-X. de Guibert, 1994).

Egli ci fa conoscere l'inizio dei presunti fenomeni soprannaturali di Vassula:

continua sul sito
http://www.marcocorvaglia.com/medjugorje/medjugorje-cattolicesimo-geneticamente-modificato.html

mercoledì 2 novembre 2011

Il Vaticano ed il Nuovo Disordine Mondiale

Il documento con il quale eminenti rappresentanti del Vaticano invocano, quale soluzione alla attuale crisi economica e sociale, dei passi in avanti verso la creazione di strutture decisionali sovranazionali, di carattere globalista, ha indubbiamente suscitato grande interesse nel cosidetto ambiente della “controinformazione”, e non poteva essere altrimenti.
Se infatti per i media tradizionali tale presa di posizione non rappresenta che un allineamento alle soluzioni proposte dai grandi think tank internazionali, per coloro che conoscono le radici e le prospettive della ideologia mondialista le soluzioni auspicate del Vaticano non possono che suscitare un giustificato sospetto.

Mancuso, il falso teologo

(di Antonio Livi su “La Bussola” del 02/11/2011) Il problema più grave che affligge la cultura cattolica in tutto l’Occidente è il disorientamento dottrinale provocato dal poco ascolto che i fedeli prestano al magistero ecclesiastico (quello solenne del Vaticano II e quello ordinario dei pontefici), mentre troppo ascolto viene prestato al confuso vociare dei teologi, quasi tutti legati a interessi ideologici di parte e tutti coinvolti nel conflitto tra progressisti e conservatori, pro e contro la “nuova teologia”.Questa pretesa “nuova teologia” altro non è, in sostanza, che una riproposizione, da parte dei teologi cattolici, di quelle teorie sulla fede, sulla Trinità e sulla figura di Cristo che erano state elaborate nell’Ottocento dal luterano Hegel e poi nel Novecento dal cattolico Heidegger.



Timeo danaos..!

Rinnovamento nello Spirito? No, “potere e profitto”

Martini
Proprio mentre al Palacongresso di Rimini gli animatori dei carismatici cattolici riuniti sotto la sigla di “Rinnovamento nello Spirito” tenevano la loro 35ma conferenza nazionale, il cardinale Carlo Maria Martini ha dato all’intero loro movimento uno schiaffo sonoro.
L’ha fatto nella sua pagina mensile di risposte alle lettere, sul “Corriere della Sera” di domenica 30 ottobre.
A una insegnante di Ancona che gli ha scritto di aver fatto parte per tre anni del Rinnovamento nello Spirito ma poi di essersi “ricreduta sulla bontà di questi gruppi”, il cardinale Martini ha risposto di essere stato lui stesso un promotore del movimento carismatico in Italia e in Europa, ma di essersi poi anche lui pentito:
“Forse pochi sanno che insieme al padre Beck s.j., mio carissimo amico, negli anni ‘60, io stesso sono stato uno degli iniziatori in Europa del Rinnovamento nello Spirito che avevo conosciuto in America. Avevo molti impegni e non potevo dedicarmi ad esso con continuità. Nel periodo che precedeva la morte di mia madre, chiesi una preghiera comune per lei che mi fu negata perché non si prevedevano intenzioni di preghiera personali e ciò mi lasciò molto amareggiato. I movimenti possono dare molto alla Chiesa come si vede nel movimento ecumenico e nel movimento biblico. Ma quando in essi prevalgono le dinamiche del potere e del profitto la Grazia può andare perduta e la Chiesa invece di arricchirsi di nuova energia spirituale, sperimenta emorragie debilitanti”.

martedì 1 novembre 2011

De Pietate



Per i bimbi mai nati
VATICANISTA DE LA STAMPA
Un rosario, recitato camminando per le 'viuzzè della Certosa di Bologna, e una preghiera, sussurrata di fronte a 77 numeri e un solo nome, Francesco, in un prato del grande cimitero felsineo. Nel giorno di Ognissanti, alla vigilia del quarto anniversario della morte di don Oreste Benzi, l'associazione Papa Giovanni XXIII - fondata proprio dal parroco riminese - ricorda i bambini mai nati, tutti quei 'piccolì che, per diversi motivi, non sono riusciti a venire alla luce.

I pessimi maestri atei


Quei “maestri del dubbio” in cattedra nelle diocesi

(di Mauro Faverzani) Vito Mancuso nelle sue opere –come riportato da “L’Osservatore Romano” e da “Civiltà Cattolica”- nega o svuota di contenuti circa una dozzina di dogmi, dal peccato originale alla resurrezione di Cristo, dall’eternità dell’infermo alla salvezza che viene da Dio. In un articolo ha respinto anche il dogma della Creazione e la dottrina proposta dall’”Humanae Vitae” sulla contraccezione.
Eppure negli ultimi due anni è stato invitato a parlare nelle Diocesi di Prato, di Gorizia, di Catania… Gherardo Colombo ritiene che il bene in sé e la giustizia in sé semplicemente non esistano: ciascuno potrebbe farsene un’idea personalissima, quindi relativa. Quanto alla virtù, nemmeno da prendere in considerazione….
Eppure ha parlato agli studenti del Seminario di Nola, nelle Diocesi di Foligno e Locri-Gerace, al Centro Pastorale di Cremona… Massimo Cacciari ha spiegato, nel Duomo di Milano, quanto bello sia vivere senza fede e senza certezze.

I disegni dei bimbi sono più seri...


IMMAGINI DEL NUOVO EVANGELIARIO AMBROSIANO

Opera di Nicola De Maria 

lunedì 31 ottobre 2011

Dove sono i cattolici?

Contestazione al Papa e al Nuovo Ordine Mondiale

Questi ragazzi, autori del video sopra riportato, dopo aver seguito le vicende della massoneria finanziaria, nazionale e internazionale, che tiene soggiogati i popoli con usura e signoraggio bancario, hanno rilevato come anche in Vaticano quel famoso “fumo di satana” sia ormai diffuso e consolidato, al punto da farsi essi stessi, i gerarchi “cattolici”, difensori e promotori di quel progetto di Governo Unico Mondiale, che altro non è se non una dittatura globale, la peggiore e più perniciosa che la storia umana abbia mai conosciuto.
La domanda che ci poniamo è solo una: MA DOVE SONO I CATTOLICI?

Chi di scuse ferisce..

Perché è impossibile scusarsi per la storia 
di Ida Magli

Uno dei problemi forse più gravi della nostra società e del nostro tempo è l’incapacità di capire la storia. Si è discusso molto, è vero, di «revisionismo», ma anche su che cosa si intenda per revisionismo è difficile trovare un accordo. Il Novecento, secolo di grande e rinnovato sviluppo delle discipline storiche, ci ha lasciato la più grande conquista: collocare sempre l’avvenimento nel suo contesto. Contesto psicologico, religioso, politico, culturale o, se si vuole dirlo nei termini dell’antropologia, capire il punto di vista dell’indigeno, ossia dell’attore di quella storia, contemporaneamente soggetto e oggetto di quel particolare contesto. La Chiesa non ha mai riconosciuto validità al nuovo modo di intendere e di fare storia, cosa che, se è permesso dirlo, le impedisce di comprendere non soltanto il proprio passato, ma anche ciò che afferma come valido in assoluto nell’attualità.
Il «mea culpa» che Benedetto XVI ha pronunciato ieri a nome di tutte le Chiese per gli errori dei cristiani, condannando le violenze commesse dai crociati e dall’inquisizione, mette in crisi sia i credenti nella Chiesa come istituzione divina che coloro che la guardano semplicemente come un’istituzione religiosa e politica importante.
Dal punto di vista dei credenti riconoscere come colpevoli i crociati è davvero un pugno nel petto. Le crociate sono state decise dai Papi, finanziate con denaro chiesto a tutti i fedeli, anche i più poveri, con cicli massicci di predicazione apposita e incrementate con la promessa della salvezza eterna per tutti quelli che andavano a combattere per riconquistare la Terra santa.
La Madonna li proteggeva con una particolare benedizione ed era soprattutto questa fiducia nella Madonna a consolare le famiglie rimaste prive dell’affetto e del lavoro degli uomini per molti anni o per sempre.
Chi, dunque, ha sbagliato?

domenica 30 ottobre 2011

DIO E'CATTOLICO (postmemoria assisiano)


di Corrado Gnerre

Cristianesimo, ebraismo ed islamismo, pur essendo religioni monoteiste, non possono
essere messe sullo stesso piano per le sostanziali differenze inerenti a Dio e all'uomo. Solo nel Cristianesimo, infatti, si dà un Dio trinitario e la possibilità per l'uomo di partecipare della
Vita divina.

VERITA’  DEL CATTOLICESIMO E FALSITÀ DELLE ALTRE RELIGIONI

Dire "Dio è cattolico" al non-cristiano

Bisogna dire che Dio è cattolico anche a chi pretende di rifiutare Cristo e il Cristianesimo,
cioè ai non-cristiani. Come far capire la verità del Cattolicesimo a questo tipo umano?
Prima di tutto parlando di Dio.
L'Oriente e l'Estremo Oriente, - sono costretto inevitabilmente a semplificare per motivi di
spazio- cioè le religioni orientali e quelle estremo-orientali concepiscono Dio in maniera impersonale,in altre parole non separato dalla natura.
La realtà naturale sarebbe una manifestazione del divino. Un vero e proprio panteismo. Chiediamoci:
è ragionevole un 'affermazione di questo tipo? Evidentemente no.

Integralisti? O veri cattolici!?!







Spettacolo blasfemo,contestazione
VATICANISTA DE LA STAMPA
Nuova contestazione a Parigi contro lo spettacolo teatrale 'Sul concetto di volto del figlio di Dio' del drammaturgo italiano Romeo Castellucci, direttore della Societas Raffaello Sanzio: circa 200 integralisti cattolici si sono radunati oggi davanti al Théâtre de la Ville, mostrando crocifissi, rosari e bandiere del Sacro cuore, per protestare contro uno spettacolo ritenuto blasfemo. "Signori spettatori, oggi assisterete a una bestemmia e noi siamo qui per rimediare ai vostri peccati", ha urlato il sacerdote Xavier Beauvais, della chiesa tradizionalista parigina Saint-Nicolas-du-Chardonnet, rivolgendosi al pubblico che entrava in teatro dopo essere stato perquisito dalla polizia.