«Vidi poi salire dalla terra un’altra bestia,
che aveva due corna simili a quelle di un agnello, che però parlava come un
drago. […] Ma la bestia fu catturata e con essa il falso profeta che alla sua
presenza aveva operato quei portenti […].
Ambedue furono gettati vivi nello stagno di fuoco, ardente di zolfo […] E il diavolo, che li aveva sedotti, fu
gettato nello stagno di fuoco e zolfo, dove sono anche la bestia e il falso
profeta: saranno tormentati giorno e notte per i secoli dei secoli». (Apocalisse
13,11; 19,20; 20,9-10)
«Ci sarà presto un grande scisma, pregate
per le decisioni che deve prendere papa Francesco». (Dalle presunte apparizioni di Zaro)
Una
considerazione intelligente (d’una intelligenza,
cioè comprensione, che brilla nelle tenebre attuali. Tenebre che, anche quando
non sono sui principi, comunque sono diffusissime al livello applicato della realtà
concreta; sicché i principi, anche quando buoni, restano tra le nuvole).
«Oggi […] la problematica […] dei
documenti del Vaticano II è divenuta cosa quasi di secondo ordine, riservata
agli specialisti, poiché la pratica della fede in seno alla Chiesa Cattolica
ulteriormente “aggiornata”, ha ormai scavalcato a piè pari, e di gran lunga, i
limiti dell’eterodossia… [Bisogna dunque muoversi] nel modo consentito da questi tempi di apostasia, nei quali non sono
più valide [certe] impostazioni […]
di tutt’altro tempo». (G. Devoto, in
un articolo piuttosto recente sul sito torinese Una vox. Pur restando, ovviamente, l’indefettibilità – ovvero
perennità – della Chiesa: e tali dati, questo ontologico e quello storico, sono
i due elementi cui guardare insieme, con sguardo ampio e vero
equilibrio, ndr).
S.S.
Apostoli Pietro e Paolo 2014