Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
Qualunque pedagogia deve partire dalla domanda se la natura umana sia buona o cattiva
Anche se la parola “pedagogia” è passata di moda, sostituita da espressioni molto più ampollose e pretenziose, quali “scienza”, o magari “scienze” (al plurale) dell’educazione, resta il fatto che una società non può fare a meno di sviluppare un proprio progetto pedagogico, pena il più o meno rapido scivolamento nel disordine e nell’autodistruzione; e che nessun progetto pedagogico può prescindere dalla questione preliminare, se la natura umana sia buona o cattiva.
Il Papa discerne meglio la mira: "No all'aborto e all'eutanasia"
All'indomani della pubblicazione dell'intervista rilasciata alla Civiltà Cattolica, Papa Francesco è tornato ad affrontare il tema della vita e dell'aborto. "Ogni bambino non nato, ma condannato ingiustamente ad essere abortito, ha il volto del Signore, che prima ancora di nascere, e poi appena nato ha sperimentato il rifiuto del mondo. E ogni anziano, anche se infermo o alla fine dei suoi giorni, porta in sé il volto di Cristo. Non si possono scartare!", ha detto il Papa nel discorso ai ginecologi cattolici ricevuti oggi in Vaticano.
Risvegliarsi, riemergere, raddrizzarsi, rinascere, risorgere… Quanti sono i verbi che traggono significato da questo umilissimo prefisso ri- (dal latino -re) che vuol dire ancora una volta. Tutti portano ad un significato di ri-generazione. Dopo la vergogna di aver sbattuto il muso contro gli scogli per la stupidità di un “inchino”, possiamo assaporarci in apertura di settimana la gioia, così rara al giorno d’oggi, di un ri-scatto nazionale con il re-cupero della Concordia.
Quanto costa diventare Santi? Papa chiede l’indagine sui conti. Ma non riceve risposta
Nel mese di agosto il Pontefice ha fatto aprire un'inchiesta sui conti delle cause di beatificazione e canonizzazione. Il motivo? Il fondo delle "cause povere", che dovrebbe alimentarsi grazie ai contributi dei richiedenti dei processi di 'santificazione', non è stato più incrementato. Entro il 31 agosto doveva arrivare sulla sua scrivania un dossier con entrate e uscite, ma non si è concluso nulla. Anche per le resistenze interne, come quella del cardinale Angelo Amato, prefetto della congregazione per le cause dei santi
intervista con lo storico del Concilio il prof. Alberto Melloni
«Il Papa parte dal punto di vista del popolo fedele, di centinaia di migliaia di parroci che da due giorni non sono più “clandestini”...». Per il professor Alberto Melloni, storico della Chiesa, l’intervista di Francesco su «Civiltà Cattolica» è una svolta importante.
L'intervista al filosofo cattolico americano Michael Novak
«Un amico mi ha chiesto se il Papa si rende conto dei danni che fa, con questi commenti estemporanei. Di certo usare la parola ossessione nei confronti di chi lavora da sempre per la difesa della vita è una cosa che ferisce».
In oltre venti anni che lo conosciamo, non era mai capitato prima di sentire parole così dubbiose verso il Papa da Michael Novak, forse il più noto filosofo cattolico americano, molto legato a Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.
"C'è un ulteriore sviluppo possibile all'interno del corpo Romano
Cattolico che, se incontrollato, può scuotere l'unità della sua
struttura. In breve, questa è l'elezione in conclave di un candidato
papale la cui politica sarà quella di dissolvere l'unità e cambiare la
struttura della Chiesa Cattolica Romana semplicemente attraverso
l'abbandono del ministero petrino, il privilegio sul quale è costruita
l'unità strutturale della Chiesa come un corpo visibile, e dissociando
l'approssimativo numero di quattromila vescovi della Chiesa dalla loro
collegiale sottomissione al papato - il principio sul quale sono stati
finora strutturati.
Nel primo articolo di questa serie riguardante il Grande Castigo che incombe su di noi, ho approfondito soprattutto l’aspetto fisico di tale castigo: [..] La distruzione di metà del mondo è una cosa spaventosa, a dir poco - Sarebbe la più grave catastrofe sin dai tempi del diluvio universale. Eppure non è l’aspetto più terrificante del castigo predetto nel Segreto.
Assai peggiore è il castigo spirituale contenuto nel Terzo Segreto.
La seconda parte del Segreto ci avverte già della Persecuzione della Chiesa e del Santo Padre.
Fatto
spaventoso è il sommo inganno dell’ora presente riguardante la Sede di
Pietro occupata da chierici che professano quell’altra religione
conciliare ecumenista che fa perdere la fede nell’unica Religione di
Gesù Cristo. In
questo sito il prof. Damiani pubblica il suo grido di Sede Vacante, ma
con quale esito in un mondo religioso corroso dall’apostasia generale? Eppure non sono mancati gli avvisi maternali tra cui quello del 19
settembre 1946 a La Salette: «Roma perderà la Fede e diverrà la sede
dell’Anticristo».
- “UN PECCATORE, UN INDISCIPLINATO NATO” DÀ UNA POTENTE SPOLVERATA ALLA CHIESA: “L’INGERENZA SPIRITUALE NELLA VITA PERSONALE NON È POSSIBILE” – COME REAGIRA’ IL VATICANO REAZIONARIO?
L’intervista-bomba di Papa Francesco alla rivista dei gesuiti “Civiltà Cattolica”: “La Chiesa deve prima pensare a curare le ferite” - “Sono un peccatore, un indisciplinato nato. Prendo le decisioni in maniera autoritaria, ma non sono di destra”…
I principi non negoziabili, bandiera di due papi, sono ormai lettera morta. Con l’intervista al giornale dei gesuiti, il vescovo di Roma ribalta il paradigma cattolico ratzingeriano. Reazioni di sconcerto
“Non possiamo insistere solo sulle questioni legate ad aborto, matrimonio omosessuale e uso dei metodi contraccettivi. Questo non è possibile. Io non ho parlato molto di queste cose, e questo mi è stato rimproverato. Ma quando se ne parla, bisogna parlarne in un contesto. Il parere della chiesa, del resto, lo si conosce, e io sono figlio della chiesa, ma non è necessario parlarne in continuazione”. A chi si interrogava sul sostanziale silenzio del nuovo Pontefice su quelli che il suo predecessore, Benedetto XVI, aveva chiamato “principi non negoziabili”, Papa Francesco ha risposto nella lunga intervista autoritratto concessa a padre Antonio Spadaro.
Il Papa non intende combattere battaglie politiche care alla destra cattolica soprattutto negli States
JOHN ALLEN JR*
Francesco è il Papa del centro cattolico, cioè né dell’Occidente radicale, né della destra. Su temi come aborto, omosessualità, donne, non cambia l’insegnamento della Chiesa, come vorrebbe l’agenda dell’Occidente radicale. Nello stesso tempo non intende combattere battaglie politiche, che invece sarebbe l’agenda della destra cattolica, in particolare negli Usa.
E, così, come bene aveva profetato l’ex frate Leonard Boff, l’apostolo della teologìa della liberazione, papa Bergoglio che da cardinale doveva necessariamente obbedire al Vaticano, facendo buon viso a cattivo gioco, ora che è papa “può fare quello che vuole”. Testuale.
Quante volte ci hanno parlato delterzo Segreto di Fatima? Ricordo, sin da bambino, che anche in famiglia delle volte si menzionava l’esistenza di questoSegreto, ne parlavano come se fosse una rivelazione, sebbeneprivata, molto importante ed inerente il futuro dell’umanità. Questo era il comune sentire, frutto della tanta informazione che si era fatta fino agli anni ’50.
In questo contesto vorrei cercare di rendere un servizio di controinformazione, quasi di gossip, ovvero di cronaca di alcuni episodi accaduti, secondo una prospettiva meno nota, ma senza proporre idee o ipotesi eccessivamente personali; altresì è mia intenzione proporre una certa contrapposizione che c’è fra la documentazione detta ufficiale e quella che ad oggi risulta essere ancora ufficiosa.
Non scriverò precisamente delle apparizioni di Fatima, data la già ampia conoscenza che c’è, ma concentrerò la mia attenzione piuttosto sulla figura di suor Lucia, cercando di mantenere imparzialità e totale distanza da quelle tendenze millenariste e pentecostali che purtroppo tanto condizionano alcuni ambienti vicini alla Chiesa.
Cosa aggiungere? Beh, se sbaglio qualcosa ogni correzione è necessaria e gradita; inoltre non è mia intenzione giungere a conclusioni, bensì richiedo l’opinione di tutti i lettori interessati, al fine di aprire un confronto costruttivo sull’intera vicenda. Buona lettura!
Nel 1917 la Vergine Maria apparve sei volte a tre pastorelli: Francisco, Jacinta Marto e Lucia dos Santos.
Concentriamo le nostre attenzioni su Lucia dos Santos.
Lo chiede un Appello sottoscritto da quasi 300 teologi e teologhe
Alla voce “Cardinal women” (donne cardinali) compare immediatamente sul web la squadra di basket della prestigiosa Stanford University con il logo in campo rosso. Ma un gruppo di cattolici in questi giorni sta sognando qualcosa di più alto, le Frauen Kardinalen: il ripristino all’interno della Chiesa dell’istituto del cardinalato sganciato, com’era una volta, dal ministero presbiterale.
CELIBATO ECCLESIASTICO. LE “NOZZE DEI PRETI” E LA VENDITA DI ILLUSIONI
Torniamo a parlare di celibato ecclesiastico e pubblichiamo
un articolo gentilmente inviato da Léon Bertoletti. Non è un articolo nuovo: è
già stato pubblicato sul Gazzettino di Padova nel novembre del 2007. Ma il
lettore vedrà come l’argomento, non certo da oggi oggetto di discussione,
verte, in definitiva, sulla natura stessa del sacerdozio e sulla sua funzione,
un argomento questo sempre attuale e, in questi tempi, di sicuro degno di
attenta riflessione. Sul celibato ecclesiastico, vi ricordiamo anche gli
articoli di Giovanni
Lugaresi e di Lorenzo
Bertocchi.
ORA INIZIA A INFASTIDIRE LE ALTE SFERE VATICANE - “BISOGNA ACCOMPAGNARE CON MISERICORDIA DIVORZIATI E GAY”
Il gesuita Antonio Spadaro ha chiacchierato per 6 ore col Papa - Ai vescovi: “niente carrierismo, dobbiamo essere pastori, non funzionari” - “Diffido delle decisioni prese di fretta, anche sulle riforme” - Bergoglio insiste col parlare a chi sta fuori dalla Chiesa, ma i cattolici cominciano a offendersi: “E noi?”
Per mesi si è sottolineato come Papa Francesco evitasse di toccare certi argomenti delicati che negli ultimi anni (soprattutto ma non solo durante il pontificato ratzingeriano) avevano creato incomprensioni, frizioni e che avevano attirato critiche spesso furenti verso la Santa Sede. E’ la questione dei cosiddetti principi non negoziabili: aborto, fine vita, unioni tra persone dello stesso sesso. Effettivamente, su questo terreno, Bergoglio ha preferito sorvolare in più d’una occasione.
Dice a tutti che non vuole fare dichiarazioni pubbliche e che è
tenuta alla riservatezza che le impone il suo ruolo di commissaria
pontificia per il riordino delle amministrazioni vaticane, con accesso
alle carte più riservate.
Ma poi succede che Francesca Immacolata Chaouqui consegni due sue confessioni fluviali prima a “L’Espresso”
– che l’ha pubblicata on line la sera di martedì 17 settembre, per la
penna di Denise Pardo – e poi a “Panorama” che andrà in edicola giovedì
19, in un’intervista raccolta da Ignazio Ingrao.
Pubblichiamo il commento di alcuni fedeli sulla corrispondenza fra Papa Bergoglio ed Eugenio Scalfari, scusandoci per la fin troppa pubblicità che si sta facendo a quest'ultimo, non perché non la meriti, come rappresentante esemplare della sommatoria di tutti gli anticattolici, ma perché manca, purtroppo, la condanna altrettanto esemplare della Santa Sede.
- C’È UNA QUERELA PRONTA A PARTIRE, CHE FARÀ MOLTO RUMORE ANCHE SE LE VOCI SUL DESTINATARIO SI RINCORRONO
Gotti Tedeschi voleva compiere uno screening totale sui conti cifrati dello Ior e collaborare coi magistrati, ma un’inchiesta del Pm Woodcock bloccò tutto - 40mila mail e messaggi privati acquisiti dal Pm finirono sui giornali - E lui non vede l’ora di vuotare il sacco…
SUORE E PRETI CHE VERSAVANO MILIONI SUI CONTI DELLO IOR PER CONTO TERZI (DIO LO VUOLE?)
Dalla relazione di JpMorgan emerge l’attività principale dei correntisti religiosi dello Ior: riciclare e ripulire denaro per conto terzi - L’ex vescovo di Urbino che versa ai parenti 1,1 milioni di euro - Ma per molte operazioni lo Ior non ha risposto a JpMorgan, e l’omertà ha portato alle dimissioni di Tulli e Cipriani…
CARO FRANCESCO, CARO EUGENIO… dimmi.Inchini reciproci tra Papa Bergoglio ed Eugenio Scalfari
parte seconda
Dopo il preliminare ossequio al suo interlocutore, noto per una ostentata tensione intellettualistica, per un altissimo grado di erasmiana filautìa – amore di sé - nonché di pari senso narcisistico, il successivo “gesto” di papa Bergoglio è un sommesso autodafé, un mea culpa o, quanto meno, un moto di pentimento.
LOBBY TRADIZIONALISTA O IPOCRISIA DEGLI ARRIVISTI?
di Francesco Colafemmina
P. Alfonso Maria Bruno rilascia una intervista ad Andrea Tornielli (che purtroppo si presta allo spregevole gioco mediatico del Bruno) nella quale - forte del suo nuovo ruolo di Segretario dei FFI - cerca di ripristinare un po' di ordine e di ergersi a persona super partes strumentalizzata da presunti "tradizionalisti". Anzi, parla di "lobby" tradizionalista nell'intento di apparire più papista di Papa Francesco. In nome infatti dell'adulazione del Papa p. Bruno si è accreditato presso Tornielli e presso coloro che in queste settimane gli stanno offrendo la loro fiducia.
SULLA DIALOGANTE CAREZZA DEL SANTO PADRE A EUGENIO SCALFARI UNA CAREZZA DI CARTA VETRATA DEL PADRE ARIEL S. LEVI di GUALDO
Riguardo la lettera scritta dal Romano Pontefice al quotidiano La Repubblica [qui, qui] non posso nascondere che i numerosi articoli di commento pubblicati in questi giorni su molte riviste cattoliche mi hanno indotto a riflettere.
Ritengo che non sia mio compito insegnare a nessuno di questi commentatori quale impatto abbia avuto sul Popolo di Dio la lettera di un Sommo Pontefice pubblicata sulle colonne di un quotidiano della sinistra radical chic, che facendo il proprio lavoro in modo egregio ha scaricato per anni sulla Chiesa Cattolica e il Papato vagoni interi di pesanti critiche, alcune delle quali vere e fondate, altre verosimili e dubbie, altre inverosimili e infondate, dando puntualmente voce ai nostri antagonisti peggiori, fuor d’ogni dubbio brillanti ma notoriamente accecati dalle peggiori prevenzioni ideologiche [esempio: qui, qui]. Cosa questa fondamentale sulla quale hanno però sorvolato e taciuto numerosi editorialisti cattolici in questa specifica circostanza gravata di indubbia e insolita delicatezza.
– DOPO IL FANGO INCASSATO A MEZZO STAMPA DAI BERTONIANI, LA 30ENNE NOMINATA DAL PAPA NELLA SUPERCOMMISSIONE VATICANA VUOTA IL SACCO
Storia di una pischella che ha scalato il Vaticano: l'incontro con Andreotti, la protezione della Marchesa Olori del Poggio, il feeling con l'Opus Dei – E poi le violazioni dell' account di posta e di quello Facebook (ad opera di chi?) con conversazioni trafugate e fatte circolare nelle redazioni per screditarla...
“Mi pare che si debba ancora capire davvero chi è questo papa. Io da
lui mi aspetto anche, come papà, che mi aiuti ad orientarmi nel mondo di
oggi. Quando sento che in Francia non ci sarà più la festa della mamma,
ma del ‘genitore uno’ o del ‘genitore due’, sono curioso di sapere cosa
ne pensa il papa”.
Così conclude una sua intervista
a “Credere”, rilanciata da “Avvenire” del 17 settembre, Giacomo
Poretti, uno dei più famosi attori comici italiani, del trio Aldo,
Giovanni e Giacomo. Un’intervista nella quale egli racconta il suo
ritorno alla fede.
Questo incredibile epistolario merita di essere commentato, seppure brevemente, data la pochezza del tutto, da un lato, e la sconcertante opera di sovversione che rappresenta dall'altro.
Abbiamo già pubblicato un primo intervento dell'amico L. P., che avrà un seguito, pubblichiamo adesso un intervento dell'amico Giovanni Servodio.
"La Chiesa è una madre vedova che cammina nella storia"
PAPA FRANCESCO IN PIAZZA SAN PIETRO
L'omelia del mattino alla messa in Santa Marta
REDAZIONEROMA
La Chiesa è una mamma vedova e che ha il coraggio di una donna che difende i suoi figli per portarli all'incontro col suo Sposo. «La nostra madre Chiesa» quando «è fedele, sa piangere»,quando non lo fa «qualcosa non va bene».
Nella Chiesa chi inventa liturgie viene lodato, chi celebra fedelmente viene commissariato. Perché?
- La Chiesa cattolica non è in comunione con chi sostiene che,
dal 1962 in poi, la Chiesa stessa si sia rinnegata e tradita
- Il Cammino Neocatecumenale è in comunione con la Chiesa cattolica, nonostante questo:
- La Chiesa cattolica prescrive che la Comunione si riceva in
ginocchio o in piedi (Ordinamento Generale del Messale Romano, 160) e,
tramite un indulto, anche in mano.
Don Mauro Tranquillo commenta la lettera del papa a Scalfari
La lettera di Papa Francesco ad Eugenio Scalfari, fondatore del quotidiano "La Repubblica", non è certo un atto di Magistero, e in questo potranno concordare anche coloro che sono soliti rimproverarci su questo punto.
In difesa dei francescani puniti da papa Francesco
Quattro studiosi hanno inviato in Vaticano un esposto contro
il divieto ai frati dell'Immacolata di celebrare la messa in rito antico.
"È una sanzione in palese contrasto con il motu proprio 'Summorum
pontificum' di Benedetto XVI"
ROMA, 17 settembre 2013 – Il divieto imposto da papa Francesco ai frati
francescani dell'Immacolata di celebrare la messa in rito antico continua a
suscitare vivaci e diffuse reazioni.
In realtà, quella libertà di celebrare la messa in rito antico che papa Joseph
Ratzinger aveva assicurato a tutti col motu proprio "Summorum
pontifiicum" oggi non ha più estensione universale, perché è stata
revocata dal suo successore a una congregazione religiosa e conseguentemente
anche ai fedeli che assistevano alle sue messe.
Lettera aperta di un sacerdote al Papa che scrive ai musulmani
Riprendo da Traditio Liturgica la Lettera aperta di un sacerdote cattolico della diocesi di Parigi all'attuale papa. L'indicazione che se ne ricava, sottolinea il blogger che l'ha pubblicata, è che la direzione impressa dalle gerarchie cattoliche non è affatto la stessa riscontrabile alla sua base.
Papa Francesco ai preti: “Non chiedete soldi ai fedeli”
ROMA – Papa Francesco ai preti: “Non chiedete soldi ai fedeli”. L’occasione era l’incontro di ieri con il clero romano alla basilica di San Giovanni in Laterano: Papa Francesco, rivolgendosi direttamente ai sacerdoti, li ha esortati ad astenersi dal chiedere soldi ai fedeli nelle chiese, nelle parrocchie.
Inchini reciproci tra Papa Bergoglio ed Eugenio Scalfari
parte prima di L. P.
Dalle inattese telefonate ai giovani con esordio “Buongiorno, sono Francesco” all’epocale e strillato scambio epistolare con Scalfari! Ecco i massimi e i minimi dell’oscillazione mediatica di Papa Bergoglio.
È durato più di due ore l’incontro tra papa Francesco e i
preti della sua diocesi di Roma, nella basilica di San Giovanni in Laterano, la
mattina di lunedì 16 settembre.
L’incontro era a porte chiuse. E un resoconto parziale di
ciò che il papa ha detto è stato fornito qualche ora dopo da “L’Osservatore
Romano” e dallaRadio
Vaticana.
Ma in nessuno dei due resoconti sono comparse due battute
dette dal papa su due alti ecclesiastici.
Pubblichiamo un intervento di Giovanni Lugaresi sul celibato
ecclesiastico, apparso tre anni orsono su La Voce di Romagna, e
tuttavia di grande attualità. Ci è sembrato utile rileggerlo oggi, per
constatare come ciclicamente ritornino alla ribalta argomenti, già in passato
ampiamente approfonditi e chiariti. Sorge spontanea una domanda: con quale
scopo certi problemi, più o meno reali, vengono riproposti, anche da parte di
Ecclesiastici che, per gli importanti incarichi che ricoprono, dovrebbero
attentamente soppesare ogni parola?
CITTÀ DEL VATICANO - Il Papa ha incontrato il clero di Roma nella basilica di San Giovanni in Laterano, per un appuntamento programmato subito dopo la sua elezione. L'incontro, a porte chiuse, è stato aperto da un saluto del vicario, cardinale Agostino Vallini. Questa mattina nella messa che ha celebrato a Santa Marta ha detto: «Un buon cattolico si immischia in politica».
1. DITE A BERGOGLIO DI ACCELERARE LA DEPURAZIONE DELLA MARCIA FINANZA VATICANA - 2. PERCHÉ OGNI VOLTA CHE FIATA, MONSIGNOR SCARANO TIRA FUORI UNA BOMBETTA NIENTE MALE: ORA HA RACCONTATO AI MAGISTRATI DI UN'OPERAZIONE DI AGGIOTAGGIO REALIZZATA DAL BANCHIERE NATTINO, FONDATORE DELLA BANCA FINNAT, GRAZIE ALL’APSA - 3. “I TITOLI DELLA SUA BANCA ERANO STATI FATTI ARTATAMENTE SCENDERE DI VALORE E LUI LI RIACQUISTÒ AL MOMENTO GIUSTO SENZA APPARIRE E SERVENDOSI DI UNO SCHERMO” - 4. IL PIANO BERGOGLIO PER STRONCARE IL MALAFFARE: FONDERE IOR E APSA E GESTIRE IL PATRIMONIO IMMOBILIARE DI QUEST’ULTIMA CON QUELLO DI PROPAGANDA FIDE - 5. VESCOVI E SUORE SI LAMENTANO: “BASTA COL TERZO GRADO SUI NOSTRI CONTI CORRENTI” -
Le rivelazioni dell’alto prelato Nunzio Scarano continuano ad aprire scenari inediti all’interno dello scandalo finanziario che coinvolge lo Ior, una delle strutture strategiche del Vaticano. Dal 28 giugno Monsignor Nunzio Scarano, ex capo contabile dell’Apsa, l’Amministrazione del patrimonio della sede apostolica, è in carcere per l’operazione sospetta di riciclaggio di venti milioni d’euro, frutto di una evasione fiscale di 41 milioni di euro degli armatori D’Amico, che dovevano essere trasferiti dalla Svizzera a un conto Ior. Ed è proprio sulle operazioni di riciclaggio effettuate attraverso i conti aperti presso l’Apsa che si stanno muovendo i magistrati romani. Le prime ammissioni di Monsignor Scarano con la Procura risalgono all’8 luglio scorso quando assistito dal suo avvocato Francesco Caroleo Grimaldi, rispose alle domande dei pubblici ministeri. Rivelazioni che questa mattina occupano intere pagine dei maggiori quotidiani in edicola con tanto di retroscena di svariate operazioni.
I conti laici Il Corriere della Sera racconta di depositi non riconducibili ai religiosi utilizzati per “schermare” passaggi illeciti di soldi. “Noi come Apsa non potevamo avere clienti esterni – sono alcune delle dichiarazioni di Scarano riportate dal Corsera – ma pur non potendo in realtà ‘facevamo banca’, nel senso che avevamo una raccolta di risparmio e forme di reimpiego con corresponsione di interessi ai depositanti”. E Scarano fa alcuni nomi: “C’erano anche conti di cardinali, gestiti da Giorgio Stoppa, precedente delegato dell’Apsa. E c’erano anche altri conti. Ma non ricordo alcun nome specifico se non quello della Duchessa Salviati, benefattrice del Bambin Gesù”.
Scheletri nell’armadio La Stampa, che parla anche di uno Scarano tenuto all’oscuro di alcune cose e che insoddisfatto di come andasse la gestione all’Apsa aveva chiesto anche udienza al Santo Padre, tira fuori anche alcuni scheletri nell’armadio. Con esattezza quelli lasciati da Paolo Mennini, ex numero uno di Apsa: “Il Mennini era arrivato quando Giorgio Stoppa andò in pensione e si trattava di trovare qualcuno che si occupasse anche di coprire gli scheletri da lui lasciati in armadio. Il Menniti portò con sé il De Angelis. I due avevano uno stretto rapporto con Marco Fiore, che lavorava per i D’Amico a Montecarlo. Stoppa gestiva in maniera padronale e opaca il suo settore. Mennini gli riconobbe un trattamento pensionistico molto lauto. Mennini si era portato anche una certa Maria Teresa Pastanella che godeva di un trattamento privilegiato pur non avendo alcun titolo di studio”.
L’incontro Le nuove verifiche condotte dagli specialisti del Nucleo valutario della Guardia di finanza si concentreranno sulle indicazioni di Scarano ai magistrati che durante l’interrogatorio gli avevano chiesto se avesse parlato con le gerarchie vaticane di quanto accadeva all’interno di Apsa. E Scarano ricorda molto bene un incontro: “Di recente mi recai dal cardinal Filoni (Fernando, prefetto di Propaganda Fide) al quale dissi dei conti ‘laici’. Dato l’incontro nel 2010 e in seguito a questo, in effetti, alcuni funzionari furono allontanati da Apsa”.
In quell’episodio il prelato dichiara di aver riferito a Filoni di un’operazione fatta dal banchiere Nattino, della famiglia fondatrice della banca Finnat, che secondo le parole de La Stampa sarebbe quella “temuta dal finanziere Stefano Ricucci che, in un interrogatorio davanti ai pm, disse agli inquirenti che chiedevano lumi sui Nattino: «Ma lei vuole che a me mi uccidono stasera qui»”.
Su Nattino Scaroni racconta che “aveva un conto all’Apsa (poi chiuso) e un figlio di Mennini (Luigi) lavorava nella banca da lui diretta. Fece una operazione di aggiotaggio di cui si parlava nei corridoi e che riguardava titoli della sua banca che subivano oscillazione e che venivano comprati e venduti, di fatto, sotto mentite spoglie. A quanto ricordo i titoli erano stati fatti artatamente scendere di valore e il Nattino li riacquistò al momento giusto senza apparire e servendosi dello schermo dell’Apsa. Vi furono più operazioni simili”.
E l’incontro con il cardinale Filoni produsse i suoi effetti: “Quando il cardinal Filoni prese provvedimenti, la cosa scatenò il finimondo. Io fui promosso in seguito a questi eventi, anche se la promozione, di fatto, mi collocò fuori dal perimetro operativo”, ha dichiarato Scaroni agli inquirenti.
Chi paga il conto Tra indagini e retroscena sullo Ior c’è però qualcun altro che ci va di mezzo. Piccoli e medi correntisti, tra cui preti, suore e vescovi che non ci stanno più a rendere conto delle loro operazioni presso la banca vaticana dove si recano sistematicamente per effettuare prelievi, bonifici, pagare bollette. La direzione dello Ior alla missione trasparenza intrapresa per rispettare le regole sulla lotta al riciclaggio ha aggiunto da qualche settimana un terzo grado ai clienti che si presentano agli sportelli della banca a cui sembra impossibile sottrarsi. Un interrogatorio che, come si legge in un articolo su Repubblica, avviene “senza rispetto della privacy davanti a tutti i clienti presenti”. Pena il blocco immediato dell’operazione.