Uno di essi, Caifa, pontefice in quell'anno, si levò, e col parlare asprigno e violento che lo distingueva, forse notando l'indecisione di alcuni innanzi alla proposta di uccidere il Redentore, disse: Voi non capite nulla né riflettete che torna conto a noi che un uomo muoia per il popolo, e non perisca tutta la nazione. Il Sacro Testo fa notare che egli, essendo pontefice di quell'anno, profetizzò che Gesù doveva morire per tutta la nazione, e non solo per la nazione, ma per raccogliere in un sol corpo i figli di Dio che erano dispersi.
Il pontificato era a vita, ma i romani spesso o per loro vedute politiche, o per intrighi di chi aspirava a quella dignità e li pagava, deponevano il pontefice legittimo e ne nominavano un altro.
Il Signore nella sua misericordia comunicava il suo potere all' eletto, per non fare rimanere il popolo senza guida. Gli atti del pontefice in quanto tale avevano dunque l'impronta del lume di Dio, e rappresentavano la divina volontà, benché il pontefice non lo intendesse o, peggio, intendesse l'opposto.