PARLA SILVANA DE MARI
Quale diffamazione? E' stato un puro processo politico
Sono stata assolta da tutte le accuse riguardanti offese alle persone con un comportamento omoerotico. E condannata per due affermazioni sul movimento LGBT. Il mio è stato in tutto e per tutto un processo politico, non un banale processo di diffamazione. Un esempio? Durante il processo moltissime persone sono venute a sostenermi, ma il pubblico ministero li ha stigmatizzati in aula e ha dichiarato di trovarli disdicevoli.
Quando sono entrata in campo sapevo che sarebbe stata una maratona, non i 100 metri. La prima puntata di una guerra lunga è terminata. Me la sono cavata con la condanna su due imputazioni solo, e ho guadagnato parecchio. Le mie idee stanno rimbalzando dappertutto, e per necessità di cronaca, anche giornali non simpatizzanti per queste idee.
Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
sabato 15 dicembre 2018
La chiesa sotterrata
Cina: una Chiesa capovolta
http://www.lanuovabq.it/storage/imgs/guo-celli-zhan-large.jpg (immagine aggiunta) |
Apprendiamo da AsiaNews che monsignor Vincenzo Guo Xijin, vescovo non ufficiale di Mindong, riconosciuto dal Vaticano ma non dal governo e finora vescovo ordinario della diocesi, lascerà il suo posto di ordinario e lo cederà a monsignor Vincenzo Zhan Silu, riconosciuto dal governo, uno dei sette vescovi scomunicati che papa Francesco ha riaccettato nella comunione.
Raglialamessa
PADRE CANTALAMESSA ALLA CURIA ROMANA: UN'ERESIA TRINITARIA IN NOME DELL'ECUMENISMO
ma solo a favore di essa»
(2 Cor 13, 8)
Siamo ormai giunti alla
certezza incontrovertibile che tanto meno una persona è adatta ad un
incarico particolare, quanto più essa verrà designata a quell’incarico,
soprattutto se in quella posizione potrà far danni. Cupich e
Coccopalmerio si occupano di chierici omosessuali e molestatori, per
fare un esempio: come dire Himmler giudice dei criminali nazisti a
Norimberga, o Erode direttore d’un istituto d’infanzia.
Abbiamo anche visto
che, in seno alla setta che infeuda la Chiesa di Cristo da ormai
sessant’anni, immoralità ed eresia sono due facce del poliedro
modernista, cui si aggiungono cupidigia, brama di potere, orgoglio,
ricatto e menzogna. Un quadro che va progressivamente scoprendosi,
grazie anche all’opera indefessa di chi si crede ormai autorizzato ad
agire alla luce del sole, pensando che ormai non vi sia più alcun
ostacolo al raggiungimento della meta finale.
Tornando a casa..
Torniamo a Trento (e al Vaticano I)
Expecta Dominum et custodi viam eius (Sal 36, 34).
Sia nei testi del Vaticano II che nel rito della nuova Messa si trovano locuzioni e affermazioni che un cattolico sincero e ben formato non riesce proprio a digerire. Di solito il conservatore conciliare, nel disperato tentativo di salvare capra e cavoli, si appiglia con ansioso zelo al principio secondo cui chiunque abbia una retta fede interpreta spontaneamente ambiguità e stranezze in modo ortodosso mediante un’opportuna contestualizzazione effettuata a partire da una giusta precomprensione. Ma, a questo punto, sorge inevitabilmente una serie di domande: come fa chi, dopo cinquant’anni di confusione dottrinale, quella giusta precomprensione non l’ha più o non l’ha mai avuta? perché mai chi, per grazia di Dio, ne è invece ancora dotato dev’essere obbligato a questo sforzo ermeneutico, quando prega in chiesa o si forma nella fede? e per qual recondito motivo bisognava inserire tutte quelle ambiguità e stranezze, se non per aprire delle crepe che poi, sotto un’enorme pressione culturale, facessero saltare la diga?
https://pbs.twimg.com/media/DuVE_pmWsAA_TxI.jpg (immmagine aggiunta) |
Expecta Dominum et custodi viam eius (Sal 36, 34).
Sia nei testi del Vaticano II che nel rito della nuova Messa si trovano locuzioni e affermazioni che un cattolico sincero e ben formato non riesce proprio a digerire. Di solito il conservatore conciliare, nel disperato tentativo di salvare capra e cavoli, si appiglia con ansioso zelo al principio secondo cui chiunque abbia una retta fede interpreta spontaneamente ambiguità e stranezze in modo ortodosso mediante un’opportuna contestualizzazione effettuata a partire da una giusta precomprensione. Ma, a questo punto, sorge inevitabilmente una serie di domande: come fa chi, dopo cinquant’anni di confusione dottrinale, quella giusta precomprensione non l’ha più o non l’ha mai avuta? perché mai chi, per grazia di Dio, ne è invece ancora dotato dev’essere obbligato a questo sforzo ermeneutico, quando prega in chiesa o si forma nella fede? e per qual recondito motivo bisognava inserire tutte quelle ambiguità e stranezze, se non per aprire delle crepe che poi, sotto un’enorme pressione culturale, facessero saltare la diga?
venerdì 14 dicembre 2018
Non invasero nessuno
Pensierino liberatorio per Natale
Allora, chiariamo una volta per tutte:
1) Giuseppe e Maria e dovettero fuggire dalla loro patria per salvare Gesù appena nato, in quanto era già ricercato per essere ucciso: infatti, avvenne la strage degli innocenti;
2) Giuseppe partì solo perché così gli fu ordinato da un angelo;
3) Partirono loro tre, nel perfetto silenzio, da soli, perché realmente necessitati da motivazione suprema;
4) non chiesero aiuto a nessuno: non vi furono organizzazioni internazionali a portarli, non vi erano leggi o Stati dalla loro parte;
Allora, chiariamo una volta per tutte:
1) Giuseppe e Maria e dovettero fuggire dalla loro patria per salvare Gesù appena nato, in quanto era già ricercato per essere ucciso: infatti, avvenne la strage degli innocenti;
2) Giuseppe partì solo perché così gli fu ordinato da un angelo;
3) Partirono loro tre, nel perfetto silenzio, da soli, perché realmente necessitati da motivazione suprema;
4) non chiesero aiuto a nessuno: non vi furono organizzazioni internazionali a portarli, non vi erano leggi o Stati dalla loro parte;
La gran fatica..
L'ultima vignetta di #lector a commento della mia disputa con padre Cavalcoli...
https://twitter.com/Cesare_Baronio
https://twitter.com/Cesare_Baronio
‘Vorrei tanto ma non posso'
HEZBOLLAH È LO SCUDO PROTETTORE DEI CRISTIANI E MUSSULMANI IN MEDIO ORIENTE, NONOSTANTE LE FARNETICAZIONI DI SALVINI
Non esiste un’altra organizzazione a difesa degli innocenti in Medio Oriente che non sia Hezbollah. Non si sarebbe potuto avere un maggiore protettore dei cristiani e dei mussulmani in Medio Oriente che non sia Hezbollah. Ed è per questo che i governi occidentali, attraverso le loro ONG e i media, hanno intensificato la campagna di diffamazione e demonizzazione contro il movimento libanese. L’ultimo in ordine di tempo è stato il vice premier italiano Matteo Salvini a definire gli Hezbollah come “terroristi”, prestandosi al gioco di Netanyahu e dei suoi compari.
Precipitando "delicatamente"
L'Eloquente Immagine Natalizia Censurata da FB
Gaye Frances Willard |
Prosegue ormai da anni, purtroppo, la strisciante e vergognosa manovra massonicadi annientare il Principio Cristico (cfr. QUI e QUI) e di vanificare più di due millenni di tradizione cristiana cercando di sradicare dal cuore dei popoli la figura di Colui che l'ha salvata dall'abisso infernale. (Ved. anche QUI).
Questo, naturalmente, in modo sottile, silenzioso, attutito... quasi ipnotico... come dimostra di agire la "falsa chiesa" guidata da Bergoglio, osannato non solo dai suoi "amici" interamente accecati, come Padre Raniero Cantalamessa, il predicatore della Santa Sede (ved. video), ma anche da coloro che dovrebbero accorgersene, vista la fede e l'ardore che dicono di avere.
Una forma di pazzia contagiosa
LA VERITA' E' INTOLLERANTE?
Tolleranza? Ebbene sì, la verità è intollerante: grazie a Dio! Ma che cos’è la tolleranza, questo feticcio della cultura moderna, la quale proprio per questo, ossia perché ne ha fatto un feticcio è "la cultura del relativismo"?
di Francesco Lamendola
Tolleranza? Ebbene sì, la verità è intollerante: grazie a Dio! Ma che cos’è la tolleranza, questo feticcio della cultura moderna, la quale proprio per questo, ossia perché ne ha fatto un feticcio è "la cultura del relativismo"?
di Francesco Lamendola
Il 10 dicembre 2018 si è spento, novantunenne, il filosofo tedesco Robert Spaemann: uno dei più grandi filosofi tedeschi ed europei, certamente il più grande filosofo cattolico del XX secolo. La cultura dominante, naturalmente, non se n’è accorta; non si era accorta granché di lui neanche prima. Logico. Come poteva piacere alla cultura mainstream uno che aveva scritto un libro intitolato: La diceria immortale. La questione di Dio o l’inganno della modernità? Aveva avuto il torto di mostrare l’assoluta falsità della tesi, che per tutti gli intellettuali di sinistra è un dogma, che la nozione di Dio non è stato inoculata nei popoli da una cricca di preti interessati e oscurantisti, in odio al progresso e alla ragione, ma è un dato ontologico primario dell’essere umano.
La Chiesa liquida
Sradicati. Dialoghi sulla Chiesa liquida
- https://www.aldomariavalli.it/2018/12/14/sradicati-dialoghi-sulla-cjiesa-liquida/
Hic et nunc
Il ritorno di una concezione religiosa pagana: farsi il paradiso qua ed ora, piuttosto che attenderlo
Viviamo sicuramente in una società post cristiana. Ma essa è semplicemente secolarizzata? È atea? È pagana? Mantiene ancora un impulso religioso?
Viviamo sicuramente in una società post cristiana. Ma essa è semplicemente secolarizzata? È atea? È pagana? Mantiene ancora un impulso religioso?
È quello che si chiede l’editorialista del New York Times, Ross Douthat.
Ecco il suo op-ed nella mia traduzione.
Sotto la superficie dei fatti
Tra arresti e vescovi allontanati, il pragmatismo religioso cinese è chiarissimo
"L’accordo tra la Santa Sede e la Cina non è privo di questioni irrisolte". Chiesa di martiri o di diplomatici? Avvenire parla di “rebus”
Roma. “L’accordo tra la Santa Sede e la Cina non è privo di questioni irrisolte. In breve, la chiesa è chiesa dei diplomatici e dei funzionari o è chiesa dei martiri e dei profeti?”. A domandarselo, in un ampio articolo pubblicato su America, il magazine dei gesuiti della liberal East coast statunitense, è padre Paul P. Mariani. In effetti il problema pare essere tutto lì, in quella domanda.
"L’accordo tra la Santa Sede e la Cina non è privo di questioni irrisolte". Chiesa di martiri o di diplomatici? Avvenire parla di “rebus”
Foto LaPresse |
Roma. “L’accordo tra la Santa Sede e la Cina non è privo di questioni irrisolte. In breve, la chiesa è chiesa dei diplomatici e dei funzionari o è chiesa dei martiri e dei profeti?”. A domandarselo, in un ampio articolo pubblicato su America, il magazine dei gesuiti della liberal East coast statunitense, è padre Paul P. Mariani. In effetti il problema pare essere tutto lì, in quella domanda.
giovedì 13 dicembre 2018
Costringeva a pensare
La musica trovata sul mantello della Madonna di Guadalupe, anticipo di quella del Paradiso
https://www.lamadredellachiesa.it/la-musica-trovata-sul-mantello-della-madonna-di-guadalupe-anticipo-di-quella-del-paradiso/
Robert Spaemann, l’ultimo grande filosofo cattolico
https://www.lamadredellachiesa.it/la-musica-trovata-sul-mantello-della-madonna-di-guadalupe-anticipo-di-quella-del-paradiso/
Robert Spaemann, l’ultimo grande filosofo cattolico
Era il filosofo più vicino a Benedetto XVI, suo amico e coetaneo. È morto a 91 anni il 10 dicembre, nella luce dell’Avvento.
Poche righe più sotto ne traccia un profilo uno dei suoi discepoli più fedeli, Sergio Belardinelli, professore di sociologia dei processi culturali all’Università di Bologna e coordinatore scientifico del “Progetto culturale” della conferenza episcopale italiana negli anni di presidenza del cardinale Camillo Ruini.
Ma va rimarcato che Spaemann era filosofo ma anche uomo di Chiesa, cattolico integrale, molto severo con le derive dell’attuale pontificato, specie dopo la pubblicazione di “Amoris laetitia”.
Un ottimo pedigree..
COCCOPALMERIO: LE ORDINAZIONI ANGLICANE SONO VALIDE - UN ALTRO ATTACCO AL SACERDOZIO CATTOLICO IN NOME DELL'ECUMENISMO CONCILIARE
Ci risiamo: il cardinale Francesco Coccopalmerio ha dichiarato [qui] che gli ordini conferiti ai ministri eretici della setta scismatica anglicana sono validi. Uno sproposito inaudito, che non solo contraddice la definizione magisteriale infallibile di Leone XIII, ma che lascia letteralmente sconcertati perché colui che la formula è nientemeno che il Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi.
La verità è scomoda..
L'UNICA VERITA'
La verità è condizione necessaria per tutto il resto. La carità e la misericordia di cui si riempiono la bocca i neoteologi e i neopreti, non servono a nulla, se non sono illuminate dalla verità: sono l’autostrada per l’inferno
di Francesco Lamendola
La verità è condizione necessaria per tutto il resto. La carità e la misericordia di cui si riempiono la bocca i neoteologi e i neopreti, non servono a nulla, se non sono illuminate dalla verità: sono l’autostrada per l’inferno
di Francesco Lamendola
Preferirei uno spirito senza preghiera ad uno spirito che non abbia iniziato a camminare nella verità. Sono parole forti, non vero? Secondo voi, chi può avere espresso un concetto del genere? Forse un razionalista di ferro, uno che mette la ricerca del vero al di sopra di tutto, e perfino della preghiera: se pure è un cattolico, sarà un teologo della vecchia scuola, un tomista, oppure un “tradizionalista” incallito: uno che non ha mai sentito parlare della misericordia nei termini in cui ne parla una certa chiesa dopo il Concilio Vaticano II. Ebbene, tenetevi forte: queste parole sono state scritte, nella sua autobiografia, da santa Teresa d’Avila, una delle più grandi mistiche di tutta la storia del cattolicesimo. Sissignori: per santa Teresa d’Avila, camminare nella verità è cosa più importante, e viene prima, del fatto stesso di pregare. Infatti: che cosa pregare, chi pregare, se la preghiera non è rivolta nella direzione giusta, se non ha per termine l’oggetto giusto? Anche la preghiera agli idoli, anche la preghiera al diavolo, nel caso dei satanisti, sarebbe un valore, se la preghiera venisse prima di tutto il resto e se venisse prima anche della verità. È un concetto terribilmente semplice; e, come tante cose semplici, è anche terribilmente indigesto. Indigesto, si capisce, per chi non è limpido; per chi ha qualche cosa da nascondere; per chi non ce la racconta giusta, ma persegue, nell’ombra, i suoi inconfessabili scopi, ben diversi da quelli che dichiara in pubblico.
Il bonum certamen
RISPOSTA A PADRE CAVALCOLI - LA DISPUTA CON IL REVERENDO DOMENICANO SU STILUM CURIAE
Reverendo padre Cavalcoli,
Le sono grato per il tempo che mi ha dedicato, nel rispondere alle mie osservazioni. Non posso non rallegrarmi nel vedere che, al di là delle divergenze, ci unisce un grande amore per Nostro Signore e per la Sua Santa Chiesa.
Avrei voluto controbattere ad alcuni punti che mi vedono in disaccordo con Lei, in particolare il voler affiancare la Santa Messa al rito riformato, del quale Ella stessa ammette l’avvicinamento alla Santa Cena luterana. In verità, basterebbe questo per farmi cantar vittoria, se solo considerassi la nostra disputa come una partita a scacchi: ormai il re è sotto scacco, e sarebbe questione di qualche mossa per chiudere. Ma le nostre non sono quaestiones disputatae, sulle quali è lecito ed anzi lodevole cimentarsi; qui stiamo parlando del cuore stesso della fede, ed entrambi vediamo la crisi presente, l’apostasia generale, il silenzio della Gerarchia.
Padre loro..
Concerto rock nella cattedrale di Santo Stefano a Vienna. Intervista al teologo mons. Nicola Bux
https://image-media.gloria.tv/placidus/e/g2/9pfkhgnqgcfb6h6iqxa1axq7g6h6iqxa1axqc.jpg (immagine aggiunta) |
Ogni volta che mi capita di vedere le immagini di un concerto tenuto nella cattedrale di Santo Stefano a Vienna, come il Life Ball 2018, confesso che mi viene il magone, mi assale un certo disagio. Certo, si obietterà che non si conosce il contenuto specifico del concerto. Rimane il fatto che un concerto di rock elettronico, con luci colorate che fanno pensare ad una discoteca, lascia poco spazio al dubbio. Del resto, lo spettacolo dal titolo “Jedermann” nella Cattedrale di Santo Stefano nella Giornata Mondiale dell’AIDS era impensabile in passato, ha detto Gery Keszler prima dell’inizio della serata. Evidentemente, con il card. Christoph Schönborn tutto diventa “pensabile”.
L’ambiguità e l’astuzia
Et ne nos inducas in tentationem
05/12/2018 - Nella nuova chiesa conciliare dove la parola d'ordine è “cambiamento” e dove è d'obbligo la repulsione verso tutto ciò che riguarda la Sacra Tradizione, non ci si poteva aspettare altro che la sostituzione delle preghiere tradizionali con le nuove invocazioni moderniste.
https://cronicasdepapafrancisco.files.wordpress.com/2017/12/063-addio-al-pater-noster-1.jpg?w=850 (immagine aggiunta) |
Ecco pronto un nuovo e infido colpo da maestro per annientare la fede passando attraverso il linguaggio moderno: manipolando i termini, infettando di ambiguità le parole e imponendo alla massa un'equivoca forma mentis, si ottiene facilmente la dittatura delle menti. Questo è il metodo utilizzato da chi vuole corrompere l'anima e la Verità. Basta che le nuove formule rivestite di distorto significato diventino un'abitudine, ed ecco diffusa l'anormalità nella consuetudine di vita, così che ognuno rigetti e disconosca ciò che è oggettivo e autentico. D'altronde, l’ambiguità e l’astuzia dell’essere umano possono raggiungere vette somme quando si tratta di scansare una norma di vita che gli è indigesta.
«Cortocircuito teologico»
«Non ci indurre in tentazione» o «non abbandonarci alla tentazione»? Il problema non è il verbo ma il sostantivo
- Continua il confronto sulla nuova versione del Padre nostro. Dopo gli articoli di monsignor Nicola Bux e di dom Giulio Meiattini, oggi ospitiamo l’intervento di don Silvio Barbaglia, docente di Esegesi biblica nel Seminario “San Gaudenzio” di Novara.
http://www.summagallicana.it/greco/Padre%20nostro%20da%20Piemme.jpg (immagine aggiunta) |
Il nodo problematico, afferma il professor Barbaglia, non sta tanto nella forma verbale (non ci indurre / non abbandonarci) quanto nel sostantivo (tentazione / prova).
A.M.V.
***
E se lo dice il papa?
Ostia a non cattolici, rifiutare anche se lo dice il vescovo
Un sacerdote può e deve rifiutarsi di dare la comunione a un non cattolico, anche se fosse il suo vescovo a ordinarglielo: così il cardinale Gerhrard Müller, ha commentato l'affermazione del vescovo tedesco Genn che aveva detto detto di “non avere il diritto di consentire o negare l'accesso all'Eucaristia". “Un vescovo che impone sanzioni contro i sacerdoti che lo disobbediscono giustamente abusa gravemente della sua autorità apostolica”.
Un sacerdote può e deve rifiutarsi di dare la comunione a un non cattolico, anche se fosse il suo vescovo a ordinarglielo: così il cardinale Gerhrard Müller, prefetto emerito della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha commentato la singolare affermazione del vescovo tedesco Felix Genn di Munster che, presentando alla sua diocesi le linee guida tedesche sulla comunione a coniugi protestanti di coniugi cattolici, aveva detto: "Come custodi pastorali, non abbiamo il diritto di consentire o negare l'accesso all'Eucaristia. È inconciliabile, rigorosamente, negare la santa comunione".
Un sacerdote può e deve rifiutarsi di dare la comunione a un non cattolico, anche se fosse il suo vescovo a ordinarglielo: così il cardinale Gerhrard Müller, ha commentato l'affermazione del vescovo tedesco Genn che aveva detto detto di “non avere il diritto di consentire o negare l'accesso all'Eucaristia". “Un vescovo che impone sanzioni contro i sacerdoti che lo disobbediscono giustamente abusa gravemente della sua autorità apostolica”.
Un sacerdote può e deve rifiutarsi di dare la comunione a un non cattolico, anche se fosse il suo vescovo a ordinarglielo: così il cardinale Gerhrard Müller, prefetto emerito della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha commentato la singolare affermazione del vescovo tedesco Felix Genn di Munster che, presentando alla sua diocesi le linee guida tedesche sulla comunione a coniugi protestanti di coniugi cattolici, aveva detto: "Come custodi pastorali, non abbiamo il diritto di consentire o negare l'accesso all'Eucaristia. È inconciliabile, rigorosamente, negare la santa comunione".
mercoledì 12 dicembre 2018
"Festa della derisione del Natale"
I nostri presepi, nonostante gli iconoclasti
Iconoclastia, malattia inguaribile dei comunisti e dei radicali, che già fecero in tempi non ancora così sospetti, battaglie per la rimozione dei crocefissi nella scuola. C'erano già degli antefatti storici durante la rivoluzione bolscevica dove i comunisti di allora fecero esplodere con dinamite bellissime artistiche chiese ortodosse della Russia e organizzarono spedizioni punitive contro i fedeli cristiani nonché un'aberrante controfestività detta "Festa della derisione del Natale". Curiosamente l'iconoclastia di ieri e di oggi è coincidente con l'iconoclastia islamica, la cui religione impedisce di rappresentare il loro dio.
“Il magistero supremo si inabissa”
A Dio Spaemann, l'ultimo grande filosofo cattolico
Robert Spaemann, morto ieri a 91 anni, è stato l’ultimo grande filosofo cattolico. La sua opera è stata una grande critica della modernità e una apologetica della ragione e della fede insieme a tutti i livelli nella verità. Il sodalizio con Benedetto XVI a Ratisbona. La denuncia di relativismo morale dopo la pubblicazione di Amoris laetitia.
“Che esista un essere chiamato Dio, è un’antica e intacitabile diceria. Questo essere non è una parte di ciò che accade nel mondo, è piuttosto fondamento e origine dell’universo. Si deve tuttavia alla diceria anche il fato che tracce e indicazioni di questa origine si trovino nel mondo stesso. E soltanto in questo sta il fondamento del perché su Dio si possono dire tante cose”. Così scriveva Robert Spaemann, il grande filosofo tedesco che ieri ha lasciato questa terra per quella promessa, nel suo libro La diceria immortale. La questione di Dio o l’inganno della modernità del 2007. Una di quelle frasi del professore a Monaco che aveva sostituito nel 1968 Hans-Georg Gadamer ad HeidelberG, che ci mancheranno perché in esse si poteva trovare nella verità l’incontro della ragione con la fede, il che anche ci fa capire il perché di tanta affinità e stima tra di lui e Benedetto XVI.
Robert Spaemann, morto ieri a 91 anni, è stato l’ultimo grande filosofo cattolico. La sua opera è stata una grande critica della modernità e una apologetica della ragione e della fede insieme a tutti i livelli nella verità. Il sodalizio con Benedetto XVI a Ratisbona. La denuncia di relativismo morale dopo la pubblicazione di Amoris laetitia.
“Che esista un essere chiamato Dio, è un’antica e intacitabile diceria. Questo essere non è una parte di ciò che accade nel mondo, è piuttosto fondamento e origine dell’universo. Si deve tuttavia alla diceria anche il fato che tracce e indicazioni di questa origine si trovino nel mondo stesso. E soltanto in questo sta il fondamento del perché su Dio si possono dire tante cose”. Così scriveva Robert Spaemann, il grande filosofo tedesco che ieri ha lasciato questa terra per quella promessa, nel suo libro La diceria immortale. La questione di Dio o l’inganno della modernità del 2007. Una di quelle frasi del professore a Monaco che aveva sostituito nel 1968 Hans-Georg Gadamer ad HeidelberG, che ci mancheranno perché in esse si poteva trovare nella verità l’incontro della ragione con la fede, il che anche ci fa capire il perché di tanta affinità e stima tra di lui e Benedetto XVI.
La vera natura del problema
UNA CORRUZIONE AL DI LÀ DI OGNI IMMAGINAZIONE - ARTICOLO TRADOTTO DA ONE PETER FIVE SUGLI SCANDALI DELLA NEO-CHIESA
Questo articolo è stato pubblicato da One Peter Five [qui]. Volentieri lo pubblico tradotto in italiano, per far comprendere come molti Cattolici considerino la crisi presente.
Cattolica non lo è più da un pezzo..
Perché ci sentiamo sradicati in questa Chiesa liquida
- È uscito il libro Sradicati. Dialoghi sulla Chiesa liquida (Edizioni Chorabooks)
dialogo a cuore aperto e a tutto campo tra il maestro Aurelio Porfiri e Aldo Maria Valli sulla situazione attuale della Chiesa. Dal libro, che ha la prefazione di monsignor Antronio Livi, proponiamo qui il capitolo dedicato alla famiglia.
martedì 11 dicembre 2018
Una congiura così mostruosa
LA PUZZA DEL DIAVOLO
Si sente la sua puzza, ma non lo si vuol vedere. La puzza del diavolo c’è, eccome ! La mostruosa congiura in atto e la stretta correlazione fra la negazione del diavolo e l'azione diabolica nella neochiesa del gesuita Bergoglio
di Francesco Lamendola
Si sente la sua puzza, ma non lo si vuol vedere. La puzza del diavolo c’è, eccome ! La mostruosa congiura in atto e la stretta correlazione fra la negazione del diavolo e l'azione diabolica nella neochiesa del gesuita Bergoglio
di Francesco Lamendola
Uno dei fattori – uno, si badi; ma non dei meno importanti – che contribuiscono alla cecità di tanti cattolici di fronte alla deriva eretica e apostatica di cui la Chiesa sembra essere vittima in questi ultimi decenni, è, a nostro credere, il venir meno della concezione del Male inteso in senso soprannaturale, cioè nell’esistenza reale di Satana e dei suoi angeli infernali. Era perfettamente logico che si giungesse a questo punto, una volta imboccata la strada della storicizzazione delle Scritture e della razionalizzazione scientista della fede. Pare che oggi i cristiani provino imbarazzo, se non addirittura vergogna, a professare la stessa fede cattolica dei loro genitori e dei loro nonni: sono bastate meno di due generazioni per logorare dall’interno le basi stesse della loro fede.
Con la perseveranza salveremo le nostre anime
Appunti per una "resilienza" cattolica
Questi ultimi tempi hanno visto una preoccupante accelerazione dei “commissariamenti” da parte della Santa Sede, dopo l’ormai “storico” (e assolutamente inusuale per la durata) delle Suore e dei Frati Francescani dell’Immacolata, quello delle francesi Petites Sœurs de Marie Mère du Rédempteur (che ha avuto come conseguenza la richiesta della dispensa dai voti da parte della quasi totalità delle suore) e il recentissimo commissariamento della Fraternità Sacerdotale Familia Christi [senza dimenticare la Fraternità dei santi Apostoli in Belgio. Ndr]. A essere colpite sono realtà, piccole e grandi, fiorenti di vocazioni religiose e accomunate da un cammino di avvicinamento alla tradizione liturgica reso più esplicito dall’adesione al Motu Proprio “Summorum Pontificum”.
Presepi bergogliani
« Il “Cristo migrante”, teorizzato dalla Chiesa bergogliana, non c’entra niente col vero Gesù dei Vangeli. Ecco la vera storia. » di Antonio Socci
Dal 2013, anno di arrivo di papa Bergoglio, ad ogni Natale, immancabilmente, si rilancia l’idea della Sacra Famiglia come una famiglia di migranti.Con un evidente sottinteso politico. Quest’anno papa Bergoglio ha perfino fatto inviare una lettera, della “sezione migranti” del Vaticano, a don Biancalani, che si conclude con la formula: “In Cristo Migrante”.
In diversi luoghi si allestiscono presepi bergogliani sul tema migratorio. Ad Acquaviva delle fonti, in provincia di Bari, hanno realizzato un presepio (vedi foto) dove Giuseppe e Maria sono due migranti che stanno affogando in un mare di bottiglie e Gesù bambino (di colore) sta dentro un salvagente.
Ma è fondata questa idea del “Cristo Migrante”? La risposta è semplice: no. Il Vangelo racconta una storia del tutto diversa.
Difendere l'indifendibile..
PADRE CAVALCOLI A CESARE BARONIO. DICIANNOVE PUNTI, DICIANNOVE RISPOSTE, UNA PREGHIERA FINALE COMUNE.
Cari Stilumcuriali, il dialogo fra il padre Giovanni Cavalcoli e Cesare Baronio si arricchisce di un ulteriore capitolo. Qualche giorno fa come ricordate abbiamo pubblicato la risposta di Cesare Baronio a un precedente articolo del teologo domenicano, che ora risponde. Buona lettura.
"Gesù? E' evaporato"
SACRILEGIO NEGLI USA
"Gesù? E' evaporato". Così il vescovo distrugge il miracolo
I cattolici di Buffalo sono sbalorditi dal sapere che il loro vescovo potrebbe aver deliberatamente distrutto un'Ostia forse protagonista di un miracolo eucaristico. La particola è caduta accidentalmente durante la messa e il parroco l'ha raccolta e, dopo averla immersa nell'acqua, l'ha custodita nel tabernacolo. Dopo quache giorno l'Ostia che si stava sciogliendo era macchiata di rosso. Ma il vescovo ha dato l'ordine di cestinare il tutto perché "Gesù ormai non c'è più". E a quel punto i fedeli sono insorti.
L'ostia fotografata poco prima della sua distruzione
I cattolici di Buffalo, una diocesi nella parte occidentale dello Stato di New York, sono sbalorditi: hanno saputo che i loro vescovi potrebbero aver deliberatamente distrutto un Ostia forse protagonista di un miracolo eucaristico. Ne parla Church Militant.com, un sito molto seguito – e combattivo – diretto da Michael Voris. La storia è estremamente semplice, così come la racconta Mary Ellen Sanfilippo, una cattolica della parrocchia di san Vincenzo de’ Paoli a Springrook, New York. Sanfilippo ha raccontato che un’Ostia è caduta accidentalmente sul pavimento della Chiesa durante una messa. Un diacono l’ha recuperata, l’ha messa in una ciotola per le abluzioni piena d’acqua e l’ha rinchiusa nel tabernacolo. Il 30 novembre l’Ostia era ancora nel recipiente, ma da essa essudava una sostanza rossa, spessa, che sembrava sangue.
"Gesù? E' evaporato". Così il vescovo distrugge il miracolo
I cattolici di Buffalo sono sbalorditi dal sapere che il loro vescovo potrebbe aver deliberatamente distrutto un'Ostia forse protagonista di un miracolo eucaristico. La particola è caduta accidentalmente durante la messa e il parroco l'ha raccolta e, dopo averla immersa nell'acqua, l'ha custodita nel tabernacolo. Dopo quache giorno l'Ostia che si stava sciogliendo era macchiata di rosso. Ma il vescovo ha dato l'ordine di cestinare il tutto perché "Gesù ormai non c'è più". E a quel punto i fedeli sono insorti.
L'ostia fotografata poco prima della sua distruzione
I cattolici di Buffalo, una diocesi nella parte occidentale dello Stato di New York, sono sbalorditi: hanno saputo che i loro vescovi potrebbero aver deliberatamente distrutto un Ostia forse protagonista di un miracolo eucaristico. Ne parla Church Militant.com, un sito molto seguito – e combattivo – diretto da Michael Voris. La storia è estremamente semplice, così come la racconta Mary Ellen Sanfilippo, una cattolica della parrocchia di san Vincenzo de’ Paoli a Springrook, New York. Sanfilippo ha raccontato che un’Ostia è caduta accidentalmente sul pavimento della Chiesa durante una messa. Un diacono l’ha recuperata, l’ha messa in una ciotola per le abluzioni piena d’acqua e l’ha rinchiusa nel tabernacolo. Il 30 novembre l’Ostia era ancora nel recipiente, ma da essa essudava una sostanza rossa, spessa, che sembrava sangue.
Il «bel risultato»
Il nuovo “Padre nostro” e quel semplicismo pastorale che non semplifica
http://images.famigliacristiana.it/2017/12/la-nouvelle-version-de-notre-pere-remplace-et-ne-nous_3716005_487x330p_2303464.jpg (immagine aggiunta) |
Torniamo a occuparci del Padre nostro e della nuova traduzione della preghiera insegnata da Gesù.
Dopo l’analisi di monsignor Nicola Bux, pubblicata qualche giorno fa, ospito oggi un intervento del teologo dom Giulio Meiattini, monaco benedettino dell’Abbazia della Madonna della Scala a Noci, docente alla Facoltà teologica della Puglia e al Pontificio ateneo Sant’Anselmo di Roma. Un intervento che, commentando l’operazione gestita dalla Conferenza episcopale italiana, spiega: «Chiedendo “non ci abbandonare alla tentazione”, Dio appare ora non più come colui che potrebbe “indurre in tentazione”, ma colui che potrebbe tuttavia abbandonarci ad essa. Dunque, l’oscurità o la difficoltà teologica non è sciolta, ma solo spostata».
Banda Bassotti
Il partito dei vescovi? Un tentativo velleitario
Rispetto all'iniziativa di un Forum civico pensata dal cardinale Bassetti, stupisce che una proposta così impegnativa sia fatta nel momento di minore tensione formativa alla politica dei laici cattolici sulla base della Dottrina sociale della Chiesa. Stupisce che una proposta che richiede una notevole densità di contenuti sia fatta nel momento in cui l’episcopato ha quasi cessato di parlare di contenuti e si limita a chiedere un “pensiero condiviso”. Stupisce...
Il cardinale Bassetti
L’iniziativa dei vescovi italiani per un “Forum civico” in vista di una nuova presenza politica dei cattolici di cui si è occupata ieri la Nuova Bussola Quotidiana è, per molti versi, sorprendente. Stupisce che una proposta così impegnativa sia fatta nel momento di minore tensione formativa alla politica dei laici cattolici sulla base della Dottrina sociale della Chiesa. Stupisce che una proposta che richiede una notevole densità di contenuti sia fatta nel momento in cui l’episcopato ha quasi cessato di parlare di contenuti e si limita a chiedere un “pensiero condiviso”. Stupisce che una proposta che necessita di una chiara visione di quanto è essenziale nell’impegno politico cattolico e quanto invece è discrezionale sia fatta nel momento in cui i principi non negoziabili sono stati archiviati e vengono proposti come essenziali aspetti invece opinabili. È evidente la sproporzione tra la proposta e le sue esigenze da un lato e la consapevolezza della posta in gioco dall’altro. Di solito i progetti con queste caratteristiche vengono chiamati velleitari.
Rispetto all'iniziativa di un Forum civico pensata dal cardinale Bassetti, stupisce che una proposta così impegnativa sia fatta nel momento di minore tensione formativa alla politica dei laici cattolici sulla base della Dottrina sociale della Chiesa. Stupisce che una proposta che richiede una notevole densità di contenuti sia fatta nel momento in cui l’episcopato ha quasi cessato di parlare di contenuti e si limita a chiedere un “pensiero condiviso”. Stupisce...
Il cardinale Bassetti
L’iniziativa dei vescovi italiani per un “Forum civico” in vista di una nuova presenza politica dei cattolici di cui si è occupata ieri la Nuova Bussola Quotidiana è, per molti versi, sorprendente. Stupisce che una proposta così impegnativa sia fatta nel momento di minore tensione formativa alla politica dei laici cattolici sulla base della Dottrina sociale della Chiesa. Stupisce che una proposta che richiede una notevole densità di contenuti sia fatta nel momento in cui l’episcopato ha quasi cessato di parlare di contenuti e si limita a chiedere un “pensiero condiviso”. Stupisce che una proposta che necessita di una chiara visione di quanto è essenziale nell’impegno politico cattolico e quanto invece è discrezionale sia fatta nel momento in cui i principi non negoziabili sono stati archiviati e vengono proposti come essenziali aspetti invece opinabili. È evidente la sproporzione tra la proposta e le sue esigenze da un lato e la consapevolezza della posta in gioco dall’altro. Di solito i progetti con queste caratteristiche vengono chiamati velleitari.
lunedì 10 dicembre 2018
Non occorre essere dei geni per capirle
IL FRAINTENDIMENTO ESSENZIALE
L’ennesima strumentalizzazione della liturgia cattolica in chiave pro-migranti è semplicemente, l’ennesimo abuso d’ufficio compiuto dal signore argentino e dalla setta modernista che ha imposto sulla Chiesa la propria tirannide
di Francesco Lamendola
L’ennesima strumentalizzazione della liturgia cattolica in chiave pro-migranti è semplicemente, l’ennesimo abuso d’ufficio compiuto dal signore argentino e dalla setta modernista che ha imposto sulla Chiesa la propria tirannide
di Francesco Lamendola
Il fraintendimento essenziale della religione cattolica, ma anche di ogni forma di vera spiritualità, è che il pastore, per essere più efficace, debba scendere nelle strade, debba andare nelle fabbriche, debba trasformare le chiese in dormitori e ristoranti, debba portare i migranti in piscina e debba intimare a chi non è d’accordo di star lontano dalla chiesa, perché è solo un razzista indegno di chiamarsi cristiano. Il fraintendimento essenziale è che la spiritualità, per essere “credibile”, debba risolversi completamente nell’azione, al punto che la lavanda dei piedi dei poveri, da parte del papa, sembra oggi divenuta un atto più atteso e più significativo del mistero Eucaristico celebrato nella santa Pasqua.
La Santa Casa
10 dicembre: Traslazione della Santa Casa di Loreto. Ben quattro prove per crederci
Per la Santa Casa di Loreto, ovvero la Casa della Vergine Maria, dove Ella ricevette l’Annuncio dell’Angelo, negli ultimi decenni si è detto che essa sarebbe arrivata in Italia non miracolosamente, bensì smontata a pezzi da alcuni Crociati e che una nobile famiglia di nome de Angelis l’avrebbe da questi acquistata.
In realtà questa teoria è falsa perché ci sono quattro inequivocabili prove che dimostrano la traslazione miracolosa della Santa Casa. Attingiamo dal prezioso libro: Miracolosa Traslazione a Loreto della dimora della Santissima Annunziata di Giuseppe M.Pace.
Contro il conformismo
"Vi dico chi è il 'L'Anticristo': quel gruppo che modifica gli assetti mondiali"
Il cantante Enrico Ruggeri si confessa dopo l'uscito di "L'Anticristo": "Sono i veri potenti che indirizzano le sorti del mondo"
Il cantante Enrico Ruggeri si confessa dopo l'uscito di "L'Anticristo": "Sono i veri potenti che indirizzano le sorti del mondo"
L'ultimo album dei Decibel con Enrico Ruggeri si intitola "L'Anticristo".
Un'entità, un gruppo di persone, i poteri forti. Il cantante lo dice a chiare lettere che per loro "L'Anticristo" è "un protocollo comportamentale", ovvero "una decina o quindicina di persone che si trova da qualche parte e decide chi sarà il presidente degli Stati Uniti, il cancelliere della Germania, quando scoppierà la prossima bolla finanziaria, quando inizierà il nuovo flusso migratorio".
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