ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 14 dicembre 2018

‘Vorrei tanto ma non posso'

HEZBOLLAH È LO SCUDO PROTETTORE DEI CRISTIANI E MUSSULMANI IN MEDIO ORIENTE, NONOSTANTE LE FARNETICAZIONI DI SALVINI


Non esiste un’altra organizzazione a difesa degli innocenti in Medio Oriente che  non sia Hezbollah. Non si sarebbe potuto avere un maggiore protettore dei cristiani e dei mussulmani in Medio Oriente che non sia Hezbollah. Ed è per questo che i governi occidentali, attraverso le loro ONG e i media, hanno intensificato la campagna di diffamazione e demonizzazione contro il movimento libanese. L’ultimo in ordine di tempo è stato il vice premier italiano Matteo Salvini a definire gli Hezbollah come “terroristi”, prestandosi al gioco di Netanyahu e dei suoi compari.

Dopo la vergognosa sconfitta di Israele da parte di Hezbollah nel corso della “guerra di luglio” del 2006, quando alcune centinaia di eroici militanti sciiti sono riusciti a scacciare dal Libano migliaia di soldati professionisti dell’esercito israeliano, Hezbollah si è trasformato in una “pietra nella scarpa” per Israele, per gli Stati Uniti e per i loro alleati sauditi.
Nell’Organizzare “Comitati di Protezione del Popolo”, i cristiani di varie comunità, con l’aiuto degli Hezbollah,  si sono predisposti a difendere le loro famiglie e le loro comunità contro la minaccia di nemici (finanziati dall’Occidente) che desideravano sterminarli tutti.

Donne cristiane armate in Libano

Nel frattempo, nei media occidentali, si possono leggere ed ascoltare soltanto notizie su presunti collegamenti tra Hezbollah e l’Iran e circa un presunto traffico di droga con cui Hezbollah si finanzierebbe. Notizie che non sono altro che speculazioni e falsificazioni che hanno come fonte comune una ONG sionista.
La rete Globo aveva creato uno scandalo affermando che la Pocicia Federal aveva scoperto collegamenti di questo tipo. Per altri mezzi, come la radio francese RFI , la rete si era già messa in contatto con la PF brasiliana ma questa  non aveva confermato l’esistenza di documenti su questa presunta connessione è neppure si sono scoperte prove concrete. La Globo non ha potuto ottenere altre informazioni.
Allora dove ha ottenuto la rete Globo questa informazione? La risposta è da una ONG globalista conosciuta come la “Foundation for Defense of Democracies” (FDD). La FDD fu costituita dal senatore neocon Jack Kemp, ed il suo attuale presidente è un altro esponente neocon (e per combinazione ebreo sionista) Clifford May. Tutti i suoi principali consiglieri e analisti sono neocon, incluso fra questi William Kristol, figlio di Irving Kristol, trotskista che fu uno dei fondatori del neoconservatorismo statunitense. Per casualità, una parte notevole dei consiglieri ed analisti di questa ONG sono anche essi ebrei e sionisti, come il senatore Joe Lieberman, come Charles Krauthammer, Toby Dershowitz, Benjamin Weinthal, Eric Edelman ed altri.
Inoltre il personale di questa ONG include persone coinvolte nella questione Iran-Contras, così come un giudice coinvolto in un presunto tentativo di occultare i particolari del massacro di Waco, e soltanto persone di questo livello.
I principali finanziatori di questa ONG sono, nell’ordine: Roland Arnal, Charles Bronfman, Michael Steinhardt e Leonard Abramson. Tutti loro, sempre per na casualità, sono sionisti. Il registro delle persone associate con questa ONG è tanto grande e marcito che sarebbe impossibile entrare nei dettagli circa il passato di ogni membro. La cosa migliore per chi sia interessato è quella di fare delle ricerche per proprio conto.
Tuttavia, circa la stessa ONG, questa ad esempio  risulta  che stava lavorando, fin dal 2012,  per facilitare i contatti tra i “ribelli siriani moderati” e le autorità politiche statunitensi. Ovvero questa ONG si adoperava per appoggiare i gruppi terroristi in Siria. Tuttavia l’inconbenza principale di questa ONG era l’Iran. Oltre a questo si trova il contesto attraverso cui attaccare Hezbollah, considerata una organizzazione vicina all’Iran.

Sostenitori di Hezbollah

Si tratta in definitiva degli sponsor dei terroristi che accusano coloro che combattono contro i terroristi si essere loro dei “terroristi” e narcotrafficanti. Una propaganda più vile sarà difficle da inventare.
Quello che la gente in Occidente deve comprendere nell’immediato è che senza Hezbollah, i cristiani nel Medio Oriente si sarebbero estinti.
Loro, i cristiani, secondo il piano dei gruppi jihadisti finanziati da Arabia Saudita e da USA, dovevano essere estinti fino all’ultimo uomo, donna e bambino.
Hezbollah già da anni ha aperto i suoi ranghi ai volontari cristiani e questi sono entrati numerosi nell’organizzazione, armati e formati dagli istruttori del movimento, senza alcun obbligo, continuando a professare il loro credo religioso, costituendo una parte importante del Movimento: la Brigata Cristiana di Hezbollah.
Questo ha determinato il risentimento di tutti coloro interessati a cancellare la presenza cristiana nel Libano ed in Siria, in primo luogo l’Arabia Saudita, protettrice e sponsor dei gruppi terroristi salafiti come Al Nusra e l’Isis, come anche dai suoi stretti alleati, Stati Uniti ed Israele.
Hezbollah resiste e combatte e non si è lasciata piegare dalle macchinazioni nefaste delle grandi potenze, interessate al caos ed alla destabilizzazione nell’area, come dimostrato dagli avvenimenti in Libia, in Iraq e nella stessa Siria.
Per questa ragione il nostro appoggio ad Hezbollah è totale ed incondizionato.

di  Luciano Lago

VERSETTI SATANICI: i tweet proibiti di Matteo Salvini


Tutto ebbe inizio la sera di quel tweet maledetto: “E dopo una giornata di impegni, di incontri e di scontri, di soddisfazioni e di rabbia, di sorrisi e di problemi... momento di tele relax con #TemptationIslandVip”. Ecco, quello fu il segnale che qualcosa aveva iniziato ad andare per il verso sbagliato.
Era il 2 ottobre, una notte buia e tempestosa, il Ministro tornava da una stenuante giornata di impegni di lavoro e tweet. Accasciatosi sul divano dopo essersi finalmente liberato di scarpe, cinta e cravatta, poteva finalmente godersi un po' di meritato riposo. Accesa la televisione il suo zapping cadenzato si interrompeva bruscamente attratto da un programma appositamente studiato per svuotare la mente e creare la giusta atmosfera di relax preludio all'amata e rigenerante fase REM. Tutto nei canoni, legittimo, niente di grave, lo fanno tutti. Quell'ultimo tweet prima di coricarsi e chiudere definitivamente la giornata però no. Non avrebbe mai dovuto digitarlo. Tutto ebbe inizio lì. Nell'immaginario collettivo adesso esiste un Matteo Salvini in pantofole di fronte alla televisione che la sera guarda Temptetion Island Vip. E' come se i russi potessero immaginare Serghej Lavrov in mutanda ascellare che guarda Lokomotiv-Spartak con birra in mano e rutto libero. Va bene mostrare il proprio volto umano ma bisogna anche capire che certe immagini possono corrodere per sempre il senso di coesione nazionale di un intero popolo. Serghej un passo falso del genere non lo avrebbe mai commesso.
Poi c'è stato il recente e misterioso tweet sull'Europa "Visti i problemi che ci sono in Francia, l'Europa può ripartire dal dialogo tra Berlino e Roma. L'asse franco-tedesco sta mostrando dei limiti, farò di tutto per rinnovare un nuovo asse Roma-Berlino".  Era il 10 dicembre, il giorno della partenza per Israele. Ora, io non lo so se prima di partire per Gerusalemme parlare di "nuovo asse Roma-Berlino" porti bene. Certo sui social ci sono arrivati in tanti alla battuta su Tokyo. E dire che si accusano gli italiani di non capirne tanto di storia e avere la memoria corta. 

: Visti i problemi che ci sono in Francia, l'Europa può ripartire dal dialogo tra Berlino e Roma. L'asse franco-tedesco sta mostrando dei limiti, farò di tutto per rinnovare un nuovo asse Roma-Berlino.
Ar Giappone sto giro non je dimo 'n cazzo
​E' pur vero che quel giorno lì Salvini di tweet ne aveva scritti esattamente 39, ovvio che la legge dei grandi numeri nel lungo periodo non perdoni ma forse, dico forse, proprio per questo sarebbe magari il caso di scriverne qualcuno di meno di tweet e rifletterlo meglio, no? Per altro, a parte la battuta sulle Potenze dell'Asse Roma-Berlino-Tokyo, la cosa che preoccupa molti è piuttosto a livello concettuale: il Ministro voleva forse dire che non è tanto il fatto che alcune nazioni vogliano avere una supremazia su altre all'interno dell'Unione Europea ma che tra queste nazioni ‘suprematiste' non sia compresa l'Italia? Allora siamo noi che avevamo capito male quale era lo spirito della critica all'Europa portato avanti finora?
Il colpo di grazia però è arrivato in Israele. Lì non si tratta di un tweet sfuggito di display o di una confidenza troppo intima prima di andare a dormire. Lì il concetto è stato twittato, facebuccato e persino instagrammato. Più e più volte. C'è anche il video della conferenza stampa. E qui la cosa si fa seria. Perchè stiamo parlando di politica internazionale, anzi, GEOpolitica.


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Chi vuole la pace, sostiene il diritto all'esistenza ed alla sicurezza di Israele.
Sono appena stato ai confini nord col Libano, dove i terroristi islamici di Hezbollah scavano tunnel e armano missili per attaccare il baluardo della democrazia in questa regione.
Giorno 11 dicembre — diretta facebook da Gerusalemme, testuali parole:
"Oggi ho visitato il confine nord col Libano dove c'è un evidente rischio di aggressione da parte dell'estremismo islamico a quello che è un baluardo (Israele) della difesa della sicurezza, dei diritti, della libertà e dei valori occidentali ed Europei nell'area e ribadisco la mia convinzione che chi vuole la pace sostiene Israele… Non capisco lo stupore che ho letto su un'agenzia per la definizione di Hezbollah come terroristi islamici. Se si scavano tunnel sotterranei a decine di metri che sconfinano nel territorio israeliano, non penso si faccia per andare a fare la spesa…"
Io non starò qui a dirvi cosa penso personalmente di una sequenza di affermazioni del genere. Non lo farò per rispetto del lento lavoro diplomatico di sutura che i russi svolgono ogni giorno in Medio Oriente per poter difendere i propri legittimi interessi e mantenere gli equilibri in un mondo invece che pare voglia puntare piuttosto al caos, e per rispetto anche nei confronti del lavoro che fanno per ristabilire relazioni amichevoli e positive con i nostri Governi, ogni volta che se ne forma uno nuovo e tocca ricominciare tutto da capo. Dico solo una cosa: quando si mettono tutti i cattivoni da una parte e tutti i buoni dall'altra, quella si chiama ingenuità. Nella migliore delle ipotesi. Nella peggiore i termini me li autocensuro per le stesse ragioni di cui sopra. In altri casi invece no, potrebbe trattarsi di precisa scelta geopolitica. In quel caso però io, popolo, chiederei gentilmente una cortesia a coloro che fanno politica a certi livelli e producono una media di decine di tweet al giorno — almeno uno di questi tweet, di grazia, me lo potreste dedicare per farmi capire quali siano esattamente le vostre idee e propensioni riguardo la politica internazionale? Ma me lo dovreste twittare PRIMA. Prima delle elezioni, prima che si formino le intese di governo e prima che si inizino a nutrire le solite false inutili speranze.
Perchè vedete quale è il problema — il problema è che l'Italia è il Paese in cui voti sperando nel sovranismo e poi ti twittano che ci vuole più Europa, speri nella fine delle sanzioni e poi ti dicono ‘vorrei tanto ma non posso', ti promettono uno stato sociale e poi si scoprono tutti neoliberisti, parli di prendere le distanze dalla NATO però intanto gli F35 te li pigli tutti e alle esercitazioni al confine partecipi, dici di voler fare la voce grossa in Europa, poi ai Francesi gli lasciano sforare al 3 e a te ti cavano gli occhi al 2, e quando vai in Israele devi fare il discorso sionista se no finisci per essere accusato di antisemitismo (come se le due cose fossero in qualche modo misteriosamente collegate).  L'Italia è quel Paese in cui speri sempre in una vera pluralità di informazione e alla fine ti ritrovi piuttosto con una pluralità di inutili tweet.
L'opinione dell'autore può non coincidere con la posizione della redazione.
Alessio Trovato

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