ERMENEUTICA DEL NICHILISMO
Il pensiero ha almeno una cosa in comune con l’organismo biologico: il fatto di poter essere in salute o malato. È in salute quando resta saldamente ancorato al reale (che non coincide con la realtà fisica e visibile), è malato quando si disancora da esso e va per conto suo: a quel punto impazzisce. C’è un momento preciso, nella storia della filosofia occidentale, in cui si compie questa deviazione, questo disancoraggio dal reale e questo fluttuare del pensiero nei regni folli della soggettività pura: il cogito cartesiano. Da quando la filosofia occidentale ha preso Cartesio quale maestro di logica, e il principio cartesiano del cogito ergo sum quale chiave di lettura fondamentale per comprendere il reale, si è messo sulla strada della pazzia e ha incominciato a non capire più nulla.