Gli ultimi giorni a Roma sono stati giorni di alta tensione. Nell’aria si percepisce come la sensazione che Bergoglio senta che il suo pontificato abbia i giorni contati, e senta il bisogno di accelerare il processo di “riforma” voluta da lui e da quelli che hanno fatto una decisa campagna per la sua elezione nell’ultimo Conclave, al punto che – come ha confessato lui stesso – la detta “riforma” sarebbe irreversibile e tale da lasciare le mani legate al suo successore. Una riforma che per molti aspetti appare confusa e informe, come confuso e indefinito è il suo attore principale. Così che un alto prelato della Curia - e non è certo l'unico! - è arrivato a chiedersi, seriamente, se l’ex Primate argentino non soffra di una certa confusione mentale cronica - per usare un’espressione piuttosto mitigata ...
Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
sabato 8 luglio 2017
Dove vuole arrivare?
Quo vadis, Bergoglio?
Gli ultimi giorni a Roma sono stati giorni di alta tensione. Nell’aria si percepisce come la sensazione che Bergoglio senta che il suo pontificato abbia i giorni contati, e senta il bisogno di accelerare il processo di “riforma” voluta da lui e da quelli che hanno fatto una decisa campagna per la sua elezione nell’ultimo Conclave, al punto che – come ha confessato lui stesso – la detta “riforma” sarebbe irreversibile e tale da lasciare le mani legate al suo successore. Una riforma che per molti aspetti appare confusa e informe, come confuso e indefinito è il suo attore principale. Così che un alto prelato della Curia - e non è certo l'unico! - è arrivato a chiedersi, seriamente, se l’ex Primate argentino non soffra di una certa confusione mentale cronica - per usare un’espressione piuttosto mitigata ...
Gli ultimi giorni a Roma sono stati giorni di alta tensione. Nell’aria si percepisce come la sensazione che Bergoglio senta che il suo pontificato abbia i giorni contati, e senta il bisogno di accelerare il processo di “riforma” voluta da lui e da quelli che hanno fatto una decisa campagna per la sua elezione nell’ultimo Conclave, al punto che – come ha confessato lui stesso – la detta “riforma” sarebbe irreversibile e tale da lasciare le mani legate al suo successore. Una riforma che per molti aspetti appare confusa e informe, come confuso e indefinito è il suo attore principale. Così che un alto prelato della Curia - e non è certo l'unico! - è arrivato a chiedersi, seriamente, se l’ex Primate argentino non soffra di una certa confusione mentale cronica - per usare un’espressione piuttosto mitigata ...
Perché e come..
La valutazione di Putin su Trump al G20 determinerà il nostro futuro
DI PAUL CRAIG ROBERTS
Sullo sfondo della riunione di Putin-Trump ci sono le aspirazioni di Israele e dei neocon. Sono queste che guidano la politica estera americana.
Perché Washington si impegna così tanto a rovesciare il presidente siriano? Come si spiega l’improvvisa apparizione nel 21° secolo della “minaccia musulmana”? La preoccupazione su tale minaccia come fa ad essere coerente con le guerre fatte contro Saddam, Gheddafi ed Assad, leader che hanno soppresso il jihadismo? Come si spiega l’improvvisa apparizione della “minaccia russa”, pompata fino a farla diventare una pericolosa russofobìa priva di fondamento?
Le minacce musulmana e russa e le bugie usate per distruggere Iraq, Libia e parti della Siria sono tutte orchestrazioni che servono i desiderata di israeliani e neocon.
La lobby ebraica in America, fortemente presente in Commentary, Weekly Standard e New York Times, ha sfruttato l’11 settembre per costringere Bush ad intraprendere un “energico sforzo per detronizzare Saddam” (vedi qui e qui).
Uno stile del genere
MÜLLER CRITICA IL MODO IN CUI È STATO LICENZIATO. “LA
DOTTRINA SOCIALE DEVE VALERE ANCHE IN VATICANO”.
La vicenda di Charlie Gard ci ha impedito nei giorni scorsi di occuparci del caso Mūller, e della scomparsa di quel gigante silenzioso della Chiesa che è stato il cardinale Joachim Meisner. Lo facciamo oggi, in ritardo per condividere un articolo interessante della Passauer Neue Presse, che tratta di ambedue gli argomenti. La traduzione è nostra.
Il cardinale Gerhard Ludwig Müller hat criticato aspramente il modo in cui è stato dimesso. In un’intervista con la Passauer Neue Presse ha dichiarato che papa Francesco gli ha “comunicato la sua decisione in meno di un minuto” di non prolungare il suo mandato, l’ultimo giorno di lavoro come Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Nessuna ragione gli è stata inoltre fornita. “Non posso accettare uno stile del genere” ha sottolineato Müller prendendo chiaramente le sue distanze dal modo di fare del papa. La “dottrina sociale della chiesa deve valere” anche a Roma nelle relazioni con i collaboratori nel lavoro.
Non ci posso credere!
Il cattolico errante e la ricerca della liturgia perduta
Sto notando, tra i credenti, il diffondersi di un fenomeno nuovo. O, meglio, di una nuova figura. Lo chiamerei il «cattolico errante».
Si tratta di un bravo cattolico, un po’ di tutte le età e le condizioni sociali, che vaga di chiesa in chiesa, di parrocchia in parrocchia. Perché lo fa? Perché, stanco di liturgie sciatte e di chiese brutte, di preti iperattivi o apatici, di parrocchiani sovreccitati o depressi, cerca una chiesa che sia semplicemente normale, con un prete che sia semplicemente prete, una liturgia semplicemente dignitosa, un edificio semplicemente rispettoso del sacro, fedeli semplicemente beneducati.
Il cattolico errante non ha molte pretese. In genere non è un tradizionalista. Anzi, cresciuto nella Chiesa del post Concilio, ne ha assimilato tutto il buono che c’è. Però è stanco, molto stanco. Non sopporta più le degenerazioni nate da una lettura distorta del Concilio, non gli va più di convivere con ignoranza e superficialità. Non ne può più di musica per nulla sacra, cori stonati, altoparlanti da discoteca, licenze assurde nella celebrazione. Non sopporta più fedeli chiassosi e sbracati. Non ne può più di chiese orrende, preti che celebrano con le scarpe da ginnastica, tazebao appesi tra una Madonna e un San Giuseppe. Non accetta più di subire omelie irrimediabilmente scontate o troppo immaginifiche. Non gli va più di fare i conti con parroci che sbrigano la messa come fosse una pratica amministrativa o che la trasformano in spettacolo. Ed è anche stanco di essere guardato come un provocatore ogni volta che osa dire come la pensa. Così si mette in viaggio e diventa un cattolico errante.
Qui è in gioco la salvezza delle anime..!
https://www.facebook.com/fieradelleanime/ |
Apologia pro via sua
Quando si combatte un nemico dalla forza (umanamente) schiacciante, non lo si affronta in campo aperto, ma si conduce un’azione di guerriglia. Quando si naviga nella tempesta tra opposti scogli, il timoniere che li evita non sta tentennando, ma impedendo alla nave di sfracellarsi. Quando si ha a che fare con una situazione completamente inedita, le soluzioni più ovvie non sono necessariamente le più opportune. Quando sono i Pastori ad andare fuori strada, bisogna redarguirli senza porsi fuori della comunione gerarchica. Se poi qualcuno ha la verità in tasca, fa un dogma anche dell’opinabile e se ne infischia dell’unità del Corpo mistico, io mi dissocio. Qualora il mio dolore per l’attuale situazione della Chiesa sia traboccato in un sarcasmo tagliente, spero con tutto il cuore che questo non abbia favorito in nessuno l’esecrabile tentazione di spezzarla.
Poiché non amo le discussioni senza fine e senza frutto, per questa sorta di apologia della via che ho scelto (non certo di tutta la mia vita, come quella del beato Newman) preferisco le metafore che fanno riflettere, mettendomi alla scuola dei sapienti della Bibbia e del nostro stesso Maestro. La ricerca di una terza via non è automaticamente sinonimo di equilibrismo e compromesso, ma normale espressione dell’uso di quell’intelletto che ci ha fornito il Creatore. Non ho mai accettato di essere intruppato in uno schieramento tanto compatto da esimermi dall’obbligo morale di pensare e di decidere, giacché la ragione e il libero arbitrio mi rendono responsabile davanti a Dio e alla mia coscienza – e di questo fardello non mi posso semplicemente sbarazzare.
"Una teologia personalista”
VOCI SU UNA COMMISSIONE DI REVISIONE
Un altro colpo all'Humanae Vitae, e una conferma che si sta
lavorando alla sua revisione, arriva dai gesuiti francesi. Nella loro rivista
dicono che "Amoris Laetitia non considera più i metodi naturali come
imperativi, ma incoraggiati, in ragione di una lettura personalista che integra
le dimensioni fisiche e spirituali delle persone".
Che il magistero dei papi precedenti, da Paolo VI a Giovanni Paolo II, per terminare a Benedetto XVI sia sotto attacco in questo regno non sembra più un mistero per nessuno. E’ un quadro che si arricchisce di sempre nuovi elementi. Dopo le voci mai realmente smentite del lavorio in corso o in preparazione per “attualizzare” l’enciclica di Paolo VI, Humanae Vitae, che tante polemiche provocò nel 1968, adesso sono i gesuiti di Francia a lanciare un attacco più diretto.
Er soros kalergio de noantri prega anche Dio?
Scalfari intervista Francesco: "Il mio grido al G20 sui migranti"
Colloquio con il Papa a Santa Marta: "Temo il pericolo di alleanze pericolose tra Potenze. Noi, lei lo sa bene, abbiamo come problema principale e purtroppo crescente nel mondo d'oggi, quello dei poveri, dei deboli, degli esclusi"
Mi sono precipitato a casa e alle tre e tre quarti ero nel piccolo salotto di Santa Marta. Il Papa è arrivato un minuto dopo. Ci siamo abbracciati e poi, seduti uno di fronte all'altro, abbiamo cominciato a scambiare idee, sentimenti, analisi di quanto avviene nella Chiesa e poi, nel mondo.
venerdì 7 luglio 2017
Non c'è quattro senza tre?
Crisi della Chiesa: Perseverare nell'azione salvifica iniziatasi con i Dubia
Crisi della Chiesa: Perseverare nell’azione salvifica iniziatasi con i Dubia
L’improvvisa, dolorosa scomparsa di S. Em. il cardinale Joachim Meisner, avvenuta il 4 luglio scorso, ha destato – è inutile negarlo – un senso di smarrimento. Il porporato aveva 83 anni, è vero; però ha fatto impressione la subitaneità della morte, non preceduta, a quanto se ne sa, da uno stato di malattia.
I quattro cardinali firmatari dei cinque ben noti Dubia sollevati a proposito di certi sconcertanti passi dell’Esortazione Apostolica Amoris Laetitia sull’amore nel matrimonio, si sono ora ridotti improvvisamente a tre, le Eminenze Burke, Caffarra, Brandmüller. Speriamo, da semplici fedeli, che il luttuoso evento non incida sulla loro determinazione a proseguire con la massima celerità nella loro coraggiosa e benemerita azione salvifica.
À la guerre?
Francesco Intende Abolire il Summorum Pontificum?
Il liturgista laico modernista Andrea Grillo, che è vicino a Papa Francesco, ha detto a La Croix che Francesco sta considerando di abolire il Motu Proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI, che permette a tutti i preti di celebrare il Rito Romano. Secondo Grillo, una volta che il vaticano avrà innalzato la Società di San Pio X a Prelatura Personale, il rito Romano sarà preservato solo all'interno di questa struttura. "Ma [Francesco] non farà ciò finchè Benedetto XVI è in vita".
Grillo sa anche che Francesco progetta di iniziare un ciclo sulla liturgia nelle sue udienze del mercoledì, al fine di promuovere i suoi punti di vista sulla liturgia.
Foto: © Phil Roussin, CC BY-NC-ND, #newsPusncwrcbm
Fatti più in là..
PAPA FRANCESCO TRA VELENI E CONGIURE IN VATICANO: HA SPOSTATO IL TAVOLO E MANGIA CON POCHISSIMI COMMENSALI
Che Papa Francesco abbia parecchi nemici, soprattutto in Vaticano, non è certo un mistero. E la serie di “dimissioni” e teste cadute nelle ultime settimane sta lì a testimoniarlo: dopo quattro anni di Pontificato, la Santa Sede non è ancora “cosa” di Bergoglio. Abilissimo nella comunicazione, Francesco non riesce però a governare nel suo “regno”. Come sottolinea Massimo Franco sul Corriere della Sera, emerge “un metodo che mostra limiti evidenti; e trasforma le migliori intenzioni di riforma in potenziali boomerang”.
Dunque, nell’ordine, si elencano i vari “epurati”: dal revisore generale dei conti, Libero Milione, liquidato tre anni prima del termine del mandato, fino al mentore, George Pell, costretto a lasciare il ministero dell’Economia del Vaticano per volare in Australia a difendersi in un processo per abusi sessuali. Per ultimo Gerhard Ludwig Müller, il custode dell’ortodossia, non rinnovato nell’incarico dopo cinque anni. E l’ultimo problema, per Francesco, arriva proprio dalla scelta del successore di Müller: Luis Francisco Ladria Ferrer, spagnolo, un fedelissimo.
Già, perché Ferrer è sfiorato dall’ombra di non aver denunciato, in passato, un sacerdote pedofilo. Una notizia recente, che però non è stata ricordata o considerata dal Pontefice nel momento della nomina. Muller, da par suo, ha negato attriti con Francesco e ha scelto di restare a Roma. Ma ora, come spiega un cardinale sotto anonimato, “può diventare la bandiera degli oppositori al Papa. È già il punto di riferimento degli episcopati dell’Europa dell’Est, dell’Africa e di parte del Nord America, in prevalenza conservatori”.
Un arma in più per i nemici del Pontefice, che ormai da anni lo accusano di avere un’agenda troppo sbilanciata sul piano sociale a favore dei poveri, verso il dialogo con la modernità e verso gli immigrati. Ma non è tutto. Sempre il Corriere dà conto di una voce che circola in Vaticano, su un dossier anonimo su persone vicine al Pontefice. E ancora, su alcuni siti conservatori si leggono storie piuttosto romanzate su personaggi legati al mondo degli aiuti della Cei nel terzo mondo ed entrati in contatto con Bergoglio quando era vescovo in Argentina. Una grossa quantità di veleni e illazioni che danno la cifra della situazione: in Vaticano è guerra, è lotta interna feroce e determinata.
Il punto è che dopo il “congedo” di Pell e le dimissioni di Milione, sono entrati in crisi i capisaldi del modello-Francesco, ovvero la spinta riformista su cui tanto ha insistito. La “vecchia guardia” vaticana conservatrice prende piede dopo anni in cui era stata spinta ai margini. E a dimostrare in modo plastico le difficoltà che attraversa il Pontefice, c’è l’ultima rivelazione del Corriere. Per certo, almeno da un punto di vista simbolico, la più importante: nel ristorante a Casa Santa Marta, la residenza del Papa dentro alle mura del Vaticano, qualcosa è cambiato. Il tavolo di Francesco, infatti, non si trova più al centro del locale. Ora è in un angolo: Bergoglio mangia con pochi, selezionatissimi, cmmensali. E dà le spalle al resto della sala.
tratto da libero : quotidiano .it
5 luglio 2017
Famiglia Cristiana, lo sciopero del giornale: altro colpo per il "sindacalista" Papa Francesco
Ora possiamo dire che il Papa meno carismatico della storia umana - questo - abbia fallito anche sul fronte sindacale, inteso come quel fronte da lui misteriosamente aperto alcuni anni fa a tutela di singole aziende e soprattutto di singoli gruppi di lavoratori. L’ultima notizia è che, dopo infinite prediche del Pontefice sui doveri virtuosi degli imprenditori, l’editore di Famiglia Cristiana ha azzerato gli accordi integrativi con i giornalisti: che hanno proclamato tre giorni di sciopero. Una cosa, banalmente, mai accaduta prima.
“Un apostolo non può essere un ingenuo”?
IL VESCOVO MARIO DELPINI HA INSABBIATO L’ABUSO DI DON MAURO GALLI ? IL MURO DI OMERTA’ SI STA FORSE SGRETOLANDO ?…..così scriveva circa dieci giorni fa Rete Abuso Lombardia…..e oggi monsignor Delpini è stato nominato Arcivescovo di Milano
MILANO – Un’altra svolta nel caso del processo che vede imputato don Mauro Galli per presunto abuso sessuale ai danni di un minore nel dicembre 2011.
Non è più solo don Carlo Mantegazzaparroco di Rozzano ad aver denunciato alle autorità che il Vescovo Mario Delpini era a conoscenza dei fatti già dal Natale 2011, ovvero pochi giorni dopo il presunto abuso, ora anche il suo coadiutore don Alberto Rivolta, vicario della Comunità Pastorale di Rozzano pare abbia riferito a Mons. Mario Delfini e Mons. Pierantonio Tremolada la gravità della situazione nei giorni immediatamente successivi al presunto abuso di Don Mauro Galli nei confronti di un ragazzino che frequentava assiduamente l’oratorio di S.Ambrogio, sembra infatti che avesse avvisato direttamente e più volte MONS. MARIO DELPINI chiedendogli con insistenza e determinazione di provvedere affinchè il ragazzino non venisse più in contatto con il Don Galli.
Una religione “adulta”
Il ritorno della gnosi dietro la maschera della Chiesa “aperta” e “dialogante”
Se dovessimo riassumere in un solo concetto la qualità specifica della cultura moderna, diremmo, senza esitazione: l’arroganza. La cultura moderna è arrogante, perché nasce da un atteggiamento di superbia intellettuale. L’uomo moderno è colui che si sente talmente fiero del suo sapere, della sua intelligenza, delle sue conquiste intellettuali, da guardare dall’alto in basso tutto ciò che lo precede e tutti quelli che non si collocano sulle sue posizioni, o perché non sono in grado di farlo, come gli ignoranti, o perché lo potrebbero, quanto alle capacità intellettuali, ma rifiutano di farlo, oppure rifiutano di assumere la sua stessa arroganza, come i cosiddetti conservatori (che egli considera alla stregua di nemici personali, meritevoli solo di sparire dalla faccia della terra).
Obolus non detur!
Finanze vaticane/1. Dov'è finito l'obolo di San Pietro?
Pubblichiamo questo articolo, comparso su La Verità il 4 luglio, a firma di Piero Laporta (www.pierolaporta.it). Alcune informazioni, se verificate, sarebbero sconcertanti. Addirittura si parla della destinazione dell'Obolo di San Pietro alla campagna elettorale di Hillary Clinton. E' solo una voce e lo stesso autore dell'articolo la considera tale. Non è invece una voce quella sulla destinazione dell'8 per mille, di cui si parlerà in un prossimo articolo concessoci dallo stesso autore. E' chiaro che la credibilità della Chiesa, agli occhi di tutti i fedeli che donano con il cuore, è messa fortemente a rischio.
I soi-disant cattolici
Charlie, il tranello in cui cadono alcuni medici E' la malattia ad accanirsi, non la respirazione
E’ la malattia ad accanirsi su Charlie, non la ventilazione.
Cerchiamo di spiegarlo anche a quei medici cattolici che sostengono il
contrario, cioè che la ventilazione sia accanimento. Nel caso di Charlie non si
sta parlando di terapie, ma di ventilazione assistita, che non è finalizzata a
guarire Charlie, ma a farlo respirare e vivere. Se raggiunge la sua finalità –
cioè l’ossigenazione – non è accanimento terapeutico. Togliere la ventilazione
credendo che sia lei la colpevole della sofferenza di Charlie, che invece
dipende dalla patologia, è eutanasia.
giovedì 6 luglio 2017
La Madonna non è “gesuitessa!”
13 LUGLIO
Dalla prima apparizione della Madonna, il 13 maggio 1917, la vita dei tre bambini di Fatima era diventata tutta un’offerta … ed anche un martirio per le contrarietà che molti facevano loro soffrire. Arrivò così il 12 luglio 1917. La mamma di Lucia, facendosi forte delle parole del parroco, le ripeteva: «Qui c’è il demonio che sta lavorando».
La mattina del 13 luglio 1917, Lucia, Giacinta e Francesco erano andate alla Cova da Irìa, era mezzogiorno, Lucia, la più grande dei tre, sgranava il rosario e tutti rispondevano ad alta voce. Ad un certo momento ella si alzò, guardò verso Oriente e gridò: «Toglietevi il cappello. Sta venendo la Signora!». La stessa nuvoletta cenerognola era lì, leggera e trasparente, il Sole si coprì e cominciò a soffiare un vento molto fresco, non pareva di essere in piena estate, un silenzio profondo regnava sulla folla. La Madonna parlava con Lucia, le chiedeva che tornasse il 13 del mese seguente, in agosto, e che continuasse a recitare il rosario tutti i giorni per ottenere la conversione dei peccatori, la fine della guerra e la pace nel mondo. Giacinta e Francesco ascoltavano l’invito della Madonna, quelli che si trovavano vicini ai bambini sentivano solo come un ronzio, ma nessuna parola. Lucia disse alla Madonna: «Vorrei chiederLe che ci dicesse chi è e supplicarLa di fare un miracolo, perché tutti siano testimoni che Lei ci è apparsa». La Signora promise: «In ottobre dirò chi sono e che cosa voglio e farò un grande miracolo che tutti vedranno, per esserne poi testimoni».
Audivit Deus, et sprevit: * et ad níhilum redégit valde Israël (ps77)
Ma se Assad è un macellaio, come mai 500mila profughi (veri) siriani sono già ritornati a casa?
Non so se avete notato ma, sui media mainstream, la copertura cronachistica della liberazione di Mosul dall’Isis ha goduto di un’enfasi vagamente maggiore di quella riservata ad Aleppo, proprio una differenza quasi impercettibile. Nel primo caso c’era quasi da dolersi, lutti al braccio nei talk-show e scenari apocalittici come quelli prefigurati dell’editoriale da codice penale di Rula Jebreal a “Piazza pulita”, evocante stupri di massa da parte dei militari siriani e nefandezze di ogni genere dei russi, loro alleati. Oggi, invece, ecco che si festeggia la libertà, quella vera, perché non ha a che fare né con Assad, né con Putin e né, tantomeno, col grande orco iraniano. La libertà a stelle e strisce, almeno nella simbologia che ci viene appiccicata sopra.
Perché dobbiamo fermare il genocidio di Aleppo
D’altronde, la narrativa occidentale sulla Siria si basa su pochi punti precisi, ribaditi con martellante periodicità: il primo, ovviamente, è che la colpa della guerra e, quindi, dell’esodo di profughi sia di Assad, il quale ha represso le proteste pacifiche del suo popolo che chiedeva pane e democrazia, innescando la guerra civile che prosegue ormai da sei anni. Il “macellaio” è l’appellativo usato per il presidente siriano, termine ritenuto opportuno da politici e media occidentali per sottolinearne efferatezza e spietatezza. E chi osa difendere, magari non tanto lui, quanto la sovranità siriana, si ritrova metaforicamente con un coltellaccio in mano e il dito puntato dell’opinione pubblica indignata. Vai tu a spiegarglielo che è dura parlare di guerra civile, quando fin dall’inizio su territorio siriano erano presenti mercenari e volontari d 10 Paesi arabi diversi (più qualche addestratore USA, britannico e israeliano).
Vocazione cercavan, la trovarono?
Le storie incrociate di Papa Francesco e Don Milani.
Come è noto, lo scorso 20 giugno, in occasione dell’approssimarsi del quarantesimo anniversario della scomparsa di Don Lorenzo Milani, avvenuta il 26 giugno 1967, Jorge Mario Bergoglio si è recato in visita a Barbiana, vetusto popolo – oggi più che allora – di poche anime, situato in Mugello, ampia plaga dal mutevole paesaggio (ora gentile, ora assai aspro) che chiude a settentrione la vasta arcidiocesi fiorentina, e dove il celebre priore appunto mise in piedi la sua celebre scuola e terminò i suoi giorni su questa valle di lacrime. Sembra proseguire a tappe forzate il programma – che peraltro trova precise e solide fondamenta in quanto accaduto sul colle Vaticano dal 1963 a oggi – che Bergoglio si è proposto fin dalla sua elezione: sorrisi e semplicità distribuiti a destra e a mancina, ma profonda Riforma (in senso quasi luterano, vista anche la recente visita a Lund) della Chiesa, anche rispetto alle posizioni di Ratzinger, evidentemente sentite come troppo conservatrici e ostacolanti il dialogo con i fedeli (o meno fedeli, si veda alla voce Eugenio Scalfari) da parte dell’argentino. In questa cornice dunque il senso della preghiera sulla tomba del priore di Barbiana e il tenore del discorso tenuto nel piccolo paesino toscano, pieno di elogi e comportante una piena riabilitazione dell’operato educativo di Don Lorenzo Milani – che all’epoca trovò perplesso il pur riformatore Angelo Roncalli – tanto che per i corridoi vaticani non sono mancate voci su una possibile prossima beatificazione del sacerdote fiorentino.
Stop and go..!
Muller lascia con lo stop ai lefevbriani
Secondo l'agenzia francese Media-presse l'ex prefetto della
Congregazione per la Dottrina della fede, Muller ha sottoposto una lettera alla
Fraternità San Pio X ponendo tre condizioni: una nuova professio fidei, una
dichiarazione dottrinale in cui accettare il Vaticano II e la legittimità della
messa novus ordo. E questo avrebbe gelato la trattativa.
Domenica scorsa presso le Cappelle della Fraternità S. Pio X, la comunità sacerdotale fondata dal vescovo Marcel Lefevbre, sarebbe stata resa nota una lettera inviata dall'ormai ex prefetto della congregazione per la Dottrina della fede, cardinale Gherard Muller, a monsignor Bernard Fellay, superiore della Fraternità.
Credenti conformisti, cattolici distratti
Gesù respinto, incompreso, insidiato
Rileggiamoci questi tre passi biblici: Isaia, 53, 3, 5: Disprezzato e reietto dagli uomini, / uomo dei dolori che ben conosce il patire, / come uno davanti al quale ci si copre la faccia, / era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. / Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, / si è addossato i nostri dolori / e noi lo giudicavamo castigato, / percosso da Dio e umiliato. / Egli è stato trafitto per i nostri delitti, / schiacciato per le nostre iniquità. / Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su d lui; / per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
Giovanni, 3, 14-15, e 8, 28: Eppure nessuno è mai salto al cielo, fuorché il Figlio dell’uomo che è disceso dal cielo; e come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo. […]
Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora saprete che IO SONO e o faccio nulla da me stesso, ma come mi ha insegnato il Padre, così io parlo.
Luca, 24, 25-26: Ed egli disse loro: “Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse tali sofferenze per entrare nella sua gloria?”. E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Credenti conformisti, cattolici distratti, chi sa quante volte li abbiamo già letti; ma ne abbiamo davvero compreso la sostanza? La sostanza è che Gesù è venuto nel mondo per riscattarci dal male, dal peccato e della morte, non per mezzo di chiacchiere o di trucchetti da illusionista, ma per mezzo delle sue stesse sofferenze: è il grandioso mistero della Redenzione, di cui oggi si sente così poco parlare, specie da parte di quelli che dovrebbero farlo. Il clero non parla più delle sofferenze di Cristo; dunque, non parla più della Redenzione, nel suo vero significato. Gesù diventa uno dei tanti maestri di saggezza che si sono succeduti nel corso della storia; non tropo di verso da Buddha, Lao Tzu, Confucio, Pitagora, Socrate e qualche altro. E invece no: Per le sue piaghe noi siamo stati risanati. C’è un legame inscindibile fra le piaghe di Cristo e la nostra salvezza: non si può aggirare questo punto, non è lecito minimizzarlo; si traviserebbe l’intera Rivelazione.
In hoc signo
Nel pugnetto di Charlie sta san Giuda Taddeo
(di Cristina Siccardi) Nella manina di Charlie Gard, il bimbo di 10 mesi condannato a morte dalla Corte d’Appello inglese alla fine del maggio scorso, i genitori Connie Yates e Chris gli hanno posto una medaglia che riporta l’effige di san Giuda Taddeo, il santo dei casi impossibili e accanto al piccolo gli hanno messo due preghiere all’Angelo custode.
L’avrebbero assassinato pochi giorni fa, il 30 giugno, staccandogli i macchinari che lo tengono in vita, ma l’esecuzione è stata rinviata a motivo della campagna mediatica che i coniugi hanno lanciato con un video-appello, nel quale supplicano di poter avere più tempo per dire addio al figlio, dopo che il 28 giugno la Corte dei diritti umani ha approvato la decisione della “giustizia” britannica di concludere definitivamente le terapie sanitarie sul bambino, ricoverato all’ospedale Great Ormond Street di Londra.
I due metodi
Portogallo, gli incendi e Fatima
Pubblichiamo un articolo di Padre Alfonso Gálvez, apparso sul sito spagnolo Adelantelafe, tradotto da Edith Liccioli (qui l’originale in lingua spagnola) https://adelantelafe.com/portugal-los-incendios-fatima/
L’Umanità attuale si è abituata a non chiamare le cose con il loro nome o a occultare quello che le risulta sgradevole. Si può dissimulare ciò che risulta sgradevole in due modi: nascondendo la verità o fabbricando menzogne. Però bisogna dire che queste due maniere di distorcere la realtà generalmente procedono in stretto sodalizio.
In ogni caso, a nessuno dovrebbe sorprendere questa situazione, dato che tutto sembra indicare che stiamo vivendo in un momento storico in cui il Padre della Menzogna sta esibendo tutto il suo potere. Dei due suddetti procedimenti – occultamento della verità o la sua falsificazione –, ognuna delle due Società, quella Civile e quella Ecclesiastica, ha dimostrato le sue preferenze per uno dei due metodi. La Società Civile ha scelto, in quanto strumento più pratico ed efficiente, la Legge del Silenzio, senza peraltro scartare l’uso dell’altro procedimento quando lo ritenga necessario.
mercoledì 5 luglio 2017
Questa è guerra, non una pacifica migrazione
MIGRANTI: OCCORRE UN CAMBIO DI PARADIGMA
Naturalmente – ma cosa vi credevate? – Spagna e Francia chiudono i loro porti ai “migranti” africani, solo noi li accogliamo senza limiti. Macron: l’80 per cento dei “migranti” sono migranti economici (vero), vanno respinti o riportati indietro. Però il soccorso in mare è un obbligo assoluto, non potete esimervi, voi italiani. Ve lo chiede, anzi ve lo ingiunge l’Europa. Aggiunge un tocco di sapida demenza a questo circolo vizioso il nostro Gentiloni. Il quale da giorni se la prende non con Spagna e Francia o Germania, ma – indovinate? – con Ungheria e Polonia perché non accettano la loro quota di negri e musulmani estranei alla loro cultura a loro modo unica, ben conoscendo quel che accade in Germania e in Svezia. Pretende, il Gentiloni, che Varsavia e Budapest che vengano punite dalla UE con multe colossali. E l’Austria manda le truppe al Brennero per respingere i “migranti”…
Quando le cose sono così attorcigliate nell’assurdo, è segno che sulla questione dei migranti si adotta un paradigma erroneo. Urge un “cambio di paradigma”. Il nuovo paradigma è lì, del resto, con la massima evidenza: solo che non lo si vuol vedere.
Un velo pietoso..?
VATICANO: COMPLIMENTI PER LA SELEZIONE DELLE ELITES.
Il monsignore delle orge sodomitiche con cocaina in Vaticano, monsignor Luigi Capozzi è un “ardente sostenitore di Papa Francesco”. E’ il segretario del cardinal Coccopalmerio, il difensore di “Amoris Laetitia” dai “Dubia”, ardente sostenitore anche lui di El Papa, in passato ha fatto dichiarazioni sugli “aspetti positivi” delle coppie omosessuali. E aveva proposto un segretario kulattone e drogato per la carriera vescovile.
Mi resta il dubbio se Capozzi sia lo stesso “prelato appartenente ad un importante ordine religioso” il quale da mesi, hanno scritto i giornali, “nel tardo pomeriggio si mette a passeggiare avanti e indietro nei pressi di Sant’Anna, l’ingresso principale del Vaticano, ad adescare turisti e molestare militari, “come se una forza improvvisa, trascinante, irrefrenabile si impossessasse di lui fino ad indurlo a perdere ogni freno” . Penso sia un altro pervertito impunito. Anche lui sicuramente sostenitore ardente di Papa Francesco.
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