ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 24 gennaio 2015

Sull’orlo della catastrofe

Roma insiste. È aperto il supermarket delle religioni, tutte salvano 

Dopo averci spiegato che la “interreligiosità è una grazia”, si rincara la dose, a beneficio di chi non avesse capito bene. Bisogna avvertire Sant’Atanasio che si era sbagliato.

di Paolo Deotto

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Lasciamo perdere tutti i discorsi su conigli, pugni in faccia e calci dove non batte il sole. Lasciamo perdere ogni considerazione su stile, improvvisazione, linguaggio, esibizionismo e così via. Troveremo migliaia di zelanti normalisti che ci spiegheranno che non abbiamo capito niente, che questo è il papa che proprio col suo modo di fare cordialone riavvicina la gente alla Chiesa (però le chiese continuano ad essere vuote…). E poi ci diranno anche che possono esserci sempre difficoltà con l’uso dell’italiano (già, per lui che viene dall’Argentina, dove l’italiano è la seconda lingua. E il papa polacco e il papa tedesco come mai non avevano questo problema?).

Una Madre tra noi.

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 Scriptorium
Recensioni  –  rubrica del sabato di Cristina Siccardi

Una Madre tra noi. Il messaggio della Madonnadi Don Divo Barsotti. Un trattato teologico, mistico e profetico sul messaggio che la Madonna ha consegnato a due pastorelli, Maximin Giraud e Mélanie Calvat, a La Salette il 19 settembre 1846. Pagine di straordinaria bellezza spirituale sulla Vergine Maria

In questo tempo dove vengono date risposte di tutti i generi, in continuazione e in tutte le direzioni, dove la persona nuota ansiosamente in un calderone per cercare quelle risposte più simili alla propria vita, alla propria sensibilità, alle proprie aspirazioni, la Madonna è un punto fermo.

«Vergine madre, figlia del tuo Figlio,
Umile ed alta più che creatura,
Termine fisso d’eterno consiglio».
(Dante, Paradiso, XXXIII).

HEBDOMANIA



Oggi le cose non sono quello che appaiono.
Alla gente senza Dio piacciono gli abili bugiardi.

Hebdomania

L’attacco al Charlie Hebdo del 7 gennaio in cui due musulmani armati hanno ucciso una dozzina di disegnatori e giornalisti nella sede di Parigi di un settimanale satirico francese; e l’enorme protesta pubblica dell'11 gennaio contro l’attacco, in cui i capi di diverse nazioni europee sono stati ripresi mentre vi prendevano parte; possono essere meglio comprese come un altro episodio della guerra condotta dai nemici di Dio contro quel poco che rimane della civiltà cristiana. Consideriamo nell’ordine: i vignettisti, gli uomini armati, i politici burattini, la gente che asseconda l’Islam e i burattinai dietro tutto questo.

Sempre loro..


Responsabilità gesuitiche nell'alta cultura

Fin dalla loro prima fondazione i Gesuiti fecero massimo assegnamento sul prestigioso influsso dell’alta cultura.
Approvati da pochi anni, proprio dei Gesuiti emersero al Concilio di Trento come influenti teologi. Tuttavia, appena qualche decennio dopo, furono causa d’un grave turbamento ecclesiale per aver sposato tesi metafisiche (sulla universalità della Causa Prima) e teologiche (sull’influsso soprannaturale della grazia sull’atto libero della creatura). Quest’indirizzo culturale gesuitico (chiaramente antitomista), chiamato molinismo, è perdurato (nonostante le diffidenze della Santa Sede) fino al Novecento.

Settimana ecumenista (6)

Ecumenismo. Card. Koch: Papa Francesco sta aprendo molte porte


Papa Franccesco - AFP


“Dammi da bere”. Queste parole che Gesù rivolse alla Samaritana incontrata al pozzo hanno guidato la Settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani, che nel pomeriggio di questa domenica, alle 17.30, Papa Francesco concluderà come di consueto con la Celebrazione ecumenica dei Vespri nella Basilica di San Paolo fuori le Mura. Il cardinale Kurt Koch, presidente del dicastero vaticano che si occupa dell’unità dei cristiani, fa il punto del cammino ecumenico al microfono di Mario Galgano:

Ancora lui..!

Ancora su Introvigne e il Convegno di Milano  

zzjkhdIeri è stato pubblicato su Riscossa Cristiana l’articolo “Introvigne, la Croce e la famiglia”. Pubblichiamo ora queste precisazioni, utili per evidenziare bene, al di là di ogni possibile equivoco, un adeguamento al mondo che si cela dietro iniziative che solo apparentemente difendono i valori non negoziabili.
di Elisabetta Frezza e Patrizia Fermani
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Il convegno di Milano, insieme al varo de “La Croce” che lo ha di poco preceduto, hanno messo in evidenza il colossale equivoco che si sta consumando ai danni di tutti.
Il dramma della situazione attuale è che chi all’apparenza dà ad intendere di combattere per una certa causa (cioè per i gravi problemi etici che sono sul tappeto) in realtà porta acqua al mulino del nemico, al quale assicura il successo anche spostando grandi masse.

venerdì 23 gennaio 2015

L'ordalia

E.M. Radaelli. Magistero infallibile e Magistero fallibile della Chiesa. La mia Risposta a Radio Spada.

Ringrazio il prof. Enrico Maria Radaelli, per averci resi partecipi di uno scritto nel quale, rispondendo a Radio Spada, coglie l'occasione per sviluppare e approfondire una questione centrale nell'attuale temperie ecclesiale: la distinzione tra Magistero infallibile e Magistero fallibile della Chiesa. Possiamo dunque cogliere l'opportunità di situarci nel dibattito tra studiosi, ma soprattutto di far tesoro di un discorso che coglie alle radici le cause - indicando la soluzione - dell'ermeneutica dell'equivocità, la sola, a prevalere di fatto. E ciò nonostante tentativi più o meno felici di trovare uno snodo, finora inascoltati quanto perfino disdegnati, che permetta di uscire dalle paludi dottrinali de-dogmatizzanti. È questo "il dibattito teologico su cui sono imperniate, oggi, le sorti della Chiesa". Su questo siamo chiamati a riflettere e misurarci, nella speranza e nell'attesa che pastori in ascolto riprendano il testimone e ne facciano l'uso dovuto. Il contenuto è lungo e denso; per cui ne metto a disposizione [qui] il testo in pdf, per chi vuole scaricarselo per una lettura più agevole e meditata.

"Gli apra gli occhi, o glieli chiuda … ”

Resuscitata l’OVRA (Opera Volontaria Repressione Antibergoglio) e la GayStapo contro l’omofobia 

di Pucci Cipriani


zztmpstDi fronte alle folle oceaniche, di fronte al “popoulace” plaudente, ai bambini che piangono alla vista dello sconosciuto che vuol farsi fotografare con loro, al clero ondeggiante che cerca di avvicinare il “vescovo di Roma” per poter essere immortalato con il ” Signor Pietro” e poter così lasciar scritto ai posteri “Io c’ero”…ecco le chiese, il più delle volte deserte, che chiudono o vengono trasformate in balere o peggio (clicca qui per vedere la chiesa di Santo Stefano al Ponte a Firenze su “Memoriae Tradere”) mentre in altri Paesi, come la Nigeria, pensano i musulmani  a chiudere, incendiandoli, quelli che, ai tempi della Fede, venivano definiti i “templi sì cari a Maria” . E poi invano cercheresti quei milioni di “fedeli” a far la fila davanti ai confessionali (sempre vuoti) mentre i fedeli (sempre meno) che assistono alla S. Messa (siamo passibili di “scomunica” a credere ancora nella Transustanziazione e non nella “Memoria” o nel “Ricordo”?) vanno a “prender l’Ostia” – senza pur passare da quella “grata” dalla quale, un tempo, venivano quelle parole che ti davano, con l’assoluzione, la pace – per cui quelle Sacre Particole Consacrate vengono cincischiate e brancicate dalle mani  (e su che cosa possono aver toccato, prima, quelle mani stendo un velo pietoso!) di uomini e donne come si farebbe in una qualsiasi “tavola calda” o nei locali di un McDonalds.

Quando la fede è debole..


Non è divorzio, ma un po’ più gli somiglia


rota
Nell’inaugurare l’anno giudiziario vaticano, venerdì 23 gennaio, Francesco ha impresso al tribunale della Rota Romana – e di conseguenza a tutti i tribunali ecclesiastici dell’orbe cattolico – una nuova direzione di marcia.
È la direzione che il papa aveva già in mente quando poco prima del sinodo sulla famiglia dello scorso ottobre nominò una commissione incaricata di semplificare e di agevolare le procedure dei processi di nullità matrimoniale.

Le mega messe

Maxi vilipendio del Santissimo Sacramento

Abbiamo volutamente indugiato nel manifestare "in scriptis" la nostra costernazione per  uno dei più gravi episodi d' irriverenza verso il  Santissimo Sacramento purtroppo avvenuto durante la S. Messa Papaledomenica scorsa a Manila . 
Non volendo apparire, anche perchè non lo siamo, i soliti saccentelli "primi della classe"  abbiamo preferito partecipare alla recita pubblica di un Santo Rosario Riparatore piuttosto che affidare ad Internet la nostra riprovazione . 
«Vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre». 
Diversi siti "tradizionali" hanno preferito tacere sull'episodio citato desiderando rimanere   nella visione edificante  della  corale partecipazione che i Cattolici Filippini hanno riservato alla visita Apostolica del Successore di Pietro. 

Tana libera tutti ?!: l'eccezione diventa regola

Papa Francesco alla Sacra Rota: "Matrimoni annullati per mancanza di fede non siano più una eccezione" 



La carenza di fede, o l'ignoranza dei contenuti della fede cristiana, può portare all'annullamento del matrimonio attraverso il ricorso alla Sacra Rota. Non è una novità ma, come spiega lo stesso papa Francesco, "questa eventualità non è più eccezionale come in passato", anzi, è sempre più frequente vista l'infiltrazione del "pensiero mondano" nel "magistero della Chiesa".

Settimana ecumenista (5)







L'HO VISTA, L'HO VISTA
La conversione di Alfonso Ratisbonne


di Don Mario Morra, SDB

N. Musio - Maria appare ad Alfonso Ratisbonne

Giovedì 20 gennaio 1842 verso le 12.45, il giovane Alfonso Ratisbonne accompagna, per pura cortesia, l’amico Teodoro de Bussière nella Chiesa di S. Andrea delle Fratte in Roma. Mentre l’amico è in colloquio con il Parroco, Alfonso visita curioso, con sguardo freddo ed indifferente la Chiesa, dove si stanno facendo i preparativi per il funerale del conte di Laferronnays.
Passati non più di 10 minuti, rientrato in Chiesa, l’amico Teodoro trova Alfonso inginocchiato davanti alla cappella di S. Michele, profondamente assorto, quasi in estasi.
«Ho dovuto toccarlo tre o quattro volte – scrive due giorni dopo al fratello di Alfonso – e poi finalmente volse verso di me la faccia bagnata di lacrime, con le mani giunte e con un’espressione impossibile a rendersi... Poi estrasse dal petto la Medaglia Miracolosa, la coprì di baci e di lacrime e proferì queste parole: “Ah! Come sono felice, quanto è buono Dio, che pienezza di grazia e di felicità!”». (1)

No problem ?

La Chiesa apre e tutti escono

Abbiamo un problema. E il problema è far star zitti i lefebvriani, perché nell’assenza di Benedetto XVI e nel clangore di Pastori inebriati di discontinuità, sta diventando mediaticamente faticoso difendere il Concilio. Questo è un fatto.

Generale dietro la collina..

Francesco fustiga la curia. Ma quanta distanza tra le parole e i fatti

Si avvicina il summit sulla riforma del governo centrale della Chiesa. Ma intanto il papa va avanti per conto suo. In qualche caso cacciando i buoni e premiando i cattivi

di Sandro Magister


ROMA, 23 gennaio 2015 – Un anno fa papa Francesco riunì i cardinali per due giorni e a porte chiuse, a confrontarsi sulle questioni della famiglia. E furono due giorni di fuoco.

Il prossimo mese li riunirà di nuovo, questa volta a discutere di riforma della curia, e sarà anche qui battaglia.

Perché di idee riformatrici ne sono spuntate tante e contrastanti, almeno tante quante le teste dei nove cardinali che fanno da consulto al papa, e qualcuna persino impresentabile. Come quella di subordinare a un costituendo dicastero della giustizia i vari istituti e gradi del sistema giudiziario vaticano, compresa la penitenzieria apostolica che giudica in foro interno. Con offesa orribile, se messa in atto, della divisione tra i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario che è vanto degli Stati moderni da Montesquieu in poi.
Infatti Francesco ha preso tempo. Ha detto che non tirerà le fila della riforma prima del 2016. E intanto procede come un generale dei gesuiti, decidendo da sé ciò che gli preme da subito, a dispetto della conclamata collegialità del suo governo.

giovedì 22 gennaio 2015

Il signor Pietro

Continua la Marcia Trionfale (o la danza macabra?) : “Fratello gay – Sorella divorziata”  “La Sacra Scrittura e la pratica tradizionale della Chiesa vedono nelle famiglie numerose un segno della benedizione divina e della generosità dei genitori.”

(Catechismo della Chiesa Cattolica, n.2373)
“Le famiglie numerose sono le aiuole più splendide del giardino della Chiesa, nelle quali, come su terreno favorevole,  fiorisce la letizia e matura la santità. Più volte, e non a torto, si è voluto mettere in risalto la prerogativa delle famiglie numerose nell’essere culle di Santi; si citano, tra tante, quella di San Luigi Re di Francia composta da dieci figli, di Santa Caterina da Siena da venticinque, di San Roberto Bellarmino da dodici, di San Pio X da dieci.”
(Venerabile Pio XII, 20 gennaio 1958)
“…tanti figli: questa è anche una prova della fede, della fede in Dio. Se oggi viviamo questa grande crisi demografica, crisi della famiglia, crisi della paternità, crisi della maternità, è proprio una conseguenza della mancanza della fede in Dio.”
(San Giovanni Paolo II, 4 maggio 1986)
“Come dovremmo, se amassimo la Chiesa, temere lo scandalo degli umili, lo smarrimento del popolo, lo sgomento di quanti non sanno più riconoscere il volto della Madre nelle novità che predichiamo e sollecitiamo nella vita e disciplina della Chiesa”
(Don Divo Barsotti)
-Le citazioni riportate sopra sono state riprese dalla pagina ufficiale di face book di Antonio Socci.
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 di Pucci Cipriani
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I grandi mezzi di comunicazione, i quotidiani, i settimanali, le televisioni – per la maggior parte  appartenenti al mondo “liberal” e radicale – sono uniti da tempo in un coro di “Osanna”, accompagnati da un suonar di trombe, trombette, grancasse, tamburi, timpani, clarinetti, pifferi, violini e…tromboni…sì sono proprio i vecchi tromboni che guidano il coro di encomi solenni, evviva, eia eia –  alalà, all’indirizzo del “vescovo di Roma” che, contento, disinvolto, rubizzo e pieno di salute, incassa gli applausi e i cori da stadio e si getta, a pesce, tra la folla, a cercar bambini da accarezzare, ammalati da baciare, studentelli brufolosi ai quali firmare l’ingessatura, e intanto si fa scattare  foto ricordo…poi riparte a incontrare i turisti che gli porgono l’Erba Mate e se la beve mettendo la rotondità delle sue labbra sulla cannula…dove altri  già avevano messo la loro bocca . Getta al vento lo zuccotto e si fa mettere in capo, da una selva di mani che si levano dalla folla, una serie di cappellini di varie fogge o, tanto per far contenti genitori e bambini, che glielo porgono, si mette il naso rosso da clown…poi via, a razzo, presso la locanda “Santa Marta” a telefonare, novello “Signor Pietro”.

Il gioco delle tre carte

Introvigne, la Croce e la famiglia 

Al convegno tenuto a Milano il 17 gennaio, l’ottimo professore ci ha offerto un altro saggio delle sue capacità. Purtroppo in una fantasmagoria di pensieri, parole, opere e omissioni, ci si dimentica che in ballo non ci sono opinioni personali, tendenze, simpatie o visioni del mondo; la materia è indisponibile perché tocca interessi che vanno al di là di opinioni, tendenze, simpatie e visioni del mondo. Anche senza scomodare il bene comune.

di Elisabetta Frezza e Patrizia Fermani
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Tempo fa, in occasione della presentazione del manifesto “Sì alla famiglia”, avanzammo alcune perplessità sul significato e sugli obiettivi della iniziativa (clicca qui).
Ci chiedevamo anzitutto quale estensione si intendesse dare al termine famiglia, e se con quel testo non si aprisse surrettiziamente la strada a qualche preoccupante novità, attraverso una difesa apparente dei principi fondamentali che reggono la morale famigliare e con essa la società medesima.
I dubbi si sono rivelati più che legittimi, grazie all’esauriente relazione con cui il professor Introvigne ha introdotto l’atteso convegno di Milano del 17 gennaio scorso dal titolo “Difendere la famiglia per difendere la comunità”, organizzato dalla Regione Lombardia e da questa affidato alle cure di Alleanza Cattolica, Fondazione Tempi e Obiettivo Chaire. Vi è accorso un nutrito pubblico, munito dei conforti religiosi de “La Croce”.

Settimana ecumenista (4)

 unità dei cristiani

MISSA AD TOLLENDUM SCHISMA




INTROITUS Ps. CV, 47.
Salvos nos fac, Dómine, Deus noster, et cóngrega nos de natiónibus: ut confiteámur nómini sancto tuo, et gloriémur in laude tua.
Ps. ibid., 1.
Confitémini Dómino, quóniam bonus : quóniam in sǽculum misericórdia eius.
V. Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto.
R. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, et in saecula saeculórum. Amen
Salvos nos fac, Dómine, Deus noster, et cóngrega nos de natiónibus: ut confiteámur nómini sancto tuo, et gloriémur in laude tua.

ORATIO
Orémus.
Deus, qui errata córrigis, et dispérsa cóngregas, et congregáta consérvas : quǽsumus, super pópulum christiánum tuæ uniónis grátiam cleménter infúnde ; ut, divisióne reiécta, vero pastóri Ecclésiæ tuæ se úniens, tibi digne váleat famulári.Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum.
R. Amen.

C'era una volta lo Spirito Santo..

Papa Francesco ha un ghost-writer. Stefano Disegni getta la maschera: “Sono io”

Guarda la versione ingrandita di Papa Francesco ha un ghost-writer. Stefano Disegni getta la maschera:
Papa Francesco ha un ghost-writer. 
Stefano Disegni getta la maschera: "Sono io"
ROMA – Papa Francesco ha un ghost-writer. Stefano Disegni getta la maschera e gioca con il paradosso: “Sono io”. Un pugno a chi offende la madre, un calcio dove non batte il sole ai corrotti, fate figli ma non come conigli…Ma chi gliele scrive a Papa Francesco queste battute fulminanti? Sul Fatto Quotidiano, il noto autore di strip satiriche Stefano Disegni getta la maschera: sono io il ghost-writer del papa. I due utilizzerebbero un codice segreto talmente palese da risultare indecifrabile al resto del mondo: Disegni pubblica una vignetta, Francesco, che lo chiamo con familiarità “El Lapiz” (il matita) la fa sua e a suo modo la restituisce qualche giorno dopo.
Ormai si può dire: domenica scorsa, nella mia strip su questo giornale, in una vignetta facevo esclamare a Francesco “te do una pedada ne los marrones”. Due giorni dopo il Pontefice se n’è uscito dicendo che ai corrotti bisogna dare “un calcio dove non batte il sole”. Mica penserete che sia un caso. E così adesso vengono inevitabilmente a galla tutti i precedenti, uno dopo l’altro.

Avantindrè, che bel divertimento!

Le frasi infelici di Francesco Quando le espressioni del Papa finiscono per creare sconcerto e confusione

Dietro front sulle famiglie numerose «La povertà non è certo colpa loro»

La conferenza di Papa Francesco sul volo che lo riporta a Roma
Se non è una retromarcia, le assomiglia parecchio. Durante l’udienza generale di ieri, Papa Francesco si è sentito in dovere di precisare le sue parole sulla paternità responsabile pronunciate durante la conferenza stampa sul volo di ritorno dalle Filippine. A una domanda sulla contraccezione e sul fatto che secondo i sondaggi la crescita enorme della popolazione è una delle cause principali dell’enorme povertà delle Filippine, il Pontefice aveva risposto così: «Alcuni credono che – scusatemi la parola – per essere buoni cattolici dobbiamo essere come conigli. No. Paternità responsabile».

Il coniglio irresponsabile

Caro Papa, noi "conigli" siamo tanto felici...
Sono un coniglio irresponsabile. E per la verità non me ne vergogno nemmeno, dato che ho passato tutta la mia vita matrimoniale con la colpevole complicità di mia moglie ad accogliere i figli che Dio ci ha donato, come dice la striminzita formuletta che oggi sembra tanto desueta. Ho amici conigli e da due anni sotto la casetta di legno dei bimbi in giardino hanno fatto il nido dei conigli veri che sono arrivati qui per osmosi, per attrazione evidentemente. 

In spe contra spem?

Quand'è che Bergoglio si renderà conto di essere Papa?


Ho letto su questo sito l’articolo di Alessandro Gnocchi e mi sento totalmente in sintonia con lui. Ne sono rimasto anche commosso.
Dopo le “esternazioni” di Papa Francesco sull’aereo di ritorno da Manila, credo che sia proprio arrivato il momento che qualcuno (che non posso certamente essere io, ma qualche personalità di peso nella Chiesa) gli dica con coraggiosa parresia quello che l’Apostolo Paolo disse all’Apostolo Pietro, allorché questi aveva assunto un comportamento non condivisibile: “In questo hai torto!” (cfr Gal 2,11).

mercoledì 21 gennaio 2015

L’URGENZA DEL RIPRISTINO DELLA FORMA TRADIZIONALE DELLA COMUNIONE


La versione francese del preziosissimo libro di Mons. Athanasius Schneider sullo scandalo della comunione in mano - Corpus Christi, Libreria Editrice Vaticana, 2013 - si è arricchita di una prefazione esclusiva del cardinal Burke. Dopo le penose immagini della profanazione del Santissimo Sacramento durante la Messa di chiusura del viaggio di Papa Francesco nelle Filippine, ci sembra doveroso presentarvene una traduzione in italiano.

L' esercito sbraitante


Autore Ariel S. Levi di Gualdo
Autore
Ariel S. Levi di Gualdo

SIAMO AL CAMBIO DI UN’EPOCA, SUL SANTO PADRE FRANCESCO È NECESSARIO SOSPENDERE IL GIUDIZIO E PROCEDERE SULLE ALI DELLA FEDE

 C’è un esercito sempre più sbraitante di “tradizionalisti” che non riesce a capire che la Chiesa non è del Santo Padre Francesco, come prima non lo è stata di Benedetto XVI, di Pio XII, di Pio X. Non lo è stata di Pietro stesso scelto come proprio vicario in terra dal Verbo di Dio in persona. La Chiesa è di Cristo, ed è comunque governata dallo Spirito Santo; e per quanto sia stata e possa essere ancora deturpata dagli uomini, rimarrà sempre la sposa santa e immacolata del Redentore.

Non sono i tempi di Ratisbona..

E ora gli allevatori tedeschi di conigli di razza chiedono le scuse del Papa



"Semplicistico dire che le famiglie con molti figli sono tra le cause della povertà", ha chiarito stamane il Papa

Ci mancava solo questa, a Papa Francesco. Certo, non sono i tempi di Ratisbona, quando al suo predecessore toccò fare i conti con le minacce di imam imbufaliti per la lectio magistralis che a causa di letture deviate infiammò il mondo musulmano, ma l'eco delle frasi papali pronunciate ad alta quota è stata forte.

Settimana ecumenista (3)

 Gli Errori dell’Ecumenismo

Gesù, avvicinatosi, disse loro: Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo.
(Matt. 28:18-20)

Nostro Signore Gesù Cristo non misurava le Sue parole. Il testo qui sopra, tratto dal Vangelo secondo Matteo, le parole che provengono dalla bocca del Nostro Divino Salvatore, incolpano il Concilio Vaticano Secondo di errore contro la Fede Cattolica. E’ quello che, dopotutto, è contenuto nel Terzo Segreto di Fatima, come disse il Cardinale Ciappi: “Nel Terzo Segreto (di Fatima), viene predetto, tra le altre cose, che la grande apostasia nella Chiesa comincerà dal suo vertice.”

Rivedere o risentire?

Pugni e conigli, qualcosa deve essere rivisto

Partiamo da un dato di fatto: mentre papa Francesco visitava le Filippine, sui giornali di tutto il mondo teneva banco la discussione sulla faccenda dei pugni in risposta agli insulti contro la madre, esempio che il Papa aveva fatto sull’aereo che dallo Sri Lanka lo portava nelle Filippine, a proposito dei limiti della libertà di espressione. Non che non ci siano stati servizi sui discorsi fatti nell’arcipelago, ma l’attenzione, i commenti e le analisi erano tutte legate alla liceità o meno dell’uso della violenza in risposta alle offese; e quanto questo poteva suonare come un assist per i fondamentalisti musulmani.

Papa,papà e conigli

Papà Coniglio   

Crescete e moltiplicatevi ma senza esagerare, è la lieta novella annunciata ieri dal Papa Pop. I buoni cattolici, dice Francesco, non devono comportarsi come conigli. E due millenni di storia ecclesiastica e di lenzuola ricamate «non lo fo per piacer mio, ma per dare figli a Dio» sembrerebbero finire in naftalina. Perché il corollario logico del Discorso Del Coniglio non può che essere il riconoscimento del ruolo anticonigliesco della contraccezione. In attesa messianica di un Discorso del Preservativo, dalle prossime performance del Papa Pop si attendono delucidazioni su altri metodi più invasivi, ma meno compromettenti sul piano dell’etica cattolica. La doccia ghiacciata perenne, la tv accesa su una partita di Champions, l’armadio appoggiato alla porta della camera da letto per impedire al partner di entrare.  

Ciellini scippati vendicansi?



Don Mauro Inzoli, parroco a Crema, esponente di «Comunione e Liberazione», era stato obbligato «a vita ritirata», ha partecipato al convegno per la «difesa della famiglia»


Don Mauro Inzoli (nel cerchio rosso) in platea al convegno (Fotogramma) Don Mauro Inzoli (nel cerchio rosso) in platea al convegno (Fotogramma)
Ha scatenato polemiche sui social la presenza di don Mauro Inzoli, ex parroco accusato di abusi sui minori, al quale l’anno scorso la Santa Sede aveva imposto il ritiro a vita privata. Il parroco, come si vede nella foto in alto, era seduto sabato 17 in seconda fila al Pirellone nel Convegno organizzato dalla Regione Lombardia per tutelare i valori «della famiglia tradizionale».

martedì 20 gennaio 2015

Voli low theology

LE VERITÀ AEREE DEL PAPA

AZIONE E REAZIONEPATERNITÀ . . . IRRESPONSABILE

   

di L. P.

1 - AZIONE E REAZIONE

Ė più che dimostrato, oramai, quanto l’alta quota aerea giovi alla tracimante lucidità del pensiero di papa Bergoglio e, soprattutto, alle verità che, ad 8 mila metri sopra la terra, con magistero ordinario ci ammannisce. La stampa mondiale lo sa e, puntuale attende, tra una tratta e l’altra di ogni viaggio intercontinentale, la sua estemporanea esternazione esegetica.
Ricordiamo la più che nota e nefasta espressione “Chi sono io per giudicare un gay?” apripista del nuovo catechismo bergogliano di cui l’informazione mondiale sottolineò la sorprendente chiarezza, il tono umile e il coraggio aperturista.

Giorni or sono, nel trasferimento aereo tra lo Sri Lanka e le Filippine ha, di nuovo dato prova di questa sua capacità comunicativa e di questa sua abilità a ridurre il Vangelo a semplice manuale puramente teorico. Sull’onda della sanguinosa e sanguinaria vicenda parigina, l’eccidio dei redattori “Charlie Hebdo” ha affermato, con un dire tra il confidenziale e l’austero, che non si offende la religione – e siamo d’accordo Santità – con volgari espressioni le quali possono far scattare reazioni incontrollate. “Se qualcuno offende mia madre, io gli do un pugno”. Questa è la sintesi del suo pensiero circa i fatti di cui sopra.
Occhio per occhio, offesa per offesa. Altro che l’altra guancia!  

“Je suis catholique”

Cattolici conigli, grazia dell’interreligiosità… No, grazie. Preferisco restare cattolico  

Questa settimana anziché la consueta rubrica del martedì, “Fuori moda – la posta di Alessandro Gnocchi”, pubblichiamo questo articolo, che comunque è anche una risposta alle numerose lettere arrivate in redazione dopo le ultime sconcertanti esternazioni papali. Pubblichiamo questo articolo e, teniamo a sottolinearlo, lo sottoscriviamo dalla prima all’ultima parola.

Paolo Deotto
SRI LANKA-VATICAN-RELIGION-POPE

Cattolici conigli, grazia dell’interreligiosità… No, grazie. Preferisco restare cattolico
di Alessandro Gnocchi

Altro che “Je suis Charlie”. Se il concetto non si prestasse a equivoci sul coraggio o se il mondo cattolico fosse abbastanza spiritoso, ma soprattutto se ci fosse una discreta quantità di fedeli consapevoli della gravità con cui la barca di Pietro vacilla sotto i colpi di colui che dovrebbe guidarla, al prossimo “Angelus” ci sarebbe da presentarsi in San Pietro col cartello “Je suis lapin”. “Io sono coniglio”, come lo sono stati quei padri e quelle madri che, senza tenere in conto la cosiddetta “paternità responsabile” che sta tanto a cuore al pontefice venuto dalla fine del mondo hanno contribuito a costruire e a diffondere la civiltà cristiana.

Settimana ecumenista (2)

l Persecuzioni indirette degli ebrei contro i cattolici, ossia le ostilità dottrinali

Oltre a combattere direttamente la santa Chiesa, gli ebrei si sono infiltrati negli ambienti cattolici per distorcere la fede in Gesù Cristo e nella SS.ma Trinità, promuovendo così l'eresia. Questo fatto è attestato nel luminoso testo di Mons.Jacques Bénigne Bossuet (1627-1704), intitolato Commenti sull'Apocalisse:

«Fin dalle origini del cristianesimo, alcuni ebrei falsamente convertiti si sono insinuati tra i fedeli cercando di coltivare nelle cerchie cristiane illievito nascosto del giudaismo, che si espresse principalmente nel rifiuto dei misteri della Trinità e dell'Incarnazione. Tali erano era un certo Cerinto ed Ebione che israelenegavano la divinità di Gesù Cristo e riconoscevano solamente una persona in Dio [...]. Di tanto in tanto, queste cose (la propaganda ebraica) salivano dall'inferno, dove (gli argomenti del) Vangelo di San Giovanni sembrava averli imprigionati. Verso la fine del II secolo (nel 196), una sétta chiamata degli alogeani (dal greco "no parola") 97 sorse senza un fondatore conosciuto. I suoi seguaci furono chiamati con questo nome perché non ammettevano il Verbo divino. Pieni di odio per il Verbo che San Giovanni annuncia, essi rifiutavano il suo Vangelo e anche l'Apocalisse, in cui Gesù Cristo viene chiamato "la Parola di Dio" [...]. Un'altra sétta, della stessa origine, diminuiva così fortemente la figura di Gesù Cristo fino a porlo al di sotto di Melchisedec 98. Essa ripropose le teorie ebraiche che riducevano la Trinità a dei semplici nomi. La stessa cosa venne affermato da Prassea, contro cui scrisse  Tertulliano. Anche Noeto seguì questo errore, che più tardi fu ripreso da Sabellio, che non solo fece molti discepoli in Mesopotamia, ma anche a Roma [...]. Si vede chiaramente che queste eresie erano un rimasuglio di questo lievito ebraico [...], e che i cristiani che le adottarono erano, sotto il nomerabbino"cristiani", farisei ed ebrei, come Sant'Epifanio e gli altri Padri li chiamano»99«Ma non era mai così ovvio che queste opinioni provenissero dagli ebrei, come avvenne ai tempi di Paolo di Samosata, Vescovo di Antiochia. Quando Artemone riprese l'eresia di Cerinto e di Teodato che riduceva Gesù Cristo ad un semplice uomo, Paolo aderì a questa dottrina insieme a Zenobia, regina di Palmira, che era collegata alla religione ebraica 100. Gli ebrei erano infatti gli autori di quell'empietà, e incitarono quella regina ad adottarla [...]. Le conseguenze di questo errore per la Chiesa furono terribili, perché esso non fu solo accettato da Fotino, Vescovo di Sirmio, ma anche dagli ariani, dai nestoriani e da tutte le altre sétte che più tardi attaccarono la Divinità o l'Incarnazione del Figlio di Dio. Tutti questi errori non erano nient'altro che germogli dell'eresia ebraica. Perciò, la Chiesa soffrì per molto tempo una sorta di persecuzione da parte degli ebrei attraverso la diffusione di queste dottrine farisaiche» 101.