1- “DISFUNZIONI PSICOPATOLOGICHE: EGOCENTRICO E NARCISISTA: EVIDENZIA ACCIDIA SOCIALE. VA CACCIATO” - 2- LA "DIAGNOSI" CHE ARRIVÒ SULLA SCRIVANIA DI BERTONE. SEGUITA DALLE LETTERE DEL VICEPRESIDENTE SCHMITZ E DEL SEGRETARIO ANDERSON: "O IL BANCHIERE O NOI" - 3- I RAPPORTI SONO TESI CON BERTONE DA QUANDO GOTTI AVEVA FATTO DICHIARAZIONI IMPRUDENTI CON LA PROCURA DI ROMA, AMMETTENDO L’ESISTENZA DI CONTI CIFRATI NELLO IOR - 4- GOTTI PUNTA IL DITO CONTRO UN COMPLOTTO MASSONICO CHE VORREBBE FARLO FUORI CAPITANATO DAL NOTAIO MAROCCO E L’AVVOCATO BRIAMONTE DELLO STUDIO STEVENS - 5- BERTONE AL CONTRATTACCO CON UN COMUNICATO UFFICIALE E MINACCIOSO: I PM ITALIANI NON SI AZZARDINO A VIOLARE LE PREROGATIVE DEL VATICANO ANDANDO DIETRO ALLE ACCUSE DI GOTTI, E MAGARI ALLE LISTE DI CONTI CORRENTI CIFRATI INTESTATI AI VIP LAICI -
Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
sabato 9 giugno 2012
GOTTI TEDESCHI ‘SPIATO’ A UNA FESTA DI NATALE DA UN MEDICO.
1- “DISFUNZIONI PSICOPATOLOGICHE: EGOCENTRICO E NARCISISTA: EVIDENZIA ACCIDIA SOCIALE. VA CACCIATO” - 2- LA "DIAGNOSI" CHE ARRIVÒ SULLA SCRIVANIA DI BERTONE. SEGUITA DALLE LETTERE DEL VICEPRESIDENTE SCHMITZ E DEL SEGRETARIO ANDERSON: "O IL BANCHIERE O NOI" - 3- I RAPPORTI SONO TESI CON BERTONE DA QUANDO GOTTI AVEVA FATTO DICHIARAZIONI IMPRUDENTI CON LA PROCURA DI ROMA, AMMETTENDO L’ESISTENZA DI CONTI CIFRATI NELLO IOR - 4- GOTTI PUNTA IL DITO CONTRO UN COMPLOTTO MASSONICO CHE VORREBBE FARLO FUORI CAPITANATO DAL NOTAIO MAROCCO E L’AVVOCATO BRIAMONTE DELLO STUDIO STEVENS - 5- BERTONE AL CONTRATTACCO CON UN COMUNICATO UFFICIALE E MINACCIOSO: I PM ITALIANI NON SI AZZARDINO A VIOLARE LE PREROGATIVE DEL VATICANO ANDANDO DIETRO ALLE ACCUSE DI GOTTI, E MAGARI ALLE LISTE DI CONTI CORRENTI CIFRATI INTESTATI AI VIP LAICI -
I conti cifrati allo Ior
e lo scontro (cifrato) tra Gotti Tedeschi e gli americani
Un elenco con tanto di nomi e cognomi. Se le notizie che filtrano dalle procure sono vere, tra i tanti documenti, lettere, e mail, sequestrati dalla casa piacentina dell’ex presidente dell’Istituto per le Opere di Religione (Ior) Ettore Gotti Tedeschi ci sarebbe anche l’elenco degli intestatari dei cosiddetti “conti cifrati”. Conti anonimi, aperti negli anni presso lo Ior, e mai ispezionati, nonostante più volte sia stata annunciata dal Vaticano l’intenzione di chiuderli. In particolare, come scritto ieri dal Foglio, a suscitare l’allarme degli inquirenti ci sarebbe un conto aperto da una fondazione riconducibile alla curia di Trapani del già dimissionato (e si dice però estraneo ai fatti) vescovo Francesco Miccichè, attraverso il quale la procura di Trapani sospetta che siano stati riciclati proventi illeciti dell’ultimo padrino Matteo Messina Denaro che proprio nel territorio della diocesi sta trascorrendo la sua blindatissima latitanza.
“LA GUERRA È COMINCIATA QUANDO HO CHIESTO DI AVERE NOTIZIE SUI CONTI CHE NON ERANO INTESTATI AI PRELATI”.
1- DEPOSITI
RICONDUCIBILI A POLITICI, FACCENDIERI, COSTRUTTORI, ALTI FUNZIONARI
DELLO STATO. MA ANCHE A PERSONAGGI RITENUTI PRESTANOME DEI BOSS DELLA
CRIMINALITÀ, COME EMERGE DA UN'INCHIESTA AVVIATA DALLA PROCURA DI
TRAPANI SECONDO CUI ALL'ISTITUTO PER LE OPERE RELIGIOSE POTREBBERO
ESSERE ARRIVATI ADDIRITTURA PARTE DEI SOLDI DEL LATITANTE MATTEO MESSINA
DENARO
- 2- IN CIMA ALLA LISTA DEI SUOI NEMICI, DUE UOMINI DI FIDUCIA DEL
CARDINALE TARCISIO BERTONE : IL DIRETTORE GENERALE DELLO IOR PAOLO
CIPRIANI E MARCO SIMEON, DIRETTORE DI RAI VATICANO E RESPONSABILE DELLE
RELAZIONI ISTITUZIONALI DI VIALE MAZZINI
- 3- DELLE DUE L'UNA: O GOTTI TEDESCHI E' UN BANDITO O MAROCCO è DI
COLPO RIMBAMBITO
-
1- IL MEMORIALE DI GOTTI
Fiorenza Sarzanini per il Corriere della Sera
BENEDETTO XVI E GOTTI TEDESCHI Ha una precisa data di inizio la guerra interna allo Ior che si è conclusa con il licenziamento del presidente Ettore Gotti Tedeschi. Ed è lo stesso banchiere a fissarla nel memoriale che aveva affidato alla sua segretaria chiedendole di consegnarlo a tre persone «se dovesse succedermi qualcosa» e che voleva far avere anche al Papa.
Fiorenza Sarzanini per il Corriere della Sera
BENEDETTO XVI E GOTTI TEDESCHI Ha una precisa data di inizio la guerra interna allo Ior che si è conclusa con il licenziamento del presidente Ettore Gotti Tedeschi. Ed è lo stesso banchiere a fissarla nel memoriale che aveva affidato alla sua segretaria chiedendole di consegnarlo a tre persone «se dovesse succedermi qualcosa» e che voleva far avere anche al Papa.
C.V.D. (inquinamento delle apparizioni Mariane)
Medjugorje, Wojtyła ci credeva. Ecco la prova
Il racconto inedito di don Vincenzo Berlingieri
Francesco Grana
Sabato, 9 Giugno 2012
È stato definito il Papa di Fatima e di Lourdes, ma Giovanni
Paolo II era anche il Pontefice di Medjugorje. Al luogo delle
apparizioni in Portogallo il Papa polacco era legato indissolubilmente
dal contenuto del terzo segreto che la Madonna rivelò, nel 1917, ai tre
pastorelli, suor Lucia dos Santos e i beati Giacinta e Francisco Marto.
In quel messaggio Wojtyła lesse la profezia dell’attentato che subì il 13 maggio 1981, festa della Madonna di Fatima, in piazza San Pietro per mano di Alì Agca. Il legame con Lourdes, invece, si è sviluppato soprattutto negli ultimi anni della sua malattia quando, «malato tra i malati», volle farsi pellegrino in quel paesino francese ai piedi dei Pirenei per affidarsi totalmente a colei che amava definire «la Madre del mio Maestro».
È proprio Lourdes, infatti, la meta dell’ultimo viaggio internazionale, il centoquattresimo, del beato Giovanni Paolo II, nell’agosto 2004. Oggi un racconto inedito che Orticalab pubblica in esclusiva dimostra che Karol Wojtyła era legato al paesino della Bosnia-Erzegovina, dove da trentuno anni apparirebbe la Madonna, con la stessa intensità con cui si sentiva spiritualmente unito a Lourdes e a Fatima. È il 28 luglio 1993. Il giorno che passerà alla storia per l’esplosione di due bombe a Roma, una in piazza San Giovanni in Laterano e l’altra poco distante dalla Chiesa di San Giorgio al Velabro.
La mattina di quel giorno un piccolo gruppo di preghiera intitolato "Regina della pace" fu ricevuto da Giovanni Paolo II nel cortile di Castel Gandolfo. Ad accompagnare i fedeli napoletani era il parroco don Vincenzo Berlingieri. «Con noi - racconta il sacerdote - c’era anche don Pietro Zorza che portò al Papa il suo libro su Medjugorje. I devoti avevano tanti oggetti di quel paesino mariano della Bosnia-Erzegovina che donarono a Giovanni Paolo II. Per prima cosa - prosegue don Vincenzo - quella mattina ci fu la Messa presieduta dal Papa. Il rito si svolse in modo semplice, raccolto, senza omelia. Subito dopo il Santo Padre incontrò i gruppi presenti alla celebrazione eucaristica. I primi a essere ricevuti dal Papa furono alcuni fedeli polacchi guidati dalla sua amica Wanda Poltawska, la donna che era stata guarita miracolosamente per intercessione di san Pio da Pietrelcina al quale era stata raccomandata proprio da Wojtyła. Subito dopo toccò al nostro gruppo. Il Papa ricevette gli oggetti di Medjugorje che gli donarono i fedeli, insieme con il libro di Zorza e un’offerta in denaro per la sua carità. Wojtyła diede a una bambina il suo rosario in cambio di quello della Madonna della Bosnia-Ervegovina. Mentre cercavo di raccontare al Papa che ero un parroco di Napoli e tentavo di chiedergli di pregare per me - racconta ancora don Vincenzo - lui incominciò a dire: Medjugorje: un unico gruppo di preghiera. Preghiamo insieme. Medjugorje Medjugorje. Poi volle farsi una foto con me mentre teneva in mano il rosario della Gospa. Quel pomeriggio ricordo che ci fu l’attentato mafioso in piazza San Giovanni in Laterano».
Questo racconto inedito conferma le molteplici testimonianze che attestano come Wojtyła credesse nelle apparizioni di Medjugorje. Nel libro Perché è santo, scritto a quattro mani da Saverio Gaeta e Sławomir Oder, si riportano, accreditandole, le parole pronunciate da Giovanni Paolo II nel 1987, durante un breve colloquio con la veggente Mirijana Dragičević alla quale confidò: «Se non fossi Papa, sarei già a Medjugorje a confessare». Un’intenzione che trova conferma nella testimonianza del cardinale Frantisek Tomasek, Arcivescovo di Praga dal 1977 al 1991, il quale gli sentì dire che, se non fosse stato Papa, avrebbe voluto andare nel piccolo paese della Bosnia-Erzegovina per offrire aiuto nell’assistenza dei pellegrini.
Leggi anche: Medjugorje, dove i corvi non volano
http://ilsismografo.blogspot.com/2012/06/bosnia-erzegovina-medjugorje-wojtya-ci.html
In quel messaggio Wojtyła lesse la profezia dell’attentato che subì il 13 maggio 1981, festa della Madonna di Fatima, in piazza San Pietro per mano di Alì Agca. Il legame con Lourdes, invece, si è sviluppato soprattutto negli ultimi anni della sua malattia quando, «malato tra i malati», volle farsi pellegrino in quel paesino francese ai piedi dei Pirenei per affidarsi totalmente a colei che amava definire «la Madre del mio Maestro».
È proprio Lourdes, infatti, la meta dell’ultimo viaggio internazionale, il centoquattresimo, del beato Giovanni Paolo II, nell’agosto 2004. Oggi un racconto inedito che Orticalab pubblica in esclusiva dimostra che Karol Wojtyła era legato al paesino della Bosnia-Erzegovina, dove da trentuno anni apparirebbe la Madonna, con la stessa intensità con cui si sentiva spiritualmente unito a Lourdes e a Fatima. È il 28 luglio 1993. Il giorno che passerà alla storia per l’esplosione di due bombe a Roma, una in piazza San Giovanni in Laterano e l’altra poco distante dalla Chiesa di San Giorgio al Velabro.
La mattina di quel giorno un piccolo gruppo di preghiera intitolato "Regina della pace" fu ricevuto da Giovanni Paolo II nel cortile di Castel Gandolfo. Ad accompagnare i fedeli napoletani era il parroco don Vincenzo Berlingieri. «Con noi - racconta il sacerdote - c’era anche don Pietro Zorza che portò al Papa il suo libro su Medjugorje. I devoti avevano tanti oggetti di quel paesino mariano della Bosnia-Erzegovina che donarono a Giovanni Paolo II. Per prima cosa - prosegue don Vincenzo - quella mattina ci fu la Messa presieduta dal Papa. Il rito si svolse in modo semplice, raccolto, senza omelia. Subito dopo il Santo Padre incontrò i gruppi presenti alla celebrazione eucaristica. I primi a essere ricevuti dal Papa furono alcuni fedeli polacchi guidati dalla sua amica Wanda Poltawska, la donna che era stata guarita miracolosamente per intercessione di san Pio da Pietrelcina al quale era stata raccomandata proprio da Wojtyła. Subito dopo toccò al nostro gruppo. Il Papa ricevette gli oggetti di Medjugorje che gli donarono i fedeli, insieme con il libro di Zorza e un’offerta in denaro per la sua carità. Wojtyła diede a una bambina il suo rosario in cambio di quello della Madonna della Bosnia-Ervegovina. Mentre cercavo di raccontare al Papa che ero un parroco di Napoli e tentavo di chiedergli di pregare per me - racconta ancora don Vincenzo - lui incominciò a dire: Medjugorje: un unico gruppo di preghiera. Preghiamo insieme. Medjugorje Medjugorje. Poi volle farsi una foto con me mentre teneva in mano il rosario della Gospa. Quel pomeriggio ricordo che ci fu l’attentato mafioso in piazza San Giovanni in Laterano».
Questo racconto inedito conferma le molteplici testimonianze che attestano come Wojtyła credesse nelle apparizioni di Medjugorje. Nel libro Perché è santo, scritto a quattro mani da Saverio Gaeta e Sławomir Oder, si riportano, accreditandole, le parole pronunciate da Giovanni Paolo II nel 1987, durante un breve colloquio con la veggente Mirijana Dragičević alla quale confidò: «Se non fossi Papa, sarei già a Medjugorje a confessare». Un’intenzione che trova conferma nella testimonianza del cardinale Frantisek Tomasek, Arcivescovo di Praga dal 1977 al 1991, il quale gli sentì dire che, se non fosse stato Papa, avrebbe voluto andare nel piccolo paese della Bosnia-Erzegovina per offrire aiuto nell’assistenza dei pellegrini.
Leggi anche: Medjugorje, dove i corvi non volano
http://ilsismografo.blogspot.com/2012/06/bosnia-erzegovina-medjugorje-wojtya-ci.html
Mobilitazione cristianista per la guerra contro l'Iran..!?
Siria Ultimatum ai cristiani: “Via da Qusayr”
Iran chiude chiesa A Teheran i Pasdaran ordinano la chiusura di una chiesa VATICANISTA DE LA STAMPA
Il sismografo (noreply@blogger.com) Sab Giu 9, 2012 21:47 Condividi
Siria
Ultimatum ai cristiani: “Via da Qusayr”
Fides
Ultimatum ai cristiani: “Via da Qusayr”
Fides
Esodo
dei cristiani nell'Ovest della Siria: la popolazione cristiana che era
rimasta nella cittadina di Qusayr, nei pressi di Homs, è fuggita in
seguito a un ultimatum lanciato dal capo militare dell’opposizione
armata, Abdel Salam Harba. E’ quanto riferiscono fonti locali di Fides (...)
Iran chiude chiesa A Teheran i Pasdaran ordinano la chiusura di una chiesa VATICANISTA DE LA STAMPA
Una
delle chiese cristiane di Teheran è stata chiusa su ordine
dell'intelligence dei Guardiani della Rivoluzione, i Pasdaran. Si tratta
della chiesa di Jannat Abad, situata nella zona ovest della capitale
iraniana, riferisce il sito d'informazione dei cristiani iraniani,
"Mohabbatnews", spiegando che da alcuni mesi il controllo delle chiese è
passato dal ministero della Cultura all'intelligence dei Pasdaran, i
quali stanno aumentando le pressioni sui cristiani, chiudendo numerose
chiese e dando la caccia ai convertiti.
Monelli o corvi?
Ior, il memoriale di Gotti Tedeschi: “Cacciato perché chiedevo i conti dei laici”
La defenestrazione dell'ex presidente dell'Istituto per le opere di religione, secondo le carte citate dal Corriere della Sera, è iniziata quando il banchiere ha iniziato a interessarsi dei depositi intestati a politici, imprenditori, alti funzionari
La defenestrazione è iniziata quando ha iniziato a chiedere i conti correnti dei clienti laici delloIor: è stato allora che Ettore Gotti Tedeschi ha segnato, lui stesso, la fine del suo mandato come presidente dell’Istituto per le opere di religione. La ricostruzione è del Corriere della Sera e delMessaggero. Il giornale romano parla anche del sequestro di 50 faldoni a casa del banchiere, ma la circostanza è stata smentita seccamente stamani dal procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone. Il quotidiano di via Solferino, invece, cita il memoriale di Gotti Tedeschi: “Tutto è cominciato – si legge – quando ho chiesto di avere notizie sui conti che non erano intestati ai prelati”. Quindi i conti di coloro che non sono componenti del clero: politici, alti funzionari, capitani d’industria, imprenditori. Magari anche prestanome di figure della criminalità organizzata. Un’inchiesta della Procura di Trapani sta verificando peraltro se davvero allo Ior sia arrivato anche denaro del boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro.Ieri lo Stato della Città del Vaticano era entrato con decisione sulla vicenda che ha portato anche all’interrogatorio di Gotti Tedeschi da parte dei pm di Roma. Fino a ieri si dava per certa anche l’acquisizione di una cinquantina di faldoni trovati nella perquisizione della casa e dello studio del banchiere, compreso il cosiddetto “memoriale”. Pignatone, tuttavia, oggi ha smentito.
In una dichiarazione della sala stampa vaticana, arrivata a fine giornata, la Santa Sede ha detto di aver “appreso con sorpresa e preoccupazione le recenti vicende in cui è stato coinvolto il professor Gotti Tedeschi”.
Fiction o reality?
“Disfunzioni psicopatologiche Gotti Tedeschi va cacciato” di Marco Lillo
in “il Fatto Quotidiano” del 9 giugno 2012
I documenti che pubblichiamo in esclusiva oggi sarebbero una buona base per un legal thriller
dentro le mura leonine.
in “il Fatto Quotidiano” del 9 giugno 2012
I documenti che pubblichiamo in esclusiva oggi sarebbero una buona base per un legal thriller
dentro le mura leonine.
Milano val bene un movimento...
"Stima per Martini e Tettamanzi"
Scola chiede chiarimenti a Carròn
Il cardinale interviene dopo la lettera dei 550 a difesa dei vescovi che lo hanno preceduto
“Quel che penso sui miei predecessori l’ho detto in più occasioni, anche davanti al Papa”
di ZITA DAZZIL'arcivescovo Angelo Scola
Mamma mia!
“Corriere della Sera” - Rassegna "Fine Settimana"
(Marco Ventura) Una procedura penale nella Città del Vaticano, contro un individuo forse ancora detenuto, è di per sé un fatto grave. L'incidente sta però diventando gravissimo; l'Italia ne è seriamente minacciata. L'ordinamento vaticano è vero e proprio diritto, con (...)
(Marco Ventura) Una procedura penale nella Città del Vaticano, contro un individuo forse ancora detenuto, è di per sé un fatto grave. L'incidente sta però diventando gravissimo; l'Italia ne è seriamente minacciata. L'ordinamento vaticano è vero e proprio diritto, con (...)
- Il Vaticano: fiducia che i pm rispettino la nostra sovranità (Maria Antonietta Calabrò, Corriere della Sera)
- L’alt della Santa Sede: “L’Italia non indaghi più sulle carte dello Ior” (Guido Ruotolo, La Stampa)
- Vaticano, monito alla Procura: sullo Ior rispettate la sovranità (Massimo Martinelli, Il Messaggero)
- Conti cifrati nelle carte di Gotti Tedeschi (Paolo Rodari, Il Giornale)
- L’alt della Santa Sede: “L’Italia non indaghi più sulle carte dello Ior” (Guido Ruotolo, La Stampa)
- Vaticano, monito alla Procura: sullo Ior rispettate la sovranità (Massimo Martinelli, Il Messaggero)
- Conti cifrati nelle carte di Gotti Tedeschi (Paolo Rodari, Il Giornale)
POSTED BY IL SISMOGRAFO
Usa, i francescani dalla parte delle suore
FRANCESCANI NEGLI STATI UNITI |
In una Lettera aperta a Roma i Frati Minori chiedono anche il rispetto delle regole
MARIA TERESA PONTARA PEDERIVAROMAC’è chi ha parlato di “boomerang”, ma certo siamo solo alle prime battute. Le reazioni alla messa sotto inchiesta da parte del Vaticano della LCWR, l’organizzazione che rappresenta la stragrande maggioranza delle suore americane, non accennano a diminuire. Dopo lettere, manifestazioni – come quella della settimana scorsa a Washington dove il nunzio apostolico, Viganò ha aperto le porte dell’ambasciata vaticana – dopo prese di posizione di personaggi della cultura, giornalisti, singoli religiosi, come il gesuita James Martin, è la volta di un’intera provincia religiosa, quella dei Frati Minori degli Stati Uniti che hanno inviato a Roma una Lettera aperta datata 31 maggio, che ora sta facendo il giro dei media statunitensi e non solo.
venerdì 8 giugno 2012
LE "VIRTÙ EROICHE" DI GIOVANNI PAOLO II.
SIAMO ANCORA IN ATTESA DI RISPOSTE DALLA CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI |
A DISTANZA DI VARI ANNI, STIAMO ANCORA ATTENDENDO RISPOSTE DALLA SANTA SEDE. Ma
chi è Karol Wojtyla, o Giovanni Paolo II? Io credo che lo si potrebbe
anche dire l’ultima “vedette” del secolo, polverizzando tutti i record
di popolarità. Fu il tratto, certo, più evidente del suo Pontificato:
una immensa folla ad ogni suo passaggio, con osanna e alleluja alla sua
persona, per cui mi sembrano sprecate tutte le iperboli, come superstar,
superdivo, ayatollah, ecc. Non poteva perciò non suscitare meraviglia
un Papa che parla, che guarda, che tocca, che saluta da leader, che
portava la sottana, un Papa sciatore, che scendeva a sci uniti e magari
anche su pendii ghiacciati; un Papa che si mise il cappello d’alpino,
che cantava canzoni profane, che scalava le montagne; un Papa, quindi,
complesso e poeta, in uno stile da essere persino chiamato un
personaggio plateale con tendenze teatrali, comunque sempre controcorrente per la sua irriducibile
avversione ad adeguarsi ai tradizionali comportamenti esteriori, sì da
aver posto fine alla grandiosità delle udienze generali, cantando e
ballando anche in pubblico, mescolandosi alle folle d’ogni continente, e
scambiando la solitudine dei tempi andati con la sua personale
partecipazione ai lavori quotidiani degli uomini.
|
CRISTO NEL SACRAMENTO ABITA LA SUA CASA!
Altare del Duomo di Milano - prima degli adeguamenti... |
"Una interpretazione unilaterale del Concilio Vaticano II ha penalizzato questa dimensione, restringendo in pratica l’Eucaristia al momento celebrativo. In effetti, è stato molto importante riconoscere la centralità della celebrazione, in cui il Signore convoca il suo popolo, lo raduna intorno alla duplice mensa della Parola e del Pane di vita, lo nutre e lo unisce a Sé nell’offerta del Sacrificio.
IL FUTURO CONTROLLO DELLA CHIESA DOPO RATZINGER
1- DIETRO I CORVI E I GOTTI CHE INFESTANO IL VATICANO SI AGITANO GLI AMERICANI CHE DETESTANO L’IDEA DI UN SUCCESSORE ITALIANO A RATZINGER, EVENTO PROBABILE FINO A IERI GRAZIE ALLA PRESENZA DI BEN 30 CARDINALI TRICOLORI IN CONCLAVE, CON ANGELO SCOLA IN POLE POSITION - 2- IL DURISSIMO BENSERVITO DI ANDERSON A GOTTI È STATO SOLO IL PRIMO “STEP” DELLA CONQUISTA DEL POTERE: RIPRENDERSI LA FINANZA PAPALINA VISTO CHE, INSIEME AI TEDESCHI, SONO I MAGGIORI CONTRIBUENTI DELLA CASSE DELLA SANTA SEDE E NON HANNO MAI SOPPORTATO LA DESTINAZIONE “FINANZIARIA” DEL LORO OBOLO MILIARDARIO - 3- IN QUESTA STORIACCIA, TRACCE YANKEE LE TROVIAMO A PARTIRE DA PAOLETTO GABRIELE CHE DIPENDEVA DALL’AMERICANO MONSIGNORE HARVEY, PREFETTO DELLA CASA PONTIFICIA CHE SI È BATTUTO FINO ALL’ULTIMO IN DIFESA DEL MAGGIORDOMO-POSTINO (A PROPOSITO: DICONO CHE NELLA SUA AGENDINA COMPARIBBE IL CELLULARE DI RENATO FARINA) -
1- DAGOREPORT
Il futuro controllo della Chiesa dopo Ratzinger. Ecco cosa si agita dietro i corvi e i Gotti che infestano il Vaticano. Ieri, ospite del programma di Barbara Palombelli, il vaticanista di "Panorama" Ignazio Ingrao ha rivelato lo scontro che vede all'opera gli americani che si ammucchiano sotto le insegne ultraconservatrici e repubblicane dei Cavalieri di Colombo e la curia romana.
CARL ANDERSON DEI CAVALIERI DI COLOMBO DAVANTI A TUTTI I CARDINALICARL ANDERSON CAVALIERE SUPREMO DEI CAVALIERI DI COLOMBOIl futuro controllo della Chiesa dopo Ratzinger. Ecco cosa si agita dietro i corvi e i Gotti che infestano il Vaticano. Ieri, ospite del programma di Barbara Palombelli, il vaticanista di "Panorama" Ignazio Ingrao ha rivelato lo scontro che vede all'opera gli americani che si ammucchiano sotto le insegne ultraconservatrici e repubblicane dei Cavalieri di Colombo e la curia romana.
L'obiettivo degli americani è esplicito: evitare come la peste un successore italiano a Ratzinger, evento probabile fino allo scoppio dello Vaticaleaks grazie alla presenza di ben 30 cardinali tricolori in Conclave su circa 120, con Angelo Scola in pole position.
QUEL CHE NASCE A MILANO, RESTA A MILANO
- IL TRIBUNALE DEL RIESAME CONFERMA IL CARCERE PER DACCÒ E SIMONE (“PERICOLO CHE RIPARINO ALL´ESTERO PER CANCELLARE FONTI DI PROVA”) E HA RESPINTO LA RICHIESTA DEI LEGALI DI TRASFERIRE LA COMPETENZA A PAVIA - GLI ILLECITI SI SONO CONCRETIZZATI IN LOMBARDIA: “DACCÒ SVOLGEVA L’ATTIVITÀ DI FACILITATORE DI CONTATTI TRA SOCIETÀ E ORGANI TERRITORIALI. SIMONE ERA PRESENTE ALLE RIUNIONI”…
Davide Carlucci per "la Repubblica"
Antonio Simone e Pierangelo Daccò devono restare in carcere perché c´è «pericolo che riparino all´estero per alterare o cancellare ulteriori fonti di prova». Lo scrivono i giudici del tribunale del Riesame di Milano nel motivare il rigetto della richiesta di scarcerazione presentata dai legali dei due faccendieri arrestati con l´accusa di aver distratto all´estero oltre 70 milioni di euro che la fondazione Maugeri ha versato loro come compensi per le loro «consulenze».
NESSUNO TOCCHI TARCISIO
(PER ORA) - LA TATTICA DI RATZINGA-ZETA È QUELLA DI IMPORRE UNA TREGUA A TEMPO SU BERTONE IN NOME DELL’UNITÀ MA IN CASO DI NUOVI COLPI DI SCENA ALLORA IL PAPA CONSEGNEREBBE LO SCALPO DEL SEGRETARIO DI STATO AI PORPORATI RIBELLI - LA DECISIONE, PRESA DOPO UNA SERIE DI RIUNIONI CON PADRE GEORG E TRE CARDINALI, È STATA SUBITO TRADOTTA CON DUE INTERVISTE AL MIELE RILASCIATE ALL’ ”OSSERVATORE ROMANO” DALLE EMINENZE ANTI-BERTONIANE SODANO E SANDRI…
Marco Ansaldo per "la Repubblica"
Il Papa con Bertone. Ma solo per ora, e per ragioni tattiche. Se però le critiche dentro il Vaticano, all´interno della Chiesa italiana, e nell´opinione pubblica continueranno, allora Benedetto XVI non tarderà a far sì che l´incarico di Segretario di Stato cambi di mano.
E´ quello che è stato deciso in un incontro ristretto voluto dal Pontefice poche sere fa con un pugno di cardinali, assente Bertone, ma presente il segretario particolare del Papa, don Georg Gaenswein.
TARCISIO BERTONE PADRE GEORG PAPA BENEDETTO XVIPAPA BENEDETTO XVI E TARCISIO BERTONEE´ quello che è stato deciso in un incontro ristretto voluto dal Pontefice poche sere fa con un pugno di cardinali, assente Bertone, ma presente il segretario particolare del Papa, don Georg Gaenswein.
Una riunione volta a sancire una tregua nelle divisioni fra Eminenze diverse e le loro cordate, a controllare il ciclone scatenato dai documenti interni diffusi sui media, e soprattutto a ricompattare le fila al vertice dell´Istituzione ecclesiastica così toccata dalla vicenda.
Apostati consapevoli ed approvati
“Noi, i preti che danno la comunione ai divorziati”
FRIBURGO, SETTEMBRE 2011. UN PRETE DURANTE LA VISITA DEL PAPA |
In Germania 160 parroci dell’arcidiocesi di Friburgo dichiarano sul web di somministrare l’Eucarestia a chi è sposato in seconde nozze
ALESSANDRO SPECIALECITTÀ DEL VATICANO Il tempo dell'attesa è finito, è giunto il momento di passare all'azione: devono aver pensato così più di 150 preti e diaconi dell'arcidiocesi di Friburgo, in Germania (161 al momento di scrivere quest'articolo) che hanno dichiarato su internet di dare regolarmente la comunione anche le coppie di divorziati risposati.
I sacerdoti – circa un settimo del clero di Friburgo, guidato dall'arcivescovo Robert Zollitsch che è anche presidente della Conferenza episcopale tedesca – nel loro manifesto si dicono “pienamente consapevoli” di violare la posizione della Chiesa cattolica: “Con la nostra firma, diamo espressione che, nella nostra attività pastorale nei confronti dei divorziati risposati, ci lasciamo guidare dalla misericordia”, scrivono, citando il principio salus animarum suprema lex(la salvezza delle anime è la legge suprema).
IL J’ACCUSE DI GOTTI TEDESCHI AL PAPA
1-: LA BANCA DEL VATICANO, COME AI TEMPI DI MARCINKUS QUANDO “RIPULIVA” IL DENARO DELLA MAFIA E DELLA BANDA DELLA MAGLIANA - 2- PRIMA DELLA PERQUISIZIONE, GOTTI TEDESCHI HA FATTO I NOMI DI QUEI CLIENTI CHE ANCORA OGGI USANO LO IOR PER “RIPULIRE” IL DENARO. QUALI? ANZITUTTO UN GIOVANE PRETE AMMINISTRATORE DELLA CURIA DI TRAPANI - LA DIOCESI A PIÙ ALTA INFILTRAZIONE MAFIOSA, TERRENO DI LATITANZA DI MATTEO MESSINA DENARO, L’ULTIMO PADRINO - CHE ALL’INSAPUTA DEL VESCOVO FRANCESCO MICCICHÈ SI CREDE APRISSE CONTI ALLO IOR PER CONTO DELLA DIOCESI - 3- GOTTI TEDESCHI SI È VISTO CROLLARE IL MONDO SOTTO I PIEDI QUANDO HA CAPITO CHE GERONZI ERA DIVENUTO SUO NEMICO. E CON LUI ALTRI BANCHIERI E UOMINI D’AFFARI VICINI A BERTONE: ANTONIO FAZIO E PROFITI. MA ANCHE BISIGNANI E ANGELO BALDUCCI -
Il Foglio - http://www.ilfoglio.it/soloqui/13716
ETTORE GOTTI TEDESCHIEttore Gotti Tedeschi non ha mai incontrato privatamente il Papa. Ma stava cercando di farlo, pochi giorni prima che il board dello Ior lo sfiduciasse. Aveva intenzione di fare a Ratzinger nomi e cognomi di coloro che lui chiama "diavoli", uomini di chiesa o vicini alla chiesa che a suo dire remano contro.
LA NOSTRA ULTIMA POSSIBILITA'
VIDEO CONSULTABILI ON LINE SULL'ULTIMA CONFERENZA DEL MOVIMENTO DI FATIMA
http://www.fatimalanostraultimapossibilita.it/index.php?option=com_content&view=article&id=31&Itemid=8
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Lunedi Maggio 14, 2012
\fylc2012\en |
Conferenze passate: | ||
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giovedì 7 giugno 2012
CORVUS DOMINI
- LA MINACCIA DELLE ‘GOLE PROFONDE’ VATICANE DI NUOVE
PUBBLICAZIONI, ACCELERA L’INCHIESTA - I MAGISTRATI VOGLIONO SAPERE SE È
STATO IL MAGGIORDOMO DEL PAPA AD APPARIRE CAMUFFATO SU LA7 DURANTE “GLI
INTOCCABILI” DI NUZZI - SOLO SE ‘PAOLETTO’ CANTA E SVELA L’IDENTITÀ
DEGLI ALTRI “CORVI” DA CUI SEMBRANO ESSERE STATE CONSEGNATE LE DUE
LETTERE PIÙ RECENTI, È POSSIBILE FERMARE L’EMORRAGIA DI DOCUMENTI…
M.Antonietta Calabrò per il "Corriere della Sera"
Un secondo lungo interrogatorio formale per Paolo Gabriele, il
maggiordomo del Papa agli arresti perché accusato di essere il Corvo
all'origine di Vatileaks, si è svolto ieri davanti al giudice istruttore
Piero Bonnet e al promotore di giustizia Nicola Picardi, assistito dai
suoi difensori, Carlo Fusco e Cristiana Arrù.
PADRE FEDERICO LOMBARDI |
PAOLO GABRIELE |
VIENI AVANTI CIELLINO
- MANCANO DUE MESI, MA È GIÀ TUTTO PRONTO PER LA RASSEGNA PIÙ CLERICAL DELL'ESTATE: IL MEETING DEI CIELLINI - QUEST'ANNO I VOLENTEROSI ADEPTI, CON LA LORO MEGA-MANIFESTAZIONE VOGLIONO “TESTIMONIARE CHE SI PUÒ ESSERE VERI UOMINI IN QUALUNQUE CIRCOSTANZA” (SIA SULLO YACHT CHE IN TRIBUNALE) - TANTI NOMI ALTISONANTI, DA AL-NASSER A MONTI - GRANDE ASSENTE: IL PAPA E FORMINCHIONI (NON È PROPRIO L'ESEMPIO DA SEGUIRE)...
Giacomo Galeazzi per "La Stampa"
100 convegni, 10 mostre, 26 spettacoli, 10 manifestazioni sportive, 4mila volontari e un'unica sfida: «Testimoniare che si può essere veri uomini in qualunque circostanza». Ad aprire il 33˚ Meeting di Rimini (19-25 agosto) sarà il premier Mario Monti con un incontro sul tema «i giovani per la crescita». La kermesse ciellina è stata presentata ieri all'ambasciata italiana presso la Santa Sede dal cardinale Leonardo Sandri, dal ministro della Salute Renato Balduzzi, dal sottosegretario agli Esteri Staffan de Mistura e dal presidente della Compagnia delle Opere Bernhard Scholz.
MONTI MARIOJULLIAN CARRON - FOTO PIZZI
«Siamo debitori a don Giussani e a Comunione e Liberazione anche per la capacità di ricominciare sempre, dopo qualsiasi errore, come scritto recentemente dal presidente di Cl don Julian Carron spiega Sandri -. Grazie all'avventura del Meeting il movimento ha spaziato attorno al nucleo più vero dell'uomo, che è la sua spiritualità, senza la quale egli è negato nelle sue più alte e irrinunciabili aspirazioni».
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