Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
Apertura verso i divorziati ed i risposati, interviste che criticano in maniera forte l’operato di Papa Francesco, mandati di arresto verso alti esponenti del clero tedesco. La Chiesa tedesca rischia, sempre più, di finire nel caos.
Una difesa del Padre Ariel S. Levi di Gualdo all’articolo di Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro
DALLA RISERVA INDIANA ALLE MODERNE CATACOMBE
Visita tomba di Pietro
Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro sono stati duramente attaccati in
vari siti e blog per un loro articolo nel quale sollevano pertinenti e
addolorate riserve su certi stili comunicativi e pastorali del Sommo
Pontefice Francesco [vedere qui]. Alcuni lettori hanno persino gridato allo scandalo perché il loro articolo è stato pubblicato su un “giornalaccio” come Il Foglio, mentre invece sulle colonne de La Repubblica,
notorio giornale di meditazioni spirituali per carmelitane scalze,
celebre per il suo linguaggio caritatevole verso chiunque osi non
pensarla come loro, può fare direttamente “magistero” il Romano
Pontefice in persona, senza che nessun cattolico abbia il diritto a
rimanere per questo un po’ turbato per il modo in cui il Successore di
Pietro ha deciso di trattare una dignità della quale non è certo
arbitrario padrone, ma che è stata a lui data in comodato d’uso per
servire la Chiesa e il Popolo di Dio, nella suprema salvaguardia del
dogma, della dottrina e della tradizione; una tradizione nella quale
albergano sia il dogma sia la dottrina.
L’immagine proiettata da Francesco è bella come la pampa e rigogliosa come la foresta amazzonica, ma nel suo speciale effetto c’è un difetto: c’è lui, Bergoglio, e c’è l’io della massa, ma Dio sembra spesso da un’altra parte
Caro direttore, l’estate mia mamma diventa più loquace del solito, il suo gusto per la battuta tagliente, tipico di Cabras, diventa ancor più acuminato. Così, quando una mattina di fine luglio Papa Francesco è comparso di fronte alla tv e lei, quasi registrandone le movenze, ha scolpito un lapidario “sembra un prete di paese”, sono rimasto folgorato da un apprezzamento sincero che però aveva anche un sottotesto. Alla mia domanda a bruciapelo “cosa non ti convince?”, Peppica ha risposto: “Manca la distanza. Quella del Santo Padre, l’uomo più vicino a Dio”.
Su Libero di oggi Luciano Capone firma una bella intervista a Gnocchi e Palmaro, i due giornalisti cacciati da Radio Maria dopo un articolo sul Foglio in cui criticavano Papa Francesco:
Partiamo dall’articolo: cos’ha fatto e detto il Papa che non piace a due giornalisti cattolici?
«Ci sono due aspetti problematici: la forma e i contenuti.
Proponiamo questa lettura tratta dall’ottima rivista mensile Presenza divina (che ringraziamo), che spiega soavemente come la ricchezza del culto cattolico, dei suoi paramenti come della sua liturgia (antica), siano un tesoro prezioso che veicola ben più alti doni spirituali, utili alla battaglia terrena in vista del premio finale.
Per esprimere l’altissima dignità del sacerdote, San Francesco diceva spesso che se gli fosse capitato di incontrare un Sacerdote ed un Santo del cielo, avrebbe salutato prima il Sacerdote correndo a baciargli le mani (F.F. 790), ed ai suoi frati raccomandava di «chinare il capo davanti a loro e baciare le mani; se poi li vedevano a cavallo, esigeva si baciassero addirittura gli zoccoli del cavallo cui stavano in groppa» (F.F. 1468).
“papa Francesco ha bloccato l'esame intrapreso dalla congregazione per la dottrina della fede sulle messe delle comunità neocatecumenali. L'ordine di accertare se in queste messe si compiano degli abusi liturgici, e quali, era stato dato personalmente da Benedetto XVI nel febbraio del 2012. L'avvio dell'esame era risultato decisamente sfavorevole al "Cammino" fondato e diretto da Francisco "Kiko" Argüello e Carmen Hernández, da sempre molto disinvolti nel modellare le liturgie secondo i loro criteri. Ma ora essi si sentono al sicuro.
Francesco sta fondando una nuova religione opposta al Magistero cattolico
La chiesa cattolica, da circa sei mesi, ha un nuovo dogma: la continuità. Già, perché chiunque provi a dimostrare la discontinuità innescata da Papa Francesco viene immediatamente additato all’untore e messo al neo Indice da quelli che Gnocchi & Palmaro hanno efficacemente definito, sul Foglio di mercoledì scorso, “normalisti”, ovvero quelli secondo cui nulla è cambiato a prescindere. Va da sé che la continuità, in quanto superdogma, non viene mai effettivamente dimostrata, ma, perfettamente in linea con l’odierna prassi ateoretica squisitamente conciliarista giunta al Soglio, lanciata solamente attraverso slogan.
Nell’articolo
precedente si è visto che i «papi conciliari» ritengono che il
contenuto del Cristianesimo va perfezionato nel corso del «progresso
storico», per cui doveva incorporare i valori decantati negli ultimi 200
anni di rivoluzione illuminista. È un fatto che questa nega la Grazia e vada oltre ogni «pelagianesimo». Eppure, per i conciliari, nel Cristianesimo mancavano i suoi alti valori!
Chi sono gli intellettuali cattolici che processano Papa Francesco
Era inevitabile che lo stile di Papa Francesco
finisse per creare qualche malumore in quella fetta di intellettuali
cattolici che aveva visto nel fortino di fede e dottrina ratzingeriana
il ritorno alla chiesa vera, a quella roccia non scalfita dai venti e
spiriti conciliati e postconciliari.
Il nome del vescovo inglese Roberto Grossatesta (1175[1]-1253[2]) è quasi del tutto sconosciuto al mondo italiano. Ai pochi che ne hanno qualche erudizione è noto per il suo genio in campo scientifico dove le sue opere sono considerate di pregio inestimabile tanto da avergli meritato il titolo di “pioniere” di un movimento scientifico e letterario, nonché di “primo” matematico e fisico del suo tempo.
Ma Roberto Grossatesta fu anzitutto un santo Vescovo, che si distinse per il suo zelo nel promuovere la salus animarum e per il suo amore al Papato.
Il nuovo Pontefice ha sdoganato la corrispondenza fra le “Sacre stanze” e i pubblici uffici e ora sembra che la casella postale di “Casa Bergoglio” si stia intasando ogni giorno che passa. Oltre alle innumerevoli lettere dei fedeli e alla famigerate “epistole scalfariane”, oggi a candidarsi come nuovo amico di penna del Papa argentino, e il mondo della Massoneria italiana.
Francesco le vuole così
Ha spedito il suo elemosiniere a Lampedusa tra i profughi. Ha
precipitato nello sconforto gli amanti della tradizione. Il grido
d'allarme di un liturgista "ratzingeriano"
di Sandro Magister
ROMA, 11 ottobre 2013 – La riforma complessiva della curia
vaticana è ancora tutta da scrivere, da parte degli otto cardinali ad
essa deputati. Ma intanto papa Francesco procede per conto suo. Con i
fatti.
Un ufficio, quello dell'elemosiniere pontificio, l'ha già
riformato in pieno. Collocandovi un uomo di sua fiducia e mettendolo
subito all'opera in modo nuovo.
E anche in un'area cruciale come
la liturgia ha iniziato a fare dei cambiamenti tali da creare un'attesa
febbrile su quelli che saranno i passi successivi.
Prof. della Societas Jesu dispensa sulla rivista America (tendenza liberal) un rispettoso rabbuffo al Papa: se giudichi lebbrosa la curia, perché canonizzi il suo campione Wojtyla? E sull’ecumenismo religioso non accettiamo lezioni
Mi trovo qui alla Seattle University a tenere alcuni workshop per la School of Theology and Ministry sull’apprendimento interreligioso – questa scuola è leader nella nuova ondata di formazione interreligiosa per ministri della fede – e quindi sono rimasto un po’ indietro con le notizie. Ma un amico mi ha spedito il link alla seconda intervista concessa dal Papa, quella con Eugenio Scalfari, fondatore del quotidiano Repubblica. Anche questa è un soffio d’aria fresca che arriva così presto in questo pontificato nuovo e dallo stile nuovo, un soffio d’aria fresca dopo gli ultimi trentacinque anni in cui i papi hanno avuto uno stile molto differente. Sono stato molto felice di leggere quasi tutti questi nuovi commenti, e sono grato per il nuovo approccio di Francesco. Sono quindi recalcitrante nel sollevare un paio di interrogativi che mi sono venuti in mente durante la lettura, ma dato che mi tormentano, penso sia il caso di esporli.
.. che tali teorie sono in contrasto con la fede cattolica …
L’autore dedica questo articolo
alla venerata memoria di Pio XII, SOVRANO PONTEFICE della Chiesa
Cattolica, piamente spirato il 9 ottobre 1958. Quella data di 55 anni fa
segna una cesura fatale nella storia della Chiesa: di fronte
all’ignominia e all’osceno baccanale di modernismo e vergogna cui
assistiamo oggi, la sua figura si staglia immensa, paterna e sovrana. E
grande è la pena di fronte al mondo di oggi, dilaniato dalle tenebre
dell’errore e privo di una vera guida. Tempora bona veniant, Pax Christi
veniat.
Monsignor Nunzio Scarano, l'ex funzionario di banca che dopo aver preso i voti diventò negli anni responsabile del servizio di contabilità analitica dell'Apsa (amministrazione del patrimonio della Sede apostolica) canta da mesi con i pm che lo accusano di corruzione e calunnia nell'ambito dell'inchiesta sul presunto tentativo di rimpatriare in Italia dalla Svizzera 20 milioni in contanti. COME AI TEMPI DEI BORGIA. Canta talmente ad alta voce, l' ecclesiastico campano che, come ha raccontato a Libero, teme d' essere ucciso con pozioni letali e, proprio per questo, ha intenzione di mangiare solo cibi confezionati, con un accorgimento degno dei periodi in cui in Vaticano spadroneggiavano i Borgia.
Il compagnoLivio Stalin Fanzagaha personalmente liquidato due pericolosi controrivoluzionari che si annidavano tra le sue fila.
Ecco il comunicato dei due:
Dopo l’articolo “Questo Papa non ci piace”, firmato mercoledì 9 ottobre sul “Foglio”, siamo stati esautorati dalla conduzione delle trasmissioni che abbiamo condotto per dieci anni su Radio Maria, “Incontri con la bioetica" (Palmaro) e “Uomini e letteratura: incontri alla luce del Vangelo” (Gnocchi).
l 22 dicembre 2005, otto mesi dopo la sua elezione, Benedetto XVI, presentando gli auguri natalizi, pronunciò un discorso di una certa importanza, che toccò alcuni punti essenziali del momento. Da allora quel discorso, per il suo contenuto, è stato considerato il discorso programmatico del nuovo Papa.
Il 19 settembre scorso, il quotidiano della CEI, Avvenire, ha pubblicato il testo integrale dell'intervista del Direttore de La Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro, a Papa Francesco. L’intervista, condotta anche per conto delle altre testate della Compagnia di Gesù, è stata raccolta dal 19 al 23 agosto 2013, in quel di Santa Marta, albergo vaticano in cui alloggia il nuovo Papa.
Nonostante la sua complessiva pochezza e la sua evidente povertà concettuale, questa intervista, pubblicata sei mesi dopo l’elezione di Bergoglio, si presenta come l’equivalente del discorso alla Curia di Benedetto XVI, poiché, per i punti che tocca, delinea con chiarezza il pensare e il sentire di questo nuovo Papa e, quindi, la linea direttrice del suo pontificato.
L’intervistatore chiarisce che « Complessivamente abbiamo dialogato per oltre sei ore, nel corso di tre appuntamenti il 19, il 23 e il 29 agosto. Qui ho preferito articolare il discorso senza segnalare gli stacchi per non perdere la continuità. La nostra è stata in realtà una conversazione più che un’intervista…».
Dal che si può dedurre che non si possa escludere una futura pubblicazione più corposa e particolareggiata di quanto oggi pubblicato, magari distribuita a mo’ di precisazioni correttive, che non guastano mai per esprimere il contorsionismo e la doppiezza dei moderni comunicatori di massa.
1. MA QUANTI SONO I TEO-REAZIONARI CHE ROSICANO PER LA BERGOGLIO REVOLUTION? - 2. I PRIMI A INGOIARE L’OSTIA AMARA PER IL NUOVO CORSO POPOLARE-PAUPERISTA DI PAPA FRANCESCO SONO STATI GLI INTRALLAZZONI CHE HANNO MALRIDOTTO LA CURIA. A SEGUIRE I BACIAPILE DOC COME VITTORIO MESSORI, ABITUATI A INGINOCCHIARSI AL PAPA RE - 3. CI PENSA IL “DIVINO” QUIRINO CONTI A SBERTUCCIARLO: “UN CONSIGLIO PER MESSORI: TORNI A PALPARE IL BRACCIO ANCORA MORBIDO DI BERNADETTE E LASCI ALLA CHIESA LA FELICITÀ DI PAPA FRANCESCO. NESSUNO POTRÀ TOGLIERLE LA GRAZIA DI QUESTA SPERANZA” - 4. ANCHE L’ATEO DEVOTO GIULIANO FERRARA MARTELLA BERGOGLIO COME “FENOMENO MEDIATICO”. MA L’AVVELENATA DELL’ELEFANTINO DI RATZINGER È DOVUTA AL FATTO CHE IL PAPA LO HA SNOBBATO E HA PREFERITO “CONVERSARE” CON IL CLERICAL-CHIC SCALFARI -
Errore nella medaglia ufficiale del primo anno di Pontificato di Papa Francesco, coniata dall'Istituto Poligrafico e Zeccadello Stato Italiano, in vendita da ieri. Il retro della medaglia, come si legge nel certificato di garanzia, dovrebbe riportare nell'incisione un'espressione tratta dalle Omelie di san Beda il Venerabile: VIDIT ERGO JESUS PUBLICANUM ET QUIA MISERANDO ATQUE ELIGENDO VIDIT, AIT ILLI SEQUERE ME. Ma al posto della lettera «J» di Jesus nella medaglia è stata incisa una lettera «L» (Omniroma)
~ L’intervista di Eugenio Scalfari a papa Bergoglio
FRANCESCO I E IL ‘Vaticano 3’
L’intervista di Eugenio Scalfari a papa Bergoglio
(Repubblica, 1° ottobre 2013)
La crisi religiosa che attraversano gli uomini di Chiesa non deve portare al pessimismo. Infatti come Gesù “solo la Chiesa ha parole di vita eterna” essendo essa il Corpo Mistico di Cristo. Quindi non dobbiamo temere e scoraggiarci: alla fine la Chiesa di Cristo risorgerà come Gesù risuscitò dal Sepolcro.
Oggi (v. l’intervista di Eugenio Scalfari a papa Bergoglio, Repubblica, 1° ottobre 2013), con papa Francesco I, assistiamo all’ultima scena dell’opera di “auto-demolizione” del potere sociale del Papato ad opera di un Papa. Ma questo era il piano della Massoneria: “un Papa secondo i nostri desideri, che non sia iscritto alla Setta, ma ne abbia lo spirito e faccia lui la Rivoluzione in cappa e tiara”.
Non stupitevi se la sinistra orfana del padre si accoccola su Francesco
“Noi post comunisti, cristiani anonimi, grati a un Papa che restituisce dignità al Terzo mondo e alla lotta per il lavoro”
Dovete capirci, noi di sinistra, se ci piace Papa Francesco. Non fate del sarcasmo, non diteci con ironica condiscendenza: “E che? Ora sei diventato cattolico” quando diamo segnali di soddisfazione per le parole del Pontefice. Dovete capirci, davvero. Ricordate quando Francesco è stato eletto? Era il 13 marzo di quest’anno, in Italia c’erano appena state le elezioni politiche e, mentre la sinistra dava una delle peggiori prove di incertezza e inettitudine, la chiesa, che aveva avuto lo choc delle dimissioni di Benedetto XVI, in quattro e quattr’otto ha eletto un Papa che veniva dalla “fine del mondo”.
Il gregge prima della dottrina? Si rischia di perdere entrambi
Papa Francesco punta tutto sulla carità cristiana perché la Chiesa è in difficoltà. Ma curare le umane sofferenze senza tenere ferma l'ortodossia è strategia pericolosa
La famosa intervista di papa Francesco a Civiltà cattolica dovrebbe avere chiarito a questo punto il programma del pontificato Bergoglio e gli spunti di perplessità che certe affermazioni «a braccio» alla stampa o certi gesti avrebbero generato in alcuni.
È sembrato che, per esempio, il primo viaggio proprio a Lampedusa tra i clandestini sia stato frutto di un impulso dopo aver visto in tivù le immagini dell'ennesimo naufragio. Gli auguri ai musulmani per il ramadan, le telefonate improvvisate a comuni fedeli, gli scambi di zucchetto in piazza, le esortazioni ai disoccupati a «lottare» per il lavoro, il rifiuto di scarpe rosse, ornamenti d'oro, residenze vaticane, l'uso di auto di serie seduto accanto al guidatore; tutto questo, insomma, avrebbe fatto pensare a certuni che l'ex arcivescovo di Buenos Aires continui a comportarsi come ha sempre fatto e a considerare l'intera cattolicità come se fosse una delle periferie degradate della capitale argentina. L'atteggiamento da simpaticone (squilla il cellulare: ciao, sono papa Francesco) o l'interlocuzione privilegiata con Eugenio Scalfari (promuovendolo «papa» dei laicisti), autorizzerebbero a ritenerlo.
Ma l'intervista a Civiltà cattolica ha spazzato ogni dubbio: il papa sa quello che fa, e quello che fa è parte di una precisa strategia. Eccola, in sintesi.
«Troppi papi sugli altari? Magari fossero tutti santi nel popolo di Dio!»
GIOVANNI XXIII SARÀ CANONIZZATO IL 27 APRILE CON GIOVANNI PAOLO II
Intervista con don Nicola Bux, teologo e consultore pontificio, sulle prossime canonizzazioni e beatificazioni
Lo scorso 30 settembre Papa Francesco ha annunciato in Vaticano la data della cerimonia di canonizzazione di Giovanni XXIII (al secolo Angelo Roncalli) e Giovanni Paolo II (Karol Wojtyla): il 27 aprile 2014. Ma non sono i soli Papi che si avviano agli onori degli altari, perché sono in corso anche le cause relative a Giovanni Paolo I e Paolo VI, mentre procede più a rilento quelIa di Pio XII, per i noti motivi. Ne abbiamo parlato con don Nicola Bux, da molti considerato come uno dei più decisi sponsor proprio della causa di quest’ultimo.
Abbiamo
letto l’ Articolo del
Professore Massimo Faggioli ( 1 ) : “ Le
opposizioni a Papa Francesco ”.
Premettiamo
subito che ’Articolo del Prof. Faggioli non merita neppure di
essere commentato perché ci sembra un copia+incolla di
tanti luoghi comuni , cari alle menti progressiste : roba fritta e
rifritta tante e troppe volte per meritare anche la dignità di una
contestazione diretta e specifica .
Se
ci occupiamo del Professore Faggioli è perché la ruffiana
“ captatio benevolentiae ” nei confronti del
Prence ha fatto un passo avanti : si è occupata, cioè, di
redigere una lista di
proscrizione dei siti e blog cattolici che, a suo
avviso, non sono stati abbastanza plaudenti nei confronti
dell’attuale Pontefice e delle sue esternazioni .
Caro papa Francesco, recita uno dei 2 mila tweet che ogni giorno arrivano al pontefice, «vedi se per piacere mi puoi fare una grazia perché qua siamo rovinati. Se ci puoi mandare qualcosa di soldi». Ma chi è, e che cosa scrive, chi parla su Twitter col successore di Pietro? Da una parte c’è chi cita l’autorità, la carica: dal giornalista di cronaca al fedele, fino all’anticlericale che attacca il Vaticano per l’esenzione dall’Imu o le Crociate.
La foto è stata pubblicata sul sito Una Fides, con questa indicazioneStatua della “ dea Minerva” portata in processione e intronizzata da due vescovi in Basilica per onorare la Magistratura nel terzo giorno della novena in preparazione della festa della Madonna di Aparecida.
Abbiamo appena trascorso la giornata del 7 ottobre, dedicata alla Madonna del Rosario, e ci stiamo appressando ad un’altra data mariana, il 13 ottobre, anniversario dell'ultima apparizioni a Fatima. Un 13 ottobre particolare, quest’anno: da tempo si sa che il Santo Padre consacrerà il mondo al Cuore Immacolato di Maria, in quel giorno.
Genova. Intera classe di quinta liceo rinuncia all’ora di religione
Il
liceo è il “Cristoforo Colombo” dove studiò Fabrizio De Andrè. Si
tratta del primo caso in Italia, se si esclude un precedente avvenuto
per contestazione al docente.
In realtà, la scelta della classe non coincide con i dati di adesione
dell’intera scuola, attestati tra l’80 e il 90%. Nonostante le apparenze
non è quindi in discussione la tanto avversata “ora di religione”.
“Certo è un segnale importante per leggere i nostri tempi,” spiega il preside Enrico Bado. “Se
un tempo chiedere l’esonero poteva essere un passo non facile perché
piuttosto raro, che quindi esponeva comunque al giudizio della comunità,
in seguito è diventato un comportamento accettato e diffuso, ed oggi
arriviamo all’estremo opposto”.
Da NCR: Francesco liberazione
Teologia della liberazione
Un modo per misurare il clima nella Chiesa è quello di leggere le notizie dei media progressisti. Credo che sia un modo più sicuro, dal momento che gli organi conservatori - e spesso anche quelli tradizionalisti come il Fatima Crusader -. cercano sempre di "interpretare" i Papi conciliari benignamente e fingere la loro nuova dottrina progressista non palesemente contrarre il Magistero infallibile L' la verità è che dopo sei mesi il verdetto è dentro Francis offre crescente speranza per i progressisti che il Vaticano II rivoluzione può muoversi vapore avanti, tutte le barre rimossi. Il National Catholic Reporter - che un mio buon amico chiama il Reporter comunista nazionale per la sua vista sempre di sinistra nella religione così come in questioni politiche sociali - è venuto completamente a bordo della nave Francesco.online NCR messaggi " The Francis Chronicles ", offrendo suo ultimo byte audio che scuotono il residuo tradizionale della Chiesa. E 'anche aggiunto un "Francesco, il fumetto", che celebra in un cartone animato di moda gli ultimi colpi contro Tradiiton di questo Papa che ama stupire. In una striscia, dal titolo Teologia della Liberazione, che libera un uccellino in gabbia in Vaticano, "simpaticamente" invio del messaggio è liberatorio il controverso teologia di ispirazione marxista.
Ho parlato di byte audio che shock. Ecco un buon esempio. Nel suo secondo colloquio con il quotidiano italiano La Repubblica sul tema del suo incontro con il Consiglio di otto Cardinali, che lo aiuterà a governare la Chiesa, Francesco ha detto: "La Curia è la lebbra del papato".
Che
il Papa non abbia studiato il diritto, non sia stato laureato in
teologia e non sappia affatto cantare ha suscitato sorpresa, ma che
abbia dichiarato d’avere il “problema psichiatrico” della
propria incapacità nell’abitare in un proprio appartamento che
l’avrebbe messo al riparo da distrazioni e avrebbe facilitato il
rapporto coi suoi indispensabili quotidiani collaboratori per
l’espletamento di questioni difficili da studiare e risolvere per
dare l’atteso indirizzo ai propri uffici, questo ha suscitato
perplessità. Quasi che egli abbia una autocostruzione psicologica
incompleta e difettosa, tale da temere silenzio, solitudine,
raccoglimento, tale da aver bisogno di continuo e mutevole rapporto
con persone estranee al proprio specifico lavoro riflessivo.
Cosa
attendersi dal successore di Pietro? Che guidi “il gregge”,
conduca a “pascoli verdeggianti”, protegga dai “lupi”,
governi “l’unità”, affinché – dice Gesù – “il mondo
creda”.
Il
primo pascolo del Papa è il governo della propria Curia. Con la
nomina del nuovo Segretario c’è da aspettarsi una revisione
dell’eccessivo centralismo personalistico di questo Ufficio; forse
verrà suggerita dal piccolo Concistoro provvisorio degli otto
Cardinali, che riferiranno in ottobre.
Le sue interviste e i suoi gesti sono un campionario di relativismo morale e religioso, l’attenzione del circuito mediatico-ecclesiale va alla persona di Bergoglio e non a Pietro. Il passato è rovesciato
Quanto sia costata l’imponente esibizione di povertà di cui Papa Francesco è stato protagonista il 4 ottobre ad Assisi non è dato sapere. Certo che, in tempi in cui va così di moda la semplificazione, viene da dire che la storica giornata abbia avuto ben poco di francescano. Una partitura ben scritta e ben interpretata, se si vuole, ma priva del quid che ha reso unico lo spirito di Francesco, il santo: la sorpresa che spiazza il mondo. Francesco, il Papa, che abbraccia i malati, che si stringe alla folla, che fa la battuta, che parla a braccio, che sale sulla Panda, che molla i cardinali a pranzo con le autorità per andare al desco dei poveri era quanto di più scontato ci si potesse attendere, ed è puntualmente avvenuto.
Le lettere. Le interviste. L’enciclica. Le omelie. I gesti. La ricerca delle pecorelle smarrite Punto per punto, ecco come Francesco fa il Concilio senza averlo visto. La sua “coscienza”
Si può comprendere il mix feeling che sta provando in questi giorni Giuliano Ferrara, come si intuisce leggendo tra le righe dei suoi ultimi articoli, quel sentimento misto di gioia e irritazione, di fronte al vulcanico inizio di pontificato di Jorge Mario Bergoglio.
La rivolta è arrivata dalla seconda diocesi tedesca, la roccaforte di Friburgo, che ha fatto fronte comune con i protestanti.
Ma il fuoco covava da anni sotto la cenere tra i vescovi di Germania. «Chi è separato o ha contratto in seconde nozze deve essere riammesso ai sacramenti», ha scritto in una circolare choc a tutti i suoi presuli l'amministratore della diocesi nonché presidente della Conferenza episcopale tedesca Robert Zollitsch.
Fervente anticomunista, ma di idee liberal, l'arcivescovo di Friburgo non è nuovo a posizioni di rottura con la linea dottrinale della Santa sede:
Dopo
i goffi tentativi delle prime settimane, nessuno ormai osa dire che
nulla è veramente successo nella chiesa cattolica dopo il conclave
del marzo 2013. Bergoglio è papa da poco meno di sette mesi, e già
all’orizzonte si staglia una variegata geografia delle opposizioni
alle novità di papa
Francesco.
Come è noto, la chiesa non è una democrazia e tantomeno una
democrazia
dell’alternanza,
dove forze diverse si alternano al governo in una dinamica
maggioranza-opposizione. Ma l’inizio di Francesco ha rappresentato
un vento di novità, sia di stile sia di sostanza, e la resistenza
alle novità è percepibile, e sarebbe riduttivo catalogarle secondo
una dialettica tra riformatori e conservatori.
Il Gr3 delle 6,45 ha dato notizia che la Arcidiocesi di Friburgo seguendo le “indicazioni “ (sic!) di Papa Francesco sulla “misericordia” ha deciso di riammettere i divorziati/risposati ai Sacramenti … La “ notizia “ era circolata ieri sera su Internet
Segreti e strategie di un social network chiamato Papa Francesco
Per capire l’atteggiamento che la Chiesa sta maturando verso le
nuove forme di comunicazione, e nello specifico verso il web e i social
network, occorre ritornare al 13 marzo, giorno dell’elezione di Jorge
Mario Bergoglio al soglio petrino. Papa Francesco è un vero social network
Ne è convinto padre Antonio Spadaro, direttore della
rivista dei gesuiti La Civiltà Cattolica, che in occasione della
presentazione del suo libro “Cyberteologia. Pensare il cristianesimo al
tempo della rete” (Edizioni Vita e Pensiero, p. 150, euro 14,00),
tenutasi alla Camera dei Deputati, indaga come lo spazio digitale
tocchi direttamente anche la fede, e spiega: “Quando Papa Francesco si è
affacciato dal balcone di piazza San Pietro e, prima di dare la
benedizione, si è chinato e ha chiesto lui una benedizione e una
preghiera per il ministero che stava per intraprendere, ha dimostrato di
essere egli stesso un social network, rendendo ‘attive’ in quel momento
le migliaia di persone presenti e connettendole con la sua persona e
con quanto stava accadendo”.
A
seguito delle ultime ambigue e, pertanto, pericolose affermazioni di
Bergoglio (papa Francesco) molti cattolici si sono sentiti “spiazzati” o
perlomeno confusi, sentendo per la prima volta concetti ed idee
totalmente estranee al depositum fidei cattolico di sempre. Siamo arrivati ad un punto tale che un cattolico deve comprare Repubblica per
conoscere le direttive morali e dottrinali di un pontefice, quotidiano
da sempre palesemente laicista, e leggere così le ultime novità e
lettere inviate ad un improbabile ricercatore della Verità, Eugenio
Scalfari.
Sono
vicende totalmente inedite nella storia della Chiesa, “rivoluzionarie”
nel senso più giacobino e spregiativo del termine. Questo insieme di
lettere, scritti, affermazioni, interventi che Francesco fa
pubblicamente costituisce per molti una parte integrante del Magistero
vivente della Chiesa. Ma è realmente così?
Richiamo l'attenzione su due affermazioni di Bergoglio che riguardano il
cuore della nostra Fede: Incarnazione e Redenzione. Parto dalla prima,
nella nota intervista a Scalfari, per poi proseguire con l'esame di altri peculiari aspetti dell'incarnazione contenuti in reiterate catechesi e discorsi.
«... Il Figlio di Dio si è incarnato per infondere nell’anima degli
uomini il sentimento della fratellanza. Tutti fratelli e tutti figli di
Dio. Abba, come lui chiamava il Padre. Io vi traccio la via, diceva.
Seguite me e troverete il Padre e sarete tutti suoi figli e lui si
compiacerà in voi. L’agape, l’amore di ciascuno di noi verso tutti gli
altri, dai più vicini fino ai più lontani, è appunto il solo modo che
Gesù ci ha indicato per trovare la via della salvezza e delle
Beatitudini »
Cristo non «si è incarnato per infondere nell’anima degli uomini il sentimento della fratellanza», ma per redimerli,
da una Croce, dalla schiavitù del peccato originale, ri-generandoli
nella Risurrezione, unica ragione che rende possibile ogni autentica
fratellanza, che non è quella di conio umanitaristico che emerge da
questi discorsi!
Cattolici in rivolta nel campus dei gesuiti dai princìpi molto negoziabili
La Loyola Marymount University di LA era un pulpito ideale per lo spirito del mondo. Ora qualcuno dice basta
Non bisogna essere ossessionati dai princìpi non negoziabili, dice da Santa Marta e a mezzo stampa il Papa. Dall’altra parte del mondo, però, la battaglia per la difesa di quei valori continua. Può un’università cattolica ammettere che l’aborto faccia parte delle prestazioni coperte dall’assicurazione medica?