Un Papa senza distanza

L’immagine proiettata da Francesco è bella come la pampa e rigogliosa come la foresta amazzonica, ma nel suo speciale effetto c’è un difetto: c’è lui, Bergoglio, e c’è l’io della massa, ma Dio sembra spesso da un’altra parte

Caro direttore, l’estate mia mamma diventa più loquace del solito, il suo gusto per la battuta tagliente, tipico di Cabras, diventa ancor più acuminato. Così, quando una mattina di fine luglio Papa Francesco è comparso di fronte alla tv e lei, quasi registrandone le movenze, ha scolpito un lapidario “sembra un prete di paese”, sono rimasto folgorato da un apprezzamento sincero che però aveva anche un sottotesto. Alla mia domanda a bruciapelo “cosa non ti convince?”, Peppica ha risposto: “Manca la distanza. Quella del Santo Padre, l’uomo più vicino a Dio”.

Gnocchi e Palamaro Questo Papa non ci piace
Rossi Francesco sta fondando una nuova religione opposta al Magistero cattolico
Introvigne Capisco il disagio, ma nella chiesa si cammina col Papa o si va verso lo scisma

© - FOGLIO QUOTIDIANO

di Mario Sechi

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http://www.ilfoglio.it/soloqui/20167

REBAN

02:34

In cosa crede il "popolo di Papa Francesco"? (trasmissione Ballarò 8.10.2013)

Reban  12/10/2013 12:08:22

http://www.ballaro.rai.it - Ballarò dell'8 ottobre 2013 - Il saluto di Papa Francesco ad Assisi attraverso le nostre telecamere. Servizio di Alessandro Poggi

http://it.gloria.tv/?media=510695

AD ALTA VOCE 4 – La profezia dimenticata del giovane Ratzinger. Sulla Chiesa futura

Posted on 12/10/2013 by f.zaff

Diverrà piccola e dovrà ripartire più o meno dagli inizi. Non sarà più in grado di abitare gli edifici che ha costruito in tempi di prosperità. Con il diminuire dei suoi fedeli, perderà anche gran parte dei privilegi sociali”. Ripartirà da piccoli gruppi, da movimenti e da una minoranza che rimetterà la fede al centro dell’esperienza. “Sarà una Chiesa più spirituale, che non si arrogherà un mandato politico flirtando ora con la Sinistra e ora con la Destra. Sarà povera e diventerà la Chiesa degli indigenti”

http://www.papalepapale.com/develop/la-profezia-dimenticata-del-giovane-ratzinger-sulla-chiesa-futura/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=la-profezia-dimenticata-del-giovane-ratzinger-sulla-chiesa-futura

Parla Ganswein: "Chiesi a Benedetto di non mollare"

"Sapevo già da un po' di tempo quali erano le intenzioni di Papa Benedetto XVI, e ho cercato di fargli cambiare idea, senza riuscirci. Aveva preso una decisione". A otto mesi da quella mattina di febbraio in cui Joseph Ratzinger annunciò al mondo (in latino) la rinuncia al pontificato, al settimanale tedescoBunte (l'intervento è ripreso dal Tablet) parla mons. Georg Ganswein, suo segretario personale e ora prefetto della Casa Pontificia. Il "ponte tra i due papi", come egli stesso si è definito qualche tempo fa. Dietro la scelta storica del teologo bavarese ci sono esclusivamente motivi legati all'età e alla salute, nient'altro. Vatileaks "non ha niente a che fare con la sua decisione", insiste Ganswein. Benedetto è giunto alla conclusione che non aveva più la "forza necessaria" per guidare chiesa in tempi tormentati come questi e che "ci voleva un nuovo, forte timoniere per prendere il controllo della situazione".

Le differenze tra Benedetto e Francesco ci sono, spiega il prefetto della Casa pontificia, ma sono "di stile" e non intaccano "questioni di fede". La maggiore differenza tra i due è "l'approccio al popolo. Francesco va verso la gente e ama abbracciare tutti, mentre Benedetto era più reticente, amava la pace e la quiete e tendeva quindi a sottrarsi alle folle".

© - FOGLIO QUOTIDIANO

di Matteo Matzuzzi   –   @matteomatzuzzi

http://www.ilfoglio.it/altromondo/21