ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 11 novembre 2017

Per sconfiggere le guerre e convertire il cuore

Il Vaticano scorda Fatima: vero disarmo è la conversione


Una conferenza internazionale in Vaticano accende i riflettori sul disarmo nucleare. Tema di primaria importanza e certamente sottovalutato. Eppure la Chiesa non dovrebbe rincorrere una strategia politica o militare, ma seguire una via assai più vincente. Quella che indicò la Madonna a Fatima cento anni fa: Rosario e digiuno per sconfiggere le guerre e convertire il cuore.




Quando non si conosce il giudizio di Dio..

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Il giudizio di Dio, l’inferno, il paradiso, il purgatorio. Le attualissime lezioni di san Giovanni Paolo II e Benedetto XVI

    Oggi, 11 novembre, la Chiesa ricorda un grande santo, Martino di Tours (316-397), noto per il gesto riprodotto in tanti dipinti: Martino, soldato romano, che durante una ronda, alle porte di Amiens, vede un medicante seminudo, infreddolito, e taglia in due il suo mantello per condividerlo con il povero. Il cielo si schiarisce, la temperatura si fa più mite, e quella stessa notte Martino ha un sogno: Gesù, avvolto dalla metà di mantello donata al povero, si presenta a lui e gliela restituisce. Poi, l’indomani, il soldato trova il suo mantello di nuovo intero.
Martino, che all’epoca ha diciotto anni e si sta preparando per ricevere il battesimo, compie così un gesto che diventerà centralissimo nell’iconografia cristiana (oltre che dai cattolici, Martino di Tours è venerato come santo anche da ortodossi e copti), entrerà nella cultura popolare con «l’estate di san Martino» (un periodo di tepore a inizio novembre, dopo i primi freddi autunnali) e avrà importanti conseguenze anche sulla lingua della Chiesa. Mantello, infatti, in latino si dice cappa. La cappa corta dei soldati romani era detta cappella, e questo divenne il nome assunto non soltanto dal luogo in cui i re merovingi conservarono il corto mantello del soldato Martino, ma, per estensione, da tutti i luoghi di preghiera in cui sono custodite reliquie, sotto la cura dei cappellani.

Una nuova e ambigua teologia

Lutero, Bergoglio e la Riforma

L'ostilità nei confronti del magistero romano e delle correnti mistiche non è il solo punto in comune tra l'attuale vescovo di Roma e il monaco di Erfurt: entrambi antepongono le questioni politiche e sociali del proprio tempo alla vita interiore. Il gesuita argentino e l'agostiniano tedesco, infatti, più che riformatori sono de facto dei rivoluzionari anti-romani. 

In tutto il mondo si stanno celebrando i cinquecento anni della Riforma protestante e, come già accaduto dopo l’elezione di Bergoglio, l’ambiente laico è in festa. L’occasione è di quelle uniche: Lutero, padre della Riforma, è infatti il fondatore di quell’individualismo che pervade il mondo contemporaneo, in cui la società laica detta la sua legge. D’altronde la stessa chiesa bergogliana, orizzontale e riformatrice, non può che ammiccare al carattere antigerarchico e antisacramentale del protestantesimo, così dopo il Papa argentino non credenti e credenti hanno riscoperto in Lutero un’altra utile figura per l’affermazione di una nuova e ambigua teologia.

La dittatura della misericordia verso il baratro


Conflitto di interessi. Io non lo chiamerei in altro modo. Un clamoroso, indecoroso conflitto di interessi che vede politica (di sinistra) e religione (progressista) andare a braccetto nel perseguimento di scopi che non hanno come scopo né il bonum commune nella cosa pubblica, né tantomeno la salus animarum nella neo-chiesa. 

Eterogenesi dei fini, certo. Ma in fondo, a ben vedere, il motore delle masse intermedie della burocrazia e del potere è sempre banalmente economico. Ad alti livelli non v’è dubbio che gli scopi siano deliberatamente perversi, e che i pochi che prestano il proprio contributo alla distruzione della società lo facciano con cognizione di causa e condividendo coi loro sodali mezzi iniqui per il conseguimento di fini diabolici. Ma sotto di loro, e al loro servizio, vi è una vasta categoria di persone che pensa solo a trarre un profitto personale immediato in termini economici, di carriera, di prestigio sociale, di visibilità mediatica, di approvazione da parte del mondo. E sotto questa pletora di cortigiani e burocrati, quella massa che ha rinunciato alle sue prerogative di populus per farsi trattare come vulgus, nel nome di una democrazia che non è mai stata così tirannica. Quel paternalismo che nel Sessantotto i sindacalisti rimproveravano allo Stato ed i preti conciliari criticavano nella Gerarchia è stato sostituito da una visione orwelliana, in cui chi comanda controlla il cittadino o il fedele, lo istruisce, lo obbliga a subire decisioni volte a renderlo schiavo.  

Troppi spunti?

BESTIARIO CLERICALE. ANTIPATIA PER BENEDETTO? – FERRARA, VESCOVO CONTRO POPOLO DELLA FAMIGLIA. – CUPICH: FEDE, TEXAS, E LGBT. – ROSARIO BLOCCATO DA FB. – NIENTE DIALOGO A GROTTAGLIE. – SAGGEZZA DI ARINZE.


Il problema, con Bestiario Clericale, è che ci sono ogni settimana troppi spunti, ahimè, da offrire allo sguardo dei lettori di Stilum Curiae.
Antipatia per Benedetto?
Cominciamo con un tweet di Rorate Coeli, che dà conto e critica il commento di Pope_News. C’è una foto di Benedetto XVI, e la didascalia: “Benedetto riceve il vescovo Rudolf Voderholzer e una delegazione di Ratisbona lunedì 6 novembre. Per qualcuno “nascosto dal mondo” ci sono un sacco di foto-opportunity”. E Rorate Coeli commenta, non a torto: “Questo odio di papa Benedetto da parte di un account chiamato ‘Pope News’ è davvero realmente bizzarro. Non c’è bisogno di deridere Benedetto per proteggere Francesco!”.

Abbandoniamoci alla Provvidenza

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Kit di sopravvivenza per pecore senza pastore



Cum scorpionibus habitas (Ez 2, 6).

I tradizionalisti puri e duri mi sospettano di eresia. I sedicenti conservatori mi danno addosso per la comunione sulla lingua. I progressisti mi farebbero la pelle non fosse che per la talare. C’è proprio di che stare allegri, in un Paese dove anche le pugnalate alle spalle si danno in modo cortese, pulito e ordinato. Ma, lungi dal cadere in quella misera forma di egocentrismo che è l’autocommiserazione vittimistica, faccio tesoro dell’esperienza per dare qualche indicazione che possa risultare utile alla sopravvivenza in tempi tanto calamitosi. La confusione è tale che non basta guardarsi da un tipo di nemico, ma bisogna vigilare su fronti diversi. Soprattutto, per evitare un sentiero pericoloso, non buttatevi a occhi chiusi su quello opposto. Il nemico dell’umana natura ha infatti inventato tutto un ventaglio di proposte contrastanti per attirare il maggior numero di pecorelle nelle sue trappole, scegliendo la rete da usare a seconda dei gusti e dell’inclinazione di ciascuna.

venerdì 10 novembre 2017

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi?



Il 31 ottobre scorso, a distanza d'un anno, allorché l'anno venne dedicato dal Vaticano (usurpato) alla commemorazione della Riforma luterana, lo stesso Stato della Chiesa (sotto occupazione profanatrice) ha emesso un francobollo intitolato il V Centenario della Riforma Protestante. Ai piedi di un Crocifisso di maniera stanno, da un lato, Filippo Melantone che mostra la Confessione di Augusta (testo ufficiale del protestantesimo al suo inizio) e, dall'altro lato, Martin Lutero che regge la Bibbia. Sullo sfondo: il profilo della città di Wittenberg. Il quadro commemorativo è completo. E carta canta, a dispetto della malizia dei prelati che non vogliono definire per iscritto la loro dottrina e concilierebbero, rendendola elastica, la vera dottrina con i loro detti e atti di manipolazione e di impostura. Quale più definitiva qualificazione dell'insegnamento bergogliano di questo soggetto filatelico?  

Cari ragazzi:non lasciatevi ingannare!


UNA SOSTITUZIONE DI CIVILTA'


I giovani e il diritto di sapere:cosa ne sanno della società prima del diluvio e Grande Mutazione? Questa non è la Chiesa di Gesù Cristo e il destino del maschio non è di farsi sodomizzare da un altro maschio ma amare una donna 
di Francesco Lamendola  

  

Viviamo nella cultura dei diritti: tutti sventolano, rivendicano, pretendono il riconoscimento di una serie infinita di diritti; nessuno parla mai dei doveri, meno ancora dei sacrifici, delle rinunce, della conquista lenta, paziente e meritata di ciò cui onestamente e legittimamente si aspira; tutti si aspettano il successo dietro l’angolo, insieme ai soldi, al sesso, alla gloria e al potere, ma non per una qualche abilità, coltivata con serietà e diligenza, bensì sulla base del nulla, del narcisismo più sfrontato e della pura e semplice faccia tosta.
In questa ubriacatura, in quest’orgia dei diritti e delle rivendicazioni, in questo parossismo di sedicente impegno civile, di sacrosante “lotte”, “battaglie” e “campagne” per la giustizia, la libertà e la pace, nonché di militanza ideologica (altro che tramonto delle ideologie: ma se tutto, ormai, è diventato ideologico, anche andare al cesso!), quel che più colpisce le persone che hanno passato gli anta è la sistematica, furbesca, pianificata rimozione del passato, affinché i giovani non solo non possano fare confronti, ma non sappiano affatto che cos’era la nostra società, che cos’era la famiglia, che cos’era la scuola, che cos’era la Chiesa, che cos’era l’esercito, che cos’era la Patria, che cos’erano il lavoro, il risparmio, e quindi anche le banche, e cos’erano la televisione e lo sport, prima del diluvio: prima della Grande Mutazione che, a partire dalla seconda metà del Novecento, e oggi con ritmo sempre più serrato, addirittura frenetico, ha letteralmente cambiato il volto del mondo in cui viviamo, dai particolari più secondari fino alle cose più importanti, e ciò tanto nell’ambito della vita privata (o di quel che ne rimane), quanto in quello della vita pubblica. Infatti, se il mondo ha totalmente cambiato aspetto, ma i giovani non lo sanno, né lo devono sapere; se questa sostituzione di civiltà, da una civiltà dei valori a una civiltà dei diritti unilaterali (e quindi del nulla), da una civiltà della vita, con tante nascite e fiducia nel domani, a una civiltà della morte, ricca solo di contraccezione, aborti, eutanasia, droga libera e matrimonio omosessuale, avviene senza che i giovani sappiano che è avvenuta, e si riesce a far loro credere che tale è la civiltà, che qualunque vera civiltà è simile a questa in cui ora stiamo vivendo, cioè che in qualunque vera civiltà dominano i diritti a senso unico, l’aborto (diritto di sopprimere il nascituro), l’eutanasia (diritto di sopprimere gli anziani e i malati, o di auto-sopprimersi), la droga libera (diritto di autodistruggersi più o meno lentamente, e di distruggere i propri familiari), il matrimonio omosessuale (diritto, da parte del maschio, di farsi femmina per un altro maschio; e, per la femmina, di farsi maschio per un’altra femmina), allora il gioco è fatto. 

Le non notizia..?

Fatima, nessuna notizia


Se mi è concesso, prenderò le distanze da alcune recenti notizie, comprese quelle riportate dal nostro ottimo blog.
Prenderò le distanze - e parto proprio dai post nostrani - dagli entusiasmi per il fatto che mons. Camisasca abbia celebrato Vetus Ordo lo scorso 13 ottobre.
Prenderò le distanze dalla notizia delle quattro realtà (quattro!) che il 31 ottobre (speculum del 13) avrebbero celebrato in riparazione degli oltraggi a Dio.
Prenderò le distanze dal pellegrinaggio a Fatima che S.E. mons. Burke avrebbe celebrato in gran pompa, purtroppo lasciandoci ancora digiuni di correzione formale (secondo voi è pavidità o calcolo? Ha scoperto possibili ritorsioni mostruose e scandalose per la Chiesa? È un consiglio arrivatogli da Benedetto XVI?).

Riguardo a Fatima infatti queste mini notizie dai confini dell’Impero dicono e ribadiscono una e una sola cosa: che non c’è alcuna notizia.
Non c’è stata la notizia che la Catholica abbia commemorato Fatima: non Roma, no le Conferenze Episcopali.
Le non notizia è la notizia, tutto il resto sono ottime iniziative che riguardano gruppi minoritari e avranno beneficio perlopiù per essi solamente.
Se castighi erano preparati per l’orbe cattolico e non, le celebrazioni periferiche non li allontanano, anzi come campanelle ricordano gli atti di culto disattesi e ravvivano la memoria di ciò che potrebbe accadere, di ciò che sicuramente ci meriteremmo accadesse.

di Satiricus

Oltre ai miracoli accertati grazie ai quali Padre Pio è stato nominato prima Beato, poi Santo, il Padre di Pietralcina portava in sé carismi quali le stigmate (piaghe aperte per oltre 50 anni), la bilocazione (poteva essere visto in due posti contemporaneamente), e la chiaroveggenza (la capacità di leggere il futuro). In pochi sanno però che Padre Pio potrebbe aver lasciato delle vere e proprie Profezie, sotto forma di 12 messaggi di Gesù rivolti a lui e all’umanità. Ne parla Renzo Baschera nel suo libro “I Grandi Profeti”

Ecco i 12 messaggi:
Messaggi profetici di Padre Pio (Tratti dal libro “I grandi Profeti” di Renzo Baschera)

:  il mondo sta andando verso la rovina. Gli uomini hanno abbandonato la giusta strada, per avventurarsi in viottoli che finiscono nel deserto della violenza… Se non ritorneranno subito ad abbeverarsi alla fonte dell’umiltà, della carità e dell’amore, sarà la catastrofe.

verranno cose tremende. Io non riesco più a intercedere per gli uomini. La pietà divina sta per finire. L’uomo era stato creato per amare la vita, ed è finito per distruggere la vita…

quando il mondo è stato affidato all’uomo era un giardino. L’uomo lo ha trasformato in un rovaio pieno di veleni. Nulla serve ormai per purificare la casa dell’uomo. È necessaria un’opera profonda, che può venire solo dal cielo.

preparatevi a vivere tre giorni al buio totale. Questi tre giorni sono molto vicini… E in questi giorni rimarrete come morti, senza mangiare e senza bere. Poi tornerà la luce. Ma molti saranno gli uomini che non la vedranno più.

molta gente scapperà sconvolta. Ma correrà senza avere una meta. Diranno che a oriente c’è la salvezza e la gente correrà verso oriente, ma cadrà in un dirupo. Diranno che a occidente c’è la salvezza e la gente correrà verso occidente, ma cadrà in una fornace.

la terra tremerà e il panico sarà grande… La terra è malata. Il terremoto sarà come un serpente: lo sentirete strisciare da tutte le parti. E molte pietre cadranno. E molti uomini periranno.

siete come formiche, perchè verrà il tempo in cui gli uomini si toglieranno gli occhi per una briciola di pane. I negozi saranno saccheggiati, i magazzini saranno presi d’assalto e distrutti. Povero sarà colui che in quei giorni tenebrosi si troverà senza una candela, senza una brocca d’acqua e senza il necessario per tre mesi.
 scomparirà una terra… una grande terra. Un paese sarà cancellato per sempre dalle carte geografiche… E con lui verrà trascinata nel fango la storia, la ricchezza e gli uomini.
l’amore dell’uomo per l’uomo è diventato una vuota parola. Come potete pretendere che Gesù vi ami, se voi non sapete amare nemmeno quelli che mangiano alla stessa vostra tavola?… Dall’ira di Dio non saranno risparmiati gli uomini di scienza, ma gli uomini di cuore.

10°sono disperato… non so più che cosa fare perchè l’umanità si ravveda. Se continuerà su questa strada, l’ira tremenda di Dio si scatenerà come un fulmine tremendo.

11°una meteora cadrà sulla terra e tutto sussulterà. Sarà un disastro, molto peggiore di una guerra. Molte cose saranno cancellate. E questo sarà uno dei segni…

12°gli uomini vivranno una tragica esperienza. Molti verranno travolti del fiume, molti verranno inceneriti dal fuoco, molti verranno sepolti dai veleni… Ma io rimarrò vicino ai puri di cuore.

Pop o bluff?

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Francesco, un Papa “pop” dalla grande “potenza

 semiotica” – di Sergio Perugini

bergoglio-rideInvito a leggere questo articolo dell’agenzia SIR (linkato qui in basso), perché è una fonte di informazioni a dir poco preoccupanti, così come i giudizi in esso espressi. Si evince innanzitutto che il fanatismo intorno a papa Francesco ormai lo ha trasformato in materia di studio da parte delle Scienze della comunicazione e lo ha assurto a nuovo modello semiotico (Semiotica: Scienza dei segni e dei modi in cui si comunica e si significa qualcosa. Cit. Treccani).
Non importa se la sua gestualità e le sue innovazioni in campo religioso siano in netta contrapposizione con la bimillenaria tradizione ecclesiastica e religiosa della Chiesa cattolica, perché ormai lui è diventato un osannato simbolo di rottura con quanto insegnato e predicato dalla resurrezione di Cristo fino al suo arrivo.

Le bugie hanno le gambe lunghe,ma rendono il centuplo in alberghi e veggenze

Il problema di Medjugorje. Intervista al teologo Manfred Hauke sul recentissimo volume di Donal A. Foley

Martedì 14 novembre 2017 (ore 21.00, Aula civica Monsignor Gandini, a Seregno – vedi già qui) il Circolo Culturale Cardinal John Henry Newman ospiterà la presentazione del libro di Donal A. Foley, Comprendere Medjugorje. Visioni celesti o inganno religioso? recentemente pubblicato in una coedizione della casa editrice della Facoltà Teologica di Lugano Eupress FTL e dell’editore Cantagalli. Sarà presente all’evento l’autore dello studio Donald A. Foley, il dottor Andrea Sandri, traduttore del libro, e il Professor don Manfred Hauke, dogmatico e mariologo. Foley, che è un esperto di apparizioni mariane nell’età moderna, analizza la trascrizione delle interviste fatte ai veggenti dai francescani nei primi giorni delle presunte apparizioni. La prima e la seconda edizione del volume sono state pubblicate in inglese nel 2006 e 2011, questa terza edizione esce ora tradotta in italiano, con parti inedite.
Pubblichiamo qui di seguito un’intervista del Professor Hauke sui principali contenuti dell’opera uscita nel quotidiano ticinese
Giornale del Popolo lo scorso sabato 4 novembre in vista di un'analoga presentazione che avrà luogo il 13 novembre presso la Facoltà Teologica di Lugano.

Dio e Lucifero hanno bisogno l’uno dell’altro?

    Massoneria & Chiesa: l'unico dialogo usato è la minacciaA
Ha suscitato molti interrogativi e perplessità l'iniziativa promossa dalla Massoneria siciliana di organizzare un incontro con un vescovo e un teologo per discutere sui punti di vicinanza e di lontananza tra il Grande Oriente e la Chiesa Cattolica. Ma non è la prima volta che i grembiulini provavano a chiedere un dialogo con la Chiesa. E' accaduto ad esempio nel 1977 e prim'ancora nel 1937, come documentato da questo scritto di Padre Paolo Siano per la Nuova BQ. In entrambi i casi la Chiesa rifiutò sdegnata una proposta che prevedeva con arroganza e intimidazione, un certo ammorbidimento del Papa nei confronti dei Massoni. Perché la dottrina massonica è inconciliabile in ogni modo con il Cristianesimo. Ecco che cosa accadde allora, per capire che questo dialogo ricercato da gran maestri e venerabili in realtà nasconde un abbraccio mortale.

Dracula for pope


DON MINUTELLA, OGGI DOPPIA SCOMUNICA. IL PRETE CONTESTA L’ATTO: “QUESTO SA DI REGIME, NON DI CHIESA CATTOLICA”.



Oggi si scomunica don Minutella. Il sacerdote siciliano l’ha annunciato egli stesso, in un intervento in diretta ieri sera su Radio Domina Nostra, un’emittente religiosa siciliana, e il video della trasmissione è visibile qui.
Nei mesi scorsi il sacerdote, molto esplicito nelle sue critiche ad alcune decisioni del Vaticano e del papa, e in particolare molto critico delle ambiguità contenute nell’esortazione post-sinodale Amoris Laetitia, era stato rimosso dalla sua parrocchia e obbligato al silenzio. Una misura a cui ha ottemperato per nove mesi. Ieri sera ha ripreso a parlare. Vi offriamo qui una parziale trascrizione del suo discorso:

Nuoce gravemente

VIETATO FUMARE

giovedì 9 novembre 2017

I due stendardi

La “svolta luterana” di papa Francesco             

(di Roberto de Mattei) Il 31 ottobre 2016 papa Bergoglio inaugurava l’anno di Lutero, incontrando i rappresentanti del luteranesimo mondiale nella cattedrale svedese di Lund. Da allora riunioni e celebrazioni “ecumeniche” si sono succedute ad abundantiam all’interno della Chiesa.
A un anno esatto da quella data, la “svolta luterana” è stata suggellata da un atto simbolico di cui pochi hanno avvertito la gravità: l’emissione, da parte delle Poste Vaticane, di un francobollo che celebra la nascita del protestantesimo, avvenuta il 31 ottobre 1517, con l’affissione delle 95 tesi di Lutero sulla porta della cattedrale di Wittenberg. «V Centenario della Riforma protestante», si legge in cima al francobollo, presentato il 31 ottobre di quest’anno dall’Ufficio Filatelico del Vaticano.
Secondo il comunicato ufficiale, il francobollo: «ritrae in primo piano Gesù crocifisso sullo sfondo dorato e atemporale della città di Wittenberg. In atteggiamento di penitenza, inginocchiati rispettivamente a sinistra e destra della Croce, Martin Lutero sostiene la Bibbia, fonte e meta della sua dottrina, mentre Filippo Melantone, teologo e amico di Martin Lutero, uno dei maggiori protagonisti della riforma tiene in mano la Confessione di Augusta, Confessio Augustana, la prima esposizione ufficiale dei principi del protestantesimo da lui redatta».

Il fine ultimo

"Messa Ecumenica"? Sarà molto peggio


Il liturgista italiano Andrea Grillo, un intimo di papa Francesco e nemico rabbioso della fede Cattolica, ha commentato sulla commissione segreta al lavoro su una “Messa ecumenica.

Secondo Grillo, non si tratta di una "messa ecumenica", ma di un tentativo di mettere sullo stesso piano la Santa Messa e i servizi Protestanti.

Scrivendo su settimananews (7 novembre), Grillo mette in chiaro che il fine ultimo è quello di abolire il sacerdozio, dato che, secondo lui, non c'è essenziale differenza tra un servizio protestante e la Messa Cattolica, e i ministri laici protestanti e i sacerdoti ordinati possono "riconoscersi reciprocamente".

L’era della Misericordia


HARVEY WEINSTEIN DIVENTA MISTICO E MARTIRE (E’ l’era della Misericordia).


Ha preso almeno 82 attrici nei modi più brutali,  alcune le ha costrette a “forced  oral sex”,  su altre   “masturbated”,  eccetera. Adesso il produttore  caduto, Harvey Weinstein  dice ai pochi amici rimastigli di se di “essere un salvatore, di essere nato per prendere la colpa per il suo comportamento per cambiare il modo”;  che lo scandalo è successo in modo che lui possa cambiare il mondo;  che accetta la punizione come   “ martire del cambiamento sociale”.  Grazie al suo peccato, le donne hanno ottenuto un riscatto,una liberazione storica…

Era cattolico prima di essere eletto?

VERI CATHOLICI PUBBLICA SUL GIORNALE UN APPELLO – PUBBLICITÀ – A CARDINALI, VESCOVI, E POPOLO DI ROMA PER CORREGGERE IL PAPA.



“Veri Catholici!, un’associazione internazionale nata qualche anno fa con l’obiettivo di preservare la Fede eterna insegnata dal Nostro Signore Gesù Cristo, che è stata tramandata all’interno della Chiesa Cattolica durante i secoli, e che è molto attiva nella rete con una piattaforma che pubblica in ben dieci lingue, è protagonista oggi di un’iniziativa clamorosa. Veri Catholici ha comprato spazio pubblicitario su un giornale nella sua edizione centro-sud per lanciare una petizione molto particolare, rivolta a cardinali e vescovi della Chiesa, oltre che diretta al popolo di Roma.

Attenzione che attesta la cordialità..!?

“Uno dei musulmani rimasti si convertirà, diventerà prete, vescovo e poi cardinale, e quando verrà eletto il nuovo Papa (subito prima dell’Anticristo) questo cardinale ucciderà il Papa prima che sia incoronato, a causa della gelosia, perché lui stesso desidera essere Papa; allora quando gli altri cardinali eleggeranno il Papa successivo, questo cardinale si proclamerà anti-Papa e i due terzi dei cristiani lo seguiranno.” XII secolo, profezia di Santa Ildegarda 

Con un segno di attenzione che attesta la cordialità del rapporto, il Papa ha ricevuto oggi il grande imam di al-Azhar Ahmed Muhammad al-Tayyib, dopo averlo già ricevuto in Vaticano a maggio del 2016 dopo che Francesco in persona ha partecipato ad aprile di quest’anno a una conferenza di pace ospitata da al-Azhar al Cairo. 

Il cristianesimo dei benpensanti


UN CRISTIANESIMO LIOFILIZZATO        


Un cristianesimo liofilizzato e normalizzato. Silenziosamente la virata in senso liberale neomarxista progressista modernista del clero cattolico avviene in perfetta sintonia con gl’indirizzi e la strategia dell'élite mondiale
 di Francesco Lamendola  



Se n’era accorto il grande, grandissimo Kierkegaard, più di un secolo e mezzo fa: il cristianesimo dei moderni è un cristianesimo rimpicciolito, standardizzato, meschino, asfittico; è il cristianesimo dei benpensanti, che lo hanno addomesticato secondo la loro misura, e ne hanno tolto tutte le asperità, tutte le spine, insomma lo scandalo, e l’hanno trasformato in una minestrina tiepida e insipida, in un liofilizzato politicamente corretto, che marcia sempre col vento in poppa delle ultime tendenze nel mondo profano, alle quali si associa, o meglio si accoda, per non aver disturbi, né fastidi, e per trovarsi sempre al calduccio, riparato dagli spifferi e con le spalle ben coperte nei confronti di qualunque imprevisto, di ogni sgradita sorpresa. Ma questo, naturalmente, non è più il cristianesimo; questo non è più il Vangelo di Gesù. Togliere lo scandalo, togliere il soprannaturale, togliere la Croce, significa assassinare il Vangelo: è una sporca operazione, e se molti la fanno, o meglio la subiscono, semplicemente per istinto gregario e per pecorile conformismo, vi è anche una minoranza perfettamente lucida e cosciente, che sa bene quel che sta facendo e perché lo sta facendo, intenzionata a trasformare il cristianesimo in un vago sincretismo buono per tutte le stagioni, paravento di un naturalismo e di un panteismo appena mascherati, e a trasformare la Chiesa cattolica in una Pia Società delle Ottime Intenzioni, buonista, pacifista, ecologista e animalista, a sua volta paravento di una Nuova Religione Mondiale gnostico-massonica, guidata da una occulta élited’illuminati che se ne servirà come supporto per instaurare, rafforzare e rendere definitivo il controllo mondiale della finanza e dell’economia, cosa che richiede anche il controllo totale della cultura, dell’informazione e di quel che resta della “spiritualità”, ridotta a bricolage fai-da-te, mescolando buddismo, occultismo, magia, teosofia, antroposofia, Kabbalah, sufismo, New Age, yoga, tantrismo e Dio sa cos’altro.

C.G.M.

Errare humanum est...




Un lettore, dopo aver letto il post del 31 ottobre, mi ha fatto la seguente richiesta: «Potrebbe raccontarci di cosa cera scritto nel Catechismo olandese che  mi pare di capire  provocò il rigetto e quindi il ritorno a un catechismo universale?».


Beh, non credo che sia stato solo il Catechismo olandese a provocare il rigetto dei catechismi nazionali col conseguente ritorno a un catechismo universale. Bisogna tener presente che il Catechismo olandese fu pubblicato nel 1966, mentre la richiesta per la stesura di un catechismo universale fu presentata al Papa durante il Sinodo del 1985. Nel corso dei vent’anni che separano le due date furono pubblicati catechismi pressoché in tutti i paesi, fra cui l’Italia.