LA CHIESA DI SAN QUIRINO
XV - Omaggio alle chiese natie: San Quirino. Una follia del Concilio Vaticano II. L’avere accostato brutalmente la chiesa barocca del 1600 e quella del tardo 1900 ha prodotto un risultato di assurda e incomprensibile dissonanza
di Francesco Lamendola
La più antica chiesa cittadina dedicata a San Quirino sorgeva poco fuori delle mura cittadine, non lungi dall’attuale Piazzale Osoppo; assalita da truppe turche nel corso di un’incursione, nel 1472, e parzialmente incendiata, venne restaurata, ma poi, lentamente, cadde in rovina. Nel 1595, quando la città venne suddivisa in parrocchie dal patriarca di Aquileia Francesco Barbaro, una nuova chiesa venne costruita per servire il borgo Gemona, ma l’opera andò a rilento e l’edificio venne ultimato solo nella seconda metà del ‘600 e dedicato alla Madonna della Misericordia e a san Luigi Gonzaga, tuttavia rimase a lungo inagibile. A quell’epoca, da molto tempo, la sede parrocchiale era presso la vicina chiesa di Santa Chiara, molto più antica (della fine del 1200), che ora si trova all’interno dell’area del Collegio Uccellis. Solo all’inizio del ‘700 la parrocchia fu traslata nella chiesa della Madonna della Misericordia, soprattutto perché le monache clarisse si erano lamentate di dover dividere il sacro edificio con la popolazione di un quartiere molto popoloso e di non avere una chiesa tutta loro. Bisogna arrivare comunque al 1701 perché la nuova chiesa venisse consacrata e aperta al culto, dopo essere stata dedicata a San Quirino, vescovo e martire di Sisak, in Croazia, e al 1725 perché fosse finalmente completato il campanile. L’interno, a pianta rettangolare, è ricco di opere pittoriche e scultoree, fra le quali spicca l’altar maggiore e la pala di Antonio Carneo (1637-1692), il maggior pittore friulano del ‘600, raffigurante una serie di storie della vita del re Davide. Nel 1808 le leggi napoleoniche imposero la soppressione di molte sedi parrocchiali e tale sorte toccò anche a quella di San Quirino, che venne unita al Redentore; col ritorno degli austriaci fu ripristinata la situazione precedente, e per un secolo e mezzo San Quirino è stata il cuore spirituale del borgo Gemona, uno dei più popolosi della città.
Una follia del Concilio Vaticano II. L’avere accostato brutalmente la chiesa barocca del 1600 e quella del tardo 1900 ha prodotto un risultato di assurda e incomprensibile dissonanza.
Ed ecco che si arriva al 1967, al vento di follia del Concilio Vaticano II e alle deliranti teorie sulla nuova architettura sacra.