ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 3 agosto 2018

“Senza colpo ferire”…

“Così Lucifero continuamente trascina all’Inferno un gran numero di uomini" - la Vergine SS. parla chiaro alla venerabile Maria di Gesù d'Agreda



Dalla “Mistica città di Dio,Vita della Vergine Madre di Dio” rivelata alla Venerabile Suor Maria di Ágreda

Insegnamento della Regina del cielo, parla Maria Vergine:


Figlia mia, tutte le opere del mio Figlio santissimo e mie sono colme di insegnamenti e istruzioni per gli uomini che le considerano con attenta stima. Sua Maestà si allontanò da me affinché cercandolo con dolore e lacrime lo ritrovassi poi con gioia a mio vantaggio spirituale. Anche tu devi cercare il Signore con amaro dolore, affinché questo dolore ti procuri un’incessante sollecitudine, senza riposare su cosa alcuna per tutto il tempo della tua vita, sino a quando tu non arrivi a possederlo e non lo lasci più. Perché tu comprenda meglio il mistero del Signore, sappi che la sua sapienza infinita plasma le creature capaci della sua eterna felicità ponendole sì sul cammino che conduce ad essa, ma allo stesso tempo così lontane e non sicure di arrivarvi.

Fintanto che non siano giunte a possedere l’eterna felicità, vivano sempre pronte e nel dolore, affinché la sollecitudine generi in esse un continuo timore e orrore per il peccato, il quale fa perdere la beatitudine. Anche nel tumulto della conversazione umana la creatura non si lasci legare né avviluppare dalle cose visibili e terrene.


Il Creatore aiuta in questa sollecitudine, aggiungendo alla ragione naturale le virtù della fede e della speranza, le quali stimolano l’amore con cui cercare e trovare il fine ultimo. Oltre a queste virtù e ad altre infuse con il battesimo, manda ispirazioni e aiuti per ridestare e rimuovere l’anima lontana dallo stesso Signore, affinché non lo dimentichi né si scordi di se stessa mentre è priva della sua amabile presenza. Anzi continui la sua strada sino a giungere al bene desiderato, dove troverà la pienezza del suo amore e dei suoi desideri.

Potrai, dunque, capire quanto grande sia la cecità dei mortali e quanto scarso il numero di coloro che si concedono il tempo di considerare attentamente l’ordine meraviglioso della loro creazione e giustificazione e le opere che l’Altissimo ha compiuto per così alto fine. A questa dimenticanza fanno seguito tanti mali, quanti ne soffrono le creature attaccandosi al possesso dei beni terreni e dei piaceri ingannevoli, come se questi fossero la loro felicità e il fine ultimo: è cattiveria grande, rivolta contro la volontà del Signore.

I mortali vogliono in questa breve e transitoria vita dilettarsi di ciò che è visibile, come se fosse il loro ultimo fine, mentre dovrebbero usare le creature come mezzo per raggiungere il sommo Bene e non per perderlo. Avverti, dunque, o carissima, questo rischio della stoltezza umana. Tutto ciò che è dilettevole, piacevole e poco serio giudicalo un errore; di’ all’appagamento dei sensi che si lascia ingannare invano e che è madre della stoltezza, rende il cuore ubriaco, impedisce e distrugge tutta la vera sapienza.


Vivi sempre con il santo timore di perdere la vita eterna e sino a quando non l’avrai raggiunta non ti rallegrare in altre cose se non nel Signore. Fuggi dalle conversazioni umane e temine i pericoli. Se per obbedienza o a gloria sua Dio ti porrà in mezzo ad essi, devi confidare nella sua protezione, e tuttavia con la necessaria prudenza non devi essere né svogliata né negligente.

Non ti affidare all’amicizia e alla relazione con le creature, perché vi è riposto il tuo pericolo più grande. Il Signore ti ha dato un animo grato e un’indole dolce, affinché tu sia incline a non resistergli nelle sue opere, usando per suo amore i benefici che ti ha concesso. Se permetterai che in te entri l’amore delle creature, queste sicuramente ti trasporteranno, allontanandoti dal sommo Bene. Altererai, così, l’ordine e le opere della sua sapienza infinita. È cosa molto indegna utilizzare il più grande beneficio della natura con un oggetto che non sia il più nobile di tutta la natura stessa. Sublima le azioni delle tue facoltà e rappresenta ad esse l’oggetto nobilissimo dell’essere di Dio e del suo Figlio diletto tuo sposo, il più bello tra i figli dell’uomo, e amalo con tutto il tuo cuore, la tua anima e la tua mente.

Figlia mia, l’Altissimo, buono e clemente, ha dato e continua a dare l’esistenza a tutti gli esseri viventi, non nega ad alcuno la sua provvidenza e illumina fedelmente ogni uomo, affinché possa intraprendere il cammino della conoscenza di Lui e poi entrare nel gaudio perenne, se non oscura questa luce con le sue colpe, abbandonando la conquista del regno dei cieli. Dio, con le anime che per i suoi segreti giudizi chiama a far parte della Chiesa, si dimostra più generoso. Nel battesimo, infatti, comunica loro con la grazia le virtù “infuse essenzialmente”, dette così perché nessuno può acquistarle da se stesso, e quelle “infuse accidentalmente”, che cioè potrebbero ottenere con le opere. Egli le anticipa loro perché siano più pronte e devote nell’osservare la sua santa legge. Ad alcune, oltre alla fede, la sua benevolenza aggiunge speciali doni soprannaturali di maggior intelligenza e forza per comprendere e attuare i comandamenti evangelici. In questo favore si è mostrato verso di te più liberale di quanto non lo sia stato con molte generazioni; perciò ti devi contraddistinguere nella carità e nella corrispondenza che gli spetta, stando sempre umiliata e abbracciata alla polvere.

Con la sollecitudine e l’affetto di una madre, ti voglio insegnare l’astuzia con la quale satana si sforza di distruggere questi benefici dell’Onnipotente. Da quando le creature cominciano a usare la ragione, molti demoni le seguono una per una con vigilanza e, proprio nel momento in cui esse dovrebbero innalzare la mente alla cognizione di Dio e iniziare ad esercitare le virtù ricevute, con incredibile furore e sagacia tentano di sradicare la semenza divina. Se non ci riescono, fanno in modo che questa non dia frutto, incitando gli uomini ad atti viziosi, inutili e infantili. Li distraggono con tale iniquità perché non si servano della fede, della speranza e di quanto ancora è stato loro elargito, non si ricordino che sono cristiani e non cerchino di conoscere il loro Dio, i misteri della redenzione e della vita eterna. Inoltre, questi nemici introducono nei genitori una stolta inavvertenza o un cieco amore carnale verso i propri figli e spingono i maestri ad altre negligenze, affinché non si preoccupino della maleducazione, permettano loro di corrompersi e di acquisire cattive consuetudini e di perdere le loro buone inclinazioni, avviandosi così alla rovina.

Il pietosissimo Signore, però, non tralascia di ovviare a questo rischio. Rinnova loro la luce interiore con altri aiuti e sante ispirazioni, con la dottrina della Chiesa attraverso i suoi predicatori e ministri, con l’uso e il rimedio efficace dei sacramenti, e con altri mezzi che servono a ricondurli sulla via della salvezza. Se nonostante questi numerosi provvedimenti sono pochi coloro che tornano alla salute spirituale, la causa di ciò sta nell’empia legge dei vizi e nelle abitudini depravate che si prendono durante la fanciullezza. Siccome è vera la sentenza: «Quali furono i giorni della gioventù, tale sarà anche la vecchiaia», i diavoli acquistano sempre più coraggio e potere sulle anime. Pensano, infatti, che, come le dominavano quando esse avevano commesso meno e minori colpe, così lo potranno fare con più facilità quando senza timore si saranno macchiate di molte altre e più gravi. Poi le muovono alla trasgressione e le colmano d’insensata audacia. Ciascun peccato compiuto da una persona toglie a questa forze interiori e la soggioga maggiormente a satana che, come tiranno, se ne impossessa e l’assoggetta a tale malvagità e meschinità da schiacciarla sotto i piedi della sua iniquità; quindi la conduce dove vuole, da un precipizio a un altro.

Questo è il castigo che spetta a chi la prima volta si sottomette a lui. Così Lucifero continuamente trascina all’inferno un gran numero di uomini, sollevandosi sempre di più contro l’Altissimo nella sua superbia. Per tale via ha introdotto nel mondo la sua prepotenza, facendo dimenticare agli uomini i “novissimi”: morte, giudizio, inferno e gloria; ha gettato tante nazioni di abisso in abisso, sino a farle cadere in errori così ciechi e bestiali quanto quelli che contengono tutte le eresie e le false sette degli infedeli.

Pensa, dunque, figlia mia, a un pericolo così grande e non scordarti mai dei precetti di Dio e delle verità cattoliche. Non ci sia giorno in cui tu non mediti su questo; consiglia alle tue religiose e a tutti coloro ai quali parlerai di fare lo stesso, perché il nemico, il diavolo, si affatica e veglia per oscurare il loro intelletto e deviarlo dalla legge divina, affinché l’intelligenza non indirizzi la volontà, potenza cieca, a compiere gli atti per la giustificazione, che si consegue tramite viva fede, speranza certa, amore fervente e cuore contrito e umiliato.

Per approfondire visita questo link:

perlamaggiorgloriadidio.wordpress.com


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PER CONOSCERE LA VENERABILE MARIA D'AGREDA

Singolarissima figura di donna, religiosa, mistica, scrittrice, della Spagna del XVII secolo, la cui fama ha superato i secoli e i continenti.

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LE INCREDIBILI BILOCAZIONI NEL CONTINENTE AMERICANO

Il fenomeno delle sue bilocazioni (della venerabile Maria di Gesù d'Agreda), costituisce una delle vicende più incredibili, e al contempo più storicamente attestate, dell'intera storia cristiana.

Bisogna dire che questi eventi, insieme ad altri fenomeni, furono posti all'esame della famosa Inquisizione Spagnola, che con i suoi drastici metodi, capaci di smantellare psicologicamente, qualsiasi simulatore, sottopose la suora per settimane e per dieci ore al giorno, agli interrogatori; ma alla fine i severi inquisitori dovettero arrendersi, concludendo che i fatti straordinari erano veri.

All'inizio del Seicento, i missionari francescani già presenti in Messico, decisero di avanzare nel nord della regione, nell'attuale Texas, per fondare nuove missioni; e poi anche in Arizona, California e Nuovo Messico, ma furono massacrati dalle bellicose tribù locali, i famosi e leggendari Navajos, Apaches, Comanches.

Nel 1622 una nuova spedizione di francescani, guidati da padre Alonso de Benavides, raggiunse di nuovo il Texas e il New Mexico, dove impiantarono una missione fortificata e lì dopo un po', i francescani cominciarono a ricevere le visite inaspettate dei capi degli Xamanas, una delle tribù più grandi ed aggressive fra gli 'indiani ' d'America.

Essi chiedevano agli sbalorditi missionari di inviare tra loro qualche sacerdote, che amministrasse il battesimo e gli altri Sacramenti; alle domande che venivano poste loro, essi rispondevano che da tempo fra le tribù di quelle regioni, c'era una giovane signora vestita d'azzurro, che compariva fra loro predicando il regno di Gesù Cristo e insegnando le verità della fede; parlava nella loro lingua, compiva prodigi e li esortava a chiamare i missionari; poi scompariva di nuovo, senza rilevare la sua provenienza.

Convinti dalle suppliche degli Xumanas, i francescani si unirono a loro nel viaggio di ritorno, fino ai loro accampamenti; numerose relazioni dell'epoca, raccontano che i missionari francescani, furono accolti da una grande folla disposta in processione e con enormi croci adornate da fiori della prateria; i meravigliati missionari poterono constatare, che quegli indigeni, mai contattati da alcun europeo, possedevano una completa formazione dottrinale e chiedevano solo i sacramenti.
Anche in altri luoghi, in Arizona e California, i missionari trovarono tribù indigene sconosciute, già catechizzate da quella che gli storici americani chiameranno “The Lady in blue”.

I francescani cominciarono a pensare a Maria di Gesù di Agreda, identificandola nella giovane “signora in blù” (all'epoca suor Maria aveva venti anni e l'abito della Congregazione era azzurro); perché l'arcivescovo di Città del Messico, reduce da una visita in Spagna, aveva parlato loro di una giovane monaca di Castiglia, che, pur non essendosi mai mossa dal suo convento, descriveva minuziosamente in certe sue lettere, l'America come se le fosse familiare.

Nel 1631 padre Alonso de Benavides, capo della spedizione francescana in Texas, rientrò in Spagna e raggiunse Agreda in Castiglia, a far visita a suor Maria de Jesus.

La ventinovenne suora, non ebbe difficoltà ad ammettere di essere stata esaudita nel suo desiderio missionario; Dio le aveva concesso di raggiungere l'America centinaia di volte, non sapendo però “se senza o con il corpo”.
Aggiunse allo sbalordito padre Alonso, che ne scrisse poi la dettagliata relazione, i nomi di tutti i confratelli missionari, ricordò episodi e avventure missionarie, che lui stesso aveva dimenticato, confermò di avere catechizzato oltre gli Xamanas anche molte altre tribù.

Ancora nel 1699, cioè ben 34 anni dopo la morte di suor Maria, furono scoperte per la prima volta tribù che professavano un cristianesimo senza sacerdoti, perché non ne avevano mai trovato uno; anche questi indigeni raccontarono che molti anni prima, una misteriosa signora con abito lungo azzurro, si era presentata a loro, che ne provarono spavento, tanto che la bersagliarono con le frecce, senza però colpirla, alla fine si tranquillizzarono e presero ad ascoltarla.
Recentemente nel 2003, un gruppo di Università texane, ha organizzato un convegno sulla figura della venerabile suora spagnola, che riempì della sua fama la Spagna e le Colonie di re Filippo IV, il quale scambiò con lei centinaia di lettere, chiedendole consigli e pareri.


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Continua a leggere il profilo biografico della Venerabile
qui:


www.santiebeati.it/dettaglio/92987

TOP! - Il Trionfo del Cuore Immacolato verrà “senza colpo ferire”… Parola di Gedeone, Emmerich e don Bosco



Amici, condivido con voi una interessante riflessione.

Mi ha sempre colpito, destando vivo interesse ed entusiasmo, la certezza di quella vittoria, trionfo di Dio nel tempo, che si avrà nel prossimo futuro con il tanto menzionato Trionfo del Cuore Immacolato di Maria

Questo intervento sarà un intervento diretto e cioè le forze nemiche numerose potenti militanti contro la Chiesa (sia fuori che dentro di Essa) saranno sbaragliate in un modo clamoroso e del tutto soprannaturale, divino, palesando che il venturo Regno di Cristo attraverso Maria non sarà opera di strategie umane ma dell’intrattenibile ed efficace onnipotenza divina.

Da dove attingo questa certezza?
Dalla testimonianza congiunta della Sacra Scrittura e della autentica Profezia cattolica

Rimasi tempo fa particolarmente sorpreso dal confronto tra un evento biblico e due profezie moderne che presentano alcune dinamiche molto somiglianti in relazione a questo intervento salvifico di Dio.
Scorsi senza troppa difficoltà una medesima “logica divina” sottostante questi tre riferimenti davvero meravigliosa.
Il tutto mi suggerì delle riflessioni che desidero condividere con la speranza che possano giovare a tanti.

Il primo riferimento è scritturistico: Libro dei Giudici 6 ,23ss. in cui si narra della battaglia vittoriosa dell'esercito di Gedeone contro Madian. Ebbene, il capo di Israele sconfisse il temibile e potente esercito nemico con soli 300 uomini e, cosa ancora più sorprendente, “senza colpo ferire”: al suono della tromba in seguito ad un particolare rituale simbolico avvenne un fatto prodigioso: nottetempo i soldati nemici si destarono per il rumore e, colti da un improvviso ed invincibile terrore, cominciarono a colpirsi gli uni gli altri autodistruggendosi senza che nessun israelita avesse sferrato colpo alcuno. Un intervento prodigioso di Dio risolse, dunque, vittoriosamente la battaglia degli uomini Gedeone contro i madianiti.

Il secondo riferimento è invece profetico. In una delle sue visioni la beata Caterina Emmerich racconta:
« Vidi le sette segrete minare spietatamente la grande Chiesa. Vicino ad esse vidi una bestia orribile che saliva dal mare. (Ap 13,1). In tutto il mondo le persone buone e devote, e specialmente il clero, erano vessate, oppresse e messe in prigione. Ebbi la sensazione che sarebbero diventate martiri un giorno. Quando la Chiesa per la maggior parte era stata distrutta e quando solo i santuari e gli altari erano ancora in piedi, vidi entrare nella Chiesa i devastatori con la Bestia. Là essi incontrarono una donna di nobile contegno che sembrava portare nel suo grembo un bambino, perché camminava lentamente. A questa vista i nemici erano terrorizzati e la Bestia non riusciva a fare neanche un altro passo in avantiEssa proiettò il suo collo verso la Donna come per divorarla, ma la Donna si voltò e si prostrò, con la testa che toccava il suolo. Allora vidi la Bestia che fuggiva di nuovo verso il mare, e i nemici stavano scappando nella più grande confusione” (Agosto –ottobre 1820) ».
Come si sarà notato anche qui si assiste ad un fatto meraviglioso: i nemicidi Dio, della Vergine Santissima, della Chiesa sono sbaragliati senza colpo ferire, un intervento prodigioso e soprannaturale scompone la banda malefica, cala su di essa un misterioso terrore, tutti coloro che vi fanno parte si danno a precipitosa e disordinata fuga.

E se tutto questo non bastasse, alla ricerca di una conferma, la troveremo in quel famoso e profetico sogno di San Giovanni Bosco sulle due Colonne di salvezza (terzo riferimento). Il pontefice Ammiraglio in quel sogno, nel momento di massima difficoltà e persecuzione, ordina che la Nave-Chiesa ferocemente attaccata dalle navi nemiche attracchi a due colonne prodigiosamente apparse nel mare in tempesta, simboleggianti l'Eucaristia e la Vergine immacolata. Ciò che avviene in seguito ha dello straordinario: le navi avversarie entrano nel panico più totale e si affondano tra loro, colpendosi le une le altre.

Non è amici carissimi davvero incredibile tutto questo? …
Provo, a questo punto a suggerire qualche riflessione ed applicazione.

Quelle “dinamiche somiglianti” a cui accennavo all'inizio consistono essenzialmente in questo: nella battaglia in corso tra le forze del Bene e quelle del Male la vittoria delle prime sulle seconde non sarà data dalla loro supremazia, dalla loro maggiore forza. Avverrà invece che un intervento del tutto gratuito, prodigioso e soprannaturale risolverà le sorti dello scontro in favore dei buoniGiudici capitolo 6, la visione della Beata Emmerich, il sogno di Don Bosco: ciascuno di essi offre delle suggestioni interessanti per scoprire cosa sarà decisivo, cosa determinerà questa vittoria prodigiosa del Bene sul Male. In tutti e tre i casi non è l’umano ma il divino a fare la differenza.

Gedeone: è esattamente dopo il suono delle trombe e la rottura delle brocche con dentro le candele accese che i madianiti si scompongono, si auto annientano clamorosamente.
Così spiega il significato allegorico di questo "rituale" il Servo di Dio don Dolindo Ruotolo
« In questa singolare battaglia, noi troviamo la vittoria dello spirito sulla forza bruta. Dio elimina gli armati d’Israele perché non aveva bisogno di spade, ma di uomini di fede, di cuori saldi, di anime sottomesse e obbedienti. Questi uomini obbediscono e seguono pienamente Gedeone; il loro programma è tutto in quelle parole: La spada per il Signore e per Gedeone; per il Signore e per Gedeone.
Non si appellano a Dio disdegnando chi lo rappresenta, ma uniscono in un solo concetto, in un solo ideale, il Signore e il capo dell’esercito. L’elemento umano del quale Dio si servì per dare la vittoria agli Ebrei fu la disciplina perfetta dei trecento, il loro grido, la fiaccola e la tromba, che sgominarono il campo madianita, gettandolo nella confusione. Ma l’elemento umano avrebbe avuto ben poco valore senza l’aiuto straordinario di Dio: esso servì solo ad attrarre la divina misericordia sul piccolo campo israelita.
Era il simbolo e la figura delle spirituali battaglie dei santi della Chiesa, e quindi della medesima Chiesa: un pugno di uomini, pieni di fede, che non hanno altra arma che una fiaccola e una tromba: una fiaccola prima nascosta, che si manifesta quando è infranto il vaso di argilla, una tromba e una voce che grida.
La fiaccola è la fede, è la virtù dei santi, che si manifesta quando il loro corpo, cioè la creta dove è nascosta, è infranto dal dolore e dalla penitenza; la tromba è la voce della preghiera che risuona nei Cieli, ed è la voce della predicazione che risuona nel campo nemico come un grido sconcertante, e tra i fedeli come un richiamo di misericordia che li toglie dalla pigrizia e li lancia nella lotta contro l’Inferno.
San Gregorio dice che i martiri furono i vasi di creta che, infranti dalla persecuzione e dal martirio, fecero risplendere i miracoli di Dio e posero in fuga i persecutori.
Questa è una bellissima applicazione del santo Dottore, che si riscontra in tutte le epoche della Chiesa; poiché essa ha sempre nel suo seno i martiri: li ha in quelli che muoiono per la fede, e li ha in quelli che silenziosamente s’immolano. La Chiesa non ha altre armi che queste, non ha altri eroi che quelli che formano in lei una croce viva, e che in croce assalgono il campo nemico, vincendolo non attraverso la forza delle armi, ma attraverso lo spirito
 ».

Beata Caterina Emmerich: nella visione profetica della Beata è risolutore l’intervento gratuito ed efficace di Maria Santissima, che sbaraglia la Setta nemica impedendole di completare il piano di distruzione della Chiesa che sta portando avanti in modo purtroppo molto efficace da diversi decenni.

Don Bosco: anche nel sogno di Don Bosco vi è un riferimento alla Madonna, simboleggiata da una delle due Colonne a cui si aggancia la Chiesa per volere del Pontefice. Ma ad essa si aggiunge anche l'Eucaristia che sarà Colonna di salvezza a tutti gli effetti nell'attuale e nel futuro scenario apocalittico per portare alla vittoria di Dio e alla sconfitta dei suoi nemici.



In conclusione: riassumendo il tutto e mettendo al loro posto tutti questi variegati tasselli si può dire quanto segue:

Sarà Dio stesso, con la potenza della sua mano, ad intervenire salvando la Chiesa proprio nel momento in cui i nemici sembreranno prevalere. Ma se Dio aspetta fino a quel momento non è per debolezza o per indecisione, ma solo perché i Suoi avversari siano completamente umiliati e possa risultare con maggior splendore il trionfo dell'Eterno.

Il grande san Giovanni Crisostomo, Dottore della Chiesa, ci assicura che « è proprio quando la situazione diventa difficile che devi sperare, perché è allora che Dio fa vedere la sua potenza: non quando le cose sono agli inizi, ma quando la situazione è disperata agli occhi umani, quello è il momento in cui Dio ci viene in aiuto [...]. Il Timoniere dell’universo non seda la tempesta con la propria abilità, la fa finire con un solo cenno. Non lo fa subito, fin dall’inizio, perché Egli suole sopprimere i mali non al loro sorgere, ma quando si sono accresciuti fino a giungere al culmine, tanto che i più hanno perso ogni speranza. Ma è proprio allora che Dio interviene con straordinari prodigi, manifestando la sua potenza » (1).

Ma Dio si servirà per questa clamorosa ed epica vittoria del suo piccolo gregge, del suo piccolo esercito, dei Suoi pochi ma fedelissimi amici, degli “Apostoli della Santa Vergine degli ultimi tempi”.

Questi saranno i campioni della devozione mariana ed eucaristica (le due Colonne del sogno di don Bosco), difenderanno la Presenza reale di Gesù nel Santissimo Sacramento e l'onore della Vergine Santissima fino al sangue e alla morte, se necessario, smascherando e condannando le oscure trame dei nemici tese a far sparire la dolce presenza eucaristica di Cristo dagli altari e dai tabernacoli, come anche i connotati della vera devozione a Maria Santissima con false prospettive mariologiche svilenti e avvilenti.
Questi Apostoli sono chiamati ad essere gli angeli dell'amore della riparazione eucaristicasegnati dal sigillo di fuoco della consacrazione alla Vergine Maria; e con quei « cinque pani e due pesci » (Mt 14, 17) che le povere forze umane possono mettere nel Cuore di Dio nell’attuale condizione storica, avranno il privilegio di preparare e forse anche di vedere in azione quel “dito di Dio” che dovrà produrre questo miracoloso sbaragliamento delle forze inique e la conseguente instaurazione del nuovo Regno di Pace, della nuova epoca predetta da Maria Santissima a consolazione di tutti!

AVANTI CON MARIA, AMICI E FRATELLI, E AVANTI CON L’EUCARISTIA!

Note

1) San Giovanni Crisostomo, Commento ai Salmi, salmo 117, nn. 2-3.

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