ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 11 febbraio 2017

Preghiamo e facciamo penitenza, affinché l’ira di Dio ci risparmi

DEMOCRATICISMO: IL PROBLEMA

    La maschera di papa Francesco. Il problema fondamentale della Chiesa oggi è il democraticismo. Ossia al penetrare inesorabile della mentalità egualitaria, militante, dalla sfera della società civile alla sfera del religioso 
di Francesco Lamendola  





Il degrado della Chiesa contemporanea, il logoramento e l’alterazione lenta, ma sistematica, della sua dottrina, le incessanti manipolazioni della sua liturgia, le improvvisazioni nell’ambito della pastorale, la faciloneria con cui vescovi, preti e catechisti s’improvvisano interpreti della Rivelazione in base ai loro personali gusti e preferenze, tutto questo parte da lontano e sotto il pontificato di Francesco ha solo raggiunto il culmine. Il problema fondamentale è riconducibile al democraticismo, ossia al penetrare inesorabile della mentalità egualitaria, orizzontale, militante, dalla sfera della società civile alla sfera del religioso, o di ciò che resta del religioso. Gli uomini delle società moderne sono sempre più cittadini, nel senso giacobino del termine, e sempre meno abitanti della polis, sempre meno membri di una comunità religiosa, sempre meno legati alla tradizione, alle radici, all’identità: mera somma o aggregato disarmonico d’individui, tenuti insieme dal comun denominatore – ed è un vero paradosso - della filosofia dei diritti, che pone l’accento su quel che il singolo può pretendere dalla società e dice molto poco, invece, su quel che la società è in diritto di attendersi dal singolo.

L'incuria delle curie

Negli ospedali c’è un drastico e costante calo delle richieste di estrema unzione. Gli stessi ospedali in cui le norme della Regione Lombardia consentono ora l’ingresso di cani, gatti e conigli. È solo la banalissima conseguenza dell’accurato lavoro con cui il principe di questo mondo si applica alla dannazione degli uomini. Questa è la causa remota e ben conosciuta. Ciò che davvero inquieta è la causa prossima e per nulla scontata: l’indifferenza per i sacramenti indotta nei fedeli dall’incuria di chi li deve, o dovrebbe, amministrare.

Venerdì 10 febbraio 2017
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Gentilissimo Alessandro Gnocchi,
mi scuso se le sottopongo un argomento forse insignificante rispetto agli argomenti di cui si è parlato in queste settimane, ma ci provo lo stesso. Qualche giorno fa mi ha colpito il fatto che la regione Lombardia ha approvato una norma per l’ingresso di cani e gatti negli ospedali. Non so come esprimere il fastidio che mi dà questa cosa, ma mi pare che dia l’idea di dove siamo arrivati. Lei cosa ne pensa?
La ringrazio per l’attenzione,
Anna Manconi

“Stato di guerra”


I gesuiti e la de-cattolicizzazione del papato                  


Nell’approfondimento della prima parte del nostro modesto studio sulla deriva di un certo gesuitismo, alle fondamenta della pastorale post-conciliare della Chiesa, dagli anni ‘60-‘70, passiamo ora ad analizzare i rapporti di questo gesuitismo novatore con i Sommi Pontefici.
È necessaria una breve premessa. In internet vi sono diversi articoli e filmati, soprattutto nel celeberrimo YouTube, contro la Compagnia di Gesù, il cui scopo è dimostrare una compiacente congiura dei Romani Pontefici – ovviamente in combutta con i Gesuiti – contro l’uomo, contro il mondo e il suo progresso. Perciò attenzione: è necessario fare il sano e vero “discernimento”. Si tratta del solito giochetto meschino del Demonio, ovvero nascondere la verità in mezzo a molte falsità. Molti testi raccolgono materiale arricchito di fonti e fatti veri, peccato che la maggior parte di queste fonti vengono usate esclusivamente per depistare dalla verità; altre volte, i fatti vengono estrapolati dai contesti, sono stati usati dai massoni e dai protestanti, dando vita a quei complottismi secondo cui, essendo sempre stata la Chiesa cattolica contro l’uomo, la scienza, le arti, etc., si è adoperata, per mezzo della Compagnia di Gesù, per impedire i “frutti” dell’illuminismo (XVIII sec.), della rivoluzione francese (1789-1799) e del risorgimento italiano (1817-1861).
Che cosa c’è di vero, allora?

Gospastoral

Il commissariamento di Medjugorje

Che di commissariamento si tratti non c’è dubbio. Papa Francesco, come ha anticipato il  Quotidiano nazionale,  ha nominato un “inviato speciale”, per indagare sulle apparizioni mariane che da oltre trent’anni attirano milioni di pellegrini nel  Santuario di Medjugorje nell’ex Jugoslavia. Il compito dell’inviato, il vescovo polacco monsignor Henryk Hoser, dovrebbe essere, quello di «studiare quanto avviene nella cittadina bosniaca e riferire soltanto al Pontefice, che ha bocciato più volte durante le sue udienze l’immagine di una Madonna «superstar».
Non è chiaro però se ad essere commissariato sia l’evento di Medjugorie o la Commissione di studio della Congregazione per la Dottrina della Fede che sulle apparizioni ha indagato. La Commissione, presieduta dal cardinale Camillo Ruini, dopo quattro anni di lavoro, il 17 gennaio 2014 ha consegnato le sue conclusioni al Santo Padre. Il risultato, secondo le nostre fonti, è che “non constat de supernaturalitate” (non risulta la natura soprannaturale del fenomeno). Non si capisce se al Papa questo risultato non vada bene perché troppo morbido (avrebbe preferito “constat de non supernaturalitate”, risulta che non ha carattere soprannaturale) o perché, viceversa, gli appaia troppo duro. A questo proposito, il portavoce vaticano Greg Burke ha affermato che il «commissario» non entrerà nel merito delle apparizioni mariane, che sono una questione dottrinale di competenza della Congregazione della Dottrina della Fede, che le sta ancora studiando, ma dovrà occuparsi solo degli aspetti pastorali della vita del Santuario.
La decisione di mandare un commissario dunque non sarebbe un colpo al santuario, ma sarebbe una scelta «più pro che contro». Se però la CDF ancora studia, le apparizioni vuol dire che i risultati della Commissione, composta da cinque cardinali e da numerosi teologi e studiosi, sono giudicati insoddisfacenti. Ma se non si riesce o non si vuole pronunciarsi sulla veridicità delle apparizioni, non si comprende su quali basi il commissario possa dirigere la vita pastorale del Santuario bosniaco. Alla fine la decisione appare come un nuovo gesto di autorità del Papa, per far capire, a colpi di commissariamento, a chi spetta l’ultima parola, anche se questa parola non sarà pronunciata. (R.d.M. su Il Tempo del 12 febbraio 2017)

Medjugorje, papa Francesco manda un «inviato speciale»


Una scelta che sembra motivata dalla necessità di un supplemento di indagine per le apparizioni mariane. Ma il portavoce vaticano Greg Burke precisa: «L'inviato si occuperà degli aspetti pastorali


Un inviato speciale di Papa Francesco al Santuario di Medjugorje. La decisione, anticipata dal Quotidiano nazionale, sarebbe stata presa per indagare sulle apparizioni mariane che da oltre trent'anni attirano nella piccola località dell'ex Jugoslavia milioni di pellegrini. Il compito dell'inviato, il vescovo polacco monsignor Henryk Hoser, dovrebbe essere, secondo quanto riferisce Qn, quello di «studiare quanto avviene nella cittadina bosniaca e riferire soltanto al Pontefice, che ha bocciato più volte durante le sue udienze l'immagine di una Madonna «superstar».


Falso?



UN’INCHIESTA DELLA GENDARMERIA SUL FINTO OSSERVATORE ROMANO? SPERIAMO CHE SIA UNO SCHERZO ANCHE QUESTO…

La Gendarmeria vaticana sta indagando. Per scoprire chi ha ideato una falsa prima pagina dell’Osservatore Romano in cui – siamo sempre a Carnevale – si ironizza benevolmente sul silenzio perdurante del Pontefice regnante ai “Dubia” presentati da quattro cardinali sulla comunione ai divorziati risposati il cui primo matrimonio sia ancora valido. Si ipotizza una fronda anti Bergoglio.
La Gendarmeria vaticana! E non dubitiamo che il generale Domenico Giani saprà scovare gli autori di una burla che – siamo sicuri – sarà stata apprezzata anche dal Pontefice, che spesso ha ringraziato Dio per averlo dotato, dice, del senso dell’humour.

Salvate il soldato Müller..

E continuavano a chiamarlo Vatican Sniper


Ci sono voluti un po’ di giorni per riordinare le idee dopo la pubblicazione dell’intervista sul mensile “Il Timone”. Ma ora la decisione è presa, la parola d’ordine è lanciata: eliminare il cardinale Müller. Le sue parole a difesa della dottrina – lui che è il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede - evidentemente hanno dato molto fastidio, sono state giudicate non in linea con le intenzioni del Papa. Nell'intervista, Müller ricorda che la Amoris Laetitia non può essere interpretata in discontinuità con il Magistero precedente, per cui niente comunione ai divorziati risposati; e che nel processo ecumenico bisogna ricordare che Lutero ha intaccato il contenuto della Rivelazione.

Pasquino evergreen!

venerdì 10 febbraio 2017

ha risposto!

Clicca col tasto destro (oppure qui) per ingrandire in una nuova finestra e leggere la risposta del Papa ai Dubia, oltre che i primi commenti ufficiali:

Il tempo della prova è limitato


                          Tempus beneplaciti



Sembra che tutto, nella Chiesa, stia precipitando e che il picconatore avanzi incontrastato senza che alcuno possa fermarlo; nemmeno del famoso “atto di correzione formale” si è sentito più nulla… Eppure anche questo è un tempo favorevole, perché anche in esso siamo costantemente oggetto della benevolenza di Dio, che lo ha stabilito così per una disposizione di suprema sapienza. Questo è il tempo in cui il Signore mette alla prova i Suoi per verificare se meritano di partecipare al trionfo del Suo regno, che verrà mediante il regno di Maria; ma anche il tempo in cui fa venire allo scoperto i traditori per farceli individuare con certezza e per marchiarli d’infamia, ma lasciando loro ancora spazio per la conversione, prima di doverli punire. Vista sub specie aeternitatis, dunque, anche l’attuale situazione è tempo di grazia, tempus beneplaciti.

Ciò non toglie, tuttavia, che la resistenza si faccia sempre più dura. Il pensiero appena esposto può allora preservarci dallo scoraggiamento, che dobbiamo altresì respingere con la volontà. Guai ad acconsentire a pensieri pessimistici che celano in sé la peggiore delle tentazioni – quella contro la speranza – e possono trasformarsi in uno dei più gravi affronti alla sapienza e provvidenza divina! Se uno ha una fede cristallina e dottrinalmente ineccepibile, ma sceglie deliberatamente di lasciarsi andare all’abbattimento, alla rabbia o alla depressione (facce diverse dello stesso centramento sullio), mostra che la sua fede non è viva, visto che non alimenta la seconda virtù teologale e che lascia languire la terza.


venerdì 10 febbraio 2017

Fatima aggiornata da suor Elena Aiello

Fatima e le profezie della Beata Elena Aiello

La Massoneria, il Comunismo, il Modernismo, i Castighi divini, e il Trionfo finale di Maria SS.ma.

Mons Francesco Spadafora fu il direttore spirituale della Beata Suor Elena Aiello (1895-1961), la fondatrice delle Suore Minime della Passione, che dal 2 marzo 1923 al 1961 ha rivissuto in maniera dolorosissima la Passione di Gesù, ed ha avuto delle rivelazione private, le quali sono una precisazione del “Segreto di Fatima”.
Ella parla della persecuzione della “contro-chiesa” contro la Chiesa. Il piano della “setta segreta/foedus clandestinum” modernista, come la chiama S.Pio X nel Motu proprio Sacrorum antistitum (1 Sett 1910), di erodere dal di dentro la Chiesa, che si è avverato in maniera impressionante.


Lo stravolgimento del Vangelo

TESTIMONIANZA DI VERITA'

    Il Vangelo non è solo un libro di fede ma la testimonianza della Verità. Uno dei segni più evidenti del relativismo dottrinario che ormai da parecchi anni impazzano entro la Chiesa è dato dal Suo stravolgimento 
di Francesco Lamendola  



Uno dei segni più evidenti del soggettivismo e del relativismo dottrinario che ormai da parecchi anni impazzano entro la Chiesa è dato dallo stravolgimento del significato complessivo del Vangelo, il testo fondamentale della religione cristiana: che oggi un numero sempre maggiore di sacerdoti, di vescovi, e anche di teologi, presentano come un libro di fede, cioè come la testimonianza della fede degli evangelisti; mentre la dottrina cattolica ha sempre insegnato, fin dall’inizio, e nell’arco di quasi duemila anni, che non di un libro di fede si tratta, o, in ogni caso, non solo di un libro di fede, ma anche, e soprattutto, di una testimonianza storica ben precisa. Gli evangelisti, cioè, non raccontano quello che essi hanno creduto fosse vero, ma quello che hanno visto e che hanno udito; anche se è chiaro che il loro vedere e udire appare diverso prima e dopo il fatto della passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo. Prima, essi avevamo capito le cose in un certo modo; dopo, le capiscono in maniera molto più ampia, più profonda, più completa. Resta però il fatto che anche la Morte, la Passione  e la Resurrezione di Gesù – anche la Resurrezione; soprattutto la Resurrezione – non sono raccontate, nei Vangeli, come degli eventi nei quali chi li racconta ha avuto fede, ma come degli eventi assolutamente reali e di per sé evidenti, ed ai quali gli evangelisti hanno assistito, o hanno ascoltato la testimonianza veridica di persone che vi hanno assistito. Pertanto,  va respinta fermamente ogni lettura sentimentale, fideistica e soggettivistica dei Vangeli: i Vangeli sono libro storici, sono testimonianze di cose reali, delle quali è stata fatta esperienza diretta, e che vengono narrate non perché ritenute vere, ma delle quali si garantisce la verità, avendola gli autori toccata con mano.

Brutta gente questi cristiani



Adesso che il collega Guido Mocellin di Avvenire ha svelato i misteri relativi ai manifesti affissi a Roma, e diretti non al Pontefice regnante, ma all’altro Re di Roma, Francesco Totti, e per un banale disguido laziale e postale finiti incollati sulle mura della Capitale;
dopo che l’arcivescovo Becciu, N. 2 della Segreteria di Stato e delegato spirituale del Papa presso l’Ordine di Malta ci ha rassicurati sul fatto che il Pontefice ha riso dell’episodio, e ha apprezzato il romanesco;
posto che pogrom e roghi sono rimandati, salvo qualche fuocherello acceso qua e là da qualche collega entusiasta; posto che siamo ancora in Carnevale, e che possiamo permetterci un sorriso;

Ciascuno ha le sue "auctoritates" !?

Auctoritates



Sull’ultimo numero della Civiltà Cattolica (quaderno 3999) il Vicedirettore Padre Giancarlo Pani ha pubblicato un articolo su “La donna e il diaconato” (abstract; parzialmente citato dal blog Settimo cielo), nel quale si avventura su un terreno insidioso, in cui, a mio parere, avrebbe fatto meglio a non inoltrarsi: la questione del sacerdozio femminile, definitivamente risolta con la lettera apostolica Ordinatio sacerdotalis di Giovanni Paolo II del 22 maggio 1994.

L’abolizione del Sacrum..


Non chiamateli “crimini radicali”. Chiamateli “crimini cattolici”.


Dopo la caduta a Washington dell’asse Obama-Clinton,  come chi “sa di avere poco tempo”  (Apocalisse 12:12),  Bergoglio sta accelerando in modo decisivo indicato dalle note e-mail di John  Podesta,  il capo dellacampagna di Hillary e della rete pedofila  Pizzagate : dissolvere la specificità cattolica liquefacendola in una “religione cristiana generale”  come richiesta dal globalismo.


Confortevole limbo?

Ritorno all’ovile?
I tradizionalisti di Papa Francesco


Introduzione nostra

Il Catholic Herald è un’importante rivista cattolica inglese che viene distribuita perfino nelle parrocchie. Abbiamo riportato questo articolo perché, nonostante non contenga delle novità, si sofferma su alcuni punti che ci sono sembrati interessanti – come la preservazione del patrimonio immobiliare della Fraternità e la possibilità che alla fine, di tutta questa storia non se ne faccia niente.

Non v’è dubbio che, come ricorda l’Autore, papa Francesco abbia tutto l’interesse a togliersi dai piedi questo ostacolo della Fraternità “vagante” e quindi appare logico supporre che non ponga particolari condizioni. Tuttavia, ci sembra opportuno ricordare due cose di non poco interesse relativamente alla personalità di questo papa venuto dalla fine del mondo: la prelatura personale che non esclude, Codice alla mano, né l’ingerenza degli Ordinarii del luogo né quella dello stesso Francesco; e la manifesta capacità di Francesco di agire, non solo in dispregio della dottrina, ma anche in violazione di ogni norma comportamentale e di ogni legge sia ecclesiastica sia mondana.
Questo significa che porsi “nelle mani” di Bergoglio equivale a mettersi nelle mani della volpe posta a capo del pollaio, come afferma Mons. Richard Williamson. Senza contare le ultime novità sulle prossime donne prete con le quali non riusciamo a capire come potrebbero disporsi i sacerdoti e i fedeli della Fraternità.

Tutto chiaro?

AL, tensioni nella trincea del confessionale
Un vescovo austriaco affronta il tema dell'interpretazione di AL con un confratello che si è trovato in confessionale nella situazione di non assolvere un penitente more uxorio nonostante le sue insistenze e pezze giustificative. E conclude: «Questo conflitto deve essere affrontato e risolto, e senza un falso compromesso. Al Papa, come a un buon padre si possono fare domande, anche critiche».

Fatti, non parole




Davvero un bel colpo, non c’è che dire. La “pasquinata” romana di sabato 4 febbraio, chiunque l’abbia architettata e condotta in porto, è riuscita, come si suol dire, a “bucare gli schermi”, nonostante la pressoché unanime esecrazione e lo stracciamento delle vesti dei mass-media turiferari.
L’iniziativa appare finalmente efficace, azzeccata, non retorica ed offensiva, ma oggettiva, inattaccabile sul piano fattuale e francamente stupefacente per il parolaio ambiente tradizionalista italiano.

Il supremo mandante della pasquinata.


Incredibile ma vero. Sui manifesti non doveva esserci il papa, ma Francesco Totti


Totti
Per tre giorni è sembrato che cascasse il mondo, finché all'improvviso è saltato su uno a decretare la fine della storia. Non Francis Fukuyama, ma l'umile Guido Mocellin, solerte titolare su "Avvenire" di un osservatorio sulla presenza della Chiesa nel web:
Già, i manifesti. Erano comparsi nelle vie di Roma la mattina di sabato 4 febbraio e apostrofavano il papa in romanesco con un "A France', ma n'do sta la tua misericordia?", dopo aver elencato quattro o cinque suoi atti d'imperio, tra cui la "decapitazione" dei Cavalieri di Malta.

giovedì 9 febbraio 2017

Mater Ecclesiae ora pro nobis!



05:02

B. Anna Katharina Emmerick, mistica, religiosa (1774-1824)

Anna Katharina Emmerick nasce l’8 settembre 1774 a Flamsche, una località nei pressi di Dülmen in Vestfalia (Germania), in una famiglia molto povera di devoti contadini. Quinta di nove figli, ebbe visioni fin dall'infanzia: dall’età di 9 anni le apparivano la Madonna con Gesù Bambino, l'angelo custode e diversi santi.

Di lei si dice che distinguesse gli oggetti sacri da quelli profani, che potesse leggere nel pensiero delle persone e che avesse visioni di fatti che avvenivano nel mondo: vide, per esempio, nei dettagli tutta la rivoluzione francese. Le sue esperienze mistiche erano spesso accompagnate da fenomeni di levitazione e bilocazione.

Anna Katharina, inoltre, aveva il dono di conoscere le malattie delle persone e prescriveva loro dei rimedi che si dimostrarono sempre efficaci.

Nel 1789 le apparve Gesù che le offrì la corona di spine: lei accettò ed ebbe così sulla fronte le prime stigmate. In seguito le si aprirono le ferite anche alle mani, ai piedi e al costato.

Non si dà un corpo senza testa


GIUSTO PER RICORDARE A “CHI” OBBEDISCONO I MAINSTREAM MEDIA


Chi governa, restando, dietro le quinte?

Rimettiamoci con Pierre Virion – una delle massime autorità cattoliche nel campo del mondialismo 2 – a uno dei più autorevoli e preparati studiosi del fenomeno massonico, a Mons. Ernest Jouin (1844-1932), con cui il Virion collaborò per anni alla redazione della celebre e documentatissima Revue Internationale des Sociétés Secrètes, fondata a Parigi nel 1912: «Io non ammetto da parte mia l’azione diretta del demonio nel governo massonico: ma comprendo che lo studio delle iniziazioni inclini lo spirito verso questa soluzione mistica, alla quale le gesta della Massoneria moderna recano un’apparente conferma. lo oppongo semplicemente a questa soluzione l’ordine provvidenziale in base al quale tutto a questo mondo è di competenza di un potere umano: e, come Cristo, capo invisibile della Chiesa cattolica, è rappresentato visibilmente quaggiù dal Papa. Parimenti, ritengo che Satana, capo invisibile dell’armata del male, non comandi ai suoi soldati che attraverso uomini, suoi accoliti, sue anime dannate, sempre liberi nel frattempo di sottrarsi ai suoi ordini e alle sue ispirazioni. Quanto a questo potere, più o meno occulto, della Massoneria e delle Società Segrete che perseguono lo stesso scopo, esso esiste per la semplice ragione che non si dà un corpo senza testa, società senza governo, esercito senza generale, popolo senza pubblico potere. L’assioma romano “tolle unum est turba: adde unum est populus”, ha qui la sua piena giustificazione: senza potere direzionale, la Massoneria sarebbe una massa più o meno smarrita in qualche idea sovversiva, ma che si decomporrebbe da sé in luogo di essere la dominatrice del mondo» 3. La citazione, pur rispondendo a criteri di buona logica, potrebbe tutta via apparire a qualcuno piuttosto di parte: ecco allora le voci di altri autorevoli protagonisti, non certo sospetti di antimassonismo:

Cosa succederà Dio solo lo sa ?

“Spifferi da Santa Marta sull’intercomunione parte II: se il fumo di Satana è davvero in Vaticano” di Fra Cristoforo
 
“Spifferi da Santa Marta sull’intercomunione parte II: se il fumo di Satana è davvero in Vaticano” di Fra Cristoforo
E’ ormai nota, come già anticipavo , la notizia di una “commissione” riservata, voluta da Bergoglio, per revisionare la Messa Cattolica.
L’intento come dicevo è quello di unificare i riti in modo tale da creare un’ intercomunione con i luterani. Cosa succederà Dio solo lo sa.
Perché ormai la demolizione è in atto.

E’ il Papa il guardiano della fede?

PRELATI CHIACCHIERONI, CONVERSAZIONI A RUOTA LIBERA. ANCORA QUALCHE INDISCREZIONE SUI DUE SINODI DELLA FAMIGLIA.


Che disastro i prelati chiacchieroni! In particolare quando si tratta di Sinodo sulla famiglia. Come forse vi ricordate, parecchio tempo fa avevo scritto della conversazione tenuta una sera a cena da un ecclesiastico, che allora non era ancora cardinale, e in cui il protagonista rivelava con un bell’anticipo (qualche mese) quale sarebbe stata la strategia del Sinodo del 2014, e del successivo, nel 2015, esortazione apostolica compresa, con le ambiguità di cui si discute e si continuerà a discutere, perché provocano divisione.

In-duces tentatio?

Il Papa ai Gesuiti: "Non deve essere una priorità difendere solo le idee cattoliche"

"Sì, c'è corruzione in Vaticano - ammette papa Bergoglio - ma non perdo la mia serenità". Sui casi di abusi sessuali: "Si tratta di una malattia. Mai accettare aspiranti sacerdoti senza accertarsi della loro adeguata maturità affettiva"

Papa Francesco riceve in Vaticano il collegio degli scrittori di Civiltà cattolica, la rivista dei Gesuiti nata nel 1850, che festeggia la pubblicazione del numero 4000.

Ai suoi confratelli il Papa raccomanda di fare "conoscere ai cattolici che Dio è al lavoro anche fuori dai confini della Chiesa, in ogni vera civiltà, col soffio del suo spirito". E aggiunge che la missione della rivista è "quella di essere una rivista cattolica. Ma essere rivista cattolica non significa semplicemente che difende le idee cattoliche, come se il cattolicesimo fosse una filosofia".

Siamo pronti?

Sarah: a Fatima un Vangelo senza compromessi col mondo
Il cardinale Sarah parla di Fatima a 100 anni dalle apparizioni nella prefazione ad un libro uscito in Francia. "Sacrificio, penitenza, riparazione per le offese, consacrazione di se: siamo pronti ad accogliere queste parole, che abbiamo cancellato o vietato dal nostro linguaggio?". "Il segreto di Fatima è un Vangelo senza compromessi con lo spirito di un mondo che vuole aprirsi a tutti i venti, tollerante, areligioso e amorale".
In occasione del centenario delle apparizioni anche papa Francesco si recherà in pellegrinaggio a Fatima dal 12 al 13 maggio 2017. È il quarto pontefice che visiterà il santuario portoghese da quando nel 1930 la Chiesa riconobbe ufficialmente il carattere soprannaturale delle apparizioni.

Dolcetti o pasquinetti?

Lecca-lecca "Papa Francesco"




PAPA/ORDINI RELIGIOSI: TANTE VOCAZIONI? QUALCOSA NON TORNA...           

Affermazioni che faranno discutere nelle anticipazioni, uscite giovedì 9 febbraio,  della trascrizione - da parte del direttore de ‘La Civiltà Cattolica padre Antonio Spadaro - . del colloquio intessuto da papa Francesco il 25 novembre scorso in Aula Nervi con i superiori generali di Ordini e Congregazioni religiose.

Doglie di donna(prete)

Moderna sovversione gesuitica




Nelle ultime notizie da Santa Marta Sandro Magister cita un brano di un articolo sulle donne prete scritto dal gesuita Giancarlo Panie pubblicato su La Civiltà Cattolica.
In esso abbiamo notato un passaggio curioso che ci ha fatto riflettere su una certa doppiezza ormai divenuta tipica dei moderni figli spirituali di Sant’Ignazio.
Dimentichi degli insegnamenti e del carisma del loro Santo Fondatore, sembra che i nuovi gesuiti facciano di tutto per avvalorare quell’accezione popolare del termine “gesuita” inteso spregiativamente come sinonimo di doppiezza. D’altronde, da dopo l’era di Bergoglio, tale accezione negativa sembra destinata a rimanere l’unica rispondente alla realtà.

mercoledì 8 febbraio 2017

«Perché mi percuoti?»


Nulla poena sine culpa (il caso Manelli)


papagpiipadrestefanoPubblichiamo l’interessante riflessione del professor Giovanni Turco sul contenuto del Decreto pontificio che ha colpito il Fondatore dei Francescani dell’Immacolata.

Un classico brocardo esprime uno dei principi elementari di giustizia: nessuna pena senza colpa. La pena presuppone la colpa. E quella è giusta solo se è proporzionata a questa. Si tratta di un criterio basilare della sapienza giuridica. Vi si attualizza l’istanza del giusto, la quale è perenne e vincolante per tutti e nei confronti di chiunque. Perciò intramontabile ed inconfutabile. La giustizia, infatti, trova compimento quando si dà a ciascuno il suo. Non quando si infliggono sanzioni per asservire altri al proprio volere. 
Non quando si esercita un potere che rimuove i criteri del retto operare,alla stregua di ostacoli o di ingombri. Nessuna pena è intrinsecamente legittima senza che essa si riferisca ad una colpa. Solo in presenza della colpa la pena è giustificata. Altrimenti è arbitraria.