ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 12 agosto 2017

« Dal Cielo! E perché sei venuta sin qui? »

Nostra Signora di Fatima e la Russia
[Attualità di Fatima, Città della Pieve – 1953, impr. ]
Il nostro mondo si è così abituato a giudicare gli eventi temporali in termini di altri eventi, che sta perdendo di vista un altro e più grande sistema di giudizio, cioè l’Eterno, che irrompe nella storia per annullare i valori meschini e triviali dello spazio e del tempo. Poiché da coloro che vivono in un universo bidimensionale, costituito soltanto dalla destra e dalla sinistra, non si può pretendere che conoscano queste manifestazioni celesti, sarà bene ricordare che le due più importanti si verificarono quando il mondo ne aveva più bisogno e quando ne era meno consapevole. Una di queste rivelazioni ebbe luogo nell’anno in cui nacquero le idee che crearono il nostro mondo decristianizzato, l’altra ebbe luogo nell’anno in cui tali idee furono tradotte in pratica. Se c’è un anno cui possiamo fare risalire la nascita del mondo moderno — e dicendo « mondo moderno » intendiamo contrapporlo al mondo cristiano — dovrebbe essere all’incirca l’anno 1858. Proprio in quell’anno John Stuart Mill scrisse l’Essay on Liberty ( « Saggio sulla Libertà » ) in cui la libertà veniva identificata nella licenza e nell’assenza di responsabilità sociale; in quello stesso anno Darwin aveva terminato la sua Origin of the Species ( « Origine della Specie» ) con la quale distoglieva l’uomo dalla visione del fine eterno e lo induceva a guardare indietro, al passato animale. Nell’anno 1858 Karl Marx, fondatore del comunismo, scrisse l’introduzione alla Critica dell’Economia Politica, nella quale glorificava l’economia come base della vita e della cultura. Da questi uomini sono venute le idee che hanno dominato il mondo per quasi un secolo — ossia, che l’uomo ha origine non già divina, bensì animale; che la sua libertà è licenza ed evasione dall’autorità e dalla legge; che, svuotato dello spirito, l’uomo è una parte integrale della materia del cosmo e perciò non ha bisogno della religione. – In quello stesso 1858, anno indubbiamente importante, l’11 febbraio, ai piedi dei Pirenei in Francia, nel piccolo villaggio di Lourdes, la Vergine Benedetta cominciò la prima di 18 apparizioni a una contadinella la cui famiglia si chiamava Soubirous. Costei è ora conosciuta come Santa Bernadette. Quattro anni dopo che la Chiesa aveva definito la dottrina dell’Immacolata Concezione, il cielo si aprì e la Signora, così bella, disse Bernadette, che certamente non poteva essere di questa terra, parlò a Bernadette in questi termini: « Io sono l’Immacolata Concezione ». Nello stesso momento in cui il mondo negava il peccato originale e, senza saperlo, diceva che ogni creatura era concepita immacolatamente, la Nostra Madre Benedetta affermava che tale prerogativa era unicamente Sua : « Io sono l’Immacolata Concezione». Ella non disse: « Io sono stata concepita immacolatamente ». C’era come un’identificazione analoga tra Lei e l’Immacolata Concezione che Dio aveva fatta sul Monte Sinai quando aveva detto: « Io sono Colui che è » . Come l’esistere è proprio di Dio, così l’Immacolata Concezione è propria della Vergine Benedetta. Se solo e unicamente Lei fu concepita immacolatamente, ne segue che chiunque altro è nato in stato di peccato originale; se non c’è peccato originale, allora tutti sono stati concepiti immacolatamente. L’attribuire alla Vergine l’unicità del privilegio contraddiceva a tutte le idee che il mondo decristianizzato cominciava allora a generare. A coloro che credono che l’uomo appartenga esclusivamente alla terra, il cielo oppone che la Madre invita gli uomini a recarsi in pellegrinaggio al suo santuario in testimonianza dello spirito; per rispondere a coloro che riducono l’uomo ad animale, e l’animale a natura, la Bella Signora esorta gli uomini ad elevarsi al di sopra dell’animale alla loro suprema vocazione nel Suo Figlio Divino; a coloro che degenerano la libertà in licenza, l’Eterno riafferma che solo la Divina Verità può donarci la gloriosa libertà dei figli di Dio; quelli che dicono che la religione è l’oppio del popolo, Ella desta dell’oppio della menzogna alla realtà della gloriosa possibilità dell’uomo di diventare un erede del cielo.

Fra i grandi errori della civiltà moderna

CRISTO E MENZOGNA UNIVERSALE                  

Suffragio universale o Menzogna universale? Il contrasto di fondo fra la democrazia e il bene, una verità lapalissiana: sostenere che la maggioranza ha sempre ragione è palesemente falso, assurdo e immorale 
di Francesco Lamendola  


 Ci siamo chiesti, più volte, se sia giusto e necessario che la Chiesa cattolica riconosca la democrazia come l’ultima e definitiva forma legittima della politica, specie considerando quanti essa era distante da una simile idea ancora ai tempi di Pio IX, che, nel Sillabo, collocava la democrazia fra i grandi errori della civiltà moderna (cfr., in particolare, gli articoli La democrazia del numero serve a disorganizzare i popoli e a ridurli a “masse”, pubblicato sul sito di Arianna Editrice il 23/11/2015); Ma cristianesimo deve fare rima per forza con democrazia?, pubblicato su Libera Opinione il 08/03/2016, e La distruzione della coscienza è il diabolico capolavoro della democrazia totalitaria, sempre su Libera Opinione, il 06/04/2016. E questo interrogativo non dovrebbe mai spegnersi nella mente dei cattolici, perché è falso che l’unica maniera di essere leali cittadini della Stato consista nell’accettazione acritica e preliminare della democrazia quale destino finale dell’umanità, altrimenti si svolge il ruolo di cittadini sleali e, in quanto cattolici, si fornisce, eventualmente, un valido pretesto per le possibili discriminazioni e, in prospettiva, persecuzioni che già oggi vediamo profilarsi minacciose all’orizzonte: vedi il caso del predicatore cristiano che, a Londra, viene denunciato da un cittadino, arrestato dalla polizia e messo in prigione, come un comune delinquente, per aver letto in pubblico quel passo della Lettera ai Romani nel quale si parla dell’omosessualità come di un grave peccato davanti a Dio.

“Rabies theologicorum”

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Dialogo? No, grazie. Meglio la disputa

    Oggi «abbiamo a che fare con un’inflazione del dialogo. Si vuole “aprire un dialogo” con ognuno e possibilmente con tutti… Non è tanto importante l’argomento che trattiamo; è più importante la relazione che intessiamo nel dialogo. Il percorso è la meta».
Questa critica del dialogo ecumenico fine a se stesso, coltivato come un bene in sé, al di là della questione su cui si dialoga, non arriva da qualche rappresentante del conservatorismo cattolico. Anzi, l’autore non è nemmeno cattolico. Si tratta infatti di Jürgen Moltmann (Amburgo, 1926), il teologo evangelico già docente a Tubinga e autore del celebre «Theologie der Hoffnung», «Teologia della speranza», del 1964.

L'indottrinamento

                  L'italiano nuovo: ignorante, solo, inerme


Non è mai stata una questione di soldi.
Siamo stati poveri, pezzenti e luridi, ma siamo rimasti noi stessi.
I soldi non sono il problema, l'economia non è il problema. È l’acculturazione coatta il problema, l'indottrinamento. I soldi neanche esistono; se esistono, son solo il mezzo per distorcere l'umanità, sradicarla da ciò che è sempre stata e volgerla in barzelletta.
L’usura è usata per ridurre il vecchio ordine a un balocco in disuso, altro che ricchezza.
Dominare culturalmente reca il vero potere, e il potere, eventualmente, i soldi, la parte più evidente e meno importante tanto che i veri potenti i soldi manco se li portano appresso.
Gianni Agnelli girava (giustamente) senza portafoglio.
L’economia è il sicario della nuova etica al contrario.


Avendo rigettato il messaggio evangelico

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Sulla giusta interpretazione dell'espressione "sinagoga di Satana" (a proposito dell'analisi critica di Nostra Aetate)


Sulla giusta interpretazione dell’espressione “sinagoga di Satana”
(a proposito dell’analisi critica di Nostra  Aetate)

Nella discussione su Chiesa e Postconcilio concernente l’art. 4 della Dichiarazione Conciliare Nostra  Aetate sulle religioni non-cristiane, riguardante la religione ebraica, contro le indebite concessioni conciliari e postconciliari al giudaismo, tali da mettere in ombra o in discussione la “teologia della sostituzione” e quindi addirittura il concetto stesso di Nuova Alleanza che si sostituisce completamente all’Antica, si è ad un certo punto ricordato che nella Apocalisse di san Giovanni si usa nei confronti degli Ebrei la denominazione “sinagoga di Satana”, da intendersi, a quanto sembra, come qualificativo dell’intero ebraismo, ed anzi del popolo ebraico, in quanto negatore di Nostro Signore Gesù Cristo.
A mio avviso, invece, l’espressione non va riferita agli Ebrei in quanto tali ma solo a coloro tra di essi che si distinguevano (e si distinguono) nella persecuzione ai cristiani.

Al pessimo non c'é mai fine?

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L'ERESIA PESSIMA 


 Dovendo noi valutare un'eresia, non dobbiamo forse misurarla col male che arreca ai fedeli e ai non cattolici? Non dovremmo considerarne gli effetti? La Chiesa non avrebbe severamente condannato l'eresia, se fosse una tesi teologica che lascia come li trova coloro che vengono a contatto con essa, o suscita ripulsa e riso verso di essa, o addirittura è un mezzo per riconoscere Dio. Quanto allo stabilire quando si tratti proprio di eresia, dev'essere una dottrina capace di indurre in errore grave intorno alla fede, errore seducente, che, adottato, conduce alla peccato grave e alla perdizione.
  Prendo in esame la Dichiarazione conciliare Nostra Aetate, approfittando dell'ottima disanima pubblicata su tale documento dal Professor Paolo Pasqualucci, con particolare riguardo alle religioni non cristiane e agli uomini del mondo su cui regna il maligno.

Un granello di senape


Con l’autorità della Signora


… et in Ierusalem potestas mea (Sir 24, 15).

La tradizione liturgica d’Oriente e d’Occidente utilizza nelle feste mariane i passi dell’Antico Testamento in cui parla la Sapienza di Dio personificata. La lettura cristiana di quei testi ispirati li riferisce in prima istanza al Verbo, la Persona divina in cui sussiste la Sapienza creatrice del Padre. Anche l’interpretazione mariana, tuttavia, deve essere molto antica, dato che è comune ai due grandi “polmoni” della Chiesa; potrebbe risalire persino all’epoca apostolica o subapostolica. Non c’è per questo contraddizione, dato che la Sacra Scrittura può essere compresa a partire da varie prospettive; tra Madre e Figlio, oltretutto, c’è una tale unione e affinità che quanto appartiene all’uno per natura è proprio anche dell’altra per partecipazione. Nonostante l’ultima riforma della liturgia romana abbia completamente espunto quei testi sapienziali dalle feste della Madonna, dunque, è più che lecito – se non doveroso – cercare di conservare e comprendere una primitiva intuizione che potrebbe provenire dal più intimo di Gesù e Maria, l’apostolo che, rappresentando tutti noi, La ricevette come madre sul Calvario.

La difficoltà maggiore che sembra opporsi all’applicazione mariana è l’idea che la Vergine abbia in qualche modo cooperato alla Creazione, secondo quel che la Sapienza dice in prima persona nel capitolo ottavo del libro dei Proverbi. Certamente non si intende affermare la preesistenza della Sua anima, in accordo con un errore origeniano condannato dal II Concilio di Costantinopoli nel 553. Tuttavia l’acume contemplativo di san Giovanni, grazie alla profonda familiarità con la Madonna, potrebbe aver ricevuto una luce particolare dello Spirito Santo circa il mistero della Sua persona. Senza alcun dubbio, Ella ha cominciato ad esistere al momento della Sua concezione immacolata, ma da tutta l’eternità era ben presente nel progetto di Dio, il quale L’aveva eletta e predestinata a un compito del tutto speciale nel piano di salvezza. Su questo tutti concordano; ma come concepire un Suo eventuale ruolo nell’opera creatrice? Jean-Jacques Olier, uno dei massimi autori della Scuola francese di spiritualità, in una vetta della mistica giunge a immaginarla come una gran signora che predispone la dimora dello sposo.


venerdì 11 agosto 2017

L’origine di tutti mali della Chiesa?

Concilio e storia



La settimana scorsa il Prof. Roberto de Mattei ha pubblicato sull’agenzia d’informazione Corrispondenza Romana, un breve articolo dal titolo “Il Concilio Vaticano II e il messaggio di Fatima”, nel quale, prendendo spunto da un recente intervento di Mons. Athanasius Schneider, ribadisce la propria posizione sul Concilio Vaticano II, per poi soffermarsi su un punto specifico: la mancata consacrazione della Russia al Cuore immacolato di Maria, richiesta dalla Vergine a Fatima e sollecitata, durante il Concilio, da un gruppo di oltre cinquecento Presuli, la cui petizione fu totalmente ignorata da Paolo VI e dalla maggioranza dei Padri.


Non intendo attardarmi su quest’ultimo aspetto, a proposito del quale mi trovo pienamente d’accordo col prof. De Mattei. Il Concilio Vaticano II sembrerebbe davvero una sequela di occasioni mancate: dalla mancata condanna del comunismo alla mancata consacrazione della Russia. Va detto però che la storia non si fa con i “se”; non ci si aspetterebbe di leggere da uno storico una frase del genere: «Se la consacrazione richiesta fosse stata fatta, una pioggia di grazie sarebbe caduta sull’umanità». Sarà anche vero, ma la consacrazione… non è stata fatta. E questo è l’unico dato storico che conta.

Uomo o papa?


BURKE: ATTENTI A NON CADERE NELL’IDOLATRIA DEL PAPATO. NON OGNI PAROLA DEL PAPA È MAGISTERO…

Il cardinale Raymond Leo Burke, Patrono del Sovrano militare ordine di Malta, sta tenendo una serie di conferenze negli Stati Uniti. Il 22 luglio parlava al “Forum della Chiesa che insegna”. In quell’occasione ha notato che trattare ogni parola pronunciata dal Pontefice come se fosse insegnamento ufficiale della Chiesa sarebbe “cadere in un’idolatria del papato”.
I cattolici devono cercare di restare fedeli a Cristo e alla Chiesa che ha fondato e imparare a discernere fra “le parole dell’uomo che è papa e le parole del papa come vicario di Cristo in terra”.

Scottish not english

SCOZIA. MESSA IN RITO ANTICO DI FRONTE ALLE ROVINE DELLA CATTEDRALE DI ST ANDREWS, DISTRUTTA DAI PROTESTANTI

Scozia. Messa in rito antico di fronte alle rovine della Cattedrale di St Andrews, distrutta dai protestanti
Quella di San Ninian è una confraternita nata per promuovere la riconversione della Scozia alla fede cattolica. Lo fa attraverso le preghiere e dei pellegrinaggi nei quali vengono celebrate Messe secondo la forma straordinaria del rito romano.
Dal 5 al 7 agosto si è quindi svolto un pellegrinaggio a piedi da Edinburgo a St Andrews, sulle orme dei fedeli che nel Medioevo si recavano a chiedere l'intercessione del santo patrono della Scozia.
Al termine della tre giorni di cammino e litanie è stata celebrata la Messa di fronte alle rovine di quella che era la Cattedrale cattolica della città scozzese, saccheggiata durante la “Riforma” protestante nel 1560 e abbandonata fino a farla diventare un rudere.

A.A.A (ambiguo,atematico e apatico)

L'EQUIVOCO POST-CONCILIARE DEL «DIALOGO»: LECTIO MAGISTRALIS DEL CARDINALE BIFFI IN TRE MINUTI

Intervento a braccio del cardinale Giacomo Biffi a Bassano del Grappa (Vi), l'8 ottobre 1993, in occasione del conferimento del Premio Cultura Cattolica.
Quando il «colloquium» diventa un vocabolo a-patico

henri-de-lubac

Il dialogo si è arenato in uno sterile ed evidente convergere su convinzioni comuni e i collocutori sono sempre stati, in epoca postconciliare, più concentrati alla custodia della simpatia reciproca che alla ricerca del vero. Tutto cominciò con l’enciclica “Ecclesiam Suam” (1964) di Paolo VI. Poi ci si mise di mezzo il postconcilio e nonostante i vari tentativi di precisazione, come quello di De Lubac o di Ratzinger, il termine “dialogo” continua ad essere ambiguo, inteso come atematico e apatico.

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Si vede troppo?

La copertina di un libro uscito in Usa.    

                      


Un’immagine da cui  energicamente ci dissociamo (solo con un modesto consiglio al Vaticano: ormai si vede troppo, santità)
Color Revolution in Eritrea, profughi qui

La tratta dei bambini

Le ONG puntano il dito sui cadaveri dei migranti annegati per segnalare ai loro fotoreporter da 120 scatti al minuto quelli da sbattere sulle prime pagine. Le ONG sono sbarcate sul mare perché non gli bastavano più i lauti finanziamenti che già prendevano con le loro campagne pubblicitarie: “Troppi bambini come Jon non hanno mangiato oggi aiutaci a farli mangiare domani” Quel bambino, dal volto scarno e dalla pancia gonfia, viene con violenza filmato in tutta la sua drammaticità per essere mostrato allo spettatore occidentale di cui si sfrutterà la pietà. L’unico obiettivo delle ONG sembra quello di arraffare soldi: “Dona 2 euro con un SMS, con il tuo aiuto gli garantisci un pasto al giorno”, “Donando 9 euro mangerà per un mese”. Ci hanno oramai abituati a vedere immagini di bambini sempre più cruente accompagnate da voci suadenti che recitano: “Mohammed non ha mangiato quest’oggi e non mangerà neanche domani!

Non si accorge o si accorge fin troppo?



Oggi sul Giornale in prima pagina scrivo contro l'invasionismo del giornale dei vescovi italiani: "Ma cos'è questa brama ecclesiastica di importare seguaci di Allah quando non si è più capaci di portare in chiesa nemmeno i battezzati? Poco dopo aver letto le parole di Tarquinio mi è caduto l'occhio sugli ultimi dati dell'anagrafe milanese: nei primi sei mesi del 2017 i matrimoni civili sono stati 1006, quelli religiosi 245 (poco più delle 214 unioni omosessuali)".

L'immagine può contenere: 1 persona, in piedi

"Il Papa e la distruzione della cristianità": Mario Giordano, drastico attacco al Pontefice

Pubblichiamo Posta Prioritaria, la rubrica in cui Mario Giordano risponde alla missiva di un lettore.
Caro Giordano, Bergoglio, nato e cresciuto in Sudamerica, non può conoscere fino in fondo né capire la storia e la civiltà europea e si adopra sistematicamente per favorire l’invasione musulmana, dimenticando che la religione cristiana, di cui dovrebbe essere il massimo rappresentante, non può che confliggere con essa. L’Italia, grazie alla politica folle e suicida di Renzi, sta subendo in prima linea quell’invasione mentre il Papa argentino se ne sta tranquillo al riparo delle alte e solide mura vaticane. Bergoglio condanna l’Europa perché non si lascia invadere (Socci), dimenticando, scientemente o meno, che esistono in Medio Oriente tanti Stati arabi, Qatar, Arabia Saudita, etc: spazi sconfinati, ricchi sfondati, e governati da loro fratelli in Allah. Perché non esorta i clandestini musulmani, a lui tanto cari da esserseli portati a Roma, lasciando nel fango e nella disperazione altrettanti profughi cristiani, a dirigere il loro cammino verso quegli Stati, che non aspettano che quel momento per erigere all’istante mura alte e solide sul modello del Vaticano?
Corrado Alessi
Milano

Che sperano..?


Papa Francesco:
profusione di bestemmie e di sollecitazioni al peccato.


Come si fa a qualificare cattolicamente questa nuova iniziativa sulfurea di Papa Francesco?
Costui, imperterrito, non perde occasione per offendere Dio e per incoraggiare il peccato, soprattutto se si tratta del peccato contro natura.
Qual è il suo scopo? Potremmo dire chissà che, ma ci sembra che sia necessario dire che il suo scopo è distruggere la Chiesa cattolica.
Stolto e illuso, come il demonio che lo ispira! Non sa che la Chiesa non può essere distrutta, perché Dio l’ha voluta e la conserva fino alla fine del mondo?
Ma in effetti, Bergoglio ha uno scopo più immediato e più pratico: condurre all’inferno quante più anime è possibile.

Tovarish Bugniniskj?

Putin e l’anniversario dei vecchio-credenti, i ‘veri russi’


Frutto di uno scisma e di una scomunica nel XVII secolo, i vecchio-credenti si ritengono la “vera” Chiesa ortodossa russa. Ha comunità anche all’estero, in Uganda e Pakistan. In diversi momenti il presidente russo ha mostrato benevolenza e liberalità verso di loro.
 Un anniversario particolare è stato commemorato nei giorni scorsi: 350 anni fa, all’inizio di agosto del 1667, si chiudeva il “Grande Concilio di Mosca”, che sancì la scomunica del gruppo scismatico dei “vecchio-ritualisti” (staroobrjadtsy). I seguaci del leader di quelli che si ritenevano i “veri russi”, il protopop Avvakum Petrovič, rimasero fuorilegge in Russia fino al 1905. In seguito, come tutte le altre comunità religiose, subirono le persecuzioni del regime sovietico. Oggi, dopo anni di libertà e “rinascita religiosa”, la comunità dei vecchio-credenti sembra godere di nuove opportunità, anche per il favore a loro dimostrato di recente dal presidente russo Vladimir Putin.

giovedì 10 agosto 2017

Abbi pazienza, cara Madre.



Immaginaria preghiera di Papa Francesco

Vedevo in diretta la bianca figura del Papa in preghiera davanti alla statua della Madonna a Fatima e immaginavo che lui pregasse così:
«Cara Madre, eccomi, dopo aver riconosciuto l’indubitabile veracità dei bambini che trasmisero il tuo messaggio, carico dell’obbligo di risponderti con l’intera Chiesa.
Abbi compassione delle mie titubanze: Tu sai che quando il mio predecessore chiese a Mosca se fosse gradito l’atto di consacrazione si sentì rispondere male.
È vero che ora Cirillo a Cuba ha accettato di stare sotto il tuo mantello insieme a me, ma Tu sai bene che ha bisogno di proteggersi le spalle e rassicurare i suoi guardiani che stare sotto il tuo mantello non significa affatto unione delle Chiese. E se io consacrassi la Russia senza di lui, riemergerebbe subito la polemica con la Sede Apostolica e le sue presunzioni.
Bisognerebbe fare questa consacrazione insieme a lui, a nome di tutte le Chiese, possibilmente in Russia. Ma Tu sai bene che se io ho le mie spine cattoliche, Cirillo ha le sue spine russe.

Nuntereggae più

Medjugorje, Medjugorje, Medjugorje... ma non ce la faccio !


Ogni promessa è un debito.
Avevamo promesso ad alcuni fervidissimi "gospari" medjugoriani che, allentando  le nostre filiali posizioni, che debbono combaciare con quelle della  Santa Madre Chiesa, avremmo scritto qualcosa di positivo su quel grande evento estivo chiamato "Festival dei giovani".
Cosa c'è di meglio di prendere allora il testo da un qualificatissimo sito cattolico come La Nuova Bussola Quotidiana affidandoci alla saggezza di una giornalista che ci dona anche dei mirabili studi di arte e spiritualità cattolica?
Eppure.... non ne l'abbiamo fatta...
Non ce l'abbiamo fatta...
Neppure la Giornalista e studiosa Benedetta Frigerio è risultata del tutto immune dal virus propagato dalla potente organizzazione propagandistica dei gospari medjugoriani...
Per questo, continuando prudentemente e ostinatamente a seguire le indicazioni della Santa Madre Chiesa, ci siamo avvalsi della facoltà di postare solo alcuni passi  di un articolo della Dott.ssa Frigerio ( sotto linkato).
Sottolineiamo infine un aspetto positivo che ci è stato riferito: il miglioramento dello "stile" celebrativo e l'uso frequente della lingua liturgica del latino, divenuto alfiere e vessillifero della buona liturgia.
AC

Ma siamo veramente ridotti così?



https://www.youtube.com/watch?v=MdM4sIt_dk8

Il Puntatore. Alleluja delle lampadine



Ricordo molti anni fa, in una parrocchia di Moteverde Vecchio qui a Roma, che al tempo frequentavo. Ad un certo punto mi introducono l'Alleluia delle lampadine, titolo che al momento mi apparve arcano.

Poi cominciò la dimostrazione pratica del canto stesso e ricordo di aver provato una sensazione di agghiacciato imbarazzo. Ma siamo veramente ridotti così? E ricordo i vari preti che, per fare i "ggiovani", si dimenavano attirandosi la simpatia dei malaccorti e la commiserazione degli avveduti.

L' “angelo dei profughi”


Don Mussie Zeray e il network dei satellitari


Alarm Phone nasce, come una scatola cinese, nell’ottobre 2014. Alarm Phoneè un call center per i migranti organizzato da una coalizione di attivisti internazionali che da Tunisi a Chicago, da Tangeri e Melilla a Palermo, Berlino, Strasburgo, Barcellona, Bruxelles, Vienna, Zurigo, Amsterdam e Londra puntano lo sguardo direttamente sul Mar Mediterraneo. La coalizione vanta collaborazioni come WatchTheMed, Boats4People, Benvenuti in Europa, Africa Europe Interact, Borderline-Europe, No Borders Marocco, FFM e Voix des migrants. Ad ispirare Alarm Phone è stato il solito Don Mussie Zeray, per anni referente numero uno di chi era in pericolo in mare. Lui ha voluto condividere le sue esperienze e le sue competenze maturate in innumerevoli chiamate satellitari dal Mediterraneo.
Così Alarm Phone è partita con la partecipazione di 60 attivisti che nell’arco di un solo anno sono diventati 120. Molti di loro provengono dall’esperienza della campagna “Boats4people” del 2012. Sul loro sito c’è scritto: “Boats 4 People è una coalizione internazionale di organizzazioni della regione Mediterranea, dell’Africa e dell’Europa. È stata creata per impedire altre morti alle frontiere marittime e per difendere i diritti dei migranti in mare. Rivendica la libertà di movimento per tutti.”

don Musie Zerai  sempre col telefono

Una calma e una compostezza sovrumane


LE FAUCI DEL DRAGO   
          
E adesso, chi chiuderà le fauci al drago? Per impedirgli di appestare tutta quanta l’opera di Dio, chi farà quel che fece san Silvestro, scendendo i gradini uno a uno, per legargli il muso e ridurlo all’impotenza? 
di Francesco Lamendola  



 
  
In un pomeriggio di primavera, quasi nell’ultima luce del giorno, un ragazzo molto giovane aveva “scoperto”, praticamente per caso, una delle basiliche più famose della cristianità, quella di Santa Croce a Firenze. Non ne aveva mai sentito parlare, e, nella sua ignoranza, scusabile in parte data l’età, non aveva letto neppure I sepolcri di Foscolo. Si era recato, da solo, nella città sull’Arno per abbeverarsi alla storia dell’arte e per vagare da un museo a una pinacoteca, inebriandosi davanti a quei tesori d’incomparabile bellezza, allora tanto più facilmente accessibili di oggi: non si doveva prenotare, né fare la fila per visitare le Gallerie degli Uffizi (e neppure per entrare nella Basilica di San Marco a Venezia, del resto) e, con pochissimi soldi in tasca, dormendo all’ostello e mangiando qualche tramezzino, aveva vagato estatico da un dipinto all’altro, da un affresco all’altro, da una scultura all’altra. Infine, scendendo da San Miniato al Monte anziché arrivando dal centro cittadino, dove pure aveva l’alloggio, si era imbattuto in quella grande chiesa e vi era entrato, senza sapere nemmeno che conteneva le tombe dei grandi italiani. Ben presto era giunto nella Cappella Bardi di Vernio, nel transetto dell’edificio, davanti agli affreschi eseguiti da Maso di Banco nel 1340, che il Vasari aveva erroneamente attribuito a Tommaso di Stefano detto il Giottino. La luce della sera entrava obliquamente dai finestroni e si posava su quelle antiche scene, creando un’atmosfera suggestiva, che aveva trasportato il ragazzo quasi fuori del tempo e dello spazio.